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Giò & Peruz in Namibia: camper, sabbia e tramonti mozzafiato
Giovanna86 ha risposto a Giovanna86 nella discussione Diari di viaggio e live
Me ne sarei portata a casa uno.. Si è stata davvero una bruttissima esperienza. La cosa allucinante è che è cambiato tutto nel giro di poche centinaia di metri... -
Ciao Laura, benvenuta! E ad una domanda del genere non si può proprio rispondere di no!
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Giò & Peruz in Namibia: camper, sabbia e tramonti mozzafiato
Giovanna86 ha risposto a Giovanna86 nella discussione Diari di viaggio e live
Grazie @luisa53! Vederle è bellissimo, scalarle un pò meno. -
Giò & Peruz in Namibia: camper, sabbia e tramonti mozzafiato
Giovanna86 ha risposto a Giovanna86 nella discussione Diari di viaggio e live
Senza dubbio!! Una foca è tutto sommato carina, una balena è una.. balena -
Giò & Peruz in Namibia: camper, sabbia e tramonti mozzafiato
Giovanna86 ha risposto a Giovanna86 nella discussione Diari di viaggio e live
@pandathegreat E' stato stupendo, talmente tanto che Luca mi ha chiesto se possiamo farlo anche quest'anno Non lo accontento però, andremo a vedere le balene in Canada.... giuro che se chiama una balena col mio nome è la volta che lo butto in mare -
Giò & Peruz in Namibia: camper, sabbia e tramonti mozzafiato
Giovanna86 ha risposto a Giovanna86 nella discussione Diari di viaggio e live
Un'amore grandissimo!! Cosa c'è di meglio di avere in Namibia una foca cattiva che si chiama come me ?! -
Giò & Peruz in Namibia: camper, sabbia e tramonti mozzafiato
Giovanna86 ha risposto a Giovanna86 nella discussione Diari di viaggio e live
MARTEDI’ 20 AGOSTO Ci svegliamo poco prima delle 7 e con calma andiamo a fare colazione. Rinfrancati torniamo in camera, ci vestiamo di tutto punto e ci apprestiamo ad uscire per vivere una delle giornate più belle del viaggio, per Luca la più bella. Il sole è alto in cielo, fa già caldo e della nebbia per cui è famosa la città non c’è traccia. Quanto siamo fortunati da 1 a 10?! 1000! Oggi ci aspetta la super combo, mattinata in Kayak con le foche e pomeriggio sulle dune di Walvis Bay, quelle a picco sul mare. Prima di partire ero alquanto preoccupata dato che durante il loro inverno (la nostra estate), se si becca la giornata storta può fare anche molto freddo. Ve la immaginate un’intera mattina in Kayak con 12 gradi?! A me venivano gli incubi solo a pensarci. Meno male che madre natura, probabilmente conoscendo la mia freddolosità, oggi ha deciso di regalarci una meravigliosa giornata a 30 gradi. Solo qualche giorno prima i gradi erano 12. Mi ripeto…quanto siamo stati fortunati? Con questi pensieri faccio segno a Luca per uscire dal nostro parcheggio strettissimo e, una volta fuori, facciamo rotta verso Walvis bay. “Cavolo Luca, ieri abbiamo pulito il camper e portato il navigatore in camera, siamo senza!!” “Giò guarda che io non torno indietro, fino a Walvis Bay è tutta dritta, hai il tuo libretto no? C’è l’indirizzo?” Il mio travel book è sempre con me quindi l’indirizzo ce l’ho e, abbastanza facilmente, arriviamo a destinazione. Tutto è bene quel che finisce bene….o almeno così pensiamo. Parcheggiamo, ci mettiamo a cercare la Pelican Point con cui abbiamo deciso di fare l’escursione ed attendiamo che vengano a prenderci. Questa escursione con le foche è il mio regalo di Natale per Luca. Quando lui ti regala il biglietto aereo devi pur ricambiare in qualche modo, no? Lui ama gli animali quindi, al solo pensiero di passare la mattina in mezzo alle foche, è tutto