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mouette

Guide USA
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  1. Fradici e infreddoliti, ma completamente felici, ci avviamo per la discesa che porta al parcheggio, e dopo una curva a gomito, come per magia compare il nostro minivan … Robert è venuto a prenderci! peccato che il diluvio appena scemato abbia trasformato la strada in un fiume di fango, sdrucciolevole al punto che il nostro ragazzo non se la sente di farci salire e anzi ci dice che chiamerà qualcuno perché mandi una land rover al parcheggio, e lui tornerà a recuperare il pulmino solo quando potrà farlo in sicurezza. Solo che … this is Africa, e in Africa non sei mai solo. Alla curva successiva, dopo pochi passi, ci sentiamo gridare di spostarci di lato ed ecco: il minivan scende piano piano portato letteralmente a braccia da una cinquantina di ragazzi comparsi dal nulla, con gli attrezzi agricoli assicurati in vita alla bell’e meglio e grandi sorrisi. Robert alla guida ci fa il segno di ok, ci aspetterà giù e potremo tornare al nostro programma iniziale. Ci credete che mi sono venuti gli occhi lucidi? quando siamo scesi non abbiamo trovato più nessuno, non ci hanno aiutati per avere qualcosa in cambio ma semplicemente … perché si. La doccia calda, che stasera riesco a fare senza problemi anche se al pallido lume di una lampada a cherosene, mi sembra una benedizione come non mai. C’è poca luce anche in camera e non posso contemplare bene le gloriose ferite riportate ma avrò modo di rifarmi l’indomani, quando il primo pensiero al risveglio sarà: wow, che gambe … sembro una giraffa! no, no, che avete capito ... non sono improvvisamente diventanta una stratognocca dallo stacco coscia chilometrico: mi riferisco, come dire? … alla pezzatura, ecco Giovedì 19 giugno 2014 Poi ti alzi, e scopri di avere dozzine di muscoli la cui esistenza non avevi mai sospettato, e ti danno il buongiorno tutti insieme strillando AWAAAHIAHIAHIAHIAHAIIIII a tutto volume, e in un attimo torni agli anni delle medie e delle superiori, al giorno successivo alla prima lezione di educazione fisica dell’anno, dopo un’estate passata ad evitare con cura qualunque sport più faticoso del “giro pagine di Topolino”, e a quel senso di dolorosa delizia che solo l’acido lattico sa regalarti generosamente Un po’ meno delizioso sarà salire e scendere in continuazione dal minivan nei giorni successivi, e camminare per il poco trekking che ancora ci resta, tanto più che i crampi mi hanno lasciato le gambe rigidissime, ma che importa? il sorriso da “e comunque ce l’ho fatta” non si asciuga per così poco Il momento clou del viaggio, quello più atteso, è passato. Ci aspettano altre giornate bellissime, ma saranno un poco meno saporite, e forse è meglio così, avremo il tempo di assorbire l’emozione e rendere il rientro alla solita vita un po’ meno doloroso. O almeno, è quello che speriamo tutti ... Oggi è la giornata dell’homestay a Kisoro, dove ha sede la Mountain Gorilla Coffee Tours. Di solito Julius ne propone più di una ma noi abbiamo preferito ridurle al minimo, pur felici di fare l’esperienza, per avere modo di aggiungere parchi e wildlife al nostro viaggio. Passeremo quindi la notte in casa di una famiglia del posto, e pur non dividendone il quotidiano come faremmo se ci fermassimo più a lungo, vedremo la vita della gente vera, lontano dal mondo patinato dei lodge che per quanto essenziali sono comunque molto più di quello che hanno i (pochi) benestanti che vivono qui. (si, porto DAVVERO il pigiama di Cip&Ciop. E allora? ) La famiglia che ci ospita rientra nella categoria, e inaspettatamente, invece della … toilette di qualche post fa e del un secchio per la doccia che ci aspettavamo troviamo un bagno vero, anche se la porta non ha chiave e ce lo