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About mouette

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... una veronese a Roma :o)
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@pandathegreat dimentica un dettaglio [emoji85] Abbiamo dormito su Ocean Drive perché lui avanzava una carriola di miglia Lufthansa, non abbastanza per un volo ma sufficienti per pagare 68 dollari una stanza che su Booking ne costava 531 ... avevamo guardato anche gli hotel più scrausi nella zona più arretrata, ma avevano prezzi spaventosi già allora. Per quanto mi riguarda, Miami Beach è stata la parte più perdibile di un viaggio sorprendentemente bello, invece Key West tutto sommato mi è piaciuta, soprattutto nelle parti meno gettonate e turistiche, anche se per una notte ci abbiamo lasciato un rene [emoji38] Inviato da Hogwarts
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Ecco, questa è una bellissima idea [emoji1] Appena torniamo dall'Uzbekistan vedo di approfondire, magari c'è anche la possibilità di visitare qualche cantina, che è sempre una cosa interessante. Grazie! Inviato da Hogwarts
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... tranquillo Derio, ho preso la rincorsa per raggiungerti su gli anni ma ti ho abbondantemente anticipato sul rincoglionimento e @pandathegreat ne è felicissimo perché mi bevo qualsiasi cosa lui dica. C'è sempre un lato positivo Dice wiki che il nome deriva dalla lingua mohawk tekontaró:ken, che significa "sta alla confluenza di due corsi d'acqua" ... invece il perché io un bel giorno mi sia svegliata con la parola Ticonderoga in testa senza minimamente ricordarmi da dove mi sia arrivata, beh, quello sta nel campo del rincoglionimento di cui sopra, direi
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@luisa53 grazie Visto che da Hartford ci passiamo, il suggerimento su Mark Twain (che amo) me lo segno senz'altro, mi interessa moltissimo. Poughkeepsie in realtà non credo la visiteremo, ci serve come base per una serie di residenze storiche nei dintorni. L'itinerario, così come lo ha descritto Paolo, non dice molto, me ne rendo conto ... è costruito da e per due fissati con la storia (Consuelo Vanderbilt ha sposato il nono Duca di Marlborough, dopo Blenheim Palace dovevamo assolutamente scoprire la sua "casetta" dall'altro lato dell'oceano, la residenza di Lincoln la DOBBIAMO vedere, di FDR siamo grandi ammiratori, West Point mi fa venire la pelle d'oca solo a leggerlo, e via così). Penso che sia meglio dettagliare un po' di più l'itinerario che abbiamo in mente, e anche se ho l'impressione che la Hudson Valley non sia esattamente la zona più battuta degli States, turisticamente parlando [emoji1] tutti i suggerimenti sono benvenuti. Darò subito disposizioni in tal senso al mio sottoposto [emoji3590][emoji51] Inviato da Hogwarts
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Io non l'ho mai vista, ma ho PRETESO la gita a Pughkeepsie per questo : https://www.youtube.com/watch?v=MVFc9P-1ugo (poi ovviamente abbiamo scovato anche le solite robe che piacciono a noi, tipo il Vassar College o Frances Lehman Loeb Art Center, la Franklin Delano Roosevelt Presidential Library e la Vanderbilt Mansion così possiamo darci delle arie, ma insomma la verità è che è tutta colpa di Ross )
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Naturalmente, dopo aver verificato che funziona, qualche giorno dopo ho fatto in modo di svegliarmi con un "Amore, cosa mi ricorda Okavango?" [emoji51] Devo dire che pur non avendo trovato gli USA particolarmente economici rispetto all'ultimo viaggio del 2019 mi aspettavo di peggio, come cifre. I tempi d'oro sono abbondantemente finiti, ma è ancora una cosa affrontabile. Inviato da Hogwarts
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mouette started following Cosa mi ricorda Ticonderoga???
