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Giovanna86

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  1. Ciao @pier77, in così pochi giorni è un peccato fare un mix di est e ovest, io sinceramente sceglierei di fare bene o uno o l'altro. Non conosco l'est quindi non posso esprimermi ma la seconda parte mi sembra frettolosa, saltate di qua e di la senza vedere bene ne il Texas ne la zona attorno a Las Vegas, il tutto in poco più di una settimana. Per la seconda parte quindi sceglierei o il texas o la zona di Las Vegas, Los Angeles ecc.
  2. Giovanna86

    Presentatevi!

    Ciao Stefano, benvenuto! Anche io ti consiglio di leggere qualche diario di viaggio sulle zone che vorresti fare, così da farti un'idea, e poi aprire il tuo topic per i consigli
  3. Giovanna86

    Yellowstone e...

    Anche io ti suggerisco 4 notti a Yellowstone, sembra impossibile ma c'è tantissimo da visitare. Per i pernotti io mi ero trovata abbastanza bene a Canyon, abbiamo fatto sicuramente più strada ma almeno abbiamo avuto una base per 4 notti senza spostare le valigie. La zona più affascinante per alloggiare comunque secondo me è l'Old Faithful senza ombra di dubbio Noi avevamo scelto Canyon perchè più centrale. Anche noi eravamo partiti da Las Vegas, se vuoi dare un'occhiata al mio diario lo trovi in firma
  4. Infatti credo sia tutto un altro viaggio, eravamo invidiosissimi di chi la sera era comodo comodo nel lettone di un bel resort Anche la mia, mi sono sentita meno sola Idem, mi succede solo con gli USA
  5. Forse io ne sono parecchio attratta proprio perchè non ci sono mai stata, mi ha sempre affascinato moltissimo. In Sudafrica ci andrei anch'io anche domani, è un posto che mi attira tanto. All'hotel Thule, nel quartiere dei ricchi mi hanno detto Il resto della città è proprio città, quel quartiere credo sia una specie di isola felice Assolutamente si, il camper ha inciso parecchio sul voto finale al viaggio. Forse non sono riuscita a godermelo completamente vista la tribolazione giornaliera L'avevamo scelto proprio per i prezzi troppo impegnativi dei lodge ed alla fine abbiamo risparmiato tantissimo ma una volta basta e avanza. In futuro o lodge o cambio meta, sono tornata a casa talmente stanca che mi sarebbe servita una vacanza per riprendermi dalla vacanza
  6. Secondo me è molto soggettivo, io ad esempio non sono attirata da quei posti ma da altre zone, come ad esempio il Sudafrica.. di sicuro so che se tornerò di nuovo in Africa sarà in hotel
  7. Anche per noi niente mal d'Africa, nonostante sia stato un viaggio meraviglioso. Il mio mal d'America invece c'è sempre, da quando mi alzo la mattina a quando vado a letto la sera Se poi penso che tra 20 giorni avrei dovuto avere un volo per Seattle mi viene da piangere Effettivamente sono tantini ma credo ne farei anche 10 in 5 anni, sono proprio malata d'America. Sono stata contenta però di aver visto anche l'Africa, sono due cose davvero diverse ed ogni tanto è bello cambiare, soprattutto se si vedono luoghi belli come quelli della Namibia. La Cambogia la sogno da sempre ma le stagioni al contrario non mi hanno mai permesso di andare. Mi attira da morire
  8. MERCOLEDI 28 AGOSTO Ci svegliamo tirando un sospiro di sollievo, anche quest’anno siamo sopravvissuti al 27 di agosto. Certo, abbiamo solo rischiato di perderci nei boschi africani, ma ne siamo usciti sani e salvi ed è questo che conta, no? Ci alziamo, scendo per andare nei bagni comuni e…trovo il pollaio. Ci sono una quindicina di ragazze che parlano inglese ma è un accento che non conosco, di sicuro non sono ne americane ne inglesi. Saranno australiane? Fatto sta che queste tizie la mattina sono più iperattive di me ( e credetemi, ce ne vuole ) e continuano a chiacchierare, chiacchierare e chiacchierare. Io le ascolto e, mentre sono li che mi lavo i denti, sento una ragazza imprecare che lei ODIA ODIA ODIA il campeggio. Perché mi ricorda tanto me stessa? Me ne vado ridendo, stamattina la giornata è iniziata bene, è bello vedere che non sono l’unica in campeggio che odia il campeggio. Torno in camper e partiamo, andando a vedere il cimitero tedesco li accanto. La tappa successiva è la fondazione di Okonjima. Qui avremmo voluto alloggiare ma purtroppo, ben 9 mesi prima, il campeggio era già al completo per le