dividiamo in cinque. Più lusso di quanto pensassimo, e tutto sommato ci adattiamo facilmente Il viaggio da Bwindi a Kisoro non è lunghissimo e ci regala panorami inconsueti, la zona è vulcanica e i profili sinuosi delle colline che ammiccano nel sole sono veramente suggestivi. Non posso fare a meno di pensare di nuovo alla fatica inumana di coltivare questi terreni in verticale lavorando tutto a mano, e mi si stringe il cuore quando passiamo vicino a qualche gruppo di contadini al lavoro. Appena entrati a Kisoro, Robert ferma il minivan in mezzo alla strada, e ci si accosta con un gran sorriso una bella signora che porta sulla schiena una bimba deliziosa: vivono qui - e lui stasera dormirà a casa - moglie e figlia del nostro autista/amico/guida, che le saluta con un calore che darà inevitabilmente luogo a salaci battute da parte dei signori uomini (Hai visto, lei gliel’ha chiaramente promessa per stasera è la più signorile ) e ad argute considerazioni su quale fortuna sia avere un marito che sta fuori dalle balle per intere settimane per me e Sabrina. Per la legge del contrappasso, ho avuto modo di pentirmi di questa incauta affermazione in tempi sorprendentemente brevi Prima tappa alla sede della Coffee Tours, per conoscere Julius. E’ un ragazzo in gamba e mi fa un’ottima impressione, mi piace come lavora e l’interesse più etico che finanziario che dimostra per lo sviluppo del turismo e delle possibilità di creare lavoro nella regione. Facebook a volte è una gran cosa: siamo rimasti in contatto e a distanza di mesi spesso mi manda un saluto e mi racconta un po' la mia Africa ... è sempre un piacere sentirlo, anche quando mi manda notizie scoraggianti come I am fine but ebola has killed business down here, Uganda is safe but many people think Africa is one big country riesce sempre a mantenersi positivo ed a non perdere la speranza ed il sorriso. Ci accompagna insieme a Robert sulle rive del Lake Mutanda [emoji16] per il previsto giro in canoa sulle acque tranquille del lago che riflettono le colline circostanti con un effetto quasi commovente, anche se la giornata non è delle più belle, o forse proprio per questo, il soffice grigio in cui siamo immersi amplifica l'atmosfera rarefatta da medioevo lontano. Le canoe sono scavate in un unico tronco, e visto che a quanto pare sono tutti bonsai io e Sabrina abbiamo il nostro daffare per farci entrare i nostri culoni mediterranei (si può dire culoni sul forum? ). Ma una bella sequoia no? Vabbè, la taglia 40 ci manca ma il senso dell’umorismo no, e così ci limitiamo a ridere sull’improbabile possibilità di riuscire a disincastrarci al momento di scendere. Si parte, ed è una magia … per un po’ me la vivo nel silenzio più assoluto: una delle poche paure che non riesco ancora a superare è quella che le mie protesi acustiche si bagnino e mi mollino sui due piedi, e nonostante una intera bellissima vacanza passata in barca a vela, quando sono circondata dall’acqua sono sempre un po’ nervosa. Data l’apparente fragilità delle nostre imbarcazioni, preferisco togliere tutto e mettere al sicuro, almeno spero, nella custodia impermeabile che mi sono portata via apposta e mi sistemo sotto la maglia. Dopo un po’ riesco a rilassarmi e decido di tornare nel mondo degli udenti, non senza essermi concessa un sospiro di piacere prima di lasciare il silenzio: ho imparato ad apprezzare il modo in cui il mio handicap mi permette di percepire più cose con gli altri sensi che si acuiscono quando sono più indifesa, e poter almeno immaginare lo sciabordio delle acque quando la punta della canoa le fende sotto di noi è comunque una grande fortuna. I minuti scivolano armoniosi tra una ninfea, un pescatore e i tanti uccelli ed insetti che popolano il lago e la zona paludosa ai bordi, e alla fine riesco a godere davvero