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pandathegreat

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  1. Io ne farei anche 3, è una città molto carina e vale la pena visitarla... New York ti porta via giorni preziosi, visto che è comunque a 4/5 ore di auto da Boston, che è il punto iniziale del giro del nord est. Io ti propongo lo stesso giro che avevo messo per @sonjamaica, semplicemente perché è uno di quelli che ho in mente per il futuro... 1 Ita-Boston 2 Boston 3 Boston 4 Boston-Montpelier - Barre 5 Barre - Conway 6 Conway (White Mountain) 7 Conway- Bar Harbor 8 Bar Harbor 9 Bar Harbor - Rockland 10 Rockland - Boothbay Harbor 11 Boothbay - Old Orchard Beach 12 Old Orchard Beach - Gloucester 13 Gloucester - Cape Cod 14 Cape Cod 15 Cape Cod - Plymouth 16 Plymouth- Boston - Ita Altrimenti, se proprio NY non puoi toglierla, dai uno sguardo al mio giro del 2009... è abbastanza stagionato, ma non è male.
  2. Parti dal presupposto che spesso il new england è più caro dell'ovest, le strutture sono meno, i B&B sono, di solito, una sistemazione di lusso. Le catene di motel ci sono nelle zone meno turistiche (dintorni Boston, Bangor, Portland), ma sono completamente assenti nelle vicinanze dell'Acadia e delle località più gettonate della costa. io prenoto sempre tutto in anticipo, non ti posso aiutare su questo. Dal mio viaggio sono passati 10 anni, non mi ricordo il nome del posto dove ho alloggiato, era sulla linea rossa della metro di Boston, sul diario probabilmente è riportato, dagli uno sguardo, anche per gli altri alloggi. Premetto però che a distanza di 10 anni e di tanti altri viaggi negli USA, non lo farei più come allora. ma nei ristoranti non si trovano solo aragoste... nel 2009 chi viaggiava con me, non mangiava pesce, per cui sei a posto.
  3. e perché mai? considera che per il new england c'è meno materiale che per l'ovest. C'è da vedere, c'è traffico, non è autostrada, sei sulle statali e ti fermi agli incroci, è decisamente più popoloso dello Utah, ci sono cose da fotografare... Non è che ti tappi gli occhi e tiri dritta.
  4. 2 settembre 2019: Tana - Nairobi - Ginevra - Roma Ultimo giorno, ieri sera abbiamo detto a Petit di passare a prendere la moglie in ufficio e tornare a casa presto e di venire stamattina dopo aver accompagnato la moglie... dopo 2 settimane in giro, avrà avuto ben voglia di passare un po' di tempo con lei e con la figlia! Sistemiamo tutti i regalini nelle valigie che sono semivuote, svuotiamo la stanza, ottima colazione dei campioni e via, siamo pronti a partire, la città alta ci aspetta! Si, perchè a Tana, la divisione della città è in altezza... c'è la città bassa, piena di aree popolari, la città media, dove abita la borghesia e appunto, la città alta, la zona più ricca di Tana, dove un appartamento salone, 2 camere e servizi costa ben 400000 ariary al mese... É il doppio dello stipendio minimo malgascio. La visita della città è praticamente un viaggio nella vita di Petit, ci porta alla cattedrale, da dove una statua della Madonna (in tutti i sensi! 😂) domina la città... quindi proseguiamo verso la sua parrocchia, dove è cresciuto e dove si è sposato... è dedicata ai primi martiri malgasci, che sono stati gettati da questa rupe per essersi rifiutati di abiurare. Tana è una città enorme, ricca di acqua... sul laghetto artificiale al centro della città sorge la statua dell'Angelo Nero, il monumento dedicato ai malgasci morti durante la Prima Guerra Mondiale. Eh, si, essendo colonia francese, hanno fornito le truppe e molti di loro hanno combattuto e sono morti sulla Marna, in quella infinita battaglia di trincea, nel fango e nel freddo. Dall'alto si capisce bene la struttura, un continuo saliscendi con colline ripidissime. Su una delle più alte sorge il Palazzo della