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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 07/11/2018 in Risposte

  1. L’ho già scritto qualche giorno fa...ma oltre che dalla fortuna dipende anche dall’ora e dall’aeroporto da dove partite oltre che dalla compagnia aerea. Ad esempio se partite al mattino da Linate in un giorno feriale, e fate scalo a Londra con British (come è successo a me più di una volta), 2 bagagli a mano non ve li fanno proprio portare, perché al mattino i voli per Londra sono quasi sempre pieni. Come secondo bagaglio a mano io avevo un piccolo zaino da 18 litri neanche tanto pieno. Eppure hanno preteso che imbarcassi il trolley: però senza farmelo pagare...Morale: secondo me si può anche rischiare di portare lo zaino fotografico oltre al trolley bisogna però essere pronti all’eventualità che vi facciano imbarcare il trolley.
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  2. Io invece a differenza di Vale farei un giorno intero ad Atlanta, magari andrei anche alla Stone Mountain che è una cosa piuttosto kitsch, ma i generali sudisti scolpiti nella montagna dove li vedi altrimenti?
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  3. Io anche come @Marty74 porto sempre uno zaino bello grosso in spalla nel quale metto anche lo zaino fotografico (ma ho solo 2 obiettivi e il corpo, quindi nulla confronto ai vostri) e un trolley
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  4. Mi intrometto sul tema bagagli: io e mio marito abbiamo viaggiato con una sola valigia in comune di 13 kg da mettere in stiva e due (più due) bagagli a a mano per tre settimane e mezza tra Singapore, Tonga e Sidney. Abbiamo limato molto su tutto, ma alla fine non ci è mancato niente e abbiamo avuto pure lo spazio e il peso a disposizione per acquistare dei souvenir per la famiglia. Visto che speriamo di fare viaggi simili in futuro, abbiamo investito in una valigia piccola e vari accessori (ombrello, pinne, busta per il necessario da bagno ecc ecc) tutti ultraleggeri. Mi sembrava impossibile, ma togliendo un etto di qui ed uno di lì (ad esempio confezione mini di shampoo superconcentrato da 50 gr invece dello shampoo normale da 200gr) i chili scendono con facilità. Abbiamo pesato anche i vestiti, scegliendo quelli che pesano meno! Non avevo idea che tra un jeans e l'altro ci fossero tali differenze. Secondo la mia esperienza il personale delle compagnie aeree spesso chiude un occhio sui bagagli a mano, anche la "terribile" Lufthansa, ma lì va un po' a fortuna. Io ho usato una borsa grande molto leggera come bagaglio a mano (di nylon di Ikea), dove abbiamo ficcato dentro di tutto, anche lo zaino con macchina fotografica etc, che poi abbiamo tirato fuori in aereo e messo a parte nella cappelliera. Mio marito invece aveva uno zaino da trekking abbastanza pieno. In più io avevo una borsetta con dentro il necessario per il viaggio (passaporti, libro, occhiali, medicinali ecc), mio marito un'altra borsa piccola tipo valigetta PC con dentro le sue cose e l'Ipad.