di ogni istante. Nel pomeriggio Julius ci accompagna alla scoperta del processo di lavorazione del caffè, una delle risorse della zona, mostrandoci passo passo tutto il procedimento, dalla piantina – mi confesso tristemente ragazza di città, non avevo idea di come si presentassero l’alberello e la bacca – alla raccolta, al lavaggio, alla macchina a manovella che sgrana i chicchi, fino a farci assistere e … ehm … collaborare, diciamo così, alla tostatura e alla macinatura. A conclusione, una degustazione che mi darà agio di trascorrere la notte in un letto di chiodi con gli occhi sbarrati: è più forte di me, se ingurgito caffeina dopo le quattro del pomeriggio la notte in bianco e gli istinti assassini sono assicurati … però è buonissimo in entrambe le versioni che ci vengono offerte, e me ne vado affascinata da questo spaccato di vita quotidiana così pesante e insieme così gratificante, lo si legge negli occhi di chi ci lavora. Ci facciamo promettere che domattina troveremo svariati sacchettini di caffè tostato in chicchi, e il pensiero va a chi è rimasto a casa: ecco un souvenir molto naif che mi piace portare su Ci aspetta ora quella che in modo inatteso sarà per me l'emozione più forte di tutto il viaggio, quella che a ripensarci mi stringe anche oggi la gola in un nodo doloroso. Si va in visita alla comunità Batwa che vive qui vicino ... i Batwa sono una popolazione pigmea che da sempre ha vissuto nelle foreste di Uganda e Paesi vicini, in armonia e profondo contatto con la terra madre, con la natura e gli animali, prendendo senza depredare, curando questo mondo meraviglioso ed entrandovi in intima relazione. Quando lo stato ugandese ha deciso che andavano istituiti i Parchi Nazionali si è trovato nell'imbarazzo del "cosa farsene" di queste popolazioni, ai nostri occhi occidentali certamente selvagge, ma in un modo che noi forse non possiamo capire anche profondamente civili. E non è riuscito a fare di meglio che liberarsene cacciandole dai loro territori, privandole di ogni risorsa, distruggendo insieme alla loro identità un patrimonio di conoscenze e sapere tradizionale. I Batwa erano cacciatori e raccoglitori, si sono ritrovati ad essere mendicanti, emarginati, senza diritti, a dover cambiare tutte le loro abitudini, anche alimentari ... vivono in una situazione di povertà estrema, vulnerabili a malattie prima sconosciute, nell'impossibilità di curarsi e di uscire da una situazione disperata anche perché il resto della popolazione li ha in spregio. Eppure c'è nei loro sguardi una fierezza antica, qualcosa di lontano ed inafferrabile che mi ha commossa profondamente. Non chiedono nulla ma accettano con semplicità se qualcosa viene loro offerto, e vivono la loro condizione senza rancore e senza rabbia, perché semplicemente ... è così, e la vita va accettata. L'unica cosa assurdamente pulita è una panca sistemata al centro di un gruppo di baracche, incongrua come una perla nel trogolo dei maiali, e mentre stiamo per salutare ed allontanarci chiedendoci che mai ci farà lì quel sedile, Robert ci ferma e ci fa segno di accomodarci, perché c'è un regalo: un gruppo di adulti canta, balla e suona per noi. Gli strumenti sono taniche vuote, rami battuti uno contro l'altro, pezzi di legno ... io e Sabrina ci guardiamo in lacrime, è impossibile descrivere la commovente bellezza di questo canto primordiale. Ci invitano a ballare con loro e ... no, non ce la facciamo, troppo imbarazzo. Adesso mi vergogno profondamente, tornassi indietro accetterei: hanno detto a Robert che sono sorpresi, sembrava ci piacesse il loro canto, e allora perché non ci siamo uniti? non importa se non siamo capaci, ci guidano loro. Prigioniera dei miei stupidi canoni occidentali, del mio stupidissimo ballo come un ippopotamo, non ho saputo cogliere lo spirito del