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Sawubona.. perchè questo è il Sudafrica


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Un paese meraviglioso, il SUDAFRICA

 

 

L’idea di questo viaggio nasce per caso quando, vista un’offerta sul volo KLM per Cape Town, il 27 maggio, in pochi minuti decidiamo che il Sudafrica sarà la nostra prossima meta e prenotiamo i voli, confermandoli poi definitivamente il 29.
E qui incomincia la fase organizzativa, fatta di email con alcune strutture, studio di itinerari e percorsi, tempi e dei vari posti che più ci interessavano.

 

Partenza: 17 agosto 2012            Ritorno: 3 settembre 2012

Itinerario: da Cape Town a Johannesburg

Voli: KLM (internazionali) e British (interno)

3.670 km in auto, con due drop-off
Costo totale: € 4.600 in due (compresi voli internazionali e volo interno)

 

 

Il viaggio su mappa:

 

Da Cape Town a Port Elizabeth

 

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Da Durban a Johannesburg, via Swaziland e Kruger

 

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Le tappe del viaggio

17/08: Bologna - Cape Town (con scalo ad Amsterdam)

18/08: Table Mountain – Boulder’s Beach

19/08: Cape Point – Cape of Good Hope – Camps Bay – Cape Town

20/08: Cape Town (Township) – Whale Coast – Hermanus

21/08: Hermanus – Cape Agulhas – Mossel Bay

22/08: Mossel Bay – Knysna

23/08: Knysna – Tsitsikamma N.P.

24/08: Tsitsikamma N.P. – Jeffreys Bay

 

25/08: Jeffreys Bay – Port Elizabeth e volo per Durban – St. Lucia

26/08: St. Lucia & Isiminagaliso Wetlands Park

27/08: St. Lucia & Veyane Village

28/08: St. Lucia – Mlilwane Wildlife Sanctuary (Swaziland)

29/08: Swaziland – Kruger (Skukuza)

30/08: Kruger (Satara)

31/08: Kruger (Letaba)

01/09: Kruger – Mpumalanga (Graskop)

02/09: Mpumalanga – Johannesburg e volo per Amsterdam

03/09: Volo Amsterdam - Bologna

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Inviato (modificato)

Dopo un paio di mesi intensi ma molto divertenti, finalmente arriviamo al giorno prima della partenza. 

Finiamo i bagagli e prenotazione del taxi per le 4,15 visto che il primo volo, fino ad Amsterdam, parte da Bologna alle 6,10.

 

 

17 agosto

 

Nonostante fossimo andati a  dormire quasi a mezzanotte, la sveglia è alle 3; dopo i soliti ed innumerevoli promemoria e controlli (abbiamo preso tutto?), arriviamo in aeroporto.

Tutto OK, alle 8,10 puntuali siamo ad Amsterdam. Abbiamo giusto il tempo di fare colazione ed un breve giro.. chiamata del volo per Cape Town ed alle 10,05 ripartiamo: ci aspettano 9700 km e diverse ore di viaggio.

 

KLM non delude le nostre aspettative ed il viaggio scorre abbastanza bene, tra vari film, qualche giochino elettronico intervallato da brevi penniche (o viceversa) ed i break per pranzo e cena..  è buio quando vediamo una distesa di luci comparire sotto di noi.. alle 21,35 tocchiamo terra: siamo in Sudafrica.

 

Poco tempo per sistemare le semplici formalità di sbarco e nessun problema ai controlli.. dopo 20 minuti siamo già fuori.

Cambiamo i primi rand (anche se ovviamente non conviene in aeroporto) e, dopo aver ritirato i bagagli,  incontriamo Sam, un ragazzo inviato dal nostro hotel (Kings in Cape) con cui avevamo concordato questo servizio (200 zar), che ci aspettava all’uscita (l'auto era prenotata con Thrifty, tramite Enoleggio, per la mattina del giorno dopo, con ritiro in città.. abbiamo preferito evitare di iniziare l’approccio alle strade di Cape Town in notturna).

Durante il viaggio scambiamo due chiacchiere con Sam sull’Italia e allo stesso tempo ci da le prime indicazioni sulla città, consigliandoci di fare un giro a Waterfront, una delle mete turistiche più conosciute di Cape Town, dove, volendo, ci avrebbe portato lui stesso.

Ovviamente l’idea ci piace ma preferiamo passare a lasciare prima i bagagli.

