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From little date seeds, great things are born (Namibia summer 2017)


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19 agosto Namib Naukluft National Park - Sesriem e Soussvlei (I parte)

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Colazione alle 5.30 ed alle 6 tutti pronti per una delle giornate più belle del tour, per me probabilmente LA più bella dato che tra le dune ci ho lasciato un pezzo di cuore (oltre a ginocchio e polmoni).

Il sole i dà il buongiorno così:
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La leggenda racconta che la Namibia e le dune del deserto del Namib siano “scappate” in un momento di ira divina… se questo è vero non si può certo dire che siano venuti male. Anzi!! Ci sarà forse qualche dubbio sul fatto che il Namib sia il deserto più antico del mondo ma che le sue dune siano tra gli spettacoli naturali più suggestivi del pianeta, c’è poco da dubitare. Se la rabbia di Dio ha un colore, allora non può essere che un arancione che a tratti sconfina nel rosso, a tratti s’aggrappa al giallo.

L'area di Sossusvlei è la parte più accessibile di una vasta area sabbiosa del Namib meridionale con caratteristiche simili, che si estende fra i fiumi Koichab e Kuiseb su un'estensione complessiva di 32.000 km². Al di là delle leggende il particolare colore delle dune è dovuto alla composizione ferrosa della sabbia e alla sua ossidazione; le dune più antiche sono quelle dal colore rosso più intenso. Diverse dune dell'area di Sossusvlei superano i 200 m di altezza rispetto al suolo circostante, e si classificano fra le più alte del mondo (la più alta è la "Big Daddy", circa 380 m).

Il nostro Lodge si trova a circa 25 km dal cancello di Sesriem (lungo la C27 non asfaltata), il cui nome in lingua locale significa “sei cinghie”, dal numero delle corregge di cuoio che in passato venivano utilizzate per attingere l’acqua dal fondo della gola. Sesriem è un piccolo villaggio dove si trovano gli uffici che rilasciano i biglietti di ingresso al Namib Naukluft National Park e dove fare benzina e scorta di viveri prima di entrare nel parco.
Il parco è aperto dall’alba al tramonto, i fortunati che alloggiano al Sesriem Camp site o al Sossus Dune Lodge possono entrare prima dei comuni mortali che alloggiano fuori dal parco e godersi l’alba dalle dune, noi ci accontentiamo di arrivare ai cancelli alle 6.30 circa per essere tra i primi ad entrare.

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Il luogo da cui l'intera area di Sossusvlei prende il nome si trova circa 60 km all'interno dopo i cancelli di Sesriem. 6 km prima di Sossusvlei la strada asfaltata termina nel "2x4 Parking"; è il limite oltre il quale le automobili a trazione a non integrale (2x4) non possono procedere, perché il fondo stradale lascia il posto alla sabbia.

Sossusvlei dista dal parcheggio altri 6 km che si possono percorrere o a piedi o utilizzando il servizio di navette. Anche se avete un 4x4 se non avete esperienza di guida sulla sabbia il mio consiglio personale è quello di approfittare delle navette: ho visto almeno 5 geni insabbiati che aspettavano nella speranza che uno dei ranger che guida le navette si impietosisse e li aiutasse a venirne fuori (due ragazzi di Siena che alloggiavano nel nostro stesso hotel sono stati tra i fortunati e ci hanno raccontato che il ranger che li ha tirati fuori sghignazzando come un matto gli ha anche impartito, dietro pagamento di una piccola mancia, una rapida lezione di guida su sabbia) .

Entrati dal cancello percorriamo quindi i 60 km che portano a Sossuvlei facendo un po’ di soste durante le quali Marco ci spiega la particolare conformazione di queste dune che a differenza di quelle del Kalahari sono dinamiche perché si spostano e cambiano conformazione in base al vento che le rimodella continuamente. Abbiamo per cui Dune paraboliche, Dune trasversali, Dune a stella, Dune a barcana.
La prima duna che si incontra lungo il tragitto Sesriem-Sossusvlei è la “duna di Elim”, a soli 5 chilometri da Sesriem. "Elim" era il nome di una fattoria che si trovava un tempo in questa zona, prima che il terreno venisse annesso al parco nazionale.

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Proseguendo lungo la strada ecco la sagoma della “duna 45”, chiamata così perché si trova al 45º km dell’arteria Sesriem Sossusvlei. La 45 viene considerata la duna più fotografata del mondo. Ha una forma ad S particolarmente elegante ed è alta circa 100 metri.

