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[COMPLETO] Il paese senza nuvole, Botswana 8-28 agosto 2024


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Inviato
Il 09/11/2024 at 19:18, claudiaa ha scritto:

mi sembra di capire che se non ci si sente sicuri di girare da soli nei parchi praticamente tutti i lodge offrono i game drive.

Sì, tutti i lodge hanno i loro game drive e parecchi erano inclusi nel preventivo dell'agenzia. Si paga a parte solo la tariffa per l'ingresso al parco e, naturalmente, la mancia.

Qui più che in Namibia ho gradito i giri con i lodge, le strade nei parchi non sono segnalate così bene come all'Etosha!

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Inviato (modificato)

21 agosto 2024 (Kasane - Victoria Falls)

 

Dopo aver passato la serata di ieri a mandare messaggi a mezzo mondo - e poi per sicurezza anche all'altro mezzo, visto che Frank ci aveva promesso di farsi vivo nel pomeriggio e non l'ha fatto - per cercare di organizzare, avvisare e capire che ne sarà di noi e della Sphiggy, stamattina prestissimo la Kalahari Tours ci dice che certo, va benissimo il pickup per lo Zimbabwe alle 9.30.

 

Peccato che lo avessimo chiesto per le 8.30 e che non abbiamo alcuna voglia di cambiare i nostri programmi e perdere tempo! contrariamente alle consuetudini pacifiche dei panda, protestiamo vivacemente e così per dispetto ci mandano l'omino prima delle otto (sì, ci svegliamo sempre ad orari antelucani, ma anche loro: tutta la conversazione si è esaurita entro le sette) ... ma tanto siamo già pronti lo stesso, gne gne gne.

 

Abbiamo anche già fatto colazione con Gatto Silvestro che si è servito senza ritegno, quindi lasciamo le valigie al check in visto che la gentilissima proprietaria le ospiterà a casa sua in una zona defilata del lodge, e alle 8.50, armati dei nostri dollarozzi sonanti, abbiamo già passato entrambe le dogane lasciando indietro torme di turisti ingenui che aspettano la linea del pos.

 

Sul furgoncino a otto posti veniamo crudelmente separati e io finisco in fondo strizzata con due tedesconi in gita giornaliera, lei entusiasta e lui annoiato dalla vita, mentre Paolo essendo piccino viene fatto accomodare accanto all'autista, e meno male: probabilmente il poveraccio è già al terzo giro della giornata, la strada è una lunga e monotona fettuccia non vivacizzata neanche da un elefantino piccolo piccolo, gli altri tre passeggeri sono giappi e non parlano una parola di nessuna lingua conosciuta ... gli sta visibilmente calando la palpebra, e Paolo che se ne è accorto lo tiene sveglio chiedendogli la qualunque manco fosse l'ufficio turistitico dello Zimbabwe. Il nostro amico è ben felice di cantargliene le lodi e assicurarlo che un viaggio in self drive è fattibilissimo e facilissimo e ci sono un sacco di posti meravigliosi ... sulla seconda affermazione non abbiamo dubbi, e già siamo partiti con la fantasia, ma un po' di notizie spicciole raccolte in giro e sul web un po' ci hanno scoraggiati circa la prima . Non è proprio come il Botswana, purtroppo ... purtroppo soprattutto per il suo popolo. 

 

Prima delle dieci siamo già al N1 Hotel di Victoria Falls, dove lasciamo in custodia la sacca e il cavalletto che non useremo (sempre roba utile e leggera con noi! :megalol:) dopo aver assistito al check out più lungo della storia del mondo, e prendiamo un espresso - ci hanno la DeLonghi, ciò - e poi finalmente via verso le cascate. 

 

La nostra amica Cristina che ci è stata l'anno scorso ci aveva avvertiti di stare attenti alle scimmiette propositive che infestano la strada pedonale dal centro all'ingresso del parco delle cascate, perché sono parecchio dispettose e rubano qualsiasi cosa, il che mi aveva messo un pizzico di ansia per gli impianti, belli colorati come si addice a una bimba della mia età, e attaccati ai capelli con una semplice mollettina ... in realtà veniamo davvero continuamente assaliti, ma non dalle scimmiette, di cui non c'è traccia: i propositivi sono gli indigeni che cercano di venderci la qualunque, a momenti anche le cascate stesse. 

In qualche modo ce la caviamo senza danni, arriviamo alla biglietteria dove incredibilmente il pos funziona (così ci teniamo stretti i dollarozzi) e poi ... magia. 

 

 

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Un scimmietta c'é!!!
 
 

 

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Dr Livingstone, I suppose ...
 
 
 
Come si racconta un sogno realizzato? come si descrive una meraviglia simile? Ci passiamo quattro ore e undici chilometri, volati entrambi senza che ce ne rendessimo conto. 
 
 

 

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Ci scambiamo uno sguardo e ci accorgiamo di avere entrambi gli occhi lucidi, un po' per la bellezza immane che ci circonda e un po' per l'incredulità ... siamo qui, siamo qui davvero. Dopo tanti documentari, dopo tanti "che bello sarebbe ma non me lo potrò mai permettere", dopo anni di sogni ad occhi aperti, siamo davvero qui a guardare lo Zambesi che precipita cento metri più in basso. 
 
