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Turista da agenzia

Turista da agenzia (4/11)

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Reputazione Forum

  1. Ciao! noi abbiamo fatto un giro simile quest'estate abbiamo fatto un loop su Denver visitando Badlands NP, Monte Rushmore, Custer State Park, Black Hills, Yellowstone per poi dirigendoci verso Moab, sto finendo in questi giorni il diario lo trovi in firma. Buona programmazione!
  2. Ciao, noi abbiamo fatto un giro simile l'anno scorso (sto scrivendo ora il diario) e concordo con gli altri con il togliere un giorno a Denver.
  3. GG15 - 01/09 Port Elizabeth – Johannesburg / Johannesburg - Roma / G16 - 02/09 Roma - Milano Oggi è ufficialmente il nostro ultimo giorno in Sud Africa, ci alziamo con un po' di malinconia , prepariamo per l’ultima volta i bagagli e andiamo a fare colazione nell’area soggiorno dove troviamo un tavolo imbandito tutto per noi . Finita la colazione carichiamo la macchina e andiamo a scoprire Port Elizabeth prima di raggiungere l’aeroporto, dove alle 13.25 parte il nostro volo per Johannesburg. Leggendo la guida e navigando in Internet avevamo già un po' capito che il posto non era propriamente turistico e quindi decidiamo di visitare l’unica area descritta nelle varie guide: la Donkin Reserve, una piazza/giardino dove è presente una piramide commemorativa, un faro e alcune sculture in memoria di Nelson Mandela. Quando arriviamo, dopo aver parcheggiato, ci accorgiamo della poca gente per le strade anche perché molti stanno raggiungendo la chiesa per la funzione domenicale. Facciamo quindi una passeggiata, scattiamo qualche foto ma dopo una mezz’oretta ci ritroviamo alla macchina, non sapendo cos’altro visitare (anche perché il tempo non è moltissimo) decidiamo di raggiungere l’aeroporto. Questa volta ci ricordiamo di dover fare il pieno alla macchina e provvediamo a farlo in prossimità dell’autonoleggio dove subito dopo consegniamo l’auto. Scaricati tutti i bagagli entriamo nell’aeroporto poco affollato di Port Elizabeth 😂😅 Sono solo le 11 quindi abbiamo ancora due ore prima di imbarcarci e l’aeroporto non offre molto quindi passiamo il tempo leggendo o giocando con il telefono. Alle 13 finalmente ci imbarcano; il viaggio con brithsh è tranquillo e io come al solito mi faccio un bel pisolino. Alle 15 in perfetto orario atterriamo a Johannesburg e, visto che il volo per Roma sarà alle 20.30, ci sediamo ai tavoli di un ristorante per fare una merenda/pranzo e per passare un po' di tempo a giocare a carte. Stufi di stare seduti decidiamo di esplorare l’aeroporto, ma stranamente non troviamo nessun negozietto turistico dove comprare gli ultimi souvenir…strano…. Passiamo ancora un po' di tempo tra divanetti e tavolini, quando decidiamo di avviarci verso il gate e qui la scoperta, praticamente girando l’angolo ci si apre un mondo, un'altra mega area di aeroporto piena di negozi di ogni genere e più in fondo una fila chilometrica per il controllo dei passaporti prima del metal detector aaaaah . Abbiamo ancora tempo quindi decidiamo di dedicare una mezz’ora allo shopping per poi metterci in coda. Facciamo il prima possibile e in poco tempo siamo in fila, peccato che quest’ultima sia un po' lenta! Dopo un’oretta, finalmente, abbiamo il nostro bel timbro sul passaporto e dopo aver effettuato i controlli arriviamo nella zona dei gate. Il nostro gate come sempre è il più lontano da tutto e ci impieghiamo un bel 20 minuti per raggiungerlo. Dopo aver mostrato il biglietto ci fanno accedere e alternandoci andiamo a fare provviste per il viaggio: prima andiamo io e Luca alla ricerca di cibo e poi andranno Simo e Gio. Io raccatto patatine e cioccolatini Lindt per il viaggio (come da tradizione) e Luca cerca una bottiglia di Amarula (liquore locale) da portare a casa a suo papà ma le confezioni che vendono nei duty free sono troppo grandi e quindi desiste. Dato il cambio ai nostri amici, poco dopo, annunciano che stanno per iniziare le operazioni