Classifica
Contenuto Popolare
Mostra il contenuto con la massima reputazione di 13/09/2016 in tutte le aree
-
anche noi siamo, come dire, confusi : i consigli sugli States sono passati completamente inosservati ma questa proprio nell' altra discussione non ti è sfuggita...... non è che ti dovevi iscrivere a Meetic con l'indirizzo email temporaneo ??9 punti
-
Volevo vedere qualcosa su netflix stasera ma questo topic pare piu interessante. Inviato dal mio FRD-L09 utilizzando Tapatalk7 punti
-
Se mi perdoni la schiettezza ... ho l'impressione che non ti interessi conoscere gli USA, ma piuttosto andare in USA. Dove, è importante fino a un certo punto. Secondo me, e non lo dico da acida, la soluzione giusta per te è tornare in agenzia e prendere un pacchetto preconfezionato come hai fatto per l'Australia, di cui sei rimasto pienamente soddisfatto. Le cose da vedere te le scelgono loro, e non devi preoccuparti di altro che di andare. Per alcuni è questo il viaggio giusto, semplicemente. Certo, in agenzia viaggi non trovi compagnia femminile, ma probabilmente nemmeno qui: anche se non sono più una giovine fanciulla da tanto tempo, all'epoca non avrei mai fatto un viaggio con il primo tizio conosciuto su un forum [emoji6] Senza contare che nove volte su dieci le giovini fanciulle che bazzicano questo sito sono il genere di persona che non è felice se non torna più stanca di quanto sia partita [emoji1] Inviato da Hogwarts5 punti
-
4 punti
-
Il problema delle agenzie è che il 99,9% delle volte nn conosco i posti e propongono dei pacchetti preconfezionati con delle cose che nn hanno alcun senso logico ma solo xche hanno quello. Il bello di un viaggio per noi (penso che tutti qui ti direbbero lo stesso) è organizzartelo da solo non solamente x risparmiare ma soprattutto xche il viaggio comincia quando inizi a pensarlo e a studiarlo ...noi c'è chi è più o meno maniacale. Certo richiede impegno e passione ma appunto siamo viaggiatori, non turisti [emoji6] Inviato dal mio iPad utilizzando Tapatalk3 punti
-
bhè, @AustraliaLover nonsarà il femminone che cercavi, ma vedi che hai già trovato un compagno di viaggio??? e magari non si sveglia all'alba!3 punti
-
2 punti
-
Mi sa che ti conviene portarti dietro la " schiscetta "[emoji16] Wonder Woman!!!2 punti
-
non a sufficienza a quanto pare.... se non te la senti vai in agenzia e fine, nessuno qui si offende, è evidente che le nostre passioni non sono le tue. ergo non siamo le persone più adatte a darti consigli...2 punti
-
2 punti
-
2 punti
-
Esatto, per i motivi che hai citato nel tuo posto precedente (fumi nocivi) è consigliabile avvicinarsi alla colata da est, quindi da Kalapana, dato che il vento di solito soffia da est ad ovest (almeno in questo periodo). La cosa ci è stata confermata da un altro turista che in due sere successive si è avvicinato una volta da ovest ed una da est. La strada da Kalapana è aperta solo dalle 15 alle 19 perché la zona della colata è sorvegliata da ranger del parco che vengono distaccati dalla sezione principale solo in quegli orari. La maggior parte dei visitatori si concentra comunque nelle ore del crepuscolo e della sera, quando lo spettacolo diventa sensazionale. Puoi vedere qui: http://www.hawaiicounty.gov/lava-viewing/ La situazione però può cambiare da un giorno all'altro, ti consiglio di consultare il sito ufficiale del parco nei giorni in cui intendi andare.2 punti
-
Ci siamo stati 15 gg. fa. Trovare la "emergency Road " è semplicissimo. Segui la 130 fino a che non finisce ad uno sbarramento subito dopo Kalapana. Lì trovi dei baracchini di cibarie e per l'affitto delle biciclette. La "emergency road" è praticamente la continuazione della 130. La strada era stata ricoperta dalla lava, e faticosamente hanno riaperto questa strada sterrata facendosi strada sulla lava. Di solito è chiusa, ma in occasione della colata è stata aperta a pedoni e biciclette . Non ti puoi sbagliare neanche a volerlo! Guarda ad esempio qui: http://www.hawaiirevealed.com/hawaii-the-big-island-revealed/current-lava-flow-map/2 punti
-