Regina. Purtroppo qualche anno fa è bruciato ed è rimasta solo la struttura esterna e la spesa non vale la visita. Ma è bello anche solo passeggiare tra queste stradine strette, popolate da automobili che da noi sono un lontano ricordo, con i fiori coloratissimi che sbucano dai muri di cinta delle villette. E anche dai soliti, immancabili ragni!!! Ma è anche bello vedere la vita di tutti i giorni, le piccole botteghe, i ragazzi che giocano a calcio appena c'è uno spiazzo largo abbastanza per fare una porta. Eh si, il calcio! In Mada è tutto un fiorire di Alefa Barea, visto che la squadra si è comportata benissimo in Coppa D'Africa... magari tra questi ragazzini c'è un futuro campione... di sicuro c'è un bimbo felice, perché gli ho regalato una foto della instax ed è corso a farla vedere a casa come se fosse il Santo Graal! L'ultima tappa del giorno è il mercatino turistico... Petit ci lascia liberi di scorrazzare con una sola raccomandazione... TRATTATE! Non bisogna mai pagare il primo prezzo, di solito quello che spuntate è almeno il doppio del valore, ma va bene così! Compriamo pepe, cannella, vaniglia, un po' di ricordini assortiti, un piccolo quadro... avremmo voluto comprare tutto il mercato, ma non ci sarebbe bastata la valigia! Una delle cose più divertenti è vedere i mezzi locali... Hanno almeno 50 anni, il Renault anche qualcosa di più... sono vecchissimi, saldature ovunque, rattoppati per tirare avanti il più possibile! Di fronte al mercato, c'è il fiume... al centro la fabbrica di mattoni, sulle sponde le signore che lavano i panni, chiacchierando, cantando... Ci divertiamo a fotografarle, una ragazza quando ci vede si alza e si mette in posa... è suo il sorriso che ci entra nel cuore, quel sorriso aperto e sincero che esce spontaneo. La cosa incredibile è che su questo specchio d'acqua c'è di tutto... la risaia, la fabbrica di mattoni, le lavanderine e il pescatore... tutto il loro mondo racchiuso in pochissimi metri. Ormai è ora di partire, Petit ci accompagna in aeroporto e ci fa il complimento migliore per un viaggiatore... "Queste 2 settimane sono volate, è stato bello viaggiare con voi, siete stati un'ottima compagnia per me" Ma anche lui lo è stato, simpatico, disponibile e interessante, un chiacchierone che ci ha dato tantissime informazioni e tantissimi consigli su come comportarci, su cosa è giusto fare e cosa no. Tra un abbraccio, un saluto e una lacrima entriamo in aeroporto per i controlli, check in veloce, controlli rapidi e siamo dentro, in attesa del volo che ci porterà a Nairobi. Ma mentre siamo al tavolino... "CAZZZZZZZZ... le medicine! Non le abbiamo dato a Petit" "Noooooo!!! e come facciamo?" Cominciamo a pensarci un attimo, ci diciamo che potremmo darle alla cassiera, tanto saprà come utilizzarle, ma poi mi viene in mente una cosa... "Le diamo alla signora delle pulizie che è giù ai bagni... tra tutte le persone che lavorano qui in aeroporto è quella che avrà lo stipendio più basso, magari servono più a lei che ad altri." Barbara è d'accordo, scendo con la bustina, vado dalla signora e le chiedo se possono farle comodo un po' di medicine, aspirine, paracetamolo, un paio di antibiotici a largo spettro... Il suo sorriso si allarga e gli occhi le si illuminano, certo, le fanno comodo! Sistemato anche l'ultimo sospeso, ci imbarchiamo sul primo volo, scalo a Nairobi scarsino, se non fosse per l'Amarula, del quale compriamo 2 bottiglie, scalo tecnico a Ginevra e arrivo a Roma... Se non fosse stato per il bagaglio e per l'assistenza clienti inesistente,la Kenya Airways avrebbe meritato un buon voto, ci ha riportato a casa quasi in orario, chiamo il valet per farci riportare la Panda in aeroporto e in una mezz'ora siamo di nuovo a casa, a coccolare i Ciopini, che ci sono mancati un sacco!!! E ora... Ma forse no!
