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pandathegreat

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  1. scusa, ma invece prenotare per 5 giorni un albergo a Manhattan per evitare di farsi 3 ore di treno al giorno? Mi sembra una cosa più logica, capisco che a Parsippany non spendete niente, ma il treno non è gratis comunque e le ore di viaggio pesano.
  2. Il tempo a San Diego è tanto risicato, ci vorrebbero almeno 2/3 giorni, ma se non puoi aggiungere giorni, non vedo grosse opzioni, se non togliere Sedona o Moab, perchè anche questa tappa: è davvero tanta strada, l'ho fatta la prima volta che sono andato nel west ed è stata davvero massacrante, anche senza vedere niente... Se per te il Colorado è fondamentale, mettilo al centro del viaggio, eliminando tutto il resto che non ti convince, ma partendo da San Francisco è difficile, perchè per arrivare a Durango ci sono quasi 1000 miglia, qualcosa in più se passi da Las Vegas. Noi siamo stati 2 notti a Durango proprio per fare con calma il giro in treno e per tornare a Silverton il giorno successivo e sinceramente, lo rifarei, perchè è davvero bello, ma partivamo appunto da Las Vegas, puoi vedere il diario del 2016 in firma.
  3. 23 Agosto 2019: Kirindy Forest Lodge - Bekopaka I rumori della notte nella Kirindy Forest... Versi di uccelli, movimenti tra le foglie, sulla terrazza, qualcosa passeggia sul tetto della nostra capanna, il buio fuori è assoluto (non c'è elettricità tra le 21:00 e le 6:00 del mattino), ma ad un certo punto, ai mille rumori della foresta si sente un TIC TIC TIC molto più familiare. Piove? Ma non siamo nella stagione asciutta? 😱 Suona la sveglia, stamattina abbiamo una passeggiata nella foresta, sempre con Ferdinand, l'appuntamento è alle 7, ci fiondiamo a colazione per le 6:30, un caffè, dell'ottimo succo, pane e marmellata e siamo pronti a partire alla scoperta della Forete Seche... Talmente tanto "seche" che la pioggia di stanotte ha lasciato ben poche tracce e evita solamente che si sollevi troppa polvere. La costa ovest del Madagascar è più desertica, in quanto gli alisei soffiano da est e le perturbazioni vengono fermate dalle catene montuose che tagliano il paese da nord a sud. Qui le piogge sono per la maggior parte stagionali, durante il nostro inverno. Oggi la nostra passeggiata parte direttamente dal Lodge, in poche centinaia di metri siamo nel fitto della foresta, guidati da Ferdinand che ci indica le varie specie di lemuri diurni che vivono qui. Ce ne sono tantissimi, non sono spaventati dall'uomo e si lasciano avvicinare senza paura. Essendo una riserva naturale, non è possibile né toccarli, né dargli da mangiare, ma non ce n'è bisogno, non sono timidi per niente! Inizialmente vediamo 2 specie di lemuri, quelli grigi e marroni, un gufo bellissimo che si riposa dopo una notte di caccia e infine, anche loro, i Sifaka, i lemuri più grandi di quest'area, molto belli, con la loro colorazione bianca e nera e la coda lunghissima. Sono agilissimi e saltano con leggiadria da un ramo all'altro, come se non avessero peso, si lanciano con tutte e 4 le zampe da un albero, ruotano in aria come un trapezista e atterrano sempre su tutte e 4 le zampe. Alle 9:30 torniamo al lodge, soddisfatti ma sudati come in una sauna... Ci avevano consigliato di indossare una maglia a maniche lunghe, visto che la foresta "seche" è piena di rami secchi e spine, ma se anche la foresta è "seche", l'umidità è altissima! Partiamo subito verso nord, su una pista sterrata, ma, dice Petit, il peggio sarà dopo! Arriviamo al primo dei fiumi da attraversare... Ci sarà un ponte, direte voi... ehm, come dire... No, ponti non ce ne sono, lo Tsibirihina è un fiume dalla portata molto variabile e durante l'anno, cambia anche il punto di approdo dei pontoni che servono ad attraversare il fiume. Come dappertutto in Mada, se c'è la possibilità di radunare più di 2 persone, nasce un piccolo mercato, con cibo, bevande e dei banchetti di