nostre date. Un gran peccato visto che l’escursione per vedere i leopardi si può fare solo all’alba, dormendo all’interno del resort. Noi invece ci dobbiamo accontentare di un’escursione per vedere i ghepardi da una jeep. Poca cosa rispetto a quelli visti a Kaanan a piedi a due metri di distanza ma comunque godibile. Arriviamo ed aguzziamo la vista, nella riserva ci sono i leopardi e speriamo di vederli. Purtroppo non siamo fortunati quindi, quando arriviamo, ci consoliamo con una buona seconda colazione, nell’attesa dell’arrivo della guida. Ci sono due jeep, su una salgono le famiglie con bambini, nell’altra i single o le coppie. Perché ho come la sensazione di essere sulla macchina delle persone sacrificabili? L’esperienza è molto bella, veniamo portati in un’area recintata molto grande ed andiamo in cerca dei ghepardi. Dopo un po' li troviamo, 4 micioni meravigliosi. Non solo ghepardi ma anche aquile. L’escursione prosegue poi al museo ed al centro medico, dove ci viene mostrato un filmato e spiegata l’attività della fondazione. Facciamo quindi ritorno al visitor center, dove ne approfittiamo per pranzare. Bene, è ora di partire per fare ritorno verso la prima ed ultima tappa del nostro giro in Namibia, Windhoek. Perché non sono per niente triste? A quest’ora in America mi starei disperando. Per l’ultima notte in Africa abbiamo scelto quello che dicono essere uno dei migliori hotel della capitale, di sicuro quello con la vista migliore. Arriviamo, facciamo il check in e poi passiamo più di un’ora a svuotare il camper. E’ arrivato il terribile momento di preparare le valige, ormai ricoperte da uno strato di sabbia inimmaginabile. Per fortuna un addetto ci aiuta a portare le valige in camera quindi facciamo abbastanza presto. Ed è mentre siamo li, intenti a svuotare il camper, che riceviamo una piccola consolazione, da un tedesco avvicina Luca chiedendogli com’è andata con il camper. Luca gli risponde bene se non fosse per la sabbia e lo sporco sempre ed ovunque. Il tedesco, appassionato di Africa, si mette a ridere dicendogli che è un problema dei camper, si riempiono sempre di sabbia ma lui, che ha provato sia il camper che l’auto con la tenda sul tetto, ci assicura che la tenda è MOLTO peggio. Bene, ci fa piacere saperlo. E adesso? Adesso è invecchiato, ha i soldi, e se ne sta comodo in hotel. Speriamo di fare la sua stessa fine! Lo salutiamo e saliamo in camera, pronti a farci finalmente una doccia rigeneran…. Aspetta, com’è che non esce l’acqua?! Niente, l’acqua non esce ne dalla doccia ne dal lavandino. Ma come, prima funzionava!! Scendiamo in reception dove, dopo aver controllato, ci dicono che è un problema della nostra stanza ma sono al completo e non possono cambiarcela. Dovrebbe essere momentaneo ma nel frattempo, per utilizzare il wc, ci porteranno alcuni secchi d’acqua. Ed è così che inizia la sfilata su per le scale della nostra stanza: un secchio, poi due, poi tre, poi quattro, poi cinque, poi sei, poi sette. Ma quanti sono? Prevedono un utilizzo così intenso del wc? Purtroppo per loro fanno tutto per niente perché dopo poco più di mezz’ora l’acqua torna e noi possiamo finalmente farci la doccia. Alleluja!! Nel frattempo però abbiamo perso più di un’ora e Luca brontola, gli toccherà farsi una doccia velocissima proprio oggi che voleva stare sotto la doccia un’ora per rigenerarsi. Certo che però capitano tutte a noi…!! Finalmente ci docciamo, ci prepariamo ed andiamo a fare aperitivo nella terrazza panoramica dell’hotel. Accanto a noi c’è la nazionale namibiana di Rugby, mi sa che siamo finiti nell’albergo dei vip, senza spendere tanto per giunta. Il panorama è molto carino, ci facciamo qualche foto e gustiamo la nostra ultima radler namibiana. Com’è che ancora non sono triste? L’unica sensazione che provo al momento è felicità, felicità di dormire finalmente in una camera pulita dopo sei notti consecutive di porcil…camper. Dopo il tramonto arriva la navetta che ci porterà da Joe Beerhouse, stavolta la carne la ordiamo medium rare e va molto meglio. Facciamo amicizia con una coppia di sudafricani seduti accanto a noi e passiamo proprio una bella serata. Torniamo in camera ma io non sono ancora triste, solo soddisfatta per la bella vacanza trascorsa… Ma si, è sicuramente perché c’è ancora lo stop over a Doha!!