di imbarco per cui provvediamo ad avvisarli e in pochi minuti ritornano anche loro alla base. Saliamo a bordo e anche per questo viaggio abbiamo i quattro posti centrali. Il volo procede tranquillamente, io dopo aver visto un film mi addormento e mi sveglio che stanno servendo la colazione, ottimo! (la colazione insomma). Alle 6.50 atterriamo a Roma e subito ci fondiamo a fare una classica colazione italiana che figata!!!! Tra una distrazione e l’altra arrivano le 9.20 e ci imbarchiamo sull’ultimo aereo di questo viaggio. La tratta è talmente corta che non facciamo in tempo a prendere quota che è ora di atterrare. (ovviamente Luca si addormenta per bene solo sull'ultimo tratto) In perfetto orario atterriamo a Bergamo dove per fortuna riabbracciamo le nostre valige, anche stavolta ci è andata bene! Usciamo dalla zona gate e lì belli belli ci aspettano i miei genitori e quelli di Simona che, nell’attesa, hanno fatto comunella . Dopo qualche chiacchera ci salutiamo; anche questo viaggio è andato, le due settimane sembrano volate. In conclusione, posso dire che il viaggio mi è piaciuto, abbiamo visto un sacco di bellissimi posti, tra quelli che mi sono piaciuti di più ci sono la Table Mountain, il Kruger e le Three Rondavels. Se devo fare un paragone con l’America dell’anno prima, devo dire la verità, non regge il confronto. Negli States il paesaggio è talmente diverso da quello a cui siamo abituati che ti lascia senza fiato. Detto questo, se ripenso oggi ai paesaggi, agli animali e alle persone che abbiamo incontrato, sento che questo viaggio mi ha dato molto ed è un paese che va visto almeno una volta nella vita 😀. Ovviamente appena tornati al lavoro abbiamo iniziato a pensare all’anno successivo e la meta era solo una, tornare negli Usa anche perché leggendo i vostri diari ogni volta ci assale la voglia di scoprire altri posti . La prima tappa di questo 2020 sarà (anche se ora, vista la situazione di emergenza che stiamo vivendo, onestamente non lo so) New York dal 28 maggio al 3 giugno con due nostri amici. È già tutto pronto, chissà, la speranza è l’ultima a morire e fino al 31 maggio Alitalia ci permette di decidere per l’annullamento del volo, quindi per ora stiamo in standby, nel caso rimanderemo a settembre/ottobre. Chissà se festeggerò 30 anni negli states . La seconda tappa 2020 è/sarà la tanto ambita real america (un loop su Denver passando da Yellowstone, Badlands, Moab, Monument Vally, etc.) per agosto 2020. Dopo aver passato gennaio a cercare voli economici abbiamo trovato un super volo per Denver a meno di 500 euro a testa e abbiamo praticamente prenotato tutto (a parte la macchina). Bo speriamo! In attesa di poterci sentire (il più presto possibile) con un altro diario di viaggio ringrazio tutti per averci seguito e letto anche questa volta . Un abbraccio virtuale da me e Luca (mio fido correttore di bozze) ❤️. Finito! SPESE DEL GIORNO: benzina 352,71 Rand pasti negli aeroporti - non ce li siamo segnati 🙈
  4. GG14 - 31/08 Capo Agulhas – Port Elizabeth Oggi ci aspetta un sacco di strada!! Dobbiamo percorrere un gran bel tratto di costa per raggiungere l’ultima città da visitare Port Elizabeth. Alle 7.30 ci svegliamo guardando il mare anzi, l’oceano, illuminati dal sole! Uno dei migliori modi per iniziare la giornata . Ci prepariamo e scendiamo nella sala da pranzo al piano terra dove, la gentile signora che ci ospita ha preparato di tutto e di più! Quindi con la pancia bella piena carichiamo la macchina e partiamo. Durante il nostro soggiorno a Franschhoek, il proprietario dell’hotel in cui alloggiavamo, ci aveva stampato la mappa della Garden Route e alcune città/ paesaggi da vedere. Purtroppo, non faremo tutte le tappe segnate perché i km sono tanti e il tempo è, come sempre, troppo poco e quindi selezioniamo solo alcune fermate. Iniziamo a percorrere la Garden Route, i cui bellissimi paesaggi che si susseguono ci tentano a fermarci in ogni piazzola di sosta, ma ci imponiamo come primo obbiettivo Mossel