ortaggi o frutta... La cosa più bella è vedere come tutto, ma proprio tutto, viene trasportato su e giù dal pontone a forza di braccia, così come tutte le manovre di attracco, i ragazzi si buttano in acqua e spingono e tirano finché non allineano il pontone alla rampa. Per chi si chiede perché arrivino solo palestrati, basta guardare per 10 minuti queste scene per capire che la loro palestra è la vita di tutti i giorni. La traversata dello Tsibirihina dura circa 40 minuti, durante la stagione delle piogge è possibile vedere anche dei coccodrilli, che però in estate vivono nelle zone più interne, vediamo gente che si lava, che lava i panni, bambini che giocano sulle sue sponde, tutti quando ci vedono abbozzano un sorriso e salutano, con il fantastico spirito di questo popolo. In una delle tante versioni del nostro giro elaborate dalla MCT, c'era la crociera sul fiume da Miandrivazo ad appunto Belo... Ne abbiamo lette tante, poteva essere una cosa molto interessante, la crociera sul fiume dura quasi 3 giorni e si passano 2 notti in bivacco e in alcuni casi si sono verificati dei problemi di sicurezza, con degli attacchi ai campi da parte di locali. Nirina ci aveva tranquillizzato, dicendo che erano casi sporadici dovuti principalmente ai mancati accordi tra equipaggi e proprietari delle zone di campeggio, ma alla fine abbiamo deciso di evitare... Finalmente arriviamo a Belo, che tra le tante cittadine attraversate è quella che mi ha dato l'impressione peggiore... è l'unica dove abbiamo trovato tanti ragazzini che chiedevano qualsiasi cosa un po' troppo insistentemente, acqua, soldi... Ci siamo fermati a mangiare al Karibo, un ristorante per turisti (con prezzi per turisti, ma sempre economici per noi) ma con un cibo eccezionale... Gamberi grossi come cosce di pollo, calamari fritti, tutto buonissimo... fuori però è pieno di ragazzini che chiedono qualcosa, dall'acqua, alle bottiglie... Uscendo, decidiamo di acquistare un paio di pacchetti di "cacà du pigeon", uno snack a base di noccioline molto diffuso... non faccio tempo ad uscire che un paio di ragazzini si azzuffano, mi strappano i sacchetti e ne versano la metà per terra... Ecco, nelle nostre 2 settimane di on the road, solo qui abbiamo visto scene del genere. Da Belo per Bekopaka bisogna viaggiare in convoglio... non solo per motivi di sicurezza, ma anche perché sulla strada non c'è niente e qualsiasi problema può diventare serio, se la macchina si ferma, non c'è niente intorno, bisogna abbandonarla e salire in macchina con qualcun altro. Per formare la carovana, ci fermiamo all'uscita di Belo e nemmeno a dirlo, ci sono banchetti, un piccolo mercato e tantissimi bambini! Uno dei banchetti vende patate dolci fritte e frittelle di pane, mi avvicino alla signora (col codazzo di ragazzini pieni di speranza) e chiedo quanto costano... "500 ciascuno" Beh, ne prendo 10, sono 5000 ariary, poco più di un euro, do la patata più grossa al bimbo più piccolo che se ne va tutto tronfio e fiero, ma poi i bimbi diventano troppi, Petit mi fa segno, gli lancio il sacchetto con le frittelle e lui, con fare autoritario, dice che se non fanno i bravi, il sacchetto se lo porta via... Ci si avvicina un malgascio, curioso per le nostre magliette e ci chiede se facciamo parte di qualche associazione no-profit; è una persona molto distinta, parla un ottimo francese e un altrettanto ottimo inglese, ci racconta un po' del suo paese, dei problemi di corruzione che come al solito, sono in alto, della mancanza di una qualsiasi forma di assistenza pubblica, sia per la sanità che per l'istruzione. Lui è la guida di un gruppo di anglofoni, credo americani, che però erano rimasti in auto. Siamo quasi pronti per partire, ma i bimbetti non demordono, ci girano intorno alla ricerca delle frittelle avanzate e uno più sveglio degli altri dice a Petit che devo prendere il resto dalla signora del banchetto... "No, ho pagato 5000Ar, le frittelle costano 500 l'una" "Eh no, le frittelle costano 500 Franchi malgasci, la vecchia valuta, e 5000 Franchi sono solo 1000 ariary, la signora ti deve 4000 ar" Ah, paracula! me volevi frega'? e invece i bimbetti sono più furbi di te!!! 