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Delle C, le D si confondono meglio con il paesaggio [emoji51] Oh mamma, non vedo l'ora di leggere il resto. Sono stata in Africa solo sei mesi fa ma mi manca già da pazzi. E la Namibia mi manca in modo speciale [emoji846] Inviato da Hogwarts
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Il Grootberg [emoji7][emoji7][emoji7] Inviato da Hogwarts
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In Namibia ci ho lasciato il cuore, lo sai. Non vedo l'ora di leggerti [emoji3590] PS: l'anno prossimo se tutto va bene vado a festeggiare il mio quindicesimo compleanno in Botswana [emoji51] Inviato da Hogwarts
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mouette started following Namibia 2023: dove l'anima è a casa
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mouette started following I Panda in Uganda - Gennaio 2023 and forums_forum_158
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14 gennaio 2023 Mi sveglio riposatissima, al contrario di qualcun altro che si è trovato a partecipare alla Lunga Notte Cristiana contro la sua volontà ... essere sordi non è proprio SEMPRE una sfiga Oggi il programma prevede, purtroppo e soltanto, il viaggio di rientro verso l'aeroporto. Il volo è alle 17, siamo lontani circa cinque ore di guida ed è meglio non indugiare troppo ... alle sette, dopo una rapida ultima colazione africana, ci godiamo l'ultima alba dal nostro nido d'aquila e siamo pronti a partire. E' una giornata quasi senza storia, la passiamo a spremere le ultime gocce d'Africa riempiendoci lo sguardo con la vita che scorre accanto a noi dal finestrino, con già la nostalgia e la voglia di tornare che si fanno prepotenti. Guardando Marco e Sabrina ho la conferma di quanto già nei giorni scorsi avevo capito ... se la sono presa anche loro, la malattia Per pranzo Robert ci propone di prendere un packet lunch in un localino di sua fiducia all'Equatore, dove negli anni il piccolo mercato naif che ricordavo si è ampliato e fatto decisamente più propositivo. Il locale è lo stesso dove mi ero fermata nove anni fa, stavolta ci facciamo preparare samosa, involtini e l'ultimo rolex, che mangeremo strada facendo visto che sono solo le undici. Mentre aspettiamo che il pranzo sia pronto abbiamo una mezz'oretta per gironzolare tra i negozietti, più numerosi e forniti che nel 2014, e siamo fermamente decisi a far fuori fino all'ultimo schilling: la mancia per Robert è già pronta in euro, la moneta locale che ci avanza difficilmente ci servirà in futuro (anche se avevo detto la stessa cosa l'altra volta ) e quindi ... via con lo shopping selvaggio, naturalmente non prima di aver collezionato una lunga serie di foto sceme di rito al passaggio di emisfero SBONK (essere bassi, come essere sordi, non è SEMPRE un male ) L'acquisto selvaggio ci ha fruttato due bellissimi teli batik, qualche piattino artigianale da regalare, un ippopotamo e un rinoceronte mignon per i nani, un altro paio di magneti che non si negano a nessuno e - visto che la maglietta da Muzungu che rimpiango da un decennio non l'abbiamo mai più ritrovata - una coppia di braccialettini gemelli che ci identificano, nel caso ci venisse qualche dubbio Chiaramente Paolo contratta all'ultimo sangue, strappando grandi risate alle giovani signore addette alle vendite, che quasi mai gli negano lo scontone, il fascino del Panda è irresistibile e io ne so qualcosa Solo l'ultima, coriacea, risponde con un soave "Accettiamo anche dollari ed euro" quando il nostro eroe cerca di impietosirla dicendole che più di così non può proprio spendere perché sono gli ultimissimi scellini e stiamo tornando a casa Non abbiamo certo lasciato