Vai al contenuto

Classifica

Contenuto Popolare

Mostra il contenuto con la massima reputazione di 12/09/2016 in Risposte

  1. Grammar-nazi d'Italia, uniamoci e partiamo!! (visto che io so già dove andrai, mi permetto di intasarti il topic )
    4 punti
  2. Grandissimo che hai colto la citazione. Non pensavo che qualcuno se ne accorgesse!!!
    2 punti
  3. ...proprio vero che l'ormone non muore mai! Bellissimi questi sprazzi d'Africa.
    2 punti
  4. 19/02/2016 Mweka Camp – Mweka Gate (1641) – auto – Arusha (hotel) Apro gli occhi e cerco di capire dove sono. Per qualche secondo sono un po' disorientato perchè non trovo i riferimenti e non capisco dove sono. La stanchezza di ieri mi ha fatto dormire molto profondamente, sognare cose abitudianrie e casalingue e ora rimango un po' stranito nello svegliarmi in tenda. Ma passa subito. Fuori c'è già chiaro e cerco di capire dai rumori se piove ancora. Stanotte ha fatto sicuramente un paio di scrosci che mi hanno svegliato. Ora c'è un po' di gocciolio ma sono solo le gocce che cascano dalla pianta sopra di noi sulla tenda. C'è anche un gran baccano in lontananza di gente che parla, urla, canta. Corrado è già sveglio come pure Andrea. La temperatura è fresca ma non troppo e e in tenda si sta bene e una volta usciti dal letto cominciamo a sistemare i nostri zaini per l'ultima parte del trekking. Poco dopoAgostino ci avvisa che ci ha preparato dell'acqua per lavarci e che la colazione sarà pronta a minuti. Ci laviamo e facciamo colazione da Andrea. L'ultima in tenda. Non mi mancherà di sicuro. Fuori c'è un gran paltano e cerchiamo di portarlo in tenda ma è complicato e un po' ci sporchiamo. Pazienza, visto che ormai ci manca poco. Ci sistemiamo velocemente e nel frattempo Zuma viene a comunicarci che di li a poco il gruppo con lui le guide e i portatori ci farà una specie di festa. Cantandoci le canzoni del Kilimanjaro. E con l'occasione gli consegneremo le mancie in dollari a lui e a tutti i portatori. E' prassi da queste parti lasciare la mancia a fine dell'escursione, ma in rete avevo trovato pareri e valori discordanti su queste. Alla fine ho chiesto a Zuma e lui ci ha comunicato gli importi da lui consigliati. Io li hoseguiti con qualche piccolo ritocco. Alla fine diamo come mancia complessiva del gruppo 80 $ a portatore (4) 90 $ ad Agostino e Abu, 120 $ al cuoco, 160 a Philippe, e 230 a Zuma. Si radunano di fronte a noi e cominciano a cantare canzoni che dopo una settimana abbiamo orecchiato anche noi e le sentiamo anche un po' nostre. Tra una canzone e l'altra Zuma si ferma e comunica le mancie e tutti sembrano davvero soddisfatti. Bene così. Canti e balli Questo è il video di tutto lo "show". Il volume è basso ma alzando un pò si sente. Sapevo questa parte dei balli e canti di festeggiamento e dal vederli in rete li trovavo un po' finti e turistici. In realtà per noi sono stati davvero coinvolgenti ed è stato un momento particolarmente apprezzato. Dopo il “rito” andiamo alle tende, ormai quasi smontate e ci carichiamo gli zaini e comiciamo la discesa. Oggi il passo è bello spedito e non ci sono difficoltà di nessun tipo. Il sentiero è sempre bello largo e corre per tutto il tempo all'interno della foresta tropicale sempre più fitta e rigogliosa. E' davvero una bella passeggiata. Nella foresta Scorgiamo un po' di scimmie che si mimetizzano tra i rami, qualche fiore particolare, un sacco di uccelli, e tanta gente, che ci sorpassa o che sorpassiamo. Dopo circa due ore di cammino il sentiero si trasforma in una sterrata carrozzabile che serve per le auto di soccorso e di rifornimento per i campi più alti. Qui incrociamo gente che scende anche da altri versanti e si scambia qualche parere con gli altri. Quasi tutti hanno un aria felice e rilassata. E pensare che 24 ore fa la maggior parte delle persone che incontravo aveva una faccia distrutta dalla fatica. Che cambiamento. Dopo circa 3 ore, verso le 11.30 arriviamo con soddisfazione al Mweka gate, cancello di uscita dal parco nazionale del Kilimanjaro. Dopo 8 giorni ritroviamo un po' di cose