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pandathegreat

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  1. ci è capitato il primo giorno di sterrata e ho dovuto lavare l'interno del cassone a secchiate! Ma mi ero scordato di aprire la finestrella che permette all'aria di entrare nel cassone, per evitare appunto che entri polvere dal lato posteriore...
  2. Hai provato a guardare nella cartella SPAM?
  3. Yellowstone, anche perché mettere d'accordo 8 adulti e 5 bambini per partire presto è più o meno come raggiungere l'unanimità in una riunione di condominio...😂
  4. se ti piace il genere, c'è anche Los Alamos non lontano.
  5. io farei 2 notti a Santa Fe solo per vedere tutto quello che c'è intorno!
  6. è una bella città, vivace e abbastanza storica, c'è parecchio da girare anche a piedi e puoi approfittare della seconda giornata per andare a Cambridge per visitare il MIT e Harvard, dove organizzano anche dei tour guidati. Per Martha's Vineyard, devi modificare un po' il giro, perchè è un isola, è a sud di Boston e ti ci vuole un giorno intero, magari dopo Cape Cod.
  7. Ad inizio settembre fa ancora abbastanza caldo, ma attenzione, quella zona rischia di essere piovosa, soprattutto in primavera. Lo consiglio? Sicuramente si, è molto bello, ma non aspettarti i paesaggi del west, rischi di restare delusa. Il loop su Boston va benissimo, un giro potrebbe essere: 1 Ita-Boston 2 Boston 3 Boston 4 Boston-Montpelier - Barre 5 Barre - Conway 6 Conway (White Mountain) 7 Conway- Bar Harbor 8 Bar Harbor 9 Bar Harbor - Rockland 10 Rockland - Boothbay Harbor 11 Boothbay - Old Orchard Beach 12 Old Orchard Beach - Gloucester 13 Gloucester - Cape Cod 14 Cape Cod 15 Cape Cod - Plymouth 16 Plymouth- Boston - Ita
  8. Io ho già puntato il poligono per la prossima volta, si può sparare con svariate armi della seconda guerra mondiale!
  9. A noi non è capitato niente del genere, o meglio, ci hanno chiesto qualche soldo per guardare la macchina, una persona ci ha chiesto qualcosa da mangiare, gli ho dato pochi dollari e se diventavano insistenti, gli dicevo semplicemente "it's enough" o li mandavo a cagare in italiano...
  10. Prima di tutto, gli spettacoli del Cirque du Soleil, sono strepitosi... Poi i musei, molto carino il Neon Museum, interessanti il Mob Museum e l'Atomic Test Museum... poi, ci sono tutta una serie di attività, che so, guidare una ruspa, sparare in un poligono con qualsiasi tipo di arma: https://www.atlasobscura.com/things-to-do/las-vegas-nevada/places?page=1
  11. Sicuramente non sarà un viaggio di riposo, però è il giro più classico, se leggi il diario del 2015, la parte parchi è fatta proprio così. Diciamo che non è la mia città preferita, ma di cose da fare e vedere ce ne sono tantissime e non solo hotel e casinò. Per quanto riguarda la 66, ne vedi un bel tratto da Williams a Los Angeles, passando per Ash Fork, Seligman, Hackberry, Kingman, Oatman, Amboy... prenditi i tuoi tempi e goditi la strada: https://goo.gl/maps/HRVsJveMb6GJsUa78
  12. Visto il periodo e i giorni, Sequoia è la scelta migliore, partendo da San Francisco. Mentre invece non rinuncerei alla Monumente e al Bryce Canyon, limando i giorni in città... 18 Ita - San Francisco 19 San Francisco 20 San Francisco 21 San Francisco - Sequoia 22 Sequoia - Death Valley 23 Death Valley - Las Vegas 24 Las Vegas - Bryce 25 Bryce - Page 26 Page - Monument 27 Monument - Grand Canyon 28 Grand Canyon - Route 66 - Kingman 29 Kingman - LA 30 LA 31 LA - Roma Non è un giro di relax, ma è un buon compromesso per vedere i parchi principali. Se invece avete l'esigenza di restare dai parenti qualche giorno in più, potreste provare questa variante: 18 Ita - San Francisco 19 San Francisco 20 San Francisco 21 San Francisco 22 San Francisco - Morro Bay 23 Morro Bay - Sequoia 24 Sequoia - Death Valley 25 Death Valley - Las Vegas 26 Las Vegas 27 Las Vegas - Grand Canyon (south rim) 28 Grand Canyon - Route 66 - Kingman 29 Kingman - LA 30 LA 31 LA - Roma Se invece riuscite a rimediare 3 notti, al primo itinerario aggiungete una notte per ogni città per un giro più rilassato.
