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Namibia 2023: dove l'anima è a casa


claudiaa

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Il mio tanto atteso ritorno in Africa è finalmente avvenuto il 6 giugno 2023, quattro anni dopo il primo viaggio in Sudafrica, una pandemia mondiale e tanti cambiamenti.

 

L'Africa invece è sempre stata lì, nel cuore e nei pensieri, nelle fotografie e nei ricordi di viaggio - come un marchio indelebile. Per la mia compagna era invece la prima volta: lei che è appassionata di montagna, di climi freddi, di trekking si è imbarcata in un viaggio spiccatamente on the road, nel Paese che ospita il deserto più antico del mondo, dove i pochi millimetri di pioggia l'anno sono accolti come una benedizione.

 

Preoccupata per le ore di guida, una macchina gigantesca da condurre (e l'incubo di una foratura), la consapevolezza che avremmo avvistato animali in self-drive (e ci saremmo dovute comportare di conseguenza), i posti "brutti, sporchi e cattivi", come li chiama qui sul forum la cara @mouette ... tutto si è dissolto giorno dopo giorno, lasciando posto alla magia di questa terra che è una cura per l'anima perchè risveglia emozioni primordiali sepolte dal caos della nostra vita occidentale.

 

E' stato tutto un crescendo di felicità e fiducia, fino a quell'ultimo tramonto ad Okonjima che ci ha pugnalato dritto al cuore, mentre sorseggiavamo il loro strambo vino bianco ancora stordite di adrenalina dopo un eccezionale avvistamento pomeridiano.

E sul volo del rientro, una nuova consapevolezza racchiusa in una frase: "Sai, ero molto scettica sul significato di maldafrica, invece nel momento stesso in cui la stai lasciando ti accorgi che qualcosa dentro di te è cambiato".

 

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Leone adulto nei pressi di Okaukuejo, Etosha

 

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  • 2 settimane dopo...

Eccoci con le doverose premesse e qualche "recensione" iniziale.

 

Periodo di viaggio: trovandoci nell'Africa australe naturalmente le stagioni sono invertite. L'inverno coincide con la dry season e va da Maggio ad Ottobre, l'estate coincide con la wet season (per così dire) e va da Novembre ad Aprile. I mesi di altissima stagione sono Luglio, Agosto e Settembre. Viaggiando in Giugno si riesce sicuramente ad usufruire di prezzi più bassi presso i lodge e per il noleggio dell'auto risparmiando cifre non da poco (l'alta stagione scatta mediamente il primo di Luglio).

Giugno ci è sembrato, quindi, un ottimo compromesso sia per contenere un po' i costi sia per evitare il picco dell'afflusso turistico europeo dei mesi estivi centrali. Abbiamo trovato un tempo splendido, con giornate limpide soprattutto. E' bene infatti sapere che nel pieno della stagione secca vi è il rischio degli East Winds causati dalla discesa dei venti catabatici caldi e secchi dagli altipiani sulla costa (possono causare danni alla carrozzeria delle auto, strappare tende, nonché ostruire completamente la vista delle celeberrime dune di Deadvlei...).

Anche le temperature non sono mai state eccessive nè di giorno nè di notte. Ovviamente durante i safari guidati su mezzi scoperti fa freddo, soprattutto al mattino e appena tramonta il sole.

 

Voli internazionali: abbiamo volato con Qatar con scalo comodo sia all'andata sia al ritorno a Doha pagando 700,68 € a testa. Positivo il fatto che la compagnia includa per alcuni voli a lungo raggio, tra i quali le destinazioni africane, due bagagli in stiva da 23 kg a testa oltre al bagaglio a mano (anche se per un massimo di soli 7 kg). I voli sono stati puntuali, i bagagli idem, l'intrattenimento di bordo ottimo, discreto il cibo e molto apprezzate certe accortezze come il set di cortesia anche in Economy. Promossi! Voli acquistati a Dicembre 2022. 

 

Noleggio auto: punto assolutamente cruciale per un viaggio di questo tipo. Un itinerario in Namibia sarà per gran parte (almeno 2/3) su strade sterrate pertanto sicurezza e comfort devono, a mio avviso, essere una priorità. Le auto a noleggio di gran lunga più gettonate sono le Toyota Hilux seguite dalle Toyota Fortuner. E' possibile rivolgersi sia alle compagnie più note (Avis, Hertz, ecc.), che hanno anche gli uffici in aeroporto, sia a quelle locali. In fase di programmazione abbiamo richiesto un numero consistente di preventivi e valutato attentamente prezzi e tipologia di auto offerta. La nostra scelta è ricaduta sulla Safari Car Rental, compagnia a conduzione famigliare che ha gli uffici ed il parco auto a metà strada tra l'aeroporto e Windhoek e offre, gratuitamente, il transfer sia all'arrivo sia alla partenza. Oltre ad applicare un prezzo competitivo rispetto ad altre compagnie, il plus è stato il fatto che il loro parco auto vanta auto recenti e tutte con il cambio automatico. Non da poco anche il fatto che non hanno voluto alcun anticipo e abbiamo potuto saldare tutto all'arrivo, tra l'altro dividendo la spesa su due carte di credito differenti.

