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10 agosto 2024, Mokopane - Palapye - Khama Rhino Sanctuary La sveglia suona prestissimo, 5:30 pronti a saltare giù dal letto, ore 6:00 ritiriamo il pacchetto colazione che ci hanno preparato, nel frattempo abbiamo caffè, latte e biscotti per uno spuntino, decidiamo di lasciare i 2 roll della breakfast box per il pranzo, insieme a un paio di succhi di frutta, carichiamo i bagagli sulla Ranger, 6:45, si parte, direzione Botswana! Ci vogliono circa 2 ore di viaggio per arrivare al punto di confine di Martin's Drift e lungo la strada vediamo la prima wildlife del viaggio... alcune antilopi, un gruppo di babbuini, qualche facocero (non mi rassegnerò mai al fatto che si pronunci facocéro e non fàcocero), delle piccole scimmie con la coda lunga e parecchi Banana Bill, uno dei quali tenta di suicidarsi su quella specie di muretto che è il frontale di Night Owl, il nome ufficiale del nostro mezzo, che ancora non si è trasformato in Miss Sphiggy! Oggi ci attende il passaggio della frontiera, non sappiamo cosa aspettarci e quando prima di arrivare al confine vedo una coda di 2 km di camion, comincio a sudare freddo. Per fortuna, i camion fanno la coda, gli automobilisti possono proseguire e quando arriviamo ci sono solo 2 auto davanti a noi e in pochissimi minuti passiamo il confine sudafricano. Al border post botswano arriviamo per primi e ci fiondiamo agli sportelli... e qui, 2 cattivissime guardie di frontiera ci fanno il terzo grado, vogliono sapere tutti i posti dove dormiremo! Adesso potrei recitarli a memoria, ma sul momento... PANICO! Non ce ne viene in mente nemmeno uno, non ci ricordavamo la sequenza delle destinazioni e il travelbook è, naturalmente, in auto! Dopo aver sudato come Billy Hayes a Istanbul, CLACLACK! arriva il sospirato timbro sul passaporto e via, siamo in Botswana. Ma prima di entrare, c'è il controllo sanitario e la disinfezione delle ruote. La macchina deve passare in una vasca contenente del disinfettante e noi su un tappetino inzuppato del suddetto disinfettante. Qui hanno un grosso problema con l'afta epizootica e di posti di controllo e disinfezione come questo ne troveremo altri lungo la strada. Prima tappa Palapye, dove ci aspetta Peo per consegnarci il pacchetto viaggio... se prima pensavo che noi fossimo organizzati bene, il pacchetto viaggio della Self Drive Tour Botswana contiene perfino le copie dei bonifici effettuati per il pagamento di attività e sistemazioni, più una serie di libretti per i parchi, una mappa del Botswana e un travelbook da fare invidia, con tutte le informazioni su quello che potremo vedere lungo il viaggio, la storia dei posti, aneddoti e suggerimenti. Peo ci accompagna al negozio di telefonia per acquistare la nostra scheda sim, ma visto che c'è coda, le diciamo di andare e ce la caviamo da soli. Come insegnare ai bambini a fare la pupù nel water? Ma certo, con un WC in miniatura!!! Siamo gli unici bianchi del centro commerciale ma il posto è tranquillo, così come gli impiegati della BTC, ma siamo in Africa, è tutto pole pole, piano piano, anche se è swahili e non setswana! Ne approfittiamo per fare una piccola spesa per la colazione e per rimpinguare le scorte di acqua e via, verso Serowe, dove c'è la tomba di Seretse Khama, il padre di questo Botswana, la cui vita è raccontata nel film e ancora meglio nel libro "A United Kingdom". Seretse Khama si sposò con Ruth Williams, un'inglese conosciuta durante gli studi nel Regno unito e, nonostante l'opposizione di Sudafrica e Rhodesia e dopo anni di esilio, divenne il primo presidente del Botswana indipendente. Purtroppo l'accesso al sito è bloccato, scopriremo solo al ritorno che l'accesso è attraverso il museo e ci accontentiamo di salutarlo dal basso Sotto l'ombra di un'acacia ci mangiamo il nostro breakfast sandwich... 