bay. Qualche foto scattata in macchina durante il tragitto Arriviamo a Mossel bay che è quasi mezzogiorno, ovviamente siamo sempre fuori stagione quindi è quasi tutto chiuso per cui scendiamo semplicemente dalla macchina per fare una passeggiata sulla spiaggia e sgranchirci le gambe per poi ripartire alla volta di Knysna una cittadella balneare dove ci dovrebbe essere un bel waterfront dove fermarsi a mangiare. Dopo un’oretta di viaggio arriviamo a Knysna che subito ci piace un sacco, c’è molta gente e ha degli scorci davvero bellissimi. La fame però chiama, quindi cerchiamo subito un posto in cui mangiare con vista mare e scegliamo il “Drydock” dove ordiniamo piatti di pesce e di carne; io sbaglio il mio ordine e mi arrivano delle alette di pollo non piccanti, di più, riuscirò a mangiarne solo una parte . Nel locale c’è musica dal vivo ed è bello pieno perciò a noi tocca il tavolo, al di sopra di un piccolo soppalco (ricordatevi questo piccolo particolare), vicino alle casse, inutile dire che non riuscivamo nemmeno a parlare tra di noi. Poco prima di alzarci per andarcene, mentre aspettiamo il conto, Luca dice che si alzerà un po’ dal tavolo perché, con il sole che gli batte contro la schiena, si sta sciogliendo. Io propongo uno scambio di posto e mentre sto indietreggiando mi dimentico del soppalco e mi cimento in un tuffo carpiato che neanche Tania Cagnotto (per fortuna non era alto il gradino) scatenando l’applauso dell’intero locale (bella figura di m….) Luca che nel frattempo aveva cercato di afferrarmi al volo riacquista colore chiedendomi se voglio farlo morire di infarto!!! Una volta ricomposti paghiamo il conto e ce ne andiamo. All’uscita i vari commensali agli altri tavoli mi salutano e sorridono, anche per questo viaggio mi sono fatta riconoscere Dopo aver scattato qualche foto torniamo in macchina per procedere verso Jeffery’s bay una baia molto ventosa frequentata in estate dai surfisti. Il viaggio dura più di due ore durante le quali ammetto farò anche un piccolo pisolino Sempre qualche foto scattata dalla macchina finchè ero sveglia 😂 Alle quattro e mezza finalmente arriviamo, ovviamente dei surfisti nemmeno l’ombra, in compenso il forte vento non manca, quindi facciamo una breve passeggiata ammirando il mare e dopo una tappa tecnica ripartiamo alla volta dell’ultima destinazione del nostro viaggio ossia Port Elizabeth. Arriviamo al nostro hotel che è quasi sera e, dopo le operazioni di check-in, prendiamo possesso delle nostre stanze che per questa sera sono due camere comunicanti con il bagno esterno in comune che alla fine non si rivelerà troppo scomodo. Cartello di benvenuto dell'hotel Poco prima delle 19 usciamo per cercare un posto per cena e sin da subito capiamo che questa città non ci piace molto. Sembra esserci una sorta di coprifuoco, c’è poca gente in giro e quei pochi che vediamo gironzolare non sembrano molto raccomandabili. Arriviamo davanti ad uno dei ristoranti trovati su tripadvisor ma purtroppo è pieno, decidiamo quindi di percorrere la via a piedi ma tutti i locali sono full . Per fortuna, quando avevamo quasi perso le speranze, troviamo posto all’ASADA restaurant che si rivelerà uno dei migliori posti in cui abbiamo mangiato e dove il cibo viene cucinato a vista!!! Riempita anche stasera la pancia torniamo al nostro hotel, questa sarà l’ultima notte in Africa!!! Continua... SPESE DEL GIORNO: benzina 620,63 Rand pranzo "Drydock" 4 persone 53 Rand casello autostrada 900 Rand cena "ASADA restaurant" 4 persone 900 Rand hotel "Island Way Villa" 1 notte (4 persone) 167,00 Euro
  5. Devo essere onesta che mi è andata bene, stavo male ma poi subito dopo mi riprendevo e sicuramente questo ha agevolato il mio "positivo" ricordo dell'esperienza 🙂 Molte altre persone sono state davvero tanto tanto male e la mia stessa amica ha detto che non la rifarebbe 😂 Per le foto non si ho usato sempre lo stesso sistema forse le ho caricate un pò troppo pesanti... Anch'io le altre volte che mi era capitato di andare in barca non ero mai stata male...probabilmente li il fatto che stesse per arrivare il brutto tempo ha reso l'oceano veramente molto mosso
