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Uganda 2016, nel cuore dell'Africa


MagicJ69

Messaggi raccomandati

 

Quello che posso consigliare è forse di non attendere troppo se è una meta in programma .. sto notando che c'è una tendenza ad aumentare i prezzi dei parchi e soprattutto dei permessi per gorilla e scimpanzè.. magari riuccire ad andare prima di giugno, per chi può,  non sarebbe male.. si risparmia un pò (essendo bassa stagione, anche i permessi costano meno) considerando che, tra le altre cose, c'è anche il dollaro in risalita..

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Fantastico. Nostalgia enorme. Certo che come avvistamenti siete stati fortunati......ma la fortuna bisogna sapersela cercare.

Noi 4 ore prima di vedere i gorilla e non siamo riusciti a vedere gli scimpanzé......ma che posti.

Hai ragione è un posto meraviglioso che non può durare, anche le Murchinson e il Kazingacsonondestinati quasi a sparire se finirà il progetto diga appena a monte.

Ho voglia di raccontarcela dal vivo.....la cantina è sempre piena

un abbraccio

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pronto a partire per Myanmar  dal 30/12 al 9 gennaio.......ma poi mi fermo .....

stavo già programmando o Madagascar (ed il tuo diario me lo sono spazzolato) o il centro di Sri Lanka con un po' di mare.....

 ma problemi di mami di suoceri mi fanno pensare che è meglio soprassedere e pensare poi  ad aprile maggio e vedere come butta.

 mal che vada mi ispira sempre un Romania Nord - Slovacchia - Cracovia - Lipsia - Berlino e poi vedere oppure spararsi fino a san Pietroburgo.... un On The road europeo in alcuni Paesi che conosco poco (ungheria, estonia repubblica ceca già fatti bene bene).

 Ma della serie si parte e poi si decide..... 

Ma all'ultimo....dai speriamo che le cose si sistemino

 Ti aspetto con gennaio/ febbraio SUL SERIO...non solo parole..... tanto fra 10 giorni si fa il grande passo............dal 23 entro con lo sconto al cinema:51_scream: ;)

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Su qualche Paese o città europea (tipo Slovacchia e Cracovia in particolare) posso magari darti qualche info visto che le ho abbastanza fresche e scrivendo il diario sto rivivendo un pò io stesso il viaggio.. ma anche su qualche altra località magari abbiamo qualche ricordo..

Nel frattempo ti invidio per il finale d'anno..

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10 giugno - Batwa e viaggio fino a Lake Mburo

 

La partenza è prevista con una certa calma ma ormai il ritmo è quello.. praticamente ci svegliamo con il più assoluto silenzio intorno e ne approfittiamo per sistemare i bagagli e per stare un po’ sul terrazzo a guardare monti e vulcani intorno.

nel frattempo arriva Julius che inizia a preparare la colazione con il sempre presente Adbel.

 

Ed eccoci tutti insieme.. il caffè ci vuole, ma anche la frutta è sempre presente.. finita la colazione, siamo ai saluti.. ma probabilmente ci rivediamo più tardi..

 

Il programma di oggi prevede la visita al villaggio Batwa ma, prima di andare, ci fermiamo a comprare del mais.. ne hanno bisogno e non ci tiriamo certo indietro.

Lasciamo Kisoro e poco dopo deviamo sullo sterrato che porta nei pressi del villaggio.. da qui c’è un altro breve tratto a piedi da percorrere.

 

L’orario è un po’ insolito ma la gente del villaggio è già in giro.. con i nostri due sacchi di mais (25 kg ciascuno) arriviamo in questa realtà molto particolare…

la polvere non manca ma forse è la cosa meno grave.. niente acqua, né corrente elettrica.. e la terra su cui stanno non è loro proprietà ma “gentilmente” concessa.

 

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Il nostro arrivo è ben accolto.. ci presentano al capo villaggio.. a lui lasciamo i sacchi prima che pian piano si avvicinano anche donne e bambini.. le condizioni, comprese quelle igienico sanitarie ci fanno pensare quante cose ci siano ancora da fare in queste terre.. o forse nel mondo.

 

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Nel frattempo tiriamo fuori anche alcuni vestiti che abbiamo portato con noi (soprattutto per bambini), alcuni dei quali anche grazie ad amici che avranno certamente la gratitudine di queste persone ed il nostro ringraziamento.. inutile dire che in poco tempo distribuiamo tutto ciò che avevamo.. speriamo di aver in qualche modo dato qualcosa in più a queste persone.