2 uova, prosciutto, insalata, formaggio, maionese! Ottimo come pranzo, se l'avessimo mangiata a colazione ci saremmo addormentati direttamente al border post! In mezz'ora siamo al Khama Rhino Sanctuary, prendiamo possesso della nostra capanna e prima delle 3 partiamo per il nostro tour in solitaria per le strade del parco, un vero e proprio battesimo della sabbia per me e per la macchina! Avevamo delle aspettative abbastanza basse, ma ci siamo ricreduti. Oltre agli immancabili impala e kudu, vediamo 5 rinoceronti tra cui un cucciolo, una piccola mangusta e a pochissimi metri da noi... una giraffa, anzi, un GIRAFFO! Come si riconosce un giraffo da una giraffa? Lasciando perdere il motivo più ovvio, che spesso è ben nascosto, basta guardare le corna... no, avete capito male, la giraffa non è una bestia di facili costumi, ma le femmine hanno le corna pelose, mentre i maschi ce le hanno senza peli! E poi, ancora tantissimi uccelli, dagli hornbill agli uccelli tessitori, alcuni avvoltoi in lontananza, struzzi, guardiabuoi e tanti altri, dai colori spettacolari. Finiamo il nostro giro nel primo viewpoint, non me la sento di girare al buio su queste strade e ci gustiamo il primo tramonto di questo viaggio... Oddio, gustiamo... a rovinare l'atmosfera, un gruppo di italiani che non riesce a tenere la bocca chiusa e deve per forza fare casino! Non è il sensore sporco... sono proprio le macchie solari che si vedono!!! Il giro è davvero bello, le strade sono molto sabbiose e ci vuole un pizzico di pratica e di abilità per evitare di affondare nei punti dove la sabbia è molto profonda. Qualche minuto di relax sulle sedie della nostra capanna prima di andare a cena nel piccolo ristorante del resort, un hamburger con il petto di pollo, delle cotolette, tutto davvero buono e accompagnato dal Savannah Dry!3 punti
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A me Kingman è piaciuta, c'è il museo della 66, Mr. D'Z, un museo della ferrovia, il proprietario del Trovatore con le sue storie, forse c'è ancora Taco, il suo cane che fa le capriole... è un buon punto per spezzare il tappone.2 punti
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8 e 9 agosto 2024 (Roma - Mokopane) Sicuramente partire con il volo delle 15.05 ti evita una levataccia, ma non vedo altri vantaggi: abbiamo ciondolato in casa fino alle 11, io con la sindrome della Cenerentola Psicopatica, poi abbiamo ciondolato a Fiumicino, poi abbiamo ciondolato sul volo per Zurigo - puntualissimo per la prima volta da giorni, sì, ho anche la sindrome del Controllore di Volo Psicopatico - e infine abbiamo ciondolato per tutte e cinque le ore di scalo a Zurigo Ma ciondoliamo felici, a parte gli orrendi sensi di colpa nel confronti del baffuto trio di innocenti che lasciamo a casa tra pianti e alti lai, con le nostre magliette sceme che tanto successo avranno a destinazione e la felpa (pure!) che ormai sfiniti dal caldo torrido di quest'ultimo mese romano non vediamo l'ora di indossare, visto che in Botswana è pieno inverno Anche il volo per Johannesburg è puntuale, tutto va liscio, dall'immigration (che la povera sordina supera d'un balzo lasciandosi dietro almeno un paio d'ore di coda grazie alla corsia preferenziale ) al ritiro bagagli che arrivano quasi subito e tutti insieme, forse un tantino "molto individuabili" ma sempre felicissimi di rivederci. La cosa più degna di nota di tutto il viaggio, a parte la cena tristissima e vagamente ospedaliera nella lounge di Zurigo, è il fatto che i passeggeri del volo notturno per Johannesburg invece di cercare di addormentarsi contando le pecore contavano i miei giretti a far pipì Abbiamo volato con Swiss per la prima