Jump to content

mouette

Guide USA
  • Posts

    2,637
  • Joined

  • Last visited

  • Days Won

    83

mouette last won the day on January 2

mouette had the most liked content!

1 Follower

About mouette

  • Birthday 12/12/1974

core_pfieldgroups_2

  • core_pfield_5
    Boh
  • core_pfield_6
    ... una veronese a Roma :o)

Recent Profile Visitors

2,786 profile views

mouette's Achievements

core_member_rank_6

core_member_rank_6 (7/11)

2.5k

Reputation

  1. È un peccato, secondo me, mi sono fatta l'idea di un Paese interessante, anche se probabilmente più difficile del Botswana. Ho amici che ci vanno da anni, anche con i bambini, e la mia testimone ci è stata l'anno scorso da sola con la suocera e la figlia di dieci anni senza problemi. Fuori Johannesburg non abbiamo avuto brutte sensazioni, né ci siamo sentiti in pericolo, anche se a Mokopane, nel quartiere figo dove abbiamo alloggiato, praticamente tutte le case avevano una recinzione guarnita di filo spinato. Noi siamo andati in giro tranquillamente la sera, al supermercato e a cena fuori, per cui penso che un viaggio che escluda la capitale e si concentri sui parchi possa essere fattibile in serenità. Però va detto, in Botswana eravamo assolutamente rilassati, non abbiamo mai avuto il minimo sentore di pericolo, non abbiamo visto povertà da nessuna parte, in Sudafrica invece non si ha la stessa percezione di Paese ricco, anzi. Noi ci stiamo ragionando, cercando di non farci influenzare da una disavventura di cui potevamo essere spettatori ovunque nel mondo, ma ammetto che l'idea di tornare in Namibia o in Botswana per vedere la parte che ci manca mi attira di più. Inviato da Hogwarts
  2. 27 agosto 2024 (Mokopane - Johannesburg - Roma) Ed eccoci alla fine sul serio. Ultima doccia africana nel nostro bagnetto strafigo, c'è anche la vasca in cui ieri mi sono trattenuta dall'affogare Maritone quando si è perso le chiavi (e comunque non è vero che ero arrabbiata, ho solo ringhiato sommessamente per trenta secondi al massimo ... arrabbiata davvero ancora non mi ha mai vista ) Ci accomodiamo nel salone per gustare una sontuosa e leggerissima colazione, preparata dalla gentilissima e sollecita mamma/suocera dei titolari, e per salutare umani e canucci in questa malinconica mattinata, con uno spirito ben diverso da quando siamo usciti l'altra volta da questo cancello ... Che ci sarà mai da raccontare oggi? dobbiamo solo arrivare a Johannesburg, ammazzare il tempo fino all'ora di andare in aeroporto, rinconsegnare la Sphiggy a cui nonostante tutto ci siamo affezionati un sacco, salutare il CARISSIMO Luan e prendere il nostro LufthANSIA ciccione, sospirando già il prossimo ritorno in Africa, dopo tutto. Ma no, a noi non piace annoiarvi e quindi abbiamo in serbo un'ultima scoppiettante avventura! partiamo bel belli, ci facciamo le nostre due ore di autostrada, le soste pipì, i sospiri di prammatica e ci diciamo che Johannesburg probabilmente è pericolosa quindi per stare tranquilli sarà meglio evitare il giro in centro come invece abbiamo fatto l'ultima mattina a Windhoek alla fine del viaggio di nozze. Com'era? Beati gli ingenui e i puri di cuore Per mio grande diletto Paolo propone di andare a spiaggiarci in un centro commerciale vicino all'aeroporto, magari facciamo un ultimo giro al supermercato che ci manca ancora un barattolo di delizionsa Perinaise Nando's (la maionese piccante e agliosa più buona di tutti gli emisferi conosciuti e non, perché siam boccucce delicate) ... con il mio solito entusiasmo da shopping acconsento, arriviamo, parcheggiamo, entriamo e puntiamo diretti un supermercato ENORME, una specie di Walmart tenuto meglio e più fornito. Ci stiamo deliziando con l'acquisto di altro biltong - ennesima droga! - e siamo tutti presi dal più sfrenato consumismo alimentare quando all'improvviso risuonano tre o quattro colpi secchi e la gente comincia a ondeggiare e fuggire in tutte le direzioni ... restiamo impietriti mentre mi passa per la testa un fragoroso "Caxxo, lo sapevo che non dovevamo entrare al Walmart" ... faccio appena in tempo a ricordarmi che non siamo al Walmart e non siamo in USA, a pensare astutamente che devo coprire Paolo se riesco a capire da che parte arriva il pericolo e a guardarlo con aria smarrita che dall'altoparlante ci rassicurano che non è successo niente e di stare tranquilli, no panic, tutto sotto controllo. La gente torna a farsi gli affari suoi, tutti belli sereni e ridacchiosi, una coppia di corpulente signorone mi dice ridendo tutta allegra "sentito che casino?" e al mio "sì, ma che è successo?" ridono ancora più forte e mi rispondono "niente, niente, è stato fuori". Un po' perplessi ma tutto sommato rassicurati riprendiamo con lo shopping, curiosiamo dappertutto, paghiamo, usciamo e naturalmente mi scappa la pipì. Usciti dal bagno non ci accorgiamo di aver preso una direzione diversa da quella da cui siamo arrivati e vaghiamo disperati per una ventina di minuti senza riuscire a raccapezzarci, finché una ragazza gentilissima a cui mostriamo il sacchetto del supermercato per spiegarle dove abbiamo parcheggiato ci risponde che dobbiamo tornare nell'altro centro commerciale, perché abbiamo sconfinato nel secondo , e ci spiega come fare. Ci avviamo commentando che i mall americani hanno solo da imparare sul come intrappolare i turisti, e nel mentre vedo un nastro giallo che circonda qualcosa in mezzo al corridoio. Avvezza alle meraviglie della metro di Roma dico tutta allegra a Maritone: guarda, anche qua gli piove dentro Ci avviciniamo e ... ehm, no, non piove dentro. Non è un secchio la cosa che ho visto, è un contenitore che circonda un ... bossolo. E sul nastro giallo c'è scritto CSI - POLICE. E