20 Giugno 2023
Ci stiamo avvicinando alla fine del viaggio, la sveglia suona relativamente presto come al solito e noi ci fiondiamo a fare colazione. Anche qui la mattina ce la caviamo egregiamente con uova, bacon e tazzona di tè e caffè. Carichiamo la Hilux, facciamo un veloce check-out e usciamo dai confini del campo, riagganciandoci alla C22 che ripercorriamo a ritroso fino alla B1, dove svoltiamo a sinistra verso sud. Da qui sono solo più una quarantina di chilometri fino all'Okonjima Nature Reserve.
Okonjima è una riserva privata nata dal desiderio della Hansenn family di trovare un equilibrio tra gli allevatori namibiani e i grandi predatori, oggi copre 22.000 ettari delle scenografiche Highlands centrali e ospita anche la rinomata fondazione AfriCat, impegnata nella conservazione dei grandi carnivori, in particolare ghepardo e leopardo.
La scelta di includerla nell'itinerario è stata dettata dalla possibilità di partecipare ad un leopard tracking, fiore all'occhiello delle molte attività offerte. Alcuni individui della riserva sono infatti collarizzati e al mattino e al tramonto vengono organizzati dei safari proprio nel tentativo di localizzarli. La natura ovviamente non offre alcuna garanzia di vederli, anche perchè gli animali vagano comunque liberi e sono totalmente autonomi nella caccia, nell'accoppiamento e nella scelta del territorio, ma le probabilità di avvistare un leopardo qui sono decisamente più alte che altrove.
Arriviamo alle 9:30 al primo gate del parco, sempre presidiato da ranger, dove facciamo una sorta di pre check-in. Procediamo quindi fino al cancello principale che apriamo e chiudiamo dietro di noi (premendo un comodissimo pulsante ad altezza guidatore!). Da qui sono solo più una decina di chilometri su strada sterrata ma ottimamente tenuta, dove i cartelli stradali ammoniscono dell'attraversamento di ghepardi, leopardi e pangolini.
Arriviamo al The Barn, la meravigliosa struttura centrale del Plains Camp che serve da ristorante, lounge e area comune. Ci accoglie Marco, gentilissimo, che ci mostra tutto il complesso. L'ambiente è incantevole, curatissimo, decisamente african-chic!
Nell'attesa che la nostra "room" sia pronta, ci godiamo in assoluto relax il sole, gli ampi divani e la vista confermando il leopard tracking delle 15:00. La nostra Classic Room, di cui prendiamo possesso poco dopo, supera le aspettative, si tratta in realtà di uno chalet indipendente, arredato in maniera squisita, con bagno enorme e vista sulla pianura circostante. In lontananza vediamo subito una simpatica famiglia di facoceri.
Torniamo poi al The Barn dove ci concediamo, finalmente sedute (oltre chè, devo ammettere, "servite e riverite" dal gentilissimo personale) anche un veloce pranzo riempiendoci gli occhi della la natura sconfinata davanti a noi. Ci stiamo davvero rigenerando.
L'orario fissato per il leopard tracking arriva in un attimo e, anzi, ci troviamo una mezz'oretta prima per il coffee time e il briefing. Ci hanno diviso in tre jeep, ognuna assegnata ad una guida e ognuna impegnata nella ricerca di uno specifico leopardo collarizzato. Il nostro è Neo, uno dei maschi più longevi della riserva. Noi siamo elettrizzate, facciamo la conoscenza del nostro driver e di un'altra coppia di ragazzi (sulla jeep saremo quindi solo in quattro ospiti) e partiamo.
Passiamo subito la fence che separa i confini del Plain Camp con quelli della riserva vera e propria entrando così nel territorio dei grandi felini. Durante il tracking è possibile fare off road e anzi, la nostra guida ama definirsi anche un po' giardiniere dal momento che è dotata di grandi tenaglie per tagliare qualche ramo che dovesse impedire il passaggio del nostro mezzo.
Raggiunta l'area dove abitualmente Neo è territoriale, la guida tira fuori il localizzatore radio spiegandocene attentamente l'utilizzo. Il collare non permette di geolocalizzare il leopardo ma unicamente di individuarlo tramite frequenza radio, una specifica per ogni individuo. Il tracking consiste quindi nell'affidarsi al bip-bip emesso dall'antenna che si intensifica man mano che ci si avvicina, procedendo per tentativi. Le probabilità di avvistamento sono del 50-50.
Facciamo quindi più giri in corrispondenza delle piste principali fino a quando, dopo circa un'ora - e questo dà l'idea di quanto sia sconfinata la riserva -, la guida capta il segnale che sembra collocare l'animale fittamente nascosto nel bush. Proviamo quindi ad addentrarci anche noi, una sforbiciata di qui e una sforbiciata di là, raggiungiamo una sorta di radura. Dal segnale radio Neo è qui da qualche parte. La nostra guida spegne il motore e si mette in ascolto, scrutando tra la fittissima vegetazione da cui siamo circondati.
Finalmente, dopo qualche interminabile minuto, ce lo indica! E' a meno di dieci metri da noi ma così perfettamente mimetizzato che sarebbe stato veramente impossibile individuarlo senza l'aiuto di occhi esperti. Sta dormendo e, non potendo avvicinarci oltre, vediamo solo la testa. Passano i minuti e pian piano assistiamo al risveglio del...gattone! Proprio come un micione troppo cresciuto, Neo tende le orecchie, alza la testa, sbadiglia e si stiracchia usando un tronco come tiragraffi. Emozionante! Successivamente, in pochi passi sfila a qualche metro da noi, senza degnarci di uno sguardo, e scompare nuovamente nel bush.
A quel punto la guida rimette in moto ed usciamo dalla radura di rovi, sperando di incrociarlo in un punto di savana più aperta. Per fortuna non dobbiamo aspettare molto e come un'apparizione ecco che si mostra in tutta la sua bellezza. Siamo al settimo cielo, poter ammirare con calma quello che, senza dubbio, è il più affascinante ed elusivo dei big five è un privilegio raro.
Lo seguiamo con lo sguardo fino a quando non scompare nuovamente tra il bush. La guida ci asseconda ancora e si sposta abilmente fino ad una posizione dove ce lo troviamo ancora una volta davanti. E Neo ci regala ancora un po' della sua aurea, attraversando placido l'erba bassa, sfilando fiero verso i cespugli. "...and just like magic, he's gone! ...now let him be" sentenzia la guida. E noi ti lasciamo andare, meraviglioso Neo, padrone delle Plains, augurandoti lunga vita!
Abbiamo il cuore a mille e siamo incredule per questo incontro davvero magico. E non c'è miglior conclusione a questa magnifica esperienza che il classico sundowner! Brindiamo con spumante e gin&tonic da una posizione davvero mozzafiato con una vista a perdita d'occhio sui 22mila ettari della riserva.
Ho poche parole per descrivere questo tramonto che è sicuramente uno dei più belli della mia vita e affido le emozioni di quel momento a questa citazione tratta da La Mia Africa "il respiro del panorama era immenso. Ogni cosa dava un senso di grandezza, di libertà, di nobiltà suprema... Lassù si respirava bene, si sorbiva coraggio di vita e leggerezza di cuore."
... continua.