volta, veramente ottima, ma avendo acquistato con LufthANSIA veniamo perseguitati dai messaggini della app a partire da 24 ore prima della partenza, neanche il mio ex un po' stalker mi scriveva così spesso ... ammetto però di aver apprezzato gli aggiornamenti sul destino delle valigie, anche se non ci ho creduto mai fino in fondo Alle 10.24 del 9 agosto, a meno di un'ora dal momento in cui abbiamo toccato il suolo sudafricano, eravamo ai piedi della statua di Oliver R. Tambo nella lounge arrivi, addirittura prima dell'omino del noleggio! Ci aspettavamo di dover andare a ritirare l'auto in periferia, come a Windhoek sei anni fa, invece la nostra utilitaria ci aspettava direttamente in aeroporto, e dopo una quarantina di minuti di briefing e spiegazioni assortite su frigo, ruota di scorta (ma non quelle che ci sarebbero poi servite davvero ), doppio serbatoio e quant'altro veniamo spediti nel traffico infernale di Johannesburg. La cara bestiola porta, sui documenti e sul posteriore, il pomposo ma apparentemente non inadeguato nome di Night Owl ... sulle prime pensiamo che non sia il caso di ribattezzarla, dopotutto cotanto appellativo ci sembra meno irrispettoso dei vari Mostro, Gloria, Schifomobile, Bruttomobilina appioppati nel corso dei viaggi precedenti ai rispettivi cocchi ... ma nel giro di pochi giorni ci ricrediamo, e la nostra bella arriverà a destinazione con il poco glorioso ma calzante epiteto di Miss Sphiggy. Per darvi un'idea delle minuscole dimensioni della piccina, vi anticipo una mia indianapippesca immagine accanto a lei. Io sono quella col culone alta 1.65, lei è l'altra Come al solito Paolo sembra nato con il volante in mano, non importa da che lato si guidi, come sia il cambio, quanto traffico si trovi, tempo cinque minuti e sembra che abbia sempre fatto il camionista. Resterà in lite fino alla fine con tergicristalli e frecce, ma per compensare nei cinque giorni da che siamo tornati non ne ha azzeccata una manco qua Poteva davvero andare tutto così liscio? certo che no, of course. Al noleggio ci avevano garantito, giurando sulla testa dei figli e sacrificando un capretto come pegno di verità, che avremmo potuto tranquillamente usare la nostra Visa per pagare i pedaggi autostradali (ci sono caselli messi a caso ogni tot chilometri, a tariffa fissa, di solito pochi spicci), e io gnucca gli ho dato retta e non ho prelevato un singolo misero rand in aeroporto "tanto in Sudafrica ci stiamo cinque minuti, abbiamo cena e colazione pagate, al supermercato paghiamo con la carta, ho avvisato la banca e funziona sicuro". Al primo casello non riescono ad addebitare le nostre carte, pensiamo a un malfunzionamento del pos con entrambe, accettiamo l'aiuto di un'anima buona del pulmino di canterini dietro di noi che ci regala il pedaggio di circa un euro (ma noi insistiamo perché ne accetti cinque e se li vada a cambiare alla nostra salute) ma al secondo ... tragedia. Il casellante ci spiega in un inglese abbastanza esotico che certo che si può pagare con la Visa. Sudafricana. E anche con la Mastercard. Sudafricana. Mortacciloro. E che c'è un casello ogni due metri. Ri mortacciloro. Non c'è verso di farci cambiare una decina di euro da nessuno nè di pagare in euro o dollari, ci fanno fare inversione e ci dicono di aspettare a lato strada che poi forse passa la polizia e forse ce li cambiano loro, gli euro. O almeno così ci pare di capire, visto che non siamo lucidissimi e non lo è neanche l'inglese del nostro nuovo amico casellante. Aspettiamo un pochino senza sapere cosa fare, Paolo fa un altro vano tentativo con un paio di camionisti di passaggio e alla fine ci rompiamo le balle e gli dico di impostare il Garmin su un percorso senza pedaggio, torniamo indietro, appena possibile usciamo e al