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Uganda 2016, nel cuore dell'Africa


MagicJ69

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In pratica è stata una vacanza dedicata al safari fotografico, che spettacolo! 

Ma quella specie di aquila dalla testa bianca africana cos'è? :hmm:

 

19 minuti fa, MagicJ69 dice:

(indovinate un pò la foto "incriminata")..

 

:Eeek: 

 

Io ho visto un elefante con 5 zampe! 

 

:lolroll::lolroll::lolroll:

 

 

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..continua... chiusura di giornata

 

Finita la navigata nel Kazinga, dopo esserci rimessi in macchina e percorsi i primi chilometri, ci rendiamo conto che la giornata su strada non ci offrirà le stesse emozioni del canale..

Il rientro attraverso il parco, con qualche deviazione ci offre solo qualche sporadico avvistamento nel bush, con l'esclusiva riservata ai soliti ignoti,  e qualche sosta per vedere un pò di vegetazione...

 

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Uno stop lungo la strada asfaltata per fermarci a vedere alcuni elefanti conclude questa giornata.. di certo lunga, molto interessante per quello che abbiamo visto sul Kazinga, un po’ meno per i safari in auto.. ma siamo soddisfatti lo stesso..

 

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Il sole sta scendendo e quando arriviamo al lodge sono quasi le 19.. appena in tempo per goderci un po’ di tramonto direttamente dalla tenda e per ascoltare la voce degli ippopotami.. il pensiero di ieri è come un auspicio per qualche altre incontro.. magari chissà, anche un elefantino di quelli che abbiamo visto non lontano da qui.

 

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Si cena alle 20.. anche stasera il menu ci soddisfa.. così come l’atmosfera di questo lodge che è veramente bello.

 

Ci soffermiamo qualche minuto per far due chiacchiere in compagnia..

l’orologio ci dice che è ancora presto per andare a letto anche se domani la sveglia sarà un po’ in anticipo rispetto ad oggi.. il solito addetto, quando vede che stiamo per alzarci, ci accompagna fino alla tenda.. questa volta non ci sono ospiti che ci aspettano.

 

Ripensiamo un po’ al viaggio in Amazzonia ed all'atmosfera notturna..  ma restare fuori qui non sembra essere una buona idea.. c’è qualche zanzara di troppo.. non ci resta che restare in tenda anche se è ancora presto per addormentarsi..

 

Poco dopo esco in direzione bagno.. uno dei ragazzi è nei dintorni ma mentre cammino, poco lontano, nei pressi di un cottage, si vede una sagoma.. è lui, hippo pippo che se ne sta tranquillo a far due passi.. ma è tutto ok, la mia presenza sembra passare inosservata (e comunque  c'è una certezza.. in Africa bisogna avere sempre con se una macchina fotografica...)

 

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Le voci degli animali ed il rumore dei loro movimenti ci accompagnano mentre ci addormentiano.. animali o brezza, suggestione o realtà?

In ogni caso, un'esperienza emozionante.

 

 

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8 giugno - Prima una sorpresa, poi verso Kisoro

 

Anche oggi dovremo partire piuttosto presto e così l’appuntamento per la colazione è alle 5,30.. alle 6 lasceremo il lodge per un altro safari ed andare verso la zona del parco nota come Ishasha.. qui si trovano, anche se non sembra siano molto facili da incontrare, i leoni arrampicatori…

quando apriamo gli occhi è ancora buio e per sistemarci la torcia è fondamentale.. anche per uscire e  raggiungere il bagno.. possibilità di incontri sempre dietro l’angolo.

 

Quando ci ritroviamo con Ronnie ci appare ancora serioso.. è ancora buio quando, caricati i bagagli, ci avviamo per rientrare nel parco..

la strada è in pratica lo stesso sterrato percorso ieri.. incontriamo giusto qualche ippopotamo mattiniero ed una iena che velocemente attraversa la strada.. troppo rapida e soprattutto la luce è ancora molto leggera...

 

L'auto è in allestimento da safari.. io sono seduto davanti, accanto a Ronnie.. meglio essere in due ma soprattutto c'è la speranza di avere un po’ più di fortuna rispetto a ieri… chissà che qualche leone non sia già in giro per fare colazione..

