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Giovanna86

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  1. Sinceramente io certe scene le ho viste solo in Africa quindi è inevitabile per me associarle all'Africa. Stessa cosa con alcune situazione vissute durante la vacanza, sono cose che da altre parti del mondo difficilmente si verificano. Non è intesa come una critica all'Africa ma quando si decide di andare li si sa già che rispetto all'Europa o agli USA è un altro mondo. Io ho adorato andare a caccia di orsi ed altri animali a Yellowstone, ero entusiasta come una bambina!!
  2. Ancora mi dispiaccio di non averci potuto fare il bagno Mi sento meno sola! Quasi mi vergognavo a dire che i safari non mi attiravano per niente visto che tutti sembrano andarne matti. Facendolo poi mi sono ricreduta e mi sono pure emozionata ma non è una cosa che rifarei ogni anno come tanti. Quella scena è la cosa che forse più di tutte ha contribuito a non farmi innamorare dell'Africa Si vede così tanto?!
  3. No, effettivamente è l'ultima cosa che ti aspetteresti Il contrasto è incredibile e dispiace per quei poveri bambini che hanno avuto la sfortuna di nascere in una società in cui vengono trattati così
  4. VENERDI’ 23 AGOSTO Oggi ci alziamo alle 8, con i polmoni ancora perfettamente funzionanti. Lo spray anti zanzare non ci ha ucciso nel sonno, evviva! La destinazione di oggi è il parco di Etosha, una delle mete più apprezzate di tutta la Namibia. Il mio livello di entusiasmo da 1 a 10? 2. No dai, sono esagerata…facciamo 3. Il pensiero di fare 3 giorni di safari non mi entusiasma per niente, ne farei volentieri a meno, temo di annoiarmi a morte. Vabbè, speriamo di essere smentita, anche se ne dubito fortemente. Partiamo e, prima di entrare ad Etosha, ci fermiamo a metà strada per fare benzina, scorta di cibo e per andare in bagno. E' proprio qui, finchè siamo fermi al distributore, che assistiamo ad una delle scene più brutte del viaggio, una di quelle che ti fa piangere il cuore. Mentre siamo li, fermi ad aspettare il nostro turno nell’affollatissima pompa di benzina, arriva un pick up con un cassone carico di bambini. Dall’abitacolo scendono due uomini che, urlando, iniziano ad impartire quelli che probabilmente sono gli ordini. Li fanno scendere tutti e, quando una bambina prova a prendere parola, la zittiscono sia con le parole che con le mani. Esagero se vi dico che avrei voluto scendere dalla macchina e picchiare io stessa il tizio?! I bambini si sparpagliano ed iniziano ad importunare tutti i turisti, tentando di vendere cianfrusaglie che la maggior parte rifiuta. A quel punto il dubbio è: comprare qualcosa o non comprare nulla proprio per evitare questo genere di sfruttamento? Abbiamo scelto la seconda opzione, rifiutando di acquistare e quindi regalare soldi a chi tratta i bambini in quel modo. Ma come si fa? Come si fa a sfruttare e trattare così i bambini? Ecco, questa è una delle cose che proprio non mi è piaciuta dell’Africa. Con il cuore che piange ripartiamo alla volta di Etosha, sperando di fare qualche avvistamento sulla strada. “Guarda guarda Peruz, cos’è quello, un leopardo?” “Giò ma sei cieca? E’ un cane!!” Ok, forse è meglio lasciarli fare a Luca gli avvistamenti!! A Yellowstone scambiavo i sassi per orsi, in Africa scambio i cani per leopardi Il bilancio al momento è incredibile: oggi abbiamo visto una mucca, un cavallo ed un cane. Ottimo direi! Entriamo ad Etosha e ci dirigiamo subito al Dolomite Lodge, il resort da sogno all’interno del parco. No, non per alloggiarci, siamo poveri ricordate? Andiamo a pranzo visto che al market stamattina