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Sawubona.. perchè questo è il Sudafrica


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..Mlilwane Sanctuary wildlife e Hippo trail..

 

Ci sono diversi trail possibili intorno al camp.. chiediamo qualche informazione ma da queste parti la gentilezza che avevamo incontrato finora sembra un ricordo.. ci liquidano infatti con alcune sommarie indicazioni, spiegandoci che sul sentiero comunque ci sono dei segnali che basta “semplicemente seguire”.

 

Ma in una giornata così possiamo prendere la strada giusta?

La prendiamo praticamente molto larga e seguiamo un itinerario che dopo, ma molto dopo, ci porterà sul trail che avremmo voluto fare.. ma va bene lo stesso.. iniziamo così questa esperienza al Mlilwane Sanctuary Wildlife.

 

Dal camp percorriamo quindi un sentiero che ci porta in una distesa piuttosto arida con arbusti spinosi, tagliata da un canale a tratti secco, ma in altri punti con acqua... guardando la mappa, questo panorama aumenta i nostri dubbi su dove fosse il percorso giusto... poco lontano da noi sembra esserci un altro sentiero che tuttavia non corrisponde a quanto ci hanno detto poi alcuni rangers.

 

La preoccupazione diminuisce quando ci sono i segni della presenza animale fino ad incontrarli a pochi metri.. ad un certo punto, infatti, ci troviamo di fronte ad una serie di esemplari di impala, facoceri, duiker, gnu oltre ad uccelli di vari colori…

ovviamente non tutti insieme (sai che caos) ma abbastanza dispersi.. ci muoviamo verso di loro e, incredibilmente, ci troviamo così sul sentiero che avremmo dovuto seguire fin dall’inizio.
 

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Le zebre sono a due passi da noi..  ma hanno timore dell’uomo altrimenti avremmo potuto accarezzarle..

per noi è sufficiente già quel contatto…

e lo stesso vale per gli gnu, che incontriamo dapprima al di là del canale (con il loro movimento.. sembrano quasi seguirci) per poi ritrovarci ad osservarli dall’alto, vicini ma ad una certa distanza di sicurezza.
 

Ormai certi del percorso (ci sono i segnali.. l’impronta del piede su un mattone), ci addentriamo nel bosco, accelerando un po’ il passo visto che il trail (denominato Hippo trail) è di circa 4 miglia); erano indicate circa 2 ore e mezza per percorrerlo ed il sole non ci avrebbe aspettato.
 

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E’ bel percorso, completamente nella natura, e con qualche saliscendi… non certo difficile, se non, in qualche punto, dove la pioggia dei giorni prima ha creato un pò di fango.. ma giusto per non volersi sporcare.

 

Verso la fine del trail c’è un punto in cui la parete di roccia è la casa di tanti uccelli colorati.. insieme sono un vero spettacolo… vanno e vengono.. velocemente. Siamo nel mezzo del bosco ed il sole si sta abbassando.. meglio procedere.

 

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Superata la parte più impervia, arriviamo all’inizio del laghetto dove ritroviamo i due ippopotami sull’isolotto visti all’arrivo.. per un attimo abbiamo pensato che fossero imbalsamati, visto che praticamente sono sempre nella stessa posizione di come li avevamo visti ore prima.

Ci avviciniamo verso la riva del lago per scattare qualche foto.. ma ecco il brivido del giorno..

già, perché non ci aspettiamo certamente di arrivare quasi a contatto con un coccodrillo.. guardare in alto, adesso lo sappiamo, potrebbe non essere molto salutare..

 

sentiamo infatti un rumore di erba calpestata e qualcosa che si muove velocemente.. fortunatamente va in direzione opposta alla nostra ma era proprio lì, tranquillo a prendere il sole, anche se un po’ nascosto rispetto alla nostra visuale.. ovviamente un po’ di paura ci viene ripensandoci.. ma d’ora in poi forse meglio stare un po’ più lontani dalla riva del lago e dall’erba alta.

 

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Torniamo sulla strada ed attraversiamo di nuovo il ponte sul laghetto.. rivediamo i due hippos e il nostro amico “crocco” che nel frattempo si era adagiato da un’altra parte.. per fortuna ama più il sole che lo spuntino.

 

Una breve deviazione rispetto al camp ci porta sull’altra sponda del laghetto.. vogliamo vedere un po’ più da vicino gli hippi che nel frattempo si erano tuffati.. continuiamo a camminare ed incontriamo anche un paio di rangers armati di fucile che ci salutano.. ma la cosa non ci tranquillizza.. non sarà perché qualche animale ogni tanto fa il cattivo?

 

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Intanto il sole sta scendendo.. una colonna di fumo per un incendio ci distrae un po’ mentre torniamo verso il camp.

 

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Che pace.. si sente il rumore di qualche foglia calpestata dai duikers, impala, facocero e le sempre presenti scimmiette.. facciamo un giretto nel camp ed un salto alla piccola laguna su cui affaccia il ristorante..  uno sguardo ad un cielo che racchiude la bellezza di questo luogo e rientriamo nel cottage per rilassarciu un po’ prima di cena..

 

Siamo soddisfatti.. il trail è stato davvero bello, suspance compresa..