Un paio di anni fa siamo stati a Niagara, spettacolo altrettanto maestoso ma imparagonabile ... qui la Natura è padrona, là purtroppo lo è il commercio, che toglie molto alla bellezza sovrannaturale delle cascate, che di loro sarebbero, semplicemente, la meraviglia assoluta. Agosto non è il periodo migliore per le Victoria Falls, ci dicono che la portata è scarsa, ma noi ci accontentiamo ... il fronte è lunghissimo, in alcuni punti la massa d'acqua scende imponente e fragorosa, in altri è ridotta a un rivolo, ma un'idea riusciamo a farcela lo stesso. E il rumore, ragazzi ... il rumore è pazzesco. 
 

 

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Il bianco dietro gli alberi è il vapore, e giuro che dietro c'è il salto :)
 
 
Le ore centrali della giornata non sono proprio le migliori per le cascate e per le foto, luce e foschia ci mettono del loro, e c'è anche pieno di italiani rumorosi e spesso maleducati, ma ... ragazzi, le Victoria Falls! passa tutto in secondo piano, ce ne andiamo in giro per la quindicina di tappe del sentiero che corre lungo il fronte della cascata sul lato opposto al salto con la meraviglia e la gioia negli occhi.
 
 

 

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Le due o tre foto che seguono sono la prova che il nonno aveva ragiona quando diceva "ghe xe pien de mati al mondo, ciò" :megalol:
 

 

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Incrociamo anche una numerosa numerosa numerosa scolaresca in visita, che lungo il percorso ci supera due volte, e in entrambe le occasioni i ragazzini educatissimi ci salutano, salutano, salutano uno per uno, con grandissimi sorrisi ed entusiasmo, entusiasmo, entusiasmo. I più temerari ci chiedono anche da dove veniamo ... ci duole constatare che "Italy" non produce grandi cenni di riconoscimento e che sembrano più interessati al nostro (mio) padano pallore che alle meraviglie di  Roma :grin:
 
 

 

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Alla fine del sentiero il colpo d'occhio sul ponte di ferro che unisce Zimbabwe e Zambia è notevole, ma ve lo racconteremo domani. C'è anche una postazione per il bungee jumping, SFORTUNATISSIMAMENTE chiusa perché sono SICURISSIMA che altrimenti ci saremmo fatti tentare :megalol:
 
 

 

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Le ore centrali hanno però un pregio che quelle del tramonto, dalla luce certamente più fotografevole, non possono vantare: tra le due e le quattro del pomeriggio spuntano alla Devil's Cataract, il salto più vicino all'ingresso, dei meravigliosi arcobaleni ... dopo esserci rifocillati all'ottimo e stranamente neanche costosissimo baretto del visitor center, ci scateniamo con le foto. Siamo talmente emozionati e stupefatti e felici che riusciamo a non uccidere nessuno, né indiani, né connazionali, né cinesi, né americani. Oddio, con i cinesi ci siamo andati vicini, ma abbiamo eroicamente resistito. San Photoshop poi ci ha dato una mano a farli fuori in modo incruento e va bene così. Per stavolta. 🧐
 
 

 

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Al ritorno, attraversando la ferrovia - ferree le misure di sicurezza, ciò! - e riprendendo il sentiero pedonale veniamo placcati ripetutamente dai propositivi di questa mattina, più simpatici dei marocchini ma persino più asfissianti, anche se non credevo fosse possibile. Resistiamo eroicamente fino a oltre metà strada, ma alla fine ci si deve rassegnare a investire una decina di euro per liberarsene ... se non altro i numerosi piccoli manufatti che ce ne riportiamo via sono davvero carini e serviranno egregiamente come ricordino per chi è rimasto a casa: tragica e fantozziana abitudine di cui stiamo disperatamente cercando di liberarci, fieramente contrastati da amici e parenti che da quell'orecchio sono inspiegabilmente molto più sordi di me. Ma ce la faremo, siamo riusciti ad abolire i regali di Natale, prima o poi faremo fuori anche questi :grin:
 
 

 

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Sono ormai le quattro del pomeriggio quando prendiamo finalmente possesso della nostra minuscola stanza, ci concediamo una rapida doccia e una caccia al cellulare di Paolo che aveva misteriosamente deciso di andare a vivere dentro la sua scarpa (vedi, ad avere il 46) e poi fuori di corsa ad aspettare l'omino della Wild Horizons che dovrebbe prelevarci alle 16.30 ma è in ritardo e ci fa venire una crisi di ANZIAAAA da manuale. Per fortuna dopo una decina di minuti si palesa ... ed eccoci pronti per la nostra crociera sullo Zambesi senza ulteriori propositivi, né errori, né ritardi. Anzi no: signori, scusateci, vi abbiamo messo sulla barca sbagliata, dovreste cortesemente scendere, fare quei due chilometri di passerelle sospese e salire su quella a fianco, scusate scusate scusate :megalol:
 
Li scusiamo, ci spostiamo e ... beh, stavolta ci siamo trattati di lusso, dopodomani saranno dieci anni che stiamo insieme, bisogna festeggiare: aperitivo sul ponte superiore, prima una cosa gialla dolsassa per tutti, poi un all you can drink (siamo vecchi e drinkiamo poco, solo un margarita e un mojito leggeri ma buoni) accompagnato da una serie di buonissimi snack con cui per quanto mi riguarda potrei considerarmi cenata. La rivelazione, il mango disidratato, una generosa porzione del quale verrà acquistata e invaligiata prima della fine del viaggio.
 
