Vai al contenuto

mouette

Guide USA
  • Numero contenuti

    2552
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Giorni Vinti

    72

Tutti i contenuti di mouette

  1. Buonissimo, ma io voglio anche la ciccia Non si può, ho una gravissima forma di allergia Però sono profondamente buona e ho promesso a Paolo che andremo a quello di Las Vegas (quale? boh!) e io mi comporterò bene ed eviterò di mettermi a strillare "fatemi uscireeee" dopo cinque minuti ... appunto Alecs, hai ragione ... purtroppo io devo accordarmi con tre colleghe e non ho molta flessibilità con le ferie, già è un miracolo avere avuto queste tre settimane senza dover discutere ... e per cogliere le buone occasioni la flessibilità è indispensabile, Paolo può giocare con i giorni, io molto meno Poi per non vanificare l'eventuale risparmio, per l'aeroporto avevamo la scelta tra Verona e Roma, così da evitare i costi di autostrada, benzina e parcheggio. Non abbiamo speso pochissimo ma per fortuna io sono ancora sotto il budget che avevo in mente, e la comodità di partire alle 10.50 e tornare alle 17 atterrando a 10 minuti da casa alla fine ha prevalso. Poi Paolo sarebbe in ogni caso salito in macchina anche tornando su Roma, perché al rientro si ferma qui altre due settimane - lavorare mai, quello lì - e così io risparmio anche il biglietto della Freccia per scendere. Lo so, son diabolica wow! Considerando che Paolo ha la caviglia di cristallo e che io non porto i tacchi perché soffro di vertigini dai dieci cm in su ... mi sa che è meglio cambiare cascata, eh? (tranquilli, ho gli scarponcini da trekking, e anche ben rodati ) Sono anni che ci sospiro su, lieta di sapere che è fattibile Ci stiamo segnando le date di inizio prenotazione a calendario, abbiamo già in lista il Lodgepole a Sequoia e il Mother al Grand Canyon per il 31 gennaio e il 9 febbraio. Ora guardiamo anche per Yosemite ... grazie per la segnalazione! Ah, e al Bryce voglio il tepee A Paolo l'ardua risposta
  2. San Diego è per il 2017, partenza da Seattle. Ci si porta avanti con i programmi noi inviato da Hogwarts
  3. Parli del gorilla tracking, vero? Non è stupida per niente [emoji6] ... è obbligatorio andare con i ranger, sia per il rischio concreto di perdersi e farsi male, sia per avere una minima possibilità di avvistamento. Tieni conto che la Bwindi Forest copre oltre 300 kmq ed è praticamente vergine. Lo stesso per le altre località sparse per l'Uganda che ospitano famiglie di gorilla. C'è anche un altro aspetto da considerare: i gorilla sono molto fragili, oltre che rari ... se hai il raffreddore non ti è nemmeno permesso partire, se devi tossire o starnutire ti avvertono di allontanarti il più possibile da loro perché non sono in grado di combattere i nostri germi. Se - dettaglio poetico - ti serve la toilette nella foresta, devi scavare una buca di almeno 30 cm e coprire poi bene il tutto, sempre per non rischiare di metterli in contatto con agenti patogeni potenzialmente letali per loro. I ranger esercitano un minimo di controllo su queste cose per tutelarli. Per finire, sono animali pacifici ma possono diventare pericolosi se sono spaventati. Per questo è obbligatorio essere accompagnati anche da guardie armate. I tracking sono organizzati solo dall'UWA. L'eventuale agenzia cui ti affidi per organizzare il viaggio ed acquistare i permessi (che sono otto al giorno al massimo per ogni famiglia) si limita ad accompagnarti al punto di partenza. O parlavi del viaggio in generale? Ho un amico che ha fatto Uganda e Rwanda in fai da te con auto a noleggio ma per varie cose si è comunque appoggiato a Julius. Non è un viaggio semplicissimo, anche se parlano inglese ovunque e sono tutti molto amichevoli e disponibili. ... Grazie a tutti! Paolo, quando si dice un giudizio spassionatamente obiettivo, eh? [emoji16] Derio, sinceramente a un certo punto l'avrei abbattuta anch'io l'australiana, se non altro per pietà. Era in condizioni veramente penose, e credo abbia pagato cara la scelta di fare il tracking alla sua età e così totalmente fuori forma. E non mi riferisco ai 600 dollari buttati, visto che non è riuscita ad avvicinarsi alla famiglia ... non si reggeva letteralmente in piedi alla fine. Purtroppo per motivi di sicurezza non si possono separare i gruppi e il nostro ranger ci ha fatto un favore eccezionale dividendo i due omini armati per farci scortare durante l'inseguimento.
