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intanto io ho prenotato per budapest, primo volo coi gemelli......me la faccio sotto3 punti
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date sempre uno sgaurdo a wikiloc http://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=110793602 punti
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2 Ottobre Questa giornata di puro trasferimento prevedeva due ore tra Wlewisha drive e il Moon landscape. Per accedere a questa zona tuttavia è necessario un permesso che non siamo riusciti a comprare in quanto l'ufficio turistico era chiuso per ristrutturazione. A malincuore quindi seguiamo la strada per Walvis Bay e continuiamo sulla C14 per raggiungere la zona di Sossusvlei nel deserto del Namib. Passiamo attraverso il Gaub Pass caratterizzato da panorami spettacolari e da un gruppo di enormi avvoltoi che rimaniamo ad osservare per circa un'ora. La strada è davvero molto bella e offre diversi punti fotografici. Raggiungiamo il piccolo paesino di Solitaire, dove il nome dice tutto, per fare benzina e comprare due gelati. I chilometri si iniziano a far sentire e non vediamo l'ora di raggiungere il nostro lodge. Sono le 15 circa quando raggiungiamo l'Hoodia desert lodge, 22 km a sud di Sesseriem. Questo lodge è una favola, ma non vogliamo adagiarci e raccogliamo quindi subito le informazioni per vedere il tramonto all'interno del parco. Purtroppo l'ingresso al parco, come del resto per tutti gli altri parchi della Namibia apre all'alba e chiude al tramonto pertanto si è impossibilitati a raggiungere le dune più lontane per scattare qualche foto poichè entro il tramonto bisogna necessariamente uscire. Ci consigliano di andare ad Elim Dune, a circa 5 km a nord dall'ingresso. Si tratta di una duna di sabbia rossa molto bella anche se piena di arbusti. Tira un vento fortissimo e dopo poco siamo costretti a mettere via la macchina fotografica. Rientriamo al lodge soddisfatti di questo primo assaggio e lungo la strada eslamo ad Andrea: “Fermati, un ghepardo!!”. Il felino subito si nasconde dietro dei cespugli, ma poco dopo si rialza e rimane alcuni secondi a fissarci. E' meraviglioso. Festeggiamo il fortunato avvistamento con una cena super al nostro lodge tanto per non farci mancar nulla! 3 Ottobre Eccoci al penultimo giorno di viaggio ed abbiamo altissime aspettative! Oggi dedichiamo l'intera giornata alla scoperta di Sossusvlei. I cancelli aprono all'alba, dall'ingresso bisogna percorrere 60 km di strada fino a parcheggio per le auto a due ruote motrici. Da qui altri 4 km di strada sabbiosa conducono a Sossusvlei Pan (si possono percorrere i 4 km a piedi per circa 90 minuti di cammino oppure prendere una navetta). Enormi dune di sabbia rossa che si innalzano fino a 200-300 metri dall'enorme pozza d'acqua di Sossus Blei. Ad ottobre la pozza è priva d'acqua e caratterizzata da fango bianco spaccato da scanalature che creano strane geometrie ai piedi di alberi morti secolari. E' un paesaggio, un quadro, difficile da esprimere a parole. Passano i minuti e solo il caldo torrido ci risveglia dall'incanto. Successivamente ci incontriamo con la guida del ns lodge in quanto abbiamo fissato un incontro alla ricerca dei BIG 5 del DESERTO. L'area è infatti ricca di animali e grazie alla guida facciamo degli avvistamenti unici. Le tracce dei piccoli animali del deserto permettono di scoprirne i movimenti e/o le tane. La guida ci insegna a riconoscere le varie tracce e dopo un po' di ricerche scopriamo una tana della White Lady Dancing Spider: una splendida tarantola bianca. Altre tracce ci portano ad individuare uno stupendo Geco Palmato dai colori incredibili). Purtroppo non riusciamo a vedere gli altri 3 "grandi animali del deserto": serpente del deserto, scorpione e camaleonte Namaqua. Siamo comunque soddisfatti e pranziamo all'ombra di un grande albero nei pressi di Elim Dune. Dopo un ottimo picnic facciamo un salto a vedere il Sesriem Canyon. Percorriamo l'intero sentiero di 2,5km che porta all'estremità inferiore del canyon ma sarà il caldo torrido, sarà che le bellezze della mattina sono ancora impresse nella ns mente, che il canyon non ci entusiasma affatto. Rientriamo quindi al lodge per un pomeriggio di relax in piscina! 