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  5. " Lo zaino fotografico non viene considerato bagaglio a mano quasi da nessuno, " ............................... Il mio zaino lo pesano sempre, é ingombrante e pesa sui 6, 5 kg a pieno cario. Sul sito lufthansa dice chiaramente 1 bagaglio dimensioni tot e al massimo un pc portatile. CREDIMI CHE LO ZAINO NON LO FANNO PASSARE INSIEME AD UN ALTRO TROLLEY O BAGAGLIO A Mano. Forse la borsetta x reflex piccola quella si. PS scusate il maiuscolo sono sul cell... Non volevo 😅
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  6. mi sa che dovrai attendere un po' per il mio io posso aiutarti fino al giorno 8 Atlanta è la città che mi è piaciuta di meno, non ci passerei di nuovo una giornata intera. Tu partirai da Milano? In estate c'è il diretto da MPX, controlla però i prezzi, io ho fatto scalo perché il diretto mi costava il doppio comunque, l'aereo di ritorno dovrebbe essere in serata, io lo avevo alle 20.00 se anche tu hai una combinazione del genere, puoi pensare di lasciare la visita di Atlanta per l'ultima giornata. Io ho cominciato alle 9 al MLK Memorial, visitato Coca-Cola, Centennial Park, Museo dei diritti Civili, e alle 15.30 avevo finito. Certo, se fai anche la visita guidata della CNN devi calcolare ancora un'ora/un'ora e mezzo. se rifacessi il mio viaggio, io lascerei Atlanta già la prima sera, facendo anche solo un centinaio di km, per cominciare ad uscire dal traffico ed avvicinarmi alla meta successiva. se però il tuo cruccio sono i bagagli (e lo capisco, anche io ho sempre paura) puoi dormire la prima notte ad Atlanta, fare una parte delle visite, e poi andartene dopo pranzo, raggiungendo Tupelo o almeno avvicinandoti il più possibile. Poi l'ultimo giorno prima di partire fai le visite che ti mancano. anche se non sembra sulla carta, questo è un bel tappone, vuoi passare dal GSMNP/BRP? Come ti diceva @solshine, il giorno precedente non hai tantissimo tempo per Chattanooga, perdendo anche un'ora di fuso orario.dipende da cosa vuoi vedere, ma sicuramente la mattina seguente dovrai recuperare un po' di visite ce la fai solo se salti i trail a piedi e vai veloce verso Asheville. Non credo tu abbia grandi alternative in ogni caso, visto che il giorno dopo hai 500 km fino a Charleston per darti un'idea questo è quello che ho fatto io: 1) partenza dopo colazione da Nashville, arrivo a Lynchburg per il tour delle 9.50 fino a circa le 11. Giro veloce di Lynchburg e poi pranzo. Siamo arrivati a Chattanooga verso le 15, visita del Rock City Garden e basta perché point park era già chiuso. 