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mouette

Guide USA
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  1. Lungi da me l'idea di scoraggiare qualcuno, sia chiaro, visto che ogni volta che scrivo una giornata e scelgo le foto calde lacrime di nostalgia scendono sul piccì (non scherzo, é il viaggio più bello della vita senza confronto), ma in effetti Namibia e risparmio vivono su fusi orari diversi. È anche vero che noi siamo stati oltre tre settimane e abbiamo speso 800 euro per il volo, ma non c'è dubbio che la lista nozze abbia aiutato, anche perché molte escursioni si possono fare solo con le guide, e sarebbe un delitto saltarle. Tutto questo per dire: Luca, sposala! [emoji14] Inviato da Hogwarts
  2. Sabato 12 maggio 2018 Oggi giornata pienissima, anche se il sogno di fare una lavatrice nel pomeriggio sfumerà miseramente … eh, sì, adesso che sono sposata diventerò una casalinga modello, che vi credete? 😁 Il nostro residence non offre servizio colazione, ma è proprio accanto a un b&b (quello che avevamo puntato all’inizio ma che era già pieno con dieci mesi di anticipo) che apre la sala colazioni anche agli esterni, e alle sette siamo già in posizione, visto che dobbiamo essere al porto alle otto per la gita in catamarano. Le opzioni per la colazione sono tutte piuttosto impegnative e contemplano sempre uova e pancetta, quindi puntiamo la health breakfast che consiste in muesli, mele e bevanda calda … non soffriamo il mare, ma meglio non allargarci Il proprietario del catamarano è un magnifico vecchio lupo di mare con la pelle cotta dal sole e una Nikon a portata di mano, ci conquista subito. Il freddo è pungente, e le tre coppie e mezza a bordo (uno ha lasciato a terra la fidanzata col mal di mare 😜) vengono fornite di calde coperte dal solerte mozzo moretto che mi ha raccolta al volo appena prima che spiaccicassi me stessa e soprattuto la mia reflex sul ponte – ce l’hanno un ponte, i catamarani? Boh 😕 – muovendomi con la mia consueta commovente agilità. Decido saggiamente di restare incollata al sedile, meglio foto meno artistiche che un bagno in queste acque gelide. l giro nella baia e fino a Penguin Island dura due magnifiche brevissime ore, il sole inizia a scaldare una giornata bellissima, il mare ci offre tutti i suoi tesori. Incontriamo foche, fenicotteri, pinguini, delfini … vediamo anche il raro e bruttissimo pesce luna, che qui chiamano sunfish. È uno spettacolo emozionante, fenicotteri e pinguini insieme si possono vedere solo qui, e siamo felici di scoprire che la colonia di pinguini sta riprendendo vigore e consistenza dopo essere arrivata a un passo dall’estinzione a causa dello sfruttamento intensivo e alla distruzione dello strato di cacca protettiva 😆 sull’isola per le fabbriche di lavorazione del guano, i cui edifici ora abbandonati dall’uomo e conquistati alla causa dei pinguini danno un tocco di fascino spettrale alla costa scabra. Restiamo a lungo ad ammirarli, goffi e buffi a terra, agili ed eleganti appena si tuffano, e quando arriva il momento di tornare la piccola fitta di dispiacere è autentica. Scendiamo dal catamarano entusiasti della gita, e una volta di più increduli per il fatto di essere qui, di stare facendo questo viaggio fantastico, di riuscire a goderci l’istante con tanta intensità. (pesce luna!) Passiamo all’ufficio turistico, che ieri sera abbiamo trovato chiuso, a ritirare i permessi per Kolmanskop, uno dei momenti più attesi … dal poco che abbiamo visto ieri arrivando a Luderitz, siamo sicuri che non ci deluderà. La signora alla cassa chiede se siamo proprio sicuri di voler andare nel pomeriggio: i permessi sono giornalieri e valgono non le 24 ore che speravamo, ma da mattina a sera soltanto, ci dice, e la luce del pomeriggio non è l’ideale per le foto. Ci restiamo abbastanza male, ma dopo un rapido consulto decidiamo di non stravolgere i piani, e quindi niente alba domattina, faremmo troppo tardi e in ogni caso il permesso costicchia, quindi prenderne due per fare sia il pomeriggio oggi che la mattina domani è escluso. Per fortuna ci atteniamo al programma originario, perché anche se non lo sappiamo, domattina ci saranno nebbia e brutto tempo a salutare il nostro risveglio … avremmo davvero sprecato un’occasione. Se poi la luce del pomeriggio sciupi le foto, lo lascerò giudicare a voi tra poco. Decidiamo di andare per le quindici circa, in modo da aver tempo di fare foto sia in piena luce che al tramonto, poco dopo le diciotto. Nel frattempo facciamo un po’ di spesa alla Spar per il pranzo di domani – la strada per la Kana’an Desert Retreat è lunga e desolatamente vuota, non sappiamo a che ora arriveremo e Paolo cerca sempre di evitare che mi mangi pezzi della macchina, degli zaini o del suo avambraccio 😋. Al banco panetteria intravvedo dei croissant e delle girelle all’uvetta, e insomma, noi ADORIAMO il muesli con le mele, ma amore, che ne dici se prendiamo anche il latte e facciamo colazione in stanza? Per risparmiare, sai. "Amore" è entusiasta del muesli quanto me, ma si sa, a una neo moglie non si può negare niente e così … sempre pronto al sacrificio lui! 