  13. Martedì 27 Agosto: Ambositra - Antoetra - Ambositra Stamattina partiamo carichi, ci aspetta la passeggiata per raggiungere Ifasina, uno dei villaggi della tribù degli Zafimaniri. La strada per Antoetra è breve, ma il tragitto è quasi tutto su una pista pietosa e pietrosa... 2 ore per fare meno di 40 km! Arriviamo davanti alla mairie di Antoetra e conosciamo il presidente della cooperativa delle guide, che ci presenta la guida per la nostra passeggiata, Hyacinte, uno zafimaniri piccolissimo e vecchissimo e tutti i ragazzi del villaggio che ci danno appuntamento per il ritorno, per visitare i loro laboratori di ebanisteria. Hyacinte ci descrive la strada che percorreremo, circa 12 km... Noi siamo carichi ma allenati più o meno come una mozzarella di bufala e sentirci dire che non sono in piano, ma che ci sono 2 colline da scalare, pure ripide, da un colpo alla nostra determinazione (e al ginocchio che si è gonfiato da qualche giorno). Oltretutto c'è la festa per l'esumazione dei morti e partecipano tutti, visto che è praticamente l'occasione mondana del mese a Antoetra. Vabbé, proviamo, magari arriviamo alla prima collina, dove c'è una "Stele dei morti" e poi decidiamo se proseguire. Partiamo uscendo dal paese e puntando verso le colline... Il primo tratto è in discesa, perfetto per noi... ma attraversata la prima valle vediamo subito che sarà difficile per noi... La salita è ripida, il sentiero (quale sentiero?) non c'è e praticamente si cammina nei solchi lasciati dall'acqua sulla costa scoscesa della collina... A metà della salita, Hyacinte si volta e mi fa: "Elle ne vais pas a arriver au village..." Ma non solo "elle", anche "moi" sono stanco e il ginocchio gonfio si fa sentire... Sfruttiamo le soste per rifiatare e arriviamo a circa metà della collina, dove è stato impiantato un vivaio di alberi pregiati... mogano, ebano, palissandro, bois de rose. Si, perchè gli zafimaniri sono ebanisti provetti, ma l'esportazione ha praticamente distrutto la loro fonte di sostentamento con l'abbattimento delle foreste ed un progetto francese sta cercando di insegnare loro a reimpiantare gli alberi, per fare in modo che le generazioni future possano godere di questi risultati. Si, le generazioni future, visto che un albero di palissandro ci mette quasi 100 anni per crescere abbastanza. Arrivati alla stele, ci racconta la tradizione del posto, la morte vissuta da tutto il villaggio. 2 notti di veglia, il funerale e poi la cerimonia alla stele, una per ogni famiglia. La cerimonia però si fa solo se la famiglia può permettersi uno zebù, miele, rum e tabacco, visto che per aggiungere la pietra del defunto alla stele, il capo del villaggio deve versare grasso e sangue di zebù sul monumento per ricevere la benedizione degli antenati. Questa è la stele della sua famiglia, le 2 rocce più grandi simboleggiano gli antenati e ci fa vedere la pietra di suo suocero, morto alcuni anni fa. Ci racconta della sua vita, dura e difficile, di un figlio perso per una malattia poco prima del diploma, delle 2 figlie e dei nipotini e scopriamo che ha 46 anni... Dall'alto ci mostra i suoi appezzamenti, dove coltiva mais e fagioli che sono praticamente la sua dieta... non mangia quasi mai carne, ci dice, se non durante le feste nel villaggio... ci credo che volesse tornare presto! Soddisfatti da questa esperienza e desiderosi di riportare a valle i nostri culi pesi, decidiamo di tornare a Antoetra, ripercorrendo la pista scoscesa. "VAHAZA, VAHAZA!!!" Niente da fare, siamo proprio un'attrazione! Passando in mezzo alla risaia veniamo circondati dal solito gruppo di ragazzini sbucati da chissà dove, questa volta siamo pronti, abbiamo biscotti e soprattutto... la instax è carica! Lascio un po' di istantanee ai bambini, ma c'è anche una signora che vuole farsi fotografare! Risaliamo