 

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Ci mettiamo comodi ed il capo villaggio ed un altro paio di uomini si intrattengono con noi..

nel frattempo c’è un po’ di movimento.. cominciano ad arrivare altre persone ma si sentono rimbombare i primi colpi di tamburo.. iniziano musica e canti.. arrivano altri abitanti del villaggio ed il gruppo diventa più numeroso..

sarà certamente uno spettacolo che viene ripetuto in occasione delle visite dei turisti.. molti ballano, qualcuno resta a guardare (noi).

 

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Dopo alcuni minuti di pausa le danze ricominciano e questa volta non si può dire di no ad un invito.. alcuni sembrano quasi spiritati ma unirsi a loro è davvero divertente.. è Letizia la prescelta e si trova nella simpatica “morsa” di due uomini che le spiegano (più o meno) passi e movimenti.. ma soprattutto i salti..

la danza è piuttosto frenetica, movimentata e non poco faticosa.. partecipano tutti, uomini, donne e bambini.

 

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Finite le danze il ringraziamento è reciproco, con stretta di mano finale.. è stato un piacere condividere questi momenti..

 

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Viste le condizioni è inevitabile che qualcuno chieda anche la “mancia”.. ma non bisogna cedere..

i soldi finirebbero probabilmente in alcool e gioco.. qualche acquisto dei loro souvenir può essere però un modo per dare un altro piccolo contributo.. è davvero difficile dire di no guardandosi intorno.

 

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Ed è giunto il momento andare.. salutiamo e cominciamo ad avviarci verso l’auto.. abbiamo ancora tante cose ma soprattutto km da fare.

Ci accompagnano praticamente tutti, una lunga coda di persone che continuano a cantare e ballare..

 

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Ma ora ci siamo davvero.. saluti finali e siamo di nuovo in macchina con le ultime foto che sembrano mostrare due mondi diversi che si trovano nei canti e balli, soprattutto degli adulti, e nelle espressioni di tanti altri, soprattutto dei più piccoli.

 

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Un’altra esperienza che ricorderemo.. certamente insieme ai volti delle persone e soprattutto agli sguardi così mesti, quasi come se gli avessero rubato il sorriso, dei bambini.

 

 

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..continua..

 

Prima di riprendere la statale riportiamo indietro Abdel, rimasto sempre con noi e di grande aiuto per parlare con i Batwa..

La strada che dobbiamo percorrere non è poca.. circa 300 chilometri prima di raggiungere il parco di Lake Mburo..  ma sappiamo già che probabilmente ci vorranno almeno 6-7 ore..

Ovviamente lungo la statale non manca qualche sosta… la vista della gru coronata è una delle varie occasioni così come quando attraversiamo alcuni agglomerati o cittadine tipo Kabale (All saint church) da cui si devia verso il Ruanda.. ma forse sarà per un altro viaggio..

 

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Proseguiamo in direzione Kampala, incontrando spesso biciclette cariche di frutta (banane e ananas soprattutto, ma anche qualcosa di più pesante come le patate).

Ritroviamo anche Julius che era partito presto per i suoi affari.. ci attende lungo la strada per un saluto e per lasciarci un gentile pensiero.. una confezione di caffè ugandese.. un gesto che apprezziamo molto.

 

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Proseguiamo il viaggio e poco prima dell’una siamo a Mbarara, una città piuttosto grande e famosa soprattutto per il mercato della frutta.. è uno centri economici e finanziari più importanti del Paese..  e si vede anche dal traffico e dal caos .

Sosta all’ufficio cambi per avere qualche scellino in più prima di fermarci per il pranzo.. l’Agip motel non è male… servizio a buffet, con varie scelte.. ne approfittiamo ma senza esagerare.

 

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Un’altra ora di strada, con centri abitati dove c’è sempre un mercato presente lungo la strada, e raggiungiamo la deviazione per il parco..

 

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La polvere c’è sempre.. ed insieme a lei le persone che vediamo camminare lungo la carreggiata.. la gente che vive qui è abituata e forse non è il peggior male..

il paesaggio è a tratti brullo, con diverse piantagioni di banane… ed ritroviamo anche le ankole con le loro lunga corna..

 

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ma ormai ci siamo… siamo quasi al gate.. tra poco inizieremo un altro safari.

 

 

 

 

 

 

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Safari a Lake Mburo N.P.

