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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 17/02/2023 in tutte le aree

  1. 1° Settembre 2022 Oggi é il nostro decimo anniversario di matrimonio: auguri a noi!! Dopo la colazione fatta nel lodge, salutiamo il proprietario della struttura e ci dirigiamo all'iSimangaliso Wetland Park il cui Bhangazi Gate dista pochi minuti da St.Lucia. Percorriamo la strada principale più alcuni loop secondari che si addentrano maggiormente nella vegetazione per poi tornare sulla strada. Il parco é bello e facile da visitare. Facciamo i nostri primi avvistamenti tra cui scimmie, zebre, facoceri, ippopotami e, in lontananza, il nostro primo Big Five: il bufalo. Facciamo anche un loop che ci porta a vedere l'ultimo scorcio di Oceano Indiano, sempre molto bello! Poi, dopo essere arrivati ad un view point sul Lake St.Lucia, decidiamo di tornare indietro. La breve visita dell'iSimangaliso é stata soddisfacente. Sicuramente, se si trascorressero più giorni a St.Lucia, meriterebbe una visita approfondita, arrivando, almeno, a Cape Vidal. E adesso siamo pronti per dirigerci all'obiettivo di giornata: alle 16.00 abbiamo appuntamento per entrare nella Mkhaya Game Reserve in eSwatini (ex Swaziland) e fare il primo game drive. Il viaggio verso l'eSwatini non é impegnativo. Anche il passaggio della frontiera avviene senza alcuna difficoltà: non c'é nessuno, paghiamo rapidamente la tassa di ingresso nel paese (100R per due persone), ci appongono il visto sui passaporti e facciamo il nostro ingresso in questo piccolo regno. Lungo la strada si nota la povertà in cui versa il paese. Ci sono insediamenti sparsi composti da piccole fattorie (la maggior parte, ai nostri occhi, più che abitazioni, sembrano fienili o baracche) con asini, capre, galline e qualche vacca quasi sempre liberi ai lati della strada. Lungo la strada vediamo anche le prime giraffe. Spendo due parole a proposito di Mkhaya Game Reserve. Si tratta di uno dei quattro parchi presenti nello stato di eSwatini (già conosciuto come Swaziland). Questa riserva é dedicata principalmente alla preservazione del rinoceronte (specie a rischio continuamente minacciata dai bracconieri), ci sono vari animali ma non predatori. Per poterla visitare occorre soggiornare all'interno della stessa riserva e partecipare ai game drive organizzati dai ranger del parco; non si può accedere con il proprio autoveicolo. La struttura é bellissima. C'é una zona comune con un punto fuoco intorno al quale si mangia ed un'area coperta. Ben distanziate le une dalle altre ci sono poi le capanne chiamate rondavel per gli ospiti. Come detto avevamo appuntamento alle 16.00 con il ranger per lasciare la nostra auto in un parcheggio custodito e da lì iniziare il primo game drive all'interno della riserva. In fase di organizzazione non mi ero preoccupato di avere informazioni precise sul luogo d'incontro. Ingenuamente pensavo di inserire Mkhaya Game Reserve nel navigatore e arrivare all'ingresso del parco. Errore! Il punto indicato dal navigatore conduce ad un parcheggio (che altro non é che uno spiazzo, ovviamente sterrato, vicino ad una specie di negozio) senza cartelli né indicazione alcuna. Lungo la strada inoltre c'é un solo cartello stradale che indica la riserva a 10 miglia, poi più niente. Arrivati ci siamo trovati in difficoltà. Non si capiva se fossimo nel posto giusto. Ci ha allora avvicinati un uomo che, oltre a chiacchierare del più e del meno, ci ha detto che avremmo dovuto attendere lì e ci ha detto che avrebbe telefonato lui al ranger per avvisarlo del nostro arrivo. Non tanto convinti della sua spiegazione lo ringraziamo e, dietro esplicita richiesta, gli diamo una mancia. Credo che la telefonata non l'abbia mai fatta.. Infatti il tempo passa (effettivamente non erano ancora le 16.00) e, non vedendo arrivare nessuno, decidiamo di proseguire in una piccola strada sterrata tra le case, oltre il "parcheggio". Dopo qualche centinaio di metri la strada scende fino ad arrivare sotto un ponte ed incontrare il corso un