più avanti lungo il corridoio di sono altri nastri gialli che circondano altri bossoli, più avanti ci sono dei buchini nel soffitto ... e più avanti ancora, una gioielleria con il bancone di cristallo esploso in minuscoli frammenti e delle ragazze in lacrime che parlano con un agente, un vago aleggiare di fumo, parecchi militari e un paio di poliziotti con la ghiacchetta CSI Insomma, per farvela breve, ho scoperto leggendo i giornali locali nei giorni successivi che - un po' avevamo intuito, eh - c'è stata una rapina parzialmente fallita alla famosa gioielleria perché le commesse sono riuscite a far scattare l'allarme. I rapinatori in fuga hanno sparato dei colpi, per la maggior parte verso l'alto, ma un proiettile ha colpito di striscio alla gamba un poveraccio che stava pagando il parcheggio alle colonnine, e sono scappati su quattro macchine rubate. Alcune persone sono state arrestate il giorno successivo e la refurtiva recuperata. Alla fine non ci siamo veramente resi conto di cosa stesse succedendo fino a cose ormai finite, ma la sensazione di relax spensierato si era ormai dissolta, e anche se dato il numero di poliziotti e militari che giravano eravamo probabilmente nel posto al momento più sicuro della città abbiamo preferito puntare subito l'aeroporto e andare a rifugiarci in una sontuosa lounge dove il buffet esagerato ci ha fatto velocemente tornare l'appetito e il buonumore Tutti presi dall'emozione ci siamo dimenticati di fare il pieno alla Sphiggy, ma il CARISSIMO Luan ha pensato bene di non addebitarci le commissioni per il servizio, oltre a scusarsi profusamente e rimborsarci per le varie riparazioni che avevamo pagato in corso di viaggio, gomma minipimerata ovviamente esclusa (a quella ci ha pensato Santa Amex). Sono passati ormai quattro mesi e mezzo dal nostro rientro, e ci restano solo e soltanto immagini luminose e felici negli occhi, i contrattempi e le disavventure sono diventate simpatici aneddoti da raccontare agli amici a cena tra grandi risate, e il nostro cuore continua a cantare una canzone africana ... ci manchi, bellissima. Non so quando, non so dove, ma so che torneremo 💖
  3. Beh, io che ho trovato marito su un forum di patiti degli USA non ho neanche un pizzico di mal d'America, mentre oltre che per il Continente Nero cado in deliquio per la Perfida Albione - 15 giorni il prossimo agosto se tutto va bene [emoji3060][emoji3060][emoji3060] ... non siamo tutti uguali per fortuna, sai la noia sennò [emoji1] L'importante per me è non guarire mai dal Mal di Viaggio [emoji3590] Inviato da Hogwarts
  4. La cittadinanza l'ha presa che non si sa mai, ma la volta ogni tre anni in cui prendo il mojito mi allontana brutalmente proclamando che "il rum è il male [emoji3166]" Chissà come mai [emoji848][emoji38] Inviato da Hogwarts
  5. Mi son veneta, ciò! [emoji12][emoji12][emoji12] Inviato da Hogwarts
  6. 25 agosto 2024 (Elephant Sands - Palapye) Siamo alle battute finali, morale ed entusiasmo fanno quello che possono, ma la sottile malinconia di fine viaggio la conosciamo tutti, no? e quando le ultime ore in un Paese che ti ha rapito il cuore sono dense e ciciottose come tutti i giorni che le hanno precedute, magari la malinconia la dimentichi un po' ... se invece sono giorni di trasferimento e poco più, i pensieri vagano mentre cerchi di capire come ci sei arrivato fino a qui, se non più di un quarto d'ora fa sei atterrato, e hai preso la macchina da cinque minuti. Questo Paese ci ha conquistati, ed ora che la fine del viaggio è sempre più inesorabilmente vicina ci manca già. Effetto Africa ... con noi non fallisce mai, non c'è posto al mondo che mi tenga avvinta in questo modo, quanto a Paolo non lo vedo messo tanto meglio Colazione abbastanza frugale ma in buona compagnia Il Botswana, uno dei Paesi più sicuri al mondo, ti può regalare qualche brivido, se ci tieni Questo cucciolo è passato sotto il nostro chalet stanotte, le tracce di pneumatici sono nostre, di quando abbiamo parcheggiato ieri sera ... più in là ci sono anche quelle della mamma, per fortuna non abbiamo sentito nulla e i nostri sonni sono stati tranquillissimi, ci siamo resi conto di aver avuto compagnia solo al mattino, tra impronte e caccone, che decidiamo di prendere come attestato di stima e augurio di buona fortuna Partiamo da Elephant Sands con me stessa medesima alla guida da subito dopo lo sterrato, le cose vanno benino fino a Nata ma da lì in poi ... tragedia: strada stretta, senza banchine laterali, tenuta piuttosto male (l'unica di tutto il viaggio), con un sacco di traffico pesante, autista imbranata. Stringo i denti più che posso, ma dopo un centinaio di chilometri Paolo impietosito prende il volante e io ricomincio a respirare e perdo la bellissima sfumatura blu che mi aveva donato la concentrazione alla guida Cartelli in dialetto veneto, mi sento a casa Cartelli "Se vi fate male caxxi vostri", mi sento rilassata Per merenda, biscotti e succo - questa marca è una droga, non riusciamo a resistere - in un punto ristoro in mezzo al nulla, dove i locali prendono piattoni improponibili e il fatto che l'acqua del lavandino in cortile non sia potabile è un fatto talmente inconsueto in questo Paese da meritare con cartello pieno di punti esclamativi. Per pranzo, patatine e succo di frutta a una stazione di servizio poco fuori Francistown, oggi è la Giornata del Mangiare Sano, e finalmente verso le 15.30 arriviamo alla Segaigai Farm, dove ci accoglie Gillian, la titolare della Self Drive Tours Botswana. Inizialmente avevamo fissato la tappa di stasera a Francistown, due ore abbondanti di strada in meno, con l'idea di andare il giorno dopo verso il confine direttamente da lì, ma poi abbiamo scoperto