 

Il Sanga gate è il nostro punto d’ingresso per il parco.. mentre aspettiamo le formalità ci sono le immancabili e  simpatiche monkeys a farci sorridere e trascorrere i 20 minuti di attesa..

L’auto è pronta.. sedili sistemati ed iniziamo il safari.

 

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Ritroviamo animali già visti come zebre, facoceri ed antilopi.. in questo parco è difficile incontrare felini.. le popolazioni intorno, infatti, per difendere i loro animali, fonte di sostentamento, hanno pensato bene di avvelenarli o comunque di farne fuori un bel po’.. e ci sono riusciti..

ma è una questione di sopravvivenza e così, in pratica, ne sono rimasti solo pochi esemplari.. quasi una rarità.

 

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Durante il safari, però, attraversando il parco, vediamo anche vari tipi di uccelli, alcuni con colori che è difficile non notare.. in lontananza, anche se un po’ nascosti da alberi ed arbusti, ci sono alcune giraffe e bufali..ma non andiamo fuori itinerario.. li conosciamo abbastanza.

Gli avvistamenti si ripetono con spesso ma sono oramai quasi sempre i soliti ignoti, anche se ci offrono sempre qualche spunto differente.

 

Il giro non ci offre molte novità e resta pur sempre bello vedere gli animali nel loro habitat naturale… e qualche emozione non manca quando qualcuno decide di attraversare all’improvviso la strada.. anche senza strisce pedonali!!!

 

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I resti di qualche animale che forse ha rappresentato il pranzo di qualcuno o magari rimasto lì in attesa della pensione e lo sguardo di alcuni animali che ci fissano mentre passiamo sono le ultime cose che vediamo prima di muoverci verso la strada di ritorno ed il gate.

 

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Dopo circa due ore infatti ci avviamo verso l’uscita, ritrovando comunque qualcuno che continua a guardarci..

ma, anche dopo il gate del parco, sulla terra che praticamente è dei villaggi intorno, vediamo ancora zebre, antilopi ed un'altra mandria di ankole.

 

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Lo sterrato ci permette intanto di vedere la nostra accomodation, proprio in cima ad una collina che sovrasta il parco.. immaginiamo che il panorama, da lassù, non deve essere male.. ed intanto cominciamo a salire..

Poco dopo le sei siamo al nostro camp, l’ Eagle Nest lodge.

 

 Il benvenuto arriva con i ragazzi dello staff che prendono i nostri bagagli mentre noi andiamo nella hall (all’aperto) per gustarci un bel succo di anguria.. un’abitudine che ovviamente non ci dispiace, soprattutto una giornata di viaggio, mentre ci godiamo anche una magnifica vista in attesa di andare nelle nostre tende.

 

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Il camp è bello e le tende ci riservano una piacevole sorpresa.. bagno con doccia che si trova appena dietro la tenda, ben coperto.. in pratica una specie di stanza a cui si accede semplicemente tirando su la zip dall’altro versante.. non c’è neanche bisogno di uscire.. molto apprezzato.

 

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Ci intratteniamo qualche minuto a scambiar due chiacchiere con il ragazzo che ci aveva portato i bagagli.. giovane e simpatico.. chiediamo qualche info e, prima di sistemarci, portiamo batterie e cellulari a caricare nei pressi del bar .

La cena è fissata per le 19,30 ma prima di uscire è necessaria l’operazione repellente, visto che i mosquitos sembra che non siano molto amichevoli..

 

La cena non è male.. zuppa di cipolla, carne con patate, frutta.. qualche chiacchiera in attesa che le ricariche fossero tutte completate  e poco dopo prima delle dieci siamo già in tenda.. anche perché alle 22,30 dovrebbero levare la corrente..

 

Chissà se anche qui avremo qualche visita notturna.. difficile, ma non si sa mai..

 

 

 

Modificato da MagicJ69
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11 giugno - L'ultimo giorno.. con tanta roba

 

E’ il nostro ultimo giorno.. ed il programma di oggi è comunque fitto e vario..

safari a piedi, giro in barca per vedere il becco a scarpa e poi via, verso, Entebbe, prima del trasferimento in aeroporto dove ci aspetterà una lunga attesa prima del volo che è alle 03,55.