4 Ottobre Oggi è una pura giornata di trasferimento dal lodge a Windhoek in quanto l'indomani abbiamo i voli di rientro. Attraversiamo gli altipiani centrali della Namibia che ci regalano ancora una volta splendidi panorami. Più ci avviciniamo alla capitale e più aumenta il traffico. Arrivati in città molliamo le valige in albergo e andiamo alla ricerca di qualche negoziato di artigianato. Non veniamo soddisfatti in quanto è tutto pressoché chiuso o molto turistico. Concludiamo il viaggio con una cena ottima vicino al ns albergo. Finisce qui uno dei nostri viaggi più belli! Abbiamo deciso che torneremo sia in Sud Africa di cui abbiamo avuto solo un assaggio sia in Namibia durante la stagione "verde" per vedere l'altra faccia di questo paese ed esplorare la zona più a sud che per mancanza di tempo abbiamo escluso... In primis il Fish River Canyon (il secondo canyon più grande al mondo, dopo ovviamente il Grand Canyon), poi la zona dei cavalli selvaggi e della foresta di Aloe Dicthoma. Prima o poi...2 punti
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Ollamiseria!!! 3500€ a testa x 7 sono 24500€ ...per 15 giorni?considera che il costo dell'auto lo dividi x 7,benzina pure, le stanze anche ( in molti posti stai a poco più di 100€ a notte in 4 )però dovrebbero sbrigarsi un po' per agosto... se no rimangono solo i posti cari nei parchi. Poi se vanno in agenzia ci sarà sicuramente il pacchetto da 3500 a testa1 punto
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Ciao a tutti, sono Linda ho 23 anni e vengo da Ravenna. A luglio, con il mio ragazzo, faremo un on the road negli USA ovest. Grazie a questo forum sto raccogliendo un sacco di informazioni utili per la pianificazione del nostro viaggio. Il giro comprende LA, SD, Kingman, GC, Monument Valley, Page, Bryce, Las Vegas, Death Valley, Lee vining, Yosemite, San Francisco. Grazie a tutti!1 punto
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Attenzione, per MGM non si intende solo l'hotel, ma tutti quelli del gruppo omonimo (Luxor compreso). http://www.usaontheroad.it/index.php?/topic/24016-parcheggio-a-pagamento/1 punto
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Aggiornamento: secondo i report in diretta da Las Vegas di Webba....solo il parcheggio di MGM e' diventato a pagamento. Io ti avevo scritto che erano tutti a pagamento,invece,fortunatamente non è così. Rimangono a pagamento,ma con possibilità di sconto,gli hotel di Fremont street.1 punto
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sarebbe meglio discuterne direttamente nel topic dedicato alle strade a pedaggio anzichè intasare il topic di Bomber32... http://www.usaontheroad.it/index.php?/topic/12676-strade-a-pedaggio-in-usa/?hl=pedaggi1 punto
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Noi siamo sopravvissuti! Basta non avere grosse aspettative! Io sono appassionato di antico Egitto quindi volevo andarci a tutti i costi ma non ero mai abbastanza convinto. Lo scorso anno myVegas ci ha regalato la stanza quindi... Per la lista nozze legata all'agenzia ne abbiamo già discusso abbondantemente in vari itinerari. Noi abbiamo fatto lo stesso ma senza appoggiarci ad un'agenzia. Sono scelte!1 punto
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Beh credo che più sono alti i prezzi e più loro ci fanno la cresta, se devono sbattersi ad abbassarsi la cresta da soli lo fanno controvoglia; ma credo amche che se tu gli dici che se non te lo fan loro te lo fai tu (e quindi da poco passano a niente) non dsovrebbero aver problemi...1 punto
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è un ottimo programma.. per pochi spiccioli puoi avere per 3 mesi la funzione di navigazione su smartphone con le tracce scaricate dal sito. L'anno scorso l'ho usato e mi è stato utile in alcuni momenti per capire la direzione da prendere1 punto