😁😁😁 Luderitz è grande come un francobollo, quindi torniamo a deporre la spesa e lasciare il mostro e ci avviamo ad esplorare, gironzolando un po’ a caso per le strade di questa deliziosa crucchissima cittadina, piena di gente che entra ed esce dai negozi, chiacchiera, fa file lunghissime per prelevare ai numerosi bancomat, e di profumi provenienti dai tanti banchetti improvvisati per strada, finché la fame mi spinge verso il Garden Cafè e lasciamo l’animata confusione del mondo per entrare in un piccolo sorprendente meraviglioso giardino dove circondati da fiori coloratissimi, lucertole e uccellini ci godiamo un ottimo pranzo sotto un cielo “blu fastidio”, che è uno dei miei colori preferiti. (ci tengo a precisarlo: tutte le foto di Luderitz sono così come scattate: il cielo è DAVVERO blu fastidio, come vedete) Un hamburger, una quiche al tonno, un’insalata e una apple crumble in due costituiscono il nostro pranzo sorprendentemente buono, visto che da fuori il posto non lasciava indovinare tanti tesori. Scopro anche il TINER di mele fatto in casa, che prendo senza chiedere cosa sia, sono curiosa: beh, è un ottimo succo di mela leggermente frizzante per cui potrei tranquillamente sviluppare l’ennesima dipendenza. Peccato che non lo ritroverò mai più 😔 Quando usciamo, dopo oltre un’ora di splendido relax, ci troviamo in uno scenario post atomico, una Luderitz vuota e solitaria … non so che sia accaduto, ma questo sabato di sole, prima popolato di decine di persone si è svuotato di colpo e ci troviamo soli in mezzo alla strada tra le balle di fieno rotolanti. Poco male, ci piace anche così. Si è fatta l’ora di partire per Kolmanskop, a pochi chilometri di asfalto verso l’entroterra. Che posso raccontarvi? È un posto surreale, metafisico, pazzesco … questa cittadina mineraria, abbandonata dal 1954 e pian piano mangiata dalla sabbia è uno dei posti più belli e sconcertanti che mi abbiano mai affascinata. Anche senza considerare il piacere carnale che può provare un maniaco della fotografia qui, guardarsi intorno è una continua sorpresa, un colpo al cuore, un’emozione. Qui aleggiano i fantasmi di una vita che non c’è più, ma non c’è la sensazione di tragico abbandono provata a Bodie, la sabbia stende il suo velo morbido e rasserenante un po’ ovunque, nemmeno il vecchio ospedale mi fa l’impressione spettrale che mi attendevo. Quando arriviamo ci sono un paio di macchine parcheggiate … c’è una coppia di sposi con damigelle, testimoni e fotografo che ci dà il permesso di immortalarli a nostra volta e ricambia le congratulazioni quando gli diciamo che siamo in luna di miele e ci siamo sposati la settimana scorsa, Paolo testa la Polaroid comprata apposta per questo viaggio e quando finalmente su suggerimento dello sposo toglie il tappo dall’obiettivo 😁 riesce anche a scattare, ci salutiamo tra le risate e dopo che anche i quattro motociclisti che sono arrivati nel frattempo a curiosare se ne vanno restiamo completamente soli. (questa mi piace proprio tanto, me lo dico da sola 😃) Siamo rimasti più di tre ore, inesplicabilmente volate via in un attimo, tra una foto e un oooohhh, che meraviglia. E aspettate di vedere le foto di quello bravo sul serio! Ce ne andiamo poco prima del tramonto per vederlo sulla punta estrema di Shark Island, a due passi dal nostro alloggio. C’è un campeggio, e quando chiediamo al custode cicciottello e sorridente di passare ci dice che dovremo pagare qualche dollaro all’uscita perché il suo collega col registro si è assentato un momento … decidiamo che ne vale la pena e ci godiamo una splendida mezz’ora di altre foto, anche a una famiglia namibiana in vacanza dall’aria benestante che ci chiede un ritratto di gruppo. Quando ce ne andiamo, il custode ci fa passare gratis perché il collega non è ancora tornato, e quando gli allunghiamo venti dollari di mancia come “a drink for you, and thank you very much” il suo sorriso simpatico si accende di tantissimi watt. Vorremmo provare Barrels per cena, tutti lo raccomandano, ma il sabato e la domenica è chiuso, accidenti a lui. Vabbé, la scelta non è enorme, e data una scorsa alle recensioni sul tablet con la sim namibiana torniamo neanche tanto a malincuore da Diaz, dove proseguiamo con lo sterminio delle ostriche (32, stasera) e facciamo onore a un’altra meravigliosa apple crumble con la custard. Giornata densa, andiamo a letto con il cuore che trabocca … e siamo ancora solo all’inizio 💖
  3. Io ci sto sbavando da secoli, però mi serve un'altra lista nozze, mi sa [emoji848] Inviato da Hogwarts
  4. OT: Alex, perdono, è colpa mia, ho voluto portarlo in Africa e adesso non riesco più a tenerlo [emoji23][emoji23][emoji23] So di rischiare il ban immediato nel confessarlo ma temo che gli USA siano scesi in seconda posizione per il vostro moderatore bianconero [emoji85][emoji85][emoji85] Inviato da Hogwarts
  5. Giovedì 10 maggio 2018 Buongiorno facoceri di terra e di mare! Che strano, pure oggi ci si sveglia felici, noi Dai gatti piccoli e neri passiamo a quelli grossi e biondi con la massima nonchalance: alle 7.30, soli con uno dei ragazzi della fattoria, per il morning cheetah feeding. Stavolta si entra nel recinto di Saddam e Gheddafi, nella morbida luce dell'alba avviciniamo i micioni il più possibile, fermandoci solo quando iniziano a borbottare ... siamo ormai a pochi metri da loro, che non appena vedono il secchio giallo della pappa perdono qualsiasi interesse per i soliti umani rompiballe con la fotocamera. Dopo colazione, cosa c'è di meglio che giocare un po'? passato ormai anche quel minuscolo pizzico di tensione provato appena varcate le porte del recinto, non possiamo non farci una bella risata. Tutte quelle ore di volo, tutta quella strada ... e il ghepardo ce l'avevamo in casa! Restiamo ancora un po', la luce è splendida, e i gattoni ormai sazi si concedono all'obiettivo senza fare una piega. Difficilissimo resistere alla voglia di fargli i grattini ... probabilmente se ci fosse stato il proprietario avremmo provato a corromperlo. Eh sì, siamo proprio vicini vicini Dai, fammi le coccole, dai, fammi le coccole, dai, fammi le coccole! A malincuore ci decidiamo ad andare a far colazione. Le cinesi smontano subito i miei propositi bellicosi correndoci incontro giulive con la nostra torcetta, e quando gli chiediamo se la custodia