 

Ovviamente la sveglia è molto presto..  il safari inizia alle 7 e così alle 6 tutti a far colazione.. i bagagli sono praticamente pronti e mentre ci dotiamo delle giuste energie con omelette, pancake con formaggio, frutta e caffè, lo staff ci porta i bagagli verso l’auto dove ritroviamo il ragazzo con cui avevamo piacevolmente intavolato due chiacchiere ieri sera.. un piccolo pensiero ed una canotta da basket (ci aveva raccontato di essere un appassionato) sono il modo migliore per ringraziarlo della gentilezza che vediamo ricambiata con un bel sorriso.. ed è sempre una bella sensazione..

 

Superato il gate, ci incontriamo con il ranger che ci guiderà lungo il walking safari..  è armato (non si sa mai!!!), e, puntuali, poco prima delle 7, iniziamo la nostra camminata nel bush.

Il parco ovviamente è lo stesso del giro di ieri ma a piedi è un’altra sensazione.. anche qualche timore iniziale ma alla fine sono probabilmente gli animali ad avere più paura di noi.. zebre ed antilopi d’acqua sono i primi incontri.. il sole ancora non si vede e la luce non è tanta..

 

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Il parco non ha molti “big” e la maggior parte degli animali tendono a non venirci incontro.. la paura dell’uomo è sempre presente.. anche per quelli che si trovano lontano da terra..

 

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Qualche carcassa ci lascia un po’ perplessi ma, in realtà, sarebbe un evento eccezionale incontrare un predatore o comunque un felino, anche perchè quei pochi si trovano in una zona molto distante da qui. Il ranger ci spiega infatti che c’è l’idea di un ripopolamento e che, da qualche parte,  ci sono alcune iene e leopardi.. di leoni, appunto, un solo sopravvissuto.

La speranza è comunque che magari qualcuno si sia spostato.. un mix tra il desiderio ed il timore di incontrarli a distanza ravvicinata..

ma la nostra camminata in realtà si rivela molto tranquilla, con gli animali che osservano il nostro passaggio.

 

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Zebre ed uccelli sono quelli che incontriamo con più frequenza… varie specie e dimensioni, tra cui le belle gru coronate (in generale, di certo questo Paese sembra offrire diversi aspetti interessanti per chi ama il bird watching).

 

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Camminiamo per circa un’ora e mezza prima di ritrovare Ronnie e rimetterci sulla strada per fare l’ultimo, seppur breve, game drive durante il quale però non manca qualche altro incontro curioso prima di raggiungere l'uscita.

 

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Gi ultimi animali che incontriamo, appena fuori dal gate, sono ancora le zebre, che sembrano aspettarci lungo la strada per darci il saluto di commiato per poi disperdersi, insieme alle lunga corna di un gruppo di ankole.

 

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E siamo di nuovo sullo sterrato che ci porterà fino alla statale..  

non ci sono cose particolari, tranne un grosso impianto industriale di colore blu che è impossibile non notare.. il resto è sempre la polvere che si alza al nostro passaggio lungo questa strada a tratti anche monotono e tale dare un effetto quasi soporifero.

 

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..verso lo shoebill

 

Lasciato il parco, proseguiamo sulla statale e nel frattempo comincia a sentirsi l’effetto sveglia… a turno, la palpebra cala un po’ per tutti..

 

Lungo la strada le bancarelle e venditori sono le cose che incontriamo più spesso, soprattutto in prossimità dei centri abitati.

 

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Facciamo anche qualche sosta..

la prima è presso un baracchino che espone delle strane sfere di color arancione e giallo.. l’immagine è molto curiosa..

si tratta di una specie di burro che viene conservato in questi contenitori (sembra legno!!!).. non sarebbe male prenderne qualcuno ma c’è ancora troppo tempo prima di ripartire e non crediamo che possa arrivare ancora commestibile.. e qui troviamo anche due simpatici piccoli venditori..

 

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La strada ci offre poi altre scene con banchi di patate (gialle e rosse), pesci, carbone, frutta.. 

si può trovare davvero di tutto.. ovviamente dipende anche dalle zone..

 

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Il viaggio è lungo e dopo oltre due ore di macchina, superato il fiume Katonga ed una piccola cittadina di nome Kayabwe, ritroviamo il cerchio bianco che avevamo incontrato al Queen Elizabeth…

è mezzogiorno, e siamo di nuovo all’equatore.

 

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La sosta è praticamente d’obbligo.. sia per il punto che per il pranzo.. soprattutto per Ronnie visto che noi non abbiamo molta fame.. un po’ di frutta è più che sufficiente per fare uno spuntino.

