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The Last Frontier: Alaska 2013


vargson

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Buongiorno a tutti!

E' un po' di tempo che non mi faccio vivo da questa parti, ma in questi ultimi mesi sono stato molto preso con il lavoro, brand new, dato che avevo perso il precedente. : Wink :

Dopo il giro della Florida ad Aprile, io e mia moglie vorremmo finalmente realizzare uno dei nostri sogni, ovvero l'Alaska, the Last Frontier.

Questo thread, che apro giusto giusto l'ultimo giorno del 2012, vuole essere il "work in progress" di quello che spero sia il nostro viaggio da sogno per il prossimo Agosto.

Partiamo dai fondamentali, già presi:

- Nuova Lonely Planet Alaska (italiano)

- Mappa Rand McNally Alaska

A questi si aggiunge la periodica e religiosa lettura del DIARIO ALASKA 2010 di oceanomare 78 (detto che un mio ex-collega, ha partecipato a quel viaggio)

Ed ecco la prima richiesta, vorrei prendere anche un'altra guida dell'Alaska, in lingua originale però e stavo pensando alla Fodor's, perché mi pare la consigliasse Derio in qualche vecchio post. Consigli a riguardo?

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Ottimo sono felice per te!

Nn so cosa consigliarti come guida in più noi avevamo la lonely

Se vuoi prova a vedere su internet se trovi il mile post (mi pare che nel post di Dario era indicato dove cercare), un tomone enorme dove trovi tutto per ogni miglio di strada. A noi l'ha regalato il proprietario del primo B&B ad anchorage

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Sicuramente milepost è la Bibbia per un viaggio in Alaska. Prendi il libro su Amazon e poi avrai anche delle chiavi di accesso ad aree specifiche del sito. Per l'itinerario bisogna capire quanto tempo hai e circoscrivere le zone da visitare. Di certo organizzare un viaggio in Alaska non è come farlo nel southwest. Richiede studi approfonditi e spesso per alcune cose anche prenotazione con largo anticipo. Se vuoi davvero andare inixierei a capire davvero cosa vuoi fare.

P. S. Per quella guida che hai citato non ero io a consigliarla

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Non conoscevo il Milepost, scoperta molto interessante. Come itinerario ho in mente quello di oceanomare, more or less, però come dici tu sono conscio del fatto di dover procedere con un preciso ed accurato travel-planning. Mi metto subito a studiare. : Wink :

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All'andata o al ritorno vorremmo fare 3/4 giorni a Chicago con escursione a Milwaukee per i 110 anni dell'Harley-Davidson, vediamo come riusciamo ad incastrare il tutto.

P.S. Stavo guardando il thread di Dariuz e ho notato che erroneamente ho piazzato il mio thread nella sezione sbagliata, invece che in quella Itinerari West, chiedo venia in primis, si può spostare nella sezione corretta, please?

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Spostato nella sezione giusta... : Wink :

Come ti hanno già detto è un viaggio abbastanza diverso dai classici on the road, la programmazione deve essere fatta con precisione (difficilmente potrai affidarti al caso per dormire, rischi di doverlo fare in auto) ed anche nei parchi devi programmare cosa e come vedere (vedi ad esempio gli shuttle al denali).

Personalmente, visti i costi, le distanze ed il fatto che difficilmente potrai replicare entro breve, ti consiglio di fare li tutte e tre le settimane; io ho 24 giorni ed ho fin troppe cose con cui riempirli...

Considera inoltre che io ho prenotato i voli a fine ottobre e sono in attesa di una prenotazione ad inizio gennaio, per poi bloccare tutto quello che rimane.

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L'itinerario non è ancora definito, ho iniziato a leggermi la guida e conto di stenderne un primo draft entro qualche giorno. Pertanto sono aperto a qualsiasi soluzione e consiglio.

La nostra idea sarebbe quella di fare qualche giorno a Chicago, dato che non l'abbiamo mai vista, e di fare 14/15 giorni pieni in Alaska.

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  • 2 mesi dopo...

Rieccomi, finalmente dopo aver definito il periodo, si parte con l'organizzazione vera e propria.

Si partirà giovedi 8 Agosto per tornare domenica 25 Agosto, rispetto ai piani iniziali sono cambiate diverse cose, dettate da cause esogene (ho cambiato ancora lavoro : Chessygrin : , alla faccia della crisi!).

Avremo quindi a disposizione 16 giorni pieni.

Durante il week-end prenotiamo il volo, la scelta è quasi stata obbligata su Condor, per la comodità del volo diretto da Francoforte ad Anchorage e la tratta inclusa nella prenotazione da Malpensa.

Per l'auto sto confrontando rentalcars con Alamo e noto che quest'ultima ha dei prezzi più bassi, saremmo orientati su un SUV 4WD.

Nel frattempo ordino la nuova copia del Milepost, come suggerito da Derio.

E ora sotto con le proposte di itinerario, che dovrebbe includere Denali NP, Katmai NP con idrovolante per bear sightseeing, Kenai NP con crocierina, Wrangell NP. Confesso colpevolmente che ho dato solo una scorsa superficiale alla guida e il tempo, sebbene manchino ben sei mesi, stringe! : Chessygrin :

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Ciao Vargason,

devo intervenire perchè il solo parlare d'Alaska è per me come "Il richiamo della foresta".

In realtà ho sostenuto che non è Jack London a fornirci la chiave giusta per la Grande Terra e nemmeno Krakauer.

Per entrare nella giusta prospettiva e disposizione, affinchè quella Terra Selvaggia possa sfiorare il nostro animo con tutte le sfumature e parlarci con tutte le lingue di cui è capace, ebbene dovresti leggere John Muir.

Ma non voglio andare fuori tema, inoltre gli scritti di Muir sull'Alaska non sono disponibili in Italiano.