 

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Restermno dentro ma in realtà si può uscire dal camp, che ha un ingresso secondario aperto 24 ore, e magari cenare e trascorrere la serata fuori (ci sono anche casino e locali.. non nel parco ma sulla strada verso Lobamba)..

noi preferiamo stare qui.. l’orario della cena è alle 20..

l’Hippo Haunt Resturant del camp non è male.. costruito nei pressi di una piccola laguna, ci sono diversi uccelli ma anche qualche altro abitante un po’ più lungo, grosso e pericoloso..

Lo stile è sul modello “La mia Africa”… carino.. la struttura è meglio dei piatti serviti.. la cena infatti non è eccelsa, ma tutto sommato accettabile.. ancora una volta apprezziamo comunque l’impala.

Finita la cena ci fermiamo intorno al fuoco acceso nello spazio centrale del camp… ma non c’è molta gente.. saranno già dentro o magari fuori a fare un po’ di vita notturna?

 

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Il buio è sceso anche se sono appena le nove.. rientriamo a "casa" e ci rivediamo qualche foto mentre fuori si sentono le voci dei nostri “amici” locali… giornata lunga, intensa ma molto, molto bella.. e così, non passa molto tempo e ci addormentiamo..

 

Buonanotte Milwane, buonanotte Swazi!!

 

 

Spese

Rifornimento St Lucia 360 R

Frontiera Swaziland 50R
Fee ingresso parco 80R
Mappa 20R
Accomodation (cottage) 570R
Cena 320R

Modificato da MagicJ69
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Io invece ricordo benissimo la cena all'Hippo Haunt Restaurant come una delle più buone fra quelle a buffet che abbiamo avuto nel mio viaggio.. 

Sei stato fortunato a trovare gli ippopotami sull'isolotto.. noi l'avevamo visti solo in entrata con la macchina al parco.. poi con il trail erano già sotto l'acqua. 

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29 agosto - Hamba Khale, Swazi... andiamo al Kruger
 

Svegliarsi nel più assoluto silenzio, rotto solo dal rumore degli arbusti e dal passaggio di qualche animale è una bella sensazione… e questa volta tutto in modo naturale..

La sveglia questa mattina è disoccupata.. ma ieri sera non abbiamo impiegato molto ad addormentarci e così alle 7 siamo già in piedi… oggi partiremo per il Kruger ed un facocero viene a darci il buongiorno e l'arrivederci.

 

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Il camp ci è piaciuto e come in ogni bel luogo, non vorresti andar via.. ma dobbiamo.

Ed allora andiamo a fare un giro verso la zona del ristorante e della laguna… intorno ci sono i soliti facoceri e duikers ma l’incontro di giornata è certamente il tranquillo coccodrillo che, uscito dall’acqua, andava a distendersi sotto i tenui raggi del sole del mattino.. non sembra curarsi molto della presenza di alcuni volatili che comunque si guardano bene dal disturbarlo anche se gli sono vicini.. e lui può riposare dopo una bella nuotata mattutina.

 

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Questo silenzio dura ancora qualche minuto.. il camp comincia a svegliarsi ed in giro si vede qualche addetto che inizia a lavorare.
 

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E’ il momento di partire.. macchina pronta, lasciamo il Sanctuary.. lungo la strada che porta al gate rivediamo ancora alcuni gnu ed impala. Usciti dal parco riprendiamo la strada sterrata che ci avrebbe congiunto poi su quella principale, la MR3.

E’ ancora presto e non ci aspettiamo chissà cosa.. ma questo tratto di strada diventerà uno dei più interessanti del nostro viaggio.

 

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Lasciandoci dietro una nuvola di polvere al nostro passaggio, incontriamo dapprima una scuola dove alcune ragazze, in quel momento all’esterno, ci guardano sorridendo.. avevamo letto che altri turisti avevano potuto vivere interessanti esperienze nelle scuole..

sarebbe piaciuto anche a noi avere l’occasione per fermarci ed avere un contatto.. rallentiamo e ci fermiamo ma.. come fare?

La scuola è protetta da filo spinato e c’era un cancello.. pensiamo che entrare come se fosse un’attrazione turistica non è il caso.. forse avremmo dovuto informarci prima e programmare.. o forse no!

 

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Decidiamo allora di proseguire ma all’improvviso vediamo un muro di gente davanti a noi.. occupa tutta la carreggiata.. una “processione” di donne (e qualche bambino.. ma nessun uomo) che lentamente cammina.

Rallentiamo e restiamo molto incuriositi.. pian piano, tra gli sguardi e qualche saluto con tanto di sorriso delle più “intraprendenti”, passiamo nel mezzo.. 

 

ma siamo di nuovo costretti a fermarci quando, qualche metro dopo, ci sono alcuni bambini che si avvicinano…

i primi che incontriamo hanno un’espressione che non poteva far altro che commuovere.. soprattutto quando salutano.. più avanti invece troviamo facce sorridenti che si avvicinano alla macchina chiedendo “money” e “sweety”.. avremmo voluto accontentarli, tutti.. ma sappiamo di non poterlo, anzi non doverlo, fare assolutamente…per il loro bene.