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10/02/2016 - 11/02/2016 Milano – Roma – Adis Abeba – Kilimanjaro airport – Arusha Ecco il gran giorno! Dopo mesi e mesi a pianificare pensare, progettare finalmente si parte. Per la prima volta in vita mia sono un po’ in difficoltà con il bagaglio. Infatti devo minimizzare l’ingombro ed ottimizzare le cose da portarmi via. Non posso viaggiare come solito con la comoda valigia, ma devo fare stare tutto il necessario in due zaini. Uno da 60 litri e uno da 40. Uno poi me lo dovrò portare da solo, e ci dovranno stare le necessità giornaliere, mentre quello più grande durante il Trekking rimarrà con un portatore e non dovrà superare i 15 kg. Dopo ripetute prove i giorni precedenti finalmente solo la mattina prima di partire trovo la configurazione finale e riempio gli zaini con tutto il necessario. Il mio bagaglio generato da mesi di ripensamenti su cosa portare via o meno è dunque composto da: Zaino 60L - Zaino 40L - Sacco a pelo -10 - Materassino autogonfiabile – Scarponi da trekking – Scarpe da Trekking – 3 paia di calzini tecnici leggeri – 3 paia di calzini tecnici pesanti – 3 paia di pantaloni ( pesanti, medi, leggeri) – Sottopantalone tecnico – 6 paia di mutande – due cinture – 2 maglie tecniche leggere – 2 maglie tecniche pesanti – due camice traspiranti – due felpe tecniche – 3 paia di guanti ( leggeri, medi, pesanti) - 4 bandane- 2 cappelli - balaclava – berretto pile – cappello antivento – Lampada frontale – giacca traspirante – piumino leggero – asciugamano – poncho antipioggia – pantalone antipioggia – bastoncini trekking – 2 borracce – 8 barrette energetiche – salviettine intime – spazzolino – kit medicinali – occhiali da sole da alta montagna – coltellino – fiammiferi – reflex + 17/50+55/300 – Compattina – Diario di viaggio + penna – Borsone da viaggio portazaino – marsupio - bandiera da portare in vetta. Parto col doppio zainone poco dopo pranzo, con mio papà che viene a prelevarmi a casa. Passiamo a prendere Andrea ed in 20 minuti siamo alla stazione di Peschiera dove saluto papà, ci troviamo con Corrado, bello carico pure lui e alle 14.55 prendiamo il treno per Milano. Pronti a partire Il viaggio in treno passa abbastanza tranquillo, con qualche battuta per stemperare un po’ di tensione. Andrea non sta molto bene, viene da 3 giorni di influenza ( lui che non si ammala mai!) ed è un po’ giù di tono e noi non manchiamo occasione di prenderlo per il culo. A milano rapido cambio e altro treno che in un oretta ci porta direttamente a Malpensa ( non lo avevo mai provato, davvero comodo!). Brutti ceffi tra stazioni ed aeroporti Arriviamo in aeroporto alle 18.30 con un bel margine di partenza sul volo che è alle 21.15. Così dopo aver imbarcato subito lo zainone senza nessun problema decidiamo di cenare con calma in uno dei ristoranti di malepensa con una buona pizza napoletana, visto che probabilmente non la mangeremo per un paio di settimane ( ed invece….). Saziati e tranquilli dopo i veloci controlli di sicurezza ( non c’è nessuno a quest’ora!!) ci avviciniamo al gate di imbarco. Dopo gli ultimi saluti a Giulia al telefono ci imbarchiamo su un Boing 788 molto più bello del previsto. Ci sono anche un paio di film in italiano ma vista l’ora e viste le mie grandi capacità di dormire in qualsiasi condizione io comincio a dormire ancora prima di decollare e mi sveglio mentre atterriamo per lo scalo a Roma, dove arriviamo con un atterraggio bruttissimo, e per la prima volta in vita ho quasi paura ad essere su un aereo. Per fortuna la paura dura un attimo e riprendo subito il mio sonno e a parte qualche apertura la sveglia per il tempo di cenare mi risveglierò già nelle fasi di atterraggio verso Adis Abeba. L’aeroporto principale dell’Etiopa si rivela, a differenza dell’ottima compagnia aerea, molto grande ma parecchio fatiscente. Pochi servizi, logistica poco chiara, e soprattutto negozietti e bar con prezzi assurdi. Corrado prende un cappuccio che gli costa 4$. Io ed andrea colazioniamo con una bottiglietta di acqua e dei biscotti. Restiamo in aeroporto meno di 3 ore, e ci imbarchiamo nuovamente sull’aereo diretto a Zanzibar che prima farà scalo all’aeroporto di Kilimanjaro dove atterreremo. Il mio modo di godermi l'aereo Aeroporto Adis Abeba Io volo è veloce e privo di problemi. Ci portano anche da mangiare qualcosina ed arriviamo