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Prima che si sciolgano le nevi - Kilimanjaro 2016


ceemo

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sto recuperando tutto, pure io sono un po impegnato con cernita foto e  diario.

una cosa non so l'hai scritta e me la sono persa ma non mi sembra , curiosità pura e semplice, quanto  costa l'attrezzatura completa per un' avventura del genere ( parlo dei 2 zaini pieni e il vestiario indossato)

 la seconda cosa...............

 

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non avrei dormito con te in tenda manco morto...meglio fuori in pasto ai leoni :megalol:

 

hai uno sguardo poco rassicurante :eek:

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quanto costa l'attrezzatura completa per un' avventura del genere ( parlo dei 2 zaini pieni e il vestiario indossato)

Tanto, davvero tanto. Fai conto che tante cose le avevo già, o che le ho comprate ma le userò molto ancora.

Per fare qualche conto veloce ti direi:

Due zaini da 40 e 60 litri nuovi costano sui 100+ 200 € (li avevo)

Sacco a pelo di quelli belli da confort -7 330 €

Materassimo termico :80€

Piumino super tecnico: 180€

Giacca in goretex: 380€

Pantaloni / giacche intimi e altre cose: 500/600 €

Scarponi 130€

 

Fai conto che andrea era poco attrezzato, su indicazioni mie e di Corrado è andato nel posto dove ci sono i migliori negozi di attrzzatura di Trekking (Arco, TN), è entrato in un negozio, ha detto:"vestitemi, e non ditemi quando spendo", e il giorno dopo ha scoperto di essere senza uno stipendio e mezzo, per il solo vestire :D :D

Diciamo che la roba costa ma usandola molto si ammortizza. La giacca in goretex penso mi durerà almeno una decina d'anni.

non avrei dormito con te in tenda manco morto...meglio fuori in pasto ai leoni

Anche Corrado il mio compagno di tenda dopo 2/3 giorni ha cominciato a pensarlo.Sopratutto dove ho deciso che qualsiasi tipo di igene personale era superflua :D :D :D Da lì in poi sono diventato "O Animal".

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Caspita, caro il sacco a pelo. Io ho un Millet mummietta in piuma d'oca pagato 180 a Campo Base, e mi sembravano già tanti. Però mi viene il dubbio che sia -5 come temperatura comfort, l'ho usato nel Sahara a novembre. Se mi ricordo dove l'ho messo controllo

(succo di mango! In Uganda era la mia droga ... che voglia di Africa )

Inviato da Hogwarts

Modificato da mouette
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13/02/2016 Mti Mkubwa camp – Shira 1 Camp (3505)

 

Avevo impostato la sveglia dell'orologio alle 6 di mattina ma non serve. E non servirà mai. La luce del sole funziona sempre bene come sveglia e a volte ci sveglieremo pure bene.

La prima notte è trascorsa tutto sommato bene. Non ho malessere, ho provato a fare la pipì nella bottiglietta e a parte lo scoprire che in una volta ne faccio più di mezzo litro con conseguente difficilissima manovra di smettere, svuotare fuori e ricominciare, è andato tutto abbastanza bene. Il materassino da 2 cm funziona molto bene, isola bene e riesco a dormire anche senza problemi di lato. Insomma tutto bene. Mi alzo e sveglio gli altri ed effettivamente Andrea con il suo metro e 90 abbondante ci sta a malapena, considerando che ci sono pure zaini e un altra persona. Quindi decidiamo che dalla prossima notte cambieremo le posizione ed io dormirò con Corrado mentre Andrea starà da solo. Viene Suma e ci dice che partiremo alle 8 e la colazione c'è la serviranno nella mia tenda alle 7.30. E ci raccomanda di essere puntuali. Io comincio un po' a sistemare ma se a casa o in albergo era semplice rifare sacco a pelo, materassino e inserire tutto nello zainone, all'interno della tenda è tutto molto più complicato. Dopo 10 minuti di manovre abbandono temporaneamente l'impresa perchè Igor-Agostino ci ha portato la colazione che consiste in un thermos di acqua bollente, delle bustine di the, del latte liofilizzato e del caffè solubile. Ed un vassoio GIGANTE con 3 salsicce, 3 frittate con verdure e una decina di crepes. E Suma passa e si raccomanda di mangiare tutto. Cosa ai limiti dell'umano. Ma è il primo giorno, non sappiamo bene come funzioni e nonostante il tutto sia molto buono, mangiamo tutto sforzandoci non poco. Dulcis in fundo arriva pure un piattino con della frutta, giusto per non farci mancare niente.

L'abbondante colazione mi ha un po' rovesciato lo stomaco, e prima di partire devo assolutamente fare la cacca per non doverla fare durante il trekking. Vado nella latrina che la sera prima era più che accettabile, e la trovo parecchio sporca. Mi metto li e provo a farla in questo contorno di sporco e odori, e faccio una gran fatica. Intanto entra pure un portatore ( non c'è una porta ma una specie di s) che dopo avermi visto non è che vai via ma sta li ad aspettarmi. Ecco alla fine riesco ma è davvero durissima.