  6. GG13 - 30/08 Hermanus – Capo Agulhas Alzarsi al suono della sveglia è difficilissimo ma in qualche modo ci trasciniamo fuori dal letto e ci prepariamo; decidiamo di non fare colazione (che si rivelerà una delle migliori scelte di sempre) per poi farla quando torneremo in hotel, visto che è compresa nel prezzo della camera. Belli coperti con giubbotti e cappelli di lana partiamo alla volta del porto di Hermanus dove arriviamo in pochi minuti di macchina. Nonostante il buio pesto individuiamo facilmente la sede della compagnia che ci porterà alla scoperta delle balene e, visto il freddo, entriamo subito all’interno; facciamo il check in e ci sediamo in una sorta di sala riunioni dove faremo un piccolo briefing prima della partenza. Alle 06.30 precise la nostra guida inizia con una piccola lezione sulle balene e prosegue con qualche regola comportamentale da tenere a bordo. Finito il briefing recuperiamo un sacchetto contenete una bibita e delle patatine e ci dirigiamo verso la barca. Dal molo il cielo ci regala una bellissima e rossissima alba e rimaniamo tutti ammaliati. Una volta seduti e spiegate nuovamente le regole in caso di problemi in mare, partiamo alla scoperta dell’oceano atlantico e dei suoi abitanti. Sin da subito capiamo che sarà un viaggio molto ballerino, le onde sono belle alte e la barca ondeggia parecchio. Inizialmente sono così gasata all’idea di vedere le balene che non noto nemmeno che le prime persone iniziano a stare male ahhhhh!!! Per fortuna non ho molto tempo per pensare alla signora incinta di fronte a noi che sta v…..o l’anima perché il nostro capitano ci annuncia che c’è una balena in lontananza e che se vogliamo possiamo salire sul ponte che si trova sopra alle nostre teste per vederla!!!! Simo e Gio dicono che staranno giù perché Simo inizia a non sentirsi molto bene, io e Luca saliamo ma la barca si muove davvero tantissimo, non faccio in tempo a sporgermi dalla balconata, che sento che sto per non stare bene. Luca nota la mia faccia sbiancata e, non so bene come, in un batter d’occhio torniamo ai nostri posti dive io ovviamente infilo la testa nel sacchetto mentre ordino a Luca di non badare a me ma di scattare foto Diciamo che non sono uscite le migliori foto del mondo Dopo qualche minuto ripartiamo e con l’aria in faccia (finalmente hanno aperto la copertura di plastica che inizialmente era chiusa) inizio a riprendermi e a godermi lo spettacolo delle balene che ci nuotano vicino . Illusa di essermi ripresa e di stare benissimo, quando il capitano ci indica altre due balene vicinissime, mi alzo di botto armata di reflex per andarle a fotografare ma, appena concentro lo sguardo nel mirino, incurante del monito “don’t take photo” proveniente dal marinaio che mi aveva passato il sacchetto poco prima, sto ancora male quindi lancio nuovamente la reflex a Luca. Niente le balene non è destino che vengano fotografate da me! Nel frattempo la signora incinta sta sempre più male, Luca e Gio gli offrono una pastiglia di Plasil ma lei, non capendo cos’è, rifiuta quindi visto che ormai è fuori dalla scatola decide di prenderlo Luca a secco, senz’acqua, e a momenti si strozza Dopo quasi due ore lunghissime e molto difficili di navigazione torniamo al porto. Mentre io mi riprendo agilmente man mano che stiamo navigando verso il porto, Simo continua a non sentirsi bene, una volta arrivati uno dei marinai le suggerisce di stare qualche minuto seduta vicino alla banchina e così facendo recupera anche lei le energie necessarie per tornare in albergo a fare colazione. A posteriori devo dire che nonostante le difficoltà rifarei questa esperienza perché l’emozione di vedere le balene così vicino non ha prezzo!! Arrivati in hotel mangiamo di tutto e di più e, dopo aver preparato le valige e averle caricate in macchina, partiamo alla volta di Cape Agulhas. Abbiamo