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mouette

Guide USA
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  1. Io l'ho trovata già schedulata circa una volta a settimana dopo metà ottobre, vedrai che a luglio ce ne sono anche più spesso. È un'esperienza che merita davvero (grazie Chiara [emoji6]) inviato da Hogwarts
  2. Ciao Francesco, per il The View guarda la pagina che ti ho linkato: in basso c'è scritto BOOKING ONLINE o qualcosa di simile, sottolineato. Se ci clicchi su ti rimanda direttamente alla pagina di prenotazione. E puoi riservare il posto già ora, non ci sono vincoli di tempo. Se non sbaglio sono venti dollari. inviato da Hogwarts
  3. Sabato 21 giugno 2014 La nostra ultima colazione alle 6, che brivido Penultimo giorno in terra africana, e game drive finale, sempre a Lake Mburo NP … un’emozione esserci al risveglio del sole. Il freddo è pungente, nel minivan con il tettuccio alzato per permetterci di fare foto a nostro agio, ma lo spettacolo rende insensibili alla temperatura. Qualche nuvola oscura il cielo ma non il nostro umore: dopo il safari, con i relativi avvistamenti, partiremo in direzione Mabamba Swamp, a caccia del Becco-a-scarpa! (anche le gru nel nostro carniere! ) mbeh? è - stato - un animaletto peloso anche lui, no? Certamente meno figo dei gorilla, il Becco-a-scarpa è però forse più difficile da avvistare, predilige paludi e aree acquitrinose ricoperte di fitta vegetazione e vive solo in Africa Orientale lungo il Nilo Bianco. Non si alza quasi mai in volo, non emette alcun verso ed è a rischio estinzione. Per finire, è davvero, davvero, semplicemente, incredibilmente BRUTTO ed ha costantemente un’espressione incaxxosissima . Di conseguenza, non posso che trovarlo adorabile , e augurarmi con tutto il cuore di completare con lui il mio album di figurine: è l’unico avvistamento che ci manca, ce ne andremo comunque sazi e soddisfatti da questo meraviglioso Paese anche se dovessimo patire la piccola delusione di non incontrarlo ma … non ci siamo preparati, ecco. Quindi … Becchino caro, farai bene a farti vedere! Prima di arrivare al ramo della palude dove ci aspetta la barca, la pausa pranzo in una location decisamente notevole, per la quale mi auto-autorizzo a fare la sborona: oh, ragazzi, ho mangiato all’Equatore! Il posticino di oggi è infatti esattamente collocato sulla linea che divide il nostro mondo a metà … e dopo l'eating potremo anche dedicarci allo sciopping: il posto è turistico, quindi ecco a voi un bel centro commerciale . I prezzi sono da outlet, le … marche un po’ meno, di certo è tutto artigianato genuino, e mi lascio affascinare, io che non porto quasi mai nulla, da orecchini a 30 cent di euri, e bracciali, e collane in legno, osso e piccole pietre, da una orrenda calamita per il frigo di mia madre (I crossed the Uganda Equator ), da piccoli pensieri per chi è rimasto a casa. Tranne Sabrina, che opta per un hamburger con patatine – ve l’ho detto che è un posto turistico! – ordiniamo tutti un chicken wrap. La cameriera sta per andarsene dopo aver preso l’ordinazione, ma esita un momento, e visto che a parte Robert siamo tutti muzungu ci avverte: c’è della verdura cruda nel wrap. Senza nemmeno consultarci, temerari, facciamo spallucce in coro. Ormai siamo alla fine, succeda quel che deve succedere. Stasera dormiremo alla Entebbe Airport Guest House, stanze in muratura, bagni privati e water con lo sciacquone: siamo pronti a tutto! Questo viaggio meraviglioso non ha smesso un attimo di sorprendermi: dopo tante sensazioni e scoperte non mi aspetto più chissà cosa, e invece il giro in barca sulla palude si rivela una gita bellissima, complici il sole e la brezza, e l’abilità dei nostri nocchieri. L’avvistamento tanto desiderato alla fine è “solo” la ciliegina su una torta squisita, che mi godo un boccone dopo l’altro respirando con avidità ogni più piccola emozione. Grazie all'abiiltà e alle conoscenze dei barcaioli, il Becco viene avvistato abbastanza velocemente, e la manovra di avvicinamento permette persino a me e alla Sapy di inquadrarne ben bene l'espressione di viva cordialità con la quale ci accoglie Sbarcati, riprendiamo il viaggio verso la nostra ultima tappa: per abbreviarlo prenderemo una chiatta che attraversa il Lake Victoria, con orari approssimativi e un sistema di registrazione