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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 05/11/2024 in tutte le aree

  1. strano, non lo avrei mai detto! In effetti volando su LAX comunque riescia visitare parchi molto belli che in estate hanno temperature torride come joshua tree, aggiungerei anche anza borrego, potresti tirare fino a phoenix e tornare da sud al confine col messico passando per saguaro e organ pipe le opzioni sono infinite per rispondere alle tue domande 1) un giorno a parco va enissimo, quindi parti con l'idea di cambiare alloggio giornalmente 2) i parchio non vannop prenotati, magari solo la viista ad anelope che tu scelga il lower, l'upper e l'X 3) no 4) alamo è tra le migliori
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  2. Dipende dal giro che hai intenzione di fare: in linea generale, più di un giorno serve solo nelle città, nei parchi una notte (ciascuno, ovviamente) è sufficiente. Anche in questo caso direi che dipende da dove decidi di andare: anche qui, comunque, in linea generale nei parchi - comprensibilmente - non c'è un grande affollamento, quindi non mi pare siano richieste specifiche prenotazioni. Risposta breve: no. Risposta articolata: Alamo è la mia preferita, ma ce ne sono molte altrettanto valide; dai uno sguardo ai prezzi e poi ti regoli.
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  3. Io sono stata da quelle parti quattro volte tra gennaio e febbraio (l'ultima proprio a gennaio scorso /topic/27118-fotodiario-completo-gennaio-24-a-winter-escape/) e, ovviamente, è un periodo che non mi dispiace affatto [emoji16]. È vero che si presta meglio ad un itinerario cittadino ma, partendo da Los Angeles potresti inserire, per esempio, Sequoia (se il meteo collabora, ovviamente), Death Valley, Valley of Fire e Red Rock Canyon se arrivi fino a Las Vegas, Grand Canyon e Joshua Tree. Condivido comunque il suggerimento di partire da Las Vegas. EDIT: a meno che non ti capiti la sfiga di finire nel bel mezzo di una tormenta, si viaggia tranquillamente: le strade sono pulite e percorribili, e anche i parchi sono visitabili senza grandi problemi. Inviato dal mio Pixel 7a utilizzando Tapatalk
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  4. Secondo me l'aeroporto di arrivo ti condiziona parecchio, perchè se scegli LAX o SFO sei vicino a yosemite e sequoia ma poi più lontano dagli altri, secondo me l'ideale sarebbe un volo su Las Vegas, anche se più costoso e da lì riesci a fare in quel lasso di tempo lo zion, il bryce, la zona di page, la monument valley, il grand canyon, la 66 e tornare a las vegas
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  5. sicuramente lo è però aspettati anche prezzi belli alti per le keys visto il periodo vacanziero ed il ritardo col quale vi siete mossi. secondo me l'idea dei parchi invece non è male, li visitereste in un periodo insolito però la neve più che un problema potrebbe essere un'attrattiva in più
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  6. Come promesso, finito anche questo diario! posti bellissimi e anche per me, non considerati prima del vostro diario. Proseguo con giappone 2019
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  7. Ciao, siamo stati in California proprio nel periodo che indichi e per 9 giorni qualche anno fa, ma avevamo già visto i parchi più famosi. Puoi dare un'occhiata qui: Per la Florida, 8 giorni non sono tanti, il periodo non è male... trovi il racconto di questo viaggio qui: https://www.usaontheroad.it/index.php?/topic/25540-in-corsoil-coccodrillo-come-fa-florida-georgia-e-alabama-2017/
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  8. Lunedì 28 maggio 2018 Difficile, quasi impossibile trovare qualcosa da dire e le parole per farlo quando, dopo 21 incredibili giorni fuori dal mondo e dentro il Paradiso arriva l'ora di prendere l'aereo pancione che ti riporterà a casa. Non c'è molto da raccontare del resto, di quest'ultima mattina che ci vede gironzolare malinconici per una Windhoek assolata ed affollata, a scattare qualche foto, a pranzare con un toast, a fermarci davanti agli uffici del Ministero per studiare le carte da presentare per l'immigrazione ... Difficile anche trovare motivi di vero interesse nella crucchissima cattedrale o nel museo (che alla veneta ricorda una botte gigantesca :p) che celebra la storia dell'indipendenza della Namibia, raggiunta solo nel 1990. Nel primo pomeriggio torniamo al B&B a raccogliere le nostre carabattole e a salutare i gentilissimi ospiti, riconsegnamo il Mostro - con evidente dolore da parte di Paolo, che dopo tutti quei chilometri solo lui e Lui soffre terribilmente il distacco - e saliamo mestamente sulla macchina del noleggio che ci porta all'Hosea Kutako. Quasi un anno di sogni, di preparazione maniacale, di ricerche a volte frustranti e spesso foriere di enormi aspettative ... e puf, ventuno giorni volati via nel sole abbagliante, negli spruzzi del mare nervoso, nei canyon e nel deserto, nella savana e sulla spiaggia. Leoni, pinguini, cavalli, ghepardi, ostriche, Savannah Dry, tramonti infuocati e panorami selvaggi ... più che mai, più di prima, impossibile da strappare via, torno a casa con l'Africa nel cuore. A distanza di quasi un anno, posso vantarmi di aver dato una bella rimescolata alle priorità di un marito che appena conosciuti, mentre ero in partenza per l'Uganda, mi ha detto "Ah, Africa ... mah, sai che non mi ispira niente?" e adesso piange quando vede un volo per la Namibia in offerta a meno di 400 euro (tranquilli, non piange da solo!) Per fortuna, a consolarci un po', è in arrivo il viaggio di agosto!
