15 maggio 2018... Deadvlei
Oggi è la giornata tanto attesa, del panorama che è negli occhi di tutti quando si parla di Namibia, della levataccia...
Al lodge sono preparati e alle 6 siamo già a colazione, tanto i cancelli apriranno solo all'alba... ve l'ho già detto che in questo periodo dell'anno l'alba ha degli orari stupendi? 7:15!
Faccio un errore terribile... nella penombra del ristorante, scambio un pancake per una fettina di prosciutto... terribile, sembra di mangiare una soletta, ne prenderò un paio da usare sotto al cric in caso di foratura. In compenso, ci forniscono una fantastica lunchbox per il picnic di oggi.
Dal Le Mirage Desert Lodge (ma si, il Truzzhotel ha anche un nome) fino ai cancelli ci sono circa 20 minuti di strada.
DEMMERDA.
Si, è proprio tremenda, è la strada più trafficata, bus e mezzi pesanti scavano trincee sullo sterrato, è polverosa e piena di buche.
Non fate la strada più breve che vi indica googlemaps, perchè semplicemente... NON ESISTE!
O meglio, forse c'è, ma non è per le auto!
Da ieri sera si è alzato un vento fastidioso, bello teso... niente mongolfiere all'alba, tutti i punti di decollo che incontriamo sono chiusi.
Quando arriviamo a Sesriem, c'è già un po' di fila, ci accodiamo all'ultimo e aspettiamo che aprano...
Diligentemente, le altre macchine si mettono in coda, fino a che non arriva un bus, che tronfio, passa una bella coda e si infila...
Il ranger all'ingresso lo ferma per redarguirlo e le auto lo scansano per entrare... arrivo pure io, il ranger mi fa cenno di fermarmi, ma lo ignoro e sorpasso il furbacchione al cancello!
Dal cancello ci sono circa 60 km di strada e incredibilmente... è asfaltata!!!
Il limite è di 60km/h, sono ligio, io... mi sorpassa il primo, mi sorpassa il secondo, via anche il terzo... e che cazz, via pure io, mi incollo alla jeep di un resort e praticamente in mezz'ora arriviamo al parcheggio. Non prima però che io mi esibisca in una delle mie migliori performances: non ricordo più a proposito di cosa, me ne esco – incredibile, un gentleman come me – con una battutaccia a sfondo sessuale che concludo con un poco prudente “Del resto chiedi in giro, non si è mai lamentata nessuna!”
Momento di silenzio … parte la musichetta thrilling … la mia soave e dolcissima mogliettina, con la più feroce delle sue espressioni feroci (quindi praticamente sta sorridendo, porella, nun je la fa a far la cattiva), scopre il dentino assassino, mi agita la sua pashmina blu davanti al naso e …
“La vedi sta stoffa? Sta stoffa po’ esse sciarpa e po’ esse cappio. Oggi è stata sciarpa”
e conclude con un venetissimo
“… sta tento, moreto, che te curo mi!”
che rovina l’effetto della quasi perfetta pronuncia romanesca sfoderata per l’occasione.
Qui vedo la strada che dovremmo fare per raggiungere il punto di partenza del trail e no... è sabbia soffice, profonda, nun je la posso fa'... Saltiamo su una navetta (sono gratis!) e via, arriviamo al trail!
C'è ancora tanto vento, teso, tantissima polvere e quasi una tempesta di sabbia... mi guardo intorno, vedo un gruppo di persone che parte deciso in una direzione, un paio di tizi spaesati che vanno verso un'altra direzione e tragicamente esclamo:
"Seguiamo quelli, che sanno dove andare."
Eh, si, sapevano dove andare, ma non era dove volevamo andare noi...
Camminiamo per mezz'ora (ma @solshine non ha detto che ci vuole un quarto d'ora? Boh, magari ha un po' esagerato), sempre in coda al gruppetto, finchè non arriviamo alla base di una duna...
"Beh, ora ci basterà scavallare la duna e saremo nell'anfiteatro del Dead Vlei"
Fedeli lettori, dovete sapere che la duna non è come la montagna... è tutta uguale, non ha punti di riferimento, ma soprattutto... è di sabbia!
Ogni 2 passi a salire si torna indietro di uno, si fa fatica a mettere uno scarpone davanti l'altro e non si capisce quanto manca alla fine della salita!
Arrancando e sbuffando arriviamo in cima alla duna dicendoci "è quasi fatta" e invece...
COL CAVOLO!
