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  1. Come al solito mi scuserete per il ritardo! Lunedì 12 giugno 2023 Buongiorno Africa! Stamattina riprendiamo il nostro on the road dopo la giornata di "pausa" di ieri, i chilometri da percorrere non sono moltissimi ma in buona parte su strada sterrata, d'altronde non potrebbe essere diverso dal momento che ci stiamo addentrando in una delle zone meno densamente popolate del Paese. Inoltre, nelle settimane precedenti, seguendo su Facebook l'efficientissimo gruppo DriveNam, abbiamo appreso di diffusi lavori lungo la C35 in preparazione di asfaltare l'intero tratto stradale, pertanto ci aspettiamo di impiegare un po' di più delle tre ore scarse suggerite dal navigatore. Quindi, dopo una rapida colazione in camera, facciamo il check-out e un rabbocco al serbatoio della Hilux e usciamo da Swakopmund. La strada che corre lungo la costa Atlantica verso nord, la famigerata Skeleton Coast, in questo tratto è asfaltata e si percorre in modo piuttosto confortevole mentre fino a pochi anni fa era sostanzialmente una strada di sale "compatto" il che la rendeva veloce ma anche potenzialmente scivolosa. Maciniamo piuttosto rapidamente i chilometri che ci separano da Henties Bay, facendo solo una breve sosta di fronte al relitto della Zelia, arenatosi nell'agosto del 2008; stiamo solo il tempo di una foto senza scendere dall'auto dal momento che nella piazzola c'è un gruppo di uomini che non capiamo bene cosa stiano facendo o aspettando e siamo l'unica auto presente. Superato il centro abitato di Henties Bay, ultimo "avamposto" dove è possibile fare dei rifornimenti propriamente detti, prendiamo la C35 verso l'entroterra in direzione Uis. La strada è dritta, lunga e piuttosto monotona paesaggisticamente, fino a quando non si è prossimi al minuscolo abitato di Uis da cui inizia a stagliarsi il fenomenale massiccio del Brandberg. Per fortuna i lavori sulla C35 non ci rallentano più di tanto: hanno implementato una sorta di corsia di servizio laterale alla strada principale che stanno asfaltando, che troviamo piuttosto ben tenuta. A Uis ci fermiamo, come molti altri, all'Engen per fare benzina: non avremo infatti la possibilità di rabbocchi nei giorni seguenti fino praticamente all'Etosha. Percorriamo quindi gli ultimi chilometri che ci separano dal Brandberg White Lady Lodge, alle pendici di questo poderoso massiccio montuoso, lungo la D2359, una strada di servizio estremamente scenografica ma con corrugazioni davvero terribili. Il Brandberg White Lady Lodge è un'istituzione in zona, oltre a costituire una vera e propria oasi nel deserto, con diverse possibilità di alloggio e tutte dal prezzo piuttosto abbordabile, è una delle poche strutture ad offrire l'escursione alla ricerca degli elefanti che hanno fatto dello sterminato deserto del Namib il loro habitat attraverso alcuni adattamenti fisici (più piccoli e con zampe più esili e lunghe). Vedere questi elefanti è un'esperienza piuttosto speciale poiché attualmente la popolazione è stimata attorno ai 150 esemplari distribuiti in corrispondenza dei principali fiumi effimeri del Namib, tra cui proprio l'Ugab. Il numero stimato è purtroppo così esiguo a causa, oltre alle ovvie condizione ambientali estreme, anche all'aumento degli insediamenti umani che hanno causato, negli anni, l'interruzione delle rotte migratorie originali degli animali scatenando il conflitto uomo-elefante. Fortunatamente, in tempi recenti, proprio in queste zone sono fioriti molti progetti di sensibilizzazione e conservazione, tra cui la EHRA Elephant-Human Relation Aid i cui ricercatori e volontari abbiamo proprio incontrato durante il safari pomeridiano. Raggiunto quindi il Brandberg, parcheggiamo nei pressi del corpo centrale del lodge, una costruzione piuttosto curata circondata da un giardino in parte roccioso e in parte verde, dove facciamo il check-in e ci informiamo circa gli orari della cena. Ci consegnano quindi le chiavi della nostra rustic tent che dobbiamo raggiungere in auto dal momento che si trovano in una zona appartata proprio a ridosso dell'Ugab River. Questo vuol dire che se le mandrie di elefanti sono nei pressi è piuttosto abituale che raggiungano gli chalet e scorrazzino tra le tende (vedere la pagina Facebook del lodge per credere!). La tenda è proprio rustica ma comunque piuttosto ampia e il bagno en-plain-air una vera chicca. Il meerkat "di casa" Sono le 12:30, facciamo uno spuntino veloce per pranzo accompagnato da una birretta e ci rilassiamo un po'. Torniamo quindi al lodge da cui verso le 14:00 - 14:30 parte la Desert Elephant Drive (630,00 NAD a persona incluso qualche refreshment). Facciamo la conoscenza della guida, un ragazzo simpatico che indossa degli improbabili ma divertenti pantaloni leopardati, che ci informa subito che la mattina stessa sono stati avvistati gli elefanti ad ovest dalle parti della Sorris Sorris Concervacy. Partiamo quindi senza indugi a bordo di