non abbiamo trovato ne pane ne affettati per i panini fai da te. Il resort è meraviglioso, da togliere il fiato. Perché non allloggiamo qui? Perché?! Vabbè, consoliamoci con un panino e una birrozza gigante al bar del lodge. Un bagnetto in piscina non lo possiamo fare, vero? Si sono fatte le 3 quindi ripartiamo alla volta di Olifantsrus, il campeggio che ci ospiterà stasera. Sulla strada passiamo qualche pozza, ma di animali nemmeno l’ombra. Dove si saranno nascosti tutti? Vabbè, li vedremo domani, adesso vogliamo raggiungere il campeggio per fare un po' di ordine nel camper, approfittarne per una doccia e guardare il tramonto dalla meravigliosa piattaforma del campeggio. Una volta a destinazione però non resistiamo alla tentazione ed andiamo subito ad affacciarci sulla pozza visibile dalla piattaforma. Deserto, non c’è nemmeno una zebra. “Peruz ma è un’elefante quello che sta arrivando da là in fondo?” “Hai le allucinazioni Giò?” “Ma no, guarda lì in fondo, quello è un elefante!!” “Incredibile Giò…una volta tanto hai visto giusto!!” Perché è sempre così gentile? L’elefante pian piano raggiunge la pozza e noi assistiamo al suo show. Siamo ipnotizzati ma è ora di andare a far qualcosa: io mi lavo nelle docce comuni, Luca come al solito in camper. Ora abbiamo solo un problema…cosa caspita mangiamo stasera? Non c'è il ristorante, e questo lo sapevamo, ma anche al bar non c’è nulla, e quando dico nulla intendo proprio nulla. Acqua, coca cola, patatine confezionate e tramezzini che sembrano del secolo scorso....Anche no. Eh vabbè, cosa abbiamo in camper? Pane tostato, nutella, marmellata e biscotti, praticamente l’occorrente per l’unico pasto della giornata che di solito facciamo in camper. Moriamo di fame o facciamo colazione alle 7 di sera? Vada per la colazione!! Ridiamo, mangiamo e per un’attimo Luca pensa di farmi usare il mio fascino per andare a scroccare un po' di carne dai ragazzi tedeschi nella piazzola accanto. Mi spiace Luca, non parlo tedesco, ormai dovrebbe esserti chiaro. A cena finita torniamo sulla piattaforma e vediamo, avvolti in una luce rossastra, i primi rinoceronti della nostra vita. Siamo al settimo cielo, poco importa se le foto con questa luce infame vengono oscene. Dopo un po' i rinoceronti se ne vanno e noi facciamo ritorno al camper, è ora di dormire. Questo Olifantsrus ci è proprio piaciuto, chi se ne importa se a cena abbiamo dovuto mangiare pane tostato e marmellata?
  5. Ti assicuro che l'organ pipe è una di quelle cose più belle in foto che dal vivo.. Ho anche altre foto dove si vede che è un posto insulso ma ho evitato di metterle per non fare cattiva pubblicità
  6. E' quasi peggio di Luca!! Le zanzare le odia anche qua in Italia ma li un pò di paura ce l'avevo anche io, per la malaria più che altro... Si, sono molto belli, a volte forse un pò piatti ma interessanti..probabilmente però se lo stesso identico paesaggio avesse avuto un leone in mezzo avrei detto bellissimo
  7. GIOVEDI’ 22 AGOSTO Zzzzzzzzzzzzzz. Zzzzzzzzzzzzzzz. zzzzzzzzzzzzzz. Zzzzzzzzzzzzzzz. zzzzzzzzzzzzzzzz. zzzzzzzzzzzzzzzz. Ma che cavolo…. Apro gli occhi, prendo il telefono e sto per guardare l’ora quando sento una voce che per poco non mi fa fare un’infarto. “Sono le due e mezza Giò, non serve che guardi, te lo dico io.” Cosa caspita ci fa Luca sveglio a quest’ora della notte? E che cos’è questo rumore? “Sono sveglio da mezzora, c’è una tro… che continua a ronzarmi intorno.” “Una zanzara in questo periodo? Ma non ci hanno detto tutti che non ci sono?” “E invece…senti visto che sei sveglia alzati e vai nella mia valigia a prendere lo spray per le zanzare” Mi