 

Dopo i primi chilometri, però, anche questa giornata non sembra darci molte soddisfazioni.. ok che siamo ancora all’inizio ma è già trascorsa oltre un’ora e mezza e le uniche forme di vita sono le solite antilopi ed altri turisti su alcune jeep..

 

Occhio fisso su bush e foresta.. la testa sembra il periscopio di un sottomarino… dietro qualcuno usa il binocolo ma non ci sono news..

gli avvistamenti sembrano un lontano ricordo quando, all’improvviso, ho la “visione”..

non è l’arcangelo di Fantozzi ma una coda penzolare tra i rami di un albero.. mi viene d’istinto urlare “Wait wait”.. forse è la suggetsione ma davvero mi è sembrato di vedere alcune “macchie”..

Ronnie mette retromarcia e, molto lentamente, torna indietro.. non mi ero sbagliato..eccolo, non lontano dalla strada e nascosto tra foglie e rami, c’è un bel leopardo..

 

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Ma bisogna stare calmi ed in silenzio per non intimorirlo.. il rischio è che vada via.

Non è facile riuscire ad inquadrarlo bene.. ma non possiamo neanche spostarci e fare troppi movimenti.. in ogni caso è davvero bello.

 

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Piano piano cerchiamo la posizione migliore… lui si guarda intorno, muovendo ogni tanto testa e coda..

è veramente bello.. non sappiamo se si sia accorto di noi, anche se ogni tanto sembra avere lo sguardo rivolto proprio da questa parte...

 

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Restiamo così alcuni minuti ad osservarlo finchè comincia dapprima a muoversi lentamente sul ramo per poi (forse qualche rumorino di troppo?) rialzarsi ed iniziare a scendere dall’albero..

 

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...poco dopo svanisce disperdendosi nella foresta ..

WOW..  anche quando si è rialzato i suoi movimenti erano un mix di bellezza ed eleganza.. ed ovviamente siamo tutti ultra felici…

ma ovviamente non ci si accontenta mai… e così proseguiamo il safari come prima e, spinti dall’ottimismo dell’ultimo avvistamento, con l’idea di poter incontrare qualche altro esemplare interessante… soprattutto se si chiama arrampicatori..

 

Ma l’aspettativa resta tale.. hornbill, un aquila ed alcuni uccelli colorati facili da individuare tra i rami sono gli altri animali che incontriamo lungo la strada fino Ntwngue bridge, il ponte quasi di confine dove è stata posta la Foundation stone a ricordo del momento in cui è stato ricostruito permettendo nuovamente il collegamento con questa zona del parco.

 

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Facciamo una breve sosta..

passeggiata sul ponte ma il fiume ed alcuni babbuini sono le cose che attirano un po’ la nostra attenzione.. nei dintorni non sembra esserci molto di più..

non ci resta che ripartire e proseguire fino all’altro gate..

 

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E' un’idea di Ronnie, un tentativo per provare a vedere i leoni arrampicatori magari uscendo dalla parte di parco ugandese e sconfinare in Congo se i rangers di zona ci avessero dato buone notizie..

ma, giunti lì, purtroppo sembra che oggi siano latitanti…

mentre Ronnie chiede le info, facciamo due passi nei dintorni.. il tempo di qualche foto nei pressi del gate e, dopo qualche minuto, torniamo indietro per raggiungere un altro punto di frontiera con il Congo..  niente di particolare, qualche baracca, la sbarra, un paio di militari e qualche “shop”.. in pratica abbiamo visto il territorio al di là del gate.

 

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Ritorniamo sulla strada appena fatta e poco dopo svoltiamo su uno sterrato che mostra le indicazioni per Bukorwe..

in serata raggiungeremo Kisoro ed abbiamo ancora diversi chilometri di strada non facile..

 

Per i primi chilometri siamo ancora all’interno del parco.. incontriamo qualche simpatica scimmietta lungo la carreggiata ed alcuni esemplari di uccello, più o meno grandi.. qualche stop molto breve, e proseguiamo.

 

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ma il bello dello strada deve iniziare..