😂😂😂😂😂 Torno al banchetto, chiedo alla signora se mi dovesse il resto, lei comincia a contare 4000Ar ma la fermo e le dico di non volere il resto, ma che deve darlo in frittelle ai bimbi! Oh, un'esultanza così non l'avevo vista nemmeno ad un gol della nazionale, la signora era contenta perchè ha praticamente svoltato la giornata, i bambini erano contenti perché così avevano le loro frittelle! La carovana è pronta, partiamo verso nord, ma mentre iniziamo a muoverci, ci raggiunge una bimbetta per salutarci e ci mostra tutta contenta il suo sacchetto di frittelle. Viaggiare in carovana serve a qualcosa... una delle macchine ha bucato e restiamo fermi una mezz'ora per dargli assistenza. Il viaggio è lungo e per niente confortevole, polveroso e ballonzolante, la strada fa letteralmente schifo, viene cancellata ogni anno dalla stagione delle piogge e ogni anno rinasce, seguendo il percorso di minore resistenza. Arriviamo a Bekopaka poco prima del tramonto e qui, dobbiamo attraversare il Manabolo, sempre con il solito pontone. Mentre aspettiamo il nostro turno, ci circonda il solito gruppo di ragazzini, questi hanno solo voglia di giocare e non mi tiro indietro! Tiro fuori anche la instax e regalo qualche foto prima che mi finisca la batteria... uno dei bimbi corre via felice ed è l'eroe del villaggio, mostrando a chiunque incontri la sua foto! La bimba di queste foto invece ha solo voglia di fare la bambina... la faccio volare, le faccio vedere le foto sul display della reflex, ride, gioca... Ha un problema alle gambe, non cammina bene e non è nemmeno l'unica che vedo che ha difficoltà di movimento... qualcosa che in Italia si risolverebbe con un tutore o delle scarpe ortopediche, qui diventa qualcosa che ti segna per tutta la vita. Finalmente, arriva anche il nostro turno per il battello, attraversiamo il Manabolo e in un quarto d'ora ci troviamo nel nostro hotel, doccia gigante per tirare via la polvere del giorno, passiamo 10 minuti a commentare quanto fosse sporca l'acqua dopo la doccia (ah, noi ignari...) e poi via, a festeggiare il nostro quinto anniversario! La cena prevede una soupe de poisson, calamari con patate, un dolce assolutamente dimenticabile, l'ottima THB per annaffiare tutto, una gatta paracula che fa il giro dei tavoli miagolando per farsi dare un pezzo di pesce (le patate non le mangia, la fame non è un suo problema). E per finire, un bellissimo camaleonte su un albero a bordo piscina! Buonanotte mondo! E buon anniversario n° 5, mia Pandina!!!
  4. Esatto... ma la domanda è soprattutto... New Jersey dove? Se sei a portata di bus, ti conviene arrivare a Port Authority e da lì ti muovi agevolmente in tutte le zone della città.
  5. 😂😂😂😂😂 Il camper è bellissimo, ci hai convinto per la prossima volta... ma non c'era nessuna finestrella da aprire per evitare che si riempisse di sabbia la cabina? a noi è successo il primo giorno perché avevo appunto dimenticato di aprire lo sportellino... il cielo della Namibia è qualcosa di incredibile, in Madagascar non è nemmeno paragonabile... nella mia personale classifica, è al primo posto, seguita da Arches e Death Valley.
  6. Come tempi ci sei, soprattutto perché San Francisco ci sei già stato, Palm Springs per il Joshua Tree non è comodissimo, però.
  7. Per me, la B e l'accendo! Non si può fare l'intrepid di corsa. Inviato dal Millennium Falcon
  8. pandathegreat

    SW 2020

    eh, un bel dilemma... secondo me, dipende soprattutto dal budget, la Namibia è più "impegnativa", soprattutto per gli alloggi, noi in Madagascar abbiamo speso 2700€ in 2 che includono guida, auto, benzina, pernottamenti per noi e per la guida, tutti gli ingressi ai parchi e riserve
  9. d'accordo con @Vale23, da Yosemite punti il sequoia e poi torni su Los Angeles...
