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Sawubona.. perchè questo è il Sudafrica


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@@MagicJ69

i pinguini li hai visti solo li??

 

Direi di sì.. siamo rimasti sempre nel parco perchè poi volevamo appunto proseguire.. e poi li avevamo già visti in altri viaggi.

 

 

Inutile dire che attendo con ansia il Kruger!

 

Per il Kruger c'è ancora tempo.. ma quello che viene prima non è da meno.. anzi, avere qualche giorno in più non sarebbe stato male

 

 

Intanto proseguo con la costa occidentale...

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19 Agosto

Vogliamo sfruttare al massimo la giornata e l’intenzione di arrivare presto a Cape Point  ci fa mettere la sveglia alle 6,30..

è davvero presto e praticamente facciamo colazione con i cuochi e la cucina ancora in fase di allestimento.. ma con gran gentilezza ci preparano velocemente il nostro bacon & eggs, mushrooms , muffins ,ecc..  il tempo di sistemarci e partiamo.

 

Il giro di ieri (essendo già arrivati fino al Buffeilfontain Visitor centre, punto d’ingresso) ci permette di avere una certa conoscenza del percorso, ma decidiamo di ripassare per la Chapmans road (il panorama è troppo bello) dove è inevitabile qualche sosta, anche con qualche manovra un pò azzardata dopo aver superato un punto panoramico e fatta una inversione in quella strada molto, molto stratta.

 

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L’ora è favorevole e permette di viaggiare abbastanza bene.. e dello stesso pensiero sono i tanti ciclisti che incontriamo.

Arriviamo al parco poco dopo le 8,30 e ci accorgiamo di essere praticamente soli.. anche gli addetti arrivano dopo e li vediamo mentre stiamo salendo lungo la rampa che porta al faro.

Siamo a Kaappunt e dopo un breve giro intorno, iniziamo la salita.

Il percorso, anche se non proprio breve, è piacevole e permette di osservare in vari punti l’oceano, il Capo di Buona Speranza ed il paesaggio circostante. C’è anche la funivia che porta su ma apre alle 10.

La vista dal faro è davvero meravigliosa, il panorama fantastico e ce li godiamo in assoluta calma.. io levandomi anche uno sfizio (o meglio, un brutto vizio, lo so).

 

 

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Torniamo giù e ci avviamo (in auto… ma si può andare anche a piedi, con tanto di indicazione) verso Good Hope.

 

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La strada continua ad essere libera..l'unico essere vivente lo vediamo nei pressi della strada.. una macchia scura con due corna che si muove nell'erba.. 

 

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Ancora quasi zero turisti in giro.. quasi, perché nei pressi del mare incontriamo un gruppo di ragazzi tedeschi con i quali ci scambiamo la cortesia delle foto..

questo, prima che arrivasse un bus di giapponesi (riconsciuti dalla bandiera sul bus) dei quali conosciamo un lato oscuro e sconosciuto, la maleducazione.
 

Incuranti delle foto che stavamo facendo con i ragazzi, alcuni passano davanti, si fermano a chiacchierare, coprendo il paesaggio marino; ma il top è quando sia noi che gli altri, finito l’idillio del paesaggio, con un brusio di urla che prende il sopravvento sulla voce del mare e degli uccelli, decidiamo di abbandonare il posto e facciamo manovra con l’auto… e loro non si spostano di un metro.  

Una sorpresa (negativa) che avremo poi modo di constatare anche nel pomeriggio a Cape Town.

 

Good Hope, bello.. anche se per apprezzare meglio il panorama sarebbe stato meglio fare una camminata e raggiungere la scogliera in alto… ma va bene così.. anche dal basso ci sono cose interessanti..

In ogni caso, ci godiamo i momenti di trovarci qui.

 

E quando decidiamo di tornare verso cape Town, cominciamo a capire che forse le occasioni per qualche sosta in più non mancheranno.. ed infatti, appena cento metri dopo, decidiamo di fermarci nuovamente per osservare la spiaggia, le onde, gli uccelli e qualche springbok (o  parente).

 

 

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Mentre, lentamente, ci avviamo verso l’uscita del parco incontriamo diverse auto e pulman in arrivo.. altre già in coda al “gate”; ci rendiamo conto di aver fatto veramente bene ad arrivare molto presto.