 

 

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Il fumo della cascata si vede da una distanza pazzesca.
 
 
 
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Poi la navigazione sul "Mighty Zambezi", come dicono qua - e non ti emozionare, se ne sei capace, tu che da piccolo ti bevevi le avventure degli esploratori in terra d'Africa :inlove2: - nella luce meravigliosa di un tramonto dorato e avvolgente, e infine la cena sul ponte inferire durante il viaggio di ritorno, molto elegante e molto buona, forse la migliore di un viaggio in cui abbiamo sempre mangiato decisamente bene. 
 
 

 

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A cena finita, si attracca e via verso l'hotel a un orario ragionevolissimo, pronti per la prossima levataccia.
 

(... nel frattempo, grazie a Zeus, Buddha, Confucio, Gesubambino, Iside e Mitra ci ha scritto SonoFrankRisolvoProblemi e insciallah domani mattina andiamo a prendere la Sphiggy! :Groupwave:)

Modificato da mouette
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Inviato

22 Agosto - Victoria Falls - Senyati Safari Camp

Toh, anche oggi ci si sveglia presto! Il mio telefono comincia ad urlare alle 5, ci aspetta il Bamba Tram!

É un piccolo tram diesel che percorre la linea che dal 1905 univa Capetown al Mozambico, attraversando il ponte che unisce le 2 sponde dello Zambesi subito a valle delle Cascate Vittoria, all'epoca era l'unico ponte in questa fetta di Africa ed era di enorme importanza per le comunicazioni.

Abbiamo richiesto il transfer, ma avremmo fatto molto prima a piedi, visto che la stazione è praticamente dietro l'hotel. Questa prenotazione è stata in forse fino all'ultimo momento, visto che il tram non era confermato per questa stagione, ma alla fine è pieno di perfidi albionici che ci hanno fregato tutte le coperte, che prontamente ci facciamo restituire!

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Si parte che è notte fonda, registriamo i nostri passaporti, visto che per qualche metro si sconfina in Zambia e via! In pochi minuti raggiungiamo il ponte e subito l'equipaggio ci addobba una splendida colazione, caffè, thè, muffin e biscotti, perfetti per il freddo che c'è qui!
 
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Aspettiamo l'alba con la nostra tazza di thè e vediamo che il ponte si anima con i tanti frontalieri che attraversano il confine per lavorare nelle strutture turistiche. Lo Zimbabwe è povero, ma lo Zambia lo è ancora di più. 
Tra le tante trattative intavolate ieri con i propositivi artigiani e venditori, abbiamo scoperto che Victoria Falls è un posto particolare, non gira la valuta locale, ma solo valuta pregiata, Euro, Dollari, Sterline e non solo... qui anche la Pula del Botswana è una valuta pregiata!
 
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Da qui a piedi proseguiamo verso il viewpoint in Zambia, dal quale si ha la migliore vista sul ponte e da dove si vedono i meandri dello Zambesi a valle delle cascate. 
Qui il fiume si è fatto strada attraverso dei sedimenti di arenaria tra le colate di basalto che formano l'altipiano, segnando il corso bizzarro e pieno rapide:
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Bella anche la storia del ponte, costruito in Inghilterra, trasportato in sezioni fino in Mozambico per essere rimontato sul posto in soli 14 mesi. Questo fu il parto di Cecil Rhodes per collegare Capetown al Cairo, ma il suo sogno non fu mai completato.
Su questo ponte, durante la seconda guerra mondiale, transitavano il rame e il carbone diretti verso il Regno Unito, per contribuire allo sforzo bellico.
 
Si racconta che una spia tedesca fosse venuta in questa zona per far saltare il ponte, ma che il suo piano saltò grazie ad alcune signorine simpatiche che riportarono i racconti che il crucco faceva loro in intimità alle autorità locali.
 
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Rientriamo in hotel giusto per posare gli zaini e via, a fare una spettacolare colazione con un cappuccino e cornetto che non hanno niente da invidiare a quelli nostri, ultimi acquisti e partiamo, direzione Kazungula, più precisamente Mario's Garage!
 
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Il nostro Frank si fa attendere, quando arriviamo in officina ci sono solo i 3 ragazzi, impegnati in altre riparazioni, noi dobbiamo solo pagare, ma loro non sono autorizzati, Frank è in giro per cercare il filtro dell'aria di una Land Rover per una famiglia di indiani, quando rientra si è fatta ormai l'ora di pranzo, paghiamo, prendiamo Mrs. Sphiggy e via, verso Nando's, un fast food diffuso in questa zona dell'Africa dove mangiamo inaspettatamente bene.
 