all'Uganda la stessa indelebile traccia che lei ha impresso in noi, ma un segno del nostro passaggio se non altro è rimasto di sicuro, nel cuore e sul minivan di Robert Prima di partire fotografo e molesto un ultimo felino ... ... mentre Paolo, in un brodo di giuggiole, scatena orde di raffiche in direzione del vecchio terminal dell'aeroporto, dove nel 1976 l'esercito israeliano portò vittoriosamente a termine l'Operation Entebbe liberando tutti gli ostaggi del Volo 139 Air France, dirottato da un commando palestinese e tedesco, tranne tre che purtroppo rimasero uccisi. All'epoca Paolo era rimasto molto colpito dalla tragedia, che io invece non ricordavo minimamente, è già nel 2014 mi aveva espresso il desiderio di vederne i luoghi con i suoi occhi. Detto, fatto Dopo una discreta coda per i controlli all'ingresso raggiungiamo finalmente il parcheggio dell'aeroporto, ridendo e scherzando si sono fatte le 14 e siamo in perfetto orario per passare le molteplici file di controlli, covid, bagagli, scanner ... salutiamo Robert con autentico affetto, quello che ha saputo conquistarsi senza nessuna fatica in questi giorni insieme, non soltanto per tutto quello che ha fatto per noi, ma per la sua simpatia, il suo approccio sempre sorridente, la serenità che ha saputo trasmetterci in ogni momento. Non so se ci rivedremo mai, ma di sicuro abbiamo un altro amico quaggiù, oltre a Julius che ci ha seguiti e coccolati passo passo senza essere fisicamente con noi. Ciao Africa, mi hai lasciato un altro solco nel cuore ... ci vediamo nel 2024! (spoiler: la meta del viaggio per i miei cinquan... per i miei quindici anni la scelgo io )
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Ciao, noi abbiamo speso 2900 dollari a testa, tutte sistemazioni di un certo livello con bagno privato. Nella cifra sono compresi tutti gli alloggi, le colazioni e le cene al tavolo, i pocket lunch o un pranzo veloce in locali di fiducia, ovviamente i trasporti e la guida, il gorilla tracking, lo chimpanzee tracking, tutti gli ingressi ai parchi, le uscite in barca sul Nilo e il Kazinga Channel, nelle Mabamba Swamp e sul Lake Bunyonyi e alcune attività in loco, concordate in anticipo. In pratica sono rimasti fuori il pranzo e la cena del primo giorno, aggiunto all'ultimo per un cambio di operativi, le birre ai pasti e qualche escursione decisa sul momento quando avevamo tempo, più le mance. Ovviamente Julius è disponibile per modificare itinerari e livello degli alloggi, il nostro giro lo abbiamo costruito noi prima di chiedergli il preventivo ma in linea di massima somiglia molto a quelli classici, Sorgenti del Nilo a parte. Tieni presente che il gorilla tracking da solo costa 700 dollari, 150 quello per gli chimpanzee, e 40 dollari al giorno l'ingresso nei parchi nazionali, cifre che non sono in alcun modo "trattabili" mentre il resto è gestibile. Il visto si fa online in cinque minuti sul sito ufficiale, costa 50 dollari. Julius ci ha dato tutte le indicazioni necessarie per procedere correttamente, bisogna allegare copia delle vaccinazioni per febbre gialla e covid e del passaporto. Malarone: io lo avevo preso senza problemi nel 2014, quest'anno ho dovuto sospendere dopo una settimana perché stavo male. Ho aumentato i passaggi di repellente ed è andato tutto bene. Abbiamo scelto gennaio perché pur essendo un periodo perfetto è bassa stagione rispetto ad agosto e teoricamente c'è meno turismo in giro, di fatto nonostante il Covid ho trovato più gente rispetto al 2014, oltre a notevoli miglioramenti nelle infrastrutture. Poi andando in agosto saremmo stati troppo a ridosso del viaggio in Uzbekistan del prossimo ottobre. Ma sono entrambi ottimi periodi. Nel 2014 ci sono stata a metà giugno, anche quello un buon momento. Se hai altre domande chiedi pure, è se decidi di contattare Julius digli che ti manda Barbara [emoji1] Inviato da Hogwarts