alzo, prendo lo spray e lo cospargiamo sui sacchi a pelo e tutta l’aerea notte del camper. Luca è agitato e, quando tento di calmarlo, mi risponde che faccio presto io ad essere tranquilla visto che le zanzare non mi pungono nemmeno a casa. “Vabbè Peruz ma che ne sai? Magari il mio sangue a quelle africane piace!!” Per fortuna lo spray fa effetto, la zanzara muore e ben presto riusciamo a riprendere sonno. Verso le 7 ci svegliamo e fortunatamente non abbiamo compagnia. Sarà stato un caso isolato? Non credo, mi sa invece che il caldo anomalo ha risvegliato le zanzare e noi ovviamente non abbiamo fatto la profilassi antimalarica. Ci vestiamo, facciamo colazione ed andiamo avanti ed indietro dai servizi. Io chiudo sempre la porta dietro di me, Luca invece la lascia aperta, dicendo che così il camper arieggia. “Giò abbiamo messo lo spray stanotte, meglio far passare aria.” “Luca ma sei sicuro che lasciando la porta aperta non si riempie il camper di zanzare?” “Ma che stai dicendo, è giorno ormai, non ci sono!!” Va bene, se lo dice lui che in Africa ci è già stato…….. Chiudiamo tutto e saliamo nell’abitacolo, dove troviamo ad aspettarci altre due simpaticissime zanzare. “Peruz ma non avevi detto che di giorno non ci sono?” “Infatti è così, saranno entrate ieri sera!!” Ok…. Apro il finestrino e le mando fuori, ricevendo all’istante una serie di insulti. Non dovevo mandarle via, dovevo ammazzarle. Ma che problemi ha quest’uomo con le zanzare?! Oggi siamo diretti a Twyfelfontein, a vedere le incisioni rupestri. La strada non presenta insidie ed arriviamo tra i primi. Questo ci consente di fare il tour da soli, in compagnia della Monna Lisa. No, non ho fumato nulla, ve lo giuro!! La nostra guida si chiama proprio Monna Lisa. “Peruz io al Louvre ci sono stata, eppure la Monna Lisa non me la ricordavo così!!” “Beh Giò io non l’ho vista, per quanto mi riguarda potrebbe anche essere questa!” Ma quanto siamo scemi?! Battute a parte la Gioconda è una guida bravissima, molto gentile e disponibile e ci fa fare proprio un bel tour di tutta la zona. Zona che, ad onor del vero, non ci entusiasma in modo particolare. La ringraziamo ed andiamo a vedere le altre due attrazioni della zona, Burnt Mountain ed Organ Pipes. Non è nemmeno metà mattina ed abbiamo fatto prima del previsto, che facciamo adesso? Ci pensiamo un po’ ed abbiamo la stessa idea: è presto, perché non andare a sfruttare il wifi del meraviglioso resort qui vicino? Al Twyfelfontein lodge veniamo accolti fantasticamente dallo staff anche se non siamo ospiti. Ci raccomandano di fare tanto foto, di andarci e bere qualcosa al bar e di non farci problemi ad utilizzare il loro wifi. Li prendiamo in parola e, una volta seduti sui comodissimi divanetti del bar, ordiniamo da bere e ne approfittiamo per riconnetterci con il mondo. Potremmo restare qua tutto il giorno, altro che andare a Palmwag!! Purtroppo però non si può e ci tocca lasciare il meraviglioso resort, diretti appunto a Palmwag, il ripiego del viaggio. Volevamo alloggiare al Grootberg (in hotel) ma, nemmeno controllando tutti i giorni per mesi, abbiamo trovato posto. Vabbè, sarà bello lo stesso no…? Arriviamo, facciamo il check in, mangiamo un hamburger e ci prepariamo per l’attività del pomeriggio, un safari con sundowner. L’appuntamento è alle 15 e noi, puntuali come due orologi svizzeri, alle 14.55 siamo a bordo della Jeep. Arriva la nostra guida che ci comunica che la jeep è piena visto che saremo in 10, noi ed altre 8 persone. Uffa, proprio ora che stavo iniziando ad apprezzare la solitudine!! Si fanno le 15.10, poi le 15.20, poi le 15.25. Degli altri nemmeno l’ombra