In hotel conosciamo Solomon, il proprietario insieme al fratello Tom, ed il (gentilissimo) sig. Grant Dixon, direttore, con il quale avevamo avuto molti contatti via email fin dalla conferma della prenotazione.
Lasciati i bagagli in camera, portati su da un addetto (20R di mancia… ma poi scopriremo che solitamente si lasciano 2R per bagaglio) , siamo pronti ad uscire ed a lasciarci portare in giro da Sam.

Mother City (cioè Cape Town, chiamata anche The Tavern of the Seas), eccoci…

 

Non c’è molta gente, vista anche l’ora tarda ed una brezzolina che si insinua sotto la giacca (da queste parti non è ancora la bella stagione).. ma ci godiamo la prima nostra passeggiata sudafricana ed il Waterfront in notturna.

 

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Sam ci aspetta.. dal Waterfront poi ci porta anche a fare un giro per la città, spiegandoci  alcuni luoghi ed attrazioni.. rientriamo in hotel che è appena passata mezzanotte e dopo altre due chiacchiere con Sam (con anche il saldo del servizio.. in tutto 320R, aeroporto compreso), entriamo e conosciamo anche Tom, l'altro proprietario, che parla molto bene l'italiano.

 

Saliamo in camera e ci sistemiamo.. purtroppo non avevamo previsto di arrivare ed uscire così presto, e quindi abbiamo ancora tutto da sistemare..

 

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..ma non potevamo certo perdere l'occasione di conoscere questa città e presentarci al Paese Arcobaleno... poche immagini, ovviamente, ma avremo tutto il tempo per rifarci.

 

 

 

Spese di giornata:

Kings in Cape Hotel: 114 euro per 3 notti con prima colazione (prenotazione tramite Booking.. in offerta al 50%)
Aeroporto e tour Cape Town: 320 ZAR

 

PS. La moneta del Sudafrica è il rand (ZAR). Cambio al nostro arrivo 1€ = 10,28 ZAR

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Inviato (modificato)

18 agosto

Sveglia tranquilla, colazione ed eccoci pronti per iniziare il nostro vero viaggio.. alla scoperta del Paese Arcobaleno!!

 

Ci dirigiamo verso la Thrifty per ritirare l’auto.. dalla cartina sembra molto vicina ma, incredibilmente,  anche con la “collaborazione” di alcuni locali che ci spediscono praticamente indirizzano dalla parte opposta (polizia compresa), riusciamo ad impiegare più di un’ora prima di vedere l’insegna del noleggio  e ritirare l’auto.

 

La nota positiva è che questo girare, oltre ad un po’ di allenamento, ci permette di conoscere bene diverse strade e zone lì intorno.. ci tornerà utile nei giorni successivi... ma ora andiamo a prendere l'auto... che non è questa.

 

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Ed eccoci su una Nissan Tilda bianca… non male, spaziosa e speriamo ci accompagni bene.

 

Siamo un po’ in ritardo, ovviamente, ma la giornata è bella e, nonostante l’aria sia comunque fresca, il sole ci invita a dirigerci subito verso le Table Mountain, visto che le considizioni meteo spesso ne determinano la chiusura (soprattutto la funivia). 

 

Le raggiungiamo in pochi minuti e, dopo aver tribolato un po’ per il parcheggio e circa 20 minuti di coda (c’è anche un’apposita linea da seguire.. con tanto di pensilina dove ci si mette in fila...), prediamo i biglietti ed aspettiamo di prendere la cableway che ci avrebbe portato fin su. Si può salire anche attraverso un trail.. ma è lungo ed impegnativo (soprattutto sotto il sole) e bisogna certamente programmarsi bene con i tempi (circa 2h).

 

Nel frattempo ammiriamo le Table dal basso e mentre aspettiamo conosciamo una famiglia di Pisa che era alla fine del viaggio e che ci da qualche utile informazione su tempi e distanze delle varie località che avevano visitato.. all’arrivo della cabina c’è un po’ di ressa (soprattutto i molti asiatici presenti) per entrare per primi.. i posti vicino al vetro permettono di godersi l’intero panorama, anche per effetto della sua rotazione.

 

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Pochi minuti ed eccoci sulle Table.. bellissime già appena fatti i primi passi.

 

Panorami mozzafiato, numerosi view point e soprattutto le procavie, questi simpatici animaletti che si muovono tra le rocce.. e con qualcuna proviamo anche a comunicare  :)

 

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I sentieri sono pieni di persone provenienti da ogni parte del mondo, e le foto non si contano.. non è facile descrivere a parole la bellezza ed il fascino delle Table.. meglio godersi il giro.