del cavalletto che abbiamo trovato ieri sera tornando dalla Quiver Tree Forest è per caso loro cadono letteralmente in deliquio. Deliquio che si trasforma in un orgasmo di gridolini quando scoprono da dove veniamo e cosa abbiamo fatto. Viste un paio di foto sul display della reflex partono in quarta a cercare di indurre la padrona di casa a fare un secondo giro di foto dai gattoni, a cui alla fine si unisce anche il gruppo di fotografi italiani. Ragazzi, ma voi i viaggi come li preparate? C'è scritto bello chiaro sul sito cosa si può fare al Quiver Tree, con tanto di tariffe e alternative ... mah. Saldato il conto, salutato il facocero, testate le unghie del gatto e le sbausate della boxerina, ci dirigiamo verso il Giant's Playground per una veloce passeggiata tra le rocce che mi ricordano un po' il Sentier des Douaniers a Ploumanach. Nel passare accanto al recinto dei ghepardi dal lato della strada vediamo un capannello di reflexisti e cinesi circondare qualcosa di basso al centro della boscaglia e sento distintamente Saddam ringhiare un "ma li mortacci, un po' di caxxi vostri mai voi due?", chiaramente indirizzato alla pandesca coppia Ci ritroviamo in un posto surreale e silenzioso, i nostri passi accompagnati solo dal vento e dal raro fruscio di qualche animaletto, hyrax, uccellini, lucertole ... una passeggiata che scomparirà tra le mille foto memorabili che ci si imprimeranno sulla retina nel corso del viaggio, ma piacevole e rasserenante come poche. Prossima tappa, una puntatina allo Spar di Ketmanshoop, dove ci procuriamo pane, formaggio, avocado, succhi di frutta e schifezze assortite per un pranzo che alla fine consumeremo solo sulla veranda del nostro bungalow al Fish River Canyon Lodge. Per la prima volta, un ragazzo appostato fuori dal supermercato ci chiede l'elemosina, poi cambia idea e domanda "some meal" ... come fai a dire di no? gli compriamo pane e prosciutto e se ne va felice ringraziando con un gran sorriso. Avremo speso un euro per lui, con che cuore potrei negarglielo? tra l'altro ci capiterà solo un'altra volta in corso di viaggio, la Namibia è un Paese che sta bene e non conosce la fame, forse questi ragazzi hanno solo poca voglia di fare o forse non trovano lavoro, non lo so e non giudico, va bene così. Tappa dal benzinaio per controllare e sgonfiare un po' le gomme e per rifare il pieno, gli lasciamo 30 dollari di mancia, un paio di euro si e no ... gli cade la mascella e non la finisce più di ringraziarci: non per la prima, e non certo per l'ultima volta, ci rendiamo conto di non avere assolutamente il senso della misura qui, ignoriamo il costo della vita, ignoriamo lo stipendio medio, ignoriamo che quello che per noi è nulla può essere invece tantissimo per altri. Un po' imbarazzati, ci chiediamo come mediare ... ancora non lo sappiamo, lo ammetto. Da brava veneta poi non posso esimermi dal far tappa alla Naute Kristall Kellerei: ebbene sì, in mezzo al deserto - ma vicino alla Naute Dam - c'è chi è riuscito a coltivare la vite. Per il momento la produzione qui è ancora agli inizi e i vini in vendita e degustazione provengono soprattutto dalla cantina gemella che si trova dalle parti di Omaruru, nel nord del Paese. La sosta è piacevolissima, naturalmente assaggiamo e trovando il bianco di nostro gradimento ne prendiamo tre bottiglie da mezzo litro ciascuna, in vista di qualche brindisi estemporaneo nel corso del viaggio. Ci scopriamo una volta di più vittime della sindrome di San Francesco, tutti i cagnetti dei dintorni vengono a noi, scodinzolano, sbavano e chiedono coccole. Ne approfittiamo per un ultimo caffè prima di dare l'addio all'asfalto: ed ecco che poco dopo la prima svolta il Mostro affronta con la massima disinvoltura un poccioso guaderello. Mentre ci dirigiamo verso l'inizio dei cento chilometri di sterrata che ci porteranno al Fish River Canyo, uno strillo lacera l'aria ... FERMATILEZEBREEEEEE!!! Paolo, che non le ha mai viste in libertà, impazzisce subito. Scendiamo, attraversiamo la strada, cerchiamo di convincerle ad avvicinarsi, e come si vede dalla seconda foto ci riusciamo benissimo Galvanizzati da questo primo quasi incontro con la vera fauna wild, imbocchiamo senza paura la nostra prima UNPAVED road ... e il modo in cui Silvia lo pronuncia, con un terribile decisissimo accento sulla U, mi procurerà fino alla fine del viaggio numerosissime lisergiche visioni di balletti di Umpa Lumpa scatenati I primi 80 km scivolano via facilmente, incrociamo qualche rara macchina con cui cerchiamo di non impolverarci troppo a vicenda, ogni tanto facciamo una sosta fotografica nel mezzo di uno splendido nulla, salutiamo il ranger che si ferma a chiederci se è tutto okay o se abbiamo bisogno di aiuto perché di gente ne passa poca e quando vedi qualcuno fermo a lato strada è un obbligo morale fermarti a tua volta ed eventualmente prestare soccorso, perdiamo gli occhiali da sole di Paolo, facciamo una nuova sosta per il mio personalissimo concorso "Forografa un albero morto per @monybg75" , torniamo indietro a recuperare gli occhiali da sole di Paolo e imbocchiamo finalmente la parte finale, gli ultimi 20 km che tutti definiscono tremendi. Bon, hanno ragione, e tanto di cappello a Paolo che se li sciroppa senza lamentarsi, senza forare, senza graffiare la carrozzeria, senza bestemmiare in turcomanno, senza quasi dare segno di tensione se non un silenzioso ma visibile sospiro di sollievo quando, attraversata anche la pista dell'aeroporto (!) locale, arriviamo finalmente alle porte della reception. E qui ... beh, impossibile per me trattenere le lacrime. A dispetto della foschia che appanna le foto e toglie un po' di magia, la vista che ti si spalanca davanti quando esci sulla