una vecchia Toyota riadattata a safari vehicle, siamo solo in quattro: noi e una coppia di australiani. Percorriamo per quella che sembra un'eternità una lunghissima pista ghiaiosa. La Toyo non fa una piega ma noi veniamo belli shakerati a dovere (african massage, quanto mi manchi!). Dopo essere passati davanti ad alcune minuscole casupole, raggiungiamo proprio il letto sabbioso dell'Ugab River, cintato in questa zona da una fitta vegetazione. Qui incrociamo due pastori e alcune capre e dai gesti capiamo che ci indicano ancora più a ovest. Raggiungiamo quindi una sorta di anfiteatro naturale delimitato da koppies dove la vegetazione è piuttosto fitta e c'è persino dell'acqua ed erba fresca. "E' fatta!" penso io "da un momento all'altro!" ... povera illusa! Ci addentriamo in quello che resta del letto del fiume, fino ad una sorta di "imbuto" naturale da cui non è possibile proseguire oltre. La guida, dopo averci offerto una birra per ingannare l'attesa, si arrampicarsi in cerca di una vista migliore ma purtroppo di elefanti neanche l'ombra. Continuiamo a cercare e ripercorriamo la pista a ritroso, fino all'imbocco dell'anfiteatro roccioso inziale: niente. Lasciamo il mezzo e, insieme alla guida, ci arrampichiamo pure noi su di un koppie in posizione centrale. In cima scrutiamo attentamente la vegetazione, pronti a scorgere il minimo spostamento, ma ancora nulla. E' incredibile perché l'area che stiamo osservano sarà si e no qualche km quadrato, gli elefanti - se mai ci sono - ci hanno sicuramente già sentito, visto e odorato da un pezzo ma noi, poveri umani, non siamo dotati di altrettante capacità. In ogni caso se ci si distrae un momento dall'ansia dell' "avvisamento" ci si rende conto del paesaggio di estrema ed aspra bellezza che ci circonda. Dopo un po' torniamo al nostro mezzo, l'australiana con tono demoralizzato fa "They're nowhere to be found...": d'altronde s'è fatta una certa, non manca molto al tramonto e vorrà tornare al lodge per farsi una doccia. Ma la guida è perentoria "Oh no: they're here somewhere, they HAVE to be found!". Grande! Ci riproviamo e finiamo per inziccarci nuovamente verso l'imbuto naturale da cui abbiamo poi fatto inversione. E dopo una piccola curva...eccoli lì, proprio in mezzo al letto del fiume, impegnata a mangiare del tutto indisturbati! E' la mandria di Mathilda, succeduta alla mitica Mama Afrika, dopo la sua morte nel 2014, che fu una delle prime matriarche a ritornare nella zona dell'Ugab River nel lontano 1998. Spettacolo affascinante e meraviglioso della natura, siamo al settimo cielo e lascio parlare le fotografie. La Toyota dei volontari e ricercatori dell'EHRA, simpaticamente caricata Anche se non vorremmo più andare via, si sono fatte le 16:30 e purtroppo dobbiamo tornare visto che la pista accidentata che abbiamo dovuto percorrere fino a qui non consente grandi velocità. Rientriamo quindi felici e impolverate nella rustic tent dove ci diamo una rassettata e poi ci godiamo un bel tramonto al lodge, insieme a tutti gli altri ospiti. La giornata si conclude con una cena a base di carne e verdura alla griglia, piuttosto casalinga ma comunque buona, e canti tradizionali offerti dallo staff del Brandberg radunato nella sala comune per l'occasione. Ci tratteniamo ancora qualche momento per sfruttare il Wi-Fi e la corrente (nelle rustic tent c'è la luce ma non le prese elettriche) e andiamo a dormire. Domani si attraversa il Damaraland per raggiungere il famoso Grootberg Lodge!
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  2. io sono già a quello Z comunque ogni volta che rispondi non posso che pensare a lui
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  3. Leavenworth è carina, ma onestamente non da passarci una notte e se passate dalla SR2 non ne vale la pena perché non c'è molto da vedere, ve lo sconsiglio. Sarebbe meglio fare la SR20 più a nord che attraversa il North Cascade NP e ci sono diversi viewpoints interessantei oltre a magnifici laghi tra i quali il Diablo lake, scendere a Wenatchee e riprendere la I90 per andare a vedere le Palouse Falls e proseguire. Sent from my SM-A326U using Tapatalk
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  4. Grazie mille, non riuscivo a capire la differenza tra toll-by-plate e sunpass. A questo punto cercherò dove farlo. Prevedevo di fare un minimo di spesa prima di andare a SB
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  5. Io un pò mi sono informato e sicuramente costa meno farlo (tipo 5$ a comprarlo e poi paghi le varie tratte scontate), la scomodità è che dato che non puoi comprarlo online devi, una volta arrivato a Miami, cercare un Walgreens o uno dei negozi che lo vendono, comprarlo e attivarlo prima di andare a South Beach visto che da quanto ho capito la strada che va dall' aeroporto in là e una di quelle a pagamento. Se invece decidi di attivare il pagamento toll-by-plate, con Dollar e Thrifty costa 13.99$ al giorno o 69.95$ a settimana.