Buongiorno a tutti, sono Rosangela, vivo nella provincia di Bergamo e sono stata accompagnata qui da Realina. Come tutti voi adoro viaggiare e ho in programma un breve tour dell'Islanda che mi permetterà di visitare luoghi meravigliosi e di godermi la mia famiglia (marito, figlio di 26 anni e figlia di 22 anni). Sarà sicuramente interessante leggere i vostri diari e prendere spunto dalle vostre esperienze. A presto!2 punti
-
Vengo io! Prendo poco spazio non soffro di vertigini ed ho un buon feeling con le brewery Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk2 punti
-
19/02/2016 Mweka Camp – Mweka Gate (1641) – auto – Arusha (hotel) Apro gli occhi e cerco di capire dove sono. Per qualche secondo sono un po' disorientato perchè non trovo i riferimenti e non capisco dove sono. La stanchezza di ieri mi ha fatto dormire molto profondamente, sognare cose abitudianrie e casalingue e ora rimango un po' stranito nello svegliarmi in tenda. Ma passa subito. Fuori c'è già chiaro e cerco di capire dai rumori se piove ancora. Stanotte ha fatto sicuramente un paio di scrosci che mi hanno svegliato. Ora c'è un po' di gocciolio ma sono solo le gocce che cascano dalla pianta sopra di noi sulla tenda. C'è anche un gran baccano in lontananza di gente che parla, urla, canta. Corrado è già sveglio come pure Andrea. La temperatura è fresca ma non troppo e e in tenda si sta bene e una volta usciti dal letto cominciamo a sistemare i nostri zaini per l'ultima parte del trekking. Poco dopoAgostino ci avvisa che ci ha preparato dell'acqua per lavarci e che la colazione sarà pronta a minuti. Ci laviamo e facciamo colazione da Andrea. L'ultima in tenda. Non mi mancherà di sicuro. Fuori c'è un gran paltano e cerchiamo di portarlo in tenda ma è complicato e un po' ci sporchiamo. Pazienza, visto che ormai ci manca poco. Ci sistemiamo velocemente e nel frattempo Zuma viene a comunicarci che di li a poco il gruppo con lui le guide e i portatori ci farà una specie di festa. Cantandoci le canzoni del Kilimanjaro. E con l'occasione gli consegneremo le mancie in dollari a lui e a tutti i portatori. E' prassi da queste parti lasciare la mancia a fine dell'escursione, ma in rete avevo trovato pareri e valori discordanti su queste. Alla fine ho chiesto a Zuma e lui ci ha comunicato gli importi da lui consigliati. Io li hoseguiti con qualche piccolo ritocco. Alla fine diamo come mancia complessiva del gruppo 80 $ a portatore (4) 90 $ ad Agostino e Abu, 120 $ al cuoco, 160 a Philippe, e 230 a Zuma. Si radunano di fronte a noi e cominciano a cantare canzoni che dopo una settimana abbiamo orecchiato anche noi e le sentiamo anche un po' nostre. Tra una canzone e l'altra Zuma si ferma e comunica le mancie e tutti sembrano davvero soddisfatti. Bene così. Canti e balli Questo è il video di tutto lo "show". Il volume è basso ma alzando un pò si sente. Sapevo questa parte dei balli e canti di festeggiamento e dal vederli in rete li trovavo un po' finti e turistici. In realtà per noi sono stati davvero coinvolgenti ed è stato un momento particolarmente apprezzato. Dopo il “rito” andiamo alle tende, ormai quasi smontate e ci carichiamo gli zaini e comiciamo la discesa. Oggi il passo è bello spedito e non ci sono difficoltà di nessun tipo. Il sentiero è sempre bello largo e corre per tutto il tempo all'interno della foresta tropicale sempre più fitta e rigogliosa. E' davvero una bella passeggiata. Nella foresta Scorgiamo un po' di scimmie che si mimetizzano tra i rami, qualche fiore particolare, un sacco di uccelli, e tanta gente, che ci sorpassa o che sorpassiamo. Dopo circa due ore di cammino il sentiero si trasforma in una sterrata carrozzabile che serve per le auto di soccorso e di rifornimento per i campi più alti. Qui incrociamo gente che scende anche da altri versanti e si scambia qualche parere con gli altri. Quasi tutti hanno un aria felice e rilassata. E pensare che 24 ore fa la maggior parte delle persone che incontravo aveva una faccia distrutta dalla fatica. Che cambiamento. Dopo circa 3 ore, verso le 11.30 arriviamo con soddisfazione al Mweka gate, cancello di uscita dal parco nazionale del Kilimanjaro. Dopo 8 giorni ritroviamo un po' di cose a cui ci eravamo disabituati. Facciamo un paio di foto al cartello di uscita dal parco e ci abbracciamo con Zuma e Philippe. Dopodichè andiamo verso la stazione dei ranger. A destinazione Appena superato la soglia del