  4. Mercoledì 18 giugno 2014 Colazione energetica – ovviamente alle sei - c’è scritto sul foglietto con le tappe giornaliere, che vi aspetta una fatica boia. Beh, no, non c’è scritto PROPRIO così . Mentre mangiamo sbircio il cielo ancora buio, fiduciosa nelle grandi possibilità del mio culone col meteo, sperando ci regali una giornata quantomeno libera dalla pioggia. Confesso che inizio anche a sentirmi un filo in ansia, il tracking è davvero descritto come faticoso, consigliato solo a chi è in buona forma e non ha impedimenti fisici … chissà cosa ci aspetta a Bwindi dopo il diluvio di ieri. Io cammino, ed anche parecchio, anche in montagna, ma non frequento molte foreste, figuriamoci quelle impenetrabili … del resto lo sapevo da prima di partire, mio cugino mi ha raccontato la sua esperienza in Rwanda: per un certo tratto si segue il sentiero, poi si comincia a camminare nel folto, spesso in salita, dietro agli omini col machete che fanno strada. Ci sono tratti impervi, e pure lui che è un appassionato vero di montagna si è trovato a faticare … ma ne vale la pena, mi rassicura. Poi magari siete fortunati e li incontrate dopo una mezz’ora, si spostano in continuazione e quindi anche verso i margini della foresta. Seeee … qualcuno deve averli ha avvisati del mio arrivo Partiamo presto dal lodge per dirigerci verso il punto di incontro con i ranger per un breve briefing e lungo la strada … stupore, magia e meraviglia, ecco la mist! Speriamo di trovare anche i gorilla ... Breve parentesi informativa: il gorilla tracking è l’attività più costosa in assoluto, quasi un terzo di quello che abbiamo pagato in totale a Julius. 600 dollari, che moltiplicati per il crescente numero di viaggiatori portano alle case dello Stato e della Uganda Wildlife Authority buona parte del bilancio. Nel caso sfortunato non si riuscissero ad incontrare i gorilla, viene offerta la possibilità di ripetere il tentativo il giorno successivo, ma non accade praticamente mai. I ranger conoscono bene le varie famiglie, passano anni quasi in simbiosi con loro prima che sia possibile un avvicinamento con i turisti, si fanno conoscere a loro volta e li abituano alla presenza umana, e familiarizzano con i loro movimenti oltre ad acquisire un’abilità quasi sovrannaturale nel seguirne le tracce (tracking, appunto). Un paio di loro precedono sempre di parecchio il gruppo tenendosi in costante contatto radio per indirizzare le peregrinazioni dei disper … dei coraggiosi che vogliono vivere questa esperienza indimenticabile. Eccoci al Rushaga Gate, siamo una quarantina di persone (o 24.000 dollari, come preferite ) per le cinque famiglie di gorilla che vivono nei dintorni, e verremo divisi in gruppi di sette/otto, a ciascuno dei quali verrà assegnata una famiglia e che sarà accompagnato da un paio di ranger armati – non ci sono solo i gorilla a spasso, e mi ritrovo a pregare che ci siano solo proiettili soporiferi in quei simpatici fucili - e volendo dai portatori, ragazzi del posto che per pochi dollari aiutano i personaggi ehm … meno atletici … a venirne fuori quantomeno vivi, se non proprio in brillanti condizioni. Dopo una serie di raccomandazioni (infilate i pantaloni nelle calze, così nessuna bestiolina vi risalirà le gambe, non toccate le piante sconosciute, non fate rumori e versi esagerati quando sarete vicini ai gorilla) e rassicurazioni sul fatto che l’avvistamento è praticamente garantito, risaliamo sui vari mezzi e veniamo accompagnati vicino al punto di partenza. Oddio, vicino … diciamo che ci sono un paio di km in salita praticamente verticale su una camionabile sterrata, e capiamo subito che qua noi si è cascati male: siamo cinque, per fare gruppo ci hanno regalato due australiani più vicini ai settanta che ai sessanta per andare insieme alla ricerca della famiglia di Busingye (ciascuna porta il nome del maschio alfa). Il lui della coppia sembra ancora agibile, lei mi ha regalato un momento di sollievo, se dicono che ce la fa questa qui, sarà una passeggiata di salute Errore ed orrore, Ale dopo cinque minuti sta già recitando come un mantra “ogni due passi li stacchiamo di uno, ogni due passi li stacchiamo di uno, ogni due passi li stacchiamo di uno” e vedo del fumo che inizia ad uscirgli dalle orecchie. Dopo