momento ... mi ha commossa sapere che Robert ci ha portati come "amici" perchè viaggiatore è una parola sconosciuta, un concetto che non sono nemmeno in grado di assimilare. Prima di lasciarci andare, ci fanno firmare un commovente "Libro degli ospiti" che arriva dall'Italia La giornata se ne è volata via, Robert non vede l’ora di mollarci dai nostri ospiti e noi siamo ancora un po’ provati dalle fatiche di ieri, quindi andiamo ai nostri alloggi a contemplare sconsolati il disastroso destino del nostro abbigliamento da gorilla. Vi riassumo: i pantaloni da trekking li ho buttati, per un paio di strappi nei punti tattici e delle macchie indelebili di non-voglio-sapere-cosa sparse ovunque . La maglietta tecnica puzza ancora di palude nonostante ettolitri di Coccolino. La maglia a maniche lunghe esibisce fieramente le stesse macchie dei pantaloni ma non è strappata e non ho il coraggio di buttarla perché non troverò mai più qualcosa che mi stia altrettanto male. I calzettoni sono rimasti in Africa, non ho idea di dove, e secondo me gli effluvi che ne emanavano hanno fatto più di qualche vittima. Gli scarponcini … beh, quelli sono il mio capolavoro: erano fradici e ripieni di palude, i nostri ospiti ci hanno offerto di metterli accanto al fuoco di legna in cortile per farli asciugare un po’ e vi assicuro che il risultato è stato tale che se all’aeroporto ci avessero fatto aprire il bagaglio per controlli sarei attualmente detenuta in qualche regione remota vicino all’Equatore per possesso illegale di armi di sterminio di massa. Per la vostra letizia l’ho scampata, e dopo numerosi lavaggi ed ancor più numerosi improperi gli scarponcini sono tornati al posto d’onore nella scarpiera, in mezzo alle ballerine e alle scarpe da ginnastica che costituiscono tutto il mio corredo super sexy insieme ai ciabattoni di peluche La cena a base di specialità ugandesi, questa volta davvero buone - fagioli, matoke, riso, cavolo verza, patate, salsa di arachidi, funghi, zucca, carne di anche-stavolta-meglio-non-sapere, è allietata dalla compagnia della figlia minore dei padroni di casa, che parla come quasi tutti qui un ottimo inglese e ci racconta un po’ di vita quotidiana. Lasciamo i nostri regali “Italiani”, dalla marmellata alla maglietta della nazionale per il bimbo (ancora non siamo usciti a testa bassa dal Mondiale brasiliano) e ce ne andiamo a letto presto, io felice perché ho appena ricevuto da Stefania un messaggio che mi avverte di scordarmi la beata solitudine newyorchese: ha appena comprato il biglietto ed è sul mio stesso volo. Che bello essere a un continente da casa e pensare già al prossimo!
  2. Paolo, sii serio. A casa nostra nemmeno il Gatto Jeremaiyah sarà astemio [emoji16] E comunque tenda o non tenda, non ci si alza alle undici in viaggio [emoji13] inviato da Hogwarts
  3. In quel caso io tornerò in Italia con una pelliccia di panda, tesoro [emoji16] Grazie Derio, contavo su di te. Mi dispiacerebbe perderlo, e in caso va benissimo anche partire alle sette, se recuperare un'ora può essere utile ... voi datemi da mangiare, e per il resto non rompo: mi alzo presto, cammino, riesco persino a star zitta diec... cinque minuti di fila, se mi impegno [emoji1] inviato da Hogwarts
  4. Pandino, tu sì che sai rimettermi in riga [emoji16] A me il Kings Canyon piacerebbe, ma mi affido a chi ne sa di più ... troppo tirato? Ci alziamo presto! inviato da Hogwarts
  5. In un topic con panda e gabbiani nel titolo non si va poi tanto OT parlando di animali, no? [emoji1] inviato da Hogwarts
  6. mouette

    drive-usa

    Lo stesso, ma non sarei stata capace di scriverlo tutto giusto [emoji16] inviato da Hogwarts
  7. mouette

    drive-usa