Ripercorriamo la stessa strada del giorno precedente, ma deviando, o meglio allungando, per fare una piccola sosta a Camps Bay, che il giorno prima avevano attraversato velocemente.

Il cielo è coperto e c’è molto vento. Una passeggiata sulla spiaggia ci porta verso alcuni scogli dove, tra le varie foto, non ci accorgiamo che l’acqua si era alzata ed il passaggio da cui eravamo appena passati non è più libero.

Avremmo dovuto fare un piccolo attraversamento ma non avevamo voglia di inzupparci le scarpe e così facciamo un percorso tra le rocce prima di ritrovare la sabbia.
L’atmosfera è quella del mare d’inverno:  c’è poca gente, qualche artista che prova a vendere i suoi disegni e qualche cane che gioca con il suo padrone sulla spiaggia.. probabilmente d’estate diventa molto più interessante e piena di vita.

 

 

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E’ quasi mezzogiorno.. un piccolo break, prelievo bancomat, una passeggiata sul lungomare e pronti per tornare a Cape Town.....

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....continua..

 

Da Camps Bay conosciamo bene la strada ma proseguiamo lungo la costa, con qualche altra breve sosta vicino al mare, fino a raggiungere lo stadio dove una fermata è d'obbligo.. da qui, ci mettiamo lungo le strade cittadine e torniamo in hotel .. abbiamo appuntamento con Tom al quale avevamo chiesto se riuscivamo a visitare qualche township, magari nel pomeriggio, non affidandoci ad agenzie né con il tour del red bus.

Tom però non c'è ed in reception ci dicono che sarebbe tornato tardi.. di certo non faremo il giro e quindi ci organizziamo per un giro in città.

 

Partiamo da Bo-Kaap, il quartiere multiculturale (sostanzialmente si tratta di una township) situato sul pendio di Signal Hill, che si trova non distante e che raggiungiamo in pochi minuti a piedi. La principale caratteristica di questo quartiere  sono i tanti ed accesi colori delle sue abitazioni.

 

Non c’è molta gente in giro ma quei pochi che incontriamo ci osservano molto attentamente.. ed i capelli di Letizia non ci permettono di confonderci con i locali quindi inevitabilmente non passiamo inosservati. 

 

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ll giro non richiede molto tempo ma abbiamo occasione anche di scambiare due chiacchiere con qualche ragazzo seduto per strada..

 

cartina-muniti, ci incamminiamo poi verso The Company’s Garden, un bel parco pieno di scoiattoli, piante e fiori di vario genere dove ci imbattiamo in un matrimonio.

Ci fermiamo ad osservare i novelli sposi con al seguito due bambini vestiti esattamente come loro ma soprattutto, quello che ci colpisce, è il look dei testimoni e delle damigelle, in abito verde e molto eleganti .

 

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E qui tornano in gioco i giapponesi  e la loro invadenza (ve li ricordate a Cape of Good Hope?). Riescono ad essere presenti in ogni dove, in qualsiasi foto, comprese quelle ufficiali degli sposi.. anche se alla fine i più "tristi" erano i bambini... ma siamo riusciti ugualmente  a fare qualche foto ricordo.

 

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Il tempo è amico ed è ancora presto…quindi continuiamo a stare nel parco per poi proseguire il nostro giro a piedi fermandoci in qualche chiesa che incontriamo lungo la strada.

 

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Ma ecco che arriva qualche nuvola e così torniamo in albergo per prendere l’auto e dirigerci verso il Waterfront dove c’è l’information center per farci un’idea su come poter organizzare la giornata di domani e soprattutto capire se fosse stato necessario prenotare la Whale watching cruise e una accomodation ad Hermanus.

Molta gentilezza e davvero tante informazioni utili, comprese quelle sull’eventuale giro alla township.. ma, visto che ci siamo, ne approfittiamo per un break (un  po’ di fame ci porta ad un classico.. Mc Donald’s) ed un giro al Waterfront ..

una tranquilla passeggiata durante la quale ci godiamo anche la performance degli Abongawisi Brothers, un gruppo che si sta esibendo ed a cui chiediamo espressamente la canzone che, fin dalle prime apparizioni in America’s Cup della omonima barca, ci era rimasta nel cuore e che rappresenta questo Paese: Shosholoza..