2) visita di Point Park e del Chattanooga Choo Choo, partenza per GSMNP dove siamo arrivati dopo pranzo. Visita di Cades Cove con trail a piedi di un'ora, poi Roaring Fork Motor e trail a piedi di un'ora, notte a Gatlinburg 3) partenza presto, visita dei viewpoint e trail del Clingsman Dome a piedi, altri viewpoint fino a Cherockee e poi BRP fino a poco prima di Asheville L'Antebellum Trail a me è piaciuto tanto, ma devi dedicare un po' di tempo per visitare almeno una/due case. iI volevo vedere la Cannonball House di Macon, ma il lunedì è chiusa e non ho avuto tempo nemmeno di fare la Hay House guarda queste pagine dei diari di @criscorpione e @sabiki, loro hanno fatto Savannah-Athens, quindi fattibile è fattibile. @Flowerpower81 invece l'ha diviso in due parti, come farei io: ma sicuramente non hai tempo per le visite delle case. Guarda i loro diari, così decidi se per il tuo gusto vale la pena spezzare una notte, o se ti basta una visita veloce. Athens è una bella cittadina dove passare la serata, perché è piena di giovani essendoci l'università. Un altro buon posto potrebbe essere Milledgeville, per lo stesso motivo. Se invece cerchi qualcosa di più tipico, a Watkinsville c'è Ashford Manor B&B, che è anche una delle case Antebellum Tieni presente che in ogni cittadina, ora che ti orienti e fai un giro, passa almeno un'ora, soprattutto a Macon e Madison, che sono un po' più grandi. io ho spulciato tanto questo sito, da cuoi puoi scaricare anche la brochure pdf, ma guarda bene anche i siti delle singole città, se riesci a recuperare qualche mappa con il walking trail già online, eviti di passare dai visitor center, anche perché poi ti asciugano e ci metti 20 minuti solo ad uscire da lì
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  7. Eccomi [emoji6] prometto di proseguire il diario quanto prima ma è un periodo infernale a lavoro per cui ho davvero pochissimo tempo per sistemare le foto e scrivere ma c’è la farò 🤞 Riguardo l’itinerario in linea di massima mi pare filare, mi lascia perplessa il giorno 2 ma non avendo fatto quel pezzo è più che altro un discorso di km (come avrai capito non amo le tratte lunghe). L’altra giornata piena potrebbe essere tra Nash e Chattanooga nel senso che dipende da cosa vuoi fare lungo la strada oltre JD e da cosa vuoi vedere a Chattanooga dove avresti forse poco tempo. Il vantaggio è che sia Rock city che le Ruby Falls chiudono alle 20 (non ricordo Poi t Park mi pare cmq dopo il tramonto) ad agosto, però calcola bene i tempi. Inviato dal mio iPad utilizzando Tapatalk
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  8. Nessuno ci ha controllato il peso quest’anno. I nostri bagagli a mano non pesavano 8 kg, molto di più Se ti svegli alle 5 alle Hawaii ti troverai benissimo Si dai, è il viaggio giusto per provare a farlo con il solo bagaglio a mano.