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12 gennaio 2023 Il letto è talmente scomodo che più che col mal di schiena ci alziamo con il mal di mare, visto che qualunque cosa facciamo siamo destinati a rotolare inesorabilmente uno verso l'altro ... quello che abbiamo fatto nei quarant'anni che abbiamo dovuto aspettare per incontrarci, inconsapevoli allocchi, in pratica Con l'avventura dei gorilla si è chiusa la parte più emozionante del viaggio, da qui è tutta discesa verso l'aereo che sabato pomeriggio ci porterà via da questo magnifico Paese che ha rubato il cuore anche agli altri tre, dopo aver tenuto in ostaggio il mio per nove anni ... ma sarà una discesa molto piacevole, una sorta di decompressione prima del ritorno al mondo reale. Colazione alle otto e partenza con tutta calma alle nove, oggi, ci aspetta il breve e tutto sommato comodo trasferimento a Lake Bunyonyi, stanotte dormiremo in un eco resort che occupa per intero una delle numerose piccole isole che lo costellano. Il viaggio dura meno di tre ore e non è mai noioso, l'Uganda ha una varietà di paesaggi incredibile, dalle terrazze coltivate alle foreste alla savana, dai laghi vulcanici al Nilo, un'infinità di immagini da documentario sono scorse davanti ai nostri occhi in questa manciata di giorni. A mezzogiorno siamo già all'imbarcadero, dove ci attende un sontuoso natante che conduce noi e i nostri bagagli a Kyahugye Island in dieci minuti di piacevole traversata. Non rinunciamo mai a fare un po' gli scemi, ma perché mai dovremmo, dopotutto? L'eco resort si rivela uno dei posti più in salita di tutta l'Uganda ... altro che Bwindi Impenetrable Forest, qua sì che ci vuole il fisico! Superati gli abissi e le risalite dei vialetti, veniamo premiati da una bellissima casetta tutta per noi Ordiniamo l'ottimo pranzo che ci viene servito nel giro di un'oretta, che impieghiamo a sistemarci e rilassarci un po' ed a sperare che Giove Pluvio se ne vada a pluviare da qualche altra parte, come ci ha promesso Robert assicurandoci che qui il meteo cambia molto velocemente ... Il tempo da lupi però non sembra propenso a lasciarci e dopo mangiato ci ritiriamo ancora un po' nei nostri appartamenti ... quando smette di piovere io e Paolo ce ne andiamo un po' a zonzo per l'isola, che per quanto piccola ha molti ospiti non umani ... Qualcuno sostiene addirittura di aver avvistato un panda ... mah, sono scettica Di sicuro non mancano le gru crestate, simbolo dell'Uganda, tanto da apparire anche sulla bandiera nazionale ... Finalmente verso le 16 il meteo decide di darci tregua e possiamo partire per la gita promessa, piacevole, placida, rilassante, insomma bellissima. La luce non è il massimo per le foto, ma giunti quasi a fine vacanza possiamo ritenerci soddisfatti e in qualche modo sazi, non ce la prendiamo più di tanto e passiamo a goderci il qui e ora senza rimpianti. Incrociamo tre signore che tornano verso casa dopo essersi occupate dell'orto che coltivano su una delle isolette, delle famigliole di rientro a casa, dei bimbetti che girano da soli in barca come noi in bicicletta quando nella mia preistorica infanzia si poteva ancora farlo senza troppo pericolo Se mai dovessi scrivere un noir, ho pronta la copertina Questo albero così gotico si trova al centro di Punishment Island, dove un tempo (neanche troppo remoto) venivano abbandonate le "zoccolette" che restavano incinte fuori del matrimonio, lasciate lì ad aspettare qualcuno che venisse a prendersele per fare di loro una sorta di