    Che strano, anche io e Paolo abbiamo prenotato Alamo ... comunque anche se è già arrivato l'addebito la prenotazione è cancellabile fino a pochi giorni prima. E dato che il dollaro è in caduta libera forse è meglio così anche se tra volo, auto e un paio di hotel questo mese mi si suicidera' il cc [emoji13] inviato da Hogwarts
  8. [emoji16] [emoji16] [emoji16] [emoji16] [emoji16] Guarda, io volevo un gufo o almeno una civetta delle nevi, ma Paolo che è un romantico mi ha detto di no 'perché poi scagazza dappertutto'... così abbiamo ripiegato sul gatto gnucco [emoji13] inviato da Hogwarts
  9. E sarà il gatto più gnucco delle galassie, anche quelle lontane lontane [emoji16] inviato da Hogwarts
  10. Grazie Luisa, credo proprio che lo faremo nostro Paolo, il Pampanito si prenota anche online qui: https://buy.acmeticketing.com/events/143/list... direi di prendere un giro nel primo pomeriggio dello stesso giorno di Alcatraz. Considerando che -ho fatto un elenco lunghissimo di cose che vorrei vedere e che vorrebbe vedere Paolo (più o meno le stesse, a dire il vero) -mi piace ogni tanto fermarmi a prendere un caffé e guardare la vita che mi passa accanto -sono agibile e funzionante dalle 7 alle 23 poi si attiva l'autospegnimento -viaggio con un fotografo e non voglio dettargli condizioni sui tempi -più guide, diari e vecchi appunti leggo, più cose vorrei vedere ho deciso che mi mancano due giorni, a San Francisco. Poco male, vorrà dire che si torna [emoji2] Intanto ho preso questa bellissima cartina pastrugnabile e la sto appunto pastrugnando per benino, nel decidere a cosa rinunciare per stavolta: Per gli alloggi abbiamo già prenotato il prenotabile e scelto il non prenotabile ... ci mancano Las Vegas, ma c'è tempo e poi a me va bene qualsiasi cosa, e Page, che è un mezzo disastro sia per i costi che per il rapporto qualità/prezzo. Abbiamo provato a contattare il campeggio, e mi accingo a rispondere a Jeremaiyah (giuro, scritto così), il volpino titolare che alla richiesta di un posto tenda ha risposto chiedendo le misure del mio camper ... se riesco a convincerlo ad accettare un bonifico in dollari, visto che non hanno il booking online e non mi emoziona troppo l'idea di mandare il numero della carta di credito per email, penso che faremo da cavie per i (pochi?) campeggiatori del forum. Altrimenti vedo se può andar bene una ricaricabile, anche se come carta a garanzia non è detto che la prendano. Se avete altri suggerimenti ... da quel che abbiamo visto su UOTRadvisor, il Motel 6 è tristino ma accettabile, alla peggio blocchiamo quello, anche se sono circa 100 euro contro 20 dollari per il posto tenda. EDIT: grazie room, ho visto ora il tuo messaggio, ci guardiamo subito
  11. [emoji16] [emoji16] [emoji16] Grazie ragazze [emoji8] inviato da Hogwarts
  12. Grazie Lunrancio ... se riusciamo a organizzare quando sono giù anch'io mi farebbe piacere conoscerti! [emoji1] inviato da Hogwarts
  13. Caro il mio @@ceemo (ai passi del poro Limon ... ailoviù!) io adoro essere sopravvalutata, grazie! Si, ho preso il mal d'Africa in forma incurabile, ci tornerei domattina su una gamba sola, ma è una cosa recente e ho nel carniere solo il Sahara marocchino e l'Africa più nera che c'è ... non consiglierei allo Squisito un giro in Uganda, anche se da fotografare forse troverebbe qualcosina (che so, i gorilla? ) ed i giorni che ha sarebbero perfetti, io ho fatto un giro di 13, perché mi pare di capire che vorrebbe muoversi in fai da te. Ecco, quello è sicuramente più praticabile in Sudafrica e Namibia. ampiamente testati da amici tra cui MIchele-Magic qui sul forum ... io faccio la posta al Botswana da un'eternità ma lo vedo già un pochino meno praticabile per i costi che mi dicono alti. E non vedo l'ora di andare in Namibia per la varietà incredibile di panorami che offre, ma anche il Sudafrica vale il viaggio, credo, e forse come giorni ci stiamo già di più.
