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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 05/09/2017 in tutte le aree

  1. Bene,ci siamo ragazzi!! Domani è il nostro giorno!🛫🇺🇸 Finalmente questi otto mesi sono passati e l'attesa è finita.. si parte verso un sogno lungo almeno 40 anni! Vi volevo ringraziare tutti quanti,senza distinzione. Siete stati fantastici,disponibili e pazienti con me e di questo non posso che dire ancora GRAZIE GRAZIE. I vostri consigli sono stati e saranno davvero molto preziosi e ne farò tesoro! Ci sentiamo tra una decina di giorni e dovrete sopportarmi ancora un po' perché vorrei capire come pubblicare foto. Vorrei fare un diario, dico vorrei perché io con la scrittura non sono un genio ma mi piacerebbe...... vediamo cosa esce fuori. Ancora grazie di tutto. 👍🏻😎😜🛫🇺🇸❤️
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  2. Fantastico, così è veramente comodo, non si perde tempo a tribolare per spostare le mappe dal navigatore al pc e viceversa. Il mio navigatore non aveva questa possibilità, ma era un modello vecchio e anche abbastanza basic. Alla luce del suggerimento di Inxs74 sui possibili ritardi nell'inizio dei tour, mi verrebbe anche più comodo fare il Lower al pomeriggio, per cui mi fa piacere sapere che si tratta di un buon orario per la visita. Noi arriveremo a Page il giorno precedente alla visita ai 2 Antelope Canyon partendo da Kanab. In quella giornata sarebbe prevista l'escursione a The Wave (nel caso in cui dovessimo farcela a vincere i permessi), poi ci sposteremo a Page e pernotteremo lì. Se invece non dovessimo ottenere i permessi, organizzeremo la giornata in maniera diversa ma sempre rimanendo in zona Kanab, e la sera rimarrebbe confermato il pernottamente a Page (così come la notte della giornata in cui visiteremo i 2 Antelope). @massimiliano72: ho dovuto ridurre l'itinerario che avevo previsto inizialmente (che credo sia quello a cui ti riferisci tu) e l'ho anche un po' sfoltito. Rimangono alcune tappe che, potendo disporre di più tempo, alleggerirei ulteriormente per poter spalmare le cose su più giorni, però in linea di massima credo sia fattibile. Considera che per molte tappe ho fatto riferimento ai diari di viaggio di altri utenti del forum. Poi penso che in generale il tempo non sia mai abbastanza, perciò diventa necessario fare delle scelte cercando di vedere tutto quello a cui si tiene maggiormente, cercando però di non farlo in maniera troppo frettolosa (sempre nei limiti del possibile).
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  4. non l'ho fatta ma sembra bella e rilassante,come primo viaggio ho voluto fare la Blues Highway, la prossima volta la faccio
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  5. Ciao, io ho fatto il giro da Denver in 18 giorni e sono riuscito a fare tutto quello che elenchi con calma. Non fai affatto male ad iniziare a pensarci perchè se vuoi andare ad Agosto e vuoi dormire dentro il parco già a Gennaio puoi iniziare a prenotare!
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  6. Buon viaggio! Se riesci, aggiornaci da New York... e comunque un diario è sempre graditissimo
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  7. Basta il passaporto (validità sei mesi residui e 2 pagine libere), non serve visto e non si paga nulla. Quando arrivi nella sala del controllo devi prendere i moduli che trovi in giro da compilare e lasciare al tipo che ti mette il timbro. Idem quando devi uscire dal paese nella sala dove si fa il checkin devi recuperare lo stesso identico modulo e ricompilarlo.
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  8. 16 agosto JSB-Windhoek Atterriamo alle 10.30 in perfetto orario a Windhoek (aeroporto minuscolo dove sia imbarco che sbarco si fanno a piedi, se avete presente Charleroi una decina di anni fa… ecco uguale!) foto segnaletica per l’ingresso nel paese e poi altra fila per il controllo passaporti che per fortuna scorre abbastanza velocemente. Miracolosamente la mia valigia arriva sul nastro tra le prime (non ci speravo) e all’uscita ci aspetta Marco che sarà la nostra guida. A questo punto non posso più nascondermi e mi tocca presentarmi e conoscere il resto del gruppo: una famiglia di Bologna (padre, madre e figlio 18enne), la “strana coppia” nipote e zio ferraresi che han viaggiato in business (‘tacci loro!), Maria Antonietta - la sig.ra che avevo accanto in aereo - che è di Lainate e responsabile commerciale per un’azienda che vende tubi e poi lei: “tacco 12” che si chiama Silvia, è di Brescia e che nel giro di 10 minuti ci racconta praticamente tutta la sua vita: separata da meno di un anno, 3 figli ha girato mezzo mondo e beata lei ha smesso di lavorare per fare la mamma, ora i figli sono con il padre per cui lei si fa la vacanza… Le maledizioni nella mia testa continuano a crescere … approfitto del fatto che gli altri siano a cambiare i soldi per fare due chiacchere con Marco (bel ragazzo, almeno questo) romano ma trapiantato a Riga da tre anni, molto simpatico … l’umore migliora un po’… Intorno alle 12.30 siamo in hotel dove ovviamente le stanze non sono pronte ed in pieno stile africano (ma è l’Hilton eh!) han fatto un mezzo casino ossia l’elenco che hanno loro non corrisponde alla realtà (e per fortuna che gli risultano stanze in più e non in meno!). Nell’attesa anziché stare fermi lì Marco propone un giro in centro con sosta al supermercato. Io che sono assolutamente poco di compagnia avrei preferito avere il “pomeriggio” libero