verso il villaggio per raggiungere le case tradizionali e passiamo tra le abitazioni più recenti; Hyacinte ci racconta che gli zafimaniri abitano in case fatte in legno e bambù perché sono materiali viventi, non sono come la pietra, fredda e morta, un vero zafimaniri non dormirebbe mai in una casa di mattoni. Il parroco della loro chiesa è un missionario italiano che gestisce anche la piccola scuola... ora ci sono le vacanze ed è tutto chiuso. Ma il centro del villaggio è il loro totem, la piazza principale dove si svolgono le assemblee pubbliche, rappresenta lo zebù, vera ricchezza per queste popolazioni. Ma è ora di andare a conoscere il capo del villaggio, il più anziano di tutta Antoetra. Ha 80 anni, ci dice Hyacinte, è molto vecchio, visto che qui la vita è breve, 60, 70 anni, non di più. La tradizione dice di scambiare 4 chiacchiere con gli anziani, fare alcune domande e soprattutto, lasciare un'offerta, che verrà utilizzata per le necessità della comunità: è lui che gestisce la cassa del villaggio, per gli orfani, per il medico e anche per i funerali dei più poveri. Il capo villaggio ci guarda con uno sguardo di mille anni, con accanto il suo vice (che mi è sembrato più malmesso di lui) e circondato dai nipotini che ci guardano incuriositi e sogghignano in un angolo della casa. Eccola la casa, con le arnie attaccate fuori dalla finestra... la casa meriterebbe una storia a se. Ogni angolo ha la sua funzione... l'ingresso è a sud est, dove c'è il pollaio, il focolare a sud, il posto del capo famiglia è a nord ovest, gli ospiti siedono a nord est. Si dorme a terra e se ci sono dei bambini, possono dormire sul soppalco, dove c'è più caldo, soprattutto in inverno. C'è la festa dell'esumazione, quasi tutto il villaggio è riunito intorno ad un altoparlante alimentato da un pannello solare. Si fa festa, si balla, si ascolta musica e si mangia. La morte è qualcosa che si incontra tutti i giorni. I tanti bambini ci chiedono bon bon, saponi, bottiglie... noi gli diamo quello che ci resta e andiamo verso i laboratori, dove tutti parlano un po' di italiano e tra Luca, Alfredo, Giovanni e mille altri, compriamo un po' di regali da riportare in Italia, spendendo sicuramente troppo anche dopo delle trattative feroci! Ci congediamo da Hyacinte, che ci lascia il suo indirizzo per spedirgli le foto e torniamo a Ambositra che è la capitale dell'artigianato... entriamo in uno dei negozi e assistiamo alla lavorazione del legno. Qui tutto, ma proprio tutto, è fatto con materiali di recupero. La sega a traforo è costruita con una balestra di automobile, la lama è fatta con il cavo d'acciaio degli pneumatici opportunamente intaccato... il legno è colorato semplicemente immergendolo in una risaia e l'artigiano ci prepara un ciondolo a forma di cuore direttamente davanti ai nostri occhi. Torniamo in hotel per riprenderci dalle fatiche e dalle emozioni, Barbara ha un po' di febbre e si prende una tachipirina, per fortuna niente di serio! Cena nuovamente funestata dalla coppia di musicisti, ma anche il cibo non è che sia proprio memorabile! Per chi se lo chiedesse, si, i malgasci sono piccoli, ma piccoli davvero!
  14. è la cosa che mi scoccia di più pagare...
  15. L'itinerario piace anche a me...
  16. Ci sono un paio di catene nel sud con un'aria molto decadente... Una è Piggly Wiggly, dove però hanno un angolo cucina non male con una pizza quasi decente, dell'altra ho in mente il logo, ma non mi ricordo il nome!
  17. Anche io, peccato solo non ci sia negli altri stati.
  18. Sono d'accordo con @Bnx, sono davvero soldi (e miglia, più o meno 1000) buttati e togli tempo a tutto quello che c'è dopo.
  19. Noi abbiamo fatto solo una notte, ma non abbiamo fatto trail, solo qualche giro fuori dalla macchina. Se hai intenzione di fare di più, allora ti serve la seconda notte.