eccitato. “Peruz vuoi regalarmi il biglietto aereo anche l’anno prossimo? Giuro che poi io ti regalo un’escursione con i tuoi amati orsi!! ” Arrivano le nostre guide, ci dividono in due gruppi da 6, e a bordo di due camioncini che puzzano tremendamente da pesce partiamo alla volta della spiaggia dove effettueremo il giro in kayak. Arrivati a destinazione ci danno qualche indicazione pratica sull’escursione: come pagaiare, come non far arrabbiare le foche, come evitare di far ribaltare la canoa. “Capito Giò?! Cerca di non far ribaltare la canoa!!” Dopo aver indossato pantaloni e giacche impermeabili fornite dalla compagnia ci avviciniamo ai Kayak, pronti a vivere un’esperienza unica. Siamo letteralmente circondati dalle foche, Luca è al settimo cielo. Nel mentre io rischio davvero di far ribaltare il Kayak. Le foche sono aggressive e tentano più volte di salire sulla nostra canoa, venendomi in braccio. Io, che non sono esattamente donna avventura, ho paura e per mandarle via faccio qualche movimento di troppo. “Giò sei matta?! Guarda che finiamo in acqua!! Dai dai, falle salire sulla canoa, guarda che belle che sono!!” Luca le accarezza, gioca con loro ed è felice come un bambino. Io invece sono in uno stato di ansia costante, le foche mordono e temo che gli stacchino una mano. Una gli morsica un dito ma lui non fa una piega. “Giò guarda com’è cattiva questa foca!! Le ho trovato un nome, la chiamerò foca Giò!!!” Seriusly?! Ridiamo, pagaiamo, Luca continua a giocare con le foche ed io penso che si, il mio regalo di natale gli è proprio piaciuto. Tutte le cose belle però finiscono e, quando la nostra guida ci richiama a riva, siamo decisamente tristi. Ci viene offerto il pranzo, che facciamo a base di cioccolata calda (serve per le temperature che ci sono di solito) e tramezzini. Siamo in maniche corte ma la cioccolata calda ci sta sempre. Facciamo quindi ritorno a Walvis Bay e saliamo a bordo delle jeep che ci porteranno a Sandwich Harbor, nel cuore delle dune di sabbia. Dopo la tempesta di sabbia di ieri mi mancava proprio!! Facciamo prima una sosta a vedere i fenicotteri rosa di Walvis Bay. Ma quanti sono?! Ripartiamo quindi alla volta di Sandwich Harbor, pronti a scalare in jeep le dune vertiginose. Luca ha il broncio e, quando gli chiedo cos’ha, mi dice che vorrebbe guidare lui. “Giò non potevi trovare un’escursione che mi facesse guidare?” “Non esistono Luca, credo che per guidare qui bisogna pagare e non poco!!” Lo scenario è molto bello ma non mi sono accorta che, durante l’escursione della mattina, si è sporcato l’obbiettivo della macchina fotografica. Perdonate le macchioline!! Indovinate cosa stava facendo Luca in questa ultima foto? Cercando un serpente che come al solito non ha trovato Arriviamo a destinazione e la guida ci dice che, per vedere lo spettacolo, bisogna salire l’altissima duna di fronte a noi. Ma davvero? Non possiamo andarci in macchina? A fatica, sotto il sole cocente, arriviamo in cima. Lo spettacolo è meraviglioso ma, dopo questa vacanza, credo che non scalerò più una duna di sabbia per molto tempo. Anzi no, forse potrei fare un eccezione giusto per tornare alle White sands con il sole. Restiamo in contemplazione per un po' e poi scendiamo, pronti per il nostro picnic a base di ostriche e champagne. Le ostriche ci sono, lo champagne no, ma con uno scenario così ci si accontenta anche di uno spumante non ben identificato. E’ ora di tornare alla base, facendo qualche acrobazia sulla sabbia ed ascoltando Luca che continua a dirmi "uffa volevo guidare io!!". Il ritorno a Walvis Bay è tranquillo