  9. Per fortuna c'era Luca che non si fa spaventare facilmente, fossi stata da sola non so cosa avrei fatto. Diciamo solo che ai tipi della reception del "sentiero facile e ben segnalato" sono fischiate tanto le orecchie
  10. Mi sa che mi sono portata sfiga da sola Se penso che avrei dovuto essere in Canada... Per sicurezza comunque, anche se siamo a casa, magari evitiamo di andare a fare cose tipo trekking sulle dolomiti, così evitiamo di cadere da qualche burrone
  11. Decisamente... di solito gli strenuous degli americani sono piuttosto facili, non so come avrebbero classificato questo se fosse stato negli USA
  12. Davvero!! Sono stati il saluto più bello Buono, assomigliava un pò al pollo, ci è piaciuto.
  13. MARTEDI' 27 AGOSTO Oggi si parte presto, il safari è finito e ci aspettano i coccodrilli e l’altopiano del Waterberg. Che bello, finalmente potremo sgranchire le gambe!! Aspetta, che giorno è oggi? E' il 27 agosto…Chissà cosa ci accadrà quest’anno!! E’ ancora prestissimo ed in giro ci sono poche persone. Ma i campeggiatori non dovrebbero essere mattinieri?! Noi non abbiamo tempo da perdere quindi, dopo la colazione, rimontiamo in sella al nostro bolide pronti a percorrere per l’ultima volta le strade del parco, diretti verso l’uscita. E qui, su una stradina secondaria imboccata per caso, riceviamo l’ultimo regalo di Etosha. E che regalo!! Sul ciglio della strada, ad un metro da noi, ci sono 7 leoni. SETTE leoni!!!! Due leonesse e 5 piccoli cuccioli. Abbiamo gli occhi a cuoricino e siamo emozionati come due bambini. Sono talmente vicini che dobbiamo chiudere i finestrini, sono belli ma credo non troppo amichevoli Io sono al settimo cielo ed essere li, ad un metro dai leoni,e lo ricordo come uno dei momenti più belli dei miei viaggi. Uno di quei momenti che, da soli, ti fanno pensare che è valsa la pena tribolare con il camper, dormire nel sacco a pelo tra la sabbia, passare ore a toglierla da ogni centimetro del camper e delle valigie. Restiamo li, a guardarli, per tantissimo tempo, come ipnotizzati. Poi ci accorgiamo che si è fatto tardi e ripartiamo, abbandonando i nostri leoni per dirigersi alla Cocodrile Ranch. Oggi si mangia coccodrillo!! 😋 Non l’abbiamo mai assaggiato e siamo curiosissimi. Prima però visitiamo il ranch, dove resto un po' interdetta. Tantissimi coccodrilli in pochissimo spazio, talmente stretti che mi fanno un po' pena. Che strano passare dalla libertà di Etosha a quella che mi ricorda una gabbia. La guida ci spiega un bel po' di cose e, mentre io mi guardo in giro con la faccia schifata, Luca saltella di qua e di la, prendendo in mano tartarughe e toccando un cucciolo di coccodrillo. “Giò vuoi toccarlo anche tu?!” “Ma non ci penso proprio!!” La visita finisce e finalmente ci sediamo a tavola, nel curatissimo giardinetto, e ne approfittiamo anche per utilizzare l’ottimo wifi. Siamo senza connessione da 4 giorni quindi ci attardiamo e partiamo in