terrazza della reception è di quelle che ti fanno sentire grato alla vita per averti condotto qui, per vie misteriose e inaspettate ... e sì, con questa persona accanto, proprio quella con cui la felicità di essere qui moltiplica per mille e mille volte la bellezza di ogni istante. E' un Grand Canyon più solitario ma non meno potente. L'emozione di essere qui in pochi intimi (ci sono solo 20 lussuosi bungalow e le poche casette del personale del Lodge su questo rim - ahò, siamo in viaggio di nozze, ci siamo trattati bene! ) è tra le più forti e felici che abbia mai provato. Ci offrono un succo di frutta, ci chiedono - sarà una costante - se c'è qualcosa cui siamo allergici nel menu della cena, ci illustrano rapidamente orari e possibilità e poi accompagnati da un ragazzo che porta la nostra sacca ci avviamo finalmente alla nostra casetta, una meraviglia di architettura ed ecologia. Quassù non è certo facile portare materie prime e acqua, e ci guarderemo bene dallo sprecare le une e l'altra ... decidiamo anche di portare via i rifiuti, visto che sicuramente anche lo smaltimento non è cosa semplice qui. Rubo dal web qualche foto delle camere con relativa vista, che purtroppo non ho pensato di fare: Consumato il nostro pranzo frugale, ce ne andiamo verso la reception in attesa della partenza per il sundowner drive prevista per le 17 (con teutonica puntualità: se arrivi alle 17.01, peggio per te ) per goderci la vista, la piscina e qualche simpatico incontro, come questo grillo grande quando il mio gatto da cucciolo. Ci accomodiamo per scoprire con piacevole sorpresa che sono arrivati anche i due tedeschi anzianotti e simpatici che ci avevano attaccato bottone al Quiver Tree. Cominciamo a parlare di fotografia e il marito ammira interdetto le foto in notturna sullo schermo delle reflex: ha una bridge, vuole provare anche lui, Paolo gli dà qualche suggerimento e ci diciamo che non sapremo mai se è riuscito a combinare qualcosa ... ci sbagliamo Loro si fermeranno due notti e hanno in previsione la discesa a fondo canyon per domani ... mannaggia, la fortuna di essere in pensione e girarsi la Namibia per sei settimane invece che per tre. Sono davvero alla mano e chiacchierando scopriamo che hanno noleggiato un Mostro con le tende sul tetto, per ammortizzare i costi fanno anche campeggio. Che dire? chapeau! Per il sundowner drive partono due jeep da dieci posti affiancate. Il nostro driver e guida ogni tanto si ferma e ci racconta qualcosa della vita lì, del villaggio dei dipendenti che lavorano tre mesi e poi fanno una pausa di uno per andare a casa, del vecchio resort di una decina di casette che è stato abbandonato in favore del nuovo perché non c'era spazio per altri alloggi e mantenere anche questo così lontano dal nuovo corpo centrale sarebbe stato antieconomico e antiecologico, delle piante e degli animali della zona (se non sapete cos'é, non toccatelo e non mangiatelo - diventerà il mio mantra, un po' meno quello di colui che compirà svariati tentativi di rendermi precocemente vedova prima della fine del viaggio ). Arrivati a pochi passi da un terrificante strapiombo - io sono quella delle vertigini con il tacco cinque, ricordate? - ci avverte di stare attenti: da qui è facile e bellissimo volare, un po' meno atterrare, dice. Ovviamente Paolo non perde l'occasione per togliermi dieci anni di vita: dieci oggi, dieci domani, qua si eredita in fretta . ARIDAJE!!! Risaliti sulla jeep, dopo un altro paio di lunghi giri panoramici ci fermiamo per il tramonto, e come al Kalahari Anib Lodge compaiono per magia bicchieri, patatine, biltong per rallegrare l'attesa. Prendiamo due bicchieri di bianco e invece di libar nè lieti calici cominciamo a studiare la luce attraverso il vino, l'angolazione del sole al tramonto ... insomma, il sacro fuoco del fotografo scemo è con noi: scemo sì, perché uno dei due bicchieri, stufo di fare il modello gratis, si suicida fracassandosi sulle rocce ai piedi di quella dove lo abbiamo graziosamente appoggiato, mentre l'altro si offre come piscina ai moscerini La guida ridacchiando sotto i baffi si offre di sostituire il perduto alcool, ma resto ferma sulle mie posizioni: stavolta meritiamo solo acqua, e ben ci sta. Comunque gli daremo mancia doppia in cambio del suo silenzio con le autorità Ci consoliamo vagando per ogni dove in cerca dell'inquadratura magica mentre gli altri diciotto ospiti brindano, magnano e bevono guardando dalla parte sbagliata, tanto ci sono le patatine, il tramonto la prossima volta 😛 Rientrati verso le otto andiamo subito a cena, una romantica cena a lume di candela, rinfrescata dal battito delle ali dei moscerini che stavolta puntano il bicchiere di rosso di Paolo: chiediamo di sostituirlo, la cameriera ci dice di sì con un sorriso crudele e porta a tempo di record un bicchiere che secondo me è lo stesso post salvataggio dei naufraghi. Bon: come diceva nonno, quel che no strangola ingrassa, ciò. La cena è ottima: crema di zucca, insalata mista per Paolo che alla zucca è allergico, una bistecca di orice veramente divina con riso e verdure, un delizioso brownie al cioccolato con la panna. Concludiamo la serata sulla terrazza della nostra stanza a fotografare il cielo notturno bevendo il nostro vino bianco, libagioni alle quali tenderei a dar la colpa per gli scarsi risultati se fossi onesta, ma visto che sono invece me stessa attribuirò la resposabilità dello scarso carisma di queste Vie Lattee alla mancanza di un soggetto a fare da catalizzatore dando risalto al cielo con la sua sagoma nera Ce ne andiamo a dormire felici una volta di più di aver scelto l'Africa, e mi tranquillizzo definitivamente circa la possibilità non più tanto remota che anche Paolo se ne innamori.