  10. San Diego e San Francisco sono fatte troppo di corsa, Venice è meglio frequentata al mattino, magari la potete fare il giorno della partenza, mentre per Santa Monica, il pomeriggio/sera di arrivo sono più che sufficiente.
  11. 21 Agosto 2019: Antsirabe - Betafo - Miandrivazo - Morondava Oggi ci aspetta la prima delle lunghe giornate di spostamento di questo on the road... In effetti sono meno di 500 km, ma vista la situazione delle strade, per percorrerli ci vorrà tutta la giornata, circa 10 ore di viaggio. Salutiamo il Couleur Cafe, forse uno degli alberghi più belli del viaggio, partiamo, facciamo 10 minuti di strada e mi accorgo di avere le chiavi della stanza in tasca... facciamo appena in tempo a invertire la marcia che Petit riceve la chiamata dell'hotel... Niente, falsa partenza, perdiamo una mezz'oretta da fessi! Come prima tappa però, abbiamo la scuola di Suor Eni, a Betafo. Suor Eni (è il diminutivo, il nome completo è infinito e secondo me, non lo sanno nemmeno i locali) ha contattato Barbara su una pagina Facebook su cui chiedevamo cosa fosse meglio portare per i bambini malgasci... lei che è salesiana e pure sveglia, si è subito proposta e visto che è anche simpatica, abbiamo deciso di passare qui a lasciare quello che avevamo portato dall'Italia, o almeno, la parte che è arrivata, visto che la nostra speranza di recuperare la valigia a Morondava è momentaneamente sfumata. Doveva essere una tappa velocissima, ma non avevamo fatto i conti con Suor Nunziatina... Si, perché Suor Eni non c'è e ci ha detto di rivolgerci direttamente alla superiora, arriviamo prima delle 9, entriamo nel cortile e una suora ci accompagna da Suor Nunziatina... Beh Suor Nunziatina è un concentrato di tutto... forza, fede, coraggio, sorrisi, simpatia, è una siciliana DOC, alta 2 mele o poco più, ma ci rapisce, ci racconta la storia della sua vocazione e della sua volontà ferrea di fare la missionaria. Ci fa fare un breve giro, folgorando il povero Petit che voleva ripartire subito, ci racconta cosa fanno qui. Barbara, come tutte le donne che si rispettino, decide di marcare il territorio anche in quel di Betafo e io torno alla macchina a sistemare i bagagli. Tiro fuori il cellulare, scatto una foto e... Dal nulla appare una frotta di ragazzini, tutti a vedere il vazaha, lo straniero con uno strano apparecchio al collo! Tiro fuori la polaroid e scatto qualche foto, tra gli sguardi stupiti dei bambini che vedono "nascere" la loro immagine dal nulla. Quando glie le regalo, diventano matti, hanno una cosa da raccontare e da far vedere, una specie di piccola magia. Finalmente facciamo contento Petit e ripartiamo per il nostro lungo viaggio, non prima di aver abbracciato e salutato Suor Nunziatina che non la smette più di ringraziarci! Il resto della giornata è strada, villaggi, strada ancora, paesaggi che cambiano con una frequenza impressionante. Villaggi che sembrano usciti da un'altra epoca, con i banchetti per vendere i prodotti dei campi, trafficati di Taxi Brousse carichi oltre ogni immaginazione, ma anche i pannelli solari, per caricare le batterie dei cellulari, che in un posto come questo significa riuscire a tenersi in contatto in ogni momento, molto più che da noi. Oggi, ci dice Petit, passeremo dalla città più fredda del Madagascar, Antsirabe, dove le temperature invernali possono addirittura scendere sotto i 10°, a quella più calda, Morondava, dove qualche volta si possono superare i 40°. Ma prima, una delle visioni più drammatiche del viaggio... Un intero villaggio scava pochi grammi di oro al mese nell'alveo del fiume, spaccando le rocce di granito e sciacquando la sabbia con le scodelle... uno dei villaggi più miseri e degli spettacoli più tristi del nostro giro, non ci sono campi verdi e coltivazioni rigogliose, ma solo roccia, rumore di martelli, un battere continuo per cercare una ricchezza