e, quando arriviamo al camper, Luca è al settimo cielo. “Grazie Giò, è stato un regalo meraviglioso!!” Luca che mi ringrazia?? Caspita, allora gli è proprio piaciuto!! Saliamo sul nostro bolide e partiamo per fare ritorno a Swakopmund. “Giò ma Walvis bay non ti ricorda l’america?!” Io per poco quasi non soffoco. “America? Ma dove la vedi? Non ci assomiglia per niente!!” Purtroppo, a parlare di America, sbagliamo strada e finiamo in un sobborgo della città. “Tranquilla Giò, alla prossima giriamo a destra e ci ricongiungiamo con la strada principale” La cittadina che fino poco prima a Luca sembrava americana diventa, nel giro di poche centinaia di metri, molto molto africana. Fuori dal centro è davvero diversa e, in un attimo, siamo catapultati in una realtà incredibilmente differente da quella vista fin’ora. Il traffico è allucinante, c’è gente ovunque, ai lati della strada, in mezzo alla strada, ovunque. Ci guardano tutti di traverso, che abbiamo fatto di male? Ben presto ci rendiamo conto di essere gli unici bianchi e Luca, sapendo cosa può succedere in questi casi a Nairobi, chiude la macchina e mi dice di tirare fuori immediatamente il navigatore del cellulare. Avevo terminato internet ed oggi, in teoria, si sarebbe dovuto rinnovare. “Giò, tira fuori subito il telefono e prega che internet funzioni” Ok, ora mi sta mettendo ansia Qualcuno ascolta le nostre preghiere e, grazie al telefono usciamo dal labirinto in cui siamo finiti, tornando alla strada principale. Non ce l’avremmo mai fatta senza. “Ecco Giò, oggi hai visto la vera Africa.” Abbiamo avuto davvero paura e, anche Luca che in genere resta sempre tranquillo, mi dice che non dobbiamo mai più dimenticare il navigatore. Torniamo a Swakopomund e, mister simpatia, mi chiede se voglio fare anche li un giro nei sobborghi. Certo caro, non vedo l’ora!! Per stasera abbiamo in programma una cena al The Tug, il ristorante più famoso della città, dove mangiamo bene ma nulla se paragonato alla cena della sera prima. Ci facciamo riaccompagnare in hotel dalla navetta ed andiamo a letto con la consapevolezza che oggi, sobborghi di Walvis Bay esclusi, è stata una giornata splendida. -
CIao! Complimenti per la scelta, sono zone davvero splendide!! Io le ho viste, in parte, nel 2017. Se vuoi in firma trovi il mio diario. San Diego l'ho vista nel 2016 e, col senno del poi, le dedicherei almeno tre notti. E' la città che preferisco in California. In 18/20 giorni secondo me riesci a fare tutto senza tappe infinite.
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3 time zone, dal Pacific al Central.
Giovanna86 ha risposto a Arizona 71 nella discussione Itinerari West
Io!! Abbiamo mangiato a pranzo al buffet domenicale dell'Irma, mangiato molto bene. Anche per me non vale la pena fermarsi a dormire, sono stata contenta di averci solo pranzato. -
Las Vegas e Yellowstone, si può fare?
Giovanna86 ha risposto a Simo_Fiora nella discussione Itinerari West
Anche noi abbiamo alloggiato ad Estes Park e ci è piaciuta, abbastanza vivace. Certo non è Aspen ma di vita ce n'è -
Giò & Peruz in Namibia: camper, sabbia e tramonti mozzafiato
Giovanna86 ha risposto a Giovanna86 nella discussione Diari di viaggio e live
Anche per Luca è lo stesso, immagina ritrovarsi tutto pieno di sabbia.. E' vero un pochino ci assomiglia, come ho fatto a non farci caso..?? forse perchè le gosth town mi affascinano, Solitaire invece non mi ha detto nulla, è solo un'ottima tappa intermedia.. @Lauretta83 dovrò provarlo prima o poi! -
Anche io a marzo farei il South west e SD, penso le temperature siano migliori.