 

Qui ci sono molti negozi e ristoranti.. mentre Ronnie si rifocilla noi facciamo un giro per gli ultimi acquisti ed ovviamente qualche foto.. ci sono diverse cose interessanti, anche se è sempre un luogo molto turistico..  inevitabili trattative per il prezzo e scelta secondo la simpatia del venditore..

 

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Individuiamo il negozio che ci ispira e facciamo i primi acquisti.. facciamo un giro su entrambi i lati della strada per vedere se c’è magari qualche altra cosa interessante.. ma la prima scelta è quella vincente.. però, quando torniamo il tipo non c’è..

Nel frattempo, proprio accanto, c’è una signora che ci invita ad entrare.. è normale, ognuno cerca di vendere qualcosa.. mentre diamo un’occhiata c’è un bambino che ci osserva.. una foto e un po’ timidamente sorride e si avvicina.. è il figlio della signora del negozio..

 

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Gli regaliamo alcuni miniritter (sempre loro!!!).. lui è contento ma sembra molto incuriosito dalla macchina fotografica.. inizio una specie di minicorso volante e gli faccio scattare una foto a sua madre..

sembra una banalità ma in certe situazioni basta poco per far felici le persone..

 

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...bello vedere la gioia del bambino ma anche il sorriso della mamma mentre guardano la foto scattata..

 

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Il contatto con le persone è sempre uno dei momenti più belli dei viaggi ma, spesso e purtroppo, durano poco..

 

Dopo la sosta (circa un’ora e mezza) riprendiamo a muoverci.. e qualcosa di curioso spunta sempre, soprattutto tra le bancarelle..

 

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Percorsi alcuni chilometri lasciamo la strada principale e prendiamo la deviazione su uno sterrato che indica Mitala Maria.. strada davvero brutta e lavori in corso, con il passaggio di auto e camion che alzano tanta di quella polvere quasi da non vedere..

Dopo aver superato una zona chiamata Mpigi, infatti, polvere ed il suo colore rosso sembrano non abbandonarci più..

ci sono momenti in cui praticamente dobbiamo rallentare quasi fino a fermarci e su tratti sconnessi che creano qualche difficoltà anche a Ronnie..

 

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....ma è l’unico modo per raggiungere il posto da cui inizieremo l’ultima escursione di questo viaggio... la gita in barca per vedere lo shoebill, o meglio, l’uccello con il becco a scarpa.

 

 

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  • 2 settimane dopo...

..ultimo giorno... continua..

 

I chilometri sono pochi ma, da quando lasciamo la statale, impieghiamo circa un’ora per arrivare al molo di partenza.. ma alla fine eccoci a Mabamba swamps.

Il cielo purtroppo è coperto ed è bene portarsi qualcosa di impermeabile.. siamo in una specie di palude, e non è l’ideale trovarsi sotto l’acqua.

Qualche foto prima di partire ed eccoci sull’acqua.. viene anche Ronnie e così siamo 7 (ci sono anche altri due ragazzi)..

 

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Navighiamo incontrando ninfee e diversi uccelli ma per circa mezz’ora di “scarpe” non ne vedono..

non mancano comunque piccole distrazioni che ci fanno scivolare sull’acqua di questa specie di palude, anche se sempre con l’occhio vigile ma soprattutto con la speranza che non sia una di quelle giornate NO…

 

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Per fortuna i timori svaniscono di lì a poco… solitario, nel mezzo di un ampio spazio, lo vediamo… spegniamo i motori e restiamo fermi lasciandoci un po’ trasportare dall’acqua…

 

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ma siamo ancora lontani e quindi, molto lentamente, con qualche remata, cerchiamo di avvicinarci il più possibile..

ci sono punti troppo bassi ed è meglio non rischiare.. né si può scendere.

 

Restiamo praticamente quasi immobili per circa un’ora.. non è certamente il più bello degli uccelli ma è davvero molto curioso.. ci ricorda il film con “Howard”, il papero spaziale.

 

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Per tutto il tempo lo shoebill resta immobile.. sembra imbalsamato..

giusto un paio di movimenti che si notano perché solleva le zampe.. l’importante però è averlo incontrato.

 

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Le ultime foto ed arriva il momento di tornare alla base, senza tralasciare qualche altra curiosità che questa gita ci offre..