cancello, ci troviamo tra centinaia di persone, portatori e guide più che altro, che ballano e cantano in maniera chiassosa ma divertente, bloccando il denso e intenso traffico veicolare che viene a recuperare le persone che scendono. Gente danzante Alla stazione dei ranger c'è un po' di fila, molta di più del solito, visto che qui confluiscono ben 5 delle “route” del Kili e di conseguenza attendiamo un po' prima di apporre la nostra ultima firma ufficiale. In fila facciamo la conoscenza di un altro italiano dietro di noi, che è salito da solo con la guida. Ci scambiamo un po' di impressioni fino al nostro turno. Ci segue Philippe, che prima di noi indica al ranger che noi abbiamo raggiunto Uhuru peak. Qui infatti a chi ha raggiunto la cima viene consegnato un diploma certificante l'avvenuta scalata. La scalata viene considerata valida anche se si raggiunge Stella point o Gilman point, due punti di accesso al cratere, più bassi di uhuru di circa 150 metri. Chi invece non ha raggiunto la cima firma su un registro diverso. Con piacere firmo mettendo vicino al mio nome Uhuru, e controllo per curiosità quante persone hanno raggiunto la cima con me. E con sorpresa noto che la maggior parte delle persone si sono fermate a Stella point. Circa 100 persone hanno raggiunto Uhuru con me. Firme La coda per le firme Firmiamo soddisfatti e andiamo allo spiazzo in cerca della nostra jeep. Qui troviamo John, dell'agenzia, burbero elemento, un po' strano che parla un po' di italiano. Saliamo in auto noi tre con John e Philippe, e senza portatori. Li salutiamo velocemente e un po' mi dispiace lasciare questo gruppo che solo con qualche sorriso e senza riuscire bene a comunicare si era abbastanza saldato. Percorriamo una sterrata un po' sobbalzante e dopo solo una mezzoretta ci fermiamo in un negozietto su indicazione di Zuma. Gli avevo chiesto io se esisteva un pòsto dove comprare qualche souvenir del kili, un po' dubbioso. In realtà c'è pieno di questi negozietti. Questa è, quasi ovviamente, una trappola per turisti, con un sacco di materiale su kilimanjaro e africa in generale di medio scarsa qualità con prezzi cari. Ma noi siamo un po' accecati e vogliamo acquistare i nostri ricordi e non ci facciamo troppo caso. Andrea è l'unico che riesce a contenersi, mentre io e soprattutto Corrado spendiamo parecchi soldi in gingilli di dubbio qualità. Io prendo una maglia che al ritorno a casa perderà due taglie al primo lavaggio. Tra l'altro non proviamo quasi neanche a trattare fino a quasi alla fine quando Corrado rinuncia ad un presunto dente di leone, e il secondo dopo il negoziante glielo rioffre a meno della metà del prezzo. Io, che avevo già pagato mi lamento un po' e riesco a spuntare sopra il conto una piantina del kili e una bandana. Magra consolazione. Riprendiamo la nostra strada ritrovando di li a poco le strade asfaltate. Passiamo prima il piccolo villaggio di Mweka e poi arriviamo a Moshi, una delle città principali di questa zona, decisamente meno caotica di Arusha. Zuma ci dice che per festeggiare andremo a pranzare in un locale dove fanno dell'ottima carne grigliata. Dopo circa un ora di strada arriviamo in questo ristorante. Sicuramente sopra la media tanzaniana come locale ma sempre un po' frugale e strano ai nostri occhi. Ci laviamo le mani in una specie di lavandino improvvisato, e ordiniamo da bere mentre per il mangiare ci pensa Zuma, che ci sorride dicendo “Barbecue!”. Ecco il concetto di barbecue è un po' diverso dai nostri. Ci arrivano due vassoi pieni di carne di manzo e di pollo e due ciotole di salsina. Il tutto da mangiare così, con le mani. La carne comunque è molto buona e saporita, accompagnata da una birra “kilimanjaro” per festeggiare. Un piacevole pranzo. Riprendiamo la marcia verso Arusha, distante un paio di ore di auto, e lungo la marcia lungo la strada incrociamo la solita moltitudine di persone che camminano. C'è veramente di tutto in questo strano mix di culture africane. I vari villaggetti che incrociamo hanno quasi tutti le case colorate con i nomi e i colori di qualche marchio famoso come Coca Cola, Pepsi o Vodafone. John ci spiega che i proprietari accettando di pitturare la loro casa ricevono una piccola ricompensa. Un modo