Ronnie ci avvisa che oggi conosceremo il vero african massage.

 

 

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Ma come? Prima mi fai venire la curiosità di scoprire cosa sono i leoni arrampicatori (mai sentiti nominare prima) e poi non me li fai vedere? Cattivo! :sad:

Però che spettacolo il gattone sull'albero!

 

Il 26/11/2016 at 12:19, MagicJ69 dice:

Ronnie ci avvisa che oggi conosceremo il vero african massage.

 

:hmm:

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...continua..

 

Muovendoci dal parco, il paesaggio comincia a cambiare.. abbastanza diverso rispetto a quello incontrato lungo le strade più vicine al Queen...

un breve stop a Kihihi per poi proseguire.. la strada comincia a salire..

a tratti sembra anche abbastanza difficile da guidare ma soprattutto è costantemente piena di polvere..

 

La prima sosta ci permette di vedere un po’ di panorama.. molto verde e poche case..

si tratta di una zona dove sono in corso diversi investimenti per aiutare le popolazioni e per favorire anche il loro insediamento.. incontriamo infatti solo pochi gruppi di abitazioni sparse e qualche scuola (tipo Mburawezi) fino al punto di un nuovo stop..

 

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Sembra un gate.. e così è..

siamo infatti a Rahjia, uno dei punti da cui partono i gorilla trekking.. e quindi già nella Bwindi Impenetrable Forest..

 

Ci fermiamo qui per il pranzo.. oggi abbiamo il pocket lunch che ci hanno preparato (su richiesta) al lodge.

La sosta dura quasi un’ora.. ne approfittiamo per leggere alcune informazioni sulle famiglie di gorilla, su come affrontare il trekking (anche se noi non partiremo da qui ma saremo al Mahinga), sulla distanza da tenere.. nel frattempo vediamo seduti alcuni turisti appena rientrati.. espressione di gioia e soddisfazione, il tutto completato dal diploma del gorilla trek che i renager consegnano quasi con una cerimonia ufficiale.

 

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Ci rimettiamo in marcia verso le 13,30..

la strada sembra iniziare a scendere e cerchiamo di goderci il paesaggio che incontriamo piuttosto che pensare alla polvere ed al massaggio della strada.

 

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Il panorama ci incuriosisce.. il Bwuindi view point è uno dei punti dove facciamo uno stop e da cui si vede appunto tutta la foresta..

ma lungo la strada c’è anche occasione di incontrare persone e capire come siano davvero difficili le condizioni in cui molti vivono.. ma non solo in generale per il livello di povertà, quanto anche per tutto ciò che questo può comportare.. non da ultimo la salute.. e lo capiamo ancor di più quando, duarnte una sosta, alcuni bambini si avvicinano e Ronnie ci consiglia di non avere contatti troppo ravvicinati o comunque di lavarci bene dopo aver anche solo stretto le loro mani..

in tutto ciò, volti ed espressioni non si dimenticano.. soprattutto quando, a differenza di altre situazioni, ad alcuni di questi bambini sembra mancare anche il sorriso.. 

 

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Il viaggio è lungo.. il lago Bunyonyi, qualche altra vista panoramica e le altre persone che troviamo lungo la strada ci accompagnano finchè, verso le 4, vediamo dapprima i vulcani e poi Kisoro..

 

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La nostra destinazione di giornata è vicina.. tra poco saremo a casa di Julius dove trascorreremo le nostre due notti in home stay.

Il muro che circonda la casa ed il cancello con punte aguzze ci da l’idea che la sicurezza non è trascurare..

Entriamo all’interno e ci accolgono due ragazzi con frutta ed una bibita fresca.. ci stanno davvero bene..

Julius non c’è ma Abdel e suo fratello ci accompagnano all’interno e ci mostrano le nostre camere..

 

Un po’ di relax ci sta.. l’acqua calda non è corrente ma basta chiedere.. in realtà si tratta di acqua riscaldata e “servita” in bidoni di plastica.. la temperatura però mi permette di non usarla.. per me, una doccia fresca è ok.