a cui ci eravamo disabituati. Facciamo un paio di foto al cartello di uscita dal parco e ci abbracciamo con Zuma e Philippe. Dopodichè andiamo verso la stazione dei ranger. A destinazione Appena superato la soglia del cancello, ci troviamo tra centinaia di persone, portatori e guide più che altro, che ballano e cantano in maniera chiassosa ma divertente, bloccando il denso e intenso traffico veicolare che viene a recuperare le persone che scendono. Gente danzante Alla stazione dei ranger c'è un po' di fila, molta di più del solito, visto che qui confluiscono ben 5 delle “route” del Kili e di conseguenza attendiamo un po' prima di apporre la nostra ultima firma ufficiale. In fila facciamo la conoscenza di un altro italiano dietro di noi, che è salito da solo con la guida. Ci scambiamo un po' di impressioni fino al nostro turno. Ci segue Philippe, che prima di noi indica al ranger che noi abbiamo raggiunto Uhuru peak. Qui infatti a chi ha raggiunto la cima viene consegnato un diploma certificante l'avvenuta scalata. La scalata viene considerata valida anche se si raggiunge Stella point o Gilman point, due punti di accesso al cratere, più bassi di uhuru di circa 150 metri. Chi invece non ha raggiunto la cima firma su un registro diverso. Con piacere firmo mettendo vicino al mio nome Uhuru, e controllo per curiosità quante persone hanno raggiunto la cima con me. E con sorpresa noto che la maggior parte delle persone si sono fermate a Stella point. Circa 100 persone hanno raggiunto Uhuru con me. Firme La coda per le firme Firmiamo soddisfatti e andiamo allo spiazzo in cerca della nostra jeep. Qui troviamo John, dell'agenzia, burbero elemento, un po' strano che parla un po' di italiano. Saliamo in auto noi tre con John e Philippe, e senza portatori. Li salutiamo velocemente e un po' mi dispiace lasciare questo gruppo che solo con qualche sorriso e senza riuscire bene a comunicare si era abbastanza saldato. Percorriamo una sterrata un po' sobbalzante e dopo solo una mezzoretta ci fermiamo in un negozietto su indicazione di Zuma. Gli avevo chiesto io se esisteva un pòsto dove comprare qualche souvenir del kili, un po' dubbioso. In realtà c'è pieno di questi negozietti. Questa è, quasi ovviamente, una trappola per turisti, con un sacco di materiale su kilimanjaro e africa in generale di medio scarsa qualità con prezzi cari. Ma noi siamo un po' accecati e vogliamo acquistare i nostri ricordi e non ci facciamo troppo caso. Andrea è l'unico che riesce a contenersi, mentre io e soprattutto Corrado spendiamo parecchi soldi in gingilli di dubbio qualità. Io prendo una maglia che al ritorno a casa perderà due taglie al primo lavaggio. Tra l'altro non proviamo quasi neanche a trattare fino a quasi alla fine quando Corrado rinuncia ad un presunto dente di leone, e il secondo dopo il negoziante glielo rioffre a meno della metà del prezzo. Io, che avevo già pagato mi lamento un po' e riesco a spuntare sopra il conto una piantina del kili e una bandana. Magra consolazione. Riprendiamo la nostra strada ritrovando di li a poco le strade asfaltate. Passiamo prima il piccolo villaggio di Mweka e poi arriviamo a Moshi, una delle città principali di questa zona, decisamente meno caotica di Arusha. Zuma ci dice che per festeggiare andremo a pranzare in un locale dove fanno dell'ottima carne grigliata. Dopo circa un ora di strada arriviamo in questo ristorante. Sicuramente sopra la media tanzaniana come locale ma sempre un po' frugale e strano ai nostri occhi. Ci laviamo le mani in una specie di lavandino improvvisato, e ordiniamo da bere mentre per il mangiare ci pensa Zuma, che ci sorride dicendo “Barbecue!”