che probabilmente non arriverà mai. Tutti, ma proprio tutti, bambini inclusi, sporchi e impolverati. Come accade da queste parti, dal nulla sbucano 5 o 6 bimbi, siamo i vazaha, l'attrazione del giorno... gli regaliamo le patatine che avevamo preso per noi e corrono via felici... Facciamo la sosta pranzo a Miandrivazo, in uno degli hotely sulla strada, non uno dei migliori pranzi e qui apprendiamo la nostra prima lezione... Lezione di vita malgascia: i polli degli hotely sono molto probabilmente morti di vecchiaia, visto che di solito sono duri come il legno! Subito dopo pranzo, mentre procedevamo a velocità imprecisata su una strada dritta (si, imprecisata, la strumentazione della Galloper segna solo l'ora e il livello di benzina, tutto il resto è fermo sullo 0)... SBAM! Si spalanca il cofano, Petit frena mantenendosi il più possibile in traiettoria, si accosta, richiude il cofano e niente, non sta giù, cerca di recuperare una corda con i lacci delle sue scarpe, io mi ricordo di avere un pezzo di paracord sullo zaino, sciolgo il nodo e riusciamo a mettere la corda in modo che il cofano non si apra più... Arriviamo a Morondava col sole che sta per scendere sul mare, ci fermiamo prima dell'hotel per salutare questa lunga giornata... Il Trecicogne è molto carino, rinnovato da poco e molto ben tenuto. Il proprietario è un milanese che vive in Madagascar da 25 anni e al quale avevamo promesso guanciale e parmigiano direttamente dall'Italia... solo che guanciale e parmigiano sono nella valigia che non è arrivata, speriamo di riuscire a consegnargli tutto tra qualche giorno, quando torneremo qui. Visto che la connessione è ottima, proviamo a contattare la Kenya Airways... come al solito, ci rispondono che sono "sorry" (sorry sta ceppa de minç#ia!), mentre invece il Litige Bagage di Tana ci dice che la valigia è in partenza da Roma e probabilmente arriverà in nottata in aeroporto! Un po' rinfrancati ci sediamo a cena... cocktail di gamberi con frutta esotica (esotica per noi, erano ananas, papaya e mango localissimi!), polpa di granchio all'avocado e le cicale di mare, tutto accompagnato dalla THB e per finire... la caipirissima, specialità del posto... Bisogna festeggiare, la nostra valigia potrebbe essere vicina!
  12. non sei l'unico a fare questa pensata, ecco perchè costa di più! Io non ho grossi problemi a prendere ferie, Barbara qualcuno in più, infatti per il primo OTR abbiamo speso uno sproposito... per gli altri, abbiamo selezionato il mese su skyscanner e preso le date meno care.
  13. io ho speso dai 360€ ai 950€, acquistando tra dicembre e gennaio... ci sono tanti fattori, non ultimo la flessibilità della partenza, sia come date che come destinazioni, io ti direi di aspettare, difficilmente si alzano più di così.
  14. Prova a vedere la combinazione volo + auto direttamente sul sito della British... mi sembra che l'offerta sia solo per A/R sullo stesso aeroporto, ma se c'è convenienza...
  15. pandathegreat

    SW 2020

    Io ho fatto il giro al contrario, in inverno, partendo da Alamogordo sono arrivato poco prima del tramonto a Santa Fe... secondo me ci sta tutto... Se poi vuoi dedicare la mattina a White Sands, puoi spezzare il viaggio da qualche parte, in maniera di dedicare qualche ora al Chiricahua il mattino successivo, prima di Tucson
  16. pandathegreat

    SW 2020

    Per il Canyon De Chelly, dipende da cosa vuoi fare... noi abbiamo fatto il giro all'interno con la jeep, ci siamo stati un pomeriggio e l'alba del giorno successivo, poi siamo ripartiti.
  17. pandathegreat

    SW 2020

    Io mi sono innamorato di Ajo, dell'Organpipe e della Painted Rock, nelle vicinanze di Gila Bend... Invece lascerei 2 notti a Santa Fe, perchè mi è piaciuta parecchio la città, nonostante i 10 sottozero! L'unica cosa che mi perplime è la partenza per Joshua Tree subito dopo l'intercontinentale...