che a un'ora e mezza da Palapye in direzione sud c'è il monumento al Tropico del Capricorno e anche se ci allunga la strada non amiamo resistere alle tentazioni ... abbiamo chiesto a Peo di trovarci un alloggio a Palapye cancellando il pernottamento a Francistown e lei ci ha proposto tra le altre soluzioni anche il pernottamento con grigliata da Gillian e Graeme, i titolari neozelandesi della Self Drive Tours che nella loro proprietà hanno costruito la Porcupine Cabin, un vero e proprio appartamentino - grande come casa nostra a Roma - con tutti i comfort. Non potevamo faci sfuggire l'occasione di conoscere tutti di persona e ringraziarli per come ci hanno aiutato ad organizzare quello che per me probabilmente resterà il viaggio della vita insieme alla luna di miele in Namibia (che invece è al primo posto per Paolo) e quindi ... eccoci qua! Ci sistemiamo e poco dopo viene a prelevarci Graeme, inizialmente un po' sulle sue e poi sempre più sciolto e chiacchierone, ci accompagna in giro per la proprietà, raccontandoci un sacco di cose sulle piante, gli animali, la vita locale, il loro trasferimento dalla Nuova Zelanda pochi anni dopo il colpo di fulmine alla prima visita da turisti. Mentre Peo griglia e Gillian sistema il tavolo e i contorni, iniziamo una degustazione di bevande locali, prodotte artigianalmente in zona con sapienza secolare ... immagino che tutte le norme igieniche italiane siano state scrupolosamente disattese, ma io sono la nipotina del nonno, e QUEL CHE NO STRANGOLA INGRASSA, CIO', con grande soddisfazione di Graeme secondo cui siamo tra i pochi temerari che assaggiano tutto senza fare storie. Iniziamo con birra di zenzero, birra di miglio con banana e senza banana (quelle prodotte da un tedesco per i minatori locali e chiamate "chibuku", e quelle prodotte dalla mamma di Peo con la ricetta VERA - qui ogni famiglia ha la ricetta VERA, e ovviamente sono tutte diverse), poi passiamo al vino di cocomero per finire con il colpo di grazia doppio, gin dell'Okavango e gin con i semi di mopane. Siccome non siamo abbastanza ciucchi, con la cena ci offrono anche del vino rosso sudafricano dai nomi bellissimi Pollo, salsicce, manzo, rape rosse, patate, coleslaw, ZUCCA (per la gioia di Paolo, unico essere umano al mondo allergico alla mia cucurbitacea preferita, sigh), dolce ... non ci mandano a letto affamati, decisamente! Durante la cena, tante risate e una piacevole chiacchierata sui fatti loro, su Gillian e Graeme che vivono qui dal 2016, su Peo che ha un bimbo di tre anni e non ha in programma di moltiplicarsi ulteriormente ... gli spieghiamo anche come si fanno gli spaghetti VERI, visto che li abbiamo omaggiati di qualche pacco di ottimi Rummo, ben diversi dalla pasta che si vende copiosamente qui, come ci confermerà Gillian giorni dopo. Peo a fine serata ci chiede di dedicarle dieci minuti per darle un feedback di prima mano e faccia a faccia sul viaggio, e ne resta molto soddisfatta, almeno quanto siamo soddisfatti noi di scoprire che averli subissati di domande per mesi ci ha fatto finire dritti nella categoria degli "ottimi viaggiatori, consapevoli e davvero interessati" invece che in quella dei "rompiballe ipergalattici" Per chiudere in bellezza, Graeme ci porta dagli istricioni: sono sei, mamma papà e piccoli (ehm) e vivono al sicuro in un enorme recinto creato per salvarli dalle ire del vicino contadino, che non ha alcuna simpatia per loro. Inspiegabile, visto che poverini gli facevano il controllo qualità con incredibile abnegazione, assaggiando frutto per frutto e pianta per pianta, naturalmente lasciando lì tutto bello sbocconcellato a metà come prova dell'avvenuta ispezione Sono bellissimi, molto carini e molto educati, uno di loro mi ha persino preso la meletta dalla mano con grande cortesia mentre altri tre mi grufolavano intorno Vedendo le foto su facebook un amico americano mi ha scritto "OMG, Barbara aren't you afraid of anything" e ne vado fiera come di una medaglia, ma va detto che questi cosi dagli aculei minacciosi in realtà a me sono sembrati dei veri paciocconi E adesso nanna ... pronti per l'ultima notte in Botswana 🥲
  7. Di tutte le cene romantiche di questi dieci anni, le uniche che le stanno vagamente alla pari sono quella dello Spider Rock Campground a Chinle e quella al Devil's Garden dentro Arches, con il coyote che è passato tra me e Paolo davanti al fuoco ... anche se gli elefanti restano imbattibili [emoji3590] Inviato da Hogwarts
  8. @pandathegreat, due cuori e un neurone ❤️
  9. Mi duole moltissimo ammetterlo, ma molto meglio del caffè medio veronese (ormai la Terronia mi ha viziata )
  10. 23 agosto 2024 (Senyati Safari Camp & Chobe NP) Anniversario numero dieci degnamente festeggiato! finalmente una giornata senza levatacce (no, non è vero ... in viaggio non sono levatacce, non ci pesano per niente), colazione self con gli acquisti di ieri sulla verandina vista pozza, poi si va in cerca del promesso "best coffee outside Italy", non prima di esserci chiusi fuori dallo chalet QUALCUNO, non vi dirò chi ma non è Paolo, si è dimenticato la levetta abbassata e ... clonk QUALCHEDUE, colpevoli e innocenti, ciabatteranno nella sabbia alta fino alla reception per farsi dare la chiave di scorta, con il capo cosparso di cenere. Bisognerà pur trovare dei volontari che facciano sghignazzare le signorine alla reception, no? Per il momento niente coffee, tutto il complesso è senza corrente, che tornerà con calmissima. Passiamo una mattinata molto rilassante sulla terrazza al primo piano del bar davanti alla pozza, senza grandi avvistamenti perché c'è un vento terribile che alza tonnellate di sabbia e non si presenta nessuno. Ci divertiamo lo stesso, facciamo