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Prima di dirigerci verso il Senyati Camp, puntiamo il Caracal, un piccolo centro di recupero per animali orfani, feriti o impossibilitati a continuare a vivere in libertà.
É anche un centro di ricerca, con un piccolo laboratorio e una serie di terrari dove vivono dei serpenti che, sfortunatamente per loro avevano preso residenza a casa di qualcuno.
 
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Se questo, un savannah vine snake, è poco pericoloso per l'uomo ma comunque velenoso, lo stesso non si può dire del successivo, il famigerato mamba nero, detto "Sette passi", visto che si racconta che chi viene morso percorre al massimo sette passi prima di stramazzare.
 
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Oltre a questi, ci sono cobra del capo, cobra gialli e il Southern African Python, talmente grosso che all'inizio pensavo che nel terrario qualcuno avesse messo un copertone liscio.
 
Gli animali al Caracal sono tenuti in gabbie e voliere ampie, vengono raccontate le loro storie, alcune davvero tristi. Uccelli che hanno perso un'ala in un incidente stradale, cuccioli ritrovati nel nido senza più i genitori, ma l'animale che più mi ha rattristato è stata l'aquila cieca.
 
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Questa sentiva che c'era qualcuno nelle vicinanze della voliera, ruotava la testa e guardava con gli occhi velati, cercando di capire chi fosse... mi ha spezzato il cuore per tante ragioni, l'aquila, il simbolo della libertà, della vista perfetta intrappolato in un mondo di buio. L'hanno ritrovata nel Chobe, non si sa il motivo per cui sia diventata cieca, adesso è in una voliera con un'altra aquila senza un'ala.
 
Oltre a loro, una famiglia di manguste che è nata direttamente in cattività, un paio di impala che cercavano coccole, una coppia di istrici, una facocera e tanti altri, ognuno con una storia triste. 
 
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Questa sera abbiamo deciso di farci una cena light, passiamo al supermercato per acquistare dell'halloumi da farci alla brace, formaggi vari, del biltong, un po' di pomodori e il nostro savannah dry, un po' di relax dopo tanti giorni tirati ci sta! 
 
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E oggi ci addormentiamo così!
 
 
 
 
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Inviato

23 agosto 2024 (Senyati Safari Camp & Chobe NP)

 

Anniversario numero dieci degnamente festeggiato! finalmente una giornata senza levatacce (no, non è vero ... in viaggio non sono levatacce, non ci pesano per niente), colazione self con gli acquisti di ieri sulla verandina vista pozza, poi si va in cerca del promesso "best coffee outside Italy", non prima di esserci chiusi fuori dallo chalet :megalol:


QUALCUNO, non vi dirò chi ma non è Paolo, si è dimenticato la levetta abbassata e ... clonk :eek: QUALCHEDUE, colpevoli e innocenti, ciabatteranno nella sabbia alta fino alla reception per farsi dare la chiave di scorta, con il capo cosparso di cenere. Bisognerà pur trovare dei volontari che facciano sghignazzare le signorine alla reception, no? 

 

 

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Per il momento niente coffee, tutto il complesso è senza corrente, che tornerà con calmissima. Passiamo una mattinata molto rilassante sulla terrazza al primo piano del bar davanti alla pozza, senza grandi avvistamenti perché c'è un vento terribile che alza tonnellate di sabbia e non si presenta nessuno. Ci divertiamo lo stesso, facciamo amicizia con la mangustina domestica del complesso, beviamo finalmente l'agognato espresso, pranziamo dividendoci una margherita assolutamente decorosa. 
 
 

 

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Mai farsi mancare un cat in Africa, big o small che sia! :inlove2:
 
 
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Scendiamo anche nel bunker con vista diretta a livello della pozza, sperando in un elefante assetato o almeno in una giraffa solitaria, ma restiamo delusi. Vabbè, ci riproveremo stasera ... questo bigolotto sotterraneo è il vero plus del Senyati, ed è il motivo per cui abbiamo due pernottamenti qui, a soli venti minuti da Kasane, dal Chobe e dal nostro alloggio precedente. Con o senza macchina fotografica, la vista da qui è impressionante, e l'unico rimpianto della vacanza resterà il non aver sfruttato di più questa possibilità. 
 
 

 

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Abbiamo prenotato un game drive al Chobe per le 14, si entra dal Sedudu Gate, che raggiungiamo  in un quarto d'ora tagliando per un sabbione terrificante: abbiamo già più o meno fatto questo giro, ma ripetiamo di buon grado, è affascinante tornare sui passi già dati, ne vale sempre la pena. 
 
 

 

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Ripassiamo vicino all'ippopotamo morto dell'altro giorno, ora circondato da avvoltoi e coccodrilli: i leoni ci hanno rinunciato perché ormai è troppo frollato ed è buono soltanto per i mangiatori di carogne. In compenso, la scena è da documentario della BBC e restiamo a guardarla per un po', mezzo inorriditi e mezzo affascinati. 
 