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Giò & Peruz in Namibia: camper, sabbia e tramonti mozzafiato
Giovanna86 ha risposto a Giovanna86 nella discussione Diari di viaggio e live
Decisamente Meno male che, esclusi i quad, non avevamo chissà cosa in programma. Non oso immaginare i poveretti che dovevano fare l'escursione alle dune di Sossusvlei proprio quel giorno.. Infatti poi alla riconsegna ci siano lamentati ma nulla da fare, ci han detto che è normale con una tempesta di sabbia io non l'ho mai provato... -
Giò & Peruz in Namibia: camper, sabbia e tramonti mozzafiato
Giovanna86 ha risposto a Giovanna86 nella discussione Diari di viaggio e live
Davvero, avevo le mani nei capelli e quel giorno ci siamo ripromessi che da allora saremmo sempre andati in albergo, a costo di cambiare meta se troppo costosa. Tutto ma la sabbia nel letto NO! Col Dyson o con la pulizia? -
Giò & Peruz in Namibia: camper, sabbia e tramonti mozzafiato
Giovanna86 ha risposto a Giovanna86 nella discussione Diari di viaggio e live
LUNEDI’ 19 AGOSTO Oggi niente sveglia impostata all’alba, possiamo dormire un po’ di più, che bello!! Com’è che allora alle 5.30 siamo entrambi già svegli? Impossibile non esserlo quando il camper dondola e ti sembra di essere in barca a vela con il mare in tempesta. Com’è possibile? Ieri sera abbiamo bevuto soltanto un paio di bicchieri di vino! E infatti non è il dopo sbornia, è il vento a farci dondolare. Guardiamo fuori e ci accorgiamo che è in corso niente meno che una tempesta di sabbia. Meno male che non dovevamo andare oggi alle dune di Sossusvlei, sarebbe stata una tragedia!! Il vento fa un rumore incredibile e riuscire a riprendere sonno dondolando è praticamente impossibile. “Ecco Giò, nemmeno quando potremmo dormire riusciamo a farlo!!” “Peruz, me lo spieghi cosa centro io con la tempesta di sabbia??” “Tu centri sempre!!” “Sei ripetitivo, che barba, che noia!! Oddio, sembriamo Sandra e Raimondo!! ” “Allora meno male che io ho il mio sacco a pelo e tu Sandra non puoi alzarmi le lenzuola!!” Continuiamo così per un po’, dobbiamo pur passarlo il tempo in qualche modo no? Alle 6.30/7 decidiamo che ne abbiamo abbastanza ed iniziamo a prepararci. Uscire dal camper è difficilissimo, la sabbia è ovunque ed anche solo raggiungere i bagni è un’impresa non da poco. Con fatica ci riusciamo e, quando Luca torna dai servizi, mi racconta della meravigliosa nottata passata dai ragazzi di avventure nel mondo e da tutti gli altri poveretti in tenda. La tempesta non era iniziata alle 5.30 bensì a mezzanotte. Noi protetti dal camper non abbiamo sentito nulla ma nessuno, al campeggio, ha chiuso occhio. Grazie camper!! Quando partiamo i ragazzi sono ancora li, fermi, ad aspettare un camion ancora guasto. L’ho già detto che adoro i viaggi indipendenti? La situazione purtroppo è critica, il vento non accenna a diminuire e noi iniziamo seriamente a temere per la nostra escursione in quad del pomeriggio. Vabbè, ci penseremo poi, intanto dobbiamo raggiungere Swakopmund facendo tappa a Solitaire per la famosissima torta di mele. Riusciremo a scendere dal camper? Ci riusciamo e, con non poco appetito mangiamo la torta accompagnata da una cioccolata calda. Con questo vento gelido è proprio quello che ci vuole!! Poi, sfidando il vento finchè luca fa benzina, vado a fare qualche foto alla zona. Quando ripartiamo ancora non sappiamo che ci aspetta la strada più bella della Namibia. Non doveva essere la D707? Secondo l’opinione comune si, secondo la nostra no. Questa strada è molto più interessante: passa il guiseb pass, è piena di curve e ad un certo punto ti sembra quasi di essere finito sulla luna. Finalmente abbiamo trovato una bella strada in Namibia, era ora!! Arriviamo a Swakopmund verso le 2 del pomeriggio, con un sole splendente, il termometro che segna 42 gradi ed un vento allucinante. Come 42 gradi? Swakopmund non è quella città sulla costa dove la temperatura media in estate fatica ad arrivare a 20 gradi e c’è spesso una fitta coltre di nebbia? Si, è proprio lei. Oggi invece c’è un’afa incredibile, siamo proprio sicuri di essere nel posto giusto? Troviamo l’hotel, alloggiamo al Desert Sands Boutique , un hotel molto carino con parcheggio interno. Purtroppo però, finchè completiamo il check in, capiamo di avere un problema: il parcheggio è sotterraneo ed il nostro