torrente quasi secco ma con la strada comunque messa male. Pensiamo allora di essere nel posto sbagliato e decidiamo di tornare indietro. Tornando una bambina ci é corsa incontro e ci ha detto che avremmo dovuto attendere nel parcheggio l'arrivo del ranger. Le abbiamo dato una banconota e, evidentemente, la mancia é risultata essere particolarmente generosa dato che é corsa via urlando di gioia e, dopo poco, sono comparsi diversi altri bambini chiedendo anche loro qualcosa (ma a questi, capita l'antifona, abbiamo detto di dividersi i soldi con la bambina). Di nuovo al punto di partenza non siamo comunque affatto convinti di essere nel posto giusto (l'uomo di prima intanto ci guarda da lontano mentre chiacchiera con altre persone..), Cerchiamo allora di collegarci ad internet con il telefono: né il telefono con la scheda sudafricana né il mio funzionano, proviamo con quello di Valentina e riusciamo a connetterci; peccato che in un minuto consumiamo tutto il credito (per fortuna erano solo 10€) senza riuscire a concludere qualcosa. A quel punto non ci resta che aspettare gli ormai poco più di dieci minuti che ci separano dalle 16.00 nella speranza che il ranger arrivi. Per fortuna, con poco ritardo, il ranger arriva a bordo di una motocicletta e, dopo essersi presentato, ci invita a seguirlo per la strada che avevamo imboccato poco prima: si guada il torrente! Alla sera, quando racconteremo la nostra attesa e il fatto di non aver trovato indicazioni, il ranger ci dirà che le persone che abitano vicino al punto di incontro tolgono i cartelli così da avere uno spunto per avvicinare i turisti.. Sinceramente capisco la difficoltà della popolazione ed il loro ingegnarsi ma faccio fatica ad accettare che la riserva non si preoccupi di accogliere i propri ospiti come si deve. Dopo qualche minuto di strada abbastanza dissestata arriviamo al cancello della riserva e, una volta varcato, sempre guidati dal ranger con la sua moto, arriviamo nella casa del custode dove ci viene offerta una bevanda fresca, facciamo una sosta bagno, lasciamo la nostra auto e carichiamo il piccolo bagaglio per la notte sul fuoristrada scoperto con cui faremo il nostro primo game drive. Si parte per il primo safari! L'esperienza é bellissima, siamo molto fortunati e vediamo tantissimi animali (tra cui il nostro secondo Big Five: il rinoceronte) e il ranger ci fornisce un sacco di informazioni e ci porta nei luoghi dove sa di poter trovare gli animali con la luce migliore. Il giro prosegue fino al calar del sole e la nostra guida ci porta in un posto perfetto per ammirare il tramonto e i suoi colori: il nostro primo tramonto africano! Arriviamo allo Stone Camp (dove dormiremo) con il sole completamente scomparso e con il freddo che si fa sentire (l'escursione termica non é da poco) ma, per fortuna, eravamo ben coperti. Durante il game drive scopriamo che saremo gli unici ospiti presenti nella riserva: Mkhaya Game Reserve tutta per noi. Un regalo inaspettato e bellissimo! Veniamo accolti da due signore che, dato che siamo gli unici ospiti, saranno, insieme al ranger e a chi sta in cucina, a nostra completa disposizione. Ci viene mostrato il nostro bellissimo alloggio che é una rondavel. Si tratta in sostanza di una capanna circolare. La particolarità, in questo caso, é che non ha pareti ma solo un basso muro di sassi quindi si é completamente immersi nella natura. Una sistemazione veramente meravigliosa! Dopo una bella doccia calda torniamo, guidati dalle lampade ad olio lungo il sentiero, nell'area comune per la cena vicino al fuoco. I piatti (pur non eccelsi) sono abbondanti e l'atmosfera é magnifica. Nonostante il freddo, l'essere soli sotto un cielo stellato e con il fuoco vicino é fantastico! Terminata la cena, soddisfatti, mentre ci scaldiamo intorno al fuoco, facciamo qualche chiacchiera con le signore ed il ranger e poi torniamo alla nostra rondavel dove troviamo le lanterne accese e il letto caldo grazie a delle borse d'acqua bollente sotto le coperte. La giornata é stata molto intensa e ricca di meraviglie. Spegniamo l'ultima lanterna e, avvolti dal buio più completo, sentiamo gli animali intorno a noi. Domattina ci aspetta nuovamente una sveglia prima dell'alba per il secondo game drive. Buonanotte Africa! Attività: Ingresso iSimangaliso Wetland Park - 185 R Game Drive Mkhaya Game Reserve Cena: Mkhaya Game Reserve Pernottamento: Mkhaya Game Reserve - 315 € Il prezzo di Mkhaya Game Reserve comprende l'accesso alla riserva dalle 16.00 del giorno 1 alle 10.00 del giorno 2. Comprende inoltre due game drive, il pernottamento, la cena (bevande escluse) e la colazione