amicizia con la mangustina domestica del complesso, beviamo finalmente l'agognato espresso, pranziamo dividendoci una margherita assolutamente decorosa. Mai farsi mancare un cat in Africa, big o small che sia! Scendiamo anche nel bunker con vista diretta a livello della pozza, sperando in un elefante assetato o almeno in una giraffa solitaria, ma restiamo delusi. Vabbè, ci riproveremo stasera ... questo bigolotto sotterraneo è il vero plus del Senyati, ed è il motivo per cui abbiamo due pernottamenti qui, a soli venti minuti da Kasane, dal Chobe e dal nostro alloggio precedente. Con o senza macchina fotografica, la vista da qui è impressionante, e l'unico rimpianto della vacanza resterà il non aver sfruttato di più questa possibilità. Abbiamo prenotato un game drive al Chobe per le 14, si entra dal Sedudu Gate, che raggiungiamo in un quarto d'ora tagliando per un sabbione terrificante: abbiamo già più o meno fatto questo giro, ma ripetiamo di buon grado, è affascinante tornare sui passi già dati, ne vale sempre la pena. Ripassiamo vicino all'ippopotamo morto dell'altro giorno, ora circondato da avvoltoi e coccodrilli: i leoni ci hanno rinunciato perché ormai è troppo frollato ed è buono soltanto per i mangiatori di carogne. In compenso, la scena è da documentario della BBC e restiamo a guardarla per un po', mezzo inorriditi e mezzo affascinati. Gironzoliamo ancora per un po' collezionando i soliti elefanti, ippopotami, giraffe, impala, finché ... la guida ci dice che è stato avvistato un leopardo a mezz'ora di strada, ci interessa? Vedi un po'!!!! Sappiamo che non è detto che arriveremo in tempo per trovarlo ancora là, ma provarci è imperativo. E così, dopo un altro giro di sterrate, sabbioni e velocità smodata ... eccolo! anzi, eccola, è una Signora Leoparda: il nostro fantastico regalo di anniversario. E siccome è un regalo, si lascia ammirare per una buona mezz'ora, in beata solitudine, passandoci anche sotto la macchina con un disinteresse quasi offensivo. Non dico che avrei voluto essere assaggiata, ma insomma, almeno un salutino! Ce ne torniamo al lodge con la faccia più ebete di tutto il viaggio, incrociando torme di jeep cariche di turisti che hanno ricevuto in ritardo la notizia dell'avvistamento, felici come non mai mentre gli elefanti ci attraversano la strada con lo stesso interesse della leopardessa. Abbiamo i Big Five, tutti insieme in un viaggio solo per la prima volta! 😍 Chobe Elephants Celebrato l'avvenimento con una specie di Aperol Spritz notevolmente più buono di quello che NON sanno fare a Roma (mi son veneta, ciò ) scendiamo nel bunker per fotografare gli elefanti giunti nel frattempo alla pozza, ma si fa buio velocemente e dopo poco desistiamo, cercheremo di salvare il salvabile con San Photosciop ma non è venuto un granché ... resta l'emozione intatta di un punto di vista pazzesco. Si è fatta l'ora di preparare il falò per arrostire la cena. Breve lite con la legna, un paio di allarmi elefante (caxxocaxxocaxxoviaviavia!!! ) che ci fanno tornare precipitosamente dietro il muretto del patio, sciacalli in lontananza - e qui la scena bellissima degli elefanti adulti che fanno cerchio intorno ai cuccioli per proteggerli, mi si è sciolto il cuore - i rumori di chi viene a bere alla pozza nel buio, un mare di stelle ... difficilmente una prossima cena di anniversario potrà superare questa meravigliosa serata. Senyati Safari Camp
  11. 21 agosto 2024 (Kasane - Victoria Falls) Dopo aver passato la serata di ieri a mandare messaggi a mezzo mondo - e poi per sicurezza anche all'altro mezzo, visto che Frank ci aveva promesso di farsi vivo nel pomeriggio e non l'ha fatto - per cercare di organizzare, avvisare e capire che ne sarà di noi e della Sphiggy, stamattina prestissimo la Kalahari Tours ci dice che certo, va benissimo il pickup per lo Zimbabwe alle 9.30. Peccato che lo avessimo chiesto per le 8.30 e che non abbiamo alcuna voglia di cambiare i nostri programmi e perdere tempo! contrariamente alle consuetudini pacifiche dei panda, protestiamo vivacemente e così per dispetto ci mandano l'omino prima delle otto (sì, ci svegliamo sempre ad orari antelucani, ma anche loro: tutta la conversazione si è esaurita entro le sette) ... ma tanto siamo già pronti lo stesso, gne gne gne. Abbiamo anche già fatto colazione con Gatto Silvestro che si è servito senza ritegno, quindi lasciamo le valigie al check in visto che la gentilissima proprietaria le ospiterà a casa sua in una zona defilata del lodge, e alle 8.50, armati dei nostri dollarozzi sonanti, abbiamo già passato entrambe le dogane lasciando indietro torme di turisti ingenui che aspettano la linea del pos. Sul furgoncino a otto posti veniamo crudelmente separati e io finisco in fondo strizzata con due tedesconi in gita giornaliera, lei entusiasta e lui annoiato dalla vita, mentre Paolo essendo piccino viene fatto accomodare accanto all'autista, e meno male: probabilmente il poveraccio è già al terzo giro della giornata, la strada è una lunga e monotona fettuccia non vivacizzata neanche da un elefantino piccolo piccolo, gli altri tre passeggeri sono giappi e non parlano una parola di nessuna lingua conosciuta ... gli sta visibilmente calando la palpebra, e Paolo che se ne è accorto lo tiene sveglio chiedendogli la qualunque manco fosse l'ufficio turistitico dello Zimbabwe. Il nostro amico è ben felice di cantargliene le lodi e assicurarlo che un viaggio in self drive è fattibilissimo e facilissimo e ci sono un sacco di posti meravigliosi ... sulla seconda affermazione non abbiamo dubbi, e già siamo partiti con la fantasia, ma un po' di notizie spicciole raccolte in giro e sul web un po' ci hanno scoraggiati circa la prima . Non è