momento di pagare qualcosa mi inventerò, magari una bella scena madre, e poi andremo a prelevare. Da scemi non abbiamo pensato che se i caselli sono lungo il percorso e non sugli svincoli in entrata non ci sono neanche sugli svincoli in uscita, e quando dopo qualche chilometro imbocchiamo il primo e ci troviamo in centro nel ridente paesello di Hammanskraal, il sollievo è palpabile a Pandonia, anche se la coppia imperiale un pochino scema ci si sente. Vagando un po' ad caxxum finiamo in un centro commerciale moderno che ricorda vagamente l'outlet all'aperto di Las Vegas (sono seria, giuro) con accanto un mercato di bancarelle decisamente più africane Siamo gli unici bianchi nel raggio di chilometri, credo, ma nessuno ci considera minimamente, se non un solerte omino che al parcheggio si offre di fare la guardia alla Sphiggy come se fosse sua. C'è una sfilza di sportelli bancari, io scelgo la Standard Chartered perché la conosco e naturalmente pesco l'ATM che ha finito i contanti e mi dà solo 400 rand, una ventina di euro, Paolo prende una banca africana a caso e torna ricco come Creso sventolandomi sotto il naso una mazzetta di banconote. A quel punto, rasserenati anche dal fatto che le carte funzionano, ci accorgiamo di avere fame (e prendiamo un paio di ottime pastry, la mia con il pollo e la sua con manzo e rognoni, a meno di 4 euro comprese due bottiglie d'acqua) e che ci scappa la pipì, e nei rispettivi pulitissimi bagni troviamo oltre alla carta igienica a pacchi anche una bella prova di intelligenza. L'AIDS a queste latitudini miete purtroppo ancora tantissime vittime e questa campagna di prevenzione mi sembra veramente una cosa bella e importante. Facciamo felice il nostro amico parcheggiatore che sta amoreggiando con la Sphiggy con una mancia di un paio di euro - che a quanto pare è una cosa esagerata visto che si mette praticamente a ballare - e riprendiamo la strada fino a Mokopane, dove ci aspetta la nostra bellissima stanza all'Oryx B&B, prenotato per conto nostro su Booking con cena e colazione. Più che una stanza è un appartamento, enorme e molto bello, soprattutto se piace il genere "a tema", con tanto di cucina completa, accessori di ogni tipo e un bagno nella finta capanna dentro la stanza, che ha un soffitto assurdamente alto. Purtroppo stasera hanno qualche problema con la cena e ci dicono che ci daranno un voucher per andare a mangiare in uno dei posti che ci consigliano ... il voucher sono 500 rand in contanti Ci rimettiamo in sesto e usciamo per una gita alla SPAR (dove compilo la lista degli acquisti per il ritorno visto che adoriamo riportarci a casa la qualunque in schifezze alimentari e dormiremo qui anche l'ultima notte prima del volo, che ci sembra molto molto lontana), e per una cena al pub a orario indecoroso. (qui abbiamo parcheggiato davanti al pub e il sole oggi è tramontato alle 17.44, fate voi) Indecorosa anche la figura ... filetto, 195 rand, costata 220 rand. Poi, beh, è un po' caro ma con la carne ci sta, prendo anche un calice di cabernet e Paolo uno di pinotage a 225 rand ciascuno, costa come in Italia ma siamo stanchi e affamati e un brindisi al nostro viaggio ci sta tutto. I calici: Inizialmente non capisco come mai la fanciulla del pub ci lasci due intere bottiglie appena aperte invece di versarci il vino, penso che forse fanno il conto alla fine a seconda del numero di calici che ti sei scolato ... poi, colpita da un pensiero inquietante, quando arriva la ciccia chiedo con voce tremula: mi scusi ... abbiamo ordinato due bottiglie, per caso? e la fanciulla, con faccia da poker che cela un ghigno malvagio: certo che sì, madame. Ebbene, le adottiamo e dopo l'ottima cena le portiamo amorevolmente con noi, orfane solo del misero goccio che abbiamo bevuto, ci