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L’idea del Sudafrica, quale viaggio 2019, nasce come possibile alternativa a quella, ben più collaudata, di ripercorrere il tour dei parchi del Sudovest USA, approfondendo quelli già conosciuti e visitando finalmente quelli che erano stati tagliati fuori nei viaggi precedenti (Yosemite, Canyonlands, Valley of the Gods e qualche altro). Complice la pregressa conoscenza dei luoghi e l’assidua frequentazione del Forum USAOTR, l’itinerario era praticamente già pronto e avevo addirittura aperto un topic sul Forum chiedendo agli esperti i consigli di rifinitura, per perfezionare qui e là le tappe. Grazie però a Chiara, che accarezzava il sogno dell’Africa praticamente da sempre, e alla mia passione per l’organizzazione di itinerari nuovi, l’interesse si rivolge per la prima volta anche al continente africano ed in particolare al suo stato più meridionale. A dire il vero, qualche anno fa avevo iniziato a “studiare” la Namibia che però, forse principalmente a causa delle grandi distanze, i pochi servizi e soprattutto la necessità di avere buone conoscenze di guida su sterrati per periodi prolungati, non si era mai concretizzata. Documentandomi invece qui sul Forum, su Tripadvisor e leggendo svariati diari di viaggio sparsi sul web, mi convinco che il Sudafrica potrebbe fare davvero al caso nostro: la condizione buona delle strade, la presenza comunque diffusa di servizi, la possibilità di visitare agevolmente la maggior parte delle aree in totale autonomia ci permetteva di ripetere ancora una volta la formula dell’ontheroad totalmente self-made che tanto amiamo. Ordino quindi la guida Lonely Planet e inizio parallelamente a documentarmi su internet: fonti preziose sono state tutti i siti, più o meno ufficiali, dei parchi che si trovano molto agevolmente in rete e dove è possibile recuperare anche mappe ed immagini più o meno dettagliate delle strade interne, punti panoramici e loop sterrati, il sito Sanparks.org (sul quale abbiamo effettuato le prenotazioni per i Rest Camp del Kruger), il sito Siyabona.com, che offre un focus molto approfondito proprio sul Kruger comprese informazioni sulla fauna, avifauna, percorsi consigliati, ecc, oltre a svariati blog di turisti italiani e stranieri che ci avevano preceduto in quest’avventura. L’idea iniziale era quella di fare tre settimane, dedicando la prima a Cape Town, Penisola del Capo, Garden Route per poi prendere un volo interno da Port Elizabeth e ripartire da Durban, da qui visitare la regione del Kwazulu-Natal, passare in Swaziland e chiudere in bellezza al Kruger, ripartendo con un volo da Johannesburg. Alla fine però, un po’ per una questione puramente di tempistiche legate alle ferie, un po’ per la stagione invernale australe che vede le condizioni meteorologiche più favorevoli nel nord del Paese piuttosto che al Capo, decidiamo di saltare completamente quest’ultimo (ma è un arrivederci al prossimo viaggio!) e concentrarci con più calma sulle regioni nord-est. In conclusione visiteremo tre province sudafricane (Kwazulu-Natal, Mpumalanga e Limpopo) con un meraviglioso intermezzo nello stato indipendente dello Swaziland/Eswatini. Da novembre 2018 iniziamo a monitorare i voli: fanno subito capolino quelli di British Airways via Londra Heathrow con partenza da Milano Malpensa (ci siamo ormai rassegnate alla scarsità di collegamenti partendo dalla nostra Torino) e arrivo a Durban e ritorno da Johannesburg, sempre con scalo a Heathrow. Sia su Skyscanner sia sul sito della British il programma di volo ha un competitivissimo prezzo di 440-460€ A/R a persona. Alla fine, acquistiamo i biglietti direttamente sul sito della compagnia aerea nel mese di febbraio per 475€ a persona: rispetto a certi salassi sborsati per gli States ci sembra un affarone! Tra febbraio e marzo fissiamo da casa anche tutti gli alloggi: dormiremo in Guest House quando faremo tappa nelle cittadine turistiche mentre preferiamo l’esperienza dei Rest Camp per vivere a 360 gradi le emozioni dell’immersione nella natura incontaminata quanto saremo nei parchi. Affrontiamo nel mese di aprile anche il capitolo macchina a noleggio: dopo aver confrontato un po’ di broker (Enoleggioauto, Rentalcars, Drivesouthafrica, etc) la scelta ricade sul Discovercarhire. Scegliamo un SUV di categoria intermediate (tipologia Toyota RAV4 o similare) con cambio automatico, chilometraggio illimitato, guidatore aggiuntivo. Stipuliamo con Discovercarhire la protezione totale (pneumatici, finestrini, sottoscocca) che si aggiunge all'assicurazione standard offerta da Hertz. Per il passaggio di frontiera dello Swaziland, paghiamo circa 96,00€ e completiamo online e via e-mail le procedure che ci permetteranno il rilascio delle carte necessarie trasmettendo preventivamente copia dei documenti richiesti (passaporto, patente e patente internazionale). Il noleggio ci costerà complessivamente circa 650,00 €. Nota: noleggiando una “semplice” berlina e optando per il cambio manuale si riescono a risparmiare agevolmente anche 150-200€ tuttavia siamo state felicissime della scelta del SUV unita a quella del cambio automatico. Le dimensioni del SUV garantiscono un viaggiare molto più confortevole sulle strade sterrate secondarie dei parchi, anche se tutte eccezionalmente ben tenute, e si è avvantaggiati nell'avvistamento degli animali. Il cambio automatico, oltre a semplificare molto la vita nei primi approcci con la guida a sinistra, è anche molto comodo quando ci si deve fermare/ripartire piuttosto repentinamente per seguire gli avvistamenti. È una scelta che, personalmente, sicuramente rifarei! Concluso il noleggio dell’auto, completiamo le spese pre-partenza stipulando l’assicurazione medica Gold con Viaggi Sicuri (127,00 € in due) la quale, fortunatamente anche quest’anno, rimarrà inutilizzata tra i documenti di viaggio. Infine, ecco il nostro itinerario completo di link al fondamentale Myscenicdrives.com: https://www.myscenicdrives.com/road-trip-planner?i=afa3a4f2-f2be-40c3-a708-c716efbaa59e 22/06 – VOLO MILANO – DURBAN (VIA LONDRA) 23/06 – DURBAN – ST. LUCIA, 24/05 – ST. LUCIA (ISIMANGALISO WETLAND PARK) 25/06 – ST. LUCIA (WHALE WATCHING, ST. LUCIA ESTUARY) 26/06 – ST. LUCIA – HLUHLUWE IMFOLOZI GAME RESERVE 27/06 – HLUHLUWE IMFOLOZI GAME RESERVE – MKHAYA GAME RESERVE (SWAZILAND) 28/06 – MKHAYA GAME RESERVE – MLILWANE WILDLIFE SANCTUARY (SWAZILAND) 29/06 – MLILWANE WILDLIFE SANCTURARY – MALELANE 30/06 – MALELANE – KRUGER NATIONAL PARK (SKUKUZA) 01/07 – KRUGER NATIONAL PARK (SKUKUZA) 02/07 - KRUGER NATIONAL PARK (SATARA) 03/07 – KRUGER NATIONAL PARK (SATARA) 04/07 – KRUGER NATIONAL PARK – PHALABORWA 05/07 – PHALABORWA – BLYDE RIVER CANYON – GRASKOP 06/07 – GRASKOP – JOHANNESBURG (VOLO IN SERATA) 07/07 – ARRIVO A MILANO IN MATTINATA
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Premessa: Ognuno ha un amico idiota, quello con sai che potresti finire in qualche video di fail su Youtube oppure sempre quello con cui potresti riempire la lavastoglie di sapone per piatti, creando un perfetto schiumaparty sul parquet della baita in montagna (ovviamente se il proprietario della baita sta leggendo queste righe, si tratta solo di un caso ipotetico che butto li in maniera del tutto innocente, tanto per fare un esempio)...ecco questo amico per me è la Diana; ad inizio gennaio 2015 la trascino con me in centro a Bologna, il mio pusher di materiale fotografico avrebbe una D800 usata ad un buon prezzo, pertando le chiedo di venire con me a vederla, ovviamente le dico che dovrà essere lei a fermarmi nel momento in cui la mia forza vacillerà e sarò tentato di comprare...meno di due ore dopo usciamo dal negozio, io con una D810 nuova di zecca e lei con la D800 che avrei dovuto prendere io...mentre stiamo tornando alla macchina inizia a fantasticare sui pinguini del Sud Africa, dicendo che sarebbe proprio bello andare a vederli e che prima o poi dovremmo organizzare un viaggio in Africa...inutile dire che meno di una settimana dopo avevamo già coinvolto Davide (il suo moroso) e Bolla (un altro sbriciolato mentale con cui ormai ho girato mezzo mondo) e stavamo prenotando il volo con Emirates e la spedizione dall’altra parte del mondo stava prendendo corpo… Di come sarà strutturato il viaggio ne parlerò nelle singole giornate, vi anticipo che questo sicuramente è un viaggio atipico per questo Stato, vista la mia passione per