circa due ore di strada; arriviamo al nostro hotel che sono circa le 13 e purtroppo diluvia!!! Decidiamo quindi di fare il check in e riposarci un po' in camera fino a quando non smetterà di piovere. Il nostro hotel, che in realtà è più un b&b, è davvero bellissimo e affaccia sul mare. I padroni di casa, oltre a spiegarci ogni angolo dei loro appartamenti, ci consigliano anche cosa vedere e soprattutto dove mangiare. Dopo un’oretta di riposo alle 14 approfittiamo della tregua meteorologica e decidiamo di andare a visitare il faro che è anche un museo e, nonostante sia molto piccolo, si rivela molto interessante (ci rimarranno impresse le cartoline degli altri fari nel mondo tra cui l’Italia). La salita al faro è, per chi soffre di vertigini, un pochino complicata perché ci sono delle scale a pioli davvero strette e ripide, ma il paesaggio che si vede in cima vale tutta la fatica . Peccato che ci sia un fortissimo vento quindi dopo poco siamo costretti a scendere. Una volta scesi raggiungiamo il percorso a piedi che conduce al Southern Tip of Africa, ossia il vero punto più a sud del Sudafrica, dove si incontrano i due oceani Atlantico e Indiano. Quando arriviamo al monumento ci mettiamo in fila per la classica foto di rito. Come da tradizione non può mancare il gruppone di italiani davanti a noi, quando è il loro turno iniziano a scattare tremila foto e prima i genitori, e poi i figli, e poi tutti gli adulti, e poi solo bambini a tal punto che uno dei loro figli girandosi versi di noi (e non sapendo che siamo italiani) ci dice “non arriverà mai il vostro turno!” Ovviamente facciamo capire che siamo italiani e, uno degli adulti saggiamente riporta tutti in riga e da lo stop alle foto, probabilmente preso anche dal senso di colpa ci chiede se vogliamo una foto tutti e quattro e noi accettiamo. Fatte le nostre tre foto ritorniamo al faro e con la macchina andiamo in paese dove ci fermiamo a fare merenda in un negozio che vende anche souvenir. Dopo lo shopping torniamo in hotel dove, dopo esserci riposati un po', ci prepariamo per andare a cena. Come da suggerimento del nostro host andiamo al Zuidste Kaap Restaurant e mentre stiamo per parcheggiare inizia a diluviare. La cena è molto buona e soprattutto ci mettono vicino al camino dove ci scaldiamo per bene. Finito di mangiare andiamo a vedere il faro illuminato che vediamo dalla macchina causa diluvio. Tornati in hotel ci salutiamo, domani mattina dobbiamo partire presto, ci aspetta il nostro ultimo giorno on the road . Continua... SPESE DEL GIORNO: biglietto salita al faro (4 persone) 132 Rand merenda 4 persone 153 Rand cena “Zuidste Kaap Restaurant” 4 persone 900 Rand hotel "Aghulas Oceas House" 1 notte (4 persone) 160 Euro Hermanus Whale Watchers (4 persone) 214,21 Euro
  7. Si infatti! ci sarei rimasta troppo male se non fossimo riusciti a vederle!
  8. Durante l'ultima parte del viaggio abbiamo visto dei bellissimi paesaggi peccato che la stagione non era quella giusta perchè in molti posti un bel bagnetto in mare l'avrei fatto volentieri!
  9. GG12 - 29/08 Franschhoek - Hermanus Il programma di oggi subirà molte modifiche nel corso della giornata stessa. Inizialmente avremmo dovuto partire presto da Franschhoek per arrivare alle 10.30 a Hermanus in quanto alle 11.00 partiva il nostro tour in barca per avvistare le balene. Purtroppo già ieri avevamo ricevuto notizia della riprogrammazione alle 14 causa brutto tempo . Decidiamo quindi di partire con più calma arrivando così ad Hermanus per ora di pranzo. Ovviamente lungo la strada approfittiamo di ogni punto panoramico per fare foto all’oceano. Ci mettiamo un bel 15 minuti a capire come entrare nel nostro hotel il The Whale Coast Hotel dove le stanze sono dei veri e propri appartamenti posti sopra un centro commerciale!!! (ho più o meno esaudito il mio sogno di dormire una notte in un centro commerciale ). Trovato l’ingresso e, soprattutto, trovata la reception ci destreggiamo nel labirintico hotel / centro