Io li sto traducendo, ma ci vorrà ancora un pò.

Veniamo a qualche indicazione se potrà essere utile a Te e a coloro che sceglieranno l'Alaska.

Ancora non sono in tanti ma comunque sono sempre di più.

La penisola del Kenai è uno dei luoghi più facilmente raggiungibili da Anchorage e per questo motivo viene spesso definito “il giardino dietro casa d’Alaska”.

In realtà il Kenai ha tutte le attrattive del resto dello stato: panorami mozzafiato, ghiacciai, grande fauna e fiumi pescosi.

La prima deviazione alla fine del Turnagain Arm è per il ghiacciaio di Portage.

Puoi prenderlo in considerazione se la crociera la fai nel Prince Williams Sound.

Alla deviazione per Portage Glacier devi prendere la direzione Whittier da dove partono le motonavi per il Sound.

Se vuoi vedere il White Thunder (il Tuono Bianco) ovvero l'Ice Calving - il ghiaccio che si rompe e crolle rumorosamente nell'oceano, il Sound è meglio del Kenai dove le motonavi si limitano a girare tra i fiordi rimanendo lontano dai ghiacciai.

La possibilità di vedere megattere è superiore.

Se invece vai nel Kenai, la cittadina più pittoresca è Seward.

Seward dista da Anchorage poco più di 200 chilometri, ma considera un tempo superiore alle tre ore di auto per raggiungerla perché dovrai superare alcuni passi e dovrai fermarti spesso per ammirare le grandi vedute e fare fotografie.

La cittadina prende il nome da William Seward, Segretario di Stato del Presidente Abramo Lincoln, che nel 1867 acquistò l’Alaska dalla Russia per la somma di 7,2 milioni di dollari.

Quella che allora venne definita “la follia di Seward” si rivelò poi il più grande affare di tutti i tempi.

Forse hai visto William Seward nel film "Lincoln" di Steven Spielberg, è quello che discute spesso con il Presidente.

Del Katmai ho già detto in altro post nella sezione più specifica sull'Alaska.

Il Denali non è che mi ha proprio completamente deluso, però non ritengo sia il Parco più spettacolare.

Vedere la montagna in estate è circostanza rara, inoltre le molte ore passate sul bus (non puoi entrare con la tua auto) alla fine stanca.

Al Denali non ti entusiasmi per gli orsi visti dal finestrino, ad una certa distanza, se li hai già visti al Katmai pescare sulle rapide.

Al Katmai puoi incontrare gruppi di orsi ad ogni svolta sul tuo sentiero (a me è capitato) e puoi solo fermarti e pregare.

Nella mia pubblicazione consiglio di mangiare e pernottare a Talkeetna, prima di arrivare al Denali. La struttura più carina è il Latitude 62.

Più vicino a denali puoi dormire anche a Healy che proprio sull'inizio della Stampede Road, tristemente nota per la storia di Chris Mc. Candle (Into the Wild).

Il luogo che, in assoluto, più mi ha emozionato, insieme con il terrificante Katmai, è Glacier Bay che non vedo inserito nel tuo programma.

Non esistono strade per arrivare al Parco.

A Glacier Bay si arriva solo via nave o via aereo, arrivare con la nave è piuttosto lungo e complicato.

Con l’aereo si arriva solo da Juneau, con un volo della Alaska Airlines che collega la capitale dell’Alaska con Gustavus.

Gustavus, che ha un aeroporto in grado di far atterrare i Boeing 737, conta circa 200 abitanti, ed ha solo due strade: una è chiamata dai locali “The Road”, l’altra semplicemente “The Other Road”.

Dove le due strade si incontrano c’è l'ipotetico centro del paese, con l’ufficio postale, la pompa di benzina ed il “Gustavus Inn”. Al vostro arrivo all’aeroporto sarete prelevati da uno sgangherato autobus verde, per metà occupato da poltroncine, per metà da deposito di casse per viveri, tende, remi per imbarcazioni, dalle vostre valige e da tutto quello che può servire nella Natura selvaggia per essere trasportati in una delle due o tre strutture

che ci sono quassù.

Il primo visitatore documentato fu l'esploratore George Vancouver nel 1794, che scoprì uno stretto completamente ghiacciato nella parte terminale sud di Glacier Bay, e che denominò: “Icy Strait”. La stessa baia era quasi interamente ricoperta di ghiaccio. Meno di cento anni dopo, nel 1879 il naturalista John Muir trovò che i ghiacci si erano praticamente

ritirati dalla baia. Nel 1916 il Grand Pacific Glacier era all'imboccatura del Tarr Inlet, a circa 100 chilometri di distanza dalla Glacier Bay. Si tratta del più veloce ritiro dei ghiacci che sia mai stato documentato.

Arrivando lassù stenterai a credere che 200 anni fa questo luogo era sepolto da una coltre di ghiaccio spessa più di un chilometro.

Ma come diceva John Muir, il più grande Naturalista di ogni tempo: " …..al Glacier ci rendiamo conto che questa è solo l'alba della Creazione".

Nel mio film - questo è il link al trailer

- concludo che Glacier Bay non è solamente un luogo di trasformazione fisica del nostro pianeta. Anche le persone possono cambiare qui. Esse qui imparano a guardare al mondo in modo differente e soprattutto imparano a trovare la bellezza non solo nella serenità, ma anche nella severità.

Con le sue montagne, i ghiacciai e le foreste, la bellezza dell’Alaska obbliga il sangue che pulsa a tornare nel cuore di questa maestosa Natura Selvaggia del Nord. Tanto più essa è veramente selvaggia … tanto più il cuore risponde con gioia al suo benvenuto.

Buon Viaggio

http://www.cattedralidismeraldo.com

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