. Ecco il concetto di barbecue è un po' diverso dai nostri. Ci arrivano due vassoi pieni di carne di manzo e di pollo e due ciotole di salsina. Il tutto da mangiare così, con le mani. La carne comunque è molto buona e saporita, accompagnata da una birra “kilimanjaro” per festeggiare. Un piacevole pranzo. Riprendiamo la marcia verso Arusha, distante un paio di ore di auto, e lungo la marcia lungo la strada incrociamo la solita moltitudine di persone che camminano. C'è veramente di tutto in questo strano mix di culture africane. I vari villaggetti che incrociamo hanno quasi tutti le case colorate con i nomi e i colori di qualche marchio famoso come Coca Cola, Pepsi o Vodafone. John ci spiega che i proprietari accettando di pitturare la loro casa ricevono una piccola ricompensa. Un modo diverso di fare pubblicità. E un po' triste. Case sponsor Verso arusha Arriviamo ad Arusha in pieno pomeriggio che ci accoglie con suo solito traffico caotico e disordinato. Arriviamo in hotel e salutiamo molto affettuosamente Zuma e Philip, nostri compagni di avventura che in pochi giorni sono diventati amici. Grazie davvero a loro. Con John ci diamo appuntamento all'indomani alle 8 davanti alla hall per andare a visitare Ngorogoro. Facciamo check in all'Impala Hotel, lo stesso che ci ha accolti all'andata e recuperiamo le poche cose che avevamo lasciato in custodia. Il pacco è stato aperto e malcustodito, ma per c'è tutto. Per fortuna non abbiamo lasciato niente di valore. Ci viene assegnata la stessa camera e ci buttiamo subito a letto a riposare qualche ora. Siamo tutti stanchi e provati. E con gioia ritroviamo il comfort di un materasso. In camera Dopo un paio d'ora io esco in un vicino market per comprarmi uno spazzolino per denti. E tornato in camera mi faccio una doccia. Le mie ascelle dopo una settimana di sudore e abiti tecnici hanno un odoro improponibile. Dopo la doccia le annuso e... cavolo puzzano ancora!! Quindi seconda doccia, vigorosissima pulita con sapone e disinfettante e la puzza, un po' scompare. Nel frattempo il mio intestino è un po' in fermento, e sono solo le prime avvertenze di Montezuma che mi verrà a trovare nelle prossime ore. Arrivata ora di cena dobbiamo scegliere uno dei 4 ristoranti dell'Impala. Io vorrei provare il ristorante Continentale, ma Corrado ha una gran voglia di pizza e birre e così cedo alle sue insistenze e andiamo a mangiare la “famosa” pizza di Arusha! Io e Corrado prendiamo due margherite, mentre Andrea si butta su una pizza con ingredienti improbabili, accompagnate da due Kilimanjaro beer e altre birre locali. La qualità della pizza è mediocre, ma abbiamo fame, e il solo mettere sotto i denti qualcosa di diverso dagli ultimi giorni ci fa felici. Pizza di Tanzania Dopo cena torniamo in camera, la mia parte di stanza è già una schifezza con cose ovunque. Sistemo un po' e andiamo a letto. Finisce qua la parte più avventurosa del viaggio, ma domani il parco nazionale di Ngorogoro saprà davvero sorprenderci.
    2 punti
  5. Ve lo do io lo svacco!!! Ahhahaha@fraxnico@ceemo Sociaaaaaaaaa@chiara_jk Sent from my iPhone using Tapatalk [emoji6][emoji6][emoji6] Ne vedrai delle belle .... Sent from my iPhone using Tapatalk
    2 punti
  6. Pensavate che quest'anno avessi deciso di non andare negli STATES? Profondo SUD sto arrivandooooooo[emoji322][emoji322][emoji772][emoji772] Tutto ha iniziato da quà... prenotazione di questo alloggio TOP!!! vediamo se a qualcuno di Voi, tipo /index.php?/profile/61-arizona-71/" id="ips_uid_6910_3" rel="">@Arizona 71 gli viene in mente qualcosa.....
    1 punto
  7. Ragazze non prendetemi in giro ! Sono di Solaro mi chiamo Matteo ho 36 anni Cosa vi posso dire, lavoro nel settore alberghiero e mi piace molto viaggiare Gioco a calcio quando ho tempo e non ho molti altri hobby
    1 punto
  8. Se ti fidanzi qui sul forum ci inviti al matrimonio [emoji23]
    1 punto
  9. Per gli admin: Visto che il viaggio a quanto pare è passato dalla costa west alla costa est, potreste spostare il post nella sezione corretta? Grazie mille.
    1 punto
  10. gli Universal da fare assolutamente!!una delle poche cose secondo me per cui merita LA!
    1 punto
  11. Le case sponsor le ho viste anche in Sudafrica
    1 punto
  12. Canti e balli TOP ma foto selfie?!? Non ne abbiamo?!? Sent from my iPhone using Tapatalk
    1 punto
  13. #topicsvaccoxeccellenzaTOP Posso aggiungere anche #posakate TOP [emoji23][emoji16][emoji23][emoji23] Sent from my iPhone using Tapatalk