Con lo stomaco tutto rovesciato vado alla tenda, con Suma che mi sgrida perchè sono in ritardo e in fretta e furia e con non poche difficoltà mi preparo gli zaini e mi vesto e con 20 minuti di ritardo partiamo.

 

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Il campo in fase smontaggio

 

La cose fatte d i corsa mi hanno molto scombussolato, e quando partiamo non mi sento molto bene e faccio davvero fatica per tutta la prima ora di cammino. Siamo noi tre e Philippe, Suma, come ogni giorno, assiste i portatori nello smontaggio del campo e ci raggiunge più tardi. Oggi è Philippe che sta davanti a noi e scandisce il passo che è molto più lento del nostro di ieri. Ci spiega che si cammina “Pole Pole” per abituarci all'altitudine e non stancarsi troppo. Poi ci spiega che sulla montagna si si saluta con “Jambo” e che se ti viene chiesto “Mambo” devi rispondere con “Poa” che vuol dure tutto bene.

La prima parte di cammino è molto simile a quella di ieri immersa completamente nella foresta tropicale, con alberi giganti che ci circondano. E a differenza di ieri continui su e giù che spezzano il fiato e le gambe. Io cammino con una grande nausea intorno e mal di pancia mentre Andrea sembra essersi ripreso del tutto e anche Corrado pare in forma.

 

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Nella foresta

Video della camminata, notare la "lentezza" dell'andatura

 

Parlo un po' in inglese prendendo confidenza con philippe, quando ci raggiunge Suma e i portatori che ci superano a passo doppio, e da li in poi comincia una lunga processione di portatori che ci superano senza apparente difficoltà. A guardarli mi sento un po' in colpa e provo un po' di pena per loro che portano dei pesi enormi per far in modo che noi arriviamo fin su. E ne discuto un po' con Suma mi dice che però senza di noi loro avrebbero molto meno lavoro e molti meno soldi. Nel frattempo la vegetazione quasi improvvisamente dopo due ore cambia e passiamo dalla foresta ad una zona con bassi arbusti.

Il Kilimanjaro oltre ad essere un enorme montagna, è un gigantesco ecosistema, ed ha 6 differenti fasce climatiche e floristiche. La più bassa è composta da coltivazioni, poi c'è la foresta pluviale, la zona che stiamo attraversando ora chiamata Heather composta da arbusti dell'altezza di un paio di metri, il Moorland fatto da arbusti più piccoli, il deserto alpino sopra i 4000 e la sommità con solo roccia e ghiaccio. E poi composto da 3 crateri distinti, lo Shira, oramai completamente eroso, il Mawenzi, e il Kibo. Quest'ultimo è il più alto ed è la nostra destinazione finale ed oggi Philippe ci dice che probabilmente lo vedremo.

LA giornata è soleggiata e calda e adesso che non siamo più contornati di alti alberi possiamo godere di un panorama meraviglioso. Tutto attorno a noi ci sono solo montagne coperta da bassa vegetazione ed in lontananza si vede la savana e il monte Meru, la montagna vicino a Arusha.

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Philippe e in lontanaza il Meru

 

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Cambio vegetazione

 

Dopo circa 3 ore di cammino facciamo una prima pausa acqua, e mangiamo pure un po' di frutta secca. Suma comincia a parlare animatamente con i ragazzi di un altra spedizione che stanno portando dei carichi evidentemente eccessivi e decisamente superiori ai 20 kg concessi. Gli chiedo di cosa discutono e mi dice che ha sgridato i ragazzi perchè stanno portando troppo peso, e che non dovrebbero perchè arriveranno esausti al campo. Dice che sgriderà e ne parlerà con la loro guida, e dice che purtroppo probabilmente questo comportamento è tollerato dai ranger che dovrebbero controllare a cui vengono pagate delle tangenti.

Dalla chiaccherata capisco la passione che ha Suma per il suo lavoro, e l'attenzione che ci mette nel suo lavoro e nella cura della montagna e dei sui clienti. E comincio a pensare che siamo fortunati ad averlo come guida. E nei prossimi giorni quest'idea si farà sempre più forte.

Proseguiamo in salita a volte più ripida a volte più morbida finche dopo 5 ore di cammino scolliniamo e Suma ci indica che è ora di pranzare. Ci sediamo in una piccola radura e pranziamo con i Lunch box che alla mattina ci aveva dato il cuoco che sono identici a quelli di ieri, con pollo, patate, uova, un panino, biscotti e succo di mango. Nonostante sia nel nostro zaino è tutto buono e mangiamo tutto volentieri e velocemente. Nonostante la colazione abbondantissima.

 

Riposiamo una decina di minuti e ripartiamo e dopo poche centinaia di metri assolutamente all'improvviso ci appare davanti, un po' timido e nascosto dalle nuvole il Kibo. E' affascinante e in fondo non sembra così lontano. Si vedono bene i ghiacciai e le nevi perenni e sembra quasi amichevole, ma non sarà così.