 

 

 

Ovviamente l'avevano già fatta e ringraziamo.. ma il loro repertorio non si limita qui.. e vederli in altre performance, comprese quelle dei movimenti, dei salti, del loro stile di danza e delle loro espressioni (merita davvero vedere tutto), ci porta a fermarci qualche minuto in più..  ci piace.. come non comprare poi un paio di loro CD?

 

 

 

La passeggiata sul molo è piacevole.. ma il mondo è davvero piccolo.. infatti conosciamo un ragazzo sudafricano  che ci ferma parlando in italiano…forse siamo davvero riconoscibili… è bello fare due chiacchiere con la gente locale.. e nonostante sia addetto ad uno dei baracchini per le cruise, non ha neanche per un momento provato a venderci uno dei giri.

Ci racconta di aver vissuto alcuni anni in Italia, anche a Bologna e ci da qualche informazione.

Finita la chiacchierata e la passeggiata al Waterfront, rientriamo in hotel dove cerchiamo di conoscere meglio la moneta locale..

 

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Ma le poche ore di sonno si fanno sentire.. e scatta il riposino… ma dura poco.
 

Stare in hotel per attendere l’ora di cena non ha senso e quindi decidiamo di uscire nuovamente per un giro in auto e poi tornare al Waterfront dove attendiamo anche una risposta dal negozio Billabong per una particolare shirt da regalare ad un nostro amico..

 

sarebbe tutto normale e privo di importanza se non fosse che in questa occasione abbiamo capito quanto sia splendida questa gente..

la disponibilità e la gentilezza dei commessi del negozio meriterebbero forse molte più parole, ma posso solo dire che hanno fatto 3 telefonate, chiamando anche lo store manager, verificando in quale negozio del Paese (e già di tutto il Sudafrica) fosse disponibile ciò che cercavamo, e chiedendoci quanto ci saremmo trattenuti perché al massimo entro domani sera l’avrebbero fatta arrivare da George o Jeffreys bay..  quando abbiam detto che saremmo stati via, ci hanno chiesto l’itinerario ed in quale città saremmo andati… per un attimo ho provato ad immaginare come sarebbe finita in un negozio dalle nostre parti.. per una maglietta.. forse la risposta sarebbe da censurare :megalol:
 

Usciamo dal negozio con la conferma su tutto ciò che ci avevano detto alcuni amici sulla disponibilità della gente, di questo magnifico popolo sudafricano.. cosa che avremo modo di riscontrare anche successivamente.
 

Il Waterfront di sera è pieno di gente, con le luci dei ristoranti e delle barche ormeggiate che si riflettono nell’acqua.. un’altra breve passeggiata ci sta bene..

 

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Ma, tra le cose imprevedibili, c’è il tempo..

infatti improvvisamente inizia a venir giù qualche goccia d’acqua.. un ottimo incentivo per avviarci verso l’Oceans basket, che ieri ci è davvero piaciuto, anche se  dobbiamo attendere qualche minuto prima di entrare.. ovviamente il bis della sera prima è d’obbligo, con qualcosa in più.

 

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Usciamo con un gran acquazzone.. la pioggia è leggera ma molto fitta.. per fortuna il parcheggio al coperto è a pochi metri, giusto al di là della strada.. dobbiamo solo accelerare il passo.

Quando arriviamo in hotel ci fermiamo al lounge bar, situato giusto sotto il ristorante etiope (sempre all’interno), dove aspettiamo di rivedere Tom per le ultime news. Il tempo di un caffè ed eccolo arrivare.

Tom ha una propria visione della città e della vita: ci spiega il basso livello di tassazione per i nativi e per quelli (non stranieri) che avviano attività, le zone dei vip, le località dove personaggi famosi hanno casa (Camps Bay e Ocean View) tra cui anche suo fratello Salomon che ci racconta aver acquistato, alcuni anni prima, una villettina per $ 200.000 che ora vale oltre 2 milioni (il sesno degli affari!!!), oltre ad essere al momento affittata ad un consolato e, soprattutto, essere vicina a quella (ci dice) di Elton John.. ci racconta la storia della Repubblica di Hout Bay ma soprattutto quella della sua famiglia (con moglie e tre figli che vivono a Milano) e del camper che ha in Italia.

Chiacchierata piacevole.. e la serata si conclude con una buona notizia: ha trovato la persona che domani ci avrebbe accompagnato a fare un giro per le township.

