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Ready when ready! UGANDA 2014


mouette

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Venerdì 20 giugno 2014

 

 

Con un ultimo sguardo al cortile ed ai suoi … abitanti ci congediamo dai nostri ospiti, inizia una nuova giornata di trasferimento, lunga e un po’ scomoda ma mai noiosa.

 

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Costeggiamo il Lake Bunyoni, e le sue forme sinuose nella caligine del mattino non mancano di affascinarmi.

 

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(... si, questa sulla sinistra è la strada principale. E si, è a doppio senso :grin: )

 

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Il nastro di terra rossa scorre sotto di noi fino a condurci a Mbarara, uno dei più grandi centri del sud dell’Uganda, sede universitaria e città molto più moderna di quelle a cui ci siamo abituati negli ultimi giorni, anche se altrettanto caotica e creativa. Ci fermiamo per pranzo, in uno dei “posticini” di Robert, ma stavolta a sopresa prima di farci entrare ci passano il metal detector :shock: … ok, non è proprio un posticino, ha l’aria abbastanza occidentale anche se propone cucina tipica, che io e Sabrina sdegniamo a favore di un banalissimo pollo con le patatine. Spiriti dei miei progenitori africani, perdonatemi, ma dopo tanto ma-toke avrei voglia di ma-cdonald! :megalol:

 

Nel tardo pomeriggio giungiamo finalmente al lodge che ci ospiterà stanotte, l’Eagle Nest, che già dal nome promette di essere quella che se avessi sedici anni chiamerei una figata! promette e mantiene: mi perdonerete se vi faccio iniziare i tour dai bagni, ma mi hanno mandata in visibilio :Chessygrin:  Privati, ogni tenda ha il suo, si raggiungono aprendo la … parete posteriore con la zip. Vi faccio notare, oltre al water ecologico con relativo fogliame di cui la premurosa receptionist ci chiarisce a gesti l’utilizzo – il primo che chiede se è la carta igienica sarà cacciato da questo diario con disonore :razz: – il mio lavandino e la mia doccia: stavolta sì che posso sentirmi una Giovane Marmotta! :smile:

 

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La vista tiene fede al nome e leva il fiato, quello che vedete laggiù è il Lake Mburo sulle cui rive si stende il National Park omonimo, che dopo esserci sistemati raggiungeremo per un safari serale.

 

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Ho avuto appena il tempo di fare l’inventario degli avvistamenti notando che le uniche figurine che mi mancano sono il Becco a scarpa, che se siamo fortunati potremmo incontrare domani nelle Mabamba Swamp, e la zebra, che forse non vive in Uganda quando …

 

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Il game drive è piacevole come sempre: anche se dopo dieci giorni, zebre a parte, non riserva nuove emozioni, è ogni volta un tuffo al cuore ammirare gli animali e pensare che sono nati liberi, e liberi e selvatici resteranno, per quanto relativamente abituati alla presenza umana, e mi godo ogni istante … anche perché sono comodamente seduta nel minivan e le mie gambe tuttora in sciopero non hanno modo di portare avanti la loro dolorosa protesta :megalol:

 

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(Felice come un Facocero nel Fango :grin: )

 

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Il tramonto sul lago è una nuova silenziosa magia … solo qualche ippopotamo curioso fende le acque per darci uno sguardo, ma senza troppo entusiasmo, e ci godiamo gli ultimi raggi in assorta contemplazione.

 

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Un’ottima cena a lume di candela precede una inattesa ma gustosissima doccia calda, che essendo come sempre l’unica ospite della tenda mi godo il doppio degli altri, che hanno a disposizione in due la stessa quantità d’acqua :wink2:

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Sabato 21 giugno 2014

 

La nostra ultima colazione alle 6, che brivido :megalol:

 

Penultimo giorno in terra africana, e game drive finale, sempre a Lake Mburo NP … un’emozione esserci al risveglio del sole. Il freddo è pungente, nel minivan con il tettuccio alzato per permetterci di fare foto a nostro agio, ma lo spettacolo rende insensibili alla temperatura. Qualche nuvola oscura il cielo ma non il nostro umore: dopo il safari, con i relativi avvistamenti, partiremo in direzione Mabamba Swamp, a caccia del Becco-a-scarpa!

 

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(anche le gru nel nostro carniere! :wink2: )

 

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mbeh? è - stato - un animaletto peloso anche lui, no? :megalol:

 

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Certamente meno figo dei gorilla, il Becco-a-scarpa è però forse più difficile da avvistare, predilige paludi e aree acquitrinose ricoperte di fitta vegetazione e vive solo in Africa Orientale lungo il Nilo Bianco. Non si alza quasi mai in volo, non emette alcun verso ed è a rischio estinzione. Per finire, è davvero, davvero, semplicemente, incredibilmente BRUTTO ed ha costantemente un’espressione incaxxosissima :grin: . Di conseguenza, non posso che trovarlo adorabile :wink2: , e augurarmi con tutto il cuore di completare con lui il mio album di figurine: è l’unico avvistamento che ci manca, ce ne andremo comunque sazi e soddisfatti da questo meraviglioso Paese anche se dovessimo patire la piccola delusione di non incontrarlo ma … non ci siamo preparati, ecco. Quindi … Becchino caro, farai bene a farti vedere! :razz:

 

Prima di arrivare al ramo della palude dove ci aspetta la barca, la pausa pranzo in una location decisamente notevole, per la quale mi auto-autorizzo a fare la sborona: oh, ragazzi, ho mangiato all’Equatore! :megalol: Il posticino di oggi è infatti esattamente collocato sulla linea che divide il nostro mondo a metà … e dopo l'eating potremo anche dedicarci allo sciopping: il posto è turistico, quindi ecco a voi un bel centro commerciale :Chessygrin: . I prezzi sono da outlet, le … marche un po’ meno, di certo è tutto artigianato genuino, e mi lascio affascinare, io che non porto quasi mai nulla, da orecchini a 30 cent di euri, e bracciali, e collane in legno, osso e piccole pietre, da una orrenda calamita per il frigo di mia madre (I crossed the Uganda Equator :wink2: ), da piccoli pensieri per chi è rimasto a casa.

