al3cs Inviato 24 Gennaio Segnala Inviato 24 Gennaio La camera sarà stata deludente, ma la giornata direi proprio di no! Cita
claudiaa Inviato 27 Gennaio Autore Segnala Inviato 27 Gennaio (modificato) 20 Giugno 2023 Ci stiamo avvicinando alla fine del viaggio, la sveglia suona relativamente presto come al solito e noi ci fiondiamo a fare colazione. Anche qui la mattina ce la caviamo egregiamente con uova, bacon e tazzona di tè e caffè. Carichiamo la Hilux, facciamo un veloce check-out e usciamo dai confini del campo, riagganciandoci alla C22 che ripercorriamo a ritroso fino alla B1, dove svoltiamo a sinistra verso sud. Da qui sono solo più una quarantina di chilometri fino all'Okonjima Nature Reserve. Okonjima è una riserva privata nata dal desiderio della Hansenn family di trovare un equilibrio tra gli allevatori namibiani e i grandi predatori, oggi copre 22.000 ettari delle scenografiche Highlands centrali e ospita anche la rinomata fondazione AfriCat, impegnata nella conservazione dei grandi carnivori, in particolare ghepardo e leopardo. La scelta di includerla nell'itinerario è stata dettata dalla possibilità di partecipare ad un leopard tracking, fiore all'occhiello delle molte attività offerte. Alcuni individui della riserva sono infatti collarizzati e al mattino e al tramonto vengono organizzati dei safari proprio nel tentativo di localizzarli. La natura ovviamente non offre alcuna garanzia di vederli, anche perchè gli animali vagano comunque liberi e sono totalmente autonomi nella caccia, nell'accoppiamento e nella scelta del territorio, ma le probabilità di avvistare un leopardo qui sono decisamente più alte che altrove. Arriviamo alle 9:30 al primo gate del parco, sempre presidiato da ranger, dove facciamo una sorta di pre check-in. Procediamo quindi fino al cancello principale che apriamo e chiudiamo dietro di noi (premendo un comodissimo pulsante ad altezza guidatore!). Da qui sono solo più una decina di chilometri su strada sterrata ma ottimamente tenuta, dove i cartelli stradali ammoniscono dell'attraversamento di ghepardi, leopardi e pangolini. Arriviamo al The Barn, la meravigliosa struttura centrale del Plains Camp che serve da ristorante, lounge e area comune. Ci accoglie Marco, gentilissimo, che ci mostra tutto il complesso. L'ambiente è incantevole, curatissimo, decisamente african-chic! Nell'attesa che la nostra "room" sia pronta, ci godiamo in assoluto relax il sole, gli ampi divani e la vista confermando il leopard tracking delle 15:00. La nostra Classic Room, di cui prendiamo possesso poco dopo, supera le aspettative, si tratta in realtà di uno chalet indipendente, arredato in maniera squisita, con bagno enorme e vista sulla pianura circostante. In lontananza vediamo subito una simpatica famiglia di facoceri. Torniamo poi al The Barn dove ci concediamo, finalmente sedute (oltre chè, devo ammettere, "servite e riverite" dal gentilissimo personale) anche un veloce pranzo riempiendoci gli occhi della la natura sconfinata davanti a noi. Ci stiamo davvero rigenerando. L'orario fissato per il leopard tracking arriva in un attimo e, anzi, ci troviamo una mezz'oretta prima per il coffee time e il briefing. Ci hanno diviso in tre jeep, ognuna assegnata ad una guida e ognuna impegnata nella ricerca di uno specifico leopardo collarizzato. Il nostro è Neo, uno dei maschi più longevi della riserva. Noi siamo elettrizzate, facciamo la conoscenza del nostro driver e di un'altra coppia di ragazzi (sulla jeep saremo quindi solo in quattro ospiti) e partiamo. Passiamo subito la fence che separa i confini del Plain Camp con quelli della riserva vera e propria entrando così nel territorio dei grandi felini. Durante il tracking è possibile fare off road e anzi, la nostra guida ama definirsi anche un po' giardiniere dal momento che è dotata di grandi tenaglie per tagliare qualche ramo che dovesse impedire il passaggio del nostro mezzo. Raggiunta l'area dove abitualmente Neo è territoriale, la guida tira fuori il localizzatore radio spiegandocene attentamente l'utilizzo. Il collare non permette di geolocalizzare il leopardo ma unicamente di individuarlo tramite frequenza radio, una specifica per ogni individuo. Il tracking consiste quindi nell'affidarsi al bip-bip emesso dall'antenna che si intensifica man mano che ci si avvicina, procedendo per tentativi. Le probabilità di avvistamento sono del 50-50. Facciamo quindi più giri in corrispondenza delle piste principali fino a quando, dopo circa un'ora - e questo dà l'idea di quanto sia sconfinata la riserva -, la guida capta il segnale che sembra collocare l'animale fittamente nascosto nel bush. Proviamo quindi ad addentrarci anche noi, una sforbiciata di qui e una