commerciale per raggiungere il nostro appartamento che è davvero bellissimo. Visto che la fame si fa sentire lasciamo subito il nostro alloggio e ci dirigiamo a piedi verso il centro di Hermanus. Il tempo non è dei migliori il sole va e viene e fa freschino cerchiamo quindi un ristorantino al chiuso il “Cocos Island Grill” e ci sediamo per pranzare. Tra piatti di pesce e di carne stiamo allegramente mangiando quando una nuova e-mail, proveniente dalla compagnia dei tour delle balene, ci informa che causa previsioni meteorologiche il nostro tour e tutti quelli della giornata sono stati cancellati e il prossimo libero disponibile è il 3 settembre, peccato che noi, per quella data, saremo già a Milano! Siamo davvero tristi / arrabbiati di non poter fare questa esperienza però non perdiamo le speranze e decidiamo di tornare in hotel per chiedere alla reception se possono inserirci in qualche tour di domani. Il ragazzo molto gentile ci dice che verificherà e che qualcosa, almeno sul presto, dovrebbe partire. Nel frattempo torniamo un attimo in camera per recuperare zaini e macchine fotografiche in quanto nel pomeriggio vogliamo andare a vedere la Walker Bay Nature Reserve: una spiaggia bianca di circa 14 km posta all’interno di una riserva naturale. Mentre stiamo per uscire Luca trova sul cellulare una chiamata persa da parte di un numero sudafricano, sperando che ci siano novità riguardo al nostro tour, proviamo a richiamare e in effetti, salvo imprevisti, domani, alle 7 del mattino, dovrebbe partire l’ultimo giro prima della chiusura per maltempo, ovviamente accettiamo subito e ringraziamo sperando di non doverli più sentire Uscendo, quindi, ringraziamo e avvisiamo a reception che siamo riusciti a sistemare le cose e non abbiamo più bisogno di un'altra prenotazione. Saliti in macchina, tutti molto più felici, raggiungiamo Walker Bay Nature Reserve. E nel frattempo per strada scattiamo altre foto al paesaggio che ci troviamo di fronte. L’ingresso non è molto chiaro ma grazie a maps individuiamo un bar “Grotto beach” da cui sembra sia possibile accedere alla spiaggia e infatti così è. Chiaramente siamo non fuori stagione, di più quindi il baretto è chiuso e non c’è in giro nessuno a parte noi quattro. Il tempo sembra graziarci, riusciremo a percorrere quasi tutta la spiaggia giocando con la sabbia e facendo i cretini tra di noi. Dopo qualche ora ritorniamo in hotel e approfittiamo del supermercato letteralmente “sotto casa” per fare qualche rifornimento di acqua e viveri per i prossimi giorni. Dopo esserci docciati e imbacuccati per bene, stasera fa davvero un gran freddo, torniamo in centro; vorremmo mangiare al “Fishermans Cottage” che ci ha suggerito Matteo (il nostro amico che abita in Sudafrica) in quanto cucina dell’ottimo pesce fresco. Arriviamo all’ingresso e ci dicono che purtroppo hanno più posto . Gio però non si arrende, tira fuori la sua miglior faccia convincitene e gli racconta che siamo italiani, che è la nostra ultima sera ad Hermanus e non possiamo andare via senza aver assaggiato il suo pesce; il proprietario intenerito ci fa accomodare provvisoriamente ai tavoli vicini al bancone ma dopo le ordinazioni un tavolo si libera e ci fa sedere vicino al camino! Il pesce è davvero molto buono a detta degli altri (io non mangio pesce e prendo della carne). Finito di cenare facciamo una passeggiata sul lungomare o meglio lungo-oceano (ci siamo solo noi) e torniamo in hotel per la classica partita a carte. Dopo qualche manche ci salutiamo per andare a dormire; domani mattina la sveglia sarà alle 6! Forse riusciamo per davvero a vedere le balene!!! Continua... SPESE DEL GIORNO: benzina 669 Rand pranzo "Cocos Island Grill" 4 persone 900 Rand spesa 141,98 Rand cena “Fishermans Cottage” 4 persone 1060 Rand hotel "The Whale Coast Hotel" 1 notti (4 persone) 130 Euro
  10. Luca ha aggiunto anche questa alla serie dei miei strafalcioni con cui prendermi un pò per il c..o Si è dimostrato anche coccoloso alla fine, un micetto!!!