  6. Ma figurati! il viaggio deve essere disegnato su di voi, non su quello che piace agli altri. L'unica cosa che posso dire in proposito è che vi servirà un budget stellare, ma sono sicura che lo sapete già In totale quante notti? se avete due settimane e il KSC non vi interessa, punterei verso sud dove ci sono le spiagge ed i parchi più belli (Golfo del Messico, Corscrew Sanctuary, Everglades ... non mi sono innamorata delle Keys, ma una notte a Key West merita). Parchi Disney a parte cosa vi interessa di più?
  7. Ho già pronte anche le ultime giornate, forse più interessanti per voi, con le Keys e le Everglades ... ottima scelta e credo ottimo anche il periodo, per me è stata una vera sorpresa, molto più varia e bella di quanto mi aspettassi 😉 Hai già un'idea di massima, se non del giro almeno dei giorni totali e di quelli da dedicare ai parchi Disney?
  8. Martedì 8 maggio 2018 Buongiorno Africa, oggi si fa sul serio 😉 Al b&b ci godiamo un'ottima colazione con tanto di cane di casa mendicante , per Paolo quella dei campioni con uova e pancetta, per me - più modesta - un'enorme macedonia con lo yogurt, la frutta è buona come ricordavo dall'Uganda e anche di più. Salutata la gentilissima host e il gatto appiccicoso, dopo un veloce passaggio a conoscere Sonja alla sede della Cardboard Box, riempito il serbatoio del Mostro - 1500 NAD, circa 100 euro, per 115 litri! - imbocchiamo finalmente la strada che porta a sud, incontrando il primo dei posti di controllo all'uscita dei centri più grandi. Ci tocca anche pagare la tangente al poliziotto di turno: una bottiglia di acqua gasata! Ce la ridiamo, che vuoi fare? ha pure chiesto per favore Prima tappa Hardap Dam, con qualche doverosa sosta foto lungo la strada. Ammirate qui il Mostro in tutto il suo splendore prima delle sterrate, così non lo rivedrete mai più. Ma no, che avete capito? il Mostro è quello bianco a quattro ruote sulla destra, l'altro è mio marito! Ecco, adesso ho quasi completato la collezione, dopo il Meridiano di Greenwich e l'Equatore ho anche il Tropico del Capricorno ... e tra il cielo blu e la terra rossa inizio a sentirmi davvero in viaggio, davvero in Africa nonostante la splendida striscia di asfalto che ci accompagnerà per tutta la giornata. Cartello con aggiunta ^^ Lungo la strada incontriamo anche i primi nidi di Social Weavers, gli uccelli tessitori, che vivono in grandi comunità, veri e propri condomini con tanti appartamenti quante uscite, dei piccoli labirinti di sicurezza. Beati e incoscienti li fotografiamo anche da sotto per la prima ed ultima volta. Arriviamo alla diga verso mezzogiorno, perfettamente in linea con la tabella di marcia mooooolto ipotetica che abbiamo stilato, e dopo qualche foto decidiamo di vedere se il ristorante è aperto, tanto la fame è l'unica cosa che non ci manca mai . La Hardap Dam è tutt'altro che imperdibile, ma è una sosta piacevole per spezzare il non brevissimo viaggio verso il Kalahari, soprattutto se guida solo il tuo disgraziato consorte perché "no, no, no, non se ne parla neanche, è un pullman, non si vede dietro, ha i comandi dalla parte sbagliata, è troppo grosso, è troppo alto, blablabla ". E poi ho appena inizato a perfezionare il grido di guerra (AYAYAYAYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY) per salire dal lato passeggero, troppo alto di quei trenta centimetri per la Tappa qui presente, figuriamoci se mi metto al volante C'è solo un'altra coppia, ma il ristorante è aperto, evviva, possiamo ordinare. Per me un club sandwich per favore, non ce l'abbiamo, okay, allora un toast, non abbiamo il prosciutto, allora un panino con il formaggio, non abbiamo il formaggio, okay, portami quello che vuoi ... va bene un Hake a la meuniere? Paolo invece ci azzecca al primo colpo, la sua Schintzel di maiale arriva subito ... saranno mica krukki per niente ❤️ Mentre aspettiamo i nostri piatti, e io attendo di scoprire cosa sia un Hake, vediamo le prime spettacolosissime bestiole del viaggio, dei cosi "ciccioli e piccottelli" che mi fanno subito strillare come un'adolescente cretina. Scopriremo poi che sono Iraci del Capo, e che per magnarseli sti namibani senza cuore li ubriacano con la birra "così noi li catturiamo facilmente e loro muoiono felici!" ... ma via, ve li mangereste voi, pucciosi e tenerotti come sono? Una cosa che non si può assolutamente dire sulla Namibia è che i suoi abitanti siano tirchi nel mescere il vino: due calici del loro ne fanno almeno quattro a casa mia! Abbiamo provato un bianco e un rosso sudafricani per accompagnare il maialino e quello che scoprirò essere un nasello, tutto ottimo, per una spesa totale inferiore alla ventina di euro. E prima di andarcene, ho modo di immortalare la prima di una lunga e curiosa serie di bestiole che ha il mio stesso parrucchiere! Alle 14 circa, più in orario che mai, arriviamo al Kalahari Anib Lodge, una struttura bellissima dove ci assegnano una splendida camera vista piscina con un dondolo nel portico e ci offrono, come omaggio honeymoon, due bottigliette di (pessimo ^^) spumante sudafricano che apprezziamo tantissimo, una gentilezza che nonostante i miseri 7.5 gradi alcolici che per una veneta sono praticamente un'aranciata ci rende felici. Prenotiamo il game drive delle 16 e trascorriamo l'attesa gironzolando per l'hotel e godendoci la temperatura perfetta e il nostro calice di aranc... di spumante. Quando arriva l'ora ci troviamo una flotta di tre jeep coperte da una decina di posti ciascuno, il nostro driver/guida è Ndumba, che ci invita a dirgli "Nduma stop or Ndumba go" a seconda delle foto che vogliamo scattare e inizia a raccontarci un po' di vita nella savana. Siamo al margine del Kalahari, uno dei deserti dei miei sogni, ma qui la vegetazione è ancora abbondante, stiamo andando verso l'inverno e la zona è rigogliosa. Il primo game drive di Paolo è sicuramente ben riuscito anche se più soddisfacente per lui che per me, lo ammetto: dopo i parchi dell'Uganda sono viziata ed arriverò a rifarmi davvero, lato animali, solo con l'Etosha, una delle esperienze più piene e splendide di tutta una vita. Qui non ci sono grandi felini né elefanti, di solito e comprensibilmente gli avvistamenti più ambiti, ma possiamo comunque