 

 

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Gironzoliamo ancora per un po' collezionando i soliti elefanti, ippopotami, giraffe, impala, finché ... la guida ci dice che è stato avvistato un leopardo a mezz'ora di strada, ci interessa? Vedi un po'!!!! Sappiamo che non è detto che arriveremo in tempo per trovarlo ancora là, ma provarci è imperativo. E così, dopo un altro giro di sterrate, sabbioni e velocità smodata ... eccolo! anzi, eccola, è una Signora Leoparda: il nostro fantastico regalo di anniversario. E siccome è un regalo, si lascia ammirare per una buona mezz'ora, in beata solitudine, passandoci anche sotto la macchina con un disinteresse quasi offensivo. Non dico che avrei voluto essere assaggiata, ma insomma, almeno un salutino! :taptaptap:
 
 

 

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Ce ne torniamo al lodge con la faccia più ebete di tutto il viaggio, incrociando torme di jeep cariche di turisti che hanno ricevuto in ritardo la notizia dell'avvistamento, felici come non mai mentre gli elefanti ci attraversano la strada con lo stesso interesse della leopardessa. Abbiamo i Big Five, tutti insieme in un viaggio solo per la prima volta! 😍
 
 

 

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Celebrato l'avvenimento con una specie di Aperol Spritz notevolmente più buono di quello che NON sanno fare a Roma (mi son veneta, ciò :cool:) scendiamo nel bunker per fotografare gli elefanti giunti nel frattempo alla pozza, ma si fa buio velocemente e dopo poco desistiamo, cercheremo di salvare il salvabile con San Photosciop ma non è venuto un granché ... resta l'emozione intatta di un punto di vista pazzesco.
 
 

 

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Si è fatta l'ora di preparare il falò per arrostire la cena. Breve lite con la legna, un paio di allarmi elefante (caxxocaxxocaxxoviaviavia!!! :lolroll:) che ci fanno tornare precipitosamente dietro il muretto del patio, sciacalli in lontananza - e qui la scena bellissima degli elefanti adulti che fanno cerchio intorno ai cuccioli per proteggerli, mi si è sciolto il cuore - i rumori di chi viene a bere alla pozza nel buio, un mare di stelle ... difficilmente una prossima cena di anniversario potrà superare questa meravigliosa serata. 
 
 
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Inviato

Beh, anniversario di tutto rispetto, tra micini e micioni!

Ma com'era il caffè? Leggendo la presentazione mi è venuta in mente una scena del film Elf



Inviato dal mio Pixel 7a utilizzando Tapatalk

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Inviato
2 ore fa, al3cs ha scritto:

Ma com'era il caffè?

Mi duole moltissimo ammetterlo, ma molto meglio del caffè medio veronese (ormai la Terronia mi ha viziata :megalol:)

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Inviato



cena romantica



Di tutte le cene romantiche di questi dieci anni, le uniche che le stanno vagamente alla pari sono quella dello Spider Rock Campground a Chinle e quella al Devil's Garden dentro Arches, con il coyote che è passato tra me e Paolo davanti al fuoco ... anche se gli elefanti restano imbattibili


Inviato da Hogwarts

Inviato

24 Agosto - Senyati - Elephant Sands

 

Si avvicina la fine di questo viaggio, da oggi si parte in direzione sud, ci svegliamo al Senyati con una splendida alba.

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Facciamo colazione sulla nostra veranda, godendoci la vista sulla pozza, per il momento non ci sono elefanti, ma tantissimi hornbill che vengono a cercare qualche briciola dai nostri muffin.

 
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All'improvviso, all'orizzonte si vede una nuvola di polvere, c'è un animale che corre, cominciamo a chiederci cosa fosse, quando si avvicinano vediamo che sono tanti animali che corrono insieme! Sono delle manguste, meno comodose di quella domestica che ha eletto il Senyati a sua residenza, ma una famiglia numerosa e divertente!
Sì, perché corrono in gruppi serrati, poi la prima si ferma e tutte le altre si ammucchiano sulla capofila, come un enorme tamponamento a catena! E lo fanno più volte, ripartono tutte insieme e poi tump tump tump, tutte ferme!
 
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Salutiamo la mangustina, che col suo "pi pi pi pi" cerca coccole, il gattone che ha deciso di vivere qui e che ancora non sa che dopo pochi giorni avrebbe detto addio alle sue pallette e via, pronti a partire!
 
Prima fermata, il Lesoma Memorial, di cui avevamo letto nel travelbook che ci ha dato Peo...
 
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Questo memoriale ci racconta una storia che non conoscevamo: il Botswana al momento dell'indipendenza aveva deciso di non dotarsi di un esercito, convinti del fatto che essendo pacifici nessuno dei loro vicini li avrebbe attaccati, avevano solo la Botswana Defence Force che aveva compiti di sorveglianza.
In un pianeta in cui vivono gli unicorni e gli elefanti fanno puzzette profumate sarebbe fantastico, ma nel nostro mondo non è una grandissima idea... i guerriglieri della Rhodesia (attuale Zimbabwe) sconfinavano abitualmente da questo lato del confine e nel 19
78 ci furono parecchie scaramucce con la BDF, che culminarono con il Lesoma Disaster, quando nel villaggio di Lesoma i guerriglieri uccisero 15 agenti e 2 civili.
 