poco i due scompaiono, per riapparire a bordo della loro jeep che li porta su. Passano altre vetture con gli avventurosi degli altri gruppi a bordo … ahò, che storia sarebbe? E noi a piedi? Ale in una botta di ottimismo annuncia che probabilmente i gorilla stanno facendo un picnic a bordo foresta, e quindi ci fanno camminare prima per non darci la delusione di trovarli subito dopo aver speso 600 dollari, io sono più scettica ... quando passa il camion dei portatori che ci invitano a salire con loro nel cassone accettiamo con entusiasmo … salvo passare i minuti successivi con gli occhi strettamente serrati a sgranare tutto il rosario, che non pratico dalle elementari ma mi torna misteriosamente in mente intatto fino all’ultimo Gloria (oddio, ci sarà il Gloria nel rosario? ) Arrivati all’ultimo spiazzo alla fine della camionabile – siamo intorno ai 2200/2300 metri - inizia la … passeggiata. Un tratto discretamente lungo su questo sentiero che alle persone normali non farà nessun effetto, ma ad una che porta le ballerine perché soffre di vertigini dai tre centimetri in su, lo strapiombino lì sotto fa proprio simpatia. Da quando ho iniziato a fare viaggi a piedi sono migliorata e stavolta vado abbastanza tranquilla, ma quando arriviamo nel pratone preforesta il mio sospiro di sollievo scuote lo stesso le cime degli alberi. Con calma, molta calma, arrivano anche gli australiani, e a questo punto il ranger ci dice che noi cinque siamo troppo veloci, il gruppo deve restare unito e quindi è meglio se ci mettiamo dietro. Percepisco a questo punto una specie di boato sotterraneo che mi porta a chiedermi se per caso questa sia zona vulcanica, poi mi rendo conto che no … è solo il sobrio disappunto di Ale che si esprime così Bene, non ci possiamo far nulla. Entriamo nella foresta, il sentiero è ben tracciato, in qualche punto un po’ impervio ma niente di peggio di quel che faccio qui, per ora. Intorno a noi la vegetazione è DAVVERO impenetrabile, ma lo spettacolo è bellissimo, è anche uscito il sole – bravo culone – e siamo tutti felici, almeno finché due degli altri gruppi ci superano in scioltezza, e Ale comincia a ripetere in tono vagamente isterico “Noncipossocredere, noncipossocredere, noncivogliocredere” … Di nuovo, non ci possiamo far nulla. La signora è sempre più in difficoltà, se non avessero preso il portatore probabilmente non sarebbe riuscita ad arrivare nemmeno al limitare della foresta, gli si affida di peso in ogni punto difficile, e i punti difficili cominciano a moltiplicarsi, è tutto un saliscendi e il sentiero si fa scosceso. Dopo oltre un’ora di marcia lo lasciamo, ed i nostri accompagnatori cominciano a lavorare di machete. Io arranco con grazia elefantina, ma elefantinamente avanzo ed avanzo ed avanzo … e comincio a pensare che ce la farò! Mi sento anche molto fortunata ad aver deciso per gli scarponcini da trekking più vissuti che ho, perché sono alti alla caviglia e le tracce della pioggia di ieri sono ancora ben presenti e … ben bagnate , ma il mio doppio calzerotto resiste asciutto, mentre gli altri già iniziano ad inzupparsi. Ingenua io. Verso mezzogiorno, dopo circa tre ore di cammino, incontriamo i ragazzi con la radio e l’eccitazione inizia a serpeggiare, ci siamo! E in effetti ci saremmo anche, ma siamo sfigati … il primo gorilla che avvistiamo è un maschio wild, probabilmente l’unico della foresta, che oggi ha deciso di rompere le balle alla nostra famiglia, che di per sé sarebbe disponile all’incontro – la signora Busingye probabilmente ha preparato anche un tè coi pasticcini – ma continuamente disturbata da questo screanzato si sposta in luoghi sempre più difficili da raggiungere per noi bipedi … ho incrociato per un attimo lo sguardo del gorilla solitario, e mi sono trovata a guardare dentro due laghetti duri, quasi crudeli … la mente vaga e non posso fare a meno di chiedermi se la solitudine non scelta incattivisca gli animali quanto lo fa a volte con gli esseri umani, non posso fare a meno di sentirmi triste per lui … e forse anche un po’ ridicola per certi pensieri, ma infine … questa sono. Mi reggo in piedi a stento nella jungla semi verticale, ma proprio mentre cerco di non finire spalmata a pelle di leone sulle ortiche – o qualunque cosa siano - la