  20. Tenda e sacco a pelo, acquistati sul sito di Walmart e ritirati al primo store... è un piccolo investimento iniziale, ma risparmi davvero tanto, in 2 abbiamo dormito alla monument Valley spendendo 20$ ed eravamo qui: Dipende, a Capitol Reef la cabin costa poco più del campeggio, alla Monument no. Nei campeggi all'interno dei parchi non sempre ci sono le cabin, li trovi fuori. beh, i figli possono continuare a dormire, sono abbastanza grandi da restare un'oretta da soli.
  21. Lunedì 26 agosto: Morondava - Ambositra Ci aspetta nuovamente una giornata "cul carré", questa volta sono davvero tantissimi i km che ci porteranno dall'altro lato del Mada, partendo prestissimo, poco prima del sorgere del sole. La colazione al Tre Cicogne si conferma ottima, anche se, vista l'ora, mancano le crepes... poco male, frutta e croissant mantengono le promesse e sono davvero eccezionali. Riceviamo un messaggio da Matteo ed Elisa, che non siamo riusciti a vedere ieri sera e ai quali avevamo lasciato un messaggio in portineria... li aspettiamo a Roma per una birra! Partiamo alle 6, finalmente con le 2 valigie in auto, immersi in una nebbiolina sottile, col sole che sorge sulle risaie. Petit ci dice che non tutti quelli che viaggiano con lui accettano i suoi programmi... spesso gli dicono "siamo in vacanza, non possiamo alzarci alle 5", non sono d'accordo con la sua programmazione... Ma allora, se volete dormire e magari non avete la minima idea della strada che dovrete percorrere, perché non andate in un Club Med? Se il tuo autista dice che oggi dovrà guidare per 10 ore, andare incontro alle sue esigenze ci sembra il minimo! Col sole già alto ci fermiamo per una rapida sosta pipì, proprio dove un gruppo di ragazzi sta caricando sacchi di carbone su un camion. Petit ci dice che quando viaggia scarico, spesso compra i sacchi di carbone in questa zona e li porta a Tana, dove costano più del doppio! Lungo la strada, vediamo uno dei lavori più pericolosi al mondo... il trasporto degli zebù! Si, perché gli animali vengono caricati su un camion e alcune persone si occupano di tenerli fermi e di evitare che sbattano tra di loro, il tutto... SENZA FERMARE IL CAMION!!! La prima vera sosta la facciamo dopo circa 3 ore, Petit si ferma per la colazione, noi, dopo una pausa pipì in un bagno che arriva direttamente dal 17° secolo, ci facciamo travolgere dai bambini del villaggio e tra foto, instax e biscottini li rendiamo contenti... Non solo, ci propongono dei bellissimi cestini di foglie di palma intrecciati a mano a 1000 ar ciascuno e della frutta... uno dei bambini vorrebbe vendermi tutto il cestino di giuggiole, sempre a 1000 ar, ma saranno 2 kg, ne prendo una manciata, prendo un po' di bananine e gli lascio una cifra scandalosa... i soliti 1000 ar, da dividersi in 2. Altra pausa pipì a Miandrivazo, in una pompa di benzina che non sfigurerebbe nemmeno dalle nostre parti... Pulitissima, con un negozio fornito di tutto nel quale compriamo un po' di schifezzine da viaggio (patatine, banane fritte, salatini) e il caffè più buono di tutto il Madagascar! Naturalmente i prezzi sono commisurati... Più avanti ci fermiamo in un hotely per il pranzo, non male, ma Petit ci sconsiglia di aggiungere le salsette o di bere il rananopango "sono vecchie o sono fatte con l'acqua, non vanno bene per voi", però faraona e anatra sono davvero ottime. Ma la vera attrazione dell'hotely è lei... la gatta paracula! Salta in braccio, miagola, aspetta un pezzettino di carne, miagola ancora più forte e se non le dai retta, niente, cambia tavolo come se nulla fosse! È piccolissima, sarà meno della metà dei nostri ciopini, ma almeno oggi è bella sazia! Ah, dimenticavo... ecco i Jackfruit, quasi maturi, proprio dentro al parcheggio dell'hotely: Ripercorriamo la strada fatta pochi giorni fa, tra villaggi, dietro agli immancabili taxi-brousse, fino ad arrivare nuovamente a Betafo. Eh, si, nella valigia appena arrivata c'erano altri sacchi di roba per suor Eni... purtroppo lei sta rientrando da Antsirabe e non ce la facciamo ad incontrarla, è ancora ad un'ora da qui e aspettarla significherebbe percorrere la parte finale