sforbiciata di là, raggiungiamo una sorta di radura. Dal segnale radio Neo è qui da qualche parte. La nostra guida spegne il motore e si mette in ascolto, scrutando tra la fittissima vegetazione da cui siamo circondati. Finalmente, dopo qualche interminabile minuto, ce lo indica! E' a meno di dieci metri da noi ma così perfettamente mimetizzato che sarebbe stato veramente impossibile individuarlo senza l'aiuto di occhi esperti. Sta dormendo e, non potendo avvicinarci oltre, vediamo solo la testa. Passano i minuti e pian piano assistiamo al risveglio del...gattone! Proprio come un micione troppo cresciuto, Neo tende le orecchie, alza la testa, sbadiglia e si stiracchia usando un tronco come tiragraffi. Emozionante! Successivamente, in pochi passi sfila a qualche metro da noi, senza degnarci di uno sguardo, e scompare nuovamente nel bush. A quel punto la guida rimette in moto ed usciamo dalla radura di rovi, sperando di incrociarlo in un punto di savana più aperta. Per fortuna non dobbiamo aspettare molto e come un'apparizione ecco che si mostra in tutta la sua bellezza. Siamo al settimo cielo, poter ammirare con calma quello che, senza dubbio, è il più affascinante ed elusivo dei big five è un privilegio raro. Lo seguiamo con lo sguardo fino a quando non scompare nuovamente tra il bush. La guida ci asseconda ancora e si sposta abilmente fino ad una posizione dove ce lo troviamo ancora una volta davanti. E Neo ci regala ancora un po' della sua aurea, attraversando placido l'erba bassa, sfilando fiero verso i cespugli. "...and just like magic, he's gone! ...now let him be" sentenzia la guida. E noi ti lasciamo andare, meraviglioso Neo, padrone delle Plains, augurandoti lunga vita! Abbiamo il cuore a mille e siamo incredule per questo incontro davvero magico. E non c'è miglior conclusione a questa magnifica esperienza che il classico sundowner! Brindiamo con spumante e gin&tonic da una posizione davvero mozzafiato con una vista a perdita d'occhio sui 22mila ettari della riserva. Ho poche parole per descrivere questo tramonto che è sicuramente uno dei più belli della mia vita e affido le emozioni di quel momento a questa citazione tratta da La Mia Africa "il respiro del panorama era immenso. Ogni cosa dava un senso di grandezza, di libertà, di nobiltà suprema... Lassù si respirava bene, si sorbiva coraggio di vita e leggerezza di cuore." ... continua. Modificato 27 Gennaio da claudiaa 4 Cita
claudiaa Inviato 27 Gennaio Autore Segnala Inviato 27 Gennaio ...prosegue. Ritorniamo al The Barn davvero entusiaste e salutiamo la nostra guida con una meritatissima mancia e la promessa, l'indomani, di fare con lui la Endangeres Species Drive del mattino, altra chicca offerta da Okonjima, che si concentra sulla ricerca di tre specie di mammiferi piuttosto speciali: l'otocione, la iena bruna e il rinoceronte. Rientrate al nostro chalet ci godiamo una meritatissima doccia nel nostro bagno principesco. L'esperienza del leopard tracking è stata elettrizzante e, nel contempo, trovarci in questa struttura di primaria bellezza e comfort ci fa sentire speciali e coccolate. Andiamo a cena a piedi, dove ci pappiamo, dopo l'entree, un gran filetto con verdure, dolce e vino. Il tutto in un ambiente e servizio sempre a livelli top, decisamente ben oltre quelli a cui siamo abituate durante i nostri viaggi. Tornando in camera dopo cena, con il buio, illuminiamo i nostri passi con la frontale e ci prendiamo un bello spavento quando incrociamo un gruppo di zebre che sta tranquillamente brucando dietro la nostra casetta. La notte ci svegliano a più riprese due sciacallini che si contendono la cena, facendo un gran baccano proprio sotto la nostra finestra. Le ossicina che troveremo sparse la mattina dopo ne sono la prova! Domani mattina sarà ancora safari e poi toccherà tornare a Windhoek. Buonanotte Neo, buonanotte Africa. 4 Cita
luisa53 Inviato 27 Gennaio Segnala Inviato 27 Gennaio Bellissima esperienza!Inviato dal mio 2201117TY utilizzando Tapatalk 1 Cita
pandathegreat Inviato 28 Gennaio Segnala Inviato 28 Gennaio Il leopardo da veramente un sapore diverso a tutto il viaggio! 1 Cita