 

La giornata è davvero l’ideale per stare quassù anche se una leggera foschia limita la vista e l’orizzonte.. ma solo in alcuni punti e non più di tanto. Ma il tempo e la temperatura sono molto variabili da queste parti.. così come il modo in cui si percepiscono.. passiamo il tempo alternando la shirt e maniche corte con la giacca a vento.

 

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E’ davvero molto interessante..e bello...  i panorami, il paesaggio (anche con la neve).. e sono curiose anche le auto parcheggiate che, da quassù, sembrano tante piccole formiche in coda...

 

 

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WOW.. un posto dove ci si può inventare di trascorrere davvero un bel pò di tempo.. ma noi siamo soddisfatti.. anche se ci dispiace un pò tornare giù.

 

Ma la giornata è solo all'inizio.. non ci resta che di riprendere la cable (che vedere da quassù fa anche una certa impressione) e tornare sulla "terraferma".

 

 

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A dicembre è alta stagione, e le temperature sono molto diverse.. ovviamente molto più caldo.. meglio nella zona western, forse non tanto per il Kruger... ma è un Paese davvero meraviglioso.. ci sarebbe stata bene una settimana in più.. 

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Incentrerò la maggior parte del viaggio nella zona del Capo (periodo climatico ottimale), poi salirò nell'Mpumalanga e terminerò con qualche giorno di safari nel Kruger, dove in realtà il periodo non è granché indicato perché è stagione umida con conseguente erba alta e maggiore difficoltà per quanto concerne gli avvistamenti, ma poiché al termine della recente esperienza in Tanzania ho detto che difficilmente riuscirò mai a bissare un simile safari, tutto quello che verrà sarà ovviamente guadagnato. :wink:

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..18 agosto (continua)..

 

La nostra visita alle Table dura circa 2 ore e mezza.. da qui ci spostiamo con l’intenzione di andare a Boulders Beach a vedere i pinguini e poi Cape Point.

 

Guardando un po’  i percorsi possibili, avevamo preso alcuni punti di riferimento per il nostro itinerario, soprattutto Camps Bay e Hout Bay, e quindi fare la strada lungo la costa.

Prendiamo quindi la M62 (deviando poi sulla Geneva rd) che dalle Table scende fino a Camps Bay, una località turistica, con belle costruzioni appartenenti a vari vip internazionali, molto affollata durante l’estate.. ma anche in questo periodo se qualche spettacolo per turisti non può mancare..  la vediamo prima arrivando dall’alto per poi attraversarla.

 

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La strada costiera sulla mappa è la M6 e le indicazioni sembrano abbastanza chiare.. ma non bisogna distrarsi perché infilarsi in una strada sbagliata è un attimo.. e noi ci siamo riusciti.

Seguendo i cartelli stradali verso Chapman’s Peak, infatti, ci immettiamo in una rotonda dove, anzichè seguire la via più semplice, andiamo a finire in un “centro abitato” un po’ particolare.. siamo nel bel mezzo di Imizamo Yethu, una delle township nei dintroni di Cape Town.

Ricordiamo bene il nome di questa strada (Nelson Mandela Rd) in leggera salita, piuttosto stretta, asfaltata ma dissestata, che prosegue tra baracche fatiscenti, bambini che giocano nel mezzo della carreggiata e tante persone che camminano e si fermano a parlare lungo la strada.

Ci accorgiamo subito di aver sbagliato ma fermarsi non è il caso.. riusciamo a fare inversione solo qualche centinaio di metri quando, sempre viaggiando a passo d’uomo per evitare di tirar sotto qualcuno, ad un piccolo incrocio ci fermiamo e facciamo manovra.
Impossibile passare inosservati, soprattutto quando in auto ci sono lunghi capelli rossi su pelle molto chiara (ovviamente non sono io.. è difficile immaginare una sudafricana così, in un'auto bianca, in una township) e, come se non bastasse, l’inversione avviene andando quasi contromano, con un inevitabile timore che qualcuno dei bambini incuriositi, che nel frattempo si erano avvicinati alla nostra Tilda bianca e lucida, fosse magari nascosto dietro l’auto.