Per la nostra favolosa Toyota Hilux Double Cab 4x4 2.4D con cambio automatico, chilometraggio illimitato, un guidatore aggiuntivo e frigorifero (nonchè doppia ruota di scorta, serbatoio maggiorato per totali 160L, navigatore Garmin e vari kit di sicurezza) abbiamo pagato 1.700 € per 16 giorni di noleggio. Assicuro che sono stati soldi veramente ben spesi. Nel costo, inoltre, era inclusa la copertura Reduce Excess che in caso di danni abbatteva la franchigia a soli 100,00 €. Anche l'auto è stata fermata a Dicembre 2022 usufruendo di un ulteriore piccolo sconto "early-birds".

 

Per il noleggio abbiamo dovuto fare le patenti internazionali al costo complessivo di 84,40 €.

 

Il costo della benzina (diesel) si è aggirato sempre sui 19,78 NAD ad al litro (circa 0,98 €). Non ho il calcolo al centesimo ma abbiamo speso circa 250,00 € ritirando l'auto con il pieno (del primo serbatoio) e restituendola parimenti. I benzinai sono sufficientemente diffusi per affrontare ogni trasferimento con la dovuta serenità e con un doppio serbatoio si viaggia spensierati. Noi abbiamo dovuto aspettare di uscire dall'Etosha per vedere scendere l'indicatore del serbatoio perchè affinchè si attivi la lancetta si devono consumare prima gli 80l di quello "di riserva". Nonostante l'autonomia della macchina abbiamo comunque preferito fare benzina prima di ogni trasferimento. Rispetto al nostro itinerario le uniche aree in cui non vi era presenza di benzinai (e di null'altro!) sono state la tratta Sesriem - Walvis Bay e la tratta Uis - Palmwag nella regione del Damaraland.

 

Lodge e Guest-house

Abbiamo prenotato tutto autonomamente, tramite Booking per le sistemazioni a Windhoek e Swakopmund, contattando direttamente i lodge privati e tramite il sito NWR per i rest camp statali.

 

Chameleon Backpackers & Guesthouse (Windhoek)

Senza mezzi termini: a Windhoek e Swakopmund siamo andate al risparmio. Il Chameleon è un ostello che offre, oltre alle camerate, anche qualche camere private e un giardino carino dotato di piscina e zona bar dove è possibile ordinare panini, toast, ecc. Il personale è molto gentile e disponibile, la colazione davvero senza pretese ma per il prezzo pagato non potevamo aspettarci di più. La scelta è stata anche dettata dalla comodità: l'ostello si trova infatti nella zona centrale di Windhoek, piuttosto agevole da raggiungere perché basta seguire la B6 dall'aeroporto senza dover operare troppe svolte ed è altrettanto facile imboccare poi la B1 in uscita da Windhoek. Di contro il traffico che purtroppo si sente. 

Prezzo 2pp: 743,85 NAD la prima notte e 934,50 NAD la seconda BB. Voto 5,5/10

 

Bagatelle Kalahari Game Ranch (Mariental)

Abbiamo voluto inserire una notte alle pendici del Kalahari per il gusto di ammirare, anche se in piccola parte, anche questo deserto e il Bagatelle è stata una vera sorpresa. Il lodge è curato e offre diverse tipologie di sistemazione, dal campeggio allo chalet con vista, ma soprattutto abbiamo mangiato divinamente (spezzatino di springbok... altro che alla griglia!) con un servizio anche piuttosto raffinato. Noi abbiamo scelto la sistemazione più "economica": la Garden Room nel corpo centrale del lodge. La vista non si poteva dire panoramica ma in compenso la camera, il letto e il bagno erano GIGANTESCHI.  Le attività offerte sono molto varie: noi abbiamo optato per l'afternoon game drive combinato al cheeta feeding. Il Ranch infatti collabora da anni con il Cheetah Conservation Fund ospitando esemplari orfani che, purtroppo, non possono più essere reinseriti in natura e sono, quindi, amorevolmente accuditi con grande attenzione e rispetto.