dirci felici: orici, springbock, struzzi, suricati, gnu, antilopi, scoiattoli di terra ... Anche qui abbondano i nidi di Social Weavers, e Ndumba ci raccomanda di non metterci MAI sotto, per fare le foto: le uova e gli uccellini appena nati sono una delle colazioni favorite di diversi serpenti, e siccome gli uccelli adulti non gradiscono e beccano con violenza gli intrusi, capita che questi ultimi si lascino cadere a terra dal nido ... ops. Signori, il Kori Bustard, l'uccello volante più ciccione del mondo: arriva a 18 kg e più che volare procede balzellon balzelloni, ma ci è simpatico e non intendiamo togliergli il primato: OPS!!! ... cobra giallo in azione. Gli adulti svolazzano come impazziti tutto intorno, e noi restiamo ipnotizzati per una buona decina di minuti e forse più. E' il primo degli spettacoli affascinanti e terribili che questo viaggio ci regalerà. Tra le altre cose Ndumba ci racconta che è altrettanto pericoloso mettersi di fronte alle profonde buche che ogni tanto vediamo nel terreno, specie se davanti svolazzano le mosche: sono scavate dagli oritteropi, che con gran delusione di entrambi non riusciremo mai a vedere, e vengono poi usate come rifugi dai facoceri (molto amati dalle mosche per il loro profumo che ricorda vagamente lo Chanel numero 5 e per la loro estrema pulizia) ... se si sentono minacciati escono caricando, e anche se è un'esperienza che non ho mai fatto credo che trovarsi di fronte un facocero incazzato non sia tra esattamente tra "le dieci cose da fare assolutamente almeno una volta nella vita" Per il tramonto ci fermiamo sulle dune, e dalle jeep, che si riuniscono dopo un paio d'ore in cui ciascuna ha seguito un suo percorso, vengono estratti per magia tavolini, bevande, patatine, biltong come se piovesse, e Ndumba annuncia: Happy Hour! Vabbé, brindiamo per l'ennesima volta al nostro matrimonio, va: io cado vittima di una nuova terribile dipendenza: il succo di guava. Bei tempi, quando bevevo birra e vino! Un gruppo di simpaticizzzzzzimi francesi toglie le flip flop e si gode la sabbia a piedi nudi. Nessuna delle mie invocazioni al Dio Scorpione va a buon fine, peccato. Saggiamente ci allontaniamo dal gruppo e ci godiamo con gli occhi lucidi il primo vero brevissimo e magnifico tramonto africano. Sono tornata ... grazie, amore mio, questo viaggio è il più bel regalo che mi potessi fare. Per non concludere su questa nota diabietizzante, ci teniamo a informarvi che siamo due brutte persone che dopo aver passato il pomeriggio a gorgheggiare deliziati su quanto siano cariiiiiine le bestiole del Kalahari hanno cenato con spiedini di impala. E che buoni erano! 😍
  9. Fermo lì! Dovete farvi la OV Chipkaart e caricare un po' di soldi. È una tessera a scalare che devi strisciare quando sali e quando scendi, tipo la Oyster a Londra, con cui paghi un prezzo sempre caro ma più umano. Mai prendere biglietti di corsa singola! La card puoi farla direttamente alle macchinette gialle della ferrovia che trovi nell'atrio dell'aeroporto, valgono per tutti i mezzi di tutte le compagnie, treno compreso. Comunque semmai ci sentiamo sotto data che ti spiego meglio [emoji6] Per le cavallette invece ti sono vicina [emoji51] Inviato da Hogwarts
  10. Domenica 6 maggio 2018 sì, tovaglia di carta, avete visto bene ... sposati! una giornata splendida, piena di risate e momenti romantici: 1) Viva gli sposi! Bacio! Bacio! Bacio! si, si, okay, adesso fatemi togliere le scarpe che non ne posso più [quattro cm e mezzo di tacco per un'ora in totale, mica pizza e fichi ] 2) Amore ... però quel bouquet lo tieni come una clava [NdA: a Pa, e fattela 'na domanda ogni tanto ] 3) Pa, basta foto [dopo BEN sette minuti al Giardino degli Aranci] ho fame e mi scappa la pipì, voglio andare al ristorante! 4) L'emozione mi ha tolto l'appetito, penso che questo quarto bis di tonnarelli sarà l'ultimo 🙄 5) [Scegliere qualche amena pucciosità del genere a piacere, ad libitum ] la classe non è acqua: ci sono riuscita PRIMA della cerimonia. Modestamente L'ho incastrato!!! Classiche e di classe, fedi in oro con il nome e la dat... ah, no Cercate di sembrare gli sposi, VI PREGO, disse l'amico fotografo tentando disperatamente di smettere di ridere Conclusa quella che - e stavolta sono seria - resterà una delle giornate più belle e felici della nostra vita insieme (grazie @al3cs, non te lo dirò mai abbastanza e tu sai perché ), tornati a casa alle cinque del pomeriggio sotto la pioggia, che si sa, agli sposi porta bene, fatte un po' di coccole ai ciopini, che felici di essere finalmente diventati gatti legittimi prendono benissimo la notizia che domani partiremo , calata la tensione perché è andato tutto anche meglio di quanto sperassimo, ci concediamo la prima dormita veramente saporita da qualche settimana a questa parte ... è fatta, e siamo ancora vivi! ... in che senso VENTIDUE giorni in viaggio di nozze??? (no emoticon needed) Carichiamo la Giulia, la riconsegniamo al noleggio a Fiumicino, lasciamo i bagagli nella solita fila "Ciao povery" perché avere la tessera Ulisse Corporate Extra Yoda Super Obi Wan Iper Top Skywalker Club scaduta servirà pure a qualcosa, siamo pronti a volare ad Amsterdam con il volo KLM delle 10.40 ... più felici, giovani, sposati e rilassati di ventiquattro ore fa. La KLM, in un sussulto di genialità, appena atterrati in terra olandese pensa bene di fare un annuncio ALL'ALTOPARLANTE e in inglese per informarmi che all'uscita dall'aereo mi aspetta l'assistenza SORDI. Io sento chiaramente solo "Miss Perlini" perché vado subito in panico immaginando scene apocalittiche in cui le mie mutande sparse tra Fiumicino e Schiphol fanno la parte del leone, per fortuna Paolo capisce anche il resto e comincia a ridere ... quando poi arriva una hostess trafelata che forse ha realizzato il figurone, per cercare di spiegarmi a gesti che mi aspettano fuori, e io le rispondo in inglese che non ho richiesto l'assistenza e comunque sono con mio marito e ci pensa lui, comincia a ridere anche il resto dell'aereo. Momento genialità che ci rallegra ulteriormente la giornata, già bellissima visto che Amsterdam ci accoglie così: Lasciamo le reflex al deposito bagagli e usciamo subito per prendere il 397 che ci porterà