schiavette ... immagino qualche vedovo con uno stuolo di figli, o qualcuno che avesse bisogno di braccia per i lavori di fatica ... Oltre ai cormorani incontriamo altre gru coronate, bellissime e maestose Rientrati sulla "nostra" isola, rifacciamo la salitona che ci toglie ogni remora sulla cena di stasera, e incontriamo degli ibis e qualche impala, ma non la zebra (!) che ci era sembrato di intravvedere al nostro arrivo, peccato. Non ci resta che sperare in un bel tramonto, dopo questa giornata decisamente più rilassante delle ultime, e non resteremo delusi. Vagabonda vagabonda, a un certo punto ci fermiamo a pomiciare (eh, i primi tempi ) ma non sono a mio agio, mi sento osservata ... mi giro e ... ma allora ti avevamo vista sul serio! Non mi sono mai avvicinata così tanto a una zebra in vita mia, non a piedi almeno Ma non è sola, sebbene il suo amico abbia meno quarti di nobiltà da vantare Eccallà, lo juventino socializza subito con la bestiola sbagliata. Paolo, è l'altra la bianconera! La cena è buona quanto il pranzo, ce la gustiamo con un pizzico di malinconia sapendo che domani e l'ultimo giorno intero di questa vacanza volata in un soffio tra le pieghe del tempo.
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No, l'unica vaccinazione obbligatoria per l'Uganda è la febbre gialla. L'antimalarica è consigliata a seconda del periodo o delle zone che si visitano, a noi hanno prescritto il Malarone che io avevo già preso senza problemi nel 2014, ma che ho dovuto interrompere dopo una settimana perché iniziavo a stare male, oramai son vecia, ciò. Ho ovviato aumentando la frequenza delle spruzzate di repellente e curato meglio lo spargimento di permetrina sui vestiti. A un mese dal rientro nessun problema, toccando ferro Sì, è vero, e anche questa seconda volta è entrata nel pantheon delle emozioni più belle della mia vita
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... fino a dieci anni fa lo dicevo anch'io, poi l'ho fatto due volte Non si sa mai, nella vita Arizona ce la vedrei benissimo, tra un pochino. Pensaci
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10 gennaio 2023 Oggi non siamo troppo fortunati ... partiamo alle 6.30 a caccia di leoni, visto che ieri sera purtroppo non siamo riusciti a vedere nulla, ma incontriamo "solo" qualche elefante e un paio di ippopotami, e le solite gazzelle che da molto tempo ormai non ci emozionano più. A un certo punto Robert riceve una telefonata, fa una brusca inversione e si dirige di corsa all'uscita del parco, sballottandoci come non mai sullo sterrato. Appena raggiungiamo l'asfalto entra in modalità "velocità smodata" che rotta di Kessel in meno di dodici parsec nell'iperspazio te saluto, rientriamo in un altro settore del Queen Elizabeth e ... ci infiliamo nel più epico traffic jam mai visto: manco a Viale Marconi all'ora di punta con i semafori spenti! Purtroppo i leoni si sono rotti i coxxxi, che fa anche rima, e non ne vediamo manco la coda, giusto per un pelo. Abbiamo imparato un po' di cose, comunque: 1) Radio Parco Tam Tam funziona, pure troppo. 2) Dire tutti i misteri completi del rosario in cinque minuti a bordo di un minivan ugandese che si crede una Ferrari a Monza pure funziona, anche se sei atea da decenni. 3) Riuscire a districarsi nel traffico di Roma non è poi tutta sta cosa, anche se tu che sei veneta te ne vanti come Lucifero. 4) Mettersi giacca, cravatta e scarpe di cuoio per un game drive è una cosa meno impopolare di quanto si potrebbe pensare, visto che c'è un'intera jeeppona di compunti funzionari governativi, o qualcosa del genere, che spazza granelli di polvere dal colletto inamidato con aria estremamente ministeriale. 