  18. Ma era solo per dirti che tra uragani, tornado, terremoti, terrorismo, tsunami e incidenti dovremmo trovare un bel bunker sotto una montagna in zona non sismica e restare lì dentro... non vale la pena farsi condizionare da una situazione che non è predicibile con tanto anticipo... Vale la regola delle probabilità, hai un'altissima probabilità di trovare caldo e afoso, una discreta probabilità di beccare qualche acquazzone, ma una scarsa probabilità di trovare il resto...
  19. e dopo averti tranquillizzata, ti faccio un po' di terrorismo... questa è la mappa dei percorsi degli uragani nel 2018... la maggior parte nasce tra l'equatore e il tropico e poi punta verso nord, in alcuni casi sfiorando la costa est degli USA, in altri (vedi Sandy, ottobre 2012) colpendo anche la zona nord... se vai sul sito del NOAA, vedrai che le traiettorie sono predicibili, ma tempi, intensità e durata no... Per cui... se piove, stai al riparo, se è previsto un evento maggiore, cambi itinerario al volo, segui il meteo e goditi comunque la vacanza!
  20. il clima va da caldo a molto caldo, può piovere, ma non è una cosa insostenibile... Certo, la parte nord sarebbe meno umida, ma non so se farei il cambio.
  21. Dei gatti molto affettuosi, che quando sono grandi si chiamano pomicioni! :D A parte gli scherzi, sono delle statuine in pietra pomice, intagliate e dipinte! Inviato dal Millennium Falcon
  22. Tu n'es pas gentil avec moi ... Je ne suis pas gentil avec personne, je suis méchant ... Ecco, questo è stato lo scambio, in lingua originale che ha destato terrore e raccapriccio tra le ragazzine di Antafofo, che letteralmente significa "Il rumore dell'acqua"!
  23. Ho trovato una cosa interessante sulla pagina della fotografa che @mouette mi ha regalato per il 50° compleanno... sono itinerari già tracciati per NY, magari ti possono tornare utili. https://newyorkcityphotosafari.com/info/one-day-itineraries.html Considera che la fotografa è una che cammina come un treno, però possono essere comunque giri interessanti!
  24. 19 Agosto 2019 Tana - Lemurs Park - Ampefy Sveglia presto per cercare di risolvere con la valigia, ma le prime notizie non sono il massimo... Infatti, ci telefona Petit in stanza per dirci che non solo la valigia non è arrivata, ma che in effetti... beh, non è proprio partita da Roma! 😡😡😡😡😡 Però, dice Petit, in città c'è un ufficio della KA, andiamo a vedere, magari, senza andare in aeroporto, ci dicono qualcosa. Per tirarci su di morale, ci spariamo un'altra colazione epocale al Sakamanga... davvero strepitosa! Usciamo in direzione ufficio, aspettiamo l'apertura (mora mora, piano piano, siamo in Africa!), contratto alla morte con un ragazzo del luogo per comprare delle calamite, riuscendo a ridurre di un terzo il prezzo, scopro con Petit di aver pagato comunque troppo e che nonostante delle ottime doti da negoziatore, devo partire da molto più in basso per ottenere il prezzo giusto. Incrociamo anche la moglie di Petit, che lavora in una banca non lontano... Se Petit è piccolo, ecco, lei è proprio mignon, ma molto carina e col bellissimo sorriso aperto dei malgasci! Una volta entrati nell'ufficio, scopriamo che purtroppo anche loro non possono fare nulla e ci dicono di ricontattare l'aeroporto, che però non risponde al momento... pazienza, arriverà! Partiamo per il nostro On The Road! Però dobbiamo uscire da Tana... Beh, Roma, Marrakech, Ankara, Napoli... ho guidato ovunque, ma qui, davvero, sarei in difficoltà! Le strade sono piene di veicoli di ogni genere, vecchissime 2CV e Renault4, ancora più vecchi pickup Peugeot e dei camion, che probabilmente risalgono alla colonizzazione francese... Ma non solo, biciclette, carretti, animali, motorini familiari, pousse pousse (i risciò), qualsiasi cosa su rotelle improvvisate... Ah, le 2CV e le R4 sono i taxi più diffusi! Un traffico incredibile, tantissime persone e tantissimi bambini, sulla strada naturalmente vige la legge del più grosso e del più forte e Petit se la cava agevolmente