 

Il cuore si stringe un po’.. non è facile sapere di avere lì a portata di mano qualche spicciolo ed anche alcune caramelle conservate da  bar e ristoranti e non poterle dare.. gli avrebbero potuto creare solo problemi in quanto sarebbe stato sia diseducativo sia rischioso per la salute (il dentista è un lusso!!).

 

Ci saremmo fermati molto volentieri… ma cosa possiamo fare o magari dargli?

Abbiamo anche un bel po’ di strada da fare verso il Kruger.. ci limitiamo a stringere le loro mani, a darci un “five” ed a regalare un paio di shirts che avevamo dentro la macchina…

un semplice contatto umano attraverso un finestrino che abbiamo un po’ vissuto come una barriera tra due civiltà, due mondi  ma soprattutto condizioni diverse… 

è stato breve, ma il sorriso e soprattutto quegli sguardi li ricorderemo per molto tempo.

 

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Questo sarà certamente uno dei ricordi più forti del nostro viaggio.. con l’idea che sarebbe molto emozionante tornare per poter vivere da vicino un'esperienza vera e magari poter anche dare un piccolo aiuto.

 

Finito lo sterrato, decidiamo di non prendere la MR3 ma proseguire prima per Ezulwini (anche perché c’è da fare rifornimento e da queste parti la benzina sembra costare meno, soprattutto rispetto ai parchi)  e poi verso Mbabane… 

Paghiamo tranquillamente in rand, facendo però attenzione ad avere l’importo preciso visto che tendono a darti il resto in emalangeni, moneta locale ma che si può usare soltanto qui.

 

Dopo aver raggiunto la MR3 avremmo poi dovuto sulla MR1 (dopo la frontiera sarà la R570) e proseguire verso il gate di Malelane.
Ma lungo la strada non mancano le distrazioni… inoltre avevamo già individuato Pigg’s Peak, un punto sui  1000m, nei dintorni del quale ci sono le cascate Phophonyane, da raggiungere però attraversando la zona montana..

l’idea c’è ma valuteremo lungo la strada e secondo il tempo che avremo, visto che comunque dovremo essere al camp entro le 18.

 

I panorami che incontriamo sono interessanti, fin dalla discesa verso l’Hawane reservoir, un laghetto intorno al quale c’è una riserva naturale (ma non è l’unico parco che si incontra) .. idem per il tratto in cui la strada riprende a salire e lungo il quale facciamo un paio di stop per i souvenir..  si può contrattare ma alla fine pensiamo che in fondo qualche rand in più o in meno a noi non avrebbe cambiato la vita, ma forse avrebbe dato qualcosa in più a persone che non si sarebbero certamente arricchite..

 

Una simpatica ragazza è stato il nostro fornitore ufficiale.. lasciandoci anche consigliare sulla manifattura di qualche oggetto, anche non acquistato da lei..

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La strada continua a salire ed alcune scene che si presentano ci ricordano di nuovo i bambini del Mlilwanwe..

ma anche questi non lasciano indifferenti.. bambini lungo il bordo strada con tanto di carriola.. ma non crediamo sia per gioco visto il tipo di trasporto, cioè dei sassi.. ma non saranno gli unici ricordi della vita quotidiana di questo Paese.

 

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Raggiungiamo la frontiera di Jeppes Reef.. anche qui rapide formalità.. ma ci tratteniamo qualche minuto a parlare con il doganiere che ci chiede dove eravamo stati e ci spiega che la presenza di tutte quelle donne lungo la strada d’uscita del parco è dovuta alla presenza di una delle residenze del Re.. è Lozitha Stae House,  luogo non accessibile al pubblico.

 

Alcuni giorni dopo infatti (solitamente il 1 settembre, ma la durata è per più giorni) ci sarebbe stata l’Umhlanga (danza del giunco), una particolare cerimonia in cui tutte le donne del paese raggiungono quella località per aiutare la regina madre a sistemare la dimora reale. Ma questa festa è soprattutto un’occasione per mettersi in mostra agli occhi del re (da molti anni è Mswati III) che può così scegliere la sua ennesima ed ulteriore moglie (sarebbero già 14).

E’ una vera e propria sfilata… una tradizione probabilmente lontana dalla nostra cultura.. ma, come in una famosa pubblicità, se 2 gust es megl che 1.. figuriamoci 14 ).

 

Mentre usciamo dal gate incontriamo alcune donne swazi che attraversano la frontiera e, pochi secondi ancora, eccoci fuori dalla dogana..

 

Arrivederci Swaziland e grazie per le emozioni che ci hai dato!!

 

 

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Siamo di nuovo in Sudfarica e, con strada libera, in poco tempo raggiungiamo la deviazione dalla R570 per il gate del Kruger di Malelane.
 

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Qualche minuto ancora ed eccoci all'ingresso del parco..

 

ore 12,20.. siamo ufficialmente nel Kruger.

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..continua..

 

Ed eccoci finalmente al Kruger.. 

Parcheggiamo un attimo per avere qualche indicazione e ne approfittiamo per  prendere una mappa e dare un primo sguardo nei dintorni..

Il tempo di superare il gate e le aspettative salgono..  il torcicollo e gli occhi che si incrociano alla ricerca dei big five diventano la normalità..

I limiti di velocità qui sono bassi (tra 30 e 50) e superarli stavolta certamente non conviene.. soprattutto per il rischio di incontrare all’improvviso non solo i rangers ma anche qualche animale.

