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  1. Continua... Martedì 6 luglio 2023 Facciamo una breve coda e al Money Exchange cambiamo 300,00 € a testa e ci rifilano due mazzette di Rand che pare abbiamo svaligiato una banca! In Namibia oggigiorno in realtà si può pagare quasi ovunque con la carta. In fase di programmazione abbiamo letto che è necessario essere muniti di contanti unicamente nei parchi ma preferiamo comunque non rischiare e soprattutto ai benzinai adopereremo l'accortezza (forse eccessiva) di non fare operazioni con la carta. Incontriamo nuovamente Joel fuori dal minuscolo terminal degli arrivi. Ci dà una mano con i bagagli e ci accompagna alla navetta direzione Safari Car Rental. "Qui tutto inizia da sinistra" ci ricorda, compreso il salire in auto! La compagnia di noleggio ha gli uffici sulla B6, la strada asfaltata che collega la capitale all'aeroporto. Lungo il tragitto Joel chiacchiera con noi e ci inizia a dare alcuni importanti e ben accetti consigli sulla guida e le accortezze che dovremo fare nostre. Ci spiega che, anche dove non strettamente obbligatorio, è sempre buona norma tenere le luci accese anche di giorno, ci parla dei limiti di velocità, come comportarci agli eventuali "posti di blocco" della polizia (sono sempre segnalati da coni rossi in mezzo alla strada) e ci rassicura sul fatto che la Namibia sia un paese assolutamente sicuro dove esercitare una normale attenzione dettata dal comune buon senso. Arriviamo alla Safari Car Rental in un circa mezz'oretta. Facciamo la conoscenza del resto del personale con cui scorriamo insieme il contratto e saldiamo il conto. Ci fanno anche la gentilezza di fare due transazioni, metà su una carta e metà sull'altra. La "palla" poi torna a Joel che ci conduce al cospetto di quella che sarà la nostra compagna di viaggio per le prossime settimane. La nostra Hilux ci aspetta lustra e immacolata all'ombra. Joel non si risparmia e ci spiega ogni dettaglio. Dai comandi al volante, a come e quando inserire il 4x4 (ci consiglia di farlo sempre e comunque ogni volta che percorreremo una sterrata), il funzionamento del doppio serbatoio, le ruote di scorta (ne abbiamo una nel cassone e una "sotto" l'auto), la doppia batteria che alimenta il frigo, la famosa finestrella che impedisce alla sabbia di accumularsi nel cassone, ecc. La nostra preoccupazione più grande è quella, ovviamente, di forare in mezzo al nulla e trovarci a sostituire la ruota da sole. Abbiamo fatto dei "test" in Italia, con l'aiuto di un amico grande conoscitore di 4x4, ma un conto è il giardino di casa un conto sono le polverose strade namibiane. Joel comunque ci spiega paziente la migliore tecnica per posizionare il jack, i passaggi per rimuovere la ruota e soprattutto ci rassicura: è convinto che, guidando entro i limiti (l'auto è dotata di una sorta di black-box che rileva se si va oltre gli 80 km/h sulle sterrate) non avremo il minimo problema. Dopo almeno un'ora e mezza di briefing siamo pronte per dirigerci a Windhoek. Mi metto alla guida e arriviamo con calma ma serenamente dopo un'altra mezz'ora al Chameleon Guesthouse & Hostel trovando, tutto sommato, poco traffico. L'unico inconveniente che rilevo è il fatto di azionare scientificamente i tergicristalli invece che le frecce ma l'auto ci dà sin da subito delle fantastiche sensazioni! Una volta arrivate a destinazione, rapido check-in, doccia e meritato relax a bordo piscina. Siamo affamate e ordiniamo due toast prosciutto e formaggio al bar dell'ostello insieme alle prime Windhoek Lager di una lunga serie. Per cena abbiamo prenotato dal celebre Joe's Beerhouse, una specie di istituzione nella capitale. Ci facciamo venire a prendere dal loro servizio navetta e attraversiamo le strade di una Windhoek letteralmente deserta. Il locale è bello e l'atmosfera piacevole: ceniamo all'aperto vicino ad un boma con il fuoco accesso ma purtroppo il cibo (ordiniamo il famoso spiedino di carne di selvaggina locale) non è all'altezza delle aspettative. Confrontandoci in seguito con alcuni viaggiatori e locals, scopriremo che in effetti il locale ha, negli ultimi anni, perso molto in qualità trasformandosi inesorabilmente in un "trappolone" per turisti... Un pochino deluse, torniamo quindi in ostello, sempre con il servizio navetta, e andiamo dritte a dormire: domani si fa sul serio! La nostra Toyota Hilux, soprannominata in seguito "Big Sister", in tutto il suo splendore!