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  6. purtroppo i prezzi da qualche anno sono questi infatti io straconsiglio ultimamente di vedere prima quanto costano gli alloggi e poi il volo perchè poi con il volo in mano non si torna più indietro....
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  7. @al3cs avevo guardato su booking al volo, non ero andato direttamente alla fonte🙂 https://www.booking.com/Share-hVlKM2H ok do un occhio al diario che mi consigli!
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  8. grazie mille @rob82, li ho trovati. la più economica è la standard cabin (no wifi, no a/c) a 299$ +tasse. Per due notti siamo sui 668$ totale
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  9. Sì, direttamente dal sito Grand Teton Lodge Company (scusa, adesso non riesco a recuperare il link diretto). Io ho guardato direttamente a Headwaters Lodge perché cercavo una sistemazione più a nord ma ce ne sono anche altri. Si paga in anticipo la prima notte e, almeno leggendo i termini e le condizioni, trattengono comunque 20$ per cancellazioni oltre i 7 giorni e tutto il deposito se entro i 7 giorni.
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  10. @Fabio2711 per la prima volta ho tradito Alamo per Thrifty, a conti fatti viene quasi la metà. Una macchia me la dovrebbero dare . Per i km che faremo in Florida andrà benissimo anche na macchina pi datata o meno accessoriata. Sul Sun Pass mi sono ancora informata poco e dal quel poco ci capisco ancora meno. Approfondirò a breve. Non capisco se dipenda dal noleggiatore o se è uguale per tutti a prescindere. Pensavo di prenderlo almeno che non costi un botto.
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  11. Non so se può esserti d'aiuto, la settimana scorsa ho prenotato a Grand Teton una notte all'Headwaters Lodge & Cabins per metà agosto a 340$, cancellabile fino a 7 giorni prima. E' poco più a nord di Colter Bay.
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  12. Prima di tutto, dovresti pensare a cosa volete davvero vedere. Yellowstone è un must? allora dedica il viaggio a quella zona, arrivando su SLC o su Denver e organizza un itinerario che includa Yellowstone, Grand Teton, il monte Rushmore e la zona nord del Colorado. Quali altri parchi hanno visitato gli altri partecipanti? Con 14 giorni, atterrando su Los Angeles, si riesce a fare un bel giro, anche rilassante che include Zion, Bryce, la zona di Page con gli Antelope Canyon, la Monument Valley e il Grand Canyon. Se vuoi limitare le tratte in auto e visitare San Francisco, la soluzione è restare in California, ci sono tanti parchi e aree naturali da visitare.
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  13. fai tutta uqella strada per andare a yellowstone a questo punto dedicagli il giusto tempo, metti un'altra notte almeno hai quasi 4 giorni pieni due notti a missoula perchè? potresti prendere lì l'altra notte ok invece due notti a Grand Teton
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  14. Concordo sul suggerimento del Colter Bay Village, anche a me è piaciuto moltissimo: spendere per spendere, almeno è una sistemazione che merita! Tra Portland e Seattle secondo me meritano moltissimo anche il Mount St Helens (dove te la cavi in qualche ora) ed il Mount Rainier, che invece richiederebbe almeno un pernotto. Mi sfugge invece cosa intendi fare con un pernotto all'Olympic, non sono sicura che un pernotto possa bastare per visitarne le varie zone .
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  15. Il traghetto è interessante solo per la vista che si ha di Seattle all'arrivo. Per il resto mi sento di sconsigliarlo. Non può essere più prenotato da anni, si possono solo comprare i biglietti online e per il resto si deve fare la fila. Chi primo arriva, primo verrà imbarcato. Se le file sono lunghe si perde molto tempo, anche ore. Fare il giro da Tacoma è molto più breve anche se si trova un po' di traffico. Le sole tratte prenotabili sono per le San Juan Islands e la tratta Port Townsend-Coupeville che per andare a Seattle non ha senso. Sent from my SM-A326U using Tapatalk
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  16. Lo scorso anno noi abbiamo dormito al Colter Bay Village alla "modica" cifra di circa 300 euro perché per il nostro giro ci faceva comodo dormire dentro al Grand Teton e il posto ci è piaciuto. Tanto anche a Jackson avevo visto che i prezzi erano su quel livello. Premetto che non ci sono stata ma mi chiedo: come mai un giorno intero a Missoula? E cosa pensi di vedere il giorno seguente fra Missoula e Livingston? Livingston l'abbiamo visitata in una mezz'ora. Per me è molto anche un giorno intero a Portland. Pensate di fare il Columbia River Gorge? Inviato dal mio 2201117TY utilizzando Tapatalk
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  18. Deja vu… quanti ricordi! [emoji3590] Inviato dal mio iPad utilizzando Tapatalk
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  19. Che bellezza, e quanti fenicotteri (anche se la foto ravvicinata in cui hanno gli occhi rossi è un tantino inquietante )! Però credo che la cosa che mi piacerebbe di più sarebbe la corsa in auto sulla spiaggia di Walvis Bay !
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