Prezzo 2pp: 5.300,00 NAD per una Garden Room, DBB. Voto 9/10

 

Sossusvlei Lodge (Sesriem)

Il lodge non ha bisogno di presentazioni. Escludendo le sistemazioni all'interno del parco, che vanno dal campeggio NWR a un lodge super esclusivo, alloggiare qui è a mio avviso uno dei migliori compromessi tra costo, posizione, comfort e...cibo! Il buffet, sia a colazione sia a cena, è davvero all'altezza delle aspettative e si esce belli pieni e soddisfatti. Noi abbiamo pernottato in una Standard Room, meno cara e più piccola delle Superior. Scegliendo accuratamente quale (la 147!) si ha una vista a perdita d'occhio, perfetta per il tramonto con i massicci montuosi che si incendiano di rosso fuoco e anche la giusta privacy!

Prezzo 2pp: 8.760,00 NAD per due notti, DBB. Voto: 9/10

 

Namibia Night Accomodation (Swakopmund)

A Swakopmund si torna al risparmio scegliendo un B&B in self-catering. Il B&B è gestito dal proprietario del bar/caffetteria Cordes e da sua moglie, entrambi molto gentili, ed è infatti proprio dietro il locale che si apre un piccolo e curato giardinetto con un paio di posti auto su cui si affacciano le camere al primo piano. Comodissima la posizione a due passi (o meglio a due svolte dal momento che ci siamo comunque mosse in auto) dai ristoranti, supermercati e tutto quello che la cittadina offre. La stanza, anche se piccola, era carina e pulita. Vista l'umidità che abbiamo però trovato sulla costa avremmo apprezzato una stufetta/deumidificatore anche perché non esisteva la porta tra camera e bagno!

Prezzo 2pp: 1.368,00 NAD per due notti, B. Voto: 6/10

 

Brandberg White Lady Lodge (Uis)

Abbiamo scelto questo lodge, una vera oasi nel deserto alle pendici del monumentale Brandberg, perchè da giugno a dicembre lungo le sponde del vicino Ugab River ci sono alte possibilità di incontrare gli elefanti del deserto che frequentano l'area stagionalmente. Il lodge si trova ad una ventina di km dal minuscolo centro di Uis e lo si raggiunge attraverso una strada panoramica che punta dritta al Brandberg, salvo poi deviare verso destra per raggiungere il letto del fiume in secca. Il lodge offre diverse sistemazioni, dal campeggio, agli chalet, alle camere. Noi abbiamo scelto una Rustic Tent, spartana e con bagno all'aperto ma in posizione defilata in mezzo agli alberi (dotate di luce ma non di corrente). Ovviamente il fiore all'occhiello del lodge è il game drive mattutino o pomeridiano per raggiungere gli elefanti del deserto quando sono presenti nell'area. 

Prezzo 2pp: 2.800,00 NAD la Rustic Tent, DBB. Voto: 8/10

 

Grootberg Lodge (Palmwag)

Il Grootberg è un'altra sistemazione che non ha bisogno di presentazioni. Nonostante si trovino centinaia di foto online della magnifica vista dalla sua terrazza, trovarsela di fronte supera ogni aspettativa. Il lodge è gestito dalla comunità locale e l'accoglienza è calorosa e schietta. Gli chalet sono letteralmente a picco sul canyon con viste superlative all'alba ed al tramonto. Noi avevamo il numero 8, vicino alla struttura principale del lodge e alla piscina e, quindi, comodissimo pur mantenendo tutta la privacy necessaria. Tante comunque le accortezze per gli ospiti come il set di cortesia per il bagno, il tea-time del pomeriggio, il preparare il letto mentre si è a cena. Tantissime le attività proposte, noi abbiamo scelto quella più lunga ed avventurosa (chetelodicoadare): il Rhino Tracking nella riserva di #Khoadi/Hoas, una vera e propria giornata fianco a fianco con i ranger!

Prezzo 2pp: 10.884,00 NAD, DBB. Voto: 9,5/10

 

Okaukuejo Rest Camp, Etosha

Okaukuejo è il Rest Camp più grande e trafficato del Parco, il suo punto di forza è indubbiamente l'omonima waterhole, particolarmente scenografica e frequentatissima sia di giorno sia di notte. Noi abbiamo alloggiato in una Room di cui abbiamo apprezzato le dimensioni e la pulizia. Era sicuramente distante dalla waterhole (parliamo comunque di 10 minuti a piedi) ma comodissima al ristorante. Nota dolente è stata proprio sul cibo: soprattutto a cena la scelta è un po' scarsa e la qualità non eccelsa se messa a paragone con le altre location.