 

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Tranne Sabrina, che opta per un hamburger con patatine – ve l’ho detto che è un posto turistico! :megalol: – ordiniamo tutti un chicken wrap. La cameriera sta per andarsene dopo aver preso l’ordinazione, ma esita un momento, e visto che a parte Robert siamo tutti muzungu ci avverte: c’è della verdura cruda nel wrap. Senza nemmeno consultarci, temerari, facciamo spallucce in coro. Ormai siamo alla fine, succeda quel che deve succedere. Stasera dormiremo alla Entebbe Airport Guest House, stanze in muratura, bagni privati e water con lo sciacquone: siamo pronti a tutto! : Bash :

 

Questo viaggio meraviglioso non ha smesso un attimo di sorprendermi: dopo tante sensazioni e scoperte non mi aspetto più chissà cosa, e invece il giro in barca sulla palude si rivela una gita bellissima, complici il sole e la brezza, e l’abilità dei nostri nocchieri.

 

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L’avvistamento tanto desiderato alla fine è “solo” la ciliegina su una torta squisita, che mi godo un boccone dopo l’altro respirando con avidità ogni più piccola emozione. Grazie all'abiiltà e alle conoscenze dei barcaioli, il Becco viene avvistato abbastanza velocemente, e la manovra di avvicinamento permette persino a me e alla Sapy di inquadrarne ben bene l'espressione di viva cordialità con la quale ci accoglie :grin:

 

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Sbarcati, riprendiamo il viaggio verso la nostra ultima tappa: per abbreviarlo prenderemo una chiatta che attraversa il Lake Victoria, con orari approssimativi e un sistema di registrazione molto naif … nome, cognome, sesso e data di nascita che annotiamo su un quaderno di nostro pugno, e si va. Ci chiediamo se la procedura sia necessaria in vista dell’eventuale inabissamento del naviglio, che ha palesemente visto anni migliori, per avere un elenco delle vittime nel modo più rapido e indolore, ma accogliamo l’ipotesi con la stessa serafica alzata di spalle riservata alle verdure crude. Stiamo diventando africani dentro … Hakuna Matata! :megalol:

 

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Anche questa è un’esperienza, pigiati tra auto, moto, biciclette e galline, come sempre unici muzungu, ci godiamo la traversata e lo sbarco in un mondo che ricomincia ad assomigliare al nostro: Entebbe è una città vera, con le strade asfaltate e un sacco di negozi, macchine, movimento, per quanto tutto pittorescamente ugandese. Mi sale un pizzico di malinconia, mi sembra di essere appena arrivata ed insieme qui da mille anni, e l’idea di tornare nel mio mondo alla mia vita amatissima e piena da un lato mi rende felice e dall’altro mi fa presagire che sentirò acutamente la mancanza di questo pezzo di mondo che mi ha rubato il cuore, l’anima e i sensi.

 

In un attimo raggiungiamo la guest-house, che mi sembra assurdamente lussuosa anche se è al massimo al livello di un tre stelle italiano di provincia, e finalmente dopo tanti giorni riusciamo ad agganciare un wifi. Mentirei se dicessi che il mondo mi è mancato: un paio di persone che ho nel cuore le ho sentite comunque, via sms, per un ci sono e ti penso, gli altri … ho una vita davanti per recuperare con loro questi quindici giorni di assenza, e sarò ben felice di farlo, ma trovo meraviglioso che la vita ogni tanto mi regali la possibilità di avere degli scampoli di anima completamente liberi, solo per me.

 

Torno dunque nel mondo, mi dedico alla cena, mi godo il tramonto nel giardino ben curato, protetto da alte mura che chiudono l’Africa fuori, e mi preparo con un sorriso all’ultimo giorno in questa terra meravigliosa.

Modificato da mouette
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Confermo che l'Uganda non mi vedrà mai, però nel leggere il tuo diario giuro che mi fai venire voglia di partire e di vedere quei posti con i miei occhi... 

 

 

(Povero becco a scarpa, non è mica così brutto: certo, mica tutti gli animali possono essere belli come i panda!  :grin: )

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Grazie Mouette per il bellissimo diario, che ho scoperto solo ieri sera.

Devo ammettere che di solito non ne leggo, mi annoiano terribilmente, ma il tuo mi ha conquistato sia per i luoghi esotici, sia per le belle foto, sia per il commento profondo e leggero nello stesso tempo. Mi piace moltissimo anche il fatto che avete scelto un tipo di viaggio "alternativo", organizzato dai locali per i locali, utile a sostenere le famiglie del luogo. E mi piace tantissimo anche il tuo approccio alla realtà locale, rispettoso e sorridente.

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mica tutti gli animali possono essere belli come i panda!

Un animaletto a caso? ...

Grazie davvero a tutti, mi sento un po' sopravvalutata ma non è una sensazione spiacevole

Seriamente, sono felice di essere riuscita a trasmettere un po' di tutta la ricchezza che mi è rimasta nel cuore. È il secondo viaggio più intenso della mia vita, non sta alla pari con la settimana nel Sahara e so che dopo agosto passerà al terzo posto, ma mi ha fatto capire che dal mal d'Africa non si guarisce ... e nemmeno si vuole.

inviato da Hogwarts

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