  14. E tu come fai a saperlo? Katacoso, tranquillo, mi sono fatta una bella sghignazzata
  15. Siiii! Tu ti fai massaggiare i piedi da una bella cinesina che io soffro il solletico e ti aspetto al museo della cultura cinese [emoji7], si? [emoji16] inviato da Hogwarts
  16. Ma va là che non gli lascio pagare manco la pizza [emoji1] E poi le ostriche si mangiano a Cancale, cinque euro la dozzina. Di più è troppo [emoji16] inviato da Hogwarts
  17. Interessante! Anche se mi sa che le ostriche piacciono di più a me [emoji16] Grazie a tutti! inviato da Hogwarts
  18. Ti saprò dire come la prenderà Paolo, è dalle elementari che sogno di contare gli anelli dal vivo invece che sulle pagine del sussidiario
  19. ... soprattutto sono curiosa di scoprire cosa sono i BISCVEOTTI Scherzi a parte, ho seguito un corso di cinese per un paio d'anni e dove vedo un sinogramma, devo andare. L'idea è di farci una passeggiata e possibilmente un pranzo/cena, visto che a New York l'esperienza mi è piaciuta un sacco, e Paolo non è stato a Chinatown nel corso del primo viaggio. Detto questo, sono totalmente flessibile - tolti i miei pochissimi must che sono qualche notte in tenda, l'alba più o meno ovunque e il tramonto a Santa Monica (Paolo sa perché ) - e se nei tre giorni Chinatown non entra perché abbiamo troppe cose da vedere ... pazienza, ci son cinesi ovunque e mi consolerò col takeaway sotto casa Non sono riuscita a seguire bene il discorso sul Sequoia ma adesso mi procuro una cartina e studio, così capisco anch'io ... grazie Derio! Mi ispira più di Yosemite, perché come Katacoso volevo entrare nelle Giovani Marmotte, e il Generale Sherman è nei miei sogni da una vita, quindi quando Paolo mi ha chiesto costa o Sequoia? ho avuto pochi dubbi. La costa sarà per un prossimo giro Ecco, questo mi piacerebbe un sacco! Come se fossi capace di dirti di no per qualcosa! Ti rendi conto che ho acconsentito ad entrare in un OUT.. OUTL... in uno di quei posti lì?
  20. Non serve, lo vedi quando arriva il treno: i vagoni dei local hanno come simbolo un cerchio luminoso, gli express un rombo. E c'è scritto anche sui tabelloni che annunciano l'arrivo. Non farti prendere dall'ansia della programmazione, il primo che passa lo prendi [emoji6] inviato da Hogwarts
  21. Che pauuuuuura [emoji33] [emoji33] [emoji33] Sarò docile come un agnellino [emoji16] inviato da Hogwarts
  22. Il The View era "la prima cosa da prenotare assolutamente" appena avessimo preso il volo ... poi ieri è passato alla casella MAH. In realtà, anche se ci stiamo pensando, è più probabile che decidiamo per la piazzola al Gouldings Campground. Lo so, sono venale, ma 30 dollari contro 240 fanno pensare ... Per me non sarebbe un ripiego, la posizione è ottima e mi piace dormire in tenda ... comunque non è detta l'ultima parola, abbiamo in preventivo tre o quattro notti sui 22-25 dollari in campeggio, e a Las Vegas puntiamo a qualche offertona visto che ci passiamo in settimana, può darsi che alla fine, fatti due conti, cambiamo idea A me piacerebbe andare a Sausalito, ma Paolo dice che potremmo tenerla per un viaggio futuro come tappa per dormire ... per stavolta ci concentreremo su San Francisco, godendocela al massimo. Non vedo l'ora di dare prova di tutto il mio talento artistico durante il giro alla Lucasfilm (l'atrio è visitabile e molto guerrestellaresco) fotografando Paolo qui davanti Per il pernottamento, a San Francisco abbiamo segnato un paio di soluzioni con airbnb, poi come diceva Paolo abbiamo già prenotato a Furnace Creek ed Anaheim, e ci siamo appuntati le date di apertura prenotazioni per i campeggi a Yosemite (pochi posti tenda in quelli che vogliamo noi, semmai si ripiega sul Curry Village e pazienza), al Grand Canyon e a Sequoia, dove abbiamo già scelto la piazzola . Al Bryce mi tocca rinunciare al tepee in favore di una tenda normale perché i bagni sono lontani e Paolo non mi manda a fare pipì da sola di notte che non si sa mai chi posso incontrare: orsi, lupi, Jack the Ripper in trasferta - ora di agosto sarà pentitissimo - mentre a quanto pare Page è un disastro per il pernottamento. Ci penseremo, per aver prenotato il volo da 24 ore o poco più non siamo messi male
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