per farci uscire da un ingorgo da girone dantesco. La scena si ripete in quasi tutti i piccoli villaggi che attraversiamo, soprattutto se è giorno di mercato... quello davanti a noi in questa foto è un famoso taxi brousse, il metodo di spostamento preferito in Madagascar... sono dei furgoni che portano un numero incredibile di passeggeri, ne abbiamo contati almeno una ventina, con il bigliettaio che quando è fortunato viaggia in piedi, dietro l'ultima fila, quando non lo è, tiene un piede sul predellino e si aggrappa a qualcosa... Nel frattempo, ci chiamano dall'aeroporto e pare che la valigia parta oggi da Roma per arrivare in nottata a Tana e poi rispedita all'aeroporto più vicino al nostro itinerario, Morondava... se tutto va bene, la rivedremo dopodomani (poveri illusi!) Prima destinazione della giornata, il Lemurs Park, a circa un'ora da Tana, è un parco privato, in un ansa del fiume, dove i lemuri, provenienti da varie zone del Madagascar, vivono all'aperto in libertà. Gli animali però hanno un habitat abbastanza ristretto, per cui vengono nutriti dagli addetti del parco con frutta e verdura, visto che non avrebbero abbastanza spazio per procacciarsi il cibo; è comunque ben fatto, visto che gli animali scorrazzano a destra e a manca e si riproducono. Da lontanissimo... eccoli, i nostri primi lemuri! La guida del parco (si va solo scortati, non è possibile muoversi da soli, siamo un piccolo gruppo di 4 persone, con noi un tedesco e un sudafricano), ci dice di avere pazienza e li vedremo da molto vicino, ma sono irresistibili! Il Lemurs Park non è solo una riserva, ma anche un orto botanico: Ma l'attrazione principale sono loro, i lemuri... Si riescono a vedere anche da molto vicino, grandi e piccoli, i primi sono gli indri, che si divertono a saltare da un ramo all'altro. Il più bello è questo... una mamma lemure col piccolo attaccato sul ventre! Ha meno di 3 mesi, perchè oltre questa età, viaggia sulla schiena. Incontriamo anche i propitechi, con il loro strano incedere, saltellando di lato si muovono velocemente anche a terra. C'è da dire che, nonostante abbiano un'espressione buffa e divertente, non è che abbiano proprio la faccia sveglia!!! 😂😂😂 I varecia se la godono al sole... E i propitechi mangiano tranquilli... Almeno fino a quando non arrivano un paio di lemuri del bambù che li scacciano, nonostante le dimensioni ridotte! La guida ci dice che siamo stati fortunati, perchè questa specie di lemure normalmente non si avvicina a terra, ma si vede che la golosità ha fatto il miracolo! Qui si consuma un piccolo dramma... il tedesco con noi sta cancellando foto a rotta di collo, ha finito le carte di memoria, è al suo ultimo giorno di viaggio e forse ha qualcosa in auto, ma non è sicuro... La solidarietà tra fotografi è un dato di fatto e mosso a pietà, tiro fuori una scheda da 32GB e gli chiedo se gli può servire. Lui è quasi commosso, mi chiede quanto voglio per la scheda, gli lasciamo un bigliettino, dicendo che la prossima volta che verrà a Roma ci offrirà una birra! Nel frattempo, il sudafricano con lui guarda gli impianti di Barbara e curioso, ci chiede cosa siano... in effetti non sono così diffusi nel mondo e un po' di sana curiosità ci sta tutta! Separati dalla nascita! Nel parco ci sono anche alcune tartarughe, ma niente da fare, un lemure è sempre un lemure! Se poi questo lemure è King Julien, niente da fare, Lui batte tutti!!! 