come in teoria era previsto nel programma ma non posso esimermi per cui, sempre mugugnando (tranquilli vi anticipo che poi smetterò di lamentarmi) mi aggrego. Giusto perché immagino ve lo stiate chiedendo: non avendo camere “tacco 12” è venuta in giro in minigonna e tacchi senza alcuna difficoltà … ok per la gonna perché faceva un caldo tremendo … ma ancora mi chiedo come cavolo faccia a camminare spedita (l’ho vista anche correre, giuro!!!) su quei sandali (lei dice che sono comodissimi …). L’hotel è a ridosso della zona commerciale/pedonale in pieno centro, se di centro a Windhoek si può parlare. La città è moderna e assolutamente poco africana con ben poche attrattive. Prendiamo Indipendence av. dove c’è un Craft Market alla nostra sinistra ed una serie di negozi di souvenir a destra, costeggiamo lo Zoo Park, parco cittadino dove gli impiegati della zona fanno pausa pranzo, e poi giriamo in Post st Mall, una via pedonale con bancarelle di oggetti africani al cui termine c’è un centro commerciale. Espletata la missione adattatori (io ne ho approfittato per studiare il supermercato che è un posto dove mi piace andare ovunque mi trovi perché secondo me da molto l’idea delle abitudini e dello stile di vita di un posto) torniamo indietro e Marco propone di fermarci a pranzare da Ocean’s basket che per fortuna è il posto che avevo già adocchiato prima di partire avendolo già provato in Sud africa. Piatto di prawns & calamari con patatine e coca molto buono alla cifra irrisoria di 140 babbei (9 euro). Il pranzo va via veloce senza imbarazzi e cominciamo a prendere un po’ confidenza (e già si capisce che la moglie/mamma della famiglia felice è un po’ una rompicoglioni), sono ancora abbastanza perplessa sui compagni di viaggio ma mi dico che possono solo migliorare! Sazi e soddisfatti riprendiamo la passeggiata e ci dirigiamo alla Christuskirche, simbolo non ufficiale della città che sorge su un’isola pedonale da cui domina il centro. Lo stile della facciata è un misto tra gotico e art nouveau che nelle forme da casetta di marzapane richiama il Parc Guell …insomma una cosa strana che comunque non è poi così brutta come sembrerebbe dalla descrizione: La cosa veramente brutta è l’Indipendence Memorial Museum che si trova lì a fianco: Non siamo entrati quindi non posso esprimermi sulle collezioni, ma architettonicamente è veramente un pugno in un occhio! Completiamo la passeggiata passando davanti alla vecchia fortezza (Alte Feste) che oggi ospita un’ala del Museo Nazionale della Namibia e che è il più antico edificio della città e poi riscendiamo verso l’Hotel. Finalmente le stanze sono pronte (stanza esageratamente grande e qui scoprirò che in Namibia non si usano le porte tra camera e bagno) ed io sono talmente stanca che non ho la forza di fare una passeggiata aggiuntiva ma crollo in stato semicomatoso fino alle 17.30, tramonto al bar del hotel sul tetto briefing con Marco, cena (che culo becchiamo la serata pseudo italiana, belah!) e poi 10 ore di sonno filato.
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  9. 15 agosto CTA-MUC-JSB Una volta tanto la partenza è ad un orario umano, volo Air Berlin per Monaco alle 11.50. Alle 10 sono in aeroporto, con il check-in online faccio il drop del bagaglio che rivedrò (si spera) a Windhoek al banco business saltando la fila immensa dei comuni mortali e la gentilissima sig.na al banco mi cambia anche il posto mettendomi dal lato corridoi corretto (online non mi faceva modificare i posti) per poter stendere il mio “ginocchio di legno”. Volo in perfetto orario ed alle 14.30 sono a Monaco dove ho “appena” 7 ore di scalo … non ho alcuna intenzione di pascolare in aeroporto per cui metro S1 per Marien Platz e giro in centro (pur essendo il 15 agosto c’è una gran confusione ): ed alle 16.30 stop d’obbligo alla Hofbrauhaus per una pausa a metà tra un pranzo e una cena: altra passeggiata digestiva e poi ritorno ai aeroporto dove alle 20.30 puntuali comincia l’imbarco per il volo South African per Johannesburg. Vorrei spendere due parole su SA: che schifo!!! Il volo è schedulato LH ma operato da SA, aerei vecchi e scomodissimi (sedili più stretti di quelli ryan e duri come la pietra), intrattenimento quasi assente (passi che non ci sono film in italiano, non me li aspettavo nemmeno, ma ci saranno 25 film in totale!), monitor e cuffie rotte (ne funziona una ogni 3) corridoi stretti … insomma il viaggio sarà una vera e propria tortura tanto che (e meno male che sono lato corridoio) non faccio altro che alzarmi per dare sollievo alla schiena e passeggiare avanti e indietro. Rimpiango mamma alitalia … ed è tutto dire!! Alle 7.10 atterriamo a Johannesburg dove facciamo il giro dell’oca vagando un po’ alla cieca (il nostro aereo non compare sul monitor …ahhhhh) per arrivare al gate corretto. Nel frattempo tra la fila ai controlli di sicurezza e quella al controllo passaporti adocchio una biondona con minigonna e tacco 12 (italiana) con in spalla zaino Kel12 (il mio TO) … vengo presa dal panico e comincio a rimuginare e a chiedermi chi diavolo me lo ha fatto fare, tanto peggio che la bionda e la tipa con cui parlava me le ritrovo sedute accanto in aereo … E’ chiaro che siamo nello stesso gruppo, anche se io non mi rivelo, ed il ciarlare initerrotto della tipa non fa altro che far aumentare le maledizioni che sto silenziosamente lanciando nella mia testa … : Se volete sapere come finirà vi tocca aspettare la prossima puntata!
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