 

E le aspettative non restano deluse…

Dopo qualche minuto arriva il benvenuto da una giraffa.. che bella.. ma qualche metro più avanti vediamo che non è da sola.. inutile dire che ogni incontro è una sosta.

 

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Proseguiamo orientandoci con la mappa dove sono indicati alcuni loops (in sterrato) che iniziano dalla strada e si addentrano nel bush..

pur con qualche dubbio iniziale sulle condizioni e non avendo un fuoristrada, ci addentriamo ugualmente.. ed abbiamo fatto bene perché poco dopo vediamo un'enorme macchia sotto un albero.. ci avviciniamo ed incontriamo per la prima volta uno dei fantastici big: il rinoceronte… tranquillo, disteso a riposare sotto un albero..  è davvero enorme ed anche se sembra tramquillo meglio non disturbarlo.

 

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Seguiamo il percorso da fare verso il nostro primo camp, Skukuza… incontriamo altri animali ma ci siamo fatti l’idea che nelle strade secondarie e nei loops ci siano più possibilità.. in particolare dove sulla cartina o nelle indicazioni lungo la strada sono indicate pozze d’acqua.

 

Non ci resta che fare ogni deviazione possibile, facendo attenzione però anche alla strada ed alla distanza da percorrere… non conoscendo i percorsi, non si sa mai di restare bloccati o rischiare poi di arrivare tardi al camp.

 

L’idea è vincente e seguendo una strada vediamo da lontano i colori di un uccello che attirano subito la nostra attenzione… ma la sorpresa è nascosta qualche metro dopo… ecco un altro rinoceronte adagiato nel fango, quasi mimetizzato.. anche lui riposa tranquillamente, ma è meglio non avvicinarsi troppo.. sappiamo che non è consentito scendere dall'auto ma vediamo un'altra coppia muoversi.. ci avviciniamo il più possibile ed anche noi restiamo "all'aperto".. ma giusto un paio di metri dall'auto..

Che magnifico animale!!

 

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Torniamo indietro e ci rimettiamo sulla strada, proseguendo la nostra marcia di avvicinamento al camp quando all’improvviso qualcuno decide di tagliarci la strada… una giraffa, con la calma del proprio passo e le lunghe leve, decide di attraversare a pochi metri..  che emozione vedere questi magnifici animali da vicino.

 

Gli incontri ed avvistamenti proseguono.. duikers, impala, kudu ed altre specie della famiglia delle antilopi… ed ancora giraffe.. a distanza più o meno ravvicinata...

 

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Ma oggi sembra il "rhino day"... il nostro animale di giornata è infatti il rinoceronte.. mentre siamo in uno dei loop, eccone ancora un altro intento a dissetarsi.. sembra un bus con dei passeggeri (uccellini in simbiosi sul suo groppone).

Quasi non si accorge di noi.. o forse fa finta.. ma non è l’unico ad avere sete e quindi non mancano altri esemplari come duikers e facoceri.

 

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Restiamo fermi ad osservare tutti i suoi movimenti… è davvero meraviglioso pensare di essere in assoluta libertà in questo parco e poter incontrare gli animali nel loro ambiente.. Siamo già molto contenti ma continuiamo a girare…

C’è l’indicazione che porta ad una collinetta in alto.. perché non andare…questo è uno dei pochi punti dove è consentito scendere dall’auto.. probabilmente qui  gli animali più pericolosi non arrivano.

Ci fermiamo pochi minuti.. ci godiamo il panorama ma non può mancare qualche altro incontro.. il tempo di osservare qualche altro esemplare (incuriositi soprattutto da uno strano uccello che scende dall’albero e fa una passeggiata sul terreno) e torniamo sulla strada.

 

 

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Appena superato un piccolo ponte troviamo alcuni “amici” conosciuti da vicino a Knysna.. gli elefanti.. ma vederli allo stato naturale è molto diverso.. e non potersi avvicinare troppo, strano a dirsi,  è un’emozione in più.

Si stanno pulendo e dissetando.. con la proboscide trascinano la sabbia e sembrano fare una doccia "secca".. è molto interessante vederli così.

 

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L’inizio non è male e quando, dopo circa 3 ore, raggiungiamo Skukuza l’entusiasmo è alle stelle.

 

Check in abbastanza tranquillo, anche se qui certamente la gente manca.. ci sono delle lavagnette che indicano gli avvistamenti del giorno ed i puntini rossi e neri sono quelli più inetressanti.. leone e leopardo..

Paghiamo le fees che non abbiamo saldato al momento della prenotazione, un giro per il camp, spesa allo store ed eccoci nella nostra “rondavel”.. un po’ di riposo non ci sta male ma abbiamo voglia di uscire nuovamente dal camp.

E così, il tempo di sistemare i bagagli ed eccoci di nuovo in giro.

 

L'idea è sempre quella di cercare qualche pozza d'acqua (visti i precedenti) ma allo stesso tempo vogliamo restare nei pressi del camp.

E così gli avvistamenti continuano.. altri elefanti, bufali e qualche gnu..  ovviamente l'attenzsione è sempre alta, soprattutto negli sterrati isolati dove gli animali che attarversano non mancano e soprattutto non si sa mai che reazioni hanno..