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  9. Ragazzi concludo qui il thread di pianificazione, vedo di dormire qualche ora e alle 2:00 partiamo verso fiumicino e inizia la grande avventura delle Hawaii. Grazie a tutti per le informazioni, le risposte, i chiarimenti, e i tanti diari che con pazienza avete scritto e che sono stati FONDAMENTALI per organizzare questo viaggio. Mi ero pure comprato tempo fa una guida ma non riesco proprio a leggerla, mi annoia.. ho fatto tutto con i vostri diari Se ce la faccio aprirò un thread per il Live, in ogni caso per adesso vi saluto, ciaoooooooooooooooooooo!!!!!!
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  10. Sì, dovrei arrivare al gate A34 e ripartire dal gate Z62
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  11. Qui andare troppo veloci, non ci sto dietro quindi, in ordine sparso: il luau è una splendida esperienza, d’altra Parte è anche una costosa trappola per turisti. Noi ne abbiamo fatti due, uno mediocre a Oahu e uno favoloso (cocktail illimitati dall’inizio alla fine e tanto e buono da mangiare) a Maui (old Lahaina luau). Ovvio che devi andare all’apertura e godertelo tutto. a Waikiki anche per strada, vicino Cheesecake Factory, fanno hula a Oahu aggiungo lanikai, Yokohama beach che è molto bella e vuota, tantalus drive. poi nel periodo che vai tu a nord dovresti trovare belle onde e di conseguenza surfisti. Quando siamo andati noi...piatto c’e anche Il pillbox trail per le altre isole ci sarebbe da parlare per ore e ore, big island soprattutto per me 4 Oahu e 5 big island
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  12. 17 maggio 2018 Swakopmund - Sandwich Harbor - Swakopmund. Iniziamo la giornata con una bella colazione casalinga, caffè, latte, dolcetti presi la sera prima alla Spar. Il Mylas Cottage è davvero carino, un appartamento molto grande e davvero ben tenuto e meglio arredato, con tanto di lavatrice e asciugatrice! Stamattina abbiamo scelto di prendercela comoda, ci aspetta la gita a Sandwich Harbor e alle 8:45 abbiamo appuntamento col nostro autista che ci porterà all'agenzia. Usciamo di casa alle 8:40 e niente, i namibiani sono praticamente crucchi trapiantati a sud, il tizio della casa vicina ci guarda e ci dice "Ehi, c'è qualcuno che vi sta aspettando!". Eh già, gli orari qui li rispettano al secondo! Arriviamo all'agenzia e scopriamo che proprio davanti al porticciolo, nuota un'otaria... ma sarà solo la prima! Si, è proprio un'otaria, ha le orecchie, a differenza delle foche. Dopo qualche minuto facciamo la conoscienza con Hermann, un omaccione grande e grosso con una chiacchiera infinita e con i nostri compagni di gita, 2 francesi che vivono in Africa ma in quanto a chiacchiera, sono complementari a Shreck! Ci sistemiamo sul fuoristrada, io (Paolo) mi siedo davanti, ma poi faremo i turni per goderci lo spettacolo della guida sulle dune! Partiamo da Walvis Bay, che scopriamo essere una città industriale con un enorme salina... E Herman attacca a raccontarci di tutto, lui è namibiano doc, nato quando ancora la Namibia non era uno stato indipendente, cresciuto in una hunting farm e mandato a studiare in Sudafrica, visto che il sistema scolastico locale era ancora troppo "acerbo". Lavora nel turismo da molto, ha girato il mondo e l'unico posto dove ha avuto paura a guidare è stato Roma... guarda un po'! 😂 Continuiamo un po' sulla strada asfaltata, poi... La strada finisce sulla battigia... e niente, la spiaggia diventa la strada! La spiaggia più lunga e più larga del mondo! Ci sono cormorani, gabbiani, lontano verso la salina vediamo migliaia di fenicotteri e una fochina... "Oddio, è morta!!!" Herman attacca a suonare il clacson, la fochina non è morta, dorme... Ed è un grosso rischio per lei, visto che in zona ci sono gli sciacalli che non sempre sono simpatici! Proseguiamo sulla spiaggia fino ad arrivare a questo punto, una barriera che attraversa il deserto del Namib... Rappresenta ufficialmente il limite del parco, ma ha una storia molto interessante: Durante la prima guerra mondiale, le truppe britanniche e quelle tedesche si scontrarono duramente in questa zona. Solo che il paesaggio è tutto uguale e senza elettronica era difficile capire chi stesse vincendo, magari solo conquistando 2 granelli di sabbia. A quel punto, i vertici militari proposero una tregua, durante la quale i prigionieri di guerra di entrambi gli schieramenti lavorarono