vita decide di regalarmi un momento di pura emozione … lontani, ma ben visibili, mamma e cucciolo giocano insieme sotto un alberello. Il piccolo, tenerissimo si arrampica e si dondola, e salta e balza e mangia e tira giù le fronde e … ride, secondo me ride sul serio … la mamma amorevole, con un occhio al disturbatore e uno al piccino, lo lascia fare per un po’ e poi con lo stesso piglio di mia nonna quando era ora di tornare dal parco giochi, gli intima di scendere, lo prende per mano e i due se ne vanno insieme … è stato un momento struggente, ho risentito quella voce amata e lontana ripetere un’altra volta il suo Forza bambina, hai giocato abbastanza per oggi, andiamo … ho gli occhi pieni di lacrime, e le emozioni sono appena iniziate. Non ce la faremo ad avvicinare la famiglia, dice il ranger ... ma ce n’è un’altra a un’ora di marcia, chi è in grado e se la sente può seguire i due omini col machete, mentre lui si occupa dell’australiana ormai praticamente in coma. Però … bisogna correre, vietato rallentare, vietato guardare dove si mettono i piedi, vietato esitare. Potrebbero spostarsi o entrare ancora più nel folto e allora, addio gorilla. C’è da chiederlo? Noi cinque partiamo come se avessimo tutti i diavoli dell’inferno alle calcagna, e in effetti un po’ infernale l’esperienza lo è stata … un’ora di corsa nella giungla più fitta, senza letteralmente vedere cosa stiamo calpestando, di solito le fronde appena tagliate, ma ogni tanto sotto ci sono pozzanghere, fango, rami spezzati, sassi. Ho perso il conto delle volte in cui mi sono ritrovata a quattro zampe, o lunga distesa, dei graffi e delle bolle che ho sulle mani, sono infangata, sporca, sudata … a un certo punto nel mezzo del percorso c’è quella che sembra una profonda orma di elefante con almeno trenta centimetri d’acqua, per il troppo slancio non riesco ad evitarla e ci finisco dentro con tutti e due i piedi, a nulla servono gli scarponcini, per il resto della giornata sarà tutto un cic-ciac di melma e calzini bagnati … nel silenzio della giungla perdo per un attimo la mia innata signorilità e mi parte un ma vaff che provoca la fuga immediata e precipitosa di sette tarantole, tredici bruchi e svariate dozzine di moscerini terrorizzati, e una frenetica agitazione nelle mamme ragno, che si affrettano a tappare le orecchie ai piccoli all'uscita dell'asilo perché non imparino parolacce in italiano. Finalmente, un po’ affannati, ci blocchiamo su un sentiero – un sentiero vero, miracolo – e i ranger con un dito sulle labbra ci fanno cenno di guardare più avanti … ecco, in questo momento il mondo sparisce, tutto si fa silenzio ed emozione purissima. Eccoli, eccoli davvero stavolta … e le lacrime adesso non riesco a fermarle, mi sento al centro di un miracolo. Sono meravigliosi, fieri ma non ostili, hanno lo sguardo buono e forse un po’ triste, ci sono anche dei cuccioli … dopo un attimo in cui tratteniamo tutti il respiro partono le reflex … per la prima volta rimpiango di non avere una macchina decente tra le mani, con uno zoom un po’ più accettabile, con qualche pixel in più. Ma poi mi dico che sono fortunata così: senza le foto a distrarmi mi posso innamorare meglio ... Improvvisamente, nel silenzio totale, un rumore strano ed un fievole Alessandro e poi, appena meno fievole ... ’tacci!!! ... mi giro appena in tempo per vedere Riccardo che, fallito il vano tentativo di aggrapparsi ad Ale, sprofonda lentamente nel muro (credevamo) impenetrabile di vegetazione a bordo sentiero, a cui si è avvicinato troppo per prendere meglio l’angolazione delle foto. Le mani di Ale e di un ranger scattano in contemporanea per cercare di trattenerlo, il ranger riesce a prenderlo, tira, ma intanto il muro cede e cede e cede … finché Riccardo sprofonda di schiena, con la reflex in una mano e il ranger nell'altra. Ci affacciamo spaventati al precipizio e li vediamo appena un metro e mezzo più sotto, ancora amorosamente stretti per mano, come due tartarughe a pancia in su. Ecco, appurato che non si sono fatti nulla e li tireremo su facilmente … scatta la ridarella, ma non possiamo far scappare i gorilla e quindi … provatevi voi a sghignazzare sguaiatamente in silenzio! Mi corre l’obbligo di segnalare che Riccardo, che sia detto senza ironia è un