camper, essendo troppo alto, non ci passa. I ragazzi della reception sono preoccupati, lasciare fuori le auto a Swakopmund di notte non è affatto raccomandabile. Che strano, di giorno sembra tutto così tranquillo. Ci propongono quindi un'altra soluzione, parcheggiarlo dell’interno del loro cancello affianco all’hotel. Ce lo mostrano ed io inizio a sudare freddo: è strettissimo, con due muri da entrambi i lati. Ce la farà Luca a passare li in mezzo? Per fortuna lui non si smentisce mai e riesce nell’impresa. Io però non sono affatto tranquilla visto che dovremo rifare l’operazione altre 3 volte. Odio questo camper!! E’ ora di scaricare i bagagli e, quando apriamo le porte, finisco per odiarlo ancora di più. Che disastro è mai questo? A causa della tempesta di sabbia è in condizioni indecenti. E’ arrivato il momento di fare i conti con la dura realtà: dovremo passare il pomeriggio a pulire il camper visto che fare l’escursione in quad in mezzo alle dune sarebbe un suicidio tanta è la forza del vento. Che bello vero? Scambiare un pomeriggio di divertimento sul quad con uno di pulizie Ci mettiamo un bel po’, la situazione è critica, tutto è ricoperto da un grosso strato di sabbia, anche il letto. Imprechiamo e puliamo, puliamo e imprechiamo. Sarà anche comodo il camper ma non si può essere ridotti così, perché cavolo entra tutta questa sabbia?!! Quando finiamo siamo esausti e, dopo la doccia in hotel, crolliamo fino ad ora di cena. Stasera decidiamo di muoverci a piedi, in hotel ci hanno assicurato che per arrivare alla nostra meta non dovremmo avere nessun problema. Il ristorante scelto è il Kuckis Pub, un locale con recensioni ottime e prezzi molto abbordabili, interamente a gestione tedesca: proprietà e camerieri rigorosamente biondi, di sicura origine teutonica. Caspita, potrei quasi farmi assumere!! Il servizio è impeccabile ed il cibo superlativo. Mangiamo pesce e questa, insieme al buffet del sossusvlei lodge, viene decretata da entrambi come la cena migliore della vacanza. Che bontà!! Con la pancia piena torniamo in hotel, domani ci aspetta il Kayak con le foche. Le previsione sono ottime, niente vento e sole splendente, si prospetta davvero una giornata bellissima. -
3 time zone, dal Pacific al Central.
Giovanna86 ha risposto a Arizona 71 nella discussione Itinerari West
@Lauretta83 ho guardato anche io su quel link ma purtroppo mi da prezzi molto più alti che con Hertz, quest'anno a meno di sorprese mi tocca tradire Alamo -
3 time zone, dal Pacific al Central.
Giovanna86 ha risposto a Arizona 71 nella discussione Itinerari West
A noi il Custer SP è piaciuto, abbiamo fatto il giro del lago e le varie strade, trovi qualche foto nel mio diario del 2018 se vuoi dare un'occhiata Uffa ma solo io su Drive USA.de trovo prezzi più alti che su autoeurope?! -
Las Vegas e Yellowstone, si può fare?
Giovanna86 ha risposto a Simo_Fiora nella discussione Itinerari West
Aggiungerei sicuramente un pò di Colorado. Concordo anche io con tutto quello detto da @Lauretta83 , da aggiungere assolutamente una notte a Jackson -
Giò & Peruz in Namibia: camper, sabbia e tramonti mozzafiato
Giovanna86 ha risposto a Giovanna86 nella discussione Diari di viaggio e live
E' stato davvero un giorno super, di quelli da ricordare -
Giò & Peruz in Namibia: camper, sabbia e tramonti mozzafiato
Giovanna86 ha risposto a Giovanna86 nella discussione Diari di viaggio e live
Assolutamente Finchè scrivevo la giornata pensavo proprio che per vivere certi momenti di questo viaggio è valso la pena tribolare con camper e sabbia ovunque... -
Giò & Peruz in Namibia: camper, sabbia e tramonti mozzafiato
Giovanna86 ha risposto a Giovanna86 nella discussione Diari di viaggio e live
Immagina le nostre facce quando ci siamo visti indicare il trattore Ci siamo chiesti se eravamo finiti su scherzi a parte -
Giò & Peruz in Namibia: camper, sabbia e tramonti mozzafiato
Giovanna86 ha risposto a Giovanna86 nella discussione Diari di viaggio e live
Mi sa che gli uomini sono quasi tutti così, tranne quelli che ci sono su questo forum Anche se devo essere sincera, Luca ultimamente è migliorato, partecipa un pò di più.. Lo è E' il posto più famoso ed inflazionato della Namibia ma un motivo c'è, è qualcosa di unico -
Anche io starei ad Ovest, ci sono tante cose da vedere!! La prima che mi viene in mente è il colorado ad esempio...