proprio come il Botswana, purtroppo ... purtroppo soprattutto per il suo popolo. Prima delle dieci siamo già al N1 Hotel di Victoria Falls, dove lasciamo in custodia la sacca e il cavalletto che non useremo (sempre roba utile e leggera con noi! ) dopo aver assistito al check out più lungo della storia del mondo, e prendiamo un espresso - ci hanno la DeLonghi, ciò - e poi finalmente via verso le cascate. La nostra amica Cristina che ci è stata l'anno scorso ci aveva avvertiti di stare attenti alle scimmiette propositive che infestano la strada pedonale dal centro all'ingresso del parco delle cascate, perché sono parecchio dispettose e rubano qualsiasi cosa, il che mi aveva messo un pizzico di ansia per gli impianti, belli colorati come si addice a una bimba della mia età, e attaccati ai capelli con una semplice mollettina ... in realtà veniamo davvero continuamente assaliti, ma non dalle scimmiette, di cui non c'è traccia: i propositivi sono gli indigeni che cercano di venderci la qualunque, a momenti anche le cascate stesse. In qualche modo ce la caviamo senza danni, arriviamo alla biglietteria dove incredibilmente il pos funziona (così ci teniamo stretti i dollarozzi) e poi ... magia. Un scimmietta c'é!!! Dr Livingstone, I suppose ... Come si racconta un sogno realizzato? come si descrive una meraviglia simile? Ci passiamo quattro ore e undici chilometri, volati entrambi senza che ce ne rendessimo conto. Ci scambiamo uno sguardo e ci accorgiamo di avere entrambi gli occhi lucidi, un po' per la bellezza immane che ci circonda e un po' per l'incredulità ... siamo qui, siamo qui davvero. Dopo tanti documentari, dopo tanti "che bello sarebbe ma non me lo potrò mai permettere", dopo anni di sogni ad occhi aperti, siamo davvero qui a guardare lo Zambesi che precipita cento metri più in basso. Un paio di anni fa siamo stati a Niagara, spettacolo altrettanto maestoso ma imparagonabile ... qui la Natura è padrona, là purtroppo lo è il commercio, che toglie molto alla bellezza sovrannaturale delle cascate, che di loro sarebbero, semplicemente, la meraviglia assoluta. Agosto non è il periodo migliore per le Victoria Falls, ci dicono che la portata è scarsa, ma noi ci accontentiamo ... il fronte è lunghissimo, in alcuni punti la massa d'acqua scende imponente e fragorosa, in altri è ridotta a un rivolo, ma un'idea riusciamo a farcela lo stesso. E il rumore, ragazzi ... il rumore è pazzesco. Il bianco dietro gli alberi è il vapore, e giuro che dietro c'è il salto Le ore centrali della giornata non sono proprio le migliori per le cascate e per le foto, luce e foschia ci mettono del loro, e c'è anche pieno di italiani rumorosi e spesso maleducati, ma ... ragazzi, le Victoria Falls! passa tutto in secondo piano, ce ne andiamo in giro per la quindicina di tappe del sentiero che corre lungo il fronte della cascata sul lato opposto al salto con la meraviglia e la gioia negli occhi. Le due o tre foto che seguono sono la prova che il nonno aveva ragiona quando diceva "ghe xe pien de mati al mondo, ciò" Incrociamo anche una numerosa numerosa numerosa scolaresca in visita, che lungo il percorso ci supera due volte, e in entrambe le occasioni i ragazzini educatissimi ci salutano, salutano, salutano uno per uno, con grandissimi sorrisi ed entusiasmo, entusiasmo, entusiasmo. I più temerari ci chiedono anche da dove veniamo ... ci duole constatare che "Italy" non produce grandi cenni di riconoscimento e che sembrano più interessati al nostro (mio) padano pallore che alle meraviglie di Roma Alla fine del sentiero il colpo d'occhio sul ponte di ferro che unisce Zimbabwe e Zambia è notevole, ma ve lo racconteremo domani. C'è anche una postazione per il bungee jumping, SFORTUNATISSIMAMENTE chiusa perché sono SICURISSIMA che altrimenti ci saremmo fatti tentare Le ore centrali hanno però un pregio che quelle del tramonto, dalla luce certamente più fotografevole, non possono vantare: tra le due e le quattro del pomeriggio spuntano alla Devil's Cataract, il salto più vicino all'ingresso, dei meravigliosi arcobaleni ... dopo esserci rifocillati all'ottimo e stranamente neanche costosissimo baretto del visitor center, ci scateniamo con le foto. Siamo talmente emozionati e stupefatti e felici che riusciamo a non uccidere nessuno, né indiani, né connazionali, né cinesi, né americani. Oddio, con i cinesi ci siamo andati vicini, ma abbiamo eroicamente resistito. San Photoshop poi ci ha dato una mano a farli fuori in modo incruento e va bene così. Per stavolta. 🧐 Al ritorno, attraversando la ferrovia - ferree le misure di sicurezza, ciò! - e riprendendo il sentiero pedonale veniamo placcati ripetutamente dai propositivi di questa mattina, più simpatici dei marocchini ma persino più asfissianti, anche se non credevo fosse possibile. Resistiamo eroicamente fino a oltre metà strada, ma alla fine ci si deve rassegnare a investire una decina di euro per liberarsene ... se non altro i numerosi piccoli manufatti che ce ne riportiamo via sono davvero carini e serviranno egregiamente come ricordino per chi è rimasto a casa: tragica e fantozziana abitudine di cui stiamo disperatamente cercando di liberarci, fieramente contrastati da amici e parenti che da quell'orecchio sono inspiegabilmente molto più sordi di me. Ma ce la faremo, siamo riusciti ad abolire i regali di Natale, prima o poi faremo fuori anche questi Sono ormai le quattro del pomeriggio quando prendiamo finalmente possesso della nostra minuscola stanza, ci concediamo una rapida doccia e una caccia al cellulare di Paolo che aveva misteriosamente deciso di andare a vivere dentro la sua scarpa (vedi, ad avere il 46) e poi fuori di corsa ad aspettare l'omino della Wild Horizons che dovrebbe