del nostro viaggio col buio, cosa da non fare. C'è di nuovo Suor Nunziatina, che ci vede, ci abbraccia forte e prende subito possesso della borsa da PC che avevamo portato per Suor Eni... niente da fare, lei è il Boss! Stavolta dobbiamo andare via, ma devo tornare indieto ad abbracciare Suor Nunziatina... Non mi era mai capitato di sentire una forza così potente da scuoterci dentro, quella Fede, vera, che fa cose oltre a pregare. Ce ne andiamo con le lacrime agli occhi e ancora oggi a ripensarci, mi vengono i lucciconi. Passiamo Antsirabe, puntiamo verso sud verso Ambositra e ci fermiamo vicino a questo ponte... Petit ci racconta una storia particolare: il vecchio presidente corrotto e malvoluto dai più, giunto alla fine del suo mandato e non rieleggibile aveva deciso di dividere il paese in 6 diverse province proprio per essere il capo di una di queste. Per farlo ha distrutto i ponti in muratura, bloccato con dei container i ponti in ferro e isolato la capitale, dove per qualche mese non sono arrivati rifornimenti e carbone e benzina costavano un capitale. Fortunatamente, la situazione si è risolta in poco tempo, il governo di riconciliazione nazionale ha superato le divisioni (ma non la corruzione e il malaffare) e il Mada è come lo conosciamo ora, un paese tranquillo, senza grosse tensioni sociali. E a valle del vecchio ponte è stato eretto il ponte della riconciliazione. Ma guardando bene sul ponte... NOOOOOO!!! Anche qui!!! Finalmente alle 18 arriviamo ad Ambositra e prendiamo possesso della nostra stanza, un piccolo bungalow costruito come una capanna zafimaniri, con le pareti di legno intagliato e con delle fantastiche decorazioni. A cena ci pippiamo 2 musicisti, uno con la chitarra e l'altro con uno strumento malgascio ricavato da un bambù, la valiha, che suona più o meno come un'arpa molesta.... La cena non è delle più memorabili... Escluse le pizze (perché non mi fido di chi non sa scrivere mozzarella e ci mette sopra pollo e ananas) il cibo non è cattivo, ma abbastanza dimenticabile. È tutto piuttosto unticcio, dalle frittelle di zucchine ai gamberi all'aglio e alla creola che anche stanotte ci proteggeranno dai temibili vampiri del Madagascar! Invece il dolce è buono, ananas e banane flambé! Buonanottehhhhhhh
  22. Dipende da cosa cerchi... a Las Vegas ci sono gli spettacoli, ci sono musei, attività da fare... non è sempre economica, ma si trovano degli sconti online e con MyVegas su facebook si possono guadagnare anche degli ingressi gratuiti. Anche qui, dipende da cosa cerchi. Nella maggior parte dei parchi è meglio dormire, perchè i momenti migliori sono alba e tramonto... non puoi fare un trail, ad esempio al Bryce, se non ti fermi una notte, dovresti viaggiare col buio e non è consigliabile. Secondo me, si... In teoria, ma in pratica i tempi di viaggio si allungano... google maps non si stanca, non fuma, non ha fame, non deve fare la pipì, non si ferma per fare una foto. Di solito i tempi si allungano di un 30% rispetto alle stime di googlemaps. Poi, visto che hai un camper, non hai pensato al campeggio? Noi l'abbiamo fatto nel 2015 e nel 2016 ed è stata una bellissima esperienza, che ci ha permesso di dormire al centro dei parchi spendendo pochissimo. Per il resto, secondo me hai letto pochi dei diari di viaggio sul forum, dagli un'occhiata che di spunti ce ne sono a bizzeffe. qui: presentatevi
  23. Con 2 settimane, considerando 4 giorni a Chicago puoi pensare anche a fare un loop con la zona dei grandi laghi che ti porti fino a Niagara/Toronto. Per quanto riguarda l'arrivo su Toronto, di solito in Canada il noleggio è più caro e l'assicurazione per l'azzeramento della franchigia non è incluso... valuta bene. Per il giro da consigliarti, beh, dai un'occhiata ai diari, è una zona che ancora non conosco.
  24. Chi si ferma è perduto!!!
  25. Più che altro perché non c'è davvero nessuno! Poi, pensandoci, in Namibia vive quasi la popolazione di Roma, ma sparsa su una superficie 3 volte l'Italia, ci sta ad essere soli! Abbiamo rimediato dormendo in 2 nello stesso letto, in una notte di gelo...
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