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Giò & Peruz in Namibia: camper, sabbia e tramonti mozzafiato
Giovanna86 ha risposto a Giovanna86 nella discussione Diari di viaggio e live
Ci siamo sentiti proprio dei poveracci in confronto a quelli che alloggiavano la Loro in un albergo così e noi al campeggio dei poveri Eravamo piegati dal ridere, quante probabilità c'erano di rifinire sullo stesso trattore?! -
Giò & Peruz in Namibia: camper, sabbia e tramonti mozzafiato
Giovanna86 ha risposto a Giovanna86 nella discussione Diari di viaggio e live
DOMENICA 18 AGOSTO - PARTE 2 Quando arriviamo al parcheggio la navetta è appena arrivata e le persone stanno aspettando in fila. Salgono tutti ma, quando arriva il nostro turno, l’autista ci dice che sono pieni. Le navette ufficiali infatti non sono trattori e possono trasportare un numero limitato di persone. Ovviamente questo numero limitato include tutti tranne noi. Ovvio no?! Bene, mettiamoci l'anima in pace, dovremo aspettare la prossima. O forse no? Siamo gli unici ad essere rimasti a terra ed è per questo che un altro autista, quando ci vede li in attesa, decide di farci un favore e non farci aspettare la navetta successiva. “Guys state aspettando la navetta?” “Si certo, l’altra è appena andata via” “Seguitemi e salite con me, ci sono due posti in più sulla mia.” Ma che colpo di fortuna!! Lo seguiamo e, quando vediamo qual è la sua navetta, per poco non ci rotoliamo a terra per le risate. Eccoci ragazzi, salite con noi!! Chi indovina dove?! L'autista ci sta indicando un trattore... lo stesso in cui c'è la comitiva tedesca di prima. La scena ha dell’incredibile e noi siamo piegati in due dalle risate . Saliamo a bordo e, nemmeno stavolta, nessuno sembra far caso a noi ed anzi ci salutano in tedesco. “Giò, sei sicura di non aver origini tedesche? Non è possibile che ti scambino sempre per una di loro.” Il trattore ben presto parte ma ci accorgiamo che non sta andando nella direzione giusta, quella che porta al parcheggio, ma esattamente nella direzione opposta. Dove andremo a finire? La guida inizia a parlare, probabilmente spiegando dove siamo diretti, ma noi non capiamo una parola e quando tutti ridono fragorosamente ad una battuta della guida facciamo finta di capire e ridiamo anche noi. Superiamo un sacco di persone che stanno andando nella nostra direzione a piedi, vuoi vedere che c’è qualcosa da vedere? Scopriremo poi che questo posto è niente meno che Sossusvlei, da cui prendono il nome proprio le dune di Sossusvlei. Impossibile arrivare qui in auto, l’unico mezzo sono le gambe oppure il nostro trattore. Che gran colpo di fortuna!! Facciamo inversione tornando al parcheggio delle navette ripassando per gli stessi posti meravigliosi di prima, siamo circondati dalle dune e lo scenario è meraviglioso. Il mio pensiero in questo momento però è soltanto uno, riuscire a fare una foto decente senza cadere in braccio alla tedesca alta 2 e metri e mezzo seduta di fianco a me, credo che non finirebbe bene se inizia ad insultarmi in tedesco Missione compiuta!! Arriviamo a destinazione e, visto che stavolta non siamo clandestini, salutiamo tutti e diamo una piccola mancia all’autista. Quanto ci siamo divertiti?! Siamo felici come due bambini ma lo stomaco brontola visto che è quasi l’una quindi decidiamo di tornare al campeggio dei poveri e provare il loro ristorante. Ci sediamo ed ordiniamo una bottiglia d’acqua frizzante e due semplici toast.Passano dieci minuti, poi mezz’ora, poi 45 minuti… ma dov’è finito il nostro cibo? “Peruz forse è meglio se chiamiamo la cameriera…” “Si meglio, qual’era?” “Quella li!” “Quale Giò?!” “Quella con i blu Pants!!" Luca scoppia a ridere, che ho detto di strano ? Lo guardo confusa ma lui non smette di ridere. “Adesso glielo chiedo!!” “Cos’è che gli chiedi?” “Se ha le