  5. Ecco, abbiamo fatto la stessa faccia! Inviato dal Millennium Falcon
  6. Oppure togliere San Diego, che ti permetterebbe di fare più agevolmente la parte seguente... Così però ti perderesti l'Organpipe che è molto particolare... prova a dare uno sguardo al mio diario invernale del 2013
  7. Sabato 31 agosto 2019: Palmarium Quale modo migliore per iniziare la giornata se non una bella colazione? Ci sediamo al tavolo, ci portano un bel piatto di frutta mista, ananas, papaya e banana, Barbara avvista un piccolo lemure sulla balaustra della capanna ristorante... Faccio appena in tempo a girarmi, che il lemuretto scatta come un trapezista del circo... salta su un tavolo dietro di me, rimbalza sul montante della capanna, poi sulla mia gamba e da qui sul nostro tavolo, veloce come solo un lemure paraculo riesce ad essere, agguanta la banana dal piatto e scappa via, sotto lo sguardo attonito e desolato del cameriere che cercava di tenerlo lontano e le nostre risate per la visita inattesa! 😂😂😂😂😂 Terminata la colazione con una nuova banana partiamo per il tour della riserva... Beh, all'inizio "tour" è una parola grossa, camminiamo tra i bungalow, perché qui lemuri, camaleonti e tartarughe la fanno da padroni, è praticamente casa loro. La riserva del Palmarium è attualmente gestita da francesi, che si occupano attivamente della conservazione del patrimonio naturale, ma fino a qualche anno fa, era gestita da un tedesco, che ne aveva fatto un allevamento per rettili da esportazione... camaleonti, serpenti, anche insetti, strappati alla loro terra e venduti ai collezionisti. Quando finalmente questa pratica è diventata illegale, il tedesco ha abbandonato la zona, fino alla creazione della riserva. Qui tra i bungalow ci sono lemuri grigi, lemuri con la corona e i varecia (che noi abbiamo soprannominato Lemuri Panda, per ovvi motivi). Nella riserva i lemuri prosperano e si riproducono, a volta si incrociano tra di loro, ma gli ibridi non sono fertili... comunque abbiamo trovato parecchi cuccioli sotto i 3 mesi. Lasciamo la zona dei bungalow per addentrarci su un sentiero che attraversa la jungla, fittissima e rigogliosa, alla ricerca degli Indri, i più grandi tra i lemuri della zona. Però il primo incontro è terrificante... Guardo in alto e vedo il filo di una ragnatela... faccio mezzo passo di lato e sento la guida che fa "eccolo lì"... mi giro verso l'alto e a pochi cm da me c'è un ragno enorme... ARGH! PAURISSIMA!!! Ho il terrore dei ragni e sono quasi passato attraverso la sua ragnatela! Camminando nel fitto della jungla, troviamo gli indri, 2 diverse coppie... Si, in effetti l'espressione non è poi intelligentissima, ma sono degli animali dolci e per niente aggressivi... il primo che troviamo è una mamma con piccolo in grembo. Come fa la guida a sapere che ha meno di 3 mesi? Semplice! Sopra i 3 mesi i lemuri si attaccano alla schiena di mamma lemura, mentre questo cucciolo è ben nascosto dalla folta pelliccia sulla pancia. La nostra guida ha delle banane in tasca e ne da un pezzettino a me e a Barbara per darlo ai lemuri... mamma lemura si allunga, ci prende la mano con dolcezza, prende la banana più delicatamente delle 2 bestie di satana che vivono a casa nostra e la trattiene... La sensazione del contatto con la zampa del lemure è incredibile... il palmo è morbido, fresco e asciutto, non hanno praticamente unghie e quella leggera stretta sembra quasi un ringraziamento. Dopo l'incontro con i lemuri, scendiamo verso la spiaggia, lontani dal lodge, in una zona umida, dove incontriamo iguana, camaleonti e loro... le piante carnivore: Rientrati al lodge, ordiniamo un paio di panini per pranzo e ci mettiamo sulla nostra veranda per mangiare... Appena Barbara tira fuori le banane, eccolo qui, il nostro amico Varecia si presenta con la faccia da ciopino che vede il fondo della ciotola... "Guarda che belle banane, non le mangerai mica tutte..." 