    2 punti
  2. Lunedì 5 giugno 2023 La tanto attesa partenza è finalmente arrivata! Chiusa casa, prendiamo a pochi passi il tram che in un paio di fermate ci lascia al terminal degli autobus davanti alla stazione di Porta Susa a Torino. Quest'anno, in vista dei molti chilometri che andremo a macinare in terra africana, abbiamo deciso di prendere il Torino-Malpensa invece di guidare e lasciare l'auto in uno dei parcheggi limitrofi all'aeroporto. Al costo di 78,00 € in due A/R che, a conti fatti era equiparabile a quello di autostrada e parcheggio per tre settimane, abbiamo prenotato l'autobus delle 11:00 con arrivo al Terminal 1 alle 13:00 circa. Arriviamo a Malpensa puntuali, trovando poco traffico lungo la strada. I banchi di Qatar sono già aperti e ci dirigiamo a quello per il solo drop-off dal momento che abbiamo già fatto il check-in online (nel nostro caso ha aperto 36h prima del volo). Approfittando della comoda franchigia bagagli che ci offre Qatar imbarchiamo sia un trolley morbido sia il basecamp grande. Con noi teniamo il basecamp più piccolo come bagaglio a mano, lo zaino fotografico ed un altro zaino piccolo che passa quasi inosservato. L'addetta al check-in ci fa comunque pesare tutto e si assicura che effettivamente non superino i 7kg l'uno. Ci chiede inoltre se viaggiamo con un tour organizzato e, apprendendo che siamo in autonomia, ci chiede di mostrarle l'assicurazione di viaggio (la fida Coverwise con annullamento, pagata 252,00 € e rimasta fortunatamente anche quest'anno inutilizzata tra i documenti di viaggio). Mollati i bagagli e ricevute le carte di imbarco cartacee, prima di dirigerci ai controlli, mangiamo un trancio di pizza che ci siamo portate da casa. I controlli sono piuttosto veloci, tra la varia attrezzatura che abbiamo con noi, colpisce l'attenzione dei controllori la mitica pompetta per il sottovuoto: dopo averla esaminata scrupolosamente ci guardano tutti stupiti per l'impeccabile organizzazione! Il volo parte alle 16:15 ma le procedure di imbarco iniziano circa un'ora prima e abbiamo tutto il tempo per sistemarci ai nostri posti, al solito quello finestrino per Vale e quello centrale per me. Il volo fino a Doha scorre tutto sommato piacevolmente tra film, vari snack e la cena (un buon brasato di manzo con verdure, servito con posate VERE, non di plastica! Che lusso!) Arriviamo a Doha puntuali alle 23:00 dopo un avvicinamento panoramico che ci fa ammirare le mille luci della città. Scendendo sulla scaletta dell'aereo verso i due pulmini che ci attendono sulla pista veniamo investite da un vento bollente accompagnato da un tasso di umidità spaventoso. Ci sono 39°, l'umidità non l'ho neanche voluta vedere! Ci rifugiamo tutti velocemente nel Terminal, passiamo una serie di controlli e ci troviamo nella Duty Free Plaza Sud, quella dove si può ammirare la famosa Lamp Bear, opera dello svizzero Urs Ficher, un orso giallo gigante con una lampada sulla testa, il cui obiettivo, cito testualmente, è riportare alla memoria i ricordi felici dell'infanzia... bah, a noi interessa solo trovare il gate per la coincidenza con Windhoek. Non vedendolo sugli schermi ci rivolgiamo ad un ragazzo dell'assistenza che passa la nostra carta di imbarco su di un totem e ci fornisce tutte le informazioni necessarie. Il gate è relativamente vicino e ci arriviamo senza farci distrarre più di tanto dall'infilata di boutique di lusso che si susseguono lungo il percorso. Martedì 6 giugno 2023 Il volo Doha - Windhoek parte alle ore 02:15 e, anche qui, ci fanno imbarcare circa un'ora prima. Ci limitiamo a raggiungere i nostri posti, aspettare il decollo e poi, alla bell'e meglio ci sistemiamo per cercare di riposare un po'. Quando ci svegliamo sono circa le 7 di mattina e, da un rapido check al monitor personale, stiamo sorvolando le Cascate Vittoria. Non manca molto all'atterraggio e il personale si affretta a servirci quello che definiscono "lunch" ...e meno male che non c'è neanche il fusorario! Poco prima dell'atterraggio ci vengono consegnati i moduli da compilare per il visto con alcune semplici informazioni personali e sullo scopo e durata del viaggio. Alle 9:50 atterriamo puntuali nel commovente aeroporto internazionale Hosea Kutako di Windhoek. Un terminal minuscolo, due aerei di numero sulla pista e la savana tutt'intorno. Già mi sento bene. Scendiamo dalla scaletta e raggiungiamo a piedi il terminal degli arrivi. Una breve coda e siamo pronti per ricevere il nostro timbro in ingresso! Passati i controlli, arriviamo al ritiro bagagli dove li recuperiamo felicemente entrambi. Appena uscite nell'area arrivi, troviamo finalmente Joel della Safari Car Rental che ci è venuto a prendere per portarci ai loro uffici a ritirare l'auto. E' un uomo sulla sessantina con un sorriso saggio e caloroso, mi ricorda Morgan Freeman ne "La Forza del Singolo", uno dei miei film preferiti in assoluto. Dopo le presentazioni, ci indica il cambio, l'ATM e il negozio della MTC per acquistare una SIM locale, qualora ne avessimo bisogno. Gli diciamo che ci fermiamo al cambio e lui sorridendo ci dice che ci aspetta fuori e... take your time, pole pole, you're in Africa now! ... saranno state delle C o delle D?
    1 punto
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