prelevarci alle 16.30 ma è in ritardo e ci fa venire una crisi di ANZIAAAA da manuale. Per fortuna dopo una decina di minuti si palesa ... ed eccoci pronti per la nostra crociera sullo Zambesi senza ulteriori propositivi, né errori, né ritardi. Anzi no: signori, scusateci, vi abbiamo messo sulla barca sbagliata, dovreste cortesemente scendere, fare quei due chilometri di passerelle sospese e salire su quella a fianco, scusate scusate scusate Li scusiamo, ci spostiamo e ... beh, stavolta ci siamo trattati di lusso, dopodomani saranno dieci anni che stiamo insieme, bisogna festeggiare: aperitivo sul ponte superiore, prima una cosa gialla dolsassa per tutti, poi un all you can drink (siamo vecchi e drinkiamo poco, solo un margarita e un mojito leggeri ma buoni) accompagnato da una serie di buonissimi snack con cui per quanto mi riguarda potrei considerarmi cenata. La rivelazione, il mango disidratato, una generosa porzione del quale verrà acquistata e invaligiata prima della fine del viaggio. Il fumo della cascata si vede da una distanza pazzesca. Poi la navigazione sul "Mighty Zambezi", come dicono qua - e non ti emozionare, se ne sei capace, tu che da piccolo ti bevevi le avventure degli esploratori in terra d'Africa - nella luce meravigliosa di un tramonto dorato e avvolgente, e infine la cena sul ponte inferire durante il viaggio di ritorno, molto elegante e molto buona, forse la migliore di un viaggio in cui abbiamo sempre mangiato decisamente bene. A cena finita, si attracca e via verso l'hotel a un orario ragionevolissimo, pronti per la prossima levataccia. (... nel frattempo, grazie a Zeus, Buddha, Confucio, Gesubambino, Iside e Mitra ci ha scritto SonoFrankRisolvoProblemi e insciallah domani mattina andiamo a prendere la Sphiggy! )
  12. 19 agosto 2024 (Mwandi - Kasane) Cambiare programmi solo perchè la Sphiggy ha deciso di fare i capricci come se avesse 170mila chilometri sul groppone e tutto il diritto di concedere un po' di riposo al motorino di avviamento? giammai Da casa avevamo chiesto se fosse possibile prenotare un game drive mattutino con il lodge nel Chobe NP, e ricevuta risposta affermativa ci eravamo riservati di prenotare in loco. La stanza-capanna-palafitta va liberata alle 10, il game drive parte alle 6, prevede tre ore nel parco distante mezz'ora, che si fa? si libera la stanza alle 5.45, che domande. La colazione ce la tengono da parte per quando torniamo, e all'ora concordata, dopo aver spostato la macchina in un'area in cui non disturberà nessuno (yeppa, partita di nuovo al primo giro di chiave! ) siamo pronti a partire con Lucky ... speriamo che il nome ci porti bene! E tutto sommato male non ci va: primo avvistamento, mio mio tutto mio perché Paolo e Lucky stavano parlando e se lo sarebbero perso, un tasso del miele, l'animaletto più aggressivo e cattivo del mondo, quello che litiga con i leoni e azzanna i serpenti velenosi ... e infatti risponde ai miei strilli di entusiasmo voltandoci le spalle e scomparendo tra gli alberi. Insensibile. Vabbè, mancava al nostro album di figurine quindi siamo contenti così, senza fare amicizia. Proseguiamo alla ricerca dei cat, che ovviamente sono stati la risposta corale alla domanda di Lucky su cosa avremmo voluto vedere oggi. Cat di qualsiasi tipo, eh? ci sarebbe andato bene anche il gatto del ranger all'ingresso, non siamo schizzinosi ... ma a quanto pare nessun cat ha voglia di vedere noi Ci "accontentiamo" di baboons, giraffe, kudu, zebre, mucche, facoceri, ippopotami, cicogne, uccelli vari, aquile ... Il più zen della (rumorosa) compagnia Il facocero con la pelle d'oca A un certo punto, nella foga della ricerca, Lucky si butta in uno spericolato fuoristrada all'interno della macchia e ... non ci crederete mai ... boooooom, gomma bucata Lo sfigabbonamento vale anche per mezzi che non siano nostri, a quanto pare ... ormai manco più convochiamo angeli e santi, se qualcosa può andare storto lo farà, ne abbiamo preso atto Per fortuna siamo vicini alla strada, il parco è affollato, Lucky ha un signor cric, una gomma di scorta gonfia, una manualità da manuale, una chiave che non è compatibile con i bulloni ... no, un attimo, come non è compatibile? eh no, su questa jeeppona hanno messo la chiave sbagliata ... mentre sto decidendo se ridere o piangere, e mi maledico per non aver portato il kindle, arriva una serie di altre jeep più o meno cariche di turisti, alla fine una famiglia sudafricana dopo aver ribaltato tutta la macchina con gran gioia dei figli adolescenti che si stavano annoiando a morte trova e ci presta l'indispensabile aggeggio, e da lì è tutta discesa, in cinque minuti di orologio Lucky fa il cambio e ripartiamo. Salutati e ringraziati i simpatici sudafricani (ooohhh, Italia, oooohhh, Rome!) giungono da radioparco voci di un avvistamento di leoni in un settore abbastanza lontano ... c'è da chiedere? velocità smodata e via! Niente da fare, oggi non ci vogliono, quando arriviamo se ne sono già andati ... vabbé, pazienza ... almeno posso godermi il ritorno, pure quello a velocità smodata perché siamo in ritardo Tornati al lodge, la nostra colazione ci aspetta e le facciamo onore, salutiamo i gestori australiani - quanta gente si trasferisce in Botswana! non so dar loro torto, ho lasciato qua il poco di cuore che mi avanzava dopo aver girato un po' di mondo negli ultimi dieci anni, non me ne resta più neanche un pezzetto e sono anche diventata povera, ma caspio se ne è valsa la pena, è un viaggio meraviglioso - e riprendiamo la nostra strada tormentata. Su consiglio di Lucky, che nel frattempo ci ha chiesto di sorvolare sulla foratura con i titolari e ha anche ricevuto una telefonata con la proposta di assunzione da