e a me inizia a venire il nervoso. Dove saranno finiti?! Alle 15.30 sentiamo urlare da lontano: “Dai movate che semo in ritardo, i xe tutti drio spetarne noialtri!!” Ma perché noi italiani dobbiamo sempre farci riconoscere?! Questi non solo sono italiani ma sono pure veneti e, appena scoperto che lo siamo anche noi, iniziano a parlarci. Ora, lo sapete che di solito siamo socievoli ma, forse per il nervoso dovuto al ritardo, avremmo voluto tanto non sapere l’italiano. Fattostà che non parliamo molto e probabilmente passiamo per degli antipatici. Eh vabbè, ce ne faremo una ragione. Che ne è stato di Peruz e Giò, i due chiacchieroni? Forse sono rimasti al Madisa Camp coi tedeschi. Il safari è molto deludente, la zona è parecchio piatta e non facciamo nessun avvistamento. E quando dico nessuno, intendo proprio nessuno. Tentiamo di consolarci chiedendo un Gin Lemon doppio ma non basta nemmeno quello a rallegrarci. Mesti mesti quindi torniamo all’hotel/campeggio, Luca si cambia lasciando le porte aperte mentre io continuo a pensare che mi par strano le zanzare spariscano di giorno. Vabbè, non voglio prender parole quindi lasciamolo fare….. La cena è a buffet, deludente pure quella. Oh, ma c’è qualcosa che va bene oggi?! No, e ne abbiamo la conferma definitiva quando rientriamo in camper. Un camper PIENO di zanzare. Sembro cattiva se in quel momento ho pensato che ben gli sta, avrebbe dovuto ascoltarmi?! Luca inizia ad imprecare, io ad ammazzare le zanzare. Evidentemente non piaccio nemmeno a quelle africane perché ronzano tutte attorno a Luca. Finchè lui va in bagno io le rincorro avanti ed indietro per il camper, ammazzandone 25. Non è un numero a caso, le ho contate!! Quando torna gli do la lieta novella, dicendogli che dovrei averle eliminate tutte ma lui non si rasserena e scosparge l’intero camper di spray antizanzare. Ci sveglieremo domani o moriremo nel sonno per asfissia?!
  8. Giuro che la foto non c'era, non l'abbiamo nascosta La zona dello SPitzkoppe me l'ha ricordato tantissimo, però mi sono detta che forse sono io ad essere fissata
  9. E' vero che in alcuni posti la ricorda.. ora che mi ci fai pensare, non è che il mio subconscio l'ha scelta proprio per quello?!
  10. E' vero, ci assomiglia molto. Ma credo che a qualsiasi persona normale Arches piacerebbe molto di più Noi invece abbiamo preferito lo Spitzkoppe ma è risaputo che non abbiamo un bel rapporto con Arches Davvero carinissima, specialmente se si ama socializzare.. che poi noi e i tedeschi eravamo gli unici che parlavano tra loro, gli altri non si calcolavano di striscio L'abbiamo letteralmente adorato è un piccolo paradiso.
  11. MERCOLEDI’ 21 AGOSTO E’ ora di lasciare Swakopmund ed il nostro comodissimo letto. A partire da oggi ci aspettano ben 6 notti consecutive di sand-camper. Qualcuno ci salvi!! Ricarichiamo il bolide con tutte le nostre cose ed usciamo per l’ultima volta dal nostro strettissimo parcheggio, anche stavolta senza danni. E bravo il mio Peruz!! Facciamo la spesa allo Spar e partiamo, stamattina la città è avvolta in una leggera coltre di nebbia e tira molto vento. Non ci ritroveremo di nuovo con il camper pieno di sabbia, vero? Meno male che al momento la strada è asfaltata. Sono li, immersa in questi pensieri, quando mi accorgo che Luca accosta. Cosa sta facendo? “Giò, mi sa che abbiamo bucato..” “Ma come bucato? Cosa siamo, la barzelletta dei viaggi in Namibia? Siamo gli unici due scemi che riescono a bucare sull’asfalto?” “Il Camper non va avanti, premo l’acceleratore e non accelera..abbiamo di sicuro bucato, ora scendo e vado a vedere.” Quando torna per fortuna ha una