molto naif … nome, cognome, sesso e data di nascita che annotiamo su un quaderno di nostro pugno, e si va. Ci chiediamo se la procedura sia necessaria in vista dell’eventuale inabissamento del naviglio, che ha palesemente visto anni migliori, per avere un elenco delle vittime nel modo più rapido e indolore, ma accogliamo l’ipotesi con la stessa serafica alzata di spalle riservata alle verdure crude. Stiamo diventando africani dentro … Hakuna Matata! Anche questa è un’esperienza, pigiati tra auto, moto, biciclette e galline, come sempre unici muzungu, ci godiamo la traversata e lo sbarco in un mondo che ricomincia ad assomigliare al nostro: Entebbe è una città vera, con le strade asfaltate e un sacco di negozi, macchine, movimento, per quanto tutto pittorescamente ugandese. Mi sale un pizzico di malinconia, mi sembra di essere appena arrivata ed insieme qui da mille anni, e l’idea di tornare nel mio mondo alla mia vita amatissima e piena da un lato mi rende felice e dall’altro mi fa presagire che sentirò acutamente la mancanza di questo pezzo di mondo che mi ha rubato il cuore, l’anima e i sensi. In un attimo raggiungiamo la guest-house, che mi sembra assurdamente lussuosa anche se è al massimo al livello di un tre stelle italiano di provincia, e finalmente dopo tanti giorni riusciamo ad agganciare un wifi. Mentirei se dicessi che il mondo mi è mancato: un paio di persone che ho nel cuore le ho sentite comunque, via sms, per un ci sono e ti penso, gli altri … ho una vita davanti per recuperare con loro questi quindici giorni di assenza, e sarò ben felice di farlo, ma trovo meraviglioso che la vita ogni tanto mi regali la possibilità di avere degli scampoli di anima completamente liberi, solo per me. Torno dunque nel mondo, mi dedico alla cena, mi godo il tramonto nel giardino ben curato, protetto da alte mura che chiudono l’Africa fuori, e mi preparo con un sorriso all’ultimo giorno in questa terra meravigliosa.
  4. Grazie Snake Intanto mi sono cercata un po' di immagini e me ne sono innamorata ... niente botta in testa, grazie, Paolo: acconsento spontaneamente . E con entusiasmo!
  5. Ciao Laura, la tua opzione 1 è in pratica il giro che faremo Paolo (pandathegreat) ed io il prossimo agosto, San Francisco e la parte più bella della Route 66 comprese, in 19 giorni. In aprile la Tioga Road quasi sicuramente sarà ancora chiusa, per agosto invece potresti prendere spunto, questo è il link al nostro topic di preparazione: http://www.usaontheroad.it/index.php?/topic/22488-che-ci-fanno-un-panda-e-una-mouette-in-giro-per-il-west/ E questo è il riassunto: 27/07/2015 Ita - San Francisco 28/07/2015 San Francisco 29/07/2015 San Francisco 30/07/2015 San Francisco 31/07/2015 San Francisco - Sequoia 01/08/2015 Sequoia - Yosemite 02/08/2015 Yosemite - Mono Lake 03/08/2015 Mono Lake - Bodie - Death Valley 04/08/2015 Death Valley - Las Vegas 05/08/2015 Las Vegas 06/08/2015 Las Vegas - Bryce 07/08/2015 Bryce - Page 08/08/2015 Page - Monument Valley 09/08/2015 Monument Valley - Grand Canyon 10/08/2015 Grand Canyon - Kingman 11/08/2015 Kingman - LA 12/08/2015 LA 13/08/2015 LA 14/08/2015 LA - Ita Per me è la prima volta a Ovest, ma Paolo è uno dei guru del forum per gli itinerari, non perché è il mio ragazzo ma puoi fidarti ciecamente sulla fattibilità
  6. Intendi che hai provato per il primo agosto, non per ottobre, vero? Ieri Paolo ha prenotato alle 16 ora italiana per la notte del 31 luglio, prima non gli permetteva di accedere ... oggi per curiosità ho guardato e mi dava già il tutto esaurito per la nostra data, quindi ti conviene appostarti ... Ti confermo il 15 marzo per le prenotazioni di agosto, sempre alle 16 ora italiana perché i posti tenda nella Valley sono pochi (presumo che anche a voi interessi lì) Poi ci manca il Mather Campground al Grand Canyon che prenoteremo il 9 febbraio (o almeno ci proveremo ) mentre gli altri li abbiamo già fermati senza nessuna difficoltà. Ti riporto i link per comodità: Sequoia (Hume Lake): http://www.reserveamerica.com/facilityDetails.do?contractCode=NRSO&parkId=71547 Yosemite: http://www.recreation.gov/camping/lower-pines/r/campgroundDetails.do?contractCode=NRSO&parkId=70928 Mono Lake: http://www.virginiacrksettlement.com/ Bryce Canyon: http://www.brycecanyonmotel.com/bryce-campgrounds/ Page: http://pagecampground.com/ Monument Valley: http://monumentvalleyview.com/campground/ Grand Canyon: http://www.reserveamerica.com/camping/mather-campground/r/campgroundDetails.do?contractCode=NRSO&parkId=70971