parte di un grosso gruppo turistico che lo ha reso molto felice, ci dirigiamo a Kasane attraversando di nuovo il Chobe NP per cui oggi abbiamo già pagato la fee. Ho acconsentito solo perché nel parco c'è un sacco di gente e se la Sphiggy decidesse di salutare il motorino proprio qui almeno non rischieremmo di morire nel deserto, dimenticati da tutti, e perché alla fine siamo a meno di un'ora da Kasane, anche se come titolare della fascia cinquantennale di Miss Ansia Secolo XX e XXI mentirei se vi dicessi che sono serenissima Ecco la Namibia, dall'altra parte del Chobe! In questo punto si incontrano confini a mazzetti: Namibia, Zambia, Zimbabwe e Botswana, tutti insieme appassionatamente. Alla fine devo ammettere che quello di Lucky è stato un ottimo consiglio, le strade non sono male a parte qualche tratto di sabbione su cui Paolo si diverte (io un po' meno ) e anche se non vediamo il promesso leopardo, aggiungiamo al nostro album le figurine di 1) sciacallino che fa la cacca dopo aver portato una testa di springbok in dispensa sotto il suo albero 2) pellicani tutti ammassati tipo cigni della pesca al luna park ma Paolo non mi lascia giocare perché se poi vinco dove lo mettiamo e ci fa la cacca in soggiorno e puzza e ai gatti non piacerà 3) hornbill neri e rossi, grossi e brutti, cercare nome sul libretto con le foto, leggo nei miei appunti (sono pigra, non l'ho fatto ) 4) piccola e graziosa tromba d'aria, anzi no, di sabbia, in lontananza Arriviamo al Big Five Toro Lodge prima delle 15, è davvero sul fiume, un fiume vero ... il Chobe, per l'appunto ... capirete, dopo dieci giorni di siccità restiamo folgorati. La nostra casetta vista acqua è graziosissima. Prima di rilassarci in giardino con l'alcool dobbiamo passare dal meccanico del nostro sempre più caro amico Luan. Chi conosce Mma Ramostwe, la celebre investigatrice numero uno del Botswana nata dalla penna di Alexander McCall Smith, di cui anche Paolo è ormai un fedele adepto, capirà il nostro entusiasmo nel trovarci catapultati direttamente nell'officina del signor JLB Matekoni Il titolare, che è sicuramente un figlio di Mister T dell'A Team perché sennò il suo aspetto non si spiega, è un simpatico armadio che ci viene incontro sfoggiando una maglietta che dice più o meno: sono Frank, dimmi che problema hai e vediamo di sistemarlo subito. La maglietta purtroppo mente, perché per quanto Frank e i suoi apprendisti si mettano a ravanare con impegno nel cofano della Sphiggy, la prognosi è infausta: ci vorrà almeno tutto domani per sistemare, forse anche dopodomani A conti fatti ci è andata pure bene: oggi è lunedì, domani abbiamo un game drive e una crociera sul Chobe già prenotati da Peo con un'agenzia locale, mercoledì mattina ci hanno organizzato il transfer con autista in Zimbabwe, dove passeremo la notte a Victoria Falls ... basterà eventualmente disdire la prenotazione overnight per il garage che avevamo prenotato per la Sphiggy e chiedere al Big Five Toro se ci tengono le valigie per la notte. Quando sente che in caso di necessità può tenere la macchina fino a giovedì, Frank si rilassa visibilmente, ancora di più quando gli diciamo che giovedì e venerdì notte dormiremo comunque a mezz'ora da qui ... a questo punto cerchiamo di rilassarci anche noi, torniamo in taxi al lodge dimenticando la mia preziosissima custard nel frigo della macchina Non ci resta che dare fondo a quel che resta delle bottiglie di Mokopane comodamente sistemati in giardino, in compagnia del gatto più paraculo del mondo dopo mezz'ora ci ha già carpito tre sottilette, una fetta di prosciutto e la promessa di dividere con lui la colazione di domani, godendoci un meraviglioso tramonto africano Springbokkini domestici
  13. Che mi piacerebbe anche, ma la mia anca sinistra al momento non è d'accordo, sarà quella la vendetta degli dei [emoji38] Comunque non è finita qui, eh? Prima della conclusione vivremo un'altra degna avventura, anche se stavolta non per colpa della povera Sphiggy [emoji51] Inviato da Hogwarts
  14. Oddio, non abbiamo mai fatto scalo a Fiumicino [emoji38] Però le nostre esperienze fino ad oggi sono assolutamente positive, è un aeroporto efficiente e non è così enorme da dover fare un lungo viaggio per cambiare terminal, ti sposti a piedi, e il controllo passaporti UE è automatizzato, ce la siamo sempre cavata in un attimo. Secondo me si può fare. Inviato da Hogwarts
  15. 17 agosto 2024 (Kaziikini - Khwai) Colazione alle 6.45, parca e frugale ma sempre con le guardie del corpo sull'attenti, pronte a requisire il piatto appena porti alla bocca l'ultima forchettata. Heidi, non ci mancherai, ma spero che con il tempo ti abituerai qui a Francoforte ... se non altro ti abbiamo strappato due sorrisi ieri, il primo quando ti abbiamo detto di non sprecare cibo per cena, che avremmo mangiato il pranzo saltato, e il secondo decisamente più allegro quando ti abbiamo incontrata nel buio e ti abbiamo detto di esserci persi, cattiva che sei Poco dopo le sette siamo già in marcia verso Maun, che raggiungiamo in un'oretta, per sistemare i disastri di ieri: 1) gomma nuova + cambio gomma di scorta + taratura a 1.8 della pressione di tutte e quattro le ruote perché ci (noi, i Pandi, anche se guida solo una metà di noi e non vi dirò quale ) aspettano degli sterratoni da manuale: qui risolviamo andando nell'officina indicata dal nostro ormai migliore amico Luan del noleggio di Johannesburg, dove il figlio clone di Morgan Freeman ci sistema tutto in men che non si dica, complimentandosi vivamente per l'abnegazione e l'impegno con cui abbiamo tritato la gomma. Neanche col minipimer, ci dice, bravissimi! 