 

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Foto e video... il tempo però passa in fretta ed il gate del camp chiude alle 18.. ritardare non è consigliato, anzi vietato visto che nella migliore delle ipotesi c’è una multa.

 

Rientriamo mentre il sole sta tramontando e, proprio nei pressi del gate di Skukuza, troviamo un elefante che sembra essere qui a dirci che questa prima giornata di safari è finita.

 

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Ci fermiamo alla reception per prenotare il morning drive del giorno dopo (partenza alle 5,30) prima di fare un giro per il camp ed andare nei pressi del fiume dove c’è anche il ristorante.. chissà che non ci sia ancora qualche altra cosa interessante da vedere.. ed infatti, sulla riva, anche se molto lontano, ecco un bel coccodrillo.. ma oramai conosciamo anche lui

Bene, possiamo tornare “a casa”.

Gli alloggi sono tutti attrezzati per il BBQ.. così come ci sono diversi punti anche in comune con cucine e griglie.. purtroppo non siamo organizzati e quindi non possiamo che andare al ristorante del camp che però chiude alle 21.
Il menù è poco vario.. andiamo sul sicuro: beef, patate e verdure, ed un dolce (pudding alla malva) per concludere.

 

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Ceniamo abbastanza rapidamente, anche perchè praticamente le nostre abitudini mediterranee ci portano ad essere sempre gli ultimi.

 

Una passeggiata al buio (ma con torcia) lungo il fiume e rientriamo.. il tempo di scrivere qualche cartolina ed il pensiero è già a domani.. la sveglia sarà davvero presto, molto presto... ma le immagini dei nostri primi incontri sono ancora impresse.. questo parco è veramente incredibile e degno della sua fama.

 

 

Spese di giornata

Rifornimento Ezelwini (Swazi) 386R
Mappa Kruger 35R
Fees Skukuza 384R
Morning drive 383,80R
Cena 320R (mancia compresa)

 

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Yeeees...

Nel Kruger vai in giro in assoluta autonomia.. ci sono anche dei drive organizzati, che possono essere esperienze interessanti soprattutto perchè in teoria i ranger conoscono meglio la zona, ma gli avvistamenti vanno molto a fortuna.. in ogni caso, anche se si decide di farlo (ad esempio al Satara c'era il morning drive delle 5,30, quello delle 16,30 ed un altro alle 20), hai davvero molto tempo tempo per muoverti come e dove vuoi visto che i gates aprono alle 6 e chiudono alle 18 (anche se credo dipenda anche dai periodi).

Comunque si fa benissimo.. bisogna rispettare le regole sugli orari di rientro nei camp e quelle lungo le strade come i limiti ed il non scendere.. è più semplice a farsi che da raccontare..

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30 agosto - Kruger.. e ancora Kruger

Il Kruger merita ogni minuto del tempo trascorso ed oramai non è certo un il fatto di svegliarci all’alba a preoccuparci.

L’appuntamento per il morning drive  è alle 5,15 alla reception.. ma non ci vuole molto per arrivare e quindi mettiamo una sveglia “tranquilla”.. 4,45!!

 

Ovviamente niente colazione ma non è certamente un problema.. arriviamo anche in anticipo ma quando siamo lì abbiamo la sensazione di essere un po’ troppo leggeri.. dunque, vediamo un po’.. manca qualcosa..  dove sono video e foto camera?

Corsa veloce a riprenderle ed eccoci di nuovo di ritorno..
 

Alle 5,30 si parte.. sul camioncino siamo 8/10 persone ed è ancora buio.. la temperatura è piuttosto fresca e mentre ci muoviamo sentiamo anche freddo.. forse siamo usciti un po’ leggerini.

 

Per favorire gli avvistamenti usiamo due fari che vengono consegnati a 2 del gruppo per illuminare il bush ed eventualmente individuare, dagli occhi, la presenza di animali.. ma i nostri compagni non vinceranno mai il nobel dell’esploratore..

entrambi gli "addetti" puntano il faro sulla strada, come se stessero guidando.. fortunatamente, dopo avergli detto di puntare verso il bush, qualcuno prende l’iniziativa e spiega che gli animali stanno nascosti e non sono sul ciglio della strada..

intanto il sole sta sorgendo ed occhi nel bush non se ne sono visti… qualche animale suscita l’interesse di qualche nuovo arrivato.. ma noi abbiamo già incontrato sia elefanti che giraffe e zebre..

 

Dopo un po’, come nelle migliori partite,  finalmente ecco che arriva il top score.. una leonessa con i cuccioli..

non sono molto vicini e soprattutto non possiamo avvicinarci.. quando ci sono i piccoli, poi, diventano estremamente aggressive.. ma va benissimo così..

 

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Il tempo di rimetterci in marcia, sempre a velocità molto, molto ridotta ed ecco un altro soggetto interessante.. una iena che se ne sta tranquilla a riposare.. o forse è in agguato di qualche preda..

 

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Il giro prosegue lungo le strade del Kruger, spingendoci anche in qualche loop che però non ci riserva molte emozioni.. aggiungiamo anche il tempo perso per vedere passeggiare alcune galline sudafricane soprattutto per le richieste di alcune signore che sembravano incredibilmente attratte da queste specie.. ma l’hanno capito che sono galline?