  7. Ciao Mondu, prenotato oggi Hume Lake! Come il Mather Campground al Grand Canyon apre le prenotazioni esattamente sei mesi prima. Per Yosemite invece ci sono degli scaglioni di date, per agosto ad esempio ci proveremo il 15 marzo, nel frattempo per prudenza abbiamo bloccato una cabin al Curry Village perché vogliamo dormire in zona. Peccato costi 140 dollari, quindi ci metteremo a caccia della piazzola. Tutte le altre soluzioni che abbiamo scelto sono già prenotabili (e prenotate!) Per la tenda abbiamo deciso di fare un ordine su internet un paio di settimane prima di partire, scegliendo il ritiro sul posto, per la precisione al Walmart di Visalia, in modo da essere sicuri di trovare quello che ci interessa, e di poter scegliere con calma da casa. Se poi riuscirò a farla entrare nella valigia la tenda tornerà in Italia con noi, altrimenti la regaleremo al primo addetto del noleggio auto che abbia un figlio nelle Giovani Marmotte. inviato da Hogwarts
  8. Ciao Mondu, io e Paolo (@pandathegreat) domani all'apertura proveremo a prenotare un posto tenda a Hume Lake per il 31 luglio, ti saprò dire come va. Stiamo preparando un viaggio simile a quello che intendi fare tu, escluse le due notti a San Diego perché abbiamo un paio di giorni in meno, e dove possibile pernotteremo in tenda. Se vuoi dare un'occhiata al nostro topic, abbiamo indicato le prenotazioni già fatte (Mono Lake, Bryce, Page e Monument) e da fare all'apertura (Hume Lake, Yosemite e Grand Canyon): http://www.usaontheroad.it/index.php?/topic/22488-che-ci-fanno-un-panda-e-una-mouette-in-giro-per-il-west/
  9. ... ahia ... mi sa che 500 euro era solo il controvalore presunto al momento della prenotazione, allora. Non fa fede per il pagamento. Non sono in grado di fare previsioni ovviamente, ma l'euro è in caduta libera e pare la tendenza sia quella di arrivare alla parità. Forse ti conviene sentire se puoi saldare subito, almeno è probabile che risparmi qualcosina ...
  10. Per il musical, se non hai preferenze particolari ti conviene andare da TKTS in Times Square, vendono biglietti scontati per la sera stessa. Io avevo una NY Pass (sono rimasta nove giorni) e sono andata direttamente al botteghino del teatro dove mi hanno fatto lo sconto del 30% per Mamma Mia! - favoloso, per inciso - ma da TKTS per alcuni spettacoli si arriva anche al 50% Per il jazz, io sono stata sia al Lincoln Center - ma ci siamo fatte inserire in lista d'attesa un paio d'ore prima dello spettacolo e ci è andata bene, non è sempre detto - sia ad Harlem, allo Smoke Club. Consiglio senza esitazione il secondo dove abbiamo anche cenato, una serata superlativa. Ti lascio il link al sito, anche qui siamo andate senza prenotazione, ma magari è meglio averla: http://www.smokejazz.com/
  11. A Central Park (che comunque nemmeno io ho girato tutto ) non mi perderei Strawberry Fields e la Bethesda Fountain, sono molto vicini. Poi il bello è girare un po' a caso e guardare la vita che scorre, il parco è tutto bellissimo. Io non sono salita sulla Statua della Libertà perché soffro di vertigini e cioppaura, ma se decidi di farlo devi muoverti con un buon anticipo per acquistare i biglietti per la Corona, che vanno esauriti in fretta e non si trovano sicuramente il giorno stesso. Nella stessa gita non mancherei Ellis Island, a me è piaciuta moltissimo. Vedo che non hai inserito Ground Zero con il Memorial 9/11 ... è una visita dolorosa e toccante, sono scelte molto personali ma secondo me va fatta. Io prenderei in considerazione anche la salita sul Top of the Rock, di giorno così ti godi la vista spettacolare sul Central Park. Immagino che la scelta di non inserire alcun museo nel tuo itinerario sia ragionata, personalmente ho amato moltissimo il MoMa, il Guggenheim (che va visto almeno da fuori, è bellissimo) e il Met, ma se non ti piace il genere saltali pure senza rimorso. A me è piaciuta anche Chinatown, mentre a Little Italy non sono stata, ma non ne ho sentito parlare con particolare entusiasmo da nessuno. Fai anche un salto a Grand Central, ti porta via poco tempo e l'ho trovata spettacolare. Un musical o una serata jazz, che ne dici?