ritardo per la penultima tappa del viaggio, il Waterberg plateau. La strada è abbastanza buona ma il camper inizia a fare un rumore sordo, uno scricchiolio che non ci piace per niente. “Peruz ma lo senti? Che rumore è?” “Giò è ovvio no? E’ il rumore del 27 di agosto!!” Il rumore non solo continua ma aumenta addirittura quando ci immettiamo sullo sterrato che ci porterà al Waterberg Plateau. Riusciremo ad arrivare o la maledizione del 27 agosto colpirà ancora? Probabilmente la maledizione vale sono in America visto che arriviamo, non senza ansia, al nostro camping. Anche qui alloggiamo nel campeggio NWR, spartano come al solito ma molto meno affollato. Ci dicono di scegliere la piazzola che preferiamo quindi, una volta sistematoci, mettiamo gli scarponi ai piedi diretti all’unica escursione percorribile in autonomia, quella che raggiunge la cima dell’altopiano. Alla reception ci hanno detto che il percorso è facilissimo e ben segnalato, non avremo problemi. Partiamo e…facilissimo? Ben segnalato? Ma stanno parlando dello stesso trail? Arriviamo in cima e la vista è meravigliosa. Siamo da soli e respiriamo un aria di pace incredibile, è davvero il 27 di agosto che tutto va così a meraviglia? Bene, è ora di scendere. Iniziamo la discesa ma ben presto ci accorgiamo che questo non è lo stesso sentiero dell’andata. Dove siamo finiti? Siamo nel bosco, non ci sono indicazioni, è già metà pomeriggio…benissimo direi. “Dove cavolo siamo Peruz?” “Non lo so, sono sparite le indicazioni…continuiamo a scendere, da qualche parte arriveremo...spero.” Sto andando nel panico, siamo in Africa, su un sentiero e ci siamo persi. Anche tornare indietro è impossibile, non sapremo dove andare. “Peruz, giuro che l’anno prossimo il 27 agosto rimaniamo a casa” Continuiamo a camminare finchè sentiamo delle voci in lontananza. Mi illumino: “Peruz, siamo salvi, c’è qualcuno!” Aumento il passo per raggiungere le voci e, quando vedo arrivare due persone, tiro un sospiro di sollievo. Ma ma… “Ma è la coppia tedesca del Madisa Camp con cui avevamo fatto amicizia!!” Vorrei abbracciarli, non ci siamo persi. Chiediamo dove finisce il sentiero e ci dicono che quel trail termina davanti alla loro cabin, nel nostro stesso hotel/campeggio, loro hanno preso una scorciatoia. Quante probabilità c’erano di incontrarsi di nuovo, in Namibia, su un sentiero che non avremmo mai preso se non ci fossimo persi? Bisogna celebrare il destino bevendo una birra insieme più tardi. Torniamo quindi al campeggio, ci docciamo, ci cambiamo, ed alle 6.30 siamo alla loro cabin con una confezione di birre fresche. Birre, non radler, come possiamo offrire radler a dei tedeschi? Le birre diventano due, poi tre e, prima di rendercene conto, sono diventate le dieci di sera. Li salutiamo e ce ne torniamo in camper, a fare cola…a cenare con pane tostato e nutella. Il ristorante ha chiuso e noi non abbiamo fame. Sarà colpa della birra o dell’intensa giornata?