Una volta arrivati sull'asfalto prende il comando di Miss Sphiggy Barbara, che, tranquilla come Maria Antonietta verso la ghigliottina, ci porta fino a Pandamatenga, con il suo terreno nero e fertile, il granaio del Botswana.
 
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Mancano circa 120 km, facciamo il cambio ad un distributore proprio a Pandamatenga, parto e...
 
Meno di un chilometro dopo, da un'auto ferma sul ciglio della strada salta fuori un poliziotto che si sbraccia e mi fa segno di accostare, si avvicina e mi dice:
"Vieni alla macchina con la patente..."
Mi avvicino e mi fanno vedere il video del mio passaggio con Miss Sphiggy che sfreccia a 74km/h quando il limite è 60km/h...
 
380 pula, grazie e ricordati di rispettare i limiti, gli 80km/h sono più avanti, dopo il cartello...
😡😡😡😡😡😡😡
 
Dopo un'oretta di viaggio e dopo aver passato un controllo sanitario con tanto di sciacquata di scarpe e di ruote, eccoci alla svolta per Elephand Sands, dove colto da un impeto di sadismo e cattiveria, decido di far percorrere a Barbara l'ultimo tratto, tutto su sterrato e su sabbia profonda... 😂
 
 
Nonostante il terrore, si comporta benissimo e non si insabbia nemmeno!
 
All'Elephant Sands scopriamo alla reception che è tutto "At the Baaaaar", connessione, ricarica cellulari, bevande... e proprio dalla terrazza del bar ci godiamo un pomeriggio relax gustandoci del succo di frutta e gli elefanti che bivaccano intorno alla pozza!
 
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Ma non solo elefanti, anche gli uccelli, molto propositivi e sempre alla ricerca di un boccone tra i tavoli, hornbill e storni splendenti di Burchell con i loro fantastici colori e i versi striduli.
 
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Ci facciamo un aperitivo con Savannah Dry e biltong sulla terrazza del nostro chalet e per la cena torniamo al baaaar, dove ci attende un'ottimo buffet, uno dei più buoni di questo viaggio.
 
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Ma lo spettacolo è dopo cena, quando l'intero branco di elefanti si presenta alla pozza, tutti alla ricerca dell'acqua... la cosa più stupefacente è che gli elefanti sono silenziosissimi quando camminano, nel buio si percepiscono solo quando barriscono, ce li siamo trovati praticamente accanto senza accorgene.
 
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  • 1 mese dopo...
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 25 agosto 2024 (Elephant Sands - Palapye)

 

Siamo alle battute finali, morale ed entusiasmo fanno quello che possono, ma la sottile malinconia di fine viaggio la conosciamo tutti, no? e quando le ultime ore in un Paese che ti ha rapito il cuore sono dense e ciciottose come tutti i giorni che le hanno precedute, magari la malinconia la dimentichi un po' ... se invece sono giorni di trasferimento e poco più, i pensieri vagano mentre cerchi di capire come ci sei arrivato fino a qui, se non più di un quarto d'ora fa sei atterrato, e hai preso la macchina da cinque minuti. 

 

Questo Paese ci ha conquistati, ed ora che la fine del viaggio è sempre più inesorabilmente vicina ci manca già. Effetto Africa ... con noi non fallisce mai, non c'è posto al mondo che mi tenga avvinta in questo modo, quanto a Paolo non lo vedo messo tanto meglio :dance3:

 

 

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Colazione abbastanza frugale ma in buona compagnia :inlove2:
 
 
 
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Il Botswana, uno dei Paesi più sicuri al mondo, ti può regalare qualche brivido, se ci tieni :megalol:
 
 
 
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Questo cucciolo è passato sotto il nostro chalet stanotte, le tracce di pneumatici sono nostre, di quando abbiamo parcheggiato ieri sera ... più in là ci sono anche quelle della mamma, per fortuna non abbiamo sentito nulla e i nostri sonni sono stati tranquillissimi, ci siamo resi conto di aver avuto compagnia solo al mattino, tra impronte e caccone, che decidiamo di prendere come attestato di stima e augurio di buona fortuna :grin:
 
 
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Partiamo da Elephant Sands con me stessa medesima alla guida da subito dopo lo sterrato, le cose vanno benino fino a Nata ma da lì in poi ... tragedia: strada stretta, senza banchine laterali, tenuta piuttosto male (l'unica di tutto il viaggio), con un sacco di traffico pesante, autista imbranata. Stringo i denti più che posso, ma dopo un centinaio di chilometri Paolo impietosito prende il volante e io ricomincio a respirare e perdo la bellissima sfumatura blu che mi aveva donato la concentrazione alla guida :megalol:
 
 
 
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Cartelli in dialetto veneto, mi sento a casa :lolroll:
 
 
 
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Cartelli "Se vi fate male caxxi vostri", mi sento rilassata :megalol:
 
 
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Per merenda, biscotti e succo - questa marca è una droga, non riusciamo a resistere - in un punto ristoro in mezzo al nulla, dove i locali prendono piattoni improponibili e il fatto che l'acqua del lavandino in cortile non sia potabile è un fatto talmente inconsueto in questo Paese da meritare con cartello pieno di punti esclamativi. 
 