 

Stiamo un po’ in casa prima di uscire alla ricerca di alcune cose da comprare.. vista l’esperienza con gli scimpanzé, ed il consiglio di evitare colori accesi (tipo il rosso), facciamo un giro per cercare qualche negozio dove i nostri amici possono trovare gli indumenti per il trekking di domani.. la ricerca però resta vana..

 

Quando rientriamo c’è Julius.. presentazioni e due chiacchiere mentre in cucina i ragazzi stanno cucinando per noi.. fornelli a terra (siamo ben lontani dalle nostre cucine) ma i loro sembrano davvero pratici ed in gamba.. ed il risultato si vede..

 

Cena semplice ma davvero buona, carne, verdura, patate, frutta.. e caffè finale.

Siamo giunti alla fine di questa giornata.. brevi indicazioni per domani (partenza prestissimissimissimo..) e buonanotte..

il pensiero è già rivolto ai gorilla.

 

 

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9 giugno - A tu per tu con i gorilla

 

E’ arrivato il giorno… il trekking dei gorilla di montagna..

La sveglia è davvero presto… 4,45 già in piedi.. poco dopo colazione già pronta (mitico Abdel) perché alle 6 dovremmo partire ..

avremo circa 1 ora e mezza di strada prima di raggiungere il punto da cui inizieremo il trekking che non ha distanza né durata certa.. dovremo camminare finchè non incontreremo la famiglia.. e la fortuna gioca un ruolo importante.

 

Ieri sera, dopo cena, abbiamo anche scherzato un po’ sul percorso, sul fatto che dovremo inoltrarci nella foresta e sulle eventuali difficoltà.. soprattutto Ronnie sembrava di umore molto diverso e davvero più confidente.. le battute per fare un po’ di terrorismo con la nostra amica non si contavano.. ma ovviamente era tutto uno scherzo.. forse!!!

E così ci siamo.. salutiamo Julius e partiamo.

 

La strada per arrivare al punto di incontro con i ranger è lunga, polverosa e sconnessa..  ma c’è qualcosa che non torna, pensando soprattutto alla dislocazione geografica del parco.. mentre superiamo il lago Mulehe e cerchiamo di scorgere, con il sole ancora molto basso, quello che ci circonda mi accorgo di aver già visto questo paesaggio.. la strada sembra quella fatta ieri.. ma il Mgahinga NP ed i monti Virunga si trovano nella direzione opposta.. strano, molto strano.. probabilmente mi sbaglio.

 

Poco dopo le 7,30 arriviamo a Nkuringo e ci sistemiamo in attesa del briefing.. pantaloni  lunghi da tenere infilati nei calzini, ghette, guanti, acqua e pocket lunch.. siamo pronti.

Arriva la nostra guida.. presentazioni per ciascuno dei partecipanti e spiegazione delle regole….

Quando ci mostra il punto in cui ci troviamo arriva la certezza della sensazione di essere altrove.. siamo al Bwindi.. restiamo per un attimo sorpresi ma ci penseremo più tardi.. l’importante è vedere i gorilla anche se nel programma avevamo scelto e concordato il Mgahinga che poteva essere meno frequentato.

 

Il gruppo non è numeroso.. con noi c’è anche una coppia di inglesi.. quando la signora chiede la presenza di un portantino per lo zainetto ci preoccupiamo un pò.. speriamo che non si trovi in difficoltà e che possa farci ritardare l’andatura nel caso in cui ci fosse la necessità di tenere un passo svelto (ci ricordiamo l’esperienza di alcuni amici che avevano avuto qualche difficoltà nel trovare la famiglia).

 

Partiamo e raggiungiamo così il punto da cui si scende verso la foresta.. ultimi aggiustamenti e poco prima delle 9 iniziamo a muoverci.

Il gruppo è diventato più numeroso.. oltre alla guida Oswald c’è anche un poliziotto armato ed un altro ranger.

 

Prima parte in discesa (al ritorno sarà salita!!!), piuttosto lungo e su un terreno a tratti sconnesso e con i chiari segni dell’acqua e della pioggia che ha formato alcuni canaloni nel terreno.. 20 minuti ed intravediamo la foresta..