😂 Torno con i panini da camionista affamato e spacciamo una banana al nostro nuovo amico che ringrazia soddisfatto! E per digerire il pranzetto... Per il primo pomeriggio abbiamo prenotato la gita al villaggio dei pescatori, ci presentiamo all'orario stabilito all'imbarco e non c'è nessuno... aspettiamo un po' e niente... siamo in Africa, a volte gli appuntamenti sono un po' "naif"... Vado alla reception, gli dico che avevamo prenotato e loro cascano un po' dalle nuvole, ma nessun problema, chiamano il motoscafo veloce e ancora ce la facciamo a fare sia il villaggio che la visita notturna alla Aye Aye island. Scendiamo all'imbarcadero, eccolo qui, il motoscafo è quasi pronto, 10 minuti di traversata e arriviamo a Andranokoditra, piccolo villaggio di quasi 400 anime, dove veniamo accolti come celebrità! Quasi tutto il villaggio vive di pesca, le donne pescano nella laguna, gli uomini nell'oceano, il resto del turismo che gli porta la riserva vicina... La nostra guida è un pescatore piccolo come tutti i malgasci e con un bel sorriso... ci dice che al ritorno sarebbe carino acquistare qualcosa dalle ragazze sulla spiaggia, prendendo oggettini da tutte... hanno collane di semi e di sassi, colorate, semplici. Puntiamo subito la spiaggia e ci facciamo baciare dalle onde dell'Oceano Indiano... si, perché vorremmo toccarlo, ma è lui a toccare noi per primo! E finalmente capiamo l'origine del rombo lontano che si sente alla riserva... nonostante sia a 2 km in linea d'aria, quel rombo lontano sono le onde che si frangono sulla riva... Una lunga e incessante teoria di onde altissime, che i pescatori locali affrontano con delle piroghe di balsa, leggerissime, si sollevano con una mano e senza nemmeno troppa fatica. Ognuno di loro porta 800 metri di rete, alta 2 metri e a forza di braccia deve uscire al largo... la piccola piroga appare e scompare nell'oceano. Lo fanno 2 volte al giorno, sera e mattina, e il pescato pregiato viene prima lavorato sul posto e poi spedito via treno, una volta al giorno, verso l'interno. Una ragazza (probabilmente la sorella della guida 😆) ci chiede se vogliamo della noce di cocco... inizialmente ci chiede 5000 ar, poi la signora più anziana le dice qualcosa in malgascio e magicamente il prezzo sale a 5000 a testa! Sorrido, capisco di essere stato fregato, ma vabbè, sono comunque meno di 3€ in 2! Ma la noce di cocco non si beve e basta... si mangia anche la polpa fresca, prelevata dall'interno direttamente con una scheggia di guscio! Buonissima! Proseguiamo verso il villaggio e la guida prima ci porta alla scuola dove i 120 bambini del villaggio (si, 120 su 450) passano le loro giornate... adesso è chiusa, visto che è vacanza anche laggiù! Ci porta a visitare la sede dell'associazione del villaggio, gestita dalla moglie e compriamo pepe e cestini intrecciati, poi, passeggiando, ci porta in un altro negozietto, dove la signora (probabilmente la cognata della guida 😂) ci chiede il quadruplo rispetto a quello che ci ha chiesto la moglie della guida! Aho, so vazah, nun so mica cojone!!! 😂😂😂😂😂 Alla fine spuntiamo il mio prezzo per una piroga in balsa e per altri cestini, durante la durissima trattativa Barbara gioca con un bimbo che le elargisce dei bellissimi sorrisi! Un paio di sigarette ai ragazzi che aggiustano le reti e siamo pronti per tornare sulla spiaggia, la guida ci racconta ancora la rava e la fava di tutto quello di cui ha bisogno il villaggio e ad un certo punto, gli dico in italiano: Tu sei un gran paraculo, mi sa! Oui, oui! 😂😂😂😂😂 Torniamo al lodge ed è quasi ora di partire per la Aye Aye Island! Gli Aye Aye sono lemuri notturni, ad altissimo rischio di estinzione... per preservarli, 7 di questi lemuri vivono su un isola artificiale sul canale di Pangalanes, sorvegliata dai volontari e aperta solo a visite accompagnate. Si parte al tramonto e quando arriviamo all'isola è buio pesto, con una sottilissima falce di luna nel cielo. Non è possibile usare il flash, né altre fonti di luce se non quella fornita dagli accompagnatori. Cominciamo a camminare nel buio più assoluto, mentre la guida ci dice che ogni sera preparano delle esche per far avvicinare questi animali così schivi. L'esca non è altro che una noce di cocco incastrata tra 2 alberi, che gli ayeaye scavano con la loro zampa così strana. Si, perché l'ayeaye non sembra solo un lemure mannaro, ma è anche dotato di una zampa particolare, 4 dita robustissime e un dito lungo e sottile che viene usato per scavare la noce di cocco e i nidi di formiche e termiti, che rappresentano la sua dieta principale. Sono animali strani, con quella pelliccia ispida e spettinata, come diceva Barbara, pensare che sono praticamente prigionieri su un isola fa un po' male, ma qui non ci sono i predatori che potrebbero sterminare una popolazione già in pericolo, non ci sono uomini che sono interessati a catturarli e soprattutto, si riproducono, abbiamo visto anche un lemure molto giovane, poco più di un anno. E il ragno gigante non manca mai!!! Soddisfatti dagli avvistamenti e dai racconti delle guide, è ora di tornare in hotel, dove ci aspetta la nostra cena... Ѐ strano pensare che i prossimi giorni saranno gli ultimi da passare qui, ma qualche sorpresa questo viaggio ce la riserverà ancora!