😂 Non è il lemure più grande, anzi, è poco più di un gatto, ma con la sua coda ad anelli, il Catta è sicuramente il più iconico! E poi mi stanno simpatici, con quegli occhietti neri, sembrano quasi dei panda! Un rapido passaggio allo shop, dove prendiamo 2 carissime magliette Maki, uno dei marchi locali più diffusi! Costano la bellezza di 45000 Ariaryariho ciascuna, ma visto che in valigia c'è metà della scorta, ci servono proprio! Quanti sono 45000 Ariaryariho? beh, lo scoprirete tra un po'! Riprendiamo il nostro viaggio, un po' stupiti di come cambi in fretta il paesaggio, i colori, questo cielo color fastidio dove ogni tanto si vedono salire delle colonne di fumo e non è mai limpido come in Namibia... sono i fabbricanti di carbone, a volte sono i contadini che bruciano le stoppie, altre volte, purtroppo, si abbatte la foresta e si brucia, per poi coltivare. Ma ormai è ora di pranzo e per colpa del giro alla KA siamo un po' in ritardo... Petit ci fa provare un hotely, un piccolo ristorante sulla strada, dove si fermano i locali per un pasto veloce. Il pranzo malgascio è molto semplice... Riso, una montagna, un brodino per bagnare il riso, questo è con del crescione e un po' di carne... Come ci spiega Petit, la cottura della carne è lunghissima, la lasciano cuocere per ore in modo di avere tanto sugo per insaporire il riso... Noi abbiamo preso pollo e maiale... il maiale è ottimo e ha un buon sapore, il pollo... beh, è morto di vecchiaia dopo aver fatto il culturista! Se si riuscisse a mangiare, sarebbe anche buono, ma è davvero durissimo! Ci portano anche la bevanda nazionale Malgascia... Il ranonapango! Cos'è? Ma semplice... Cuoci il riso nel pentolone, aggiungi acqua a quello un po' bruciaticcio attaccato sul fondo del pentolone, fai bollire e hai il ranonapango! Hai 2 fattori positivi insieme... pulisci il pentolone e soprattutto, hai acqua bollita e non corri rischi di cagotti sprint! E non è nemmeno cattivo! Ce lo servono nelle tazze di IHOP, che troveremo anche da altre parti e che ancora ci chiediamo come siano arrivate laggiù! Il tutto per la strabiliante cifra di 18000 Ariaryariho per tutti e 3... capito perchè le magliette sono carissime? Ah, per dirla tutta, 18000 Ariary (è il nome vero della valuta, ma io sono un giocherellone!) sono circa 4 euro e mezzo... Sazi e soddisfatti, ripartiamo in direzione Ampefy, ma prima di arrivare, ci fermiamo al Geyser! Si, perchè questa è una zona vulcanica e ancora ci sono alcune manifestazioni. Abbiamo la nostra guida che ci porta in giro e che si impossessa del mio cellulare, riempiendoci di foto! Il geyser è davvero incredibile, l'acqua non è calda, ma la temperatura è fantastica, ottima per rinfrescarsi... naturalmente noi abbiamo un solo pantalone di riserva, ma decidiamo che un po' di sporco non ha mai ucciso nessuno e ce ne sbattiamo, infilandoci in ogni pozzanghera! Mentre la signora col mio cellulare mi porta in giro, Barbara viene rapita da una coppia di ragazzine che le decorano la mano... Noi siamo dei cuori di burro e oltre al tatuaggio, torniamo a casa con una busta di argilla per fare la maschera di bellezza e una bellissima tartaruga di pietra pomice! Ma i bimbi sono tantissimi, ci piacerebbe fare qualcosa per tutti, non possiamo, ma almeno proviamo a regalare qualche sorriso in giro e qualche saponetta, che portiamo con noi per tutto il viaggio. Nei dintorni del Geyser, c'è una zona enorme coltivata a papaya... finito il nostro giro, Petit è lì che ci aspetta con una papaya enorme per merenda! Ci dirigiamo verso l'albergo, sempre attraversando dei villaggi di capanne di fango e paglia o di mattoni, tanti bambini e solo una volta tornato a casa, mi sono accorto che questo bimbo ha con se il suo giocattolo. L'albergo di stasera, il Farihy Lodge, è proprio sul lago di Ivalo... la camera è molto bella, la temperatura fantastica, tanto da doverci mettere una felpa. Ci gustiamo il tramonto sul lago dalla terrazza dell'hotel, poi, cena, una vera sorpresa! Insalata di avocado e chevre chaude (formaggio di capra fuso), gamberetti in salsa e l'ottima Three Horses Beer, meglio conosciuta come THB, la birra che ci ha accompagnato per tutto il viaggio!
  25. Per il Topo on the rocks ( ), ricordati che anche se hai dei biglietti prepagati, tipo quelli del pass, devi prenotare l'orario di salita una volta sul posto e non è detto che siano disponibili per quando vuoi tu. Per il resto, d'accordo con quanto detto da @solshine! Il museo di storia naturale e l'attraversamento di Central Park fino al Met.
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