  12. Venerdì 20 giugno 2014 Con un ultimo sguardo al cortile ed ai suoi … abitanti ci congediamo dai nostri ospiti, inizia una nuova giornata di trasferimento, lunga e un po’ scomoda ma mai noiosa. Costeggiamo il Lake Bunyoni, e le sue forme sinuose nella caligine del mattino non mancano di affascinarmi. (... si, questa sulla sinistra è la strada principale. E si, è a doppio senso ) Il nastro di terra rossa scorre sotto di noi fino a condurci a Mbarara, uno dei più grandi centri del sud dell’Uganda, sede universitaria e città molto più moderna di quelle a cui ci siamo abituati negli ultimi giorni, anche se altrettanto caotica e creativa. Ci fermiamo per pranzo, in uno dei “posticini” di Robert, ma stavolta a sopresa prima di farci entrare ci passano il metal detector … ok, non è proprio un posticino, ha l’aria abbastanza occidentale anche se propone cucina tipica, che io e Sabrina sdegniamo a favore di un banalissimo pollo con le patatine. Spiriti dei miei progenitori africani, perdonatemi, ma dopo tanto ma-toke avrei voglia di ma-cdonald! Nel tardo pomeriggio giungiamo finalmente al lodge che ci ospiterà stanotte, l’Eagle Nest, che già dal nome promette di essere quella che se avessi sedici anni chiamerei una figata! promette e mantiene: mi perdonerete se vi faccio iniziare i tour dai bagni, ma mi hanno mandata in visibilio Privati, ogni tenda ha il suo, si raggiungono aprendo la … parete posteriore con la zip. Vi faccio notare, oltre al water ecologico con relativo fogliame di cui la premurosa receptionist ci chiarisce a gesti l’utilizzo – il primo che chiede se è la carta igienica sarà cacciato da questo diario con disonore – il mio lavandino e la mia doccia: stavolta sì che posso sentirmi una Giovane Marmotta! La vista tiene fede al nome e leva il fiato, quello che vedete laggiù è il Lake Mburo sulle cui rive si stende il National Park omonimo, che dopo esserci sistemati raggiungeremo per un safari serale. Ho avuto appena il tempo di fare l’inventario degli avvistamenti notando che le uniche figurine che mi mancano sono il Becco a scarpa, che se siamo fortunati potremmo incontrare domani nelle Mabamba Swamp, e la zebra, che forse non vive in Uganda quando … Il game drive è piacevole come sempre: anche se dopo dieci giorni, zebre a parte, non riserva nuove emozioni, è ogni volta un tuffo al cuore ammirare gli animali e pensare che sono nati liberi, e liberi e selvatici resteranno, per quanto relativamente abituati alla presenza umana, e mi godo ogni istante … anche perché sono comodamente seduta nel minivan e le mie gambe tuttora in sciopero non hanno modo di portare avanti la loro dolorosa protesta (Felice come un Facocero nel Fango ) Il tramonto sul lago è una nuova silenziosa magia … solo qualche ippopotamo curioso fende le acque per darci uno sguardo, ma senza troppo entusiasmo, e ci godiamo gli ultimi raggi in assorta contemplazione. Un’ottima cena a lume di candela precede una inattesa ma gustosissima doccia calda, che essendo come sempre l’unica ospite della tenda mi godo il doppio degli altri, che hanno a disposizione in due la stessa quantità d’acqua
  13. Potrei sbagliare, ma lavoro in banca in un Centro Estero e temo di avere ragione: non esiste l'applicazione retroattiva del cambio sulle divise. L'addebito sulle carte sia di credito che di debito viene sempre conteggiato applicando il cambio del giorno stesso in cui è effettuato. Quindi se la tua tariffa è espressa in dollari, il cambio applicato sarà quello del giorno in cui ritirerai l'auto. Se la tariffa è espressa in euro sul contratto, salderai i 430 che mancano. A Londra mi hanno chiesto se volevo saldare in euro o in sterline il conto dell'Hotel, è possibile che sia lo stesso per te, credo però che faccia fede la divisa in cui è espresso il contratto di Alamo. inviato da Hogwarts
  14. Il secondo guidatore è sempre compreso in California [emoji6] Interessante sapere che qualcuno non applica il drop off noleggiando in città, noi non abbiamo trovato nulla. Da segnare. inviato da Hogwarts