2) passaggio da Midas Services, sempre indicata dal nostro sempre caro Luan, per fortuna proprio accanto al gommista, per acquisto piccolo compressore da 27 euro in luogo del defunto (ci seguirà a Roma, fido e devoto come un canuccio, senza mai avere occasione di dimostrare la sua efficienza) + nastro adesivo rinforzato per rabberciare alla meglio lo specchietto anch'esso deceduto + controllo seconda batteria frigo e compressore (curiosamente passata a miglior vita anche lei) 3) a questo punto veniamo spediti da Taurus Batterie - ci fa strada un ragazzo gentilissimo che ci ha sentito parlare mentre pagava da Midas e ci ha detto di seguirlo che tanto ci sarebbe passato davanti - dove in 10 minuti e 10 euro ci sistemano tutto risolvendo il problema del frigo: si era rotto un cavo di collegamento (per dettagli chiedere al maschio di famiglia, io me ne intendo solo di borse firmate e gioel ... ah no. Vabbè, chiedete lo stesso al maschio di famiglia ) A questo punto non sono nemmeno le dieci, non ci resta che fare la spesa - ieri nel Sahara abbiamo finito l'acqua, e con il frigo andato purtroppo parte delle provviste è da buttare - provvedere di nuovo al pieno e prelevare, visto che ci risulta che gli ingressi a Moremi e Chobe, una trentina di euro in totale per ciascun parco, si possano pagare solo cash, e tra una mancia e una foratura siamo rimasti abbastanza a secco. Bene, sistemato tutto, comprati anche dei deliziosi muffin dai colori inquietanti, sono quasi le undici e possiamo partire, evviva, ormai non può andare storto più niente! ( ... dissolvenza su un blu fastidio abbacinante, strada sabbiosa e diritta, alberi secchi e rami contorti scenografici da morire, risata satanica che si allontana nell'alto dei cieli ) Per fortuna, nonostante siamo dovuti tornare a Maun aggiungendo chilometri, la Khwai Guesthouse dove dormiremo stasera dista solo due ore e mezza, quasi tutte di sterrato facile e ben tenuto. Arriviamo al South Gate della Moremi Game Reserve, uno dei due parchi più noti del Botswana, paghiamo cash commiserando i polacchi che hanno solo carte di credito che non funzionano o perché non c'è linea o perché non sono accettate, ci facciamo serenamente ciavare i 5 pula di resto che ci sarebbero dovuti (ben 35 cent, ma la ranger è scomparsa e noi non vogliamo fare notte) e percorriamo gli ultimi 30 km all'interno della riserva, senza vedere nemmeno una bestiola, in questi boschi simil canadesi dagli strani colori autunnali anche se stiamo andando verso primavera. Un alce o un orso in certi momenti me li sarei aspettati, su. Alla fine attraversiamo non senza perplessità il ponte sul fiume Kwhai (giuro) che inopinatamente ci regge abbastanza bene, e ci siamo. La Khwai Guest House, della stessa catena del Boteti, è veramente bella e ben organizzata, la nostra camera è molto carina e avvisto subito il primo simpatico animaletto: Carino, vero? non ho ancora individuato la specie, purtroppo Ci assicurano subito che il game drive delle 15.30 di cui avevamo chiesto notizie da casa è confermato, e dopo un rapido pranzo con gli avanzi nella piccola veranda siamo pronti a partire. Una ragazza italiana che ci ha sentito parlare ci si avvicina e chiede delle nostre magliette, che anche in questo viaggio stanno avendo un successone, e ci dice che lei e il marito sono lì da qualche giorno e hanno visto leoni a mazzetti, il che ci fa ben sperare ma ci lascerà delusi. Siamo solo in quattro, gli altri ospiti hanno preferito un giro in mokoro, il che a noi va benissimo ... soprattutto sono contenta che a Paolo non tocchi guidare ancora, tanto più che domani ci aspetta il sabbione: oggi riposa e si gode la gita, che comincia subito bene. Ce ne stiamo in giro per tre ore abbondanti e attraversiamo paesaggi diversissimi, dal fiume alla sabbia, dal verde più verde al secco più secco. Come sempre in Botswana, elefanti a volontà, poi ippopotami, cicogne, antilopi delle più varie specie, un enorme branco di bufali, due coccodrilli, un orango-tango (no, quello no, okay ) ... ... ha ragione, signor Facocero, ho dimenticato di nominarla! Un'altra strana bestiola ... Poco prima del tramonto il nostro autista, Mr Shadow, sente qualcosa alla radio e parte a velocità smodata e ... iene! da vicinissimo, non le avevo mai viste così. Per non disturbarle troppo ci spostiamo in una radura nelle vicinanze a bere qualcosa aspettando il tramonto, ci sono anche altre jeep e ci attacca bottone un ragazzo romano in viaggio di nozze. Simpatico, eh, ma lo dico sempre a Paolo che dobbiamo imparare il klingon e usare quello in viaggio, attiriamo connazionali come mosche Tornando verso la guesthouse ripassiamo dalle iene e ... ci sono i cuccioli! restiamo una ventina di minuti con i cuoricini negli occhi, è stato talmente bello che non riesco neanche a prendermela per le foto mosse e sfocate a causa della poca luce. E' una famigliola numerosa e tenerissima, che ci lancia di tanto in tanto occhiate di sufficienza ma non sembra infastidita dal traffic jam che si è creato. Rientriamo felici come bambini ... doccia, una buona cena e poi la simpaticissima ragazza di oggi (che si rivelerà essere una neurologa di Torino) e il marito (che non ricordo cosa faccia, ma è simpatico anche lui) ci attaccano bottone e finiamo intorno al fuoco a chiacchierare, ci raccontano che loro si sono spostati per tutto il viaggio in Piper o Cessna con un bagaglio piccolissimo, e che domani tornano a casa facendo un giro folle che prevede quattro o cinque scali e l'atterraggio a Bergamo, perché gli costa molto meno del volo con un solo scalo che facciamo noi. Stanchi per loro ce ne andiamo finalmente a nanna, paghi di un'altra giornata bellissima e certi che il futuro ci sorrida sereno (risata satanica come sopra )
×
×
  • Create New...