Mentre siamo di nuovo in direzione “uscita”, l’incrocio con un pulmino pieno di bimbi, un paio di manine che si alzano per salutare e qualche timido sorriso allentano un po’ la tensione, dovuta soprattutto al fatto di aver sbagliato strada, di alcune informazioni che ci avevano dato sulle township (non sicure) e di trovarsi in un luogo così particolare.

 

Raggiungiamo di nuovo la rotonda e riprendiamo il nostro percorso pensando a ciò che avevamo visto ed al nostro approccio ad una realtà di cui avevamo solo sentito parlare ma che bisogna vedere con i propri occhi per crederci.
Immagini di vita reale e di un’esperienza avvenuta quasi per caso di cui non abbiamo alcuna foto (era l’ultima cosa a cui avremmo pensato) ma che viverla così è stata certamente molto più intensa e forte che andarci con un tour o con un accompagnatore.

Ma ciò diventa un ricordo quando ritroviamo il mare ed iniziamo a salire verso Chapman’s peak.
La strada è molto panoramica ma ci fermiamo solo in qualche punto per una breve sosta, per scattare qualche foto al mare, alla nostra macchinina ed a qualche casetta che non ci dispiacerebbe avere.

 

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Il panorama fa venir voglia di fermarsi ogni 100 metri.. ma vogliamo raggiungere Simon’s Town per vedere i pinguini di Boluders Beach e poi Cape Point... quindi proseguiamo sulla Chapman’s Peak drive fino al punto in cui ci si immette sull’altra strada costiera da cui, seguendo le indicazioni, raggiungiamo la nostra meta.

 

Lasciamo l’auto in un parcheggio e ci avviamo lungo una stradina con vari negozi di souvenir, fino all’ingresso del parco.  

Sono quasi le 15,30 e siamo curiosi di vedere la colonia dei pinguini.. non ci resta che dirigerci verso la spiaggia dove si trova il punto d’osservazione principale e dove non mancano i turisti.
Mentre andiamo, tra sabbia e vegetazione incontriamo i primi pinguini: alcuni con il pelo lungo e colorato (molto giovani), altri che si atteggiano in effusioni.. alcuni sembravano quasi salutare, ben consapevoli di essere osservati.

Proseguiamo e cominciamo a sentire le prime “voci”, prima di raggiungere il mare ed ammirare uno spettacolo simpatico e divertente.

 

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Il parco non è molto grande e dopo aver raggiunto un altro punto di osservazione sul versante opposto, molto meno affollato, ma che oviamente (per le foto) bisogna star ben attenti all'orario per via del controluce, ci fermiamo ad ammirare altri pinguini nascosti tra la passerella e la vegetazione.

 

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Dopo circa un’ora (poco meno) e praticamente redatto un intero book fotografico (una foto per ogni pinguino J) e vari video (arrivano, arrivano.. e queesti animali sono davvero divertenti), ci dirigiamo verso Cape Point.

Ma siamo stati troppo ottimisti ed all’arrivo all’ingresso del Parco (sono quasi le 17), ci rendiamo conto che avremmo avuto poco più di un’ora per il nostro giro.. troppo poco, meglio rinviare al giorno successivo.

Riprendiamo la strada verso Cape Town, dove non manca l'occasione di qualche stop per ammirare non solo il paesaggio ma anche qualche “strano (ma non troppo) cartello”.

 

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Rifacciamo praticamente la stessa strada, ripassando da Simon's town e quando arriviamo all'incorocio per la Chapmans decidiamo di proseguire diritti, facendo l'altro versante della costa, percorrendo la M4, strada probabilmente meno panoramica ma più spedita. 

La guida non è difficile e riusciamo senza difficoltà a raggiungere il nostro hotel.

Dopo un pò di relax,  usciamo nuovamente.. direzione Waterfront… e qui cominciano le prime avvisaglie dello shopping.. cosa che ci permette di scoprire la disponibilità e la gentilezza di questo popolo.

Waterfront è un centro commerciale pieno di negozi, ristoranti e locali situato sulla baia e sempre molto affollato, soprattutto nei weekend. Si presenta in modo ben diverso da come lo avevamo visto la sera prima, quando tutto era ormai closed.
E’ sabato ed il centro è pieno sia di turisti che di molti teenagers in tiro (ragazzine con veri e propri abiti da sera).

Inoltre, si è da poco disputata allo stadio Newland (Green Point) una partita di rugby, un evento importante come Sudafrica-Argentina (peccato non averlo saputo prima.. poteva essere un’idea interessante) e c’erano molte persone con i colori e la divisa degli Springbok, i giocatori della nazionale sudafricana che prendono il nome dall’antilope che vive da quelle parti.