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Il territorio è attraversato da diversi corsi d'acqua effimeri, che in alcuni punti formano pozze d'acqua anch'esse effimere; tali pozze prendono il nome generale afrikaans di vlei ("pantano", "acquitrino"). Il fondo di queste pozze, asciutto per gran parte dell'anno (e talvolta per interi anni) assume a causa della composizione salina un caratteristico colore bianco.

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Arrivati al 2x4 parking dopo la doverosa pausa pipì prendiamo le navette che in una decina di minuti (tra salti e saltelli) ci portano al Big Daddy.

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La Big Daddy è la duna più alta dell'area di Sossusvlei e, dicono, del mondo. E’alta circa 390 m (l'altezza esatta, trattandosi di una duna di sabbia, è ovviamente variabile) e si trova all'estremità del percorso che conduce da Sossusvlei a Deadvlei
A questo punto ci sono due possibilità per arrivare al Deadvlei: scalare la duna e poi scendere dal fondo oppure costeggiarla (facendo comunque un po’ di saliscendi).

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Il gruppo si divide: Alessio, Max, Gianni e Silvia accompagnati da Marco partono alla conquista della Big Daddy , io e gli altri scegliamo la passeggiata “più soft”

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Sinceramente non mi ricordavo che camminare sulla sabbia fosse così pesante ma facendolo con calma con numerose soste fotografiche e considerato che ancora fa abbastanza fresco complice un piacevole venticello non fastidioso (il sole però picchia per cui cappello e crema solare obbligatori!) arriviamo al Deadvlei in poco più di mezz'ora (loro ci stanno poco di più a scalare il big daddy).
Superata l’ultima collinetta dove si scavalla per poi scendere verso il vlei mi fermo per prendere fiato e resto praticamente folgorata tanto che non ho ben chiaro se quello che avevo intorno mi ha distratto dalla fatica o se mi avevano drogato l’acqua ma ho di colpo recuperato le forze e davvero non trovo parole per descrivere quale meraviglia fosse (provo a farvela vedere ma le foto non gli rendono giustizia), vi basti sapere che a un certo punto sedute sul tronco di un albero con Anto ci siam guardate e ci siamo dette: ok lasciateci qui!


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Il Deadvlei (o Dead Vlei) è una depressione caratterizzata da un suolo di sabbia bianca che in passato era un'oasi di acacie. Il fiume che alimentava l'oasi mutò il proprio corso in seguito al movimento delle dune . A questo si deve l'elemento più caratteristico di Deadvlei (letteralmente, il "vlei morto"), ovvero un grande numero di alberi di acacia morti, che hanno assunto col tempo un colore molto scuro che contrasta col bianco del suolo e l'arancione delle dune.

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Tornati indietro siamo stanchi, accaldati con le labbra secche e la sabbia ovunque ma talmente felici che non vorremmo andarcene per nulla al mondo ma ci tocca riprendere la navetta

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Facciamo una breve sosta a Sossusvlei
Sossusvlei è un pianoro di forma grosso modo ellittica, coperto da una crosta di sabbia salina indurita e screpolata. Il pianoro è il fondo di un lago quasi sempre asciutto, ed è stato modellato attraverso i millenni dalle acque del fiume Tsauchab. Lo Tsauchab, secco per la gran parte dell'anno, si riempie d'acqua solo in occasione di piogge particolarmente intense; in queste occasioni, può accadere che la piana di Sossusvlei venga alluvionata. (Il fenomeno non ha luogo tutti gli anni. Una delle ultime alluvioni di Sossusvlei avvenne nel 1997.) Il nome del luogo descrive questo fenomeno periodico: vlei è il termine afrikaans che indica il pantano, mentre sossus, in lingua nama, significa "senza ritorno" o "fiume cieco", con riferimento al fatto che qui le acque dello Tsauchab si perdono nel Namib.

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Torniamo al parcheggio per percorrere a ritroso i 60 km e si è fatta ora di pranzo per cui ci fermiamo al Soussuvlei lodge per rinfrescarci e rifocillarci, siamo proprio a un passo dalle dune che si vedono in lontananza, location bellissima! Dopo pranzo passaggio veloce all’agenzia per confermare l’orario di partenza del sorvolo in aereo del pomeriggio e poi ci rilassiamo un attimo a bordo piscina godendoci il fresco degli alberi prima di rientrare nel parco per dirigerci al Seriem Canyon.

…to be continued…

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19 agosto Namib Naukluft National Park - Sesriem e Soussvlei (II parte)

Il Sesriem Canyon si trova a circa 4,5 km dal cancello d'ingresso del Namib-Naukluft National Park. Il fiume Tsauchab ha modellato il Canyon per milioni di anni ed è uno dei pochi posti dell'area dove si può trovare l'acqua (poca) tutto l'anno.

