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Anche noi nel 2011 non abbiamo trovato nessuno, siamo arrivati e siamo saliti sul primo pick-up che ci ha portato all’ingresso. E non avevamo prenotato nulla2 punti
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Le mie date dell'anno scorso erano 13-30 settembre. Io ho trovato tanta gente a Zion. Ma , ad esempio, al Bryce non ho trovato più gente rispetto all'estate del 2008! L'unica differenza sostanziale rispetto al passato, sono gli alloggi. In effetti a parte i prezzi assurdi di adesso, io nel 2008 ero addirittura riuscita a dormire dentro al Bryce prenotando con poco anticipo. Al Cedar Breaks eravamo solo noi e una numerosissima e simpaticissima famiglia dello Utah. Per il resto della parte del tuo giro che si sovrappone con quello fatto da me: il North Rim del Grand Canyon, era molto vivibile: abbiamo anche pranzato lì senza ressa (noi lo abbiamo fatto in giornata da Kanab percorrendo il Marble Canyon loop). Alla Valley of Fire eravamo praticamente da soli (sopratutto al mattino). Poi considera che se decidi di fare la White Pocket, come ti suggerivo ieri, anche lì troverai pochissima gente. In questo caso il fatto che in pratica non puoi arrivarci in autonomia e che non hai nessun tipo di servizio (nemmeno il bagno), scoraggia molta gente. In conclusione: anche io non cambierei!1 punto
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No dai non cambiare itinerario, devi ricominciare a pianificare tutto poi(ecco, questo mi metterebbe ansia a pochi mesi dalla partenza)1 punto
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Nonostante la gente, io non rinuncerei al south west... la folla c'è solo all'Antelope, ma ti basta cercare altro. Al North Rim non c'è casino nemmeno ad agosto.1 punto
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veramente, viste le foto degli ultimi diari, la differenza è impressionante pensa che io mi ero presentata così, senza prenotare, al banchetto per l'Antelope Canyon. Abbiamo preso i biglietti senza problemi, e la jeep non era nemmeno piena. Ed era il famoso tour delle 11 (che poi io non avevo nemmeno capito che ore fossero, per via dell'ora legale solo nelle riserve indiane )1 punto
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mai capito perché sto amazon drive non funzia come dovrebbe... le metto su google foto1 punto
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17 maggio 2018 Swakopmund - Sandwich Harbor - Swakopmund. Iniziamo la giornata con una bella colazione casalinga, caffè, latte, dolcetti presi la sera prima alla Spar. Il Mylas Cottage è davvero carino, un appartamento molto grande e davvero ben tenuto e meglio arredato, con tanto di lavatrice e asciugatrice! Stamattina abbiamo scelto di prendercela comoda, ci aspetta la gita a Sandwich Harbor e alle 8:45 abbiamo appuntamento col nostro autista che ci porterà all'agenzia. Usciamo di casa alle 8:40 e niente, i namibiani sono praticamente crucchi trapiantati a sud, il tizio della casa vicina ci guarda e ci dice "Ehi, c'è qualcuno che vi sta aspettando!". Eh già, gli orari qui li rispettano al secondo! Arriviamo all'agenzia e scopriamo che proprio davanti al porticciolo, nuota un'otaria... ma sarà solo la prima! Si, è proprio un'otaria, ha le orecchie, a differenza delle foche. Dopo qualche minuto facciamo la conoscienza con Hermann, un omaccione grande e grosso con una chiacchiera infinita e con i nostri compagni di gita, 2 francesi che vivono in Africa ma in quanto a chiacchiera, sono complementari a Shreck! Ci sistemiamo sul fuoristrada, io (Paolo) mi siedo davanti, ma poi faremo i turni per goderci lo spettacolo della guida sulle dune! Partiamo da Walvis Bay, che scopriamo essere una città industriale con un enorme salina... E Herman attacca a raccontarci di tutto, lui è namibiano doc, nato quando ancora la Namibia non era uno stato indipendente, cresciuto in una hunting farm e mandato a studiare in Sudafrica, visto che il sistema scolastico locale era ancora troppo "acerbo". Lavora nel turismo da molto, ha girato il mondo e l'unico posto dove ha avuto paura a guidare è stato Roma... guarda un po'! 😂 Continuiamo un po' sulla strada asfaltata, poi... La strada finisce sulla battigia... e niente, la spiaggia diventa la strada! La spiaggia più lunga e più larga del mondo! Ci sono cormorani, gabbiani, lontano verso la salina vediamo migliaia di fenicotteri e una fochina... "Oddio, è morta!!!" Herman attacca a suonare il clacson, la fochina non è morta, dorme... Ed è un grosso rischio per lei, visto che in zona ci sono gli sciacalli che non sempre sono simpatici! Proseguiamo sulla spiaggia fino ad arrivare a questo punto, una barriera che attraversa il deserto del Namib... Rappresenta ufficialmente il limite del parco, ma ha una storia molto interessante: Durante la prima guerra mondiale, le truppe britanniche e quelle tedesche si scontrarono duramente in questa zona. Solo che il paesaggio è tutto uguale e senza elettronica era difficile capire chi stesse vincendo, magari solo conquistando 2 granelli di sabbia. A quel punto, i vertici militari proposero