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  1. 19 Giugno 2023 Questa mattina è l'ultima che trascorriamo nel parco e abbiamo deciso di dedicarla al safari guidato del mattino che parte dal Camp di Namutoni. Partiamo alle 6:30 davanti al ristornate dove faremo colazione al nostro rientro. La guida è un corpulento omone, dopo il solito veloce breefing sulla sicurezza e l'ammonimento che siamo in natura e gli avvistamenti non sono garanti da nessuno se non dalla pazienza e da un briciolo di fortuna, mette in moto e partiamo. Ci dirigiamo subito alla pozza di Koinachas che però troviamo vuota. Una coppia di turisti locali ci informa che la notte precedente hanno sentito ruggiti in lontananza e sperano di avvistare i leoni residenti in questa zona. Noi cambiamo rotta e proseguiamo verso la Chudop Waterhole, dopo un paio di incontri ravvicinati con delle ienette alla ricerca di cibo. Alla pozza troviamo solo una coppia di sciacalli, maschio e femmina, intenti nella caccia. Lui si rilassa mentre lei si da un gran da fare nel tentativo di sorprendere le numerose colombe che bevono ai bordi della pozza. La sua tecnica consiste nel muoversi con cautela, cercando di sorprendere una colomba e sperando che una delle prede scappi verso di lei. Purtroppo durante il nostro passaggio non ha successo ma speriamo abbia avuto miglior fortuna più tardi. Gli avvistamenti importanti proseguono quando ci troviamo faccia a faccia con un rinoceronte nero che ci fissa per molti minuti. E' l'incontro più ravvicinato che faremo con questi magnifici animali durante questo viaggio e sono decisamente contenta di sentirmi al sicuro a bordo del nostro veicolo da safari, scattando foto con calma e senza la paura di dover accelerare in fretta nel caso il rinoceronte non gradisse troppo la nostra vicinanza. Tornati sulla strada principale, con grande sorpresa, incrociamo niente poco di meno che un tasso del miele. Questo piccolo, ma temerario animale, è noto per la sua straordinaria resistenza e aggressività, tanto da non temere predatori molto più grandi, compresi i grandi felini. Sono davvero entusiasta, perché qualche giorno prima ci eravamo fermate per un ingorgo causato dalla presenza di un altro tasso, ma purtroppo, nonostante le indicazioni degli altri safari, non eravamo riusciti in nessun modo a vederlo, tanto era nascosto nel bush! Un altro eccezionale incontro è con un gruppo di eland, la più grande specie di antilope vivente, con il caratteristico mantello chiaro e particolari corna a spirali. La nostra guida è particolarmente eccitata perché, a detta sua, sono animali estremamente schivi e che solo una grande necessità di acqua li avrebbe spinti ad esporsi fino alla pozza. Nel frattempo le ore di safari sono volate e la nostra guida fa ancora un tentativo per incrociare sul suo e nostro cammino un predatore. Prima di rientrare al campo ci porta alla Fisher Pan Drive, che disegna un anello dietro Namutoni, e ci porta fino alla carcassa di un cucciolo di giraffa, scoperta qualche giorno prima. Purtroppo ad attenderci troviamo solo due simpatiche iene che si stanno contendendo solo più le poche ossa rimaste. È ormai il momento di tornare. Al nostro rientro al campo, siamo praticamente sole, poiché tutti gli altri safaristi sono già partiti da un pezzo. Facciamo quindi colazione in tranquillità e poi ci dirigiamo al nostro bungalow per recuperare i bagagli. Lasciamo l'Etosha a malincuore: uscire dal parco significa inevitabilmente dirigersi verso sud, verso Windhoek, e quindi verso la fine di questo splendido viaggio. Ci aspettano 400 Km di asfalto prima di arrivare al Waterberg Camp NWR, dove abbiamo deciso di passare la notte. Come già scritto in premessa, la scelta di alloggiare qui è stata fatta per diversificare rispetto ai paesaggi che sapevamo avremmo visto fino a questo momento. Il Waterberg è infatti un imponente altopiano che si eleva di circa 200 metri sopra le pianure circostanti, creando un ecosistema unico rispetto alle altre zone della Namibia. Con il senno di poi, avremmo dovuto probabilmente optare per passare la notte ad Okonjima, la nostra destinazione per il giorno successivo. Non solo perché arriviamo al camp NWR abbastanza tardi e stanche, dopo aver percorso buona parte della B1 e attraversato un numero imprecisato di paesi che iniziano per O... ma soprattutto perchè troviamo il posto purtroppo allineato alle pessime recensioni lette su TripAdvisor che avrebbero dovuto farci desistere. Per fortuna non avevamo molto in programma, se non una passeggiata sui sentieri "escursionistici" attorno al campo ma dopo qualche passo lasciamo perdere anche quelli perchè li troviamo invasi da rovi e, peggio, da babboons! La camera, pur essendo economica rispetto agli standard namibiani, è decisamente deludente, così come la bistecca che ci servono a cena. Non ci resta che andare a dormire e svegliarci presto l'indomani per goderci appieno la giornata alla Okonjima Nature Reserve!
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  2. Houston non mi ha colpito molto, forse anche per il poco tempo che vi abbiamo trascorso, le ho preferito Galveston. Inviato dal mio 2201117TY utilizzando Tapatalk
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  3. Il giorno 6 siete un po' stretti anche perché il traffico fra San Antonio e Houston è pesante e c'è il rischio di trovare code, però se volete dare un'occhiata veloce a Houston downtown e Galveston forse potreste farcela. Noi eravamo partiti presto da San Antonio, avevamo visitato Gruene che è molto carina, e New Braunfels, fatto una sosta agli outlet di San Marco e visitato il centro di Houston, poi siamo andati a dormire a Galveston ma ci siamo arrivati in serata. Per il giorno 7 direi di aspettare Monica perché noi non abbiamo visitato la Nasa visto che eravamo stati al KSC in Florida. Per me anche in questa giornata siete un po' tirati soprattutto perché mi sembra di ricordare che i giardini a Avery Island chiudano al massimo alle cinque. Inviato dal mio 2201117TY utilizzando Tapatalk
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  4. assolutamente d'accordo anche perchè in altre zone è frequentata veramente da brutta gente. l'estate scorsa venendo da Santa Fe mi sono trovata davanti delle scene allucinanti in piena mattinata e sinceramente ho titubato anche sul fermarsi, invece Old Town è davvero carina e tranquilla.
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  5. Domanda difficile. Diciamo che la sensazione di essere sempre di corsa e con i tempi stretti è stata piuttosto costante durante tutto il viaggio. Sicuramente avrei aggiunto una notte in zona NOLA, ma tu già l'hai messa. Un'altra l'avrei messa nella prima parte per gestire i giorni in Texas con più calma e avere più tempo per approfondire alcune cose. Mentre scrivo il diario mi sto rendendo conto che, anche senza l'influenza, non sarei comunque riuscita a fare tutto quello che mi ero segnata.
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