vero signore che non scomoderebbe mai li mortacci, sostiene di aver semmai esclamato si sono rotti i lacci … e noi naturalmente gli crediamo Archiviato l’episodio, restiamo a goderci per un’oretta questo incontro meraviglioso … poi, quando proprio non possiamo disturbarli più a lungo ci spostiamo un poco lungo il sentiero a consumare il pranzo che ci hanno preparato al lodge. Comincio a sentirmi stanca e indolenzita, abbiamo camminato e corso per oltre quattro ore in mezzo alla selva, ma non ho per nulla fame, e so per esperienza che più mangio peggio va quando riprendo la marcia, specie se non posso fermarmi un po’ … quindi mi accontento di mezzo panino e di una banana così non mi vengono i crampi alle gambe. Mai previsione fu meno azzeccata: comincio ad avvertirli quasi subito sulla strada del ritorno, complice forse anche il calo di tensione … e se ai primi resisto abbastanza bene, quando ne arriva uno particolarmente forte mi ritrovo accasciata in mezzo al sentiero, con una smorfia che non mi rende certo un bello spettacolo e un gran senso di colpa perché rallento gli altri tre (Gian no, è andato avanti ed è sparito da un pezzo, almeno lui se la fa in tranquillità la risalita). In qualche modo riparto, ma le oltre due ore di marcia per tornare sono un mezzo calvario, non riesco ad accelerare il ritmo e ce l’ho a morte con me stessa, il che non aiuta moltissimo … a un certo punto mi dico, forza ragazza, tanto peggio di così non può andare e sei quasi alla fine. NON. FATELO. MAI. Gli dei vi sentono E infatti in quel preciso momento inizia a grandinare … e incredibilmente mi torna il buonumore e anche un minimo di energia. Mi insacco in qualche modo nel kway e più arranco più mi vien da ridere, anche se probabilmente ormai il ranger che mi tende la mano nei punti peggiori ed i miei compagni mi odiano … chi se ne frega? Come spesso mi capita, il gene della felicità ormai ha preso il sopravvento in me. Almeno finché non arriviamo al sentierino sullo strapiombino, che visto che nel frattempo si è messo pure a diluviare, ora sembra un fiumiciattolo di fango. E lo strapiombino ha perso il diminutivo, sono troppo stanca per non essere terrorizzata ... Ma sono una donna fortunata, e uno dei soldati che ci accompagnano, un gran bel ragazzone che potrebbe essere mio figlio se non fosse così inequivocabilmente nero da non poter avere una mamma color mozzarella, impietosito, mi prende per mano e pian piano mi porta giù. A un certo punto nelle nebbie del terrore sento Ale che gli dice ... shoot her, so she stops suffering, e il negretto, serissimo ed imperturbabile: I’m not allowed Ah, così mi dici? Vabbé ti perdono … tanto più che quando torniamo sulla camionabile, finalmente serena lo lascio e gli dico I love you … mi fa un sorrisone contentone e ... da quel momento non riesco più a levarmelo di torno! continua ad offrirmi la mano anche se siamo praticamente in piazza, ed a sorridermi tutto felice. Tesoro, grazie, ma il toyboy no, non l’avevo proprio considerato E insomma, ammaccata e dolorante soprattutto nell’orgoglio, ma sono una cercatrice di gorilla diplomata!
  5. Se ti dico che ci vado nel 2015 mi conosci di nuovo? [emoji1] Tipregotipregotiprego [emoji16] [emoji16] [emoji16]
  6. Per i primi 4-5 giorni sono rimasti in Canada e hanno noleggiato un’auto, poi hanno fatto come spiega Derio, treno e di nuovo auto in USA per il resto del mese, tornando sempre in treno a Vancouver per il rientro. Non so se a conti fatti convenga sempre … la loro idea iniziale era di entrare in Canada per qualche giorno dagli USA, poi per caso hanno trovato una buona tariffa su Vancouver e hanno cambiato un po’ il programma perché a loro in effetti costava meno così. Ovviamente questi discorsi sono pura accademia, Las Vegas non si tocca , e ti dirò che quasi quasi sei riuscita ad incuriosirmi con la tua passione, visto che – mi colpiscano l’anatema, la scomunica, il voodoo, l'allergia alla Nutella ed il ban immediato da questo e da ogni altro topic della Regina – è uno dei pochissimi posti al mondo di cui non ho mai pensato: ci DEVO andare
  7. Hai ragione Derio, la mia amica ha passato il confine con i mezzi e poi ha noleggiato in Usa. Ma sono stati via tutto il mese di agosto e se la sono presa comoda.