 

Speriamo che domani il tempo migliori visto che da circa un paio d’ore sta diluviando.. ma il pensiero è rivolto soprattutto al pomeriggio ed al trasferimento a Hermanus.. ma siamo nel Paese Arcobaleno, non ci deluderà.

Modificato da MagicJ69
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In alcuni casi i video rendono meglio..  risentire gli Abogawisi brothers cantare Shosholoza è per noi una bella emozione..

 

ma anche rivedere i pinguini ci ricorda momenti divertenti.. sono troppo buffi e simpatici..

 

 

 

Arrivano baldanzosi...

 

 

 

 

Un bagnetto..

 

 

 

 

La voce dei giovani pinguini..

 

Modificato da MagicJ69
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Che bei ricordi! 
Bellissimo il Sudafrica.. dal 2013 me lo ricordo ancora con molto piacere.. il sorriso della gente anche nei momenti di difficoltà ti rapisce :) 
Questo l'ho notato di più però nei posti meno turistici.
Nelle città ho trovato invece più astio nei confronti dei bianchi. 
 

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Sulla base della nostra esperienza inserisco qualche informazione che magari può essere utile:

 

Cape Point

Arrivare presto è sempre più conveniente. Raggiungere Cape Point dopo le 10 vuol dire incontrare molti viaggi organizzati, bus ed auto. Un piccolo sacrificio sulla sveglia può valere la sensazione di avere il parco “tutto per te”.
Per raggiungere il faro c’è la funicolare che pèrò inizia a funzionare dalle 10. Ma è appunto l’ora in cui comincia ad arrivare più gente, rendendo meno piacevole la visita e soprattutto più difficile trovare spazi e punti per scatti e panorami.

Percorso
Il riferimento della partenza è il nostro hotel.

Percorrendo la medesima strada del giorno precedente (M62 ed indicazioni per Cape Point), dopo circa 26 km si raggiunge Chapman’s Peak (strada a pedaggio, 33R).
Dalla svolta sulla M4, si prosegue sulla strada costiera per circa 30 km, superando il bivio per Boulders Beach, fino a raggiungere l’indicazione di svolta a sinistra per Cape Point (attenzione a non proseguire sulla M65).
Dalla svolta, percorso circa 1 km, si trova il gate d’ingresso al parco e proseguendo per altri 14 km si raggiunge il parcheggio del Vistor center, da cui si vede il faro.

La distanza complessiva da Cape Town a Cape Point è di circa 70 km (più o meno 1h 30m).

Tuttavia, è possibile scegliere anche un altro percorso (65km), prendendo dapprima la N2, proseguire in direzione giardini botanici per poi immettersi sulla M3 e proseguire fino al mare (M4). Si tratta del percorso che abbiamo fatto invece al ritorno (al contrario); è più spedito (se non si incontra traffico) e lungo questa strada è possibile deviare per l’Università o i Kirstenbosh Botanic Garden.

Good Hope
Dal parcheggio di Cape Point ci sono circa 6 km in auto (10 minuti), ripercorrendo a ritroso una parte di strada, con indicazioni molto chiare. Volendo dedicare più tempo, si può raggiungere anche attraverso un trail di circa 1h 30m, che parte dal parcheggio di Cape Point lungo un percorso ben visibile. Ma le attività ed i percorsi all'interno del parco sono molto più numerosi.


Altre Informazioni stradali
Da Camps Bay, il modo più semplice per rientrare a Cape Town è seguire le indicazioni per le Table Mountain e la M62 (Cape Town); si tratta della Geneva dr.
Se invece (sbagliando come abbiam fatto noi), si decide di percorrere la strada costiera, si segue il litorale e si raggiungono Green Point e lo Stadio.

La guida e gli usi locali

Guidare non è difficile, nonostante il volante si trovi sul lato destro dell’auto in quanto in Sudafrica il sistema di guida è a sinistra.

Per l’abitudine, potrebbe esserci la tendenza a stare un po’ troppo esterni (ma basta prendere come riferimento la linea bianca centrale della carreggiata) e qualche difficoltà (iniziale) si potrebbe incontrare ai primi incroci e rotonde; basta solo un po’ di attenzione e ricordarsi dove siamo. In compenso, ci è sembrato che la disciplina sia abbastanza rispettata.

Le strade sono facili da percorrere, sia quelle di città che quelle esterne, piuttosto larghe.