mutande blu!!” Per poco non mi strozzo con l’acqua, ha ragione, ho detto la cameriera con le mutande blu!! Per fortuna, mentre siamo li intendi a ridere, arriva la cameriera con le mutande blu a portarci il cibo. Un’ora di attesa per due toast…servizio impeccabile direi. Vabbè, noi oggi fretta non ne abbiamo quindi va benissimo cosi’, ci gustiamo i nostri toast e alle 3.30 usciamo dal ristorante, pronti ad andare a vedere il Sessriem Canyon. Scendiamo dalla macchina ed il caldo è incredibile. “Visto Giò che ho fatto bene a vestirmi tutto di bianco?” “Si si Luca, sei un bellissimo gelataio!!” Partiamo in esplorazione e restiamo estasiati, a me questo Canyon è piaciuto proprio tanto e secondo me non ha nulla da invidiare a quelli americani. Vabbè, magari non sarà l’Antelope Canyon, ma è davvero bello e per me è da inserire assolutamente se si viene qui. Torniamo al camper e facciamo amicizia con un signore di Brescia che viene a chiederci se può rubare un po’ di ombra dal nostro camper. Chi è, Luca da vecchio? Iniziamo a chiacchierare e ci racconta che lui è qui con un gruppo di amici, sono un gruppo privato, hanno preso una guida tutta per loro e alloggiano nei resort migliori, compreso il paradisiaco Sossusvlei lodge. La moglie anno dopo anno sceglie dove andare, quali tappe fare e lui deve solo presentarsi e preoccuparsi di pagare. Restiamo a parlare con lui per un bel po’, finchè la moglie torna a riprenderselo. Rinfrancati dalla lunga pausa facciamo ritorno alla nostra piazzola ma subito ci accorgiamo che è occupata abusivamente, ci sono sdrai e cellulari in carica. Parcheggiamo e, mentre ci guardiamo intorno, arrivano un paio di ragazzi italiani che si scusano e ci chiedono se possiamo fargli il favore di tenere i loro cellulari in carica. Sono i ragazzi di avventure nel mondo che ci spiegano del loro grosso disguido: sarebbero dovuti partire nel pomeriggio ma, a causa di una rottura del camion, sono bloccati qui e dovranno passare la notte con le loro tende in mezzo alla strada del campeggio. Non ci sono piazzole libere quindi quella è l’unica soluzione. Che sfiga poverini! Ovviamente gli offriamo tutto l’aiuto possibile e li salutiamo, è arrivata l’ora di farci la doccia, probabilmente puzziamo come due capre. “Giò, io ho deciso che me la faccio in camper, le doccie comuni anche no!!” “Ma dai Peruz, che hanno di strano? Doccie comuni sono, siamo in un campeggio!!” E per fortuna che sono quella delicata che odia il campeggio!! Ed è così che io vado a farmi la doccia in quelle comuni mentre lui decide di farsela in camper. Vi lascio immaginare quando sia comodo per uno di 1 metro e 90 lavarsi nella doccia microscopica di un camper. Come sempre io sono molto più veloce di lui quindi esco, mi vesto e mi siedo fuori all’ombra a leggere un bel libro. Il nostro camper è vicino ai bagni e, finchè sono li intenta a leggere, capisco quanto sono stata fortunata ad essere tra le prime della giornata a fare la doccia. Tutte le donne che escono dopo di me si lamentano dell’acqua gelida, e giuro che non l’ho finita io, è colpa del campeggio dei poveri!! Lavati e profumati ci dirigiamo a piedi verso il nostro amato sossusvlei lodge, oggi non andiamo a vedere il tramonto ma a fare aperitivo. Facciamo un giro nel negozio di souvenir, usiamo un po’ il wifi che manco a dirlo qui funziona benissimo. Due birre e una location che sembra uscita direttamente da un sogno, siamo in paradiso. E’ ora di cena e, come la sera prima, ci serviamo al buffet. Stasera siamo tra i primi quindi, anche nell’isola antipasti, c’è ogni ben di dio. Mangiamo fino a scoppiare e, tornando a piedi al campeggio, alziamo gli occhi al cielo. Ma quante stelle ci sono? Ok, forse non mi sono innamorata dell’Africa ma adesso, ripensando a questa giornata, non riesco a non avere gli occhi a cuoricino.