claudiaa Inviato 10 Febbraio Autore Segnala Inviato 10 Febbraio 21 giugno 2023 Questa mattina sveglia alle 6:00 per partire alle 6:30, mezz'ora prima dell'alba, per la Endagered Species Drive. Approfittiamo del coffee time, generosamente offerto nella louge del The Barn, giusto per bere qualcosa di caldo e stuzzicare qualche muffin, la colazione vera e propria la faremo al nostro rientro. La temperatura sulla Landrover scoperta è veramente bassa ma abbiamo indossato tutti gli strati che avevamo e le copertine di pile qui ad Okonjima hanno il plus che sono leggermente cerate quindi proteggono anche dal vento e, soprattutto, stanno belle ferme senza svolazzare. Procediamo in una zona della riserva diversa da quella che abbiamo battuto ieri alla ricerca di Neo e vediamo subito giraffe e gnu oltre ad una simpatica lepre, definita simpaticamente un "Leopard's muffin" dalla nostra guida! La luce è meravigliosa e la natura si sveglia in tutta la sua forza e splendore. I colori in particolare sono assoluti: l'azzurro del cielo, il verde della vegetazione, il giallo dell'erba bruciata dal sole e il rosso della terra. Siamo alla ricerca della prima delle tre specie "endangered": l'otocione o bat-eared fox, una specie di volpe distintiva dell'Africa Subsahariana, in particolare di Sudafrica, Namibia e Botswana. È conosciuta per le sue orecchie insolitamente grandi, che le danno il nome e che svolgono un ruolo pratico nella sua sopravvivenza poiché sono fondamentali per rilevare piccoli insetti come le termiti, che costituiscono la maggior parte della loro dieta. La nostra guida ci conduce nel suo habitat preferito: si trovano infatti spesso in aree con terreni relativamente pianeggianti, sabbiosi, dove possono scavare tane o rifugi dove dormire durante il giorno. Dopo tanti giri a vuoto, proprio quando stavamo per perdere le speranze, ecco che riusciamo a vedere una coppia anche se, purtroppo, davvero molto lontana. Comunque soddisfatti, proseguiamo quindi l'esplorazione della riserva fino a trovare un'altra stupenda coppia, questa volta di magnifici rinoceronti bianchi, sorvegliata praticamente a vista dai ranger. Sono incredibilmente passate già tre ore e dobbiamo tassativamente tornare al The Barn dove arriviamo giuste giuste per fare colazione, bonariamente redarguite dalla receptionist con la quale abbiamo fatto nel frattempo amicizia. Ci godiamo un'ottima omelette, acquistiamo due bellissime giraffe in legno dipinte a mano che oggi fanno bella mostra a casa, ed è purtroppo ora di fare il check-out. Non saremmo più volute andar via: due giornate piene qui non sarebbero state affatto di troppo. Approfittiamo ancora un secondo del wi-fi per fare il check-in sull'App di Qatar per l'indomani e, caricata la Hilux, percorriamo la strada del ritorno letteralmente con le lacrime agli occhi. Speriamo con tutto il cuore che sia solo un arrivederci. I 200 km che ci separano da Windhoek scorrono lenti, arrivate in città facciamo un rabbocco al carburante e ci facciamo dare una veloce lavata esterna all'auto. Ci concediamo poi una sosta al Namibia Craft Center, interessante centro che raccoglie diverse proposte di artigianato e prodotti locali, e poi andiamo a fare il check-in al solito Chameleon Backpacker Hostel. Una volta in camera, montiamo e rimontiamo i borsoni per essere pronte per il volo di rientro l'indomani. Non abbiamo minimamente voglia di uscire a cena e diamo fondo alle ultime riserve della cambusa improvvisando un aperitivo con qualche snack e due birre. 22 giugno 2023 Purtroppo non c'è molto da raccontare sulla giornata di oggi, il nostro volo parte dall'aeroporto Hosea Kutako alle 13:30 così abbiamo tutto il tempo di alzarci e fare con calma colazione in ostello. Percorriamo gli ultimi chilometri fuori Windhoek fino alla Safari Car Rental con il magone: lasciare la nostra Hilux segna definitivamente la fine del viaggio. E' sempre Joel che dal rental ci porta davanti al terminal dell'aeroporto, lo ringraziamo profusamente per tutti gli ottimi consigli di guida e lui ridendo ci risponde che la prossima volta dovremo scegliere per forza la soluzione con la tenda sul tetto! E' veramente ora: imbarchiamo il borsone più grande, facciamo i controlli e ci dirigiamo verso il gate. Pranziamo con un meat pie, che purtroppo non è paragonabile a quello acquistato a Solitaire (sigh!) scambiando due chiacchiere con una coppia di italiani anche loro di rientro dopo due settimane con un bush-camper. Ci imbarchiamo e nel momento esatto in cui l'aereo si solleva da terra, un nodo si stringe in gola e una sensazione di malinconia dolce e inquieta prende piano piano forma. Chiudo gli occhi, il cuore si perde in un abbraccio silenzioso con quella terra selvaggia e misteriosa ed il mal d'Africa torna ad essere un desiderio che cresce insieme alla promessa di ritornare. 4 Cita
mouette Inviato 10 Febbraio Segnala Inviato 10 Febbraio Otocioni Ragazze, è ora di Botswana!(mi hai fatto venire un attacco di africhite che levati ) Inviato da Hogwarts 1 1 Cita
pandathegreat Inviato 10 Febbraio Segnala Inviato 10 Febbraio 3 ore fa, mouette ha scritto: (mi hai fatto venire un attacco di africhite che levati ) Dillo a me, che sto facendo l'album... 1 Cita
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