spensierati alla metà finale, anche se ad accoglierci troviamo vento, pioggia, cielo grigissimo e campi allagati. La Tanzania non ci accoglie quindi nella miglior maniera considerati anche i nostri programmi. Appena entrati nel piccolo aeroporto prendiamo il foglio da compilare per il visto di ingresso nel paese, e dopo averlo compilato ci mettiamo con calma in coda assieme al resto dei nostri compagni di volo. Qui facciamo per la prima volta “amicizia” con le logiche, poco logiche africane. Per il visto facciamo prima una coda di una decina di minuti ad uno sportello dove, dopo aver pagato 50 $ ( verificando che siano antecedenti al 2006), ci fanno un segnetto impercettibile sul visto e ci mandano a fare una nuova coda ad uno sportello li a fianco. Facciamo altri 10 minuti di coda ed un agente tanzaniano alla consegna del visto c’è l’ho guarda e ci manda a fare una nuova coda in uno sportello ancora a fianco. Finalmente la terza coda risulta l’ultima, ci accettano il visto, ci timbrano il passaporto ed entriamo ufficialmente in Tanzania. Superato la “frontiera” troviamo con grande gioia subito i nostri bagagli in perfette condizioni. Questo era uno dei nostri crucci. Se infatti ci avessero perso il bagaglio sarebbe stata dura fare il trekking senza attrezzatura. Per fortuna tutto è filato liscio e fuori dall’aeroporto troviamo un giovane ragazzo tanzaniano con in mano il cartello con il mio nome ad aspettarci. Si tratta di Gifty, che parla anche un buon italiano e che ci accompagnerà ad Arusha in auto. Carichiamo i bagagli su una enorme jeep e, dopo aver schivato la richiesta di manca di facchini improvvisati partiamo per Arusha. Arrivo "bagnato" in Tanzania Per la prima volta il cartello col mio nome! Sulla jeep Il viaggio in auto dura circa un ora e durante il percorso abbiamo la possibilità da dare la prima occhiata alla Tanzania. La prima cosa che colpisce è che lungo la strada ci sono poche auto e molta moltissima gente che si sposta a piedi. E a fianco alla strada panorami molto estesi di campi o di semplice terreno incolto. Gifty ci racconta un po’ di info sulla Tanzania e sul Kilimanjaro e mi fa subito una buonissima impressione. Mano a mano che ci avviciniamo ad Arusha, la città più grande di questa zona ed una delle più grandi della Tanzania con 270 mila abitanti, aumentano le baracche lungo la strada e di conseguenza il traffico sia motorizzato che a piedi. Il primo impatto con questa Africa è intenso, ma pur trovandoci in zona decisamente più povere e sottosviluppate rispetto ai posti dove viviamo, ho da subito l’impressione che non si viva così male, cosa poi confermata anche da Gifty. Arriviamo ad Arusha al nostro hotel, L’Impala Hotel, un Hotel internazionale abbastanza dignitoso. Salutiamo la nostra guida con cui ci diamo appuntamento per le 8 del giorno seguente e saliamo in camera. La camera è bella grande e abbastanza pulita. Solo il bagno lascia un po’ a desiderare con la finestra che da direttamente sul corridoio. Ma ci staremo solo un paio di notti quindi nessun problema. Sistemiamo un po’ i bagagli ci rinfreschiamo e riposiamo un po’. La camera con Andrea "provato" Nel frattempo Andrea non sta molto bene e si sente debole. Prende una tachipirina e passerà il pomeriggio a letto mentre io e Corrado andiamo a fare un giretto per Arusha. Non mi sono informato per nulla su questa cittadina così giriamo un po’ a caso cercando di dirigerci verso il centro. Mi accorgo subito che la gente non gradisce per nulla essere fotografata e mi prendo gli insulti di un paio di signore che vendono pannocchie lungo la strada. Dopo 10 minuti veniamo “accalappiati” da due giovani ragazzi che parlano un po’ italiano e un po’ inglese che si offrono di farci da guida della città. Ci accompagnano un po’ verso il centro e ci spiagano che anche loro sono guide del Kili e che domani partiranno come noi ma faranno un'altra via. Uno dei due è un po’ alticcio ma non risulta mai ne molesto ne fastidioso. Dopo una mezzoretta di giro noi decidiamo di tornare verso l’hotel e loro ci scortano per un pezzo, fino a che ci chiedono di comprare da loro delle stampe ( belle a dire il vero) o