diverso di fare pubblicità. E un po' triste. Case sponsor Verso arusha Arriviamo ad Arusha in pieno pomeriggio che ci accoglie con suo solito traffico caotico e disordinato. Arriviamo in hotel e salutiamo molto affettuosamente Zuma e Philip, nostri compagni di avventura che in pochi giorni sono diventati amici. Grazie davvero a loro. Con John ci diamo appuntamento all'indomani alle 8 davanti alla hall per andare a visitare Ngorogoro. Facciamo check in all'Impala Hotel, lo stesso che ci ha accolti all'andata e recuperiamo le poche cose che avevamo lasciato in custodia. Il pacco è stato aperto e malcustodito, ma per c'è tutto. Per fortuna non abbiamo lasciato niente di valore. Ci viene assegnata la stessa camera e ci buttiamo subito a letto a riposare qualche ora. Siamo tutti stanchi e provati. E con gioia ritroviamo il comfort di un materasso. In camera Dopo un paio d'ora io esco in un vicino market per comprarmi uno spazzolino per denti. E tornato in camera mi faccio una doccia. Le mie ascelle dopo una settimana di sudore e abiti tecnici hanno un odoro improponibile. Dopo la doccia le annuso e... cavolo puzzano ancora!! Quindi seconda doccia, vigorosissima pulita con sapone e disinfettante e la puzza, un po' scompare. Nel frattempo il mio intestino è un po' in fermento, e sono solo le prime avvertenze di Montezuma che mi verrà a trovare nelle prossime ore. Arrivata ora di cena dobbiamo scegliere uno dei 4 ristoranti dell'Impala. Io vorrei provare il ristorante Continentale, ma Corrado ha una gran voglia di pizza e birre e così cedo alle sue insistenze e andiamo a mangiare la “famosa” pizza di Arusha! Io e Corrado prendiamo due margherite, mentre Andrea si butta su una pizza con ingredienti improbabili, accompagnate da due Kilimanjaro beer e altre birre locali. La qualità della pizza è mediocre, ma abbiamo fame, e il solo mettere sotto i denti qualcosa di diverso dagli ultimi giorni ci fa felici. Pizza di Tanzania Dopo cena torniamo in camera, la mia parte di stanza è già una schifezza con cose ovunque. Sistemo un po' e andiamo a letto. Finisce qua la parte più avventurosa del viaggio, ma domani il parco nazionale di Ngorogoro saprà davvero sorprenderci.2 punti
-
Dunque il formato "standard" è A4. Hai impaginato così immagino. Sai impostare i margini su Word? Se hai lasciato 2 cm per parte, anche superiore ed inferiore, dovresti stare tranquilla. Vuoi proprio rilegarlo tipo libro? Inviato dal mio iPad utilizzando Tapatalk [emoji3][emoji3] le grafiche hanno risposto in coro [emoji1303] Inviato dal mio iPad utilizzando Tapatalk1 punto
-
Sicuramente stamperai in un formato standard tipo A4 giusto? Credo che comunque la cosa migliore sia portargli il file e capire con loro come stampano. Io di solito fornisco un pdf con abbondanze, segni di taglio ecc, ma forse per una stampa in copisteria queste cose non servono.1 punto
-
Non fa una piega...domani farò un salto a chiedere e magari mi porterò dietro il file così se ci dessero anche un'occhiata al volo non sarebbe male! Grazie mille1 punto
-
Chiederei a loro perchè di solito ci sono formati standard di stampa relative bordature, etc... Ma non stampando più da una vita non ricordo i dettagli... Chi meglio di loro può dirtelo?1 punto
-
Come ti sei perso Sent from my iPhone using Tapatalk Aspetta che ti faccio spiegare dalla socia....@Chiara_jk Sent from my iPhone using Tapatalk Beh ma questo utente mi sa che ha un po di problemini .... [emoji23][emoji16] Sent from my iPhone using Tapatalk1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Non ho mica capito scusa il tuo collega rosso prima non mi ha risposto rispondi tu perchè lu non sa scrivere ? Ma questi "Admin rossi" hanno manie di grandezza ?1 punto
-
Bei tempi in cui al massimo avevamo qualche fesso che registrava sei account dallo stesso IP, mail temporanea e proxy tolgono il divertimento [emoji17] Comunque prova a contattare una certa Sara boassi, credo sia ancora registrata al forum, potrebbe essere una buona compagna di viaggio; avreste molto da esplorare assieme [emoji6] Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk1 punto
-
Non so mi sembra che ci sia un certo "astio" forse perchè non ho proprio le idee come le vostre @Lauretta83 spiace anche a me1 punto