  8. L'anno scorso un'amica mi ha inondata di foto in diretta da Crater Lake, ho ancora gli occhi a cuoricino a ripensaci ... loro se ben ricordo avevano volato a/r su Vancouver risparmiando un bel po' rispetto agli Usa, in agosto ... ma non mi azzardo a proporla a te, questa alternativa [emoji16] [emoji16] [emoji16]
  9. Grazie Luisa e Cri! [emoji1] Hai ragione! ... quando ho visto che lo Squisito Dariuz tra una Boheme e l'altra ha deciso di ripulire il forum dai diari incompiuti ho fatto un salto sulla sedia e mi sono affrettata a mandare Paolo in trasferta in un posto da cui non si possa puccipucciare al telefono più di venti minuti al giorno pena il tracollo economico totale globale [emoji16] [emoji16] [emoji16] ... e domani sera vedo di postare i gorilla [emoji6]
  10. Martedì 17 giugno 2014 Incredibilmente il nostro Sturmtruppenfuhrer ci ha concesso oggi una sveglia tardissima: colazione alle sette, quasi piango di commozione La giornata prevede una tappa di spostamento verso sud, attraversando il settore Ishasa del Queen Elizabeth NP, per dirigerci poi finalmente verso … la Bwindi Impenetrable Forest! Si, domani è il giorno dei gorilla ... e l’emozione inizia a farsi palpabile. Ci siamo goduti fin qui ogni secondo di questo viaggio meraviglioso, ma è innegabile che le sirene che ci hanno attirati quaggiù abbiano l’aspetto di peluscioni neri dallo sguardo dolcissimo. Ma ci penseremo domani, o almeno stasera … oggi si va a caccia dei rari e timidissimi leoni arrampicatori, che vivono per l’appunto nel settore Ishasa. Per avvistarli ci vuole un bel colpo di c…ortuna, ci avverte Robert, quindi cercate di non restare troppo delusi se li manchiamo. Salutiamo il Bush Lodge e io mi rassegno malinconicamente a non conoscere mai l’Ippopotamo Azzurro dei miei sogni … morirò zitella, lo so! Per fortuna mi consolo facilmente con i pancake della colazione, panacea per tutti i mali (pancake, panacea … stai a vedere che ho scoperto l’etimologia, sono un genio ), e in pochi minuti sono di nuovo allegra La mattina trascorre pigra, sonnacchiosa e piacevole: gli animali in questa zona sono pochi, il pulmino circumnaviga coscienziosamente ogni albero “adatto” e Robert scruta e frena e accelera e inchioda, ma niente … nessun leone vuole arrampicarsi per noi. Un po’ delusi ma ormai quasi rassegnati, io un po’ indignata con il mio culone che coltivo con tanto amore e oggi si dimostra così poco collaborativo, prendiamo la strada che ci porterà fuori dal Queen Elizabeth e a sorpresa … Robert si ferma di colpo e ci fa cenno di guardare dietro di noi: eccola! meravigliosa, maestosa, ieratica, una bellissima leonessa ci attraversa la strada più sotto, guardandoci dall'alto in basso contro ogni legge della fisica … è splendida, elegante, fiera … non posso fare a meno di sentirmi per l’ennesima volta grata e commossa, questo viaggio mi sta regalando emozioni, felicità, sorprese a non finire. Non chiediamo che si arrampichi, ci è già andata benissimo così e siamo sazi e soddisfatti … ma Robert no, e con il suo incredibile sguardo d’aquila avvista una coda che penzola da un ramo lontanissimo … ci metto un po’ a individuarla anch’io, ci riesco solo quando Riccardo mi fa guardare attraverso l’obiettivo della sua SuperMegaReflexFragilisticEspiralidosa: incredibilmente, pur con lo ZUM al massimo la saponetta non ci arriva! Quasi quasi mi indigno … ma no, è troppo bello questo spettacolo, la gioia e la soddisfazione di aver messo anche questa meraviglia nel carniere basta e avanza. Possiamo partire per Bwindi! Lungo la strada Robert annuncia un “posticino” … sguardo complice e commosso tra me e Sabri: cara, è stato bello, ti voglio bene. Entriamo, ma dai, non è neanche così male. Che prendete? Abbiamo del pesce di lago, va bene? Si, va bene, ma per le donne per favore solo patate dolci, e poche: no posho, no matoke, no riso. Indignazione collettiva, vengono a vederci tutti i membri del personale, un paio di ospiti e una gallina di passaggio e tutti ci riservano uno sguardo sprezzante, ma io e Sabri, temprate dalle avversità, scegliamo la linea dura! Anzi, Sabri la sceglie durissima: il pesce – che arriva nel tempo record di sette secondi e sedici decimi - è immerso in una brodaglia dall’aspetto notevolmente equivoco, e accompagnato da poche patate come abbiamo chiesto: solo tre. Grandi come angurie però . Io estraggo il ... corpo dalla brodaglia e inizio a spolparlo coscienziosamente (e ci ho fame, ci ho! ), Sabrina non lo sfiora e, più saggia, ci impartisce una lezione sui pericoli del brodo, ricettacolo dei peggiori germi che possano essere ospitati da qualsiasi tipo di cibo e quello lì è sciacquatura di piatti e chissà da quanto tempo lo avevano da parte in attesa di turisti muzungu e la maledizione di MontezumU vi colpirà!!! La ascolto masticando e annuendo con pari entusiasmo, e con l’idea rasserenante che via, sta esagerando un pochino, non siamo mai stati male in fondo Poi ho la malaugurata idea di decidere che mi scappa la pipì, signorina scusi, la toilette s’il vous plait? Dietro, dietro, mi fa cenno la signorina. Esco in cortile e … oddio. Stanno