 

Qualche altro animale, ormai per noi abbastanza “comune”, attira l'attenzione.. è comunque sempre emozionante vederli da vicino, così come alcune espressioni..che siano giraffe o elefantini che magari attraversano la strada, provocando anche qualche piccolo traffic jam..

 

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Dopo circa 3 ore di drive rientriamo al camp.

Ci aspettavamo forse qualcosa in più ma siamo ugualmente soddisfatti.. soprattutto per i piccoli e la leonessa.
 

Il safari è finito e sono già (o ancora) le 8,30.. rapida colazione e passeggiata nei pressi del fiume (può riservare sempre qualche piacevole sorpresa) dove c’è lo store ed il bar.. qualcosa c’è, alcuni uccelli dalle piume blu elettrico ed alcuni ippopotami sul fiume.

 

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Torniamo al bungalow  e ci prepariamo per lasciare il camp.. il nostro giro prosegue in direzione Satara.

 

L’obiettivo sono i big five ancora assenti all’appello e quindi, dal primo metro in cui lasciamo il camp, iniziamo a guardarci intorno…

Sono ancora le 10 e quindi abbiamo circa 8 ore prima di dover essere dentro il camp..

 

Visto che il primo giorno era andata piuttosto bene, ci infiliamo nuovamente nei vari loops..

qualcuno forse un po’ “troppo” sterrato.. rivediamo così elefanti, qualche uccello, kudu.. ed anche da molto vicino.. belli, emozionanti ma già visti.. vogliamo il re ed i felini.
 

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Il tempo ovviamente passa e mentre pensiamo dove effettuare la sosta pranzo (picnic ma rigorosamente senza scendere dall’auto), ci infiliamo in uno sterrato dove la strada gira ad anello..

c’è un grande albero e soprattutto un gran movimento intorno..  ci fermiamo un attimo.. babbuini, kudu, antilopi varie ed un paio di elefanti tutti lì..

 

I babbuini (moooolto pericolosi) creano un gran fermento ed in un attimo si scatena il caos..

gli animali si muovono velocemente sollevando un gran polverone, qualcuno corre.. sono momenti in cui l’emozione si confonde con il timore che gli animali imbizzarriti, a causa dei babbuini e degli inseguimenti, possano venirci addosso..

quelli che temiamo di più, perchè piuttosto "grossi" e che sembrano quelli più infastiditi, sono i due elefanti.. ma anche il kudu e le sue corna non scherzano.. che facciamo…? fermi o ci allontaniamo?

 

Vediamo polvere ed animali muoversi in modo confuso.. non sono sulla carreggiata ma neanche tanto lontani..
 

Mentre siamo qui a pensare, la situazione sembra essersi calmata.. non vediamo più i due elefanti e molti babbuini sono sugli alberi.. accendiamo l’auto e pian piano ci avviamo per uscire da quel cerchio di polvere..

ma i babbuini ricominciano.. sono davvero dei gran provocatori ma anche e soprattutto pericolosi..

 

Nella confusione che ricomincia continuiamo a muoverci guardando con attenzione che non sbucasse qualche animale.. vediamo correre perfino una iena che ci attraversa la strada e si infila nel bush..

 

 

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Finalmente siamo fuori.. l’esperienza è servita a capire una cosa: alla larga dai babbuini..pericolosi… anzi di più.

 

Proseguiamo quindi a muoverci continuando ad incontrare altri animali con il collo lungo delle giraffe che compare spesso dietro gli arbusti..

 

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Verso le 14,30 raggiungiamo il camp a Satara.. sosta alla reception per prendere le chiavi e pagare le fees.. prendiamo possesso del bungalow.. carino.. solite operazioni di scarico ed un po’ di relax..

 

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Ma l’adrenalina non ci fa restare molto e quindi, poco dopo,  eccoci nuovamente fuori..

è un piacere andare in giro tra la bellezza di questi posti, con avvistamenti ed incontri, sia fatti che sperati (leooo...  pardooooo!!  dove siete...)

Il tempo trascorre quasi senza accorgersene, anche se l’emozione di rivedere alcuni animali non è la stessa..

 

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Comunque essere così vicini a loro resta interessante... e poi c'è sempre la possibilità di vedere qualche simpatica scenetta sia tra gli animali che con i turisti..

e così, ecco che introno ad una grande pozza d'acqua sembra esserci un raduno.. ma quelli che riescono a far scappare tutti sono sempre i soliti noti.. che ovviamente non hanno probeli anche a restare "tranquilli" sulla strada..

 

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Il rientro al camp deve avvenire entro le 18.. cominciamo così ad avviarci verso satara ma abbiamo il tempo per goderci anche un pò di paesaggio ed un piccolo tramonto sul bush.. arriviamo giusto qualche minuto prima della chiusura del gate..

 

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Giro shopping, solite cartoline e rientriamo al bungalow..

nel frattempo dai nostri vicini fervono i preparativi per il BBQ.. il fuoco è pronto.. ma intorno ci sono anche alcuni amici che certamente non mancano da queste parti..  quelle simpatiche e dispettose scimmiette che saltano tra alberi e bungalow.