una tregua, durante la quale i prigionieri di guerra di entrambi gli schieramenti lavorarono fianco a fianco per costruire la barriera. Alla fine dei lavori, le ostilità ripresero. Quello che ci racconta Herman sulle foche gnucche è dimostrato dalla grande quantità di ossa che ci sono nei dintorni: Ma da questo punto... COMINCIA IL DIVERTIMENTO! Hermann attacca le 4 ruote e comincia a scalare le dune, ogni volta per portarci più in alto! Il panorama è incredibile, il deserto arriva sul mare, la battigia è l'unica strada solida, almeno per qualche ora al giorno... si, perché quando sale la marea la strada finisce sott'acqua! In cima alle dune ci racconta di turisti sprovveduti che si sono persi nel deserto, con macchine inadeguate, senza una bottiglia d'acqua, senza un gps. Ad occhio sembra una spiaggia oversize, ma se si perde di vista il mare, si perde completamente l'orientamento. E si che ce ne sarebbero da vedere, qui nel Namib... c'è un relitto di una grossa nave arenata, che adesso si trova a qualche km dalla costa, ci sono animali, ci sono oasi... Si, anche nella desolazione, nei punti più bassi c'è della vegetazione, ci sono degli animali: I Namibian Rat (gli springbok) e una mouette che svolazza felice, trascinata dal vento! Per darvi un'idea precisa di quello che abbiamo fatto, ecco, questo è Hermann col suo macchinone alle prese con una duna. Alla fine dei saliscendi, è arrivato il momento del pranzo... 5 minuti di pausa per usare la desert toilet (cerca una duna abbastanza alta che ti copra e restituisci al mondo quello che hai preso prima) e il nostro ospite ci imbandisce una tavola tra le dune! Ostriche, una cosa con la zucca (alla quale sono allergico e me ne sono tenuto alla larga), i celeberrimi Namibian Veggies, cioè pollo e maiale, il tutto accompagnato da una bottiglia di champ... no, non je la posso fa', di vino bianco frizzante. Solo che ora di frizzante non c'è solo il vino (che piace un sacco ai moscerini, visto che ci si suicidano dentro, ma come insegna Bear Grylls, sono proteine, va benissimo!), ma anche l'aria... il vento rinfresca, le nuvole arrivano dal mare, coprono il sole, comincia a tuonare... Hermann chiama dicendo che piove e dall'agenzia lo prendono per il culo, qui a Sandwich harbor non piove mai! Quasi mai, aggiungo! Tornando verso Walvis Bay, ci fermiamo a guardare questi strani uccelli... Pellicani, direte voi... No, pellicotteri, visto che hanno lo stesso colore rosato dei fenicotteri! Si, perché la salina è ricca di alghe che contengono dei batteri che gli danno un colore rosso, che si trasferisce agli animali che ne mangiano. Nonostante la pioggia, riusciamo a vedere anche i fenicotteri ed mentre siamo fermi, Hermann si china, raccoglie un rametto di erba e tutto contento ci fa "questa si mangia!". Eh, caro Hermann, noi non siamo turisti normali, siamo un po' più strani... ci mangiamo anche la salicornia, o asparago di mare, e la conosciamo... In effetti ci resta un po' male, ma è stato davvero una gran guida per questa giornata. Ci da anche un sacco di ottimi consigli sulla guida in fuoristrada... l'agenzia di noleggio ci ha detto di non usare il 4x4 se non per casi estremi e di confiare le gomme a 2 sull'asfalto e 1.8 sullo sterrato... Invece ci raccomanda di usare sempre la trazione integrale e che la pressione non deve essere superiore a 1.4/1.6 sugli sterrati... gli daremo retta, 1.6 a caldo ed è vero, le vibrazioni si sentono molto meno! Torniamo a casa, facciamo una lavatrice e via, a fare un po' di spesa e una passeggiata per Swakopmund. Ecco, se andate in Namibia, dovete stare attenti a questi tizi, che con un nocciolo di un qualche frutto vi fermano, vi chiedono il nome e in 2 minuti vorrebbero vendervi un portachiavi personalizzato... Sono carini, ma non posso mica comprarne 10! Swakopmund sembra una città tedesca trapiantata sul mare, con le case a graticcio sulla spiaggia, incongruenti. Ci godiamo un bel tramonto e per riscaldarci dopo tanto vento, proviamo una birra locale... Siamo in Germania, no? Un bel flyer con 3 assaggi, molto buona, hanno imparato bene! Per cena decidiamo di andare al Jetty, il ristorante sul molo... o meglio in fondo al molo! Si percorre la passerella per arrivare, solo che col mare in tempesta non è bellissimo, rumore, schizzi e le onde che si vedono tra un'asse e l'altra... Però ne vale la pena... Ostriche, cotte e crude, pesce, gamberi e 2 calici di vino, tutto davvero ottimo, per una spesa di 910N$, meno di 55€... Domani ci aspetta la costa nord, buonanotte!1 punto
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Io all'Antelope (e non solo!) già per settembre 2011 dovetti prenotare con almeno un paio di mesi di anticipo; il tour delle 11 era un vero e proprio carnaio, talmente affollato che finora non abbiamo avuto ancora la voglia di tornarci, nemmeno avendone avuta l'occasione in febbraio. Ma non è che nei parchi nazionali ci sia andata meglio, più di una volta ci è toccato aspettare per trovare un parcheggio libero, soprattutto a Moab. Ho imparato così a mie spese che settembre nei parchi rossi è altissima stagione [emoji28].0 punti