  15. Potresti darle un'amorevole botta in testa, così non soffre, per esempio [emoji16] inviato da Hogwarts
  16. Confermo: io e Paolo abbiamo noleggiato in aeroporto a SFO perché se lo avessimo fatto in città il drop off sarebbe costato 150 dollari. Abbiamo simulato con più compagnie e broker ed era così per tutti. inviato da Hogwarts
  17. Li tengo da parte per quando ti vorrò sedurre, ciccino [emoji16] inviato da Hogwarts
  18. Fradici e infreddoliti, ma completamente felici, ci avviamo per la discesa che porta al parcheggio, e dopo una curva a gomito, come per magia compare il nostro minivan … Robert è venuto a prenderci! peccato che il diluvio appena scemato abbia trasformato la strada in un fiume di fango, sdrucciolevole al punto che il nostro ragazzo non se la sente di farci salire e anzi ci dice che chiamerà qualcuno perché mandi una land rover al parcheggio, e lui tornerà a recuperare il pulmino solo quando potrà farlo in sicurezza. Solo che … this is Africa, e in Africa non sei mai solo. Alla curva successiva, dopo pochi passi, ci sentiamo gridare di spostarci di lato ed ecco: il minivan scende piano piano portato letteralmente a braccia da una cinquantina di ragazzi comparsi dal nulla, con gli attrezzi agricoli assicurati in vita alla bell’e meglio e grandi sorrisi. Robert alla guida ci fa il segno di ok, ci aspetterà giù e potremo tornare al nostro programma iniziale. Ci credete che mi sono venuti gli occhi lucidi? quando siamo scesi non abbiamo trovato più nessuno, non ci hanno aiutati per avere qualcosa in cambio ma semplicemente … perché si. La doccia calda, che stasera riesco a fare senza problemi anche se al pallido lume di una lampada a cherosene, mi sembra una benedizione come non mai. C’è poca luce anche in camera e non posso contemplare bene le gloriose ferite riportate ma avrò modo di rifarmi l’indomani, quando il primo pensiero al risveglio sarà: wow, che gambe … sembro una giraffa! no, no, che avete capito ... non sono improvvisamente diventanta una stratognocca dallo stacco coscia chilometrico: mi riferisco, come dire? … alla pezzatura, ecco Giovedì 19 giugno 2014 Poi ti alzi, e scopri di avere dozzine di muscoli la cui esistenza non avevi mai sospettato, e ti danno il buongiorno tutti insieme strillando AWAAAHIAHIAHIAHIAHAIIIII a tutto volume, e in un attimo torni agli anni delle medie e delle superiori, al giorno successivo alla prima lezione di educazione fisica dell’anno, dopo un’estate passata ad evitare con cura qualunque sport più faticoso del “giro pagine di Topolino”, e a quel senso di dolorosa delizia che solo l’acido lattico sa regalarti generosamente Un po’ meno delizioso sarà salire e scendere in continuazione dal minivan nei giorni successivi, e camminare per il poco trekking che ancora ci resta, tanto più che i crampi mi hanno lasciato le gambe rigidissime, ma che importa? il sorriso da “e comunque ce l’ho fatta” non si asciuga per così poco Il momento clou del viaggio, quello più atteso, è passato. Ci aspettano altre giornate bellissime, ma saranno un poco meno saporite, e forse è meglio così, avremo il tempo di assorbire l’emozione e rendere il rientro alla solita vita un po’ meno doloroso. O almeno, è quello che speriamo tutti ... Oggi è la giornata dell’homestay a Kisoro, dove ha sede la Mountain Gorilla Coffee Tours. Di solito Julius ne propone più di una ma noi abbiamo preferito ridurle al minimo, pur felici di fare l’esperienza, per avere modo di aggiungere parchi e wildlife al nostro viaggio. Passeremo quindi la notte in casa di una famiglia del posto, e pur non dividendone il quotidiano come faremmo se ci fermassimo più a lungo, vedremo la vita della gente vera, lontano dal mondo patinato dei lodge che per quanto essenziali sono comunque molto più di quello che hanno i (pochi) benestanti che vivono qui. (si, porto DAVVERO il pigiama di Cip&Ciop. E allora? ) La famiglia che ci ospita rientra nella categoria, e inaspettatamente, invece della … toilette di qualche post fa e del un