 

Dopo un giro all’esterno, rientriamo per andare a cena all’Ocean Basket dove gustiamo la nostra prima vera cena sudafricana, a base di pesce.. io ne prendo giusto un assaggio :D

 

 

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Ci intratteniamo per il Waterfront ancora un po’ fermandoci poi a prendere un caffè (o qualcosa di simile al nostro espresso) ed una dolcino (fedeli alla tradizione).

Siamo soddisfatti della serata.. andiamo a prendere l’auto e ci avviamo verso l’hotel ma le emozioni non sono finite..

percorso qualche metro sulla Dock road, c’è un posto di blocco e la polizia ci fa deviare verso sinistra e fermarci: ci mettiamo fermi in coda ad osservare anche alcune perquisizioni... ecco arrivare il policeman, dapprima abbastanza grintoso.. poi, dopo un rapido controllo, ci ringrazia e ci lascia andare.

Al rientro in hotel rivediamo Tom, proprietario, insieme al fratello Solomon, dell’hotel. Sono etiopi, ma con numerosi anni vissuti in Italia, da qualche anno trasferiti a Cape Town per business..

Tom si rivela una persona molto squisita e disponibile; ci fornisce numerose informazioni sulla città, sulla gente, sul modo di vivere e pensare (molto diversa la considerazione su alcuni fatti, sul governo e sulle diverse etnie che vivono in città) nonché sui suoi trascorsi in Italia (dove ancora vive sua figlia) e sugli altri alberghi gestiti dalla sua famiglia a Roma, Addis Abeba e, in futuro, anche Dubai  e Venezia. E’ un piacere chiacchierare ed in un attimo arriva mezzanotte…

Adesso possiamo andare a dormire visto che domani la giornata ha un bel programma..

 

 

Day Expenses
Table Mountain: 390R in due
Chapmans (pedaggio): 33R
Boulders beach: 90R in due
Ocean basket (cena) : 261R (+mancia 30R) in due
Parcheggio Waterfront: 15R

 

Modificato da MagicJ69
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Prima della prossima giornata, inserisco qualche appunto di viaggio che magari può essere utile:

 

 

Table Mountain

Per evitare la coda delle auto sia nel percorso ma soprattutto per il parcheggio (non è difficile dover lasciare l’auto anche a 1 km dall’ingresso) ma anche per avere più tempo per girare, conviene andare sul presto.
L’orario di apertura è 8.00/8,30; la chiusura è molto variabile, secondo le stagioni. In agosto (bassa stagione) la chiusura è prevista per le 17 (ultima discesa alle 18) mentre nei mesi di dicembre e gennaio l’ultima cableway torna giù alle 21.30.
Nei mesi fuori stagione (tipo agosto) vengono effettuate le manutenzioni e quindi è possibile che venga chiusa per qualche giorno, ma anche per periodi lunghi. Oltre alle condizioni meteo, quindi, conviene sempre informarsi che non ci siano chiusure già programmate.

Per  le varie info http://tablemountain.net oppure http://www.sanparks.org/, sito utile anche per i principali parchi nonchè per le relative prenotazioni)

Itinerario ed info

Dal Kings in Cape abbiamo percorso circa 3,7 km lungo la M62 per raggiungere il bivio dove c’è una indicazione chiara e da cui, svoltando verso sinistra, si sale verso le Table (ma ci sono anche 3,4 km di pista ciclabile). Dall’altra parte invece, la strada che sale sulla destra, porta a Signal Hill e Lion’s head, luoghi da non sottovalutare e da cui è possibile godersi il tramonto.
Le altre direzioni, invece, proseguendo diritti portano a Camps Bay (strada in discesa a sinistra) ed a  Clifton Beach (Kloof road, la strada leggermente a destra).
Fatta la svolta dalla M62 verso le Table, lungo la strada che inizia a salire, è situato un info point (dopo 500m sulla sinistra) con un piccolo parcheggio; proseguendo poi per circa 1km si arriva all’ingresso (biglietteria).
La strada è comoda ma è probabile incontrare, già da un certo punto in poi, la coda delle auto parcheggiate che restringe la carreggiata. Potrebbe convenire lasciare l’auto già al primo parcheggio utile (che si trova, dal momento in cui si è svoltati dalla M62, dopo circa 800m  e quindi dopo aver passato l’info point e prima dell’ultima curva a sx) da cui parte anche il trail.
La convenienza sta nel fatto di non lasciare l’auto lungo al strada ed evitare il rischio di doverla parcheggiare ad una distanza superiore. Superata la biglietteria, infatti, la strada diventa ancor più stretta, sempre a causa delle auto parcheggiate in fila indiana e, soprattutto, non è semplice fare inversione.
Ricordate di lasciare la mancia ai parcheggiatori (solitamente al ritorno).