Per pranzo, patatine e succo di frutta a una stazione di servizio poco fuori Francistown, oggi è la Giornata del Mangiare Sano, e finalmente verso le 15.30 arriviamo alla Segaigai Farm, dove ci accoglie Gillian, la titolare della Self Drive Tours Botswana. 
 
Inizialmente avevamo fissato la tappa di stasera a Francistown, due ore abbondanti di strada in meno, con l'idea di andare il giorno dopo verso il confine direttamente da lì, ma poi abbiamo scoperto che a un'ora e mezza da Palapye in direzione sud c'è il monumento al Tropico del Capricorno e anche se ci allunga la strada non amiamo resistere alle tentazioni ... abbiamo chiesto a Peo di trovarci un alloggio a Palapye cancellando il pernottamento a Francistown e lei ci ha proposto tra le altre soluzioni anche il pernottamento con grigliata da Gillian e Graeme, i titolari neozelandesi della Self Drive Tours che nella loro proprietà hanno costruito la Porcupine Cabin, un vero e proprio appartamentino - grande come casa nostra a Roma - con tutti i comfort. 
 
Non potevamo faci sfuggire l'occasione di conoscere tutti di persona e ringraziarli per come ci hanno aiutato ad organizzare quello che per me probabilmente resterà il viaggio della vita insieme alla luna di miele in Namibia (che invece è al primo posto per Paolo) e quindi ... eccoci qua!
 
Ci sistemiamo e poco dopo viene a prelevarci Graeme, inizialmente un po' sulle sue e poi sempre più sciolto e chiacchierone, ci accompagna in giro per la proprietà, raccontandoci un sacco di cose sulle piante, gli animali, la vita locale, il loro trasferimento dalla Nuova Zelanda pochi anni dopo il colpo di fulmine alla prima visita da turisti. 
 
Mentre Peo griglia e Gillian sistema il tavolo e i contorni, iniziamo una degustazione di bevande locali, prodotte artigianalmente in zona con sapienza secolare ... immagino che tutte le norme igieniche italiane siano state scrupolosamente disattese, ma io sono la nipotina del nonno, e QUEL CHE NO STRANGOLA INGRASSA, CIO', con grande soddisfazione di Graeme secondo cui siamo tra i pochi temerari che assaggiano tutto senza fare storie. 
 
Iniziamo con birra di zenzero, birra di miglio con banana e senza banana (quelle prodotte da un tedesco per i minatori locali e chiamate "chibuku", e quelle prodotte dalla mamma di Peo con la ricetta VERA - qui ogni famiglia ha la ricetta VERA, e ovviamente sono tutte diverse), poi passiamo al vino di cocomero per finire con il colpo di grazia doppio, gin dell'Okavango e gin con i semi di mopane.
 
Siccome non siamo abbastanza ciucchi, con la cena ci offrono anche del vino rosso sudafricano dai nomi bellissimi :megalol:
 
 
 
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Pollo, salsicce, manzo, rape rosse, patate, coleslaw, ZUCCA (per la gioia di Paolo, unico essere umano al mondo allergico alla mia cucurbitacea preferita, sigh), dolce ... non ci mandano a letto affamati, decisamente! Durante la cena, tante risate e una piacevole chiacchierata sui fatti loro, su Gillian e Graeme che vivono qui dal 2016, su Peo che ha un bimbo di tre anni e non ha in programma di moltiplicarsi ulteriormente ... gli spieghiamo anche come si fanno gli spaghetti VERI, visto che li abbiamo omaggiati di qualche pacco di ottimi Rummo, ben diversi dalla pasta che si vende copiosamente qui, come ci confermerà Gillian giorni dopo. 
 
Peo a fine serata ci chiede di dedicarle dieci minuti per darle un feedback di prima mano e faccia a faccia sul viaggio, e ne resta molto soddisfatta, almeno quanto siamo soddisfatti noi di scoprire che averli subissati di domande per mesi ci ha fatto finire dritti nella categoria degli "ottimi viaggiatori, consapevoli e davvero interessati" invece che in quella dei "rompiballe ipergalattici" :grin:
 
 
 
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Per chiudere in bellezza, Graeme ci porta dagli istricioni: sono sei, mamma papà e piccoli (ehm) e vivono al sicuro in un enorme recinto creato per salvarli dalle ire del vicino contadino, che non ha alcuna simpatia per loro. Inspiegabile, visto che poverini gli facevano il controllo qualità con incredibile abnegazione, assaggiando frutto per frutto e pianta per pianta, naturalmente lasciando lì tutto bello sbocconcellato a metà come prova dell'avvenuta ispezione :lolroll:
 
Sono bellissimi, molto carini e molto educati, uno di loro mi ha persino preso la meletta dalla mano con grande cortesia mentre altri tre mi grufolavano intorno :inlove2:
 
Vedendo le foto su facebook un amico americano mi ha scritto "OMG, Barbara aren't you afraid of anything" e ne vado fiera come di una medaglia, ma va detto che questi cosi dagli aculei minacciosi in realtà a me sono sembrati dei veri paciocconi :wink2:
 
E adesso nanna ... pronti per l'ultima notte in Botswana  🥲
 
 
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Inviato

26 agosto 2024 Palapye - Mokopane

Poco da scrivere per oggi, colazione nel nostro bungalow con caffè e biscotti, prepariamo la nostra tazzona da viaggio e siamo pronti a partire!