fianco a fianco per costruire la barriera. Alla fine dei lavori, le ostilità ripresero. Quello che ci racconta Herman sulle foche gnucche è dimostrato dalla grande quantità di ossa che ci sono nei dintorni: Ma da questo punto... COMINCIA IL DIVERTIMENTO! Hermann attacca le 4 ruote e comincia a scalare le dune, ogni volta per portarci più in alto! Il panorama è incredibile, il deserto arriva sul mare, la battigia è l'unica strada solida, almeno per qualche ora al giorno... si, perché quando sale la marea la strada finisce sott'acqua! In cima alle dune ci racconta di turisti sprovveduti che si sono persi nel deserto, con macchine inadeguate, senza una bottiglia d'acqua, senza un gps. Ad occhio sembra una spiaggia oversize, ma se si perde di vista il mare, si perde completamente l'orientamento. E si che ce ne sarebbero da vedere, qui nel Namib... c'è un relitto di una grossa nave arenata, che adesso si trova a qualche km dalla costa, ci sono animali, ci sono oasi... Si, anche nella desolazione, nei punti più bassi c'è della vegetazione, ci sono degli animali: I Namibian Rat (gli springbok) e una mouette che svolazza felice, trascinata dal vento! Per darvi un'idea precisa di quello che abbiamo fatto, ecco, questo è Hermann col suo macchinone alle prese con una duna. Alla fine dei saliscendi, è arrivato il momento del pranzo... 5 minuti di pausa per usare la desert toilet (cerca una duna abbastanza alta che ti copra e restituisci al mondo quello che hai preso prima) e il nostro ospite ci imbandisce una tavola tra le dune! Ostriche, una cosa con la zucca (alla quale sono allergico e me ne sono tenuto alla larga), i celeberrimi Namibian Veggies, cioè pollo e maiale, il tutto accompagnato da una bottiglia di champ... no, non je la posso fa', di vino bianco frizzante. Solo che ora di frizzante non c'è solo il vino (che piace un sacco ai moscerini, visto che ci si suicidano dentro, ma come insegna Bear Grylls, sono proteine, va benissimo!), ma anche l'aria... il vento rinfresca, le nuvole arrivano dal mare, coprono il sole, comincia a tuonare... Hermann chiama dicendo che piove e dall'agenzia lo prendono per il culo, qui a Sandwich harbor non piove mai! Quasi mai, aggiungo! Tornando verso Walvis Bay, ci fermiamo a guardare questi strani uccelli... Pellicani, direte voi... No, pellicotteri, visto che hanno lo stesso colore rosato dei fenicotteri! Si, perché la salina è ricca di alghe che contengono dei batteri che gli danno un colore rosso, che si trasferisce agli animali che ne mangiano. Nonostante la pioggia, riusciamo a vedere anche i fenicotteri ed mentre siamo fermi, Hermann si china, raccoglie un rametto di erba e tutto contento ci fa "questa si mangia!". Eh, caro Hermann, noi non siamo turisti normali, siamo un po' più strani... ci mangiamo anche la salicornia, o asparago di mare, e la conosciamo... In effetti ci resta un po' male, ma è stato davvero una gran guida per questa giornata. Ci da anche un sacco di ottimi consigli sulla guida in fuoristrada... l'agenzia di noleggio ci ha detto di non usare il 4x4 se non per casi estremi e di confiare le gomme a 2 sull'asfalto e 1.8 sullo sterrato... Invece ci raccomanda di usare sempre la trazione integrale e che la pressione non deve essere superiore a 1.4/1.6 sugli sterrati... gli daremo retta, 1.6 a caldo ed è vero, le vibrazioni si sentono molto meno! Torniamo a casa, facciamo una lavatrice e via, a fare un po' di spesa e una passeggiata per Swakopmund. Ecco, se andate in Namibia, dovete stare attenti a questi tizi, che con un nocciolo di un qualche frutto vi fermano, vi chiedono il nome e in 2 minuti vorrebbero vendervi un portachiavi personalizzato... Sono carini, ma non posso mica comprarne 10! Swakopmund sembra una città tedesca trapiantata sul mare, con le case a graticcio sulla spiaggia, incongruenti. Ci godiamo un bel tramonto e per riscaldarci dopo tanto vento, proviamo una birra locale... Siamo in Germania, no? Un bel flyer con 3 assaggi, molto buona, hanno imparato bene! Per cena decidiamo di andare al Jetty, il ristorante sul molo... o meglio in fondo al molo! Si percorre la passerella per arrivare, solo che col mare in tempesta non è bellissimo, rumore, schizzi e le onde che si vedono tra un'asse e l'altra... Però ne vale la pena... Ostriche, cotte e crude, pesce, gamberi e 2 calici di vino, tutto davvero ottimo, per una spesa di 910N$, meno di 55€... Domani ci aspetta la costa nord, buonanotte!