    1 punto
  14. Io lo sapevo che avresti fatto il sud est.
    1 punto
  15. Io intendevo il fiume! Ne segui il corso!
    1 punto
  16. Temo che i tuoi bimbi siano troppo piccoli. Se avessero almeno 5-6 anni non dovreste avere problemi a portarli in un kayak doppio con un genitore, ma 18 mesi credo siano troppo pochi. Le acque dei fiumi su cui ho fatto kayak in Florida erano molto calme (piattissime, con corrente pressochè assente) ed il rischio di ribaltarsi è davvero minimo, ma per sapere se è opportuno portare bambini così piccoli ti conviene chiedere alle guide locali o ai ranger (a Big Cypress organizzano gite di gruppo in canoa - non kayak - cui si può partecipare gratuitamente). Non so, ad esempio, se ci siano rischi con gli alligatori (che ho sempre visto molto tranquilli e completamente disinteressati alla nostra presenza): ci spiegarono che gli esseri umani non sono nella loro catena alimentare e molto difficilmente vengono attaccati (se non li si infastidisce) perchè troppo grandi per essere ingoiati, ma nel caso di un bimbo piccolo non vorrei che qualche rischio ci fosse. Io ho fatto kayak sul Chassahowitzka e sul Turner river, nelle everglades, ma ci sono anche tanti altri posti che dovrebbero essere molto belli. Avevo raccolto parecchie informazioni. Ora non riesco, ma dopo guardo meglio il tuo itinerario e ti do qualche riferimento.
    1 punto
  17. Per il loop del metromover trovi qualche info nel mio diario che è in firma
    1 punto
  18. 19 agosto Oggi putroppo si torna a Johannesburg, non siamo particolarmente vincolati con l'orario (dobbiamo solo riconsegnare l'auto entro le 7 di sera) e vogliamo cercare di sfruttare anche questa giornata.. Il gate più vicino sarebbe quello di Orpen ma noi decidiamo di andare verso sud, passare per lo Skukuza e uscire da Phabeni gate in modo da stare dentro al Kruger il più possibile! Rifacciamo la strada di ieri, la S126.. troviamo quasi subito una leonessa da sola e poi nello stesso punto del giorno prima ritroviamo il gruppo di leonesse con un cucciolo! Nella grande pozza d'acqua invece non ci sono animali quindi proseguiamo! Troviamo qualche macchina ferma e finalmente ci danno la notizia che aspettavo da giorni:LEOPARDO.. è distante ma io non ho intenzione di muovermi da qui finchè non lo vedo! E' sdraiato in mezzo alle piante e non si vede bene, poi però si alza,viene verso la strada che attraversa.. nel frattempo però si erano accumulate parecchie macchine e non passa davanti a noi! Da quel momento ha iniziato a camminare avanti indietro e le macchine si muovevano di conseguenza.. c'è il delirio.. nessuno ovviamente se ne va e anzi le macchine si accumulano sempre più.. Il leopardo continua a camminare o si sdraia in mezzo alle piante, le macchine sono tante e fargli una foto decente risulta impossibile ma almeno lo abbiamo visto bene.. FINALMENTE!! Grazie Kruger per averci fatto anche questo regalo..Per me leopardi e tigri sono gli animali più belli del mondo.. Ormai si è fatto mezzogiorno e la strada è ancora lunga, quindi proseguiamo e arriviamo fino a Orpen Dam dove avvistiamo parecchi coccodrilli... Ormai ci mancherebbe da vedere solo i rinoceronti, che abbiamo visto solo alla riserva, ma siamo comunque contenti! Passiamo lo Skukuza ed usciamo senza nessun particolare avvistamento.. anche questa avventura è finita! Per le 5 arriviamo a Johannesburg, riconsegnamo l'auto e con lo shuttle andiamo al nostro hotel! L'esperienza del safari è stata magnifica, ti regala delle emozioni che solo quando sei lì puoi capire.. Quando sono tornata una collega mi ha chiesto: 'qual'è stato l'animale più bello che hai mai visto?' e la risposta è stata 'tutti'.. D'istinto verrebbe da pensare che le emozioni più belle siano date dall'avvistamento dei felini.. ma è meraviglioso anche vedere gruppi di decine di elefanti che giocano nell'acqua, o un elefante che va a scacciare le leonesse per proteggere i piccoli.. o vedere camminare le zebre che fanno su e giù con la testa o si mettono vicine per mimetizzarsi.. gli impala che saltalleno, o un ippopotamo che per un ora intera non si muove di un millimetro.. un gruppo di bufali che ti attraversano la strada o le scimiette che la bloccano perchè stanno giocando.. Ogni animale ti regala delle emozioni, basta solo fermarsi un po per osservarli.. puoi passare delle ore senza veder nulla, e poi ti ritrovi invaso da talmente tanti animali che non sai più dove guardare.. Il safari però è anche molto stancante.. le giornate sono lunghe, alle 3 del pomeriggio io iniziavo a non vederci più bene e ad ogni ramo mi sembrava di vedere qualcosa.. Poi, essendo in 2, io guardavo bene dalla mia parte ma Simone, che guidava, doveva guardare anche la strada e chissà quante cose ci siamo persi.. Comunque alla fine abbiamo visto tutto quello che ci interessava, e anche se alcune cose non siamo riusciti a immortalarle o alcune foto non sono stupende, certe scene non le dimenticheremo mai!
    1 punto
×
×
  • Crea Nuovo...