secchio per la doccia che ci aspettavamo troviamo un bagno vero, anche se la porta non ha chiave e ce lo dividiamo in cinque. Più lusso di quanto pensassimo, e tutto sommato ci adattiamo facilmente Il viaggio da Bwindi a Kisoro non è lunghissimo e ci regala panorami inconsueti, la zona è vulcanica e i profili sinuosi delle colline che ammiccano nel sole sono veramente suggestivi. Non posso fare a meno di pensare di nuovo alla fatica inumana di coltivare questi terreni in verticale lavorando tutto a mano, e mi si stringe il cuore quando passiamo vicino a qualche gruppo di contadini al lavoro. Appena entrati a Kisoro, Robert ferma il minivan in mezzo alla strada, e ci si accosta con un gran sorriso una bella signora che porta sulla schiena una bimba deliziosa: vivono qui - e lui stasera dormirà a casa - moglie e figlia del nostro autista/amico/guida, che le saluta con un calore che darà inevitabilmente luogo a salaci battute da parte dei signori uomini (Hai visto, lei gliel’ha chiaramente promessa per stasera è la più signorile ) e ad argute considerazioni su quale fortuna sia avere un marito che sta fuori dalle balle per intere settimane per me e Sabrina. Per la legge del contrappasso, ho avuto modo di pentirmi di questa incauta affermazione in tempi sorprendentemente brevi Prima tappa alla sede della Coffee Tours, per conoscere Julius. E’ un ragazzo in gamba e mi fa un’ottima impressione, mi piace come lavora e l’interesse più etico che finanziario che dimostra per lo sviluppo del turismo e delle possibilità di creare lavoro nella regione. Facebook a volte è una gran cosa: siamo rimasti in contatto e a distanza di mesi spesso mi manda un saluto e mi racconta un po' la mia Africa ... è sempre un piacere sentirlo, anche quando mi manda notizie scoraggianti come I am fine but ebola has killed business down here, Uganda is safe but many people think Africa is one big country riesce sempre a mantenersi positivo ed a non perdere la speranza ed il sorriso. Ci accompagna insieme a Robert sulle rive del Lake Mutanda [emoji16] per il previsto giro in canoa sulle acque tranquille del lago che riflettono le colline circostanti con un effetto quasi commovente, anche se la giornata non è delle più belle, o forse proprio per questo, il soffice grigio in cui siamo immersi amplifica l'atmosfera rarefatta da medioevo lontano. Le canoe sono scavate in un unico tronco, e visto che a quanto pare sono tutti bonsai io e Sabrina abbiamo il nostro daffare per farci entrare i nostri culoni mediterranei (si può dire culoni sul forum? ). Ma una bella sequoia no? Vabbè, la taglia 40 ci manca ma il senso dell’umorismo no, e così ci limitiamo a ridere sull’improbabile possibilità di riuscire a disincastrarci al momento di scendere. Si parte, ed è una magia … per un po’ me la vivo nel silenzio più assoluto: una delle poche paure che non riesco ancora a superare è quella che le mie protesi acustiche si bagnino e mi mollino sui due piedi, e nonostante una intera bellissima vacanza passata in barca a vela, quando sono circondata dall’acqua sono sempre un po’ nervosa. Data l’apparente fragilità delle nostre imbarcazioni, preferisco togliere tutto e mettere al sicuro, almeno spero, nella custodia impermeabile che mi sono portata via apposta e mi sistemo sotto la maglia. Dopo un po’ riesco a rilassarmi e decido di tornare nel mondo degli udenti, non senza essermi concessa un sospiro di piacere prima di lasciare il silenzio: ho imparato ad apprezzare il modo in cui il mio handicap mi permette di percepire più cose con gli altri sensi che si acuiscono quando sono più indifesa, e poter almeno immaginare lo sciabordio delle acque quando la punta della canoa le fende sotto di noi è comunque una grande fortuna. I minuti scivolano armoniosi tra una ninfea, un pescatore e i tanti uccelli ed insetti che popolano il lago e la zona paludosa ai bordi, e alla fine riesco a godere davvero di ogni istante. Nel pomeriggio Julius ci accompagna alla scoperta del processo di lavorazione del caffè, una