  8. Venerdì 30 agosto 2018: Andasibe - Manambato - Palmarium Siamo agli sgoccioli del viaggio, ormai mancano gli ultimi giorni, ma il meglio ce lo siamo lasciato alla fine. Ieri sera la signora dell'hotel ci ha avvisato che saremmo partiti per le nove, Petit ci ha lasciato qualche minuto di riposo in più! Dopo l'ottima colazione, siamo pronti ad affrontare la lunga strada di oggi... si parte da Andasibe, si prosegue sulla RN 2 fin dopo Brickaville, poi 2 ore di pista orrenda per arrivare Manambato e da qui... 2 ore di battello sul canale di Panagalanes per arrivare alla Palmarium Reserve. Ma procediamo per gradi... Partiamo attraversando un paesaggio pazzesco, verde, rigoglioso, tropicale. La Route National 2 parte da Tana e arriva in uno dei porti più importanti del Madagascar, ma come tutte le altre strade, è ridotta veramente male, con l'aggravante che è anche trafficatissima, camion e taxi brousse su tutto. Riusciamo anche ad aiutare un altro driver che ha forato una gomma in una delle innumerevoli buche. E noi ne approfittiamo per scattare un po' di foto intorno, a questo verde e a questa ricchezza. Approfittiamo di una breve sosta per fare un giro in un mercato locale... Bello, variopinto e profumato, sui banchi compriamo le nostre classiche banane, un frutto stranissimo, la Sugar Apple, konykoni in malgascio, che mangeremo per merenda. Ci divertiamo un mondo a scattare e chiacchierare, a farci un po' prendere in giro con un sorriso, in fondo siamo i vahaza, c'è la cannella quasi ovunque, il frutto del cacao, le canne da zucchero, il tamarindo, i jack fruit... potendo, avremmo assaggiato tutto... O meglio... quasi tutto! Si, sui banchi ci sono queste strane cose scure, lunghe all'incirca mezzo metro. Guardo meglio e capisco che non è frutta, ma anguille affumicate! Si, ci spiega Petit, in questa zona le anguille abbondano e se non vengono mangiate fresche, vengono affumicate per conservarle! L'aspetto non è dei migliori, però... Mentre attraversiamo Brickaville, una visione davanti a noi... Si, è proprio uno scuolabus, di quelli americani! L'impressione è quasi come vedere un'astronave aliena!!! Purtroppo in Madagascar le linee ferroviarie sono praticamente abbandonate... quando va bene ci passa un treno al giorno, quando va male, invece sono completamente abbandonate, affogate tra la vegetazione. In un paese che avrebbe bisogno di una maggiore velocità di spostamento, è veramente una iattura. Lasciamo la RN2 e ci tuffiamo su una pista che è davvero un incubo... 7 km percorsi in un'ora, tra sabbia, buche e sballottamenti, per arrivare sulla riva del Lac Rasorabe, da dove partiremo per l'ultimo tratto in barca. Ne approfittiamo per pranzare, i gamberoni grigliati sono davvero ottimi (e con tanto aglio), le verdure saporite, la birra è fredda e piacevole... ma il servizio è di un lento, ma di un lento che credo che i gamberoni li abbiano pescati al momento dell'ordine! Finalmente alle 2 siamo pronti per imbarcarci, saliamo a bordo della nostra barchetta e via, sul canale di Pangalanes! Con noi c'è una coppia di francesi, piuttosto taciturni che si guardano intorno e osservano sghignazzando le nostre magliette. Il comandante sfreccia sul canale con questa specie di grossa piroga motorizzata, quando ad un certo punto... SPUT SPUT SPUT... Il motore si ferma. Silenzio... siamo praticamente a metà strada con la barca in panne! Il comandante apre la calotta del fuoribordo, Petit si attiva per cercare di