a Leidseplein, benvenuti in Olanda, sono sei euro solo andata per il biglietto di corsa semplice grazie, limortaccivostri. Non me li ricordavo così cari, ma sono davvero puntuali, puliti e frequenti questi autobus, il sistema di trasporti olandese mi commuove ... sono abbonata ATAC, capitemi Ormai sono le due passate, Paolo ha fame, fa la stessa faccia da "si vede il fondo della ciotola, presto morirò di denutrizione" che mettono i ciopini subito dopo il primo paio di scatolette della giornata , quindi invece di perdermi a decantargli il cielo blu, il sole giallo, i canali caffellatte, lo trascino al primo Bagel & Beans che mi suggerisce gugolmapz, buono come me lo ricordavo anche se NON HA LA BIRRA (tendo sempre a rimuovere i dolori del passato, mannaggiammé!). Ci consoliamo con una bibita russa buonissima a base di aghi di pino e chissà che altro, e un paio di bagel ciccioni ma normalissimi: non riesco a convincere il mio eroe ad assaggiare il Bugs! Scherzavo, non ci ho nemmeno provato, non mi tenta neanche un po' e se mai dovessi farlo, almeno che sia in un Paese che ha una tradizione millenaria sul modo di cucinare le cavallette ... stiamo su banali e buonissimi formaggio di capra e miele, e hoummus e verdura. La giornata è davvero splendida, l'azzurro di Roma sembra essere in trasferta, e gironzoliamo un po' nella cerchia dei canali: abbiamo un biglietto per il Van Gogh Museum alle 16.30, c'è tempo ... questa è la prima volta di Paolo qui, sono felice che la veda così, questa città a cui voglio bene e che ho scelto come base per la una lunga vacanza da sola nel 2013 senza mai sentirmi sola. Amsterdam brulica di vita e sorrisi, i canali sono letteralmente invasi dalle barche delle famiglie in gita e dagli amici che fanno il picnic domenicale, i parchi sono pieni di gente, le nostre SCEMAGLIETTE riscuotono un sacco di successo, vediamo birre ovunque, siamo rilassati e felici ... Paolo che ha la faccia come il culo a un certo punto mi trascina in uno degli onnipresenti negozi di formaggi, e visto che per la proprietà transitiva ora che siamo sposati ho la faccia come il culo anch'io gironzoliamo assaggiando tutto e usciamo senza comprare niente, felici come pasque Sì, lo so, abbiamo appena mangiato, ma non si lascia Amsterdam senza prendere una bella birra e che fai, la bevi senza accompagnamento? No, non si fa. Ovviamente mi viene subito sonno, un abbiocco da paura, ma quando entriamo al Van Gogh Museum passa tutto: per me è la terza volta, ma non ne ho mai abbastanza, amo Vincent quasi quanto Magritte, mi trasmette un amore, un dolore, una gioia selvaggia, una disperazione crudele, un'ansia di vivere e un senso di morte che mi lasciano ogni volta stordita e innamorata più che mai. Oltre due ore volano via, prima di uscire apprezziamo il anche senso del marketing dei prodotti dello shop e poi ci accomodiamo sul prato in Museumplein in attesa che si faccia l'ora di andare a riprendere il 397, sono sei euro a tratta, grazie, limortaccivostri, e poi il nostro volo delle 22.55 per Windhoek. Di fronte al Rijksmuseum ho anche occasione di ammirare il Panda Vitruviano, opera unica e famosissima di Leopando da Vinci che in qualità di imperatrice ora ufficiale di Pandonia ho deciso di usare come immagine simbolo sulle monete da sette pandadollari e mezzo
  11. Tornati! atterrati a Fiumicino ieri mattina dopo un bellissimo matrimonio in jeans, con solo gli amici più cari, la mamma, la sorella e il cognato di Paolo, e un viaggio meraviglioso che ci ha lasciati più volte senza parole e con gli occhi lucidi, tre settimane abbondanti volate via in un istante. Unica nota negativa, su ventitré notti solo quattro le abbiamo passate in un letto matrimoniale, maledetti crucchi 😀 Un grazie speciale a @acfraine, testimone dello sposo, e un abbraccio fortissimo ad @al3cs che ha seriamente rischiato l'infarto per rendere ancora più bella la nostra giornata, sono felice che sia stata proprio lei, con cui ho un debito specialissimo, a dirci "Vi dichiaro uniti in matrimonio" 😘 A presto con tante tante belle bestioline pelose e non, tanti panorami mozzafiato e le MIE foto in notturna più belle di quelle di Paolo 😎, al quale ho astutamente fregato il Tokìna (con l'accento sulla I) un paio d'anni fa 😜 PS: @nolamers, hai ragione, la Namibia non è Africa, anche se un po' le somiglia 😉
  12. E' stato bello conoscerti (ammé, non mi hanno ancora bannata solo perché sono la padrona cattiva di uno dei moderatori ) Scherzi a parte: Moab è fantastica, ma una notte sola è davvero troppo poco, l'ideale sarebbe farne tre. Quindi ... o togli San Diego e aggiusti il tiro diversamente facendo anche Capitol Reef (una notte, più tre a Moab) e dedicandoti alla natura più che alle città, oppure mantieni il giro attuale e progetti un altro viaggio ;-) Io a Moab e Capitol Reef sono stata nel 2016, abbiamo fatto un giro tutto natura con base a Las Vegas e tappa in Colorado, appunto tre notti più una, che vanno benissimo. Prima di partire per il primo viaggio volevo fare tutto e sottovalutavo le distanze e la bellezza di girare con calma e con un po' di tempo per gustarmi le cose, scegliere è sempre doloroso, ma ripaga ampiamente. Prova a leggere qualche diario e a cercare qualche foto e scegli quello che ti ispira di più ... tanto, in Usa si torna sempre
  13. Via Crucis portata vittoriosamente a termine stamattina, del resto è venerdì e ci stava giusta giusta. Ora attendiamo fiduciosi che la Motorizzazione di Roma sezione Laurentina ci conceda l'agognato pezzo di carta
  14. @Stefigast, la stellata migliore in assoluto l'abbiamo beccata alla Death Valley, alla pari con quella del campeggio di Moab in pieno parco di Arches. Alla Monument è bellissima ma se ti interessa per le foto tieni conto che sei sulla terrazza illuminata del The View, non si può girare da soli col buio per cercare un angolino relativamente lontano dalle luci artificiali. Al Grand Canyon non ho ricordi eclatanti, non abbiamo nemmeno montato il cavalletto, come al Bryce ... ma quella sera io e @pandathegreat eravamo impegnati con la T-bone del Ruby's Inn quindi non so dirti. Lui ci è stato anche nel 2013 ma ha trovato uno splendido temporale quindi niente da fare nemmeno lì.