La biglietteria si trova sul lato destro della strada; sul lato opposto c’è una pensilina dove solitamente ha inizio la coda e dove sono segnati, in alcuni punti, i tempi di attesa previsti per raggiungere la biglietteria.

All’interno della cableway, soprattutto per chi volesse fare foto o riprese, è necessario “conquistarsi” una posizione esterna (vicini al vetro) ed evitare di trovarsi qualcuno più alto davanti. La cabina, infatti, gira su se stessa, facendo ammirare quindi tutto il panorama a 360°.

All’arrivo, in uscita dalla cableway sulle Table, conviene iniziare il giro partendo da destra ed osservare, oltre al panorama, le simpatiche procavie che prendono il sole (al mattino). Poi proseguire lungo vari percorsi, secondo il tempo che si decide di dedicare. La vista della città (stadio, lions head, ecc..) è dal lato sinistro.


Boulders Beach


Il parco apre solitamente alle 8,00 mentre la chiusura è alle 17 (in inverno, quindi anche in agosto) oppure alle 18 in estate (19,30 a dicembre-gennaio), ma gli orari possono variare.

Il costo del biglietto: 45R e si può pagare con carta di credito.
Appena si entra nel parco, potrebbe non essere conveniente scendere subito lungo il percorso principale ma seguire, sulla destra, un percorso su una stradina su assi di legno che porta sempre alla spiaggia, ma dal lato opposto rispetto a dove si trova la maggior parte delle persone; nel mentre, è possibile trovare i pinguini nascosti ai lati, tra alberi e cespugli.
Per gli amanti della fotografia, nel pomeriggio (noi siamo entrati alle 15,30) il sole è alle spalle rispetto al punto di osservazione principale, mentre è ovviamente di fronte rispetto al punto “secondario”.
In tutti i parchi è vietato dar da mangiare agli animali… nonostante sia quasi sempre scritto, molti turisti pare abbiano difficoltà nel comprendere.

 

Da Cape Town a Simon's town (percorso panoramico)

Dalle Table, dopo aver svoltato a sinistra ed essersi immessi sulla M62, dopo circa 2,5 km c’è una prima deviazione a sinistra (Geneva Rd) che conviene prendere per raggiungere la costa (M6, denominata Victoria Rd), anche se non ci sono cartelli che indicano la svolta verso Camps Bay; ma nonj c’è da preoccuparsi.. anche proseguendo si incontra poi l'indicazione che porta al medesimo incrocio.
Dall’incrocio, si svolta a sinistra (indicazioni verso Hout Bay, M6) e si percorre tutta la strada costiera fino a raggiungere un altro l’incrocio dal quale si svolta a sinistra (indicazioni verso Chapmans Peak).
Dopo la svolta, attenzione alla rotonda perché, come abbiam fatto noi, distraendosi si può sbagliar strada ed immettersi nella township di Imizamo Yethu.

Dopo alcuni chilometri si incontra il “casello”; la strada infatti prevede un pedaggio (33R) ma il paesaggio è meraviglioso e ci sono molti punti dove fermarsi.
Da Chapmans Peak poi si scende verso l’altro versante, per circa 15 km, fino ad incrociare la M4 (ed il mare). Dopo circa 5,7 km c’è la deviazione (con indicazione) per il parcheggio di Boulders Beach. Ovviamente, è sempre presente il parcheggiatore cui lasciare la mancia.

Per il ritorno a Cape Town le indicazioni sono abbastanza chiare.. per chi vuole farsi tutta la costa, conviene seguire la M4 e le indicazioni verso Muizenberg per poi prendere la M5 verso la città, oppure rifare la stessa strada dell’andata.
Quando siamo andati noi, un tratto di strada costiera era interrotta e quindi ci han fatto deviare a sinistra per poi proseguire e prendere la M3, molto comoda e veloce e lungo la quale c’è la deviazione verso i giardini botanici.


 

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