capire l'entità del danno, il nostro battello va alla deriva, appoggiandosi su un tronco... Il problema è che si è rotto il tubo della benzina e quando il comandante accelera, il carburante spruzza ovunque tranne che nel motore. No problem! E che non vai in giro con un pezzo di tubo qualsiasi? Certo, ce n'è uno proprio nel gavone, quello, un coltello (lo stesso della frutta), un po' di nastro adesivo e in pochi minuti siamo di nuovo in moto! Il canale pullula di vita, piccoli villaggi sorgono tra il canale e l'oceano, qui si vive di pesca e di agricoltura. Con solo una mezz'oretta di ritardo arriviamo al Palmarium... che dire... WOW! Il posto è fantastico, la reception è una grande capanna dove ci accolgono con un drink di benvenuto e le raccomandazioni del caso, come comportarsi con i lemuri che qui vivono indisturbati e con gli altri animali. I bungalow con terrazza e amaca si susseguono ai bordi della laguna di Ampitabe in mezzo alla vegetazione lussureggiante, lemuri e camaleonti sono davvero dappertutto. Naturalmente, niente internet, niente segnale telefonico, niente macchine, solo tranquillità e silenzio. Si potrebbe fare subito il tour per vedere gli Aye Aye, ma decidiamo che ora abbiamo bisogno di un po' di relax, tanto abbiamo 2 notti, lo faremo domani, oggi abbiamo l'amaca e la nostra konykoni! L'apro a metà, la polpa è morbida, dolce e profumata, sembra di mangiare un dolcetto alla crema, ci sono un sacco di semi grandissimi, ma è davvero ottima. Ma vi pare che noi siamo capaci di restare fermi? Assolutamente no! Ci facciamo un giro per la riserva, fotografiamo un po' di lemuri per niente spaventati, scendiamo al pontile per un po' di foto al tramonto... Appena scende il sole, torniamo al bar, ci prendiamo una Tequila Sunrise che di sunrise ha molto poco, visto che è monocromatica, una pinacolada fatta sul momento, questa davvero spettacolare, quindi la meritata doccia prima di cena. Ah, per farvi capire, qui i lemuri sono proprio di casa! E non solo i lemuri... anche i gechi... questo abita nella nostra camera, nascosto dietro un armadio! Cena ottima, a base di pesce, l'immancabile THB di accompagnamento e via, tutti a nanna, domani ci aspetta una lunga giornata! Beh, ma tu chi sei? appena apro la zanzariera attorno al letto, mi accorgo che c'è un ospite indesiderato... un bruco enorme! Con un po' di carta lo accompagno fuori dalla porta e lo lascio libero tra gli alberi... Buonanotte mondo!
  9. L'ultima volta ho preso il goselect, scegliendo le cose che mi interessavano di più.
  10. Chi si ferma è perduto!!!
  11. Ti serve un barbeque più grosso! 😂😂😂
  12. Una distorsione alla caviglia destra, la mia classica caviglia di cristallo... Non dovrebbero esserci problemi a partire, però dovrò portare con me il tutore... vabbè!
  13. E a meno di 3 settimane dalla partenza... è sceso un signore con la barba bianca a chiedermi perché lo stessi chiamando così insistentemente...
  14. ci è capitato il primo giorno di sterrata e ho dovuto lavare l'interno del cassone a secchiate! Ma mi ero scordato di aprire la finestrella che permette all'aria di entrare nel cassone, per evitare appunto che entri polvere dal lato posteriore...
  15. Hai provato a guardare nella cartella SPAM?
  16. Yellowstone, anche perché mettere d'accordo 8 adulti e 5 bambini per partire presto è più o meno come raggiungere l'unanimità in una riunione di condominio...😂
  17. se ti piace il genere, c'è anche Los Alamos non lontano.