delle risorse della zona, mostrandoci passo passo tutto il procedimento, dalla piantina – mi confesso tristemente ragazza di città, non avevo idea di come si presentassero l’alberello e la bacca – alla raccolta, al lavaggio, alla macchina a manovella che sgrana i chicchi, fino a farci assistere e … ehm … collaborare, diciamo così, alla tostatura e alla macinatura. A conclusione, una degustazione che mi darà agio di trascorrere la notte in un letto di chiodi con gli occhi sbarrati: è più forte di me, se ingurgito caffeina dopo le quattro del pomeriggio la notte in bianco e gli istinti assassini sono assicurati … però è buonissimo in entrambe le versioni che ci vengono offerte, e me ne vado affascinata da questo spaccato di vita quotidiana così pesante e insieme così gratificante, lo si legge negli occhi di chi ci lavora. Ci facciamo promettere che domattina troveremo svariati sacchettini di caffè tostato in chicchi, e il pensiero va a chi è rimasto a casa: ecco un souvenir molto naif che mi piace portare su Ci aspetta ora quella che in modo inatteso sarà per me l'emozione più forte di tutto il viaggio, quella che a ripensarci mi stringe anche oggi la gola in un nodo doloroso. Si va in visita alla comunità Batwa che vive qui vicino ... i Batwa sono una popolazione pigmea che da sempre ha vissuto nelle foreste di Uganda e Paesi vicini, in armonia e profondo contatto con la terra madre, con la natura e gli animali, prendendo senza depredare, curando questo mondo meraviglioso ed entrandovi in intima relazione. Quando lo stato ugandese ha deciso che andavano istituiti i Parchi Nazionali si è trovato nell'imbarazzo del "cosa farsene" di queste popolazioni, ai nostri occhi occidentali certamente selvagge, ma in un modo che noi forse non possiamo capire anche profondamente civili. E non è riuscito a fare di meglio che liberarsene cacciandole dai loro territori, privandole di ogni risorsa, distruggendo insieme alla loro identità un patrimonio di conoscenze e sapere tradizionale. I Batwa erano cacciatori e raccoglitori, si sono ritrovati ad essere mendicanti, emarginati, senza diritti, a dover cambiare tutte le loro abitudini, anche alimentari ... vivono in una situazione di povertà estrema, vulnerabili a malattie prima sconosciute, nell'impossibilità di curarsi e di uscire da una situazione disperata anche perché il resto della popolazione li ha in spregio. Eppure c'è nei loro sguardi una fierezza antica, qualcosa di lontano ed inafferrabile che mi ha commossa profondamente. Non chiedono nulla ma accettano con semplicità se qualcosa viene loro offerto, e vivono la loro condizione senza rancore e senza rabbia, perché semplicemente ... è così, e la vita va accettata. L'unica cosa assurdamente pulita è una panca sistemata al centro di un gruppo di baracche, incongrua come una perla nel trogolo dei maiali, e mentre stiamo per salutare ed allontanarci chiedendoci che mai ci farà lì quel sedile, Robert ci ferma e ci fa segno di accomodarci, perché c'è un regalo: un gruppo di adulti canta, balla e suona per noi. Gli strumenti sono taniche vuote, rami battuti uno contro l'altro, pezzi di legno ... io e Sabrina ci guardiamo in lacrime, è impossibile descrivere la commovente bellezza di questo canto primordiale. Ci invitano a ballare con loro e ... no, non ce la facciamo, troppo imbarazzo. Adesso mi vergogno profondamente, tornassi indietro accetterei: hanno detto a Robert che sono sorpresi, sembrava ci piacesse il loro canto, e allora perché non ci siamo uniti? non importa se non siamo capaci, ci guidano loro. Prigioniera dei miei stupidi canoni occidentali, del mio stupidissimo ballo come un ippopotamo, non ho saputo cogliere lo spirito del momento ... mi ha commossa sapere che Robert ci ha portati come "amici" perchè viaggiatore è una parola sconosciuta, un concetto che non sono nemmeno in grado di assimilare. Prima di lasciarci andare, ci fanno firmare un commovente "Libro degli ospiti" che arriva dall'Italia La giornata se ne è volata via, Robert non vede l’ora