buona notizia, non abbiamo bucato ma è il vento ad impedirci di proseguire a passo spedito. Ci rimettiamo in strada e, alla velocità di un bradipo in fin di vita, ci dirigiamo verso loSpitzkoppe. Fortunatamente il vento chilometro dopo chilometro diminuisce ed io inizio ad avere la flebile speranza di non trovare tutte le nostre cose sommerse dalla sabbia. Sarò una povera illusa? Speriamo di no!! La strada è sempre noiosa ma, nei pressi dello Spitzkoppe, diventa più interessante. Il cervino d’Africa si vede in lontananza e si fa ammirare in tutta la sua imponenza. Per visitare la zona bisogna entrare nell’omonimo campeggio e pagare un biglietto di ingresso simbolico, pochi dollari spesi benissimo. Parcheggiamo nella piazzola del famoso arco e, dopo averlo raggiunto ed aspettato che i turisti tedeschi se ne vadano, iniziamo a fare milioni di foto. La zona ci piace un sacco e siamo completamente rapiti dal paesaggio. “Peruz sai che quasi quasi mi piace più di Arches anche se c’è un arco solo?!” “Gio’ ma hai sempre in mente l’America?!” “Ma senti da che pulpito viene la predica, da quello che ha paragonato Walvis Bay alla periferia di Las Vegas!!” Finchè ce la ridiamo torniamo sui nostri passi, questo Spitzkoppe ci è proprio piaciuto, voto 10+!!" Prossima tappa? Il Madisa Camp, nel Damaraland. La strada scorre lenta e bellissima… ma no, vi pare? La strada scorre lenta e noiosissima come al solito. Così, verso le 4 del pomeriggio, arriviamo al nostro campeggio. Il posto è bellissimo, immerso tra le rocce e con un fantastico punto panoramico che scopriremo (forse) stasera al tramonto. Ognuno ha la propria piazzola e, quando andiamo a fare il check in, ci comunicano che non abbiamo l’elettricità ma che stasera mangeremo insieme agli altri ospiti intorno al fuoco. Questo posto ci piace già!! Prendiamo possesso della nostra piazzola privata, immersa nella tranquillità più totale. Poi, con un po’ di timore, apriamo la porta del camper. Per fortuna la situazione è normale, la sabbia come sempre c’è ma non è messo male come quella di due giorni prima. Meno male, credo che stavolta avrei potuto dargli fuoco. Stasera niente pulizie, si va a vedere il tramonto!! Ci prendiamo due birre (stavolta @Lizzina non ci sono prove che erano due radler ) e ci incamminiamo su per il sentiero che conduce al punto panoramico. Siamo i primi, ci sistemiamo ed apriamo le nostre due buone birre. Nel frattempo la gente inizia a salire e ben presto ci accorgiamo che non vengono nella nostra direzione ma si dirigono in un altro punto. Avremo sbagliato qualcosa? Ebbene si, il punto panoramico era un altro, come cavolo abbiamo fatto ad essere gli unici a sbagliare così clamorosamente?! Vabbè, ormai siamo qui e ci restiamo, siamo soli ed il panorama non è male per niente. “Peruz mi fai qualche foto?” “fhdghdhh ancora foto?” “Non me ne hai fatta UNA di decente in tutta la vacanza, dai provaci, negli USA eri così bravo!” Lui ci prova ma niente, vengono una più oscena dell’altra, e tenta di difendersi così: “Non è mica colpa mia se in Africa non sei fotogenica!!” “Ah, adesso sono io che improvvisamente sono diventata non fotogenica, non tu che non hai voglia di impegnarti a fare le foto. Dammi qua la Gopro che mi arrangio, scommettiamo che torno fotogenica?!” Brontolando mi da la Gopro e, come previsto, per avere una foto decente devo arrangiarmi. Lui è toccato nel orgoglio e mi dice che le foto belle sa farle pure lui. Ah si? Adesso sa farle pure lui?! Ma non ero io a non essere fotogenica?! Sistema la gopro sul mini treppiede e mi indica in quale posa devo mettermi. Meno male che abbiamo sbagliato e siamo qua da soli perché probabilmente al momento sembriamo due deficienti. 