  11. GG11 - 28/08 Franschhoek Stamattina sveglia molto blanda, oggi non abbiamo programmi serrati, per cui, dopo una bella colazione preparata sul momento in hotel, decidiamo di goderci un po' di sole per le vie di Franschhoek. Ci fermiamo a vedere cosa prevede il tour dei vini in treno che parte dal paese e attraversa la valle fermandosi in diverse cantine. Da casa avevamo letto qualche informazione dal sito ma non eravamo molto convinti e dopo aver visto il programma desistiamo, preferiamo andare in un'unica cantina e, come ieri, visitarla bene e non di fretta. Guardiamo quindi l’elenco di cantine che ci era stato consigliato al Kruger e scegliamo “Tokara” (che si trova a Stellenbosch). Prima di partire però, facciamo un giro approfondito per le gallerie d’arte presenti nella via principale in quanto Giovanni e Simona vorrebbero comprare una tela ricordo da portare a casa. Vediamo dei quadri davvero bellissimi ma oltre ad essere molto costosi sono tutti molto grandi e anche quelli leggermente più piccoli rischiano di rovinarsi nelle valige durante il viaggio di ritorno. La missione quindi non va a buon fine e ci accontenteremo dei classici souvenir. Finito lo shopping partiamo in direzione Tokara che si rivela anch’essa un'altra lussuosissima cantina e, procediamo nell’ordine a visitare la cantina, fare la degustazione e pranzare nel ristorante al suo interno dove ci servono del cibo davvero buonissimo 😋. Oggi per fortuna c’è il sole quindi dopo pranzo decidiamo di fare una passeggiata per le vigne e ammirare il bellissimo panorama . A metà pomeriggio Luca propone di andare a incontrare i Cheetah e io rispondo entusiasta siiii mentre Giovanni e Simona rispondono che ci accompagneranno ma non vogliono accarezzarli, la conversazione procede nel seguente modo: Melissa: “ma perché non volete incontrare le scimmie?!?” Luca: “stai scherzando vero?” Melissa: “perché?” Luca: “Cheetah sono ghepardi mica scimmie” bo io avevo fatto l’associazione a chita di tarzan Ormai ho detto di sì quindi puntiamo al “Cheetah Outreach” una riserva per la protezione dei ghepardi dove ce ne sono alcuni in cattività che, per diverse ragioni, non possono più vivere liberi e quindi sono custoditi e curati dai volontari del centro. Con il pagamento di un’offerta è possibile entrare con uno dei ragazzi nelle gabbie e accarezzarli (si lo so roba da turisti ma quando ci ricapita). È incredibile vedere come i volontari stanno tranquillamente seduti all’interno delle gabbie insieme a questi stupendi felini. Dopo essersi accertati che gli animali fossero tranquilli ci confermano che è possibile entrare nella gabbia, non prima di prendere parte a una piccola lezione su come comportarsi vicino all’animale e di aver effettuato un lavaggio di mani e piedi per non portare con sé odori ostili. Eseguito l’iter ci accompagnano nella gabbia insieme a due volontari che ci indicano come muoverci e come accarezzare il ghepardo. Io sono super nervosa siamo davvero vicinissimi a questo animale bellissimo ma altrettanto pericoloso che in due secondi può papparsi tutti noi in un sol boccone. Luca è molto più sereno o almeno così appare anche dalle foto . Tutto il nervosismo viene sciolto dalle fusa del gattone. Si faceva la fusa!!!!!!!!!!!! Dopo circa 10 minuti ci spiegano come uscire e torniamo nell’area sicura e il mio cuore inizia a ribattere ad un ritmo normale . Decidiamo di tornare in hotel per riposarci un po’ per poi uscire per cena dove scegliamo di tornare da “Allòra”. Mentre siamo a tavola riceviamo una mail dalla compagnia con la quale dovevamo fare, il giorno successivo, il giro in barca per avvistare le balene. Ci avvisano che il nostro tour delle 11 è stato annullato ma ci sono ancora posti per quello delle 14 quindi accettiamo il cambio certi di aver risolto facilmente la magagna (in realtà sarà solo l’inizio). Dopo cena torniamo in albergo e ci addormentiamo gasati all’idea di incontrare le balene il giorno successivo…………..forse………….. Continua... SPESE DEL GIORNO: pranzo "Tokara" 4 persone 1700 Rand cena “Allòra” 4 persone 450 Rand hotel "Le petit Paris 2 notti (4 persone) 350 Euro
  12. riporto i consigli dati dal proprietario della nostra guest house: non fermarsi per dar retta a persone che vi buttano li delle frasi con il solo pretesto di avvicinarvi per borseggiarvi andare sempre in giro in macchina quando fa buio, noi abbiamo girato sempre in macchina anche di giorno a parte un pomeriggio nella zona di greenmarket square piuttosto che muoversi a piedi chiamare un Uber ma prestare attenzione alla presenza del tassametro perchè potrebbe esserci qualcuno nei paraggi che simuli di essere il vostro Uber e anche qui avere spiacevoli sorprese la zone della Table Mountain, almeno di giorno, è piena di turisti non abbiamo visto niente di preoccupante per il resto sicuramente bisogna alzare un pò di più il livello di attenzione ma è un posto che, a mio parere, merita di essere visitato.