gli animali (ed avendo rotto talmente tanto le scatole ai miei amici, che alla fine si sono appassionati anche loro), abbiamo scelto di privilegiare il Kruger, dedicando a questo parco più di metà vacanza, quindi ci siamo regalati due giorni da sogno nella riserva privata ed infine siamo volati a Città del Capo per visitare la zona sul del continente. Itinerario: 12/10: Bologna/Malpensa/Dubai 13/10: Dubai/Johannesburg/Lower Sabie @Kruger NP 14/10: Skukuza @Kruger NP 15/10: Skukuza @Kruger NP 16/10: Satara @Kruger NP 17/10: Satara @Kruger NP 18/10: Olifants @Kruger NP 19/10: Olifants/Arathusa Safari Lodge 20/10: Arathusa Safari Lodge 21/10: Arathusa Safari Lodge/Johannesburg/Cape Town 22/10: Cape Town/Cape Point/Hermanus 23/10: Hermanus 24/10: Hermanus/Dubai 25/10: Dubai/Malpensa Voli: Abbiamo scelto di volare con Emirates, a poco più di 500 euro abbiamo scelto l’andata su Johannesburg ed il ritorno da Cape Town, prima volta in assoluto con questa compagnia, ovviamente ce ne siamo innamorati tutti, straserviti e stracoccolati; al pacchetto voli abbiamo successivamente aggiunto un volo interno Joha/Cape Town, effettuato con la South Africa Airlines (senza infamia e senza lode). Pernotti: Per quanto riguarda il dormire all’interno del Kruger ci siamo affidati direttamente a sanparks.org, sito che gestisce le prenotazioni nei parchi nazionali; estremamente efficenti e precisi. I contatti con il lodge nella riserva privata nel Sabie Sand sono stati tenuti via mail direttamente con la struttura, mentre per quanto riguarda le soluzioni nella zona di Cape Town ci siamo affidati a Booking.com, come sempre promosso a pieni voti. Varie ed eventuali: Per l’auto ci siamo affidati al solito enoleggio; la prima auto è stata fornita da Avis (malgrado quello che capita spesso di leggere su questa compagnia, ci siamo trovati veramente bene, soprattutto quando abbiamo riconsegnato l’auto pronta per la rottamazione e non ci hanno detto nulla), mentre la seconda auto (più che un auto si è trattato di una lavatrice con le ruote) avevamo Europecar come fornitore. L’assicurazione medica è stata fatta con Allianz, sommando alcuni sconti abbiamo speso veramente poco rispetto ad altre compagnie assicuratrici… Capitolo profilassi antimalarica...tecnicamente siamo partiti all’inizio della stagione delle piogge, da più parti avevamo ricevuto il consiglio di fare la profilassi e considerando diversi episodi “fortunati” che si erano verificati nei mesi precedenti alla partenza, abbiamo scelto di fare la profilassi col malarone, consci che l’unica zanzara infetta ci avrebbe atteso diligentemente nel finger in aeroporto; personalmente ho avuto un paio di effetti collaterali con questo farmaco, mal di testa mortale praticamente dopo ogni assunzione della medicina e tachicardia che si è presentata a caso diverse volte al giorno; con il senno di poi, sinceramente non saprei se rifare o meno la profilassi, di punture ne abbiamo avute diverse, anche malgrado spray, diserbanti e trattamenti all’uranio impoverito ed in ogni caso mi sono fatto tutto il viaggio con gli effetti collaterali… Capitolo squisito dariuz...sono arrivato a questo viaggio praticamente con le energie esaurite, un progetto radicale di cambiamento della mia vita era in atto (Asti9 doveva essere definito proprio nei giorni precedenti e successivi al viaggio), fino al giorno prima della partenza ho avuto il timore che qualcosa potesse andare storto, non riuscendo a partire; probabilmente è stato il “previaggio” che mi sono gustato meno, ma a bocce ferme è risultato essere uno tra i viaggi più belli e riusciti, tra quelli che ho fatto; inutile dire che in Sud Africa abbia lasciato il cuore... La vera nota negativa di questo viaggio è stato il forfait per motivi di salute di Davide, tutto questo a due giorni dalla partenza...ovviamente saremo costretti a tornare in Sud Africa per portare anche lui... Ed ora iniziamo con il racconto... ps: se non sbaglio "Hakuna Matata" è utilizzato in altre parti dell'Africa, piuttosto che nello Stato che ho visitato, ma Cedric (il sociopatico che conduceva la jeep nei safari) lo utilizzata ogni tre parole, ovviamente ne abbiamo fatto il motto della vacanza...