  14. La legge di Murphy non si smentisce mai Pensa che magari se non avessi fatto il safari all'alba ti saresti alzata dopo e non saresti stata li proprio in quel momento per vederli.. L'importante comunque è averli visti, non importa come e quando
  15. Con così tanti avvistamenti direi proprio di si!! Che fortuna vedere il leopardo, noi quello non l'abbiamo visto
  16. Siii un'emozione pazzesca, sarei davvero scesa ad accarezzarli potendo Infatti avevamo deciso che, non avessimo visto i leoni, avremmo fatto l'escursione con i ranger all'alba del giorno dopo.. per fortuna non ce n'è stato bisogno A me invece il paesaggio dell'Etosha non ha entusiasmato particolarmente, mi è sembrato tutto così piatto... probabilmente sono strana io
  17. Grazie @yalen86 !! Anche io ci voglio tornare prima o poi, per visitare il Sudafrica che mi attira molto Si è stata una giornata meravigliosa!! Soprattutto perchè ero convinta di annoiarmi invece mi sono emozionata come una bambina, è stato bello ed inaspettato. E' bellissima, tanta gente ma un'atmosfera unica.
  18. LUNEDI' 26 AGOSTO Ci svegliamo di buon ora, pregando in tutte le lingue del mondo che oggi sia una giornata migliore di quella di ieri. Io un altro giorno così non lo reggo, probabilmente finirei per darmi in pasto ad un leone. Il problema è…come lo trovo un leone se non riusciamo a vedere nulla? Facciamo la solita colazione in camper e, senza alcun dispiacere, lasciamo Halali diretti verso est per poi tornare sui nostri passi per campeggiare a Okakuejo. Si parte! Il primo incontro della giornata sono Zebre e non i soliti Springbok, evviva! Poco dopo, a lato della strada, ecco la prima sorpresa della giornata, un rinoceronte. Quanto è grande, quanto è bello!! “Peruz vuoi vedere che oggi ci va bene? Chi ben comincia è a metà dell’opera!” “Shhh Giò, non portarti sfiga da sola, su!” Facciamo tante foto, inevitabilmente tutte uguali, quindi proseguiamo e dopo qualche chilometro ecco comparire un altro rinoceronte. Proseguiamo ancora, incrociando Zebre, springbok e giraffe finchè un’auto proveniente dalla direzione opposta ci fa segno di rallentare. Ci indica un punto in lontananza, dicendoci che ci sono ben 3 rinoceronti. “Cos’è oggi, il rinoceronte day? Li vediamo ma sono distanti e non li fotografo nemmeno, ormai ho talmente tante foto di rinoceronti che potrei venderle a chi non ne ha visto nemmeno uno. Proseguiamo ed imbocchiamo una stradina, attirati da tantissime auto ferme sul ciglio della strada. Cosa staranno guardando? Ci fermiamo anche noi e, nascoste tra l’erbaccia alta, eccole comparire, due bellissime leonesse. L’emozione è enorme, stiamo vedendo i leoni!! Non springbok, non zebre, i leoni!! “Giò se ti piacciono così tanto vuoi scenderle ad accarezzarle?!” “Ti piacerebbe sbarazzarti di me così facilmente, vero Peruz?” Restiamo li, appostati, per non so quanto tempo, fatto sta che, quando guardiamo l’orologio è ora di pranzo. Decidiamo di fare ritorno ad Halali e mangiare i nostri panini comodamente seduti sulle panchine della pozza del campeggio, sperando di essere fortunati come ieri sera. Niente da fare, non si vede anima viva ma a noi va bene anche così, abbiamo visto i leoni e 5 rinoceronti, possiamo essere soddisfatti ugualmente. Ripartiamo e ci accorgiamo che ora tutto sembra bellissimo, persino gli sprinbok. Luca guida ed io mi guardo intorno, cercando di fare qualche avvistamento e scegliendo le pozze da vedere. “Giò allora hai scelto la pozza? Guarda li c’è un indicazione, vuoi che andiamo a vedere quella?” Guardo la scritta è per poco non soffoco, mister non sbaglio mai ha appena sparato una cavolata enorme. L’indicazione recita KMHALALI con un numero affianco. “Peruuuz, quella non è una pozza, sono i chilometri che mancano ad Halali, dove abbiamo mangiato