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  9. 27.05.2018 Waterberg Camp - Windhoek Ogni bella avventura finisce, in attesa della prossima e noi siamo quasi alla fine del nostro viaggio di nozze! Il Waterberg sorge in una zona fantastica, una delle poche principalmente verdi della Namibia, è completamente diverso da quanto visto finora. O meglio, la Namibia ci ha stupito per l'incredibile varietà di panorami, dal Fish River Canyon alla costa, dalle montagne aride al rigoglioso Waterberg... Stamattina ci aspetta il trasferimento verso Windhoek, facciamo colazione rapidamente, carichiamo il Mostro, giochiamo qualche minuto con dei timidissimi dik dik... No, non questi... Questi sono i nostri dik dik!!! Sono piccolissimi!!! Più o meno come un cane piccolo, sono timidi e non si avvicinano facilmente, ti guardano con quell'espressione un po' così di quelli che sanno di essere troppo piccoli per poter diventare un pasto decente! 😝 Per darvi un'idea, ce n'è uno davanti a me! Pronti, partenza, via! Ma c'è un'altra cosa da vedere qui a Waterberg... il cimitero militare... Si, perché qui si svolse una delle ultime battaglie delle guerre Herero, le tribù locali che si ribellavano al regime coloniale tedesco vennero sterminate e costrette a scappare, in direzione del deserto, dove la maggior parte di loro morì. Ma per gli Herero non finì qui... l'amministrazione coloniale si rese protagonista di un vero e proprio eccidio ai loro danni, sterminando quasi 3/4 della popolazione. E non solo... i racconti di Herman (la nostra guida a Sandwich Harbor) sono stati raccapriccianti e a distanza di più di un secolo i resti degli herero ancora girano per le università mediche di mezza Europa. Il cimitero è tenuto benissimo, pulito e col solito libro dei visitatori, c'è un'unica regola... chiudere il cancelletto per evitare che i facoceri possano entrare e rimangano intrappolati all'interno... Si, perchè proprio nel parcheggio, branchi di facoceri si aggirano indisturbati! Partiamo in direzione Windhoek, ci fermiamo per una sosta rapida in una delle tante città che iniziano per O (non so, forse Okahandia, ma sono tutte con la O!), acquistiamo una bustona di biltong da riportare a casa e prima di arrivare al B&B di stasera, decidiamo di pranzare da O Portuga, un ristorante portoghese con ottime valutazioni. Non possiamo che confermare... Aragosta per Barbara, spiedone di pesce per me e un calice di vino, schivando per miracolo l'orribile vinello frizzante da 7.5° che ci avevano proposto! Per un totale di circa 40€... Un piccolo aneddoto... quando abbiamo chiesto l'aragosta, la ragazza ci ha avvisato che era un po' cara, costava 260N$! Arriviamo al nostro alloggio di stasera e appena i proprietari scoprono che siamo in viaggio di nozze... festa grande, ci offrono la camera più grande e ci fanno un sacco di domande! Cominciamo a chiacchierare e scopro che lui è un vispissimo vecchietto del 1929 (ma dimostrava 10 anni di meno), viveva a Vienna alla fine della guerra, con i russi entrati come vincitori... lui, che era già pratico di motori e caldaie, venne obbligato a lavorare per loro, ma suo padre, per non correre il rischio di vederlo sparire in Russia, lo mandò ad Amsterdam e da qui, lui si imbarcò per il Sudafrica. In Sudafrica conobbe sua moglie, nativa di Luderitz... sono sposati da 65 anni, hanno un po' di figli sparsi per il mondo e quando vanno a trovare la figlia a Chicago si sobbarcano un volo lunghissimo. Sistemiamo le valigie e ci riposiamo nel giardino, tra una chiacchiera e un Savannah Dry, stasera di nuovo a cena da Joe's Beerhouse, ma stavolta niente carne... Ostriche!!!
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