Ci sono molte indicazioni (in inglese) e, nonostante non ci siano autostrade, i limiti sono piuttosto alti (però attenzione ai centri abitati, alle telecamere ed ai controlli della velocità.
 

Percorrendo i primi tratti fuori dalla città abbiamo notato come sulle strade con larghe corsie di emergenza, spesso ci si sposti a sinistra (proprio sulla corsia di emergenza) per permettere a chi sta dietro di superare.

Chi supera poi solitamente ringrazia con le quattro frecce (o alza la mano) e si risponde con la classica “sfanalata”.

Bisogna però fare attenzione quando ci si sposta perché potrebbero esserci ciclisti ma anche animali e spesso, molto molto spesso, soprattutto in presenza di township, anche pedoni (è uno dei motivi per cui è sconsigliato viaggiare di notte).

In prossimità dei centri abitati, inoltre spesso ci sono i rallentatori.
 

Come da noi, infine, se incrociamo un veicolo che ci lampeggia, vuol dire che c’è un pericolo oppure la polizia, ed inoltre cinture obbligatorie e no cellulare (senza viva voce)

Cambio moneta

Anche se sembra un operazione necessaria, sarebbe meglio evitare il cambio in aeroporto.

Noi abbiam cambiato 100 euro (presso il punto America Express) e ci hanno applicato poco più del 6% di commissioni + la VAT del 14%. Certamente meglio prelevare dal bancomat o andare direttamente in banca.
 

Carta di credito
Nessun problema per l’utilizzo della carta (noi VISA), tranne in alcuni posti (per mancanza di linea) e soprattutto nei parchi dove conviene avere sempre del contante.
Fate attenzione al plafond, soprattutto quando noleggiate l’auto perché al momento del ritiro (noi avevamo la Thrifty ma credo valga un po’ con tutte) viene addebitato in anticipo il drop off (nel nostro caso era 500R) ed una cauzione (per noi 1000R, ma può variare e raggiungere anche 2500R) che, anche in assenza della transazione, incide comunque sulla disponibilità.

Consiglio: aumentare la disponibilità della carta ed averne anche più di una.

PS. Attenzione al rischio clonazione ( a noi è successo, anche se fortunatamente le transazioni tentate non sono andate a buon fine).

Mance
Solitamente la mancia è del 10-15%, che si indica anche qui sullo scontrino prima di pagare con la carta.

Prenotazioni
Abbiamo usato Booking ma in diverse occasioni contattando direttamente le strutture oppure tramite tourist point locali al momento dell'arrivo nella varie località (però occhio agli orari... di solito chiudono tra le 17-18, meglio informarsi prima).

Per chi vuol farsi un'idea su ciò che è possibile fare, e magari poi organizzarsi da soli (dove possibile), consiglio questa guida per le best adventures in SA: http://www.dirtyboots.co.za/

 

 

Spese (*)
Cape Point Fees 170R
Mc Donalds 70R
Ocean Basket 264R
Park Waterfront 10R

 

Il cambio medio era 1€ = 10R

Modificato da MagicJ69
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20 agosto - Township

E’ giunto il momento di salutare Cape Town.. ma non subito.

La sveglia non suona ma alle 6,45 siamo già a sistemare i bagagli.. appena pronti , o meglio, dopo il nostro giro della mattina, vogliamo partire per Hermanus.

Grazie a Grant  (il direttore), alle 9 abbiamo appuntamento per il nostro giro alla township con Andreis,  la nostra guida.

 

Dopo la colazione, abbiamo ancora del tempo e ne approfittiamo per fare un giro nei dintorni (di solito c’è anche un mercatino che sembra essere molto interessante) e compriamo una road map del Sudafrica; un rapido caffè e torniamo all’hotel.

 

Abbiamo anche una piccola questione da risolvere con il parcheggio perché,  essendo lunedì, il posto dove avevamo lasciato l'auto, proprio di fronte all’hotel, diventava a pagamento… molto semplice, pagati 44zar alla signora in divisa per lasciare l'auto fino alle 12,30 e, con un sorriso, amici come prima.

Ma ecco la nostra guida, con tanto di etichetta sulla camicia.. Andreis è un insegnate che tuttavia lavora anche come guida e tassista. Si presenta e ci invita a salire in macchina.