    4 punti
  2. No, l'unica vaccinazione obbligatoria per l'Uganda è la febbre gialla. L'antimalarica è consigliata a seconda del periodo o delle zone che si visitano, a noi hanno prescritto il Malarone che io avevo già preso senza problemi nel 2014, ma che ho dovuto interrompere dopo una settimana perché iniziavo a stare male, oramai son vecia, ciò. Ho ovviato aumentando la frequenza delle spruzzate di repellente e curato meglio lo spargimento di permetrina sui vestiti. A un mese dal rientro nessun problema, toccando ferro Sì, è vero, e anche questa seconda volta è entrata nel pantheon delle emozioni più belle della mia vita
    3 punti
  3. 11 gennaio - Mgahinga National Park Oggi è il giorno più atteso del viaggio, quello dei gorilla! Sveglia alle 5:20, colazione alle 6 con caffè, frutta e pancake, partenza alle 6:30 con una passeggera in più, che però si fa attendere... "Robert, sei sicuro di fare in tempo se dobbiamo aspettare una persona?" "Non sei mai in ritardo, se vai a scuola col professore!" E ancora una volta, Robert ha le sue conoscenze, anche importanti! 😁 Sì, perché ci sono 2 parcheggi per il parco, uno è in alto, l'altro è in basso, con una lunga scalinata che porta al Visitor Center... indovinate dove parcheggiamo con "il professore"? La strada per arrivare è terribile, da qualche giorno sono iniziati i lavori di ripristino dopo la stagione delle piogge, ma nuove precipitazioni hanno reso il percorso ancora più impraticabile! Apprezziamo le 4 ruote motrici del nostro Aiace e arriviamo in perfetto orario. Barbara è atterrita, sull'orlo del panico ripensando a quello che ha passato 9 anni fa, è quasi pentita di rifarlo! Noi siamo carichi, preoccupati ma forse ignari di quello che potrebbe aspettarci, ci gustiamo la danza di benvenuto e di buon augurio. Siamo pronti alla partenza, c'è altra gente con noi e questo manda Barbara ancora più nel panico, ma quando arriva Juventin, il nostro ranger per oggi, restiamo solo noi 4, gli altri fanno il trekking per il vulcano, circa 8 ore di cammino. Rapido briefing con Juventin, sosta prepartenza ai bagni e si parte! Ah, vista la nostra culopesaggine, decidiamo di prenderci dei portatori per gli zaini, mai scelta fu più azzeccata, Jennifer, la portatrice di Barbara, la aiuta in tutti i passaggi più difficili e i 3 ragazzi che ci hanno seguito sono stati fantastici. Partiamo, noi 4, Juventin, i 3 portatori e il ranger armato, per la nostra sicurezza. Ed eccolo, Juventin, in tutto i suoi 190cm di altezza che ci aggiorna sulle procedure in caso di emergenza: Emergenza A: avvisi il ranger, quindi vai dietro un cespuglio e la fai. Emergenza B: avvisi il ranger, lui ti scava una buca col machete profonda almeno 30 cm dietro ad un cespuglio, tu la fai e poi ricopri il tutto... Il primo incontro con la fauna del posto non è dei migliori... Un vermone della dimensione di un grosso wurstel! Ma poi continuiamo a camminare ai bordi del Mgahinga, che è il più piccolo dei parchi dove vivono i gorilla, siamo praticamente al confine con Congo e Ruanda, alle pendici di 3 degli 8 vulcani che formano la catena delle Virunga Mountains. Questi sono dormienti, ma 2, entrambi in Congo, sono ancora attivi e hanno eruttato pochi anni fa. Lungo il percorso, Juventin ci fa conoscere piante e animali, ci descrive le impronte che troviamo, ci racconta del muro, che divide il parco dai campi circostanti e che viene continuamente rinforzato dai contadini del posto, per evitare che elefanti e bufali scavalchino, devastando