prima!!” Cade il silenzio, finchè non tenta di salvarsi in corner. “Volevo solo vedere se eri attenta!!” Credibilissimo, vero? Scegliamo una pozza a caso ( non la KMHALALI ), ci appostiamo e dopo qualche minuto abbiamo una bella sorpresa. Un branco di elefanti arriva quasi marciando verso di noi. Sono una quindicina, si fanno il bagno, giocano, lottano nell’acqua. Non solo il rinoceronte day ma anche l’elefante show! Cosa possiamo volere di più?! Soddisfatti ci avviamo verso Okakuejo, il nostro campeggio per la notte. Qui non incontriamo alcuna receptionist scorbutica quindi sistemiamo il camper e andiamo, con tutta la calma del mondo, a prendere posto alla pozza di Okakuejo per goderci il tramonto. Che dire? Da togliere il fiato. Stasera siamo felicissimi, la giornata è stata da incorniciare ed oggi, contro ogni previsione, il safari mi è piaciuto da morire. “Giò ma allora se ti è piaciuto così tanto lo facciamo anche l’anno prossimo?” “Adesso non esagerare Peruz!” Oggi il Safari mi è piaciuto tantissimo ma ho capito che non potrà mai entusiasmarmi completamente qualcosa affidata solo ed esclusivamente al caso ed alla fortuna. Sarà perchè amo troppo pianificare e non posso prevedere gli spostamenti degli animali?
  19. Penso di averlo chiesto a Luca almeno un miliardo di volte quel giorno ci siamo davvero annoiati a morte. Una delle cose che mi è pesata di più poi è stata non poter affogare il dispiacere per la giornataccia nei margarita
  20. No no infatti quello è stato emozionante, avevamo anche un pò di ansia che si girasse verso di noi e ci venisse addosso Poi il tramonto con i rinoceronti ha dato un senso alla giornata piuttosto mogia per fortuna Al prossimo safari ci proviamo!
  21. Grazie @luisa53 , quel tramonto aveva dei colori talmente belli da sembrare quasi finti
  22. Anche a me sembravano rinoceronti neri, però non ero proprio sicura...ho sentito gente che nominava i Black Rhinos, ma non so se stessero facendo ipotesi o se ne fossero certi. Di sicuro erano bellissimi
  23. Davvero, nelle top ten dei miei tramonti più belli Ha risollevato una delle più brutte giornate dei nostri OTR, forse alla pari solo con quella mattinata al Bryce canyon a cavallo...se ci penso mi viene l'ansia ancor'oggi dopo 4 anni
  24. SABATO 24 AGOSTO Ci svegliamo prima dell’alba, oggi ci aspetta il primo giorno pieno di safari e vogliamo iniziare guardando l’alba dalla meravigliosa piattaforma di Olifantrus. Siamo tra i primi ad arrivare, prendendo i posti migliori, nella speranza di qualche super avvistamento. Risultato? Springbok, springbok e ancora springbok. Vi ho parlato dei meravigliosi springbok? Yuppy, qualcuno contenga il mio entusiasmo! Torniamo in camper, facciamo colazione e partiamo alla volta di Halali, il nostro campeggio per la notte. Il mio sogno è vedere i leoni, chissà se ci riusciremo. Iniziamo l’esplorazione ma alle varie pozze troviamo solo giraffe, oryx, zebre, struzzi e… springbok. Giraffe, zebre, struzzi, springbok. Struzzi, zebre, springbok. Ma è tutto qua o siamo sfigati noi? Più passano le ore meno animali si vedono in giro. “Peruz tra poco mi sparo un colpo, sarebbe questo il meraviglioso safari? Girare come trottole avanti ed indietro per vedere poco o nulla?” “Giò ad essere sincero mi sto annoiando anche io. Vuoi che andiamo a pranzo?” Tradiamo i nostri panini decidendo di mangiare al ristorante di uno dei resort interni al parco, mangiare all’ombra accarezzati dal venticello fresco è molto più piacevole di girare a vuoto. Il pranzo (mediocre) però non può durare per sempre quindi risaliamo sul camper e continuiamo la nostra soffer..il nostro safari. “Senti Peruz ma a te mancherà l’Africa quando saremo a casa?” “Proprio no, anzi, sarò grato ogni giorno per riavere la mia doccia!!” Mi metto a