-
Io ero la zitella più felice del mondo, non cercavo compagnia, è capitata. Non si può mai sapere. Maniacale è la parola giusta [emoji6], ed è il modo giusto per me e Paolo, non cambieremmo una virgola dei nostri viaggi. Ma è il "nostro" modo giusto, e ce n'è uno per ciascuno. Inviato da Hogwarts1 punto
-
Ciao, seguo con interesse questa discussione visto che sto cercando un compagnio di viaggio per il prossimo anno.1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
è il modo peggiore per vedere gli USA, almeno per il mio modo di viaggiare... Poi andare in agenzia è la prima cosa che NON farei per andare in un qualsiasi paese del mondo, tanto meno per gli USA, che sono un paese "facile". Comincia con il leggere qui: per avere una vaga idea di quello che stai per affrontare...1 punto
-
Mi vorresti mica adottare? brewery è la mia parola preferita e sono buona quanto Vicki1 punto
-
Scusa la domanda forse un po' scema. Ce l'hai una vaga idea di cosa c'è in America? Per esempio, a New York cosa ti piacerebbe vedere, e sai collocare la città su una cartina, almeno a spanne? Oppure, sai dove sia e quali siano le attrazioni di San Francisco? Mi sembri parecchio spaesato, e gli USA sono un pochino troppo grandi per andare a casaccio. Inviato da Hogwarts1 punto
-
E poi il mio giro sarà incentrato sulle varie brewery + tasting beer.... [emoji482][emoji482][emoji482] Sent from my iPhone using Tapatalk1 punto
-
Le città sono dappertutto [emoji23][emoji16][emoji23][emoji23] Sent from my iPhone using Tapatalk1 punto
-
1 punto
-
Se vuoi fare solo città, ti conviene abbinarle nella stessa zona ... New York, Washington e Philadelphia? Mi pare di aver capito che le sveglie all'alba non sono la tua principale passione , quindi magari la natura passa in secondo piano tra le tue preferenze. La costa est sarebbe perfetta, hai anche meno ore di volo e puoi sfruttare meglio i tuoi dieci giorni.1 punto
-
1 punto
-
Guarda, in 10 giorni puoi fare il viaggio di nozze di un'amica di @mouette... 3 giorni a NY, 3 a Los Angeles, 3 a San Francisco... poi, quando le ha chiesto com'erano gli USA lei ha risposto "gli aeroporti sono bellissimi!"1 punto
-
bhè, se ha voglia di buttar via del tempo in spostamenti aerei e fusiorari puoi anche farlo il volo interno..alla fine il viaggio è tuo... se ti dedichi solo all'Ovest e, andrai da solo come hai detto che stai pensando di fare, potresti anche gustarti un bel po' di km on the road da guidare tutti da solo... pensa che esperienza. sacrilegioooooo... l'alba no! Panda dai. anche te! che proposte oscene fai??1 punto
-
Si, diciamo che saremo in 3 a poterci dare il cambio alla guida. Per esempio se partissimo alle 9 da Sequoia potremmo arrivare verso le 15/16 nella Death, come orario come ti sembra? O dici che devo cambiare qualcosa?1 punto
-
se non sbaglio, il Bay Bridge si può pagare sul posto in contanti. dai uno sguardo qui: http://baybridgeinfo.org/tolling-information Nel resto della strada non ci sono pedaggi. Fai pure quello della florida, che quest'anno ci fa comodo!1 punto
-
Non capisco ma quindi mi conviene fare una richiesta qui ? Come hai fatto tu per un viaggio ?1 punto
-
1 punto
-
Grammar-nazi d'Italia, uniamoci e partiamo!! (visto che io so già dove andrai, mi permetto di intasarti il topic )1 punto
-
1 punto
-
mi scuso della mia ignoranza ,peccato che qualche tempo fa proprio un attuale admin mi abbia chiesto consigli in MP ! Comunque , per me la polemica , peraltro sterile ,finisce qui vi saluto che devo andare a svuotare i bagagli , ciao a tutti1 punto
-
Oggi, leggendo su un topic, ho realizzato che tantissime persone che si approcciano all'organizzazione di un viaggio negli USA hanno un'idea abbastanza nebulosa della dimensione della nazione. Appoggiandomi all'effetto mappa teorizzato da nush ho provato a riportare alla stessa scala le cartine dell'Europa... e questo è il risultato... In nero, il profilo degli USA e sullo sfondo, la mappa dell'Europa... Chi si appresta a percorrere la Route66, deve rendersi conto che il percorso è circa tra Odessa (Ucraina) e Lisbona (Portogallo) E la perfetta applicazione della Nush Theory (nome ormai riconosciuto e scelto all'unanimità) è aggiungo questo programmino1 punto