di mollarci dai nostri ospiti e noi siamo ancora un po’ provati dalle fatiche di ieri, quindi andiamo ai nostri alloggi a contemplare sconsolati il disastroso destino del nostro abbigliamento da gorilla. Vi riassumo: i pantaloni da trekking li ho buttati, per un paio di strappi nei punti tattici e delle macchie indelebili di non-voglio-sapere-cosa sparse ovunque . La maglietta tecnica puzza ancora di palude nonostante ettolitri di Coccolino. La maglia a maniche lunghe esibisce fieramente le stesse macchie dei pantaloni ma non è strappata e non ho il coraggio di buttarla perché non troverò mai più qualcosa che mi stia altrettanto male. I calzettoni sono rimasti in Africa, non ho idea di dove, e secondo me gli effluvi che ne emanavano hanno fatto più di qualche vittima. Gli scarponcini … beh, quelli sono il mio capolavoro: erano fradici e ripieni di palude, i nostri ospiti ci hanno offerto di metterli accanto al fuoco di legna in cortile per farli asciugare un po’ e vi assicuro che il risultato è stato tale che se all’aeroporto ci avessero fatto aprire il bagaglio per controlli sarei attualmente detenuta in qualche regione remota vicino all’Equatore per possesso illegale di armi di sterminio di massa. Per la vostra letizia l’ho scampata, e dopo numerosi lavaggi ed ancor più numerosi improperi gli scarponcini sono tornati al posto d’onore nella scarpiera, in mezzo alle ballerine e alle scarpe da ginnastica che costituiscono tutto il mio corredo super sexy insieme ai ciabattoni di peluche La cena a base di specialità ugandesi, questa volta davvero buone - fagioli, matoke, riso, cavolo verza, patate, salsa di arachidi, funghi, zucca, carne di anche-stavolta-meglio-non-sapere, è allietata dalla compagnia della figlia minore dei padroni di casa, che parla come quasi tutti qui un ottimo inglese e ci racconta un po’ di vita quotidiana. Lasciamo i nostri regali “Italiani”, dalla marmellata alla maglietta della nazionale per il bimbo (ancora non siamo usciti a testa bassa dal Mondiale brasiliano) e ce ne andiamo a letto presto, io felice perché ho appena ricevuto da Stefania un messaggio che mi avverte di scordarmi la beata solitudine newyorchese: ha appena comprato il biglietto ed è sul mio stesso volo. Che bello essere a un continente da casa e pensare già al prossimo!
  19. Paolo, sii serio. A casa nostra nemmeno il Gatto Jeremaiyah sarà astemio [emoji16] E comunque tenda o non tenda, non ci si alza alle undici in viaggio [emoji13] inviato da Hogwarts
  20. In quel caso io tornerò in Italia con una pelliccia di panda, tesoro [emoji16] Grazie Derio, contavo su di te. Mi dispiacerebbe perderlo, e in caso va benissimo anche partire alle sette, se recuperare un'ora può essere utile ... voi datemi da mangiare, e per il resto non rompo: mi alzo presto, cammino, riesco persino a star zitta diec... cinque minuti di fila, se mi impegno [emoji1] inviato da Hogwarts
  21. Pandino, tu sì che sai rimettermi in riga [emoji16] A me il Kings Canyon piacerebbe, ma mi affido a chi ne sa di più ... troppo tirato? Ci alziamo presto! inviato da Hogwarts
  22. In un topic con panda e gabbiani nel titolo non si va poi tanto OT parlando di animali, no? [emoji1] inviato da Hogwarts
  23. mouette

    drive-usa

    Lo stesso, ma non sarei stata capace di scriverlo tutto giusto [emoji16] inviato da Hogwarts
  24. mouette

    drive-usa

    Che strano, anche io e Paolo abbiamo prenotato Alamo ... comunque anche se è già arrivato l'addebito la prenotazione è cancellabile fino a pochi giorni prima. E dato che il dollaro è in caduta libera forse è meglio così anche se tra volo, auto e un paio di hotel questo mese mi si suicidera' il cc [emoji13] inviato da Hogwarts
  25. [emoji16] [emoji16] [emoji16] [emoji16] [emoji16] Guarda, io volevo un gufo o almeno una civetta delle nevi, ma Paolo che è un romantico mi ha detto di no 'perché poi scagazza dappertutto'... così abbiamo ripiegato sul gatto gnucco [emoji13] inviato da Hogwarts
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