lavando piatti e posate. Cioè ... li stanno passando in una bacinella piena di un liquido indefinibile, e poi li scuotono vigorosamente, là, puliti. Ok, mi giro dall’altra parte che occhio non vede cuore non … oddio, QUELLA è la cucina? Ok, calma e gesso. Faccio una piccola danza voodoo per implorare gli Déi delle Acque e gli Spiriti dei Pesci di Lago Trapassati perché il mio pranzo non si manifesti … e siamo a posto. Spero. Oddio. Vabbé, facciamo la pipì, va là. Nel frattempo mi hanno preceduta Ale e Gian, e li vedo fermi davanti a una porticina traballante, Ale dice che ha trovato e Gian, candido e convinto risponde ma no, non vedi che ci sono dei libri contabili per terra? Mi affaccio e … sghignazzata generale … Gian, guarda che quella è la carta igienica! Ok, la pubblico o non la pubblico? Ragazzi, va bene: ora vi passa la voglia di andare in Uganda, lo so … ma in fondo è colore locale E il buco SULLA serratura? Wow! Ripartiamo in direzione di Bwindi … la strada è orribile, stretta, in salita e tutta curve, ma panoramica come non mai, e quando riesco a dimenticare per un istante che probabilmente sto per Trapassare quanto i Pesci di cui sopra mi ritrovo con gli occhi sgranati di meraviglia. Se non per il paesaggio, per i camion incredibilmente stracarichi di merce e di persone arrampicate ed appese ovunque che ci sorpassano in curva con la massima nonchalance. Peccato che non ci fermiamo quasi mai, e far foto in movimento non mi riesce ... È tutta terra rossa sottile ed impalpabile, e il mio aspetto all’arrivo al lodge mi sorprende: sono esattamente così: Il cielo che stamattina era di porcellana azzurra si rannuvola con l’avanzare del pomeriggio, e quando arriviamo finalmente al nostro alloggio è in atto un fantisco Great Flood Reloaded (abbiamo incontrato Noè sull’arca contromano, salendo ). Siamo anche piuttosto in alto, verso i 2100 metri, e fa decisamente fresco … finalmente la pioggia cala, ci hanno promesso l’acqua calda, e io intrepida in mutande e poncho impermeabile mi dirigo verso i bagni, enormi e pulitissimi, uno ogni due bungalow (tre bagni, tre bungalow occupati, un bagno ciascuno ) … e la doccia calda si rivela per quello che è … la madre di tutte le docce fredde! Zio Pino, il Pesce Trapassato mi ha risparmiata solo per farmi morire di polmonite!!!! Poi esco, tremolante come un budino … e scopro che si erano dimenticati di accendere il boiler, o che era saltato qualcosa, ma a differenza di Ale non mi è passato per la testa di uscire strillando e chiedere riparazione. Troppo stoica sono! Un’ottima cena al lodge e … tutti i pensieri e un po’ di preoccupazione volti alla giornata di domani. Già il tracking non viene presentato come semplicissimo, poi sotto il diluvio figuriamoci … ma mi dico che sono troppo apprensiva e andrà tutto bene, dai … quando poi mi trovo a sorpresa nel lettone la boule dell’acqua calda mi rilasso del tutto e … peluscioni, arrivo!
  11. Sentir chiamare "Barbara!" nei pressi di Union Square e buttare le braccia al collo di un amico di Roma ... non ha prezzo!
  12. Adesso che ho il timbro dell'ONU sul passaporto posso tornare a casa! Volo per MXP oggi pomeriggio, e domattina alle 8.30 ora italiana dovrei essere in arrivo. E di questa New York che dire? Sono affascinata ma non sedotta ... come quando sei sul punto di innamorarti di qualcuno, ma vi ritrovate ad essere 'solo' buoni amici perché gli manca quella scintilla negli occhi. Colpo di fulmine sul TOTR, certo e so già che tornerò, ma per me 'casa' resta Londra :-) Ciao America, a presto ... adesso voglio l'Ovest!
  13. Paolo ... sei pessimo!
  14. Ci è già stata l'altra volta. E poi soffre di vertigini ... io più di lei, ma soffro anche di testa dura e quindi, due grattacieli al giorno!
  15. Valen, dimenticavo. Io ho fatto il NY pass, non il City. Al cambio di giugno ho speso circa 147 euro ed ho ampiamente ammortizzato ma fatti bene i conti prima, secondo cosa ti interessa. Al rientro magari ti riassumo gli ingressi per cui l'ho usato. Il Guggenheim per i miei gusti vale il biglietto anche solo per la struttura, mi ha sedotta. Poi ci sono dei Monet, Cezanne, Picasso, Manet ... e mi è piaciuta anche parte della mostra temporanea. Non so nulla di arte contemporanea ma la mia prof delle superiori diceva "non cercate di capire, lasciate che vi entri dentro". Stavolta è successo, di solito non mi dice nulla.
  16. Ciao Cri! :-* Mi sono innamorata ... era ora, a fine viaggio Il colpo di fulmine è scattato stamattina sul TOTR ... sono salita solo io e appena arrivata in cima mi sono ritrovata con i lacrimoni (tanto per cambiare, si ) ... poi siamo andate sulla High Line che onestamente non mi ha commossa, a Chinatown dove ho scoperto che dopo due anni di corso di cinese ricordo ben quattro sinogrammi, e poi sul Brooklyn Bridge, crociera sull'Hudson, di nuovo Brooklyn Park. A questo punto con un aperitivo a base di vodka ho stordito Stefania a sufficienza per portarla sull'Empire dove mi sono innamorata di nuovo ... Chiusa la giornata di scarpinate con una steak enorme da Dallas BBQ a Ts sono pronta a svenire sul letto Buongiorno a tutti!