faranno compagnia a lungo e piacevolmente durante i nostri tramonti africani Ci accordiamo con i padroni di casa perché ci preparino il pacchetto colazione per le sei visto che vogliamo partire presto per il posto di confine a poco più di due ore da qui e non ci va di perdere troppo tempo, e ce ne andiamo a svenire nel comodissimo lettone dove chiuderemo questa prima lunghissima giornata cadendo all'istante in un sonno di piombo. In generale la prima impressione è ... molto Sud e poco Africa, per il momento non siamo colpiti (ma non vediamo l'ora di entrare in Botswana), il cielo è bigio come in Padania e i campi sono solo un po' più secchi, Mokopane sembra una Kanab che ci ha creduto - infatti qua i lampioni funzionano tutti ed è parecchio più illuminata - e la cassiera del supermercato si entusiasma per le nostre magliette come in un sacco di altri posti al mondo ... la scemitudine non ha latitudine2 punti
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Poi, quando ci vedremo a Roma o a Pisa... ci dovrete insegnare tutti questi trucchi.. perché a Fiumicino, per quanto avessimo chiesto l'imbarco prioritario.. ci siamo sentiti rispondere: "Beh.. cammina? Allora può aspettare tranquillamente in fila con tutti gli altri" 🙄 E vabbé! Dulcis in fundo.. ci siamo beccati ben due volte l'upgrade in business class Le foto partono bene! Vorrei tanto tornare in Africa.. ma non ispira a voi-sapete-chi. 🤬 Attendo il prosieguo. Ps. Io sapevo che si diceva Facòcero... o sbaglio?1 punto
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Prova a contattarli direttamente, a me fa prenotare sul loro sito.1 punto
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Tu dici? Avevo già affittato un paio di gru di quelle grosse 😂😂😂1 punto
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Secondo me, meglio se sposti solo l'hotel, il Grand Canyon è grosso e non è proprio facile da spostare...1 punto
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Secondo me anche. Kingman ti serve per spezzare il viaggio. Il giorno dopo ti puoi fare un bel tratto di Route 66 e hai tutto il tempo di vedere il G.C. in tutto il suo splendore e goderti il tramonto. Come ti ha giustamente detto Marty quel giro lo abbiamo fatto più o meno tutti e quindi hai un sacco di idee/opinioni anche per eventualmente strutturare la tappa precedente (L.A. - Kingman)1 punto
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Il giro è un classico, che ti lascia il tempo di visitare i parchi facendo i trail più famosi e alla portata di tutti: sui dépliant che i ranger ti consegnano all'ingresso di ogni parco sono elencati tutti quelli che si possono fare, con indicazione della lunghezza (anche in km) e della difficoltà, così puoi facilmente regolarti in base a tempo a disposizione, interesse, meteo, voglia di camminare e tutte le altre variabili che potrebbero entrare in gioco al momento. Tieni conto che, sulla difficoltà, gli americani tendono ad approssimare per eccesso, anche se ovviamente sempre meglio informarsi prima: e nulla più della lettura dei diari può aiutarti a fare una scelta in base alle vostre preferenze. Tra le Death Valley e Lee Vining (o dintorni), sempre ammesso e non concesso che la Tioga Road sia aperta e possiate passarci, ti consiglio anche una sosta al Manzanar NHS, ingiustamente poco calcolato, che ricorda in modo davvero molto accurato - e per me emozionante - (nonostante il campo sia stato quasi completamente dismesso in tempi record alla fine della guerra) la vergognosa pagina di storia americana che autorizzò la deportazione dei cittadini di origine giapponese dopo Pearl Harbor.1 punto
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Noi qui siamo stati bene https://www.bestwestern.com/en_US/book/hotel-rooms.03059.html?iata=00171880&ssob=BLBWI0004G&cid=BLBWI0004G:google:gmb:030591 punto