ridere, quando siamo negli USA non vede l’ora di tornare in ufficio mentre in Africa non vede l’ora di riavere la sua doccia. Come cambiano le cose! Il pomeriggio prosegue abbastanza noioso: l'unico brivido è un elefante ci attraversa la strada, poi vediamo il famoso pan di Etosha, qualche zebra e...springbok. Che noia, che barba, che noia. Ma che ci trova la gente nel safari? Io mi sto annoiando a morte. Luca sembra leggermi nel pensiero e mi dice che il safari non è sempre così, oggi abbiamo solo avuto tanta sfortuna e domani andrà meglio. Non può piovere per sempre no? Speriamo… Arriviamo ad Halali, il nostro campeggio, dove proviamo a fare il check in. Tentativo 1: Buongiorno, vorremmo fare il check in per favore. Nessuna risposta, la tizia continua a chiacchierare e ridere con la collega. Tentativo 2: Scusi, vorremmo fare il check in, please. Ancora nessuna risposta, disinteresse totale. Tentativo 3: Ehi, scusi, siamo ospiti del campeggio, potremmo fare il check in per favore? La tizia si gira, ci guarda e torna a ridere con la collega senza darci risposta ed ignorandoci completamente. Mi giro verso Luca, probabilmente con il fumo che esce dalle orecchie. “Ma ci sta prendendo per il c… questa?” “Giò…sta calma.” “Io sono buona, paziente, accomodante ma se c’è una cosa che non sopporto è essere presa per i fondelli, a maggior ragione da gente a cui sto portando dei soldi” “Ti sei dimenticata di dire egocentrica!! No dai, hai ragione, questa è una....!" (Evito di ripetere la parolaccia ) “Parlale tu Peruz altrimenti va a finire che io la prendo a pugni!” Luca alza la voce e finalmente la tizia, evidentemente scocciata, ci guarda con aria interrogativa e strafottente dicendoci che non c’è alcuna fretta. Giò, stai calma…. Ci indica la piazzola e noi usciamo dalla porta della reception con un diavolo per capello, chiedendoci come possa una receptionist essere così maleducata. In generale ci siamo accorti di una cosa: nei resort privati sono tutti gentilissimi, nei resort statali invece l’educazione non è di casa. Risaliamo in camper ed andiamo a cercare la nostra piazzola, ben diversa da quelle a cui eravamo abituati. Qui ad Halali le piazzole sono una attaccata all’altra e l'atmosfera è tutto fuorchè paradisiaca. Eh vabbè, l’importante è essere dentro al parco, per un paio di giorni ci si adatta. Ma cavolo, è tardissimo!! Per colpa della gentilissima signora della reception si è fatto tardi, rischiamo di perderci il tramonto. Apro il frigo, prendo due birre e ci dirigiamo di corsa verso la pozza di Halali, dove sono ovviamente già tutti in posizione. C’è un rinoceronte con il suo cucciolo e lo scenario, abbinato alla luce del tramonto, è da sogno. Ma quanto è bello? Oggi è stata una giornata da dimenticare ma si è conclusa in modo fantastico, tanto che quasi mi ha fatto dimenticare tutto il resto. Tramonto, rinoceronte e cucciolo...per giunta in una pozza in cui dicono di solito si veda poco o nulla. Si, ha decisamente compensato tutta la sfiga della giornata Ancora emozionati torniamo in camper, ci vestiamo ed andiamo al ristorante. La cena è a buffet ed anche qui notiamo un’incredibile differenza sia di varietà che di qualità con i resort privati. NWR insomma bocciatissima, in tutto e per tutto. La cena vola via in fretta e noi ce ne torniamo in camper, ci mettiamo a letto e facciamo gli scongiuri che domani sia una giornata più fortunata di quella odierna. Grazie al cielo qualcuno ci ha dato ascolto!!
  25. spero che prima o poi le cose possano cambiare anche in queste realtà. Anche in questa circostanza vendevano solo braccialetti e collanine e sicuramente, se non avessimo visto come venivano trattati, avremmo comprato qualcosa perchè facevano una tenerezza incredibile.
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