Come dicevo nel post precedente il nome deriva dal numero (sei) di cinturini in pelle ("riem")  che i primi esploratori della regione dovevano utilizzare legati insieme per creare una corda abbastanza lunga per calare i secchi nel canyon sottostante, al fine di prendere l'acqua.

Oggi il fiume Tsauchab è un fiume effimero che scorre solo dopo le piogge scendendo dalle Naukluft Mountains.
La discesa nel canyon è un po’ accidentata ma abbastanza semplice e non troppo faticosa in un’ora si riesce a scendere fare tutta la passeggiata all’interno della gola fin dove si trova la pozza d’acqua e risalire. E' carino ma se non avete troppo tempo e non riuscite ad andare non fatevene un problema.

 

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Finito di esplorare il Canyon troniamo al Sossusvlei Lodge dove abbiamo prenotato il sorvolo in aereo dell’area di Sossusvlei. Il volo è puntato per le 16.00 per cui andiamo in agenzia dove paghiamo (130 €) e aspettiamo che venga a prenderci il nostro pilota per portarci alla pista che si trova cinque minuti di jeep dal lodge.
La compagnia è la Desert air  e offre diverse possibilità con ovviamente costi e tempi diversi, il nostro tour è purtroppo il più breve, quello da 40 minuti, ma prenotando il giorno prima c’era disponibilità solo per quello e solo per 4 persone, andremo quindi io, Anto, Raffa e Gianni.

Alle 15.45 il pilota, un ragazzone dai capelli rossi di cui non ricordo il nome che sembra australiano ma che ci giura di essere namibiano ci recupera e ci porta alla pista dove ci fa un breve brifieng in cui ci spiega il percorso ed i segnali che utilizzerà per segnalarci quello che vediamo e si raccomanda di vomitare nei sacchetti se no ci toccherà pulire (ahi ahi mi vedo già a strofinare l’aereo con secchio e stracci…).
L’aereo è un Cessna 210 light 5 posti  

 

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Saliamo e accendiamo i motori e siamo pronti

 

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Lo spettacolo delle dune dall’alto è qualcosa di indescrivibile, lascio parlare le immagini:

 

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Lasciate le dune ci dirigiamo verso la zona dei Fairy Circles che sono zone circolari prive di vegetazione circondate da un anello di erba alta del genere Stipagrostis. Distribuiti in maniera irregolare essi si presentano lungo una fascia di 2.000 chilometri che percorre il margine orientale del deserto della Namibia meridionale, dall'Angola fino alla parte nord occidentale del Sudafrica.
I cerchi non sono perenni. In media vivono circa 24 anni, ma alcuni di essi, soprattutto i più grandi, raggiungono anche i 75 anni.
Dal diametro variabile (dai 2 ai 12 metri), i cerchi delle fate sono un fenomeno dalle cause ancora sconosciute, anche se negli ultimi 40 anni molte ipotesi scientifiche sono state proposte.
La più accreditata riguarda la presenza delle termiti della sabbia, del genere Psammotermes allocerus, ritenute le uniche responsabili.

 

Teroicamente sarebbero questi (prese da google)

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ma quando siamo partiti c’era un po’ di vento che ora si è calmato per cui ci abbassiamo per vedere meglio ed il nostro giocoso pilota comincia a divertirsi davvero facendo su e giù e giri vari che le montagne russe a confronto sono una passeggiata …

Il risultato è che ci divertiamo da matti vediamo vari gruppi di Orici, Antilopi ed altri animali non meglio identificati ma io non ho fatto più foto perché ero troppo impegnata a cercare di non vomitare (per chi non se lo ricorda SOFFRO DI CINETOSI!!)

La mia faccia soddisfatta per essere riuscita ad arrivare a terra indenne e non dovere pulire l'aereo

 

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Rimessi i piedi per terra torniamo al Sossusvlei Lodge dove Marco ci sta aspettando per tornare in hotel.
Arrivata in camera sono completamente scombussolata dal volo per cui svengo sul letto per circa tre quarti d’ora e mi sveglio di botto e per pura fortuna in tempo per darmi una ripulita ed andare a cena.
Altra chiacchierata serale bevendo Amarula sotto le stelle (Croce del sud sempre assente) e poi ci ritiriamo per la notte.

 

Qui http://desertair.com.na/sossusvlei/ e qui http://www.sossusvleilodge.com/scenicflights.html trovate le info sul volo e questa è la mappa:

 

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Vertigini mi sovveniva maaaaa no terrore no! saresti così rapita da quello che vedi che la paura te la dimentichi, ne sono convinta, anche se capisco che nn te la senti

Domanda stupida: ma quindi se guardi dal finestrino dell'aereo ti dà fastidio?

 

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