 

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Poco dopo siamo in piano, attraversando una piantagione di the, con qualche breve sosta, soprattutto per apprezzare il paesaggio intorno e magari per far prendere un po’ di fiato a chi ne ha bisogno.

 

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Il sentiero continua fino ad un torrente..  non ci sono punti per attraversarlo.. bisogna levare scarpe e calzini e guadarlo.. i bastoni possono aiutare..

Sono pochi metri e tutto sommato è anche piacevole sentire l’acqua fresca che bagna i piedi.

 

Superato il fiume eccoci pronti ad inoltrarci nella foresta impenetrabile.. c’è una bella salita, piuttosto ripida, ma i gorilla non dovrebbero essere lontani..  i trekker infatti, cioè coloro che seguono le varie famiglie, avvisano Oswald che i gorilla sono nei dintorni.. in tutto dovrebbero essere circa in 12.. un paio di silver back, 1 black back, 1 piccolo di 2 anni ed uno di 1,5 anni.. ma ci sono anche alcuni giovani e le femmine..

 

Terminata la salita, dopo qualche metro vediamo i trekker e cominciamo a sentire le voci della foresta.. lasciamo gli zaini in un punto che ci indicano ed andiamo verso la famiglia solo con macchina fotografica e videocamera..

poco più di un’ora e mezza dall’inizio del trail e ci siamo.. diciamo che la fortuna ci è stata vicina

 

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I trekker si fanno largo con i macete e pochi metri dopo ecco i gorilla..

siamo in una zona dove il terreno è un po’ scosceso ed instabile per via di rami e foglie che danno la sensazione anche di sprofondare.. ognuno cerca la posizione migliore, più o meno vicina..

La distanza non dovrebbe essere inferiore ai 7 metri ma in alcuni casi non credo di aver superato i 3.

 

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La posizione è buona.. li vediamo bene..

io mi defilo un po’.. resto seduto e mi muovo lentamente strisciando sulle foglie per avvicinarmi ad un gorilla che si trova un po’ in disparte tra alcuni arbusti.. però meglio non andar troppo in là.

 

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Famiglia numerosa.. restiamo qui un bel pò.. è impressionante vedere i loro volti e le espressioni.. così naturali ma anche molto curiose..

Siamo nella foresta ed i raggi del sole non penetrano molto bene.. la luce non è tanta ed anche la presenza dei rami non aiuta ad inquadrarli come vorremmo.. la messa a fuoco non è perfetta.. o forse sono io che mi sto incasinando..

Per fortuna lo spazio ci permette comunque di vederli davvero bene.. e da vicino.

 

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L’arrivo di un silver back, dalla parte opposta a dove ci troviamo noi, fa spostare la famiglia..

Si ferma per un attimo e poi si muove.. è davvero enorme.. speriamo di riuscire a vederlo meglio..

 

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Aspettiamo così che l’ultimo componente, rimasto ancora fermo lì, decida di alzarsi per poter proseguire anche noi...

 

 

 

 

 

 

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La distanza credo che sia stata molto meno.. non credo più di 3-4 a star larghi.. considera che il passo era da passeggiata tranquilla..

Non credo che ci sia un punto di partenza migliore tra i vari gate del Bwuindi..

i trekker servono a questo e poi ci vuole la fortuna che siano vicini..o che non si muovano dal punto in cui vengono individuati.. oltre che del meteo

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..e il trekking continua..

 

Ci muoviamo lungo lo stesso sentiero che sembrano aver preso i gorilla e lentamente seguiamo i trekker che stanno davanti cercando anche di non fare troppo rumore..

ogni tanto vediamo qualche gorilla muoversi lateralmente e passare non lontano da noi..  la vegetazione però è molto fitta..

ma l’attenzione è rivolta al silver back che, più o meno, vediamo fermo anche se abbastanza nascosto e, per di più, di spalle.. inoltre si trova in un punto dove non è possibile aggirarlo.. non ci resta che aspettare che magari si sposti..  

 

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ma, nonostante la ricerca del punto migliore, spesso anche piuttosto in bilico, non riusciamo a trovarci di fronte al silver.. finchè decide di allontanarsi verso il fiume per poi sparire definitivamente.