 

Durante il viaggio chiediamo qualche informazione sulle strade che attraversiamo prima di immetterci sulla N2 da cui poi devieremo (uscita 12) per raggiungere la prima township, LANGA.

Langa è la township più “moderna” ed evoluta, dove si vede meglio la presenza dello stato e dove sono numerose le iniziative per far ”crescere” le persone che vi abitano.

 

Il primo giorno avevamo vissuto l’involontaria esperienza di Imizamo Yethu e quindi avevamo già preso conoscenza dell’esistenza di un mondo diverso da quello che si vede in città.. e dopo averlo raccontato, Andreis ci dice che il rischio nelle township c’è sempre, ma non sono certo un concentrato di delinquenza.

 

La prima sosta è al centro culturale dove ci accompagna all’interno di un laboratorio di ceramiche; qui i ragazzi vengono avviati ad attività di vario genere. Far crescere i bambini attraverso l’educazione e la cultura.. ma la storia, il passato ed un modo di pensare ancora radicato non aiutano e non rende facile il compito degli educatori.

Capiamo il perché delle recinzioni e del filo spinato intorno alle scuole.. dall’esterno avevamo pensato che fosse una forma di protezione ma in realtà è un deterrente alla fuga dei ragazzi.
Nel laboratorio conosciamo una delle insegnanti che ci spiega l’attività e di come vengano fatte le decorazioni a mano sulle tazze. La visita ha anche un piccolo scopo commerciale.. e quando ci dice il prezzo di 150R per una tazza, non ci pensiamo due volte ad acquistarla, con la convinzione che fossero soldi spesi bene, prescindendo dal valore dell’oggetto.

 

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Usciti dal visitor cultural center facciamo due passi per le strada di Langa.

La zona sembra piuttosto tranquilla e sicura.. siamo nei pressi di una scuola su cui sventola la bandiera sudafricana (cosa che apprezzo molto, in quanto ha un significato di appartenenza ed unità di un popolo) e dove osserviamo divertiti i ragazzi con le loro divise verde-giallo che si muovono ordinatamente.

 

Riprendiamo il giro in auto, attraversando varie strade dove la polizia non manca,  fino a raggiungere una zona con “attività commerciali” dove facciamo un altro stop.

E’ veramente particolare il paesaggio che si presenta.. costruzioni seminuove in muratura accanto a baracche in legno e metallo, quasi tutte numerate dove sembra impossibile che qualcuno possa vivere.

Andreis ci spiega un pò di storia e di ciò che è accaduto, del perché nel nostro giro abbiamo comunque e spesso incontrato la polizia.. nonostante l’evoluzione che il Paese ha avuto, la strada per far si che questa gente possa raggiungere una reale indipendenza economica e crescere è ancora molto lunga.

 

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Il giro è quasi finito… Langa ci ha mostrato uno spaccato della vera vita, quella lontano dalle attività commerciali legate al turismo..

ma non ci ha dato sensazioni forti come quelle che invece avremo modo di vivere nella township successiva:GUGULETU.

Riprendiamo la N2 e proseguiamo per qualche chilometro fino all’uscita 15..

prima di proseguire verso la township, ci fermiamo sul cavalcavia che attraversa la N2 e Andreis ci mostra dall’alto la differenza tra le nuove costruzioni “governative” e le vecchie baracche dove vive ancora la maggior parte della popolazione.

Ci spiega che entriamo in una township completamente diversa, più pericolosa e dove non è consigliabile avventurarsi da soli (a differenza di Langa dove effettivamente l’atmosfera era molto diversa).

 

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Qualche minuto ancora ed eccoci all’interno di Guguletu.
Nell’attraversare alcune strade si percepisce maggiormente il senso della povertà e delle condizioni in cui vivono le persone. L’attraversamento è molto più rapido rispetto alla precedente township.. ci fermiamo soltanto nei pressi di un famoso ristorante “Mzoli’s meat”, piuttosto lontano dal grosso dell’agglomerato, dove Andreis ci spiega che ogni venerdì si svolge una serata organizzata dai vari gestori.. un’occasione che riunisce centinaia di persone per degustare carne alla griglia e bere birra.. tutto sotto il rigido controllo del servizio di sicurezza organizzato dagli stessi gestori.

Entriamo in Mzoli’s e facciamo un giro nel retro dove viene cucinata la carne.