Prezzo 2pp: 6.280,00 NAD due notti, BB. Voto: 7/10

 

Halali Rest Camp, Etosha

Halali è il Rest Camp che ci è piaciuto di maggiormente: più raccolto di Okaukuejo, con una pozza altrettanto speciale (Moriga Waterhole) e posizionato in una zona più panoramica. Anche qui abbiamo optato per la sistemazione più abbordabile e cioè la Room. Si trovano in posizione defilata e perimetrale rispetto al campo ma per noi è stato un plus poter bere una birra nel piccolo patio affacciato sul bush sentendo gli impala sbuffare poco distante. La camera era decisamente più piccola di quella di Okaukuejo ma confortevole e pulita. Anche in questo campo abbiamo usufruito del ristorante, trovandolo ugualmente senza infamia e senza lode.

Prezzo 2pp: 2.300,00 NAD una notte, BB. Voto: 7,5/10

 

Namutoni Rest Camp, Etosha

Namutoni ci ha stupito perchè è particolarmente vicino e comodo ad una serie di pozze interessanti. Qui abbiamo cercato di massimizzare la visita partecipando ad un safari guidato mattutino prima di lasciare il parco. La sera abbiamo alloggiato in una Room che ci ha stupito per l'ampiezza e le finiture. La camera era sicuramente stata rinnovata in tempi recenti (anche se presentava già inesorabilmente qualche segno di usura) ed era di dimensioni generose, con bagno enorme e doccia (anche) esterna. La cena è stata piuttosto "triste" sia per il menù offerto sia per la sala semivuota. Decisamente meglio la colazione/brunch di cui abbiamo potuto usufruire dopo il safari.

Prezzo 2pp: 3.040,00 NAD una notte, BB. Voto: 7/10

 

Waterberg Rest Camp

Il Waterberg voleva essere una tappa intermedia tra l'Etosha e il gran finale di Okonjima e l'occasione per vedere un ambiente diverso. Per quanto la zona e l'altopiano di rocce rosse che svetta nella savana sia effettivamente molto bello dal punto di vista paesaggistico, a nostro avviso, non vale la, seppur breve, deviazione. Soprattutto la scelta di dormire nel Rest Camp del parco statale si è rivelata sbagliata. Tripadvisor ci aveva avvisato con decine di recensioni che vanno dal tiepido al negativo che, ahimè, si sono rivelate tutte assolutamente vere! Il campo si trova proprio ai piedi dell'altopiano ma è in un pressoché totale stato di abbandono: scarsa la pulizia, inesistente la manutenzione delle zone comuni. Per fortuna non avevamo in programma di esplorare più di tanto e infatti abbiamo praticamente solo posato le nostre cose in camera, mangiato (male) e dormito. Abbiamo decisamente pagato in negativo il voler cercare di risparmiare qualcosa rispetto alla vicina riserva privata del Waterberg Wilderness che sarebbe stata sicuramente più accogliente. Con il senno di poi avremmo dovuto strisciare doppiamente la carta e prenotare due notti ad Okonjima, la nostra ultima destinazione!

Prezzo 2pp: 1.890,00 NAD una notte, BB. Voto: 4/10

 

Okonjima Nature Reserve, Otjiwarongo

Okonjima è stata un sogno ad occhi aperti, il posto del cuore. La struttura è stata, per noi, il massimo a livello di comfort, qualità, estetica e gentilezza del personale. A ciò si aggiunge che la riserva si estende su una superficie di 20.000 acri di savana che lasciano letteralmente a bocca aperta offrendo, inoltre, una serie di attività meravigliose e uniche accompagnati da guide estremamente capaci.

Abbiamo alloggiato all'Okonjima Plains Camp in una delle Standard Room che di "standard" non aveva proprio nulla: camera stupenda, con arredo ricercato, bagno enorme, vista meravigliosa sulla savana, facoceri che zampettavano sotto casa e un paio di sciacallini che hanno banchettato e bisbocciato fino alle prime ore dell'alba proprio accanto alla nostra veranda. Abbiamo sia pranzato sia cenato nella riserva mangiando veramente bene. Servizio eccellente ma molto amichevole e accogliente.