E le protezioni ai frigoriferi esterni che abbiamo notato all'arrivo al bungalow la dice tutta su quanto lo siano.

 

Il tempo di sistemarci ed eccoci fuori per la cena..

La scelta è molto limitata, ancora meno di Skukuza.. e dire che questa volta siamo anche in anticipo.. ma nei parchi probabilmente  la cosa migliore è appunto prendere esempio dai vicini.. una bella spesa di carne ed un bel BBQ.. per noi, invece, questa sera, hamburger.

Quando rientriamo ci sono poche luci accese… il camp ha un silenzio davvero surreale, interrotto soltanto dalla voce di qualche animale che con il buoi forse è più vicino.

 

 

Spese giornata

 

Fees Satara   384 R

Cena 210R

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  • 2 settimane dopo...

31 agosto

 

Andare a letto presto rende meno pesante la sveglia…  ma è comunque un sacrificio che merita se vogliamo avere più possibilità di incontrare gli animali… e le prime ore del mattino sono certamente uno dei momenti migliori sia per il poco traffico che per le abitudini degli animali.

 

Lasceremo Satara per dirigerci verso Letaba, l’ultimo camp in cui dormiremo nel Kruger.

Il gate apre alle 6 e quindi non è strano trovarci già in piedi alle 5,30, pronti a muoverci.

 

Ma ovviamente non siamo i soli.. troviamo una piccola coda con altre 5-6 auto in attesa.. 

Check out express (chiavi in buchetta)  e, dopo pochi metri abbiamo il nostro primo stop di giornata.. un rinoceronte sbuca dal bush ed attraversa tranquillamente la strada.. non male come inizio.

 

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Rino si ferma per un attimo accanto all’auto prima di attraversare.. e noi siamo d’accordo con lui.. la precedenza è certamente sua!!

.
Proseguiamo lungo la strada con molta calma ma dopo qualche chilometro una gentile signora dall’auto ci fa cenno di fermarci ed abbassare il finestrino..  chissà che vuole… Cosa sarà successo? 

Ovviamente ci fermiamo e con grande soddisfazione da parte nostra ci invita a cambiare direzione e tornare indietro… le sue indicazioni sono abbastanza chiare ma la parola magica è “lions”.

 

Ringraziamo per una gentilezza che certamente non è comune.. inversione rapida  e dopo il ponte, a circa 1 chilometro, vediamo qualcosa muoversi nel bush.. il colore dell’erba secca certamente non rende semplice individuare gli animali ma la presenza di un paio di auto e qualche binocolo che sbuca dal finestrino ci fanno intuire di essere nel posto giusto.

 

Sul momento non vediamo bene cosa ci fosse.. ma anche noi siamo attrezzati.. fuori il binocolo ed ecco trovata una leonessa.. ma no, sono due… ed accanto c’è anche un cucciolo..

 

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La posizione sembra buona.. parcheggiamo a bordo strada e con l’auto spenta iniziamo ad osservarle… nel frattempo passa qualche altra auto che vedendoci con macchina fotografica e binocolo chiede informazioni..  vederle di passaggio non è semplice, soprattutto quando sono sedute o sdraiate..

non abbiamo fretta e questo ci permette di vedere il numero delle leonesse che a poco a poco aumenta.. spuntano quasi all’improvviso..  si muovono, giocano, prendono il sole… ne contiamo 8.. sono davvero tante.. ma manca qualcuno.. possibile che in un gruppo così numeroso non ci sia un bel maschio? 

 

Le osserviamo attentamente e notiamo che alcune hanno lo sguardo rivolto verso un alberello nel bush.. 

Il solo pensiero però non ci aiuta.. fortunatamente decidiamo di restare ancora e dopo circa un’ora di sosta ecco che sotto l’alberello spunta una criniera.. eccolo, il leone.. alza la testa per qualche attimo, giusto il tempo di scattare qualche foto e fare qualche ripresa.. poi si rimette giù.. adesso sì che non ci schiodiamo più..

 

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Le leonesse continuano a muoversi ed ovviamente le auto sono aumentate.. il parcheggio diventa selvaggio, ma poco interessa.. abbiamo una posizione in pole position e non la lasciamo di certo.. non manca poi il solito maleducato con il fuoristrada che si piazza tra altre auto e la visuale.. a questo non gli indichiamo certo il leone.

 

Il tempo passa e diventa una sfida tra noi e questo leone che sembra non avere voglia di muoversi..  la criniera si alza e si abbassa finchè non vediamo anche 4 zampe.. eccolo, finalmente si alza e lo vediamo in tutta la sua.. beh, avremmo voluto dire imponenza ma ci accorgiamo che è un po’ malconcio.. e quando comincia a muoversi zoppica vistosamente.. ma poco importate, il leone c’è..

 

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Si muove verso le leonesse prima di adagiarsi nuovamente sotto un albero.. possiamo ripartire.

Pazienza premiata.. peccato non essere potuti scendere dall’auto e magari avvicinarsi un po’..  la distanza di sicurezza è certamente necessaria anche perché non manca certamente loro la velocità..

 

Ci rimettiamo sulla strada in direzione Letaba.. e  l’occhio si mette alla ricerca delle macchie o di qualche coda penzolante dagli alberi, l’ultimo dei big five da trovare.. leopardo, se ci sei, batti un colpo.