 

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Salutiamo Gillian, che ci chiede di mostrarle il nostro travelbook e ci fa un sacco di domande su come organizziamo i viaggi e salutiamo Sasha, la cagnona di casa che ci fa un sacco di feste!

Oggi abbiamo deciso di fare una deviazione che ci porterà verso il Tropico del Capricorno, sì, è più di un'ora di strada in più, ma oggi non abbiamo grandi cose da fare, se non passare la frontiera e un po' di spesa.

Proprio sul tropico è stato costruito un monumento molto bello, ricavato da colonne di basalto estratto dalle cave nelle vicinanze di Gaborone.

 

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Le colonne riportano in sequenza tutti i paesi tagliati dal tropico a partire dal Botswana verso ovest, dalla Namibia, al Sud America e poi Oceania, per poi tornare in Africa, dal Madagascar.

Rapido piss-stop al piccolo mercato, ancora chiuso, sorto dietro al monumento, oggi manca l'acqua e uno dei ragazzi del posto ci fornisce il rimedio tutto africano per risolvere il problema... Secchio d'acqua e via! 

Da qui, prende il comando Barbara, che è ormai padrona di Miss Sphiggy e la guida come se fosse la sua picanto nelle vie di Trastevere e mi porta fin quasi a Martin's Drift, il confine con il Sud Africa, facciamo il pieno canticchiando:

"Salakabula, spendi le pula, bibidibobidi bu!"

Mentre ci avviciniamo al posto di frontiera ci scopriamo tutti e 2 con le lacrime agli occhi, ci dispiace lasciare questo stupendo paese che ha scavato un altro solco nel cuore, con la sua gente, i suoi paesaggi e la natura, così difficile, ma affrontata col sorriso dai suoi abitanti.

Dopo 18 giorni di viaggio possiamo dire che gli unici Setswana meno che simpatici sono i poliziotti di frontiera... oddio, c'è anche la signora del Kaziikini, quella felice come Heidi a Francoforte, ma era incinta e si sa, gli ormoni giocano dei brutti scherzi!

A mezz'ora dal confine, ci fermiamo a pranzo al Baobab Padstal, dove dividiamo il nostro pranzo (hamburger e roll di pollo) con i canucci propositivi del ristorante.

Facciamo 2 chiacchiere col proprietario che ci lascia anche il biglietto da visita per darci delle dritte per quando decideremo di visitare il suo paese, compriamo del biltong di kudu e delle spezie da portare a casa

 

 

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Canuccio propositivo...
 

Da qui ci sono altre 2 ore di strada per arrivare al nostro B&B di stasera, lo stesso dove abbiamo iniziato il nostro viaggio.

Questa volta scarichiamo completamente la macchina, c'è da sistemare tutto, ma prima, spesa alla Spar per le ultime ghiottonerie, biltong, ancora spezie, la fantastica Perineise di Nando's, un barattolo di Bovril, che ormai ha preso il posto della marmite nelle mie grazie, torniamo al B&B e la nostra stanza sembra quasi come se fosse scoppiata una bomba nelle valigie...

E qui, per la prima volta in 10 anni ho visto Barbara arrabbiata con me...

Sì, cerco le chiavi di casa, palpo il bagaglio a mano e non le trovo, cerchiamo ovunque, ma non ci sono, riapriamo le valigie e niente, alla fine Barbara guarda nel bagaglio a mano e indovinate un po'... sono lì!

"MA NON AVEVI GUARDATO TU???"

No, io avevo palpato e non le avevo sentite...😢😢😢😢😢😢

Comunque, passa tutto velocemente, richiudiamo i bagagli, sistemiamo gli zaini e siamo pronti per la cena, che ci è stata servita in camera.

Riso, pollo, frutta e un dolcetto a dir poco inquietante...

 

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Inviato
19 ore fa, mouette ha scritto:

Iniziamo con birra di zenzero, birra di miglio con banana e senza banana (quelle prodotte da un tedesco per i minatori locali e chiamate "chibuku", e quelle prodotte dalla mamma di Peo con la ricetta VERA - qui ogni famiglia ha la ricetta VERA, e ovviamente sono tutte diverse), poi passiamo al vino di cocomero per finire con il colpo di grazia doppio, gin dell'Okavango e gin con i semi di mopane.

 

No, ma fatevelo un goccino! :megalol:

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