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Il Kibo all'improvviso

 

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Dopo qualche foto Suma ci chiama e ci indica due puntini. Il primo è il nostro campo di stasera e si vede abbastanza bene, mentre molto più in alto si vede il campo dove dormiremo dopodomani. Facciamo anche due parole con un gruppo di svizzeri che sta salendo e dove ci sono due italiani. Ci dicono che loro hanno a disposizione un giorno meno di noi e stanotte punteranno il secondo campo. Hanno davanti ancora un bel po' di ore di cammino. E non li invidio.

Noi scendiamo di qualche decina di metri e ci troviamo in una zona scivolosa e paludosa e difficoltosa dove camminare. Ogni tanto si sprofonda nel fango nonostante sia stata una giornata bellissima, probabilmente a causa delle piogge di un paio di giorni prima. Con Corrado si parla di un gruppo di Verona che ha fatto il Kili a Novembre 2015 e che ha preso acqua per 7 giorni di fila; e che hanno trovato quel fango sempre. E non li invidiamo per niente. Tra una chiacchera e laltra dopo un altro paio di ore di cammino alle 15 arriviamo a Shira 1, la nostra meta odierna.

Il campo è molto bello, è sarà il mio preferito assieme a Barranco. E' pulito e ha degli ampi prati piani dove si possono agevolmente mettere le tende. Ci sono poi varie latrine tutte pulite oltre alla baracca dei Ranger.

Firmiamo il registo, e ci avviciniamo alle nostre tende che i nostri portatori hanno già montato. Suma si accorge però che sono montate male e riprende i portatori che le smontano e le rimontano adeguatamente mentre noi facciamo stretching. Beviamo un po' di acqua, e philippe ci dice che mangeremo la merenda con the e noccioline alle 16.00 e la cena tra le 18 e18.30 e che a quell'ora probabilmente il kibo sarà sgombro di nuvole e splendente davanti a noi._MG_3622_zpsopjm6vqk.jpg

Shira 1 Camp

 

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Le nostre tende da fuori con il Kibo

 

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e da dentro

 

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"O Animale" e l'"alieno"

 

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Il vecchio di merda con le crocs

 

Ci confrontiamo un po'. Siamo un po' stanchi ma stiamo bene, nessuno ha sintomi di mal di montagna nonostante i 3500 metri, e l'unico problema è che io e Corrado pisciamo di continuo, anche eprchè stiamo bevendo moltissimo. Andrea invece si rivela un alieno, visto che beve come noi ma piscia meno della metà! :D

Ci disponiamo nelle tende con la nuova configurazione, e io che sono un casinaro faccio un po' fatica a condividere la tenda con Corrado. E lui si lamenterà scherzoasamente di me di continuo e io con i miei mille sacchettini diventerò il suo incubo. Io ricambierà con degli amichevoli appellativi quale “vecchio di merda”. Tra un insulto e l'altro Agostino ci porta dua bacinelle con acqua caldo e sapone per lavarci mani e viso. Il sole sta scendendo velocemente ma fuori non fa freddo e io ed Andrea dopo la merenda ne approfittiamo per girare un po' e fare le foto. Ci ritroviamo in tenda a cenare, che consiste in una zuppa alle verdure e pepe, un piatto di riso e piselli, e dello spezzatino di carne bollita. Tutto buono ma le quantità sono disumane. Suma viene a controllarci condizioni fisiche e ci dice che dobbiamo mangiare tutto, e che è davvero importante. Tra la scomodità di mangiare in tenda piegati e le quantità quasi inumane mangiare stasera è davvero molto faticoso e non riusciamo a finire il riso. Le altre tende hanno quasi tutte una tende dove mangiare e io le guardo con estrema invidia.


Cena in tenda 1

 

e 2, notare il piccolo piatto di riso

 

 

Dopo cena usciamo a guardare il kibo che finalmente è sgombro dalle nuvole come anticipato da philippe ed è bellissimo. Fa però freschetto così andiamo in tenda. Scrivo un mini diario di bordo e chiacchero un po' con Corrado parlando di figa, analizzando il fatto che ce ne sono davvero poche e che dovrebbe sperare in qualche fantasia notturna. Verso le 20.30 con la luna già alta in cielo e il buio tra di noi chiudiamo gli occhi e ci addormentiamo abbastanza velocemente.

La prima tappa lunga è andata. Domani i aspetta una piccola tappa di trasferimento e io mi sto divertendo un sacco.

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A nanna

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Ma mangiare fuori dalla tenda non è permesso?

Problema numero 1, freddo, numero 2 pochi posti dove sederti e poggiare le cose, numero 3 buio.

Ci abbiamo provato una sera, ma abbiamo rinunciato subito. Solo Andrea l'ha fatto un paio di volte coperto di coperte.

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