  15. Peccato, speriamo abbiano posto nelle Cabin! sono d'accordo con te sul discorso spese: appena prenotato il volo pur sapendo che era costoso abbiamo puntato subito il The View ma quando abbiamo visto cifre oltre i 300 dollari il mio entusiasmo è un po' calato Abbiamo avuto la fortuna di scoprire qui sul forum che proprio quell'anno avrebbe aperto il campeggio, e non avremmo potuto essere più fortunati, un'alba tra le più indimenticabili della mia vita (ci sono le foto nel diario 2015 in firma, se vuoi dare un'occhiata) in una posizione, simile a quella delle cabin, che secondo me è quasi meglio di quella delle stanze. Il rischio è di beccare la pioggia, come ci è successo a Page dove abbiamo dovuto trovare un albergo in extremis ... ma in agosto è un modo meraviglioso di vivere i parchi, tanto che l'anno successivo abbiamo bissato, con più notti in tenda che in hotel. Quanto mai necessarie le seconde, puzzare un pochino va bene, ma giusto un pochino
  16. A memoria le cabin costavano un po' meno delle stanze, nel 2015, io e @pandathegreat abbiamo scelto il campeggio per molte ottime ragioni, tra le quali i 18 dollari totali spesi non erano la prima Siamo partiti anche noi senza attrezzatura, ma abbiamo fatto più o meno la metà delle notti in tenda, cosa che in aprile però sconsiglio caldamente Tieni la prenotazione al Goulding finché non sei certa di trovare al The View, vero? noi ci abbiamo solo pranzato, ma l'impressione era ottima e non mi è sembrato così scomodo, come dice Paolo la strada è asfaltata e la terrazza del The View aperta, per l'alba. E' una buona soluzione se non trovi qualcosa che ti vada bene al The View.
  17. Domanda forse stupida, ma mi è venuto (per fortuna) il dubbio all'ultimo momento ed ho trovato indicazioni contrastanti. E' necessaria la patente internazionale per noleggiare e guidare in Namibia? Il consolato in Italia ci ha detto che vale anche la loro certificazione di validità della patente italiana, che ci fornirebbero senza tanti sbattimenti via mail in pochi giorni, dopo aver ricevuto un bonifico e copia delle nostre patenti. La consolessa italiana in Namibia invece ci dice che è indispensabile quella internazione, Sonja di Cardboard Box addirittura suggerisce quella internazionale solo nel caso la nostra fosse "only only in italian" perché se comprensibile in inglese sarebbe sufficiente. Probabilmente alla fine la faremo, nonostante i costi e lo sbattimento (a Roma la motorizzazione non è esattamente di efficienza svizzera ) ma mi piacerebbe sentire le vostre esperienze :-) Inviato da Hogwarts
  18. mouette

    SF-parchi-LA 2018

    Anche se OT ci tengo a precisare che io non pigio affatto telecomandi! Non so nemmeno come si accenda la nostra tv [emoji849] Il mio sport è girare le pagine del Kindle touch, quindi se sono sopravvissuta io all'ascesa alla base della Vernal, chi cammina nel weekend ce la fa in scioltezza. Vai tranquilla, il primo strappo è tosto ma fattibile, poi è una salita assolutamente abbordabile. Inviato da Hogwarts
  19. Ci passeremo due notti, ho enormi aspettative! Poi hai ragione, la contemplazione c'è anche per noi, sempre con due reflex in mezzo, però [emoji1] Inviato da Hogwarts
  20. ... mmm ... ricordami, quando abbiamo fatto l'ultimo pomeriggio relax in ferie? [emoji849][emoji16] Inviato da Hogwarts
  21. Io parto tra due mesi con@pandathegreat ... in viaggio di nozze [emoji1], e il nostro viaggio per il momento ricalca quasi esattamente il tuo. Non vedo l'ora di leggere il resto! Inviato da Hogwarts
  22. C'entra niente con il topic, ma anche noi siamo tornati sabato sera da Marrakech! [emoji2] ... per le risposte in tema, lascio la palla a@pandathegreat Inviato da Hogwarts
  23. Può darsi ... resta il fatto che un bimbo di cinque o sei anni alle dieci di sera non dovrebbe stare in piazza a vendere/rubare/chiedere l'elemosina/cercare di farsi dare le salsiccette avanzate dai turisti. A me ha spezzato il cuore, ha l'età del mio nipotino o poco più ... anche se poi quella che mi ha ammazzato davvero è stata la micina, ancora non sono riuscita a mandarla giù, sono andata via piangendo, ci credi?
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