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  13. Mercoledì 16 maggio 2018 Dopo le emozioni di ieri, ci aspetta una giornata tranquilla, quasi di puro trasferimento … ce la prendiamo comoda facendo colazione a un orario che ci permette di vedere cosa abbiamo nel piatto 😁 nonostante il buio sempiterno della sala, io faccio anche oggi razzia di quei buonissimi pasticcini di verdure al curry che dovrei proprio imparare a fare, e alla fine ci troviamo d’accordo nel promuovere il Truzzhotel, anche se non sarà il più memorabile del viaggio: ci siamo divertiti, tanto basta. La prima sosta è a Solitaire, per un rifornimento di benzina e soprattutto di torta di mele, la famosa torta più buona della Namibia: ne prendiamo due porzioni, insieme a due torte salate (la mia, al formaggio, rivelerà un inatteso ripieno di wurstel ... poco male, è buonissima) da mangiare strada facendo. Ci divertiamo a gironzolare in questo posto dal nome quanto mai adeguato, oltre alla Goose McGregor Bakery ci sono una pompa di benzina, uno shop, un meccanico, una specie di campeggio/motel e i bagni. A sorpresa la sosta pipì termina con un incontro inaspettato: ecco i nostri tedeschi del Quiver Tree e del Fish River Canyon! Felicissimi di incontrarci, passiamo una mezz’ora a raccontarci le rispettive avventure mentre un quasi solerte meccanico si occupa di una delle gomme della loro Hylux che sembra non essere in ottima salute. Hanno la tenda montata sul tetto e ci dicono di averne fatto spesso uso per ammortizzare i costi, del resto sei settimane sono tante e passarle tutte in resort potrebbe essere poco igienico per il portafogli. Lui è felicissimo di mostrarci le foto in notturna che ha scattato secondo i consigli di Paolo, e tutto sommato devo ammettere di avere sposato un bravo insegnante 😄 Questo incontro ci ha fatto davvero piacere e ripartiamo un po’ più felici di prima. Dopo una lunga teoria di chilometri su una strada C(heschifo), ben sballottati e percossi, e un nuovo passaggio ai tropici, Paolo non si sente benissimo – e io mi sento in colpissima perché proprio non me la sento di inforcare il volante del mostro - e ci fermiamo per una sosta tecnica. Il mio eroe si riprende velocissimo al cospetto di fagottini salati e torta di mele, ce ne dividiamo una porzione perché è davvero enorme, e poi ripartiamo su uno schizofrenico alternarsi di asfalto e gravel, qualche metro ciascuno. Nel primo pomeriggio, sotto una pioggerella sottile che ci accompagna da quando abbiamo raggiunto la costa, arriviamo finalmente a Swakopmund per prendere possesso del Mylas Cottage, un bellissimo ed economicissimo appartamento che – gaudium magnum! – ha una lavatrice e un’asciugatrice. Io che ero già in mood “oddio non è possibile, non abbiamo quasi più niente di pulito, PUZZEREMO PER IL RESTO DEL VIAGGIO” mi rilasso ed entro agevolmente nei panni della casalinga disperata facendo partire il primo ciclo praticamente senza neanche disfare la valigia, manca poco che mi metta a cantare ma alla fine la pietà per Paolo prevale … eh no, ragazzi, qua le comodissime lavanderie a gettone del west non esistono, e gli hotel si fanno pagare a caro prezzo il servizio, se lo offrono. Lasciamo la lavatrice a girare giuoiosa e andiamo al supermercato, giuoiosi anche noi perché è bello grande e ci sono mille cose da toccare, scoprire, comprare, compresi i giochini all’erba gatta per i Ciopini che non manchiamo mai di viziare. Dopo una bella doccia ce ne andiamo a cena al The Tug, ristorante sulla spiaggia ricavato in una nave arenata, decisamente pittoresco. È solo un chilometro ma preferiamo prendere la macchina: come Luderitz, anche Swakopmund la sera ha un aspetto spettrale: nessuno in giro, un silenzio surreale, poche luci persino nelle case, giusto qualche auto in lontananza sul corso principale … decisamente la Namibia non è per chi ama la vita notturna! Ottima la cena, come sempre, è uno dei viaggi in cui abbiamo mangiato meglio tra quelli fatti insieme (Napoli non conta, gente! ma ve par? 😆): antipasto di calamari grigliati e pesce San Pietro fritto, entrambi con salsa tartara in accompagnamento, e per secondo gamberoni del capitano (ottimi, ma serviti con un riso alle verdure sciapissimo che lasceremo ai posteri) e KLINGPLING grigliato – speriamo che Paolo si ricordi come si chiama sul serio 😜 – con patate gratinate. Cena di pesce ottima e freschissima, con vino bianco sudafricano ad accompagnare, conto finale 65 euro compresa la mancia, siamo soddisfatti. Sposata da undici giorni, la casalinghitudine è potente in me: tornati al cottage, garrula e giuliva carico la seconda lavatrice e faccio partire l’asciugatrice. Ma non preoccupatevi, sono già guarita! 😛
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