dei braccialetti. Oppure di offrirgli da bere. Noi diplomaticamente diciamo che non abbiamo molto denaro con noi e che se vengono al nostro hotel fra 8 giorni sicuramente prenderemo qualcosa da loro. Un po’ sconsolati ma non arrabbiati ci salutano e ci lasciano di fronte all’Impala. Qui troviamo Andrea dormiente che però sembra essersi ripreso. La "tranquilla" Arusha Foto poco gradite Guide africane Ci sistemiamo un attimo prima di cena e decidiamo di provare il Diamox. Il Diamox è un farmaco diuretico che viene usato da alpinisti e scalatori per soffrire di meno i sintomi del Mal di Montagna. Il Mal di montagna è “è una condizione patologica causata dal mancato adattamento dell'organismo alle grandi altitudini, in particolare dovuta alla più bassa pressione atmosferica che determina una ridotta presenza di ossigeno nell'organismo generando uno stato di generale ipossia “. Il farmaco può aiutare alcune persone nel velocizzare il processo di acclimatamento e può trattare casi lievi di mal di montagna. Dopo averlo preso scendiamo a cena e tra i 4 ristoranti dell'hotel scegliamo di mangiare presso l'italiano, nella speranza di mangiare un po' di carboidrati. Io e Andrea prendiamo delle lasagne alle verdure, e Corrado prende degli spaghetti alla bolognese. Sembriamo proprio i classici turisti italiani che non riescono a rinunciare mai alla pasta. La cena è di discreta qualità e la mangiamo volentieri. Prendiamo anche due birre Kilimanjaro, per brindare alla futura avventura. Il tutto ci costa poco più di una 30ina di $. Durante la cena io non mi sento in gran forma e sento dei fastidi alla stomaco. Che crescono dopo la cena, e scoppiano nel bagno non appena entro in camera. Il malessere è stato troppo repentino e inaspettato per essere influenzale o per essere collegato a qualcosa che ho mangiato. Così mi leggo il bugiardino del Diamox e scopro che uno degli effetti collaterali è proprio la dissenteria! E avere la dissenteria lungo la scalata non deve essere una cosa bella. Decidi così a malincuore che per i prossimi giorni avrei sospeso il farmaco. Andiamo a letto abbastanza presto. Domani la svegliare suonerà presto. Domani si comincia l'Avventura!1 punto
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Questa sopra è la mappa dei fusi orari negli usa. Si passa dal GMT-5 dalla East Coast al GMT-10 delle isole hawaii. Facciamo degli esempi: se parto da Roma quando arrivo a New York dovrò togliere 6 ore (trovandosi l'italia nel GMT+1) quindi se a Roma sono le 15:00 a New York sono le 09:00. Se invece la mia destinazione è Los Angeles, ad esempio, trovandosi la California nel GMT-8 quando a LA sono le 09:00 in Italia saranno le 18:00. Come si evince dalla cartina ci sono alcune eccezioni, guardando bene i confini degli Stati e i confini delle zone colorate, noterete che alcune Contee usano un fuso orario diverso da quello adottato nel rispettivo Stato. A complicare ulteriormente le cose, si aggiunge un'ulteriore eccezione, fondamentale per i viaggiatori che si spostano lungo gli itinerari del Grand Circle: l'Arizona non rispetta il Daylight Saving Time! (da noi conosciuto come Ora Legale). Questo significa che, dalla primavera all'autunno, l'Arizona va posizionata nella stessa fascia di California e Nevada, quindi si troverà un'ora indietro rispetto allo Utah confinante a Nord. Tutto chiaro fin qui? Bene... ma non è finita, c'è un'altra cosa fondamentale da sapere: La Navajo Nation, situata nell'angolo Nord-Est dell'Arizona, adotta il Daylight Saving Time! Significa che se mi trovo alla Monument Valley durante il periodo di ora legale, sarò un'ora avanti rispetto all'Arizona e con lo stesso orario di Utah, Colorado e New Mexico. EDIT by al3cs: aggiornata la mappa e inserita la mappa interattiva1 punto
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Grazie davvero a tutti!! Gentilissimi! Il Botswana dev'essere meraviglioso, è anche un nostro sogno! Anche la Namibia è costosa ma indubbiamente è stato uno dei viaggi più belli che abbiamo mai fatto ed abbiamo già programmato di tornarci, in Maggio per vedere i paesaggi verdi... e chissà magari abbinare il Botswana.1 punto