 

..continua..

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..continua..

 

La strada che porta verso il nostro camp ci permette di fare una piccola deviazione verso uno dei camp più belli del parco, l’Olifants.. ma durante il percorso non mancano di certo altri incontri ed avvistamenti.

 

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Quando arriviamo al ponte sul fiume che porta lo stesso nome del camp, troviamo praticamente la strada quasi bloccata.. il solito parcheggio selvaggio di alcuni che sono scesi per vedere qualcosa.. ovviamente dobbiamo fermarci anche noi.. ecco cosa c’è.. ippopotami, coccodrilli ed alcuni uccelli dalle caratteristiche molto particolari.

 

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Non siamo lontani dal camp ma dopo aver attraversato il ponte un cartello indica che la strada è interrotta.. dobbiamo deviare su uno sterrato, allungando così di qualche chilometro.. nessun problema, in questo parco ogni angolo può riservare qualche sorpresa.

 

La giornata è iniziata presto e quasi sembra starno che quando arriviamo all’Olifants sono ancora le 11… il camp affaccia direttamente sul fiume, con un panorama meraviglioso.. si vedono anche alcuni animali che si dissetano.

 

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Restiamo un po’ su una terrazza da cui si gode questo splendido paesaggio..

un giro nel camp, coffeee break ed eccoci a scendere nuovamente verso il fiume..  quando siamo nei pressi del fiume vediamo muoversi da lontano un’enorme macchia nera.. è un branco di elefanti che dopo essersi dissetati e rinfrescati si allontanano verso il bush.. quando siamo vicini li vediamo muoversi tutti insieme, quasi in fila indiana.

 

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Il viaggio continua.. ogni avvistamento è sempre molto interessante ma il nostro obiettivo resta il “quinto” big.

 

Poco prima di pranzo siamo a Letaba..  sembra molto, molto affollato.. ma no, è una simpatica e numerosa scolaresca, ognuno con la propria divisa.

ll camp non sembra offrire molto ed anche come strutture non ci impressiona.. ma forse perché abbiamo appena lasciato l’Olifants.

 

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Bungalow, un po’ di relax, ed una passeggiata nei pressi del fiume.. non restiamo molto tempo dentro, il desiderio di uscire prevale ed eccoci nuovamente in giro.. molti animali ormai non suscitano più molto interesse ma non ci dispiace rivedere

 

una giovane giraffa con la madre  ed un meraviglioso esemplare di aquila..

 

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Rientriamo verso il camp e notiamo che c’è una strada intorno… è un breve loop dove ci infiliamo..

un piccolo brivido quando ci troviamo nel mezzo di una mandria di bufali e, non potendo tornare subito indietro, ci accorgiamo che in quel tratto di strada c’è un avvallamento, non esagerato, ma in cui avremmo rischiato di fare qualche danno all’auto.. non ci resta che aspettare un po’ e tornare indietro.. e purtroppo niente macchie!!

 

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Eccoci nel camp e visto che domani lasceremo il Kuger, ne approfitto per dare una lavatina all’auto, oramai diventata quasi irriconoscibile per la polvere.. anche perché diciamo pure che, anche probabilmente sanno benissimo l’utilizzo che ognuno ne fa andando nei parchi, il noleggio vieterebbe di percorrere strade sterrate… meglio non lasciare tracce :wink:

 

Ci godiamo il tramonto ed una splendida luna che, insieme, accompagnano la fine di questa giornata… una passeggiata nel camp, un gelato ed eccoci nel nostro bungalow.
 

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La vita nei camp è molto simile ed alle 20 siamo di nuovo fuori.. per la cena ci dobbiamo accontentare..

questo camp conferma l’impressione iniziale, non certo entusiasmante.. ed aggiungiamo anche un piccolo imprevisto che non è raro.. mancanza di linea e carta di credito che non va..  e siamo rimasti con poco contante..

Riusciamo a starci dentro ma pensiamo, con qualche preoccupazione, già a domani quando, se anche il bancomat non ci permette di prelevare, avremo qualche problema visto che dobbiamo ripartire e soprattutto fare rifornimento.

Rientriamo a "casa".. questa sarà la nostra ultima notte nel parco.. buonanotte Kruger!!

 

 

Spese giornata

Caffè Olifants      27 R

Cartoline+franc   49 R

Fees Letaba       384 R

Spesa                112 R

Cena Letaba     160 R

Lavaggio auto    70 R

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  • 2 settimane dopo...
  • 2 settimane dopo...

Le emozioni di questo Paese si vivono soprattutto quando sei lì, a contatto con natura, animali e persone.. l'avevo dimenticato, ma prima di lasciare il Kruger metto qualche video dello Swaziland e del Kruger stesso.

 

 

Il Mlilwane Sanctuary Wildlife ci è piaciuto molto.. questo parco dello Swaziland ci ha permesso di stare a contatto con gli animali in assoluta libertà.. magari un pò avventati però è stato davvero emozionante.

 

Un tuffo degli ippopotami

 

 

Il trail.. a due passi dalle zebre

 

 

Il trail.. la migrazione degli gnu.. versione ridotta

Modificato da MagicJ69
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