 

Ci muoviamo anche noi.. i macete ci aprono la strada fino a ritrovare alcuni giovani gorilla..

 

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ma, poco dopo, i ranger ci invitano a rialzarci.. è giunto il momento di tornare indietro.. il tempo è volato.

 

Esperienza incredibile, fantastica.. indimenticabile.

 

Torniamo indietro creando sul momento il sentiero.. siamo praticamente paralleli al fiume che sentiamo ed a tratti vediamo fino deviare e risalire un po’..

poco dopo eccoci al punto del guado dove, già dall’altra parte, vediamo i nostri zaini.. non ci resta che riattraversarlo..

 

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Foto di gruppo, saluto con i trekker (immancabile mancia.. tutta meritata) e riprendiamo il sentiero..

nei pressi delle piantagioni di the, su una piccola collina, ci fermiamo per il pranzo..

 

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Ci sarà bisogno di qualche energia in più per fare il tratto finale.. in salita.. inoltre c’è un bel sole, il caldo si sente e le scorte d’acqua sono praticamente agli sgoccioli.. ma la distanza non è tanta..

Risalendo incontriamo anche alcune persone.. non sono turisti ma uomini, donne e qualche bambino che vivono qui..

 

La vista di Ronnie è un tocca sana.. soprattutto per l’acqua.. arriviamo scaglionati.. la fatica, per qualcuno, si è fatta sentire.. l’ultimo che chiude il gruppo è il poliziotto, ovviamente obbligato ad aspettare..

 

Torniamo alla sede dei ranger.. ci consegnano i “diplomi” del Gorilla trekking… con tanto di “five”, applauso… e mancia.

Un breve giro tra i negozi dei dintorni mentre viene giù qualche goccia goccia d'acqua.. risaliamo in auto ed eccoci pronti al rientro, con la solita strada ed un tempo piuttosto strano.

 

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La strada per Kisoro è lunga.. l’occasione per tirar giù anche un pisolino…

All’arrivo c’è Julius ad aspettarci.. qualcosa di fresco e della frutta ci stanno davvero bene.. due chiacchiere raccontando la nostra esperienza e la soddisfazione, ma anche l’occasione per capire come mai avessimo cambiato parco.. Julius ci spiega quindi che in un tour come il nostro non potevamo rischiare di perdere la prenotazione visto che al Mahinga, in caso di impossibilità, non sembra previsto rimborso ma rinvio al giorno successivo..  il nostro programma, però, non lo avrebbe consentito e per questo ha scelto il Bwuindi.. in pratica, solo un problema di comunicazione con Pier, che probabilmente si è dimenticato di aggiornarci..

in ogni caso, tutti contenti di questa esperienza..

 

Julius ci avvisa poi che la visita dai Batwa è rinviata al mattino.. oggi sembra ci sia una festa al villaggio e, vista l’ora, c’è il rischio di trovarli già “ubriachi”..

Ma c’è un’alternativa che ci piace.. un giro a piedi per Kisoro con Julius che ci farà da Cicerone.. davvero in assoluta relax attraversiamo un po’ di strade di città o attarverso alcune piantagioni, fino a fermarci in un bar a bere qualcosa..

 

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Al rientro, una bella rinfrescata e siamo pronti per la cena.. il cuoco è sempre Abdel e la cena è davvero buona..

è inoltre l’occasione per fare una bella foto di gruppo prima di muoverci in sala e fare due chiacchiere oltre che organizzare la destinazione di alcune cose che abbiamo portato dall’Italia..

 

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abbigliamento, penne, quaderni.. ma non solo.. la nostra amica ha una serie di maglie di squadre di calcio (Real Madrid, Manchester, Roma, nazionale brasiliana…) che Julius, Ronnie ma soprattutto Abdel, su cui si legge in volto una gran felicità, sembrano apprezzare molto.. ed anche per noi è una bella sensazione.

 

Mentre quasi tutti sono a letto, restiamo io, Letizia ed Abdel a far due chiacchiere, guardando la TV finchè, all’improvviso, ecco spegnersi tutto.. black out…

esce Julius con una esclamazione del tipo “that’