  18. io farei 2 notti a Santa Fe solo per vedere tutto quello che c'è intorno!
  19. è una bella città, vivace e abbastanza storica, c'è parecchio da girare anche a piedi e puoi approfittare della seconda giornata per andare a Cambridge per visitare il MIT e Harvard, dove organizzano anche dei tour guidati. Per Martha's Vineyard, devi modificare un po' il giro, perchè è un isola, è a sud di Boston e ti ci vuole un giorno intero, magari dopo Cape Cod.
  20. Ad inizio settembre fa ancora abbastanza caldo, ma attenzione, quella zona rischia di essere piovosa, soprattutto in primavera. Lo consiglio? Sicuramente si, è molto bello, ma non aspettarti i paesaggi del west, rischi di restare delusa. Il loop su Boston va benissimo, un giro potrebbe essere: 1 Ita-Boston 2 Boston 3 Boston 4 Boston-Montpelier - Barre 5 Barre - Conway 6 Conway (White Mountain) 7 Conway- Bar Harbor 8 Bar Harbor 9 Bar Harbor - Rockland 10 Rockland - Boothbay Harbor 11 Boothbay - Old Orchard Beach 12 Old Orchard Beach - Gloucester 13 Gloucester - Cape Cod 14 Cape Cod 15 Cape Cod - Plymouth 16 Plymouth- Boston - Ita
  21. Io ho già puntato il poligono per la prossima volta, si può sparare con svariate armi della seconda guerra mondiale!
  22. A noi non è capitato niente del genere, o meglio, ci hanno chiesto qualche soldo per guardare la macchina, una persona ci ha chiesto qualcosa da mangiare, gli ho dato pochi dollari e se diventavano insistenti, gli dicevo semplicemente "it's enough" o li mandavo a cagare in italiano...
  23. Prima di tutto, gli spettacoli del Cirque du Soleil, sono strepitosi... Poi i musei, molto carino il Neon Museum, interessanti il Mob Museum e l'Atomic Test Museum... poi, ci sono tutta una serie di attività, che so, guidare una ruspa, sparare in un poligono con qualsiasi tipo di arma: https://www.atlasobscura.com/things-to-do/las-vegas-nevada/places?page=1
  24. Sicuramente non sarà un viaggio di riposo, però è il giro più classico, se leggi il diario del 2015, la parte parchi è fatta proprio così. Diciamo che non è la mia città preferita, ma di cose da fare e vedere ce ne sono tantissime e non solo hotel e casinò. Per quanto riguarda la 66, ne vedi un bel tratto da Williams a Los Angeles, passando per Ash Fork, Seligman, Hackberry, Kingman, Oatman, Amboy... prenditi i tuoi tempi e goditi la strada: https://goo.gl/maps/HRVsJveMb6GJsUa78
  25. Visto il periodo e i giorni, Sequoia è la scelta migliore, partendo da San Francisco. Mentre invece non rinuncerei alla Monumente e al Bryce Canyon, limando i giorni in città... 18 Ita - San Francisco 19 San Francisco 20 San Francisco 21 San Francisco - Sequoia 22 Sequoia - Death Valley 23 Death Valley - Las Vegas 24 Las Vegas - Bryce 25 Bryce - Page 26 Page - Monument 27 Monument - Grand Canyon 28 Grand Canyon - Route 66 - Kingman 29 Kingman - LA 30 LA 31 LA - Roma Non è un giro di relax, ma è un buon compromesso per vedere i parchi principali. Se invece avete l'esigenza di restare dai parenti qualche giorno in più, potreste provare questa variante: 18 Ita - San Francisco 19 San Francisco 20 San Francisco 21 San Francisco 22 San Francisco - Morro Bay 23 Morro Bay - Sequoia 24 Sequoia - Death Valley 25 Death Valley - Las Vegas 26 Las Vegas 27 Las Vegas - Grand Canyon (south rim) 28 Grand Canyon - Route 66 - Kingman 29 Kingman - LA 30 LA 31 LA - Roma Se invece riuscite a rimediare 3 notti, al primo itinerario aggiungete una notte per ogni città per un giro più rilassato.
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