 

Due ore in acqua comunque interessanti anche per qualche altro esemplare incontrato lungo il canale.. peccato per il cielo coperto e quindi la quasi assenza di luce per far risaltare alcuni colori..

 

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Sono quasi le 16,30..ultime foto ed eccoci di nuovo a terra..

 

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Questa gita segna la fine del nostro programma escursionistico.. e praticamente del viaggio.. ma prima del volo ci sono ancora diverse ore.

 

 

 

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  • 2 settimane dopo...

 

La fine del viaggio

 

Riprendiamo lo sterrato (altri 45 minuti di african massage versione strong e polvere) fino alla statale.. le  ultimi immagini di questa realtà rurale...

 

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..mezz’ora circa e vediamo Entebbe.. c’è traffico, anche se non sembra esagerato.. ma abbiamo davvero tanto tempo..

Percorriamo un po’ di strada intorno al lago fino ai giardini botanici da cui poi deviamo per raggiungere la guest house..

 

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da qui ci muoveremo definitivamente verso l’aeroporto.

La zona è interna.. il lago si vede ma non è vicino.. mancano più di 8 ore e ne approfittiamo per fare il check-in on line, visto che non c’è stata la possibilità di farlo prima (la wifi non si incontra spesso).

 

Restiamo al Lake View fino alle 21, cenando con un po’ di pollo o pesce accompagnati da patate fritte.. bagagli in macchina e via, verso l’aeroporto.

Per l’imbarco manca davvero tanto e l’aeroporto di Entebbe è piccolo.. ed è anche in ristrutturazione.

Saluti con Ronnie e siamo dentro.

 

Ne approfittiamo allora per darci una rinfrescata.. per fortuna c’è la wifi della caffeteria Craine e la TV con canale italiano, su cui sono sintonizzati, che ci permettono di passare un po’ di tempo.. e troviamo anche il modo di spendere gli ultimi scellini in caffè, bibite e qualche altra “porcherias”.

 

L’accettazione aprirà alle 00,30 ma quando andiamo al piano superiore praticamente c’è ancora poca gente e nessuno dello staff… giunta l’ora, siamo diventati in tanti.. fila per lasciare i bagagli ma, tutto sommato, abbastanza rapida..

Per passare il tempo siamo indecisi se andare già all’interno della zona imbarchi (considerato quello che c’era sotto) oppure uscire… alla fine decidiamo di entrare e... sorpresa!!

La zona internazionale è piena di negozi, duty free e ristoranti.. la sala dove riposare un po’ è grande e ci sono anche diversi attacchi per cellulare, wifi compresa.. 

a saperlo prima.

Qualche acquisto ci sta (soprattutto per i fumatori, la stecca di Marlboro a $ 22 è un affarissimo).. il tempo passa ed eccoci al momento dell’imbarco.

 

Il viaggio si sta per concludere.. o forse praticamente lo è.. l’aereo si stacca dalla terra d’Uganda, un ultimo saluto e dopo alcune ore stiamo atterrando a Istanbul.. come all’andata, abbiamo ingannato il tempo tra film, rinfresco e dormitine.

L’aeroporto di Istanbul lo conosciamo.. il giro tra i vari negozi si ripete.. caffè, snack, i mini assalti ai negozi con i dolcetti per l’assaggio (lokum) e relax, guardando gli aerei in movimento.

 

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Gate aperto.. siamo pronti.. controlli Ok e siamo dentro.. fuso a parte, tra un paio d’ore saremo in Italia.

Turkish non smentisce la qualità del servizio..

E ci siamo.. ecco la vista di Bologna...atterraggio e poco dopo arrivano anche i bagagli..

 

Chiamata al parcheggio per farci venire a prendere e ritirare l’auto.. i chilometri in tangenziale sono gli ultimi di questo viaggio.

 

Salutiamo Cinzia e Roberto, i nostri simpatici e piacevoli compagni di viaggio, che avranno ancora un paio d’ore di strada, e siamo di nuovo a casa..

ci aspetta un classico… telefonata al nostro fornitore di fiducia e pizza.

 

E’ stato davvero un bel viaggio.

 

 

 

 

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  • 2 settimane dopo...

Grazie Luisa, fa piacere leggere l'apprezzamento.. non sono uno scrittore ma spero sempre di riuscire a dare l'idea dei luoghi e magari qualche informazione utile..

PS. Come la solito posterò poi le mie top e quello che magari è stato meno interessante.. per me, ovviamente, visto che è sempre tutto molto soggettivo.

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