  17. In effetti ieri era una giornata nuvolosa e il foliage è appena all'inizio, quindi non il momento migliore per il Rooftop, ma la mezz'ora che ci ho passato in divina solitudine è stata comunque fantastica Ieri sera siamo state allo Smoke, sulla Broadway all'altezza della 105 ... veramente soddisfatte! Per 68 dollari abbiamo cenato (3 portate con birra) ed ascoltato ottimo jazz, più coinvolgente di quello sentito al Lincoln Center. Anche il minuscolo ambiente è davvero carino. Prenotazione consigliata, noi al solito ci abbiamo provato e ci è andata bene di nuovo
  18. Momento di pausa sul rooftop del Met ... indecisa se prendere la residenza qui o al MOMA Oggi sono sola e mi sono vista anche il Guggenheim ... fantastico, ci ho lasciato un pezzo di cuore!
  19. Dancing Queen è una canzone di Mamma Mia!, abbiamo visto quello. Confesso che non sapevo ci fosse un musical omonimo Da tkts eravamo oltre i cento usd e così ostinate come un chihuahua che ti morde alla caviglia abbiamo provato al botteghino del teatro un paio d'ore prima dello spettacolo, con il ny pass avevamo il 30% di sconto. Terza fila laterale in platea ma visuale ottima. Al Lincoln Center ci sono tre sale per il jazz, noi siamo state alla Dizzy Gillespie e abbiamo speso 45 usd. Forse una delle prossime sere proveremo lo Smoke Club ad Harlem, dovrebbe essere più economico. Ti so dire
  20. Proprio questa! Vista tutta, sono impazzita ... come essere in un film!
  21. Giornata super, iniziata sotto la pioggia con un giro a St Patrick tutta impacchettata e uno al Rockefeller Center (senza TOTR), poi ci siamo separate ed io ho passato qualche ora di estasi al MOMA. Snoopy era uscito, ma ho fatto due giri da Vincent, entrambi con gli occhi lucidi ... pranzo verso le tre da Le pain quotidien e poi volevo andare ai Cloisters ... ma era tardissimo per arrivare alla 190. Mi sono fermata a St John the Divine ... che dirne? È inquietante, a gusto mio, ma a modo suo veramente bella! Per chiudere in gloria la serata mi sono ritrovata a Central Park con Stefania e abbiamo tentato la sorte con la stand by list a Jazz at Lincoln Center e ci è andata bene ... le mille luci di Manhattan dalle vetrate e la magia della musica, sorseggiando un Dizzy Gillespie (leggi mojito riveduto, corretto e buonissimo) ... dollari spesi bene! Domani andiamo a Nutley dalla cugina di un'amica che vive qui. Parata per il Columbus Day (uno dei figli suona nella banda) e cena con loro per un po' di colore locale Mi aspetto decorazioni di Halloween ovunque, così le foto saranno belle per forza A domani!
  22. Sono al Moma! Da sola
  23. Naaaa ... forse ci va Stefi uno dei prossimi giorni, io passo. Non ho ancora comprato niente a parte la maglietta I love NY per il nano, mi sa che la valigia torna vuota come è partita, i negozi mi respingono Oggi giro a piedi nel Bronx, poi verso le quattro abbiamo pranzocenato all'Oyster Bar a Grand Central, ovviamente lato plebe Poi abbiamo dedicato svariati minuti (ma proprio svariati!) alla NY Public Library e ho deciso che voglio andare a vivere li dentro Per finire in gloria abbiamo investito 99 usd a Broadway, e non rimpiango un mezzo cent ... ho ancora Dancing Queen che mi suona in testa, fantastici! Sono felice di non aver visto Mamma mia! a Londra, è stato indimenticabile ... Domani Stefi vuole andare a Central Park e io credo che ne approfittero' per fare i giri che mi interessano ... Chrysler, salita su Empire o TOTR, tanto lei non viene, Rockefeller Center, Moma, Guggenheim. Boh, vedo come gira ... magari faccio sciopping Buonanotte New York!
  24. Grazie ciba! Noi partiamo giovedì, mi tengo aggiornata Missione colazione compiuta! Per chi non lo sapesse gli Arizonas sono fan-ta-sti-ci! Ieri altra mattinata di sole clamoroso, lacrimino da Miss Liberty, lacrimino a Ellis Island da cui siamo tornate verso le tre, e museo dei Nativi Americani a Battery Park. Oggi si va nel Bronx e poi ... improvvisiamo, tanto c'è un bel sole e possiamo scegliere
×
×
  • Crea Nuovo...