i campi. Camminiamo nella boscaglia fitta per circa un'ora, finché non incontriamo i veri eroi del parco, la squadra di battitori che è partita all'alba, alla ricerca delle tracce dei nostri gorilla... Sanno dove hanno dormito stanotte e hanno seguito le impronte per sapere dove sono ora e sono in contatto continuo con i ranger via cellulare, la copertura è ottima anche in mezzo alla jungla! In una delle poche radure, Juventin si ferma e ci dice che da questo momento saremo soli, portatori e battitori si fermano lì, prendiamo solo l'indispensabile dagli zaini, igienizziamo le mani, tiriamo su le mascherine, le ultime raccomandazioni su come comportarsi e... "Ecco il primo!" A pochi passi da noi, quasi non realizzo che c'è un gorilla accanto a me, che sta tranquillamente piluccando dalla pianta, accanto all'albero! Questa è una famiglia nella quale convivono 3 maschi adulti, un dominante e 2 sottoposti, alcune femmine, alcuni giovani e un baby gorilla di circa 2 anni e mezzo. A turno vediamo i 3 maschi, uno dei quali, dopo essersi stiracchiato, comincia a dirigersi verso di noi... "Non vi muovete, non vi agitate, non urlate, non cercate di imitarli, non alzate le braccia!" E il grosso silverback ci passa praticamente sui piedi! Lo so, la foto fa cagare, ma ci è passato davvero a pochi cm! Vediamo una mamma allattare il cucciolo più giovane e, visto che è geloso, anche il fratello più grande! Il piccolo è un vero attore, comincia a giocare tra i rami, guardandoci curioso, ci mostra quanto è bravo ad appendersi, a rimbalzare, a testa in giù, appeso solo con le zampe posteriori! Dietro alla cortina di alberi, sentiamo i suoni degli altri componenti del gruppo, ma questo silverback ha deciso che quella è la sua posizione preferita per schiacciare il pisolino odierno e non ha intenzione di spostarsi! Rinuncio all'idea di disturbare un bestione di un metro e 70 per 200 kg di peso e con la forza di sollevarmi con il mignolo e lanciarmi fuori dal parco, i battitori cercano di aprire un'altra via, ma, rispettando il nome del parco vicino, anche qui la foresta è particolarmente impenetrabile e ci "accontentiamo" del nostro gruppetto, anche perché il piccolo è particolarmente simpatico! Ah, tornati a casa, questa foto ha scatenato l'ilarità di Barbara, che non faceva che pensare "Ma dove l'ho visto questo?" 😂😂😂😂 Passiamo un'ora in compagnia dei gorilla, praticamente volata, il piccolo gioca, spulcia il silverback, mangia, salta... "Sembri tu la domenica pomeriggio sul divano"... ah, l'amour... Si, perché il gorilla dorme, si gratta e tira degli scoreggioni prepotenti! Appena li lasciamo, troviamo i nostri angeli custodi, coloro che hanno reso la giornata davvero indimenticabile! Nella prima foto scattata, avevano tutti un'espressione truce ma appena gli dico "hey guys, a smile for us", sorridono quasi tutti... il più cattivo mantiene l'espressione truce finché non gli allunghiamo una generosa mancia! È stata un'esperienza fantastica, torniamo verso l'uscita con gli occhi pieni di meraviglia per quello che abbiamo appena vissuto, incontriamo altri animali, tra cui un bellissimo camaleonte. Una volta arrivati al visitor center, Juventin ci consegna i diplomi di Gorilla Tracker, che prima o poi finiranno in cornice! La giornata terribile vissuta da Barbara nel 2014 non è nemmeno paragonabile a questa, in meno di 4 ore siamo andati e tornati su sentieri anche abbastanza facili ed aperti. Abbiamo anche il tempo di tornare in hotel per mangiare la nostra lunchbox e riposarci, prima di ripartire per l'esperienza prevista per oggi... Il caffè! Si, perché fin dalla colonizzazione inglese, l'Uganda è un produttore di té e caffè! Per il caffè la gestione è statale, tutti i raccolti vengono conferiti alla UCDA che si occupa dell'esportazione, anche per le piccole realtà, che comunque possono utilizzare una parte del raccolto per loro e lo vendono localmente. Oggi pomeriggio visitiamo la Kisoro Volcanic Organic Coffee, gestita da Peter, sua moglie e la squadra di calcetto con riserve formata dai figli. Peter