1,2,3… Eccola la foto decente!! “Giò, dovevi essere di schiena perché venisse fuori bella, hai visto?!” Ma quanto è simpatico?! Il sole nel frattempo tramonta, regalandoci uno spettacolo meraviglioso. Adesso siamo contenti di aver mancato l'altro punto panoramico visto che questo è tanta roba!! Tra una foto e l’altra sta iniziando a calare la notte ed io mi accorgo che sono ancora in canottiera. Ma com’è possibile? Non dovrebbe fare freddo? Ripercorriamo il sentiero e torniamo alla reception/ristorante. Finchè noi eravamo impegnati a fare gli idioti lo staff ha preparato tutto: tavole imbandite e pentole sul fuoco. Ma che meraviglia è questo posto?! Ci sediamo a tavola, alla nostra sinistra degli spagnoli, alla nostra destra una coppia di tedeschi. “Giò, sembra l’inizio di una barzelletta! Gli spagnoli, gli Italiani e i tedeschi!!” Ma da dove gli vengono? In fila indiana ci avviciniamo al fuoco e ci viene servita la cena, spezzatino e purè. Fantastica direi!! E’ calato il buio, tutto è illuminato e mangiamo in un contesto favoloso. Siamo lontani dal fuoco ma io sono ancora in canottiera… che sta succedendo?? In Namibia in agosto di sera di solito si sta con felpa o addirittura piumino. Com’è che fa così caldo?! Vabbè io amo il caldo quindi non mi lamento. I tedeschi affianco attaccano bottone e noi, come al solito, non vediamo l’ora di fare due chiacchiere. Passiamo tutta la sera a parlare con loro: sono in viaggio di nozze, non hanno prenotato nulla e stanno andando a caso. Hanno scelto quasi tutti hotel ma, per ogni evenienza, hanno la tenda sul tetto, che useranno stasera. La conversazione è piacevole ma si è fatto tardi quindi ci salutiamo e ci auguriamo buon proseguimento di viaggio, loro domattina partono presto mentre noi vogliamo dormire almeno fino alle 8. Ci riusciremo stavolta? Torniamo a piedi alla piazzola, apriamo la porta del camper ed iniziamo ad entrare ed uscire per andare in bagno, con una temperatura che continua ad essere decisamente troppo calda. Vabbè, ci penseremo domani mattina, non prima delle 8...........!!
  12. Ciao Alessia! Anche io voto Real America, partendo da Las Vegas puoi inserire sia Grand Canyon che Monument Valley.
  13. Si di sicuro da quel momento siamo stati moooolto più attenti. Ci è andata bene una volta non abbiamo voluto rischiare la sorte una seconda Quelle le faremo duante un OTR interamente in Colorado, il sogno di Luca E la cosa bella, che mi sono dimenticata di scrivere nel diario, è che le Otarie in acqua non puzzano SI è un posto meraviglioso Le dune a picco sul mare sono qualcosa di unico, una di quelle cose da vedere almeno una volta nella vita
  14. Secondo me, per un primo viaggio negli States, la Real America è migliore, magari abbinandola anche a qualche must see che tu hai già visto. Con 3 settimane verrebbe fuori un bel giro partendo da Las Vegas.
  15. Me ne sarei portata a casa uno.. Si è stata davvero una bruttissima esperienza. La cosa allucinante è che è cambiato tutto nel giro di poche centinaia di metri...
  16. Giovanna86

    Presentatevi!

    Ciao Laura, benvenuta! E ad una domanda del genere non si può proprio rispondere di no!
  17. Grazie @luisa53! Vederle è bellissimo, scalarle un pò meno.
  18. Senza dubbio!! Una foca è tutto sommato carina, una balena è una.. balena
  19. @pandathegreat E' stato stupendo, talmente tanto che Luca mi ha chiesto se possiamo farlo anche quest'anno Non lo accontento però, andremo a vedere le balene in Canada.... giuro che se chiama una balena col mio nome è la volta che lo butto in mare