La brace è accesa e Andreis ci presenta al cuoco intento a cucinare qualche galletto.. poi ci dice che la foto qui da Mzoli’s è imperdibile… perché non accontentarlo.

 

 

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Passiamo per altre strade, anche sterrate e polverose, prima di rientrare verso l’hotel…

la visita in queste due township ci ha mostrato qualcosa di veramente differente rispetto al resto della città e delle zone turistiche.. ed in alcuni momenti ci siamo sentiti anche i"in difficoltà" nello scatatre le foto ad un mondo così diverso da quello a cui siamo abituati.. ma l’emozione più forte resta la deviazione “fortuita” del primo giorno.

 

Rientriamo verso l'hotel passando ancora nei pressi di alcune township.

 

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Ma ecco al Kings.. è il momento dei saluti..

Check out, carichiamo i bagagli e dopo altre due chiacchiere con Tom  siamo pronti a partire.. 

 

Salutiamo Cape Town, ma con un arrivederci... ore 12, destinazione Hermanus e le balene.

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Qualche Info:

 

Township tour
Il tour "personalizzato" è durato poco più di 2 ore. In realtà, quelli organizzati tramite agenzie locali e le cui informazioni sono disponibili presso il Tourism Office (Waterfront), durano circa 4 ore, ad un costo di 390R a persona. Noi volevamo essere più indipendenti ed essere liberi per mezzogiorno.
Langa si trova a circa mezz’ora di strada dal centro città e si raggiunge percorrendo la N2, prendendo poi l’uscita 12.
Da quanto abbiamo visto, un giro in questa township è possibile farlo anche in autonomia, anche se probabilmente è poco consigliato in quanto non conoscendo bene le zone è possibile infilarsi in qualche strada sbagliata.
La presenza della polizia è infatti frequente con numerosi controlli (ovviamente non è stato così per noi).

Guguletu invece si raggiunge uscendo alla n. 15 (Heideveld) , sempre sulla N2, seguendo poi le indicazioni per la Duinefontein road. Le indicazioni sono chiare ma, considerato che il livello di rischio in questa township è piuttosto alto, è certamente meglio recarsi con un tour o comunque accompaganti.

Ma queste non sono le uniche township che si trovano lungo la N2.

La loro presenza però chiede attenzione mentre si percorre l’autostrada perché non è raro incontrare persone che camminano lungo le corsie di emergenza ma soprattutto che attraversano la strada (a noi è successo all’altezza dell’uscita n. 28).


L'hotel
Il Kings in Cape si trova in una posizione molto centrale (es. solo 3,5 km dalle Mountain) e, nonostante l’apparenza all’esterno non sia delle migliori, il rapporto qualità prezzo è stato ottimo, così come la disponibilità di proprietari e del direttore. Ha 25 camere ma è in fase di ampliamento.
La presa di corrente non aveva bisogno di adattatore, e credo sia così ovunque.

C’era comunque anche una “ciabatta” che ci ha permesso di caricare contemporaneamente cellulari, PC, foto e videocamera. Inoltre, i proprietari parlanti italiano possono essere un vantaggio in più.


Cape Town in auto
Cape Town è una città molto grande ma non è difficile guidare né orientarsi. E’ sufficiente una mappa, solitamente disponibile in qualsiasi hotel, per poter tranquillamente muoversi.  Ma si può contare anche sulla disponibilità e cortesia della gente.
Il principale punto di riferimento, per chi parte o arriva, è certamente la N2; ogni uscita è numerata con le relative indicazioni.
Se non avete fatto molti chilometri, e volete evitare di cercare un distributore in città, sulla N2, partendo da Cape Town, dopo circa 30 km c’è un area di servizio (False Bay 1 stop, indicata quale uscita 36).


Day Expenses

Giro alle Township (2 ore) 400R (in due)
Tazza 150R
Parking auto 44R
Rifornimento 281R (prezzo benzina 10,72 R/litro + 10R mancia)

Dal ritiro dell'auto fino al primo rifornimento percorsi 358 km


 

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Durante il giro all'interno di Guguletu non ci siamo fermati per scattare foto perchè non ci sembrava molto rispettoso avere come soggetto le condizioni di vita di questa gente che non è certo delle migliori.. abbiamo girato un minivideo, cercando di tenere la telecamera poco visibile, in cui si possono vedere le differenza tra la vita delle township più povere ed il resto della città.. ma non sarà solo qui. 

 

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