ci accompagna descrivendoci tutte le fasi della coltivazione del caffè, dalla piantumazione alla raccolta a mano delle bacche mature, il modo migliore per ottenere un caffè di qualità e strappare un prezzo più alto alla UCDA. Passiamo tutte le fasi, dal lavaggio delle bacche alla separazione dei semi, l'essiccazione e la battitura, per finire con la tostatura in 3 gradi diversi, light, medium e dark, tutto rigorosamente a mano! La tostatura light è quella con più caffeina, la dark è quella più aromatica e leggera. Non possiamo esimerci dal dare una mano, per gustare il caffè, preparato per infusione! "Robert, quanti anni ha il macinino?" "Non lo so, lo usava già mio nonno e io ho 54 anni..." Naturalmente, facciamo solo un assaggio, altrimenti stanotte ci tocca cercare una discoteca per passare la nottata!!! Naturalmente, ci portiamo a casa una light roast e una dark roast, sperando di riuscire a macinare il caffè da soli! Ceniamo nuovamente al Coffee Pot, domani ci aspetta una giornata di quasi relax! PREV <- NEXT ->
    3 punti
  4. Bellissimo viaggio. E la passeggiata alla ricerca dei gorilla ei veramente magnifica. Sto prendendo appunti perché sicuramente è un viaggio che mia moglie apprezzerebbe moltissimo.
    2 punti
  5. Grazie a tutti! Io da non amante del trekking sono un po' impreparata su questo argomento: già quello che avevamo fatto nei nostri viaggi era già più che sufficiente!! 😆 Tra l'altro sono stata io a suggerirgli Zion, che loro avevano escluso ad una prima valutazione dell'itinerario, proprio perché dovrebbe essere un paradiso per escursionisti. Infatti hanno tagliato San Francisco per inserirlo, e volevano non fermarsi neanche una notte ad LA, però li ho convinti che almeno 1 giorno prima di ripartire è necessario. Non penso abbiano intenzione di fare l'Half Dome, ma sicuramente vorranno fare più sentieri di quanto sarebbe sufficiente per me! Quindi adesso chiedo meglio che "taglio" vogliano dare al viaggio, se da "cerco di vedere il più possibile" oppure se concentrato sul trekking!
    1 punto
  6. Diciamo che non era molto invitante
    1 punto
  7. Avete ormai detto tutto. Do solo due informazioni: per l'Angels Landing bisogna partecipare a una lotteria e per Yosemite quest'anno non è necessaria la prenotazione. Se stanno due notti a Yosemite e sono dei camminatori potrebbero fare il Panorama Trail che richiede la prenotazione del bus navetta dal Village a Glacier Point. Inviato dal mio 2201117TY utilizzando Tapatalk
    1 punto
  8. Che emozioni! Sono sempre più convinta che un viaggio in Uganda sia d'obbligo per tutti gli amanti dell'Africa e della sua incredibile natura al pari di una Tanzania o Sudafrica o Namibia... Tanta, tanta roba ragazzi!
    1 punto
  9. A parità di prezzo, io prenoterei direttamente con l'albergo: in genere, quando prenoti con loro, sono più disposti (anche se ovviamente non è una legge scolpita nella pietra) a concedere qualche piccolo benefit. A me, per esempio, un paio di volte è capitato di avere inclusa la colazione, che era invece a pagamento nella tariffa di Booking.
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  10. Solo i gorilla valgono il viaggio!😍
    1 punto
  11. Infatti. La questione è proprio questa. Quando ne abbiamo parlato con il personale della riserva gli ho infatti suggerito di, quantomeno, fornire informazioni nelle varie e-mail di conferma della prenotazione.
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  12. Approvo incondizionatamente, altrimenti da Yosemite diventa davvero troppo lunga fino alla Death Valley. Posto che entrambe sono un po' tirate (è un peccato vedere Capitol Reef solo di passaggio, specie se sono dei camminatori), secondo me dipende da quali sono le loro priorità: A Zion si possono fare escursioni di ogni tipo e difficoltà, compreso l'Angels Landing, quindi lascia loro scegliere cosa preferiscono. Ricorda che per entrare a Yosemite ed Arches (ed eventualmente anche per l'Angels Landing) è necessaria la prenotazione.
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