  20. Un'amore grandissimo!! Cosa c'è di meglio di avere in Namibia una foca cattiva che si chiama come me ?!
  21. MARTEDI’ 20 AGOSTO Ci svegliamo poco prima delle 7 e con calma andiamo a fare colazione. Rinfrancati torniamo in camera, ci vestiamo di tutto punto e ci apprestiamo ad uscire per vivere una delle giornate più belle del viaggio, per Luca la più bella. Il sole è alto in cielo, fa già caldo e della nebbia per cui è famosa la città non c’è traccia. Quanto siamo fortunati da 1 a 10?! 1000! Oggi ci aspetta la super combo, mattinata in Kayak con le foche e pomeriggio sulle dune di Walvis Bay, quelle a picco sul mare. Prima di partire ero alquanto preoccupata dato che durante il loro inverno (la nostra estate), se si becca la giornata storta può fare anche molto freddo. Ve la immaginate un’intera mattina in Kayak con 12 gradi?! A me venivano gli incubi solo a pensarci. Meno male che madre natura, probabilmente conoscendo la mia freddolosità, oggi ha deciso di regalarci una meravigliosa giornata a 30 gradi. Solo qualche giorno prima i gradi erano 12. Mi ripeto…quanto siamo stati fortunati? Con questi pensieri faccio segno a Luca per uscire dal nostro parcheggio strettissimo e, una volta fuori, facciamo rotta verso Walvis bay. “Cavolo Luca, ieri abbiamo pulito il camper e portato il navigatore in camera, siamo senza!!” “Giò guarda che io non torno indietro, fino a Walvis Bay è tutta dritta, hai il tuo libretto no? C’è l’indirizzo?” Il mio travel book è sempre con me quindi l’indirizzo ce l’ho e, abbastanza facilmente, arriviamo a destinazione. Tutto è bene quel che finisce bene….o almeno così pensiamo. Parcheggiamo, ci mettiamo a cercare la Pelican Point con cui abbiamo deciso di fare l’escursione ed attendiamo che vengano a prenderci. Questa escursione con le foche è il mio regalo di Natale per Luca. Quando lui ti regala il biglietto aereo devi pur ricambiare in qualche modo, no? Lui ama gli animali quindi, al solo pensiero di passare la mattina in mezzo alle foche, è tutto eccitato. “Peruz vuoi regalarmi il biglietto aereo anche l’anno prossimo? Giuro che poi io ti regalo un’escursione con i tuoi amati orsi!! ” Arrivano le nostre guide, ci dividono in due gruppi da 6, e a bordo di due camioncini che puzzano tremendamente da pesce partiamo alla volta della spiaggia dove effettueremo il giro in kayak. Arrivati a destinazione ci danno qualche indicazione pratica sull’escursione: come pagaiare, come non far arrabbiare le foche, come evitare di far ribaltare la canoa. “Capito Giò?! Cerca di non far ribaltare la canoa!!” Dopo aver indossato pantaloni e giacche impermeabili fornite dalla compagnia ci avviciniamo ai Kayak, pronti a vivere un’esperienza unica. Siamo letteralmente circondati dalle foche, Luca è al settimo cielo. Nel mentre io rischio davvero di far ribaltare il Kayak. Le foche sono aggressive e tentano più volte di salire sulla nostra canoa, venendomi in braccio. Io, che non sono esattamente donna avventura, ho paura e per mandarle via faccio qualche movimento di troppo. “Giò sei matta?! Guarda che finiamo in acqua!! Dai dai, falle salire sulla canoa, guarda che belle che sono!!” Luca le accarezza, gioca con loro ed è felice come un bambino. Io invece sono in uno stato di ansia costante, le foche mordono e temo che gli stacchino una mano. Una gli morsica un dito ma lui non fa una piega. “Giò guarda com’è cattiva questa foca!! Le ho trovato un nome, la chiamerò foca Giò!!!” Seriusly?! Ridiamo, pagaiamo, Luca continua a giocare con le foche ed io penso che si, il mio regalo di natale gli è proprio piaciuto. Tutte le cose belle però finiscono e, quando la nostra guida ci richiama a riva, siamo decisamente tristi. Ci viene offerto il pranzo, che facciamo a base di cioccolata calda (serve per le temperature che ci sono di solito) e tramezzini. Siamo in maniche corte ma la cioccolata calda ci sta sempre. Facciamo quindi ritorno a Walvis Bay e saliamo a bordo delle jeep che ci porteranno a Sandwich Harbor, nel cuore delle dune di sabbia. Dopo la tempesta di sabbia di ieri mi mancava proprio!! Facciamo prima una sosta a vedere i fenicotteri rosa di Walvis Bay. Ma quanti sono?! Ripartiamo quindi alla volta di Sandwich Harbor, pronti a scalare in jeep le dune vertiginose. Luca ha il broncio e, quando gli chiedo cos’ha, mi dice che vorrebbe guidare lui. “Giò non potevi trovare un’escursione che mi