  13. GG10 - 27/08 Cape Town – Stellenbosch – Franschhoek Oggi salutiamo Cape Town per proseguire con il nostro on the road verso la “valle dei vini”. Prima di lasciare Cape Town abbiamo ancora da visitare il Bo-Kaap: il quartiere malese noto per i suoi edifici con le facciate tutte colorate! Riconsegniamo le chiavi del nostro appartamento e ci dirigiamo verso il quartiere colorato, purtroppo la zona si rivela abbastanza trafficata e, non trovando parcheggio, siamo costretti ad alternarci in macchina per scendere e scattare qualche foto al volo. In men che non si dica siamo già per strada in direzione Stellenbosch. Giovanni è un appassionato di vini, perciò abbiamo demandato a lui la scelta delle cantine da visitare anche perché io non bevo vino e Luca, solo raramente, quindi siamo la compagnia perfetta per questi tour alcolici . Dopo meno di un’oretta di macchina arriviamo a Stellenbosch una cittadina molto caratteristica che, con le sue piccole casette, ricorda molto lo stile olandese. Parcheggiamo e decidiamo di fare un giretto a piedi: ancora una volta l’Africa cambia volto e sembra di rivivere l’atmosfera dell’Africa coloniale. Per contro non ci sono molti punti attrattivi, così facciamo una visita veloce al giardino botanico dell’università dove sono presenti tantissimi bonsai e risaliamo in macchina per visitare la prima cantina di questo tour: il “Delaire Graff”. Abbiamo prenotato, su consiglio della nostra host del Kruger, la degustazione con annessa visita guidata della cantina e il pranzo. Appena superato il cancello di ingresso capiamo di essere in un posto veramente super elegante e noi, grazie anche al diluvio durato giusto il tempo di lavarci per fare 100 metri a piedi, sembriamo quattro scappati di casa. Veniamo accompagnati al nostro tavolo dalle ragazze della reception dove, dopo pochi minuti, ci raggiunge la nostra guida che ci porterà a vedere le cantine. La visita è davvero molto interessante e nonostante non sia molto esperta dell’argomento capisco qualcosa su botti, imbottigliamento, uva etc. diciamo che si capivano al 100% solo la guida e Giovanni Finita la visita torniamo al tavolo per iniziare la degustazione di 6 vini (3 bianchi e 3 rossi), o meglio Simona e Gio iniziano, noi beviamo acqua. Alla fine della degustazione ci viene consegnata una lista per, eventualmente, ordinare qualche cassa di vino che loro consegneranno direttamente in Italia. Sfogliamo il catalogo e decidiamo di ordinare qualche bottiglia di rosé e di rosso. Rimaniamo sorpresi dal fatto che non richiedono nessuna caparra e il pagamento avverrà solo alla consegna delle bottiglie in Italia (sono arrivate tutte sane e salve– super efficienti). Consegnato l’ordine, ci dirigiamo nella sala da pranzo e mangiamo uno dei pasti migliori del viaggio con il cameriere che ci controlla a vista ed è a nostra completa disposizione. Io e Luca mangiamo un secondo di carne, Simona del riso e Gio un piatto di verdure. Finito il pranzo gironzoliamo per la cantina e finalmente, visto che ha smesso di piovere ed è uscito il sole, facciamo un giretto per le vigne. Il paesaggio è davvero stupendo e ricorda molto le nostre colline Toscane. Tra una cosa e l’altra si sono fatte le 15, decidiamo di risalire in macchina alla volta di Franschhoek dove alloggeremo per due notti. Il nostro hotel “Le Petit Paris” è davvero carinissimo e super decorato. Gio e Simo riposano un po’ mentre io e Luca esploriamo Franschhoek. Quest’ultimo come Stellenbosch non ha molti luoghi di interesse ma ci sono tanti piccoli negozietti di arte e oggettistica fai da te. Passeggiando ci troviamo anche di fronte al monumento “memoriale degli ugonotti” che è davvero scenografico e con la luce del sole molto fotogenico Dopo qualche ora, torniamo in hotel, ci laviamo e alle 19 ci ritroviamo per la cena che sarà consumata da “Allòra” dove troviamo una buona pizza a tal punto da tornarci la sera seguente. Rientrati in camera ci chiudiamo al caldo per una partita a carte, la temperatura esterna è davvero bassa, oltre al riscaldamento abbiamo accesso lo scaldaletto. Dopo aver preso, noi ragazze, una sonora batosta, ci salutiamo e ognuno torna nelle sue stanze; domani mattina abbiamo un'altra cantina da visitare e incontreremo da molto vicino alcuni felini!!!! Continua... SPESE DEL GIORNO: ingresso giardini botanici 60 Rand pranzo "Delaire Graff" 4 persone 3000 Rand cena “Allòra” 4 persone 460 Rand
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