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Io l'ho recuperata quest'anno, secondo me vale la visita! Si tratta di una vera ghost town, non una ricostruzione come altre!1 punto
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Non credo che la Hertz non segua le linee guida Ford per la manutenzione perché se lo facessero decadrebbe la garanzia. Il problema è un altro: ogni volta che si fa manutenzione dovrebbero procedere a resettare il computer che calcola quando è necessario cambiare l'olio, ma spesso non viene fatto per svariati motivi: incompetenza, noncuranza, fretta nella manutenzione, etc. Sui nuovi veicoli l'accensione della spia non si basa solo sul chilometraggio, ma è un calcolo che il computer fa basandosi sulla distanza percorsa, ore uso del motore e dati di sensori che misurano la torbidità e qualità dell'olioe ed il livello. Quindi tutto dipende dal fatto se al cambio olio precedente il computer era stato resettato o meno. Onestamente la risposta più corretta è stata quella di Hertz che vi ha consigliato il cambio auto. Il consiglio degli "esperti di auto* che vi hanno consigliato di proseguire è stato come minimo da incoscienti visto che non sapevano quando era stata fatta l'ultima manutenzione e voi avete percorso diverse migliaia di km. Quando si accende quella spia, certamente non si deve correre subito a cambiare l'olio, ma nemmeno aspettare svariate migliaia di chilometri Se si accende una spia qualsiasi o per qualsiasi altro problema, il numero corretto da chiamare è quello della "Roadside Assistance" (il numero è sul contratto di noleggio), tutte le compagnie hanno questo servizio.Solo loro sono in grado di vedere tutta la manutenzione fatta nel tempo e possono consigliarvi sulla cosa corretta da fare, così da evetira anche problemi futuri per voi. Se si accende una spia, ve ne fregate e si danneggia un motore o un'altra cosa, allora non c'è LDW che tenga e dovrete pagare. Tanto per chiarezza, anche se sapete resettare la spia senza cambiare olio o sapete resettare altre spie, lo scopriranno comunque, si riesce anche a vedere da quanto tempo sono accese se vengono ignorate. Quando prendete l'auto, controllate il livello dei fluidi, è un vostro diritto o chiedete di controllare se l'auto che avete scelto avrà bisogno di manutenzione preventiva entro una quantità di miglia corrispondente alla lunghezza del vostro on the road. Anche le filiali di noleggio dovrebbero essere in grado di vedere un minimo di info o almeno entro quante miglia l'auto dovrà essere mandata in manutenzione. Detto onestamente, alle filiali che noleggiano, della manutenzione non gli importa un fico secco, loro più noleggiano e meglio è. Noleggerebbero anche auto con manutenzione scaduta da migliaia di miglia. In questi casi dovete essere avvocati di voi stessi e far valere i vostri diritti. Se vi chiedete come lo so... lavoro per U-Haul e guarda caso mi occupo di manutenzione. Riassumendo: non ignorate le spie che si accendono, specialmente quelle importati. Chiamate la "Roadside Assistace" e loro vi diranno cosa fare, tutte le chiamte vengono salvate. Questo vi solleva da magagne future. Sent from my SM-A326U using Tapatalk1 punto
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Appena tornata dagli Usa, ho usato la app MPC in arrivo a Chicago: filato tutto liscio come l'olio, abbiamo passato i controlli in un quarto d'ora, forse, non di più. Avevamo un ESTA nuovo di zecca, ma in passato eravamo già stati negli Usa con Esta (ultima volta nel 2018), e avevamo tutti un passaporto nuovo rispetto a quello del 2018, quindi direi che basta essere già stati in Usa con l'ESTA e si può usare l'MPC.1 punto