5) Sono tornati i giapponesi, e sono ancora mascherati come prima della pandemia, solo che adesso portano anche i guanti. Ora che riusciamo a disincagliarci è tempo di tornare al Bush Lodge per fare colazione ... siamo un po' delusi ma affamati più che mai, quindi bon, niente leoni, tocca tornà in Africa, pazienza, faremo un sacrificio Salutiamo le nostre stanze vista ippopotamo, gli elefanti che gironzolano tra le costruzioni e i nidi dei social weaver, e ci dirigiamo verso l'Ishasa Sector, quello dove vivono leopardi e famiglie di leoni arrampicatori, che si trovano in pochissime zone del mondo. Ciao Bush Lodge! Ora, io non lo so se avete gatti ... cosa fanno i gatti quando piove? se ne stanno al coperto e non si fanno vedere. Cosa sono i leoni? esatto, gatti grossi. Che tempo fa oggi? esattissimo, piove. Governo ladro e bastardo. Famme da' na grattatina ... La pioggia diventa un mezzo diluvio, così non ci godiamo molto la traversata del parco, ma vabbè, una giornata un po' "molla" è sempre da mettere in conto, in un viaggio. Dispiace che sia quella dei leoni, ma dopotutto domani ci aspettano i gorilla, e ci consoliamo pensando che i leoni tutto sommato li trovi in un sacco di posti (mai allo zoo, mai, dopo averli visti liberi). Sono le due passate quando ci fermiamo a pranzo in un locale tipico ugandese per un pranzo a buffet piuttosto buono anche se dobbiamo accontentarci di quel che è rimasto, vista l'ora tarda. Visto che siamo in una cittadina ne approfittiamo per rimpolpare i nostri averi in scellini: decidiamo di cambiare altri 50 euro a coppia che non si sa mai (alla fine li useremo solo per una parte della mancia di Robert e per un momento di shopping sfrenato la mattina dell'ultimo giorno, ma almeno siamo tranquilli): e qui anche se viaggio con tre nerd la tecnologica sono io, che mando cento euro sul telefono di Robert con la app che uso per mandare aiuti alla nostra suorina in Madagascar, e dopo cinque minuti ho già in mano i contanti che il nostro amico ha ritirato al baracchino di Airtel. Cambio migliore che in banca e zero commissioni, la la la E si riparte per un lungo pomeriggio sterrato e tortuoso, con qualche bellissima visione dall'alto, panorami magnifici e gente bellissima, ma la strada è davvero lunga e povera di avvenimenti ed incontri. Arrivati a Kisoro, sorpresa: dovremmo passare due notti in homestay presso una famiglia locale, e possibilmente cucinare con loro e condividerne per un attimo la quotidianità, purtroppo però la padrona di casa (che ci viene descritta come molto anziana perché ha quasi settant'anni) è stata male ed è ricoverata in ospedale. Julius, che vive qui ma è in giro per lavoro, e Robert ci hanno già riorganizzato il soggiorno al Virunga Hotel, un posto un po' naif ma comunque pulito e più che decoroso nonostante il materasso del nostro letto abbia decisamente ceduto alla forza di gravità decidendo che io e Paolo si deve dormire viscini viscini e inesorabilmente rotolanti verso il centro. Poco male, ci dormiamo sempre, viscini viscini, sono ancora i primi tempi Andiamo a cena al Coffee Pot, a un centinaio di metri dall'hotel, per un'ottima zuppa e un buonissimo pollo al curry in porzioni strepitosamente esagerate, e decidiamo di proporre a Robert, se non si offende, di prendere per sé e la sua famiglia i regali che avevamo portato per i nostri ospiti, tra cui una moka Bialetti e un paio di palloni per i figli, e di distribuire a chi ne avesse bisogno la sacca di vestiti da bimbi che abbiamo portato con la complicità di colleghi, sorella ed amici e che avevamo pensato di lasciare qui a Kisoro. Domani si parte alle 6.30 per il gorilla tracking ... che Giove Pluvio ce la mandi buona! PREV <- NEXT ->