La cima della duna da su una conca di sabbia e dopo la conca c'è un'altro tratto di duna, alto come quello che abbiamo scalato, forse di più...
Muoriamo 10 minuti sulla cima della duna, praticamente scavalcati da un pullman di francesi (demmerde, alcuni a piedi nudi, gli auguro di aver preso qualche parassita) e dopo essere usciti dal coma profondo dell'ipossia decidiamo di tornare indietro al parcheggio per capire dove abbiamo sbagliato...
Come al solito, in discesa siamo delle belve e in un'altra mezz'oretta siamo di nuovo al parcheggio... ci guardiamo un po' intorno e decido di chiedere ad uno degli autisti:
"Wich is the best way to reach the Dead Vlei"
Mi guarda, indica un cartello e mi fa: "Straight ahead, 10 minutes"
"Shit, I haven't seen the sign before and we climbed half of the dune on the other side"
"Oh, yes, the Big Daddy... ahahahahahahahah"
Oh, yes, Ladies and Gentlemen, abbiamo provato a scalare la Big Daddy!
😂😂😂😂😂😂😂
E naturalmente, abbiamo fallito!
Ripartiamo e finalmente...
Il vento è fortissimo, di tanto in tanto vediamo arrivare nuvole di terriccio che viaggiano veloce, dopo poche raffiche l'urlo "COPRITI" è il segnale che dobbiamo girarci spalle al vento e infilare le macchine la maglia
Per ripararsi dal mitragliamento Barbara si camuffa da Lawrence D'Arabia...
Non so quanto tempo passiamo a scattare, a guardarci in faccia con il sorriso ebete, a sorridere e quasi a non credere che siamo qui... Il cielo color fastidio ci copre, la sabbia ci colpisce ovunque, ma non ce ne frega niente, siamo qui, non c'è nemmeno tanta gente, per cui i francesi sono sicuramente morti nel tragitto, facciamo foto nelle posizioni più impensabili.
Alla fine, il vento peggiora ancora, i bordi della duna sono spazzati dalle raffiche e la sabbia rossa arriva dappertutto e ancora è nelle mie scarpe da trekking.
Prendiamo la navetta e pranziamo sotto uno degli alberi nel parcheggio, mentre pensiamo se fare anche l'Hidden Vlei... siamo in compagnia di passeri e cornacchie che aspettano che cada una briciola... Alla fine nella lunchbox c'è talmente tanta roba che decidiamo di dividerla con i nostri commensali!
Ci guardiamo in faccia e decidiamo che ok, va bene così, abbiamo già tentato la scalata della duna e non ce la facciamo a fare anche l'altro percorso, c'è vento, c'è caldo, ho la sabbia nelle scarpe, ho il mignolo con l'unghia spezzata e no, fare altri 2 km... gna famo!
Ripartiamo in direzione del resort, fermandoci verso le dune... non c'è più la bella luce di stamattina, ma c'è sempre il blu del cielo ad accompagnarci.
E ancora alberi secchi, che sono i protagonisti di questa zona.
Arriviamo al gate e paghiamo l'ingresso... no, non mi sbaglio, per evitare la ressa al mattino hanno deciso di far pagare l'uscita!
Il giovanissimo ranger parla un po' di italiano e chiacchiera qualche minuto con noi e visto che ci siamo, acquistiamo anche il pass per la Welwitschia Drive che faremo tra qualche giorno.
Ci facciamo anche una passeggiata nello store, dove INSPIEGABILMENTE è tutto coperto di quella polvere sottile che ricopre anche noi...
Probabilmente dormire nel campground qui è bellissimo, ma non deve essere particolarmente confortevole!
Al gate mostriamo la ricevuta di pagamento, il ranger ci chiede...
"Where are you from?"
"Italy!"
"Ahhh Italia!!! Buffon, Zambrotta, Cannavaro, Grosso, Gattuso, Pirlo, Totti, Del Piero, Toni!!!"
Praticamente la formazione del 2006!
😂😂😂
Arriviamo in hotel e via, sotto la doccia!
E qui, sorpresa!
Mi sono portato un paio di palate di sabbia addosso che adesso giacciono un po' a terra e un po' addosso, praticamente ovunque!
Birra in piscina, tramonto con un paio di Savannah Dry e foto sceme, una cena che rialza le sorti dopo quella di ieri sera.
Carpaccio di springbock, bistecca di manzo, tutto davvero saporito, accompagnato da un rosé namibiano che è molto meglio del rosso di ieri sera e con il cameriere che ci ha coccolato tutta la serata!
Buonanotte mondo!