facesse guidare?” “Non esistono Luca, credo che per guidare qui bisogna pagare e non poco!!” Lo scenario è molto bello ma non mi sono accorta che, durante l’escursione della mattina, si è sporcato l’obbiettivo della macchina fotografica. Perdonate le macchioline!! Indovinate cosa stava facendo Luca in questa ultima foto? Cercando un serpente che come al solito non ha trovato Arriviamo a destinazione e la guida ci dice che, per vedere lo spettacolo, bisogna salire l’altissima duna di fronte a noi. Ma davvero? Non possiamo andarci in macchina? A fatica, sotto il sole cocente, arriviamo in cima. Lo spettacolo è meraviglioso ma, dopo questa vacanza, credo che non scalerò più una duna di sabbia per molto tempo. Anzi no, forse potrei fare un eccezione giusto per tornare alle White sands con il sole. Restiamo in contemplazione per un po' e poi scendiamo, pronti per il nostro picnic a base di ostriche e champagne. Le ostriche ci sono, lo champagne no, ma con uno scenario così ci si accontenta anche di uno spumante non ben identificato. E’ ora di tornare alla base, facendo qualche acrobazia sulla sabbia ed ascoltando Luca che continua a dirmi "uffa volevo guidare io!!". Il ritorno a Walvis Bay è tranquillo e, quando arriviamo al camper, Luca è al settimo cielo. “Grazie Giò, è stato un regalo meraviglioso!!” Luca che mi ringrazia?? Caspita, allora gli è proprio piaciuto!! Saliamo sul nostro bolide e partiamo per fare ritorno a Swakopmund. “Giò ma Walvis bay non ti ricorda l’america?!” Io per poco quasi non soffoco. “America? Ma dove la vedi? Non ci assomiglia per niente!!” Purtroppo, a parlare di America, sbagliamo strada e finiamo in un sobborgo della città. “Tranquilla Giò, alla prossima giriamo a destra e ci ricongiungiamo con la strada principale” La cittadina che fino poco prima a Luca sembrava americana diventa, nel giro di poche centinaia di metri, molto molto africana. Fuori dal centro è davvero diversa e, in un attimo, siamo catapultati in una realtà incredibilmente differente da quella vista fin’ora. Il traffico è allucinante, c’è gente ovunque, ai lati della strada, in mezzo alla strada, ovunque. Ci guardano tutti di traverso, che abbiamo fatto di male? Ben presto ci rendiamo conto di essere gli unici bianchi e Luca, sapendo cosa può succedere in questi casi a Nairobi, chiude la macchina e mi dice di tirare fuori immediatamente il navigatore del cellulare. Avevo terminato internet ed oggi, in teoria, si sarebbe dovuto rinnovare. “Giò, tira fuori subito il telefono e prega che internet funzioni” Ok, ora mi sta mettendo ansia Qualcuno ascolta le nostre preghiere e, grazie al telefono usciamo dal labirinto in cui siamo finiti, tornando alla strada principale. Non ce l’avremmo mai fatta senza. “Ecco Giò, oggi hai visto la vera Africa.” Abbiamo avuto davvero paura e, anche Luca che in genere resta sempre tranquillo, mi dice che non dobbiamo mai più dimenticare il navigatore. Torniamo a Swakopomund e, mister simpatia, mi chiede se voglio fare anche li un giro nei sobborghi. Certo caro, non vedo l’ora!! Per stasera abbiamo in programma una cena al The Tug, il ristorante più famoso della città, dove mangiamo bene ma nulla se paragonato alla cena della sera prima. Ci facciamo riaccompagnare in hotel dalla navetta ed andiamo a letto con la consapevolezza che oggi, sobborghi di Walvis Bay esclusi, è stata una giornata splendida.
  22. CIao! Complimenti per la scelta, sono zone davvero splendide!! Io le ho viste, in parte, nel 2017. Se vuoi in firma trovi il mio diario. San Diego l'ho vista nel 2016 e, col senno del poi, le dedicherei almeno tre notti. E' la città che preferisco in California. In 18/20 giorni secondo me riesci a fare tutto senza tappe infinite.
  23. Io!! Abbiamo mangiato a pranzo al buffet domenicale dell'Irma, mangiato molto bene. Anche per me non vale la pena fermarsi a dormire, sono stata contenta di averci solo pranzato.
  24. Anche noi abbiamo alloggiato ad Estes Park e ci è piaciuta, abbastanza vivace. Certo non è Aspen ma di vita ce n'è
  25. Anche per Luca è lo stesso, immagina ritrovarsi tutto pieno di sabbia.. E' vero un pochino ci assomiglia, come ho fatto a non farci caso..?? forse perchè le gosth town mi affascinano, Solitaire invece non mi ha detto nulla, è solo un'ottima tappa intermedia.. @Lauretta83 dovrò provarlo prima o poi!
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