Prezzo 2pp: 7.250,00 NAD una notte, DBB. Voto 10L/10

 

Itinerario: 

  1. Volo per Windhoek
  2. Arrivo a Windhoek (Chameleon Backpackers)
  3. Windhoek - Kalahari (Bagatelle Kalahari Game Ranch)
  4. Kalahari - Sesriem (Sossusvlei Lodge)
  5. Sesriem (Sossusvlei Lodge)
  6. Sesriem - Swakopmund (Namibian Nights)
  7. Swakopmund (Namibian Nights)
  8. Swakopmund - Brandberg (Brandberg White Lady Lodge)
  9. Brandberg - Grootberg (Grootberg Lodge)
  10. Grootberg (Grootberg Lodge)
  11. Grootberg Lodge - Etosha (Okaukuejo)
  12. Etosha (Okaukuejo)
  13. Etosha (Halali)
  14. Etosha (Namutoni)
  15. Etosha - Waterberg (Waterberg Rest Camp)
  16. Waterberg - Okonjima Nature Reserve (Okonjima Plains Camp)
  17. Okonjima Nature Reserve - Windhoek (Chameleon Backpackers)
  18. Volo per Milano
  19. +1
 
 
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Lunedì 5 giugno 2023

La tanto attesa partenza è finalmente arrivata! Chiusa casa, prendiamo a pochi passi il tram che in un paio di fermate ci lascia al terminal degli autobus davanti alla stazione di Porta Susa a Torino. Quest'anno, in vista dei molti chilometri che andremo a macinare in terra africana, abbiamo deciso di prendere il Torino-Malpensa invece di guidare e lasciare l'auto in uno dei parcheggi limitrofi all'aeroporto. Al costo di 78,00 € in due A/R che, a conti fatti era equiparabile a quello di autostrada e parcheggio per tre settimane, abbiamo prenotato l'autobus delle 11:00 con arrivo al Terminal 1 alle 13:00 circa.

 

Arriviamo a Malpensa puntuali, trovando poco traffico lungo la strada. I banchi di Qatar sono già aperti e ci dirigiamo a quello per il solo drop-off dal momento che abbiamo già fatto il check-in online (nel nostro caso ha aperto 36h prima del volo).

Approfittando della comoda franchigia bagagli che ci offre Qatar imbarchiamo sia un trolley morbido sia il basecamp grande. Con noi teniamo il basecamp più piccolo come bagaglio a mano, lo zaino fotografico ed un altro zaino piccolo che passa quasi inosservato. L'addetta al check-in ci fa comunque pesare tutto e si assicura che effettivamente non superino i 7kg l'uno. Ci chiede inoltre se viaggiamo con un tour organizzato e, apprendendo che siamo in autonomia, ci chiede di mostrarle l'assicurazione di viaggio (la fida Coverwise con annullamento, pagata 252,00 € e rimasta fortunatamente anche quest'anno inutilizzata tra i documenti di viaggio).

 

Mollati i bagagli e ricevute le carte di imbarco cartacee, prima di dirigerci ai controlli, mangiamo un trancio di pizza che ci siamo portate da casa. I controlli sono piuttosto veloci, tra la varia attrezzatura che abbiamo con noi, colpisce l'attenzione dei controllori la mitica pompetta per il sottovuoto: dopo averla esaminata scrupolosamente ci guardano tutti stupiti per l'impeccabile organizzazione! :razz:

 

Il volo parte alle 16:15 ma le procedure di imbarco iniziano circa un'ora prima e abbiamo tutto il tempo per sistemarci ai nostri posti, al solito quello finestrino per Vale e quello centrale per me. Il volo fino a Doha scorre tutto sommato piacevolmente tra film, vari snack e la cena (un buon brasato di manzo con verdure, servito con posate VERE, non di plastica! Che lusso!)

 

Arriviamo a Doha puntuali alle 23:00 dopo un avvicinamento panoramico che ci fa ammirare le mille luci della città. Scendendo sulla scaletta dell'aereo verso i due pulmini che ci attendono sulla pista veniamo investite da un vento bollente accompagnato da un tasso di umidità spaventoso. Ci sono 39°, l'umidità non l'ho neanche voluta vedere!

 

Ci rifugiamo tutti velocemente nel Terminal, passiamo una serie di controlli e ci troviamo nella Duty Free Plaza Sud, quella dove si può ammirare la famosa Lamp Bear, opera dello svizzero Urs Ficher, un orso giallo gigante con una lampada sulla testa, il cui obiettivo, cito testualmente, è riportare alla memoria i ricordi felici dell'infanzia... bah, a noi interessa solo trovare il gate per la coincidenza con Windhoek. Non vedendolo sugli schermi ci rivolgiamo ad un ragazzo dell'assistenza che passa la nostra carta di imbarco su di un totem e ci fornisce tutte le informazioni necessarie. Il gate è relativamente vicino e ci arriviamo senza farci distrarre più di tanto dall'infilata di boutique di lusso che si susseguono lungo il percorso. 

 

Martedì 6 giugno 2023

Il volo Doha - Windhoek parte alle ore 02:15 e, anche qui, ci fanno imbarcare circa un'ora prima. Ci limitiamo a raggiungere i nostri posti, aspettare il decollo e poi, alla bell'e meglio ci sistemiamo per cercare di riposare un po'. Quando ci svegliamo sono circa le 7 di mattina e, da un rapido check al monitor personale, stiamo sorvolando le Cascate Vittoria. Non manca molto all'atterraggio e il personale si affretta a servirci quello che definiscono "lunch" ...e meno male che non c'è neanche il fusorario! Poco prima dell'atterraggio ci vengono consegnati i moduli da compilare per il visto con alcune semplici informazioni personali e sullo scopo e durata del viaggio.

 

Alle 9:50 atterriamo puntuali nel commovente aeroporto internazionale Hosea Kutako di Windhoek. Un terminal minuscolo, due aerei di numero sulla pista e la savana tutt'intorno. Già mi sento bene. Scendiamo dalla scaletta e raggiungiamo a piedi il terminal degli arrivi. Una breve coda e siamo pronti per ricevere il nostro timbro in ingresso!

Passati i controlli, arriviamo al ritiro bagagli dove li recuperiamo felicemente entrambi. Appena uscite nell'area arrivi, troviamo finalmente Joel della Safari Car Rental che ci è venuto a prendere per portarci ai loro uffici a ritirare l'auto. E' un uomo sulla sessantina con un sorriso saggio e caloroso, mi ricorda Morgan Freeman ne "La Forza del Singolo", uno dei miei film preferiti in assoluto. Dopo le presentazioni, ci indica il cambio, l'ATM e il negozio della MTC per acquistare una SIM locale, qualora ne avessimo bisogno.

Gli diciamo che ci fermiamo al cambio e lui sorridendo ci dice che ci aspetta fuori e... take your time, pole pole, you're in Africa now! :Love:

 

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... saranno state delle C o delle D?

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Continua... Martedì 6 luglio 2023

Facciamo una breve coda e al Money Exchange cambiamo 300,00 € a testa e ci rifilano due mazzette di Rand che pare abbiamo svaligiato una banca! In Namibia oggigiorno in realtà si può pagare quasi ovunque con la carta. In fase di programmazione abbiamo letto che è necessario essere muniti di contanti unicamente nei parchi ma preferiamo comunque non rischiare e soprattutto ai benzinai adopereremo l'accortezza (forse eccessiva) di non fare operazioni con la carta.

 

Incontriamo nuovamente Joel fuori dal minuscolo terminal degli arrivi. Ci dà una mano con i bagagli e ci accompagna alla navetta direzione Safari Car Rental. "Qui tutto inizia da sinistra" ci ricorda, compreso il salire in auto! La compagnia di noleggio ha gli uffici sulla B6, la strada asfaltata che collega la capitale all'aeroporto. Lungo il tragitto Joel chiacchiera con noi e ci inizia a dare alcuni importanti e ben accetti consigli sulla guida e le accortezze che dovremo fare nostre. Ci spiega che, anche dove non strettamente obbligatorio, è sempre buona norma tenere le luci accese anche di giorno, ci parla dei limiti di velocità, come comportarci agli eventuali "posti di blocco" della polizia (sono sempre segnalati da coni rossi in mezzo alla strada) e ci rassicura sul fatto che la Namibia sia un paese assolutamente sicuro dove esercitare una normale attenzione dettata dal comune buon senso.

 

Arriviamo alla Safari Car Rental in un circa mezz'oretta. Facciamo la conoscenza del resto del personale con cui scorriamo insieme il contratto e saldiamo il conto. Ci fanno anche la gentilezza di fare due transazioni, metà su una carta e metà sull'altra.

La "palla" poi torna a Joel che ci conduce al cospetto di quella che sarà la nostra compagna di viaggio per le prossime settimane. La nostra Hilux ci aspetta lustra e immacolata all'ombra. Joel non si risparmia e ci spiega ogni dettaglio. Dai comandi al volante, a come e quando inserire il 4x4 (ci consiglia di farlo sempre e comunque ogni volta che percorreremo una sterrata), il funzionamento del doppio serbatoio, le ruote di scorta (ne abbiamo una nel cassone e una "sotto" l'auto), la doppia batteria che alimenta il frigo, la famosa finestrella che impedisce alla sabbia di accumularsi nel cassone, ecc. :Thumbup:

La nostra preoccupazione più grande è quella, ovviamente, di forare in mezzo al nulla e trovarci a sostituire la ruota da sole. Abbiamo fatto dei "test" in Italia, con l'aiuto di un amico grande conoscitore di 4x4, ma un conto è il giardino di casa un conto sono le polverose strade namibiane. Joel comunque ci spiega paziente la migliore tecnica per posizionare il jack, i passaggi per rimuovere la ruota e soprattutto ci rassicura: è convinto che, guidando entro i limiti (l'auto è dotata di una sorta di black-box che rileva se si va oltre gli 80 km/h sulle sterrate) non avremo il minimo problema. 

 

Dopo almeno un'ora e mezza di briefing siamo pronte per dirigerci a Windhoek. Mi metto alla guida e arriviamo con calma ma serenamente dopo un'altra mezz'ora al Chameleon Guesthouse & Hostel trovando, tutto sommato, poco traffico. L'unico inconveniente che rilevo è il fatto di azionare scientificamente i tergicristalli invece che le frecce ma l'auto ci dà sin da subito delle fantastiche sensazioni! :Yahooo:

Una volta arrivate a destinazione, rapido check-in, doccia e meritato relax a bordo piscina. Siamo affamate e ordiniamo due toast prosciutto e formaggio al bar dell'ostello insieme alle prime Windhoek Lager di una lunga serie.

 

Per cena abbiamo prenotato dal celebre Joe's Beerhouse, una specie di istituzione nella capitale. Ci facciamo venire a prendere dal loro servizio navetta e attraversiamo le strade di una Windhoek letteralmente deserta. Il locale è bello e l'atmosfera piacevole: ceniamo all'aperto vicino ad un boma con il fuoco accesso ma purtroppo il cibo (ordiniamo il famoso spiedino di carne di selvaggina locale) non è all'altezza delle aspettative. Confrontandoci in seguito con alcuni viaggiatori e locals, scopriremo che in effetti il locale ha, negli ultimi anni, perso molto in qualità trasformandosi inesorabilmente in un "trappolone" per turisti...

Un pochino deluse, torniamo quindi in ostello, sempre con il servizio navetta, e andiamo dritte a dormire: domani si fa sul serio!

 

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La nostra Toyota Hilux, soprannominata in seguito "Big Sister", in tutto il suo splendore!
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Mercoledì 7 giugno 2023
 
Oggi ci attende una mattinata di trasferimento verso sud dalla capitale ad Hardap dove svolteremo poi sulla prima "D" del nostro itinerario direzione Bagatelle Game Ranch. Percorreremo poco meno di 300 km.
 
Dopo una colazione molto basic a base di pane e marmellata, caffè e the, caricati i borsoni, fatto il check-out, siamo pronte a partire...se non fosse che un'altra Hilux ci impedisce di fare manovra nello stretto parcheggio interno. Riusciamo ad uscire solo grazie all'intervento di un altro ospite dell'ostello che riesce a fare una retro millimetrica. C'è ancora un po' di strada da fare prima di inquadrare le dimensioni dell'auto, ma siamo confidenti!
 
Dopo poche svolte usciamo da Windhoek e ci ritroviamo sulla B1 direzione sud, una lunga lingua di asfalto perfetto che ci accompagnerà per quasi tutta la giornata. Il paesaggio tutto intorno a noi e suggestivo, grandi spazi e le caratteristiche acacie eriolobe disseminate a perdita d'occhio. Il traffico è praticamente inesistente ed è una piacevole occasione per testare l'auto e divertirci alla guida.
Raggiungiamo rapidamente Rehoboth, piccolo centro abitato a circa 90 km da Windhoek, dove ci fermiamo allo Shell per fare il pieno e acquistare un po' di provviste allo Spar adiacente. Incrociamo una coppia di italiani che abbiamo visto sia a Malpensa sia a Doha il giorno prima, sono con un gruppo organizzato e soprattutto lui guarda con una certa invidia la nostra Hilux! :razz:
 
Facciamo cambio ed è il turno di Vale di prendere dimestichezza con l'auto e la guida a sinistra. Dopo pochi minuti troviamo un posto di blocco della polizia. Ci fermiamo e mostriamo la patente internazionale, pochi scambi cortesi con il poliziotto e siamo libere di andare. Nei pressi di Kalkrand il navigatore ci vorrebbe far prendere una deviazione sterrata per arrivare al Bagatelle da nord ma noi restiamo fedeli alla asfaltata e svoltiamo solo quando incrociamo la C20 (in realtà anch'essa asfaltata). Prendiamo infine la D1268 direzione Bagatelle dopo esserci fermate e aver inserito il 4x4.
E' emozionante trovarci finalmente alle prese con una sterrata. Trattandosi della strada che conduce al lodge, pur essendo una D, è sufficientemente manutenuta. Scopriamo che l'aspetto più fastidioso sono le corrugazioni dove occorre tenere la giusta andatura per far correre le ruote in modo tale che si sentano di meno. La Hilux, ovviamente, non fa una piega e viaggia sicura. Dopo circa mezz'ora arriviamo all'ingresso della riserva dove l'addetto ci accoglie, segnandosi la nostra targa e indirizzandoci più avanti verso il corpo centrale del lodge, ci divertiamo nell'ultimo tratto di pista sabbiosa.
 
Il Ranch ci fa subito un'ottima impressione, accoglienza calorosa all'ombra di un bel patio, succo e bollicine di benvenuto, rapido check-in e un giro per mostrarci l'area piscina esterna, il bar e la sala ristorante. La nostra camera è limitrofa al corpo principale quindi scarichiamo i bagagli e organizziamo uno spuntino nel piccolo patio che abbiamo difronte a nostra disposizione esclusiva.
Ci rilassiamo per circa un'oretta, prepariamo macchina foto e gimbal per i video, e alle 15:00 partiamo puntuali per la combo Nature Drive + Cheeta Feeding + Sundowner. Insieme a noi c'è un'altra coppia e quattro francesi che troveremo comicamente in quasi tutte le tappe successive fino all'Etosha!
 
Partiamo per uno splendido game drive di circa un'ora e mezza che ci porta a scoprire più da vicino la riserva e i suoi animali che vivono beati nel meraviglioso contesto del deserto del Kalahari, qui al sicuro da predatori. Trovarsi di nuovo su una jeep scoperta, con il vento sulla faccia e circondata da tanta bellezza è un'emozione immensa. Vediamo subito delle giraffe intente a mangiare, seguite dagli sprinbok, specie endemica della Namibia e del bacino del Kalahari, e poi timide femmine di kudu e i primi orici.
 
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Il primo vero incontro della giornata è però con una coppia di rinoceronti bianchi, Bruno e Grace, che per nulla intimiditi - e anzi sicuramente abituati alla presenza delle jeep e dell'uomo - vengono ad "annusarci" a distanza veramente MOLTO ravvicinata. Bellissimo ed elettrizzante.
 
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Dopo altri avvistamenti tra cui una nutrita mandria di orici, rientriamo nei pressi del Ranch dove, dopo una breve pausa, partiamo per un'altra area della riserva per il Cheeta Feeding.
 
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Il Bagatelle ospita infatti, ad oggi, cinque ghepardi - provenienti dal CCF purtroppo orfani che non potrebbero sopravvivere in natura. L'attività permette di vederli davvero da vicino e, nonostante queste stupende creature non vivano in una condizione di piena libertà, è palpabile la cura e il rispetto che i ranger ed i guardiani impiegano nel salvaguardarli.
 
Durante l'attività è possibile vederli anche "in azione" dal momento che il feeding cerca di simulare il più possibile quello che avverrebbe in natura. Questa caccia simulata rappresenta anche un necessario momento di esercizio per gli animali. E' incredibile come un attimo prima siano delle scattanti e fameliche creature che si scaraventano sul pasto e l'attimo dopo assomiglino a dei gattoni un po' troppo cresciuti. E' comunque incredibile poterli vedere così da vicino e portarsi a casa dei ricordi tanto vividi.
 
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Terminata anche questa attività, si sono fatte le 18:00 e non c'è migliore conclusione al game drive del tipico sundowner. Riprendiamo quindi la strada verso una delle dune di sabbia rossa più alte e scenografiche della riserva dove ci attendono altri ospiti e l'aperitivo. Possiamo scegliere tra vino bianco, gin&tonic e un'ampia varietà di snack. Brindiamo a questa prima giornata in terra africana e ci godiamo un tramonto davvero infuocato.
 
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L'aperitivo ci apre letteralmente una voragine e, tornate al Ranch dopo il tramonto, senza passare dal via andiamo direttamente a cena. Troviamo la sala ristorante apparecchiata con grande gusto: tovaglie bianche e lume di candela. Veramente molto bello ed elegante. Possiamo scegliere l'entree e il dolce e servirci invece liberamente al buffet. Scegliamo una tartare di manzo con avocado mentre al buffet indugiamo in particolare (con tanto di bis) sullo stufato di Springbok e terminiamo con una creme brulèe all'Amarula. Tutto davvero, e del tutto inaspettatamente, eccellente!
 
Torniamo in camera veramente soddisfatte, sentendoci coccolate da questo contesto davvero indimenticabile e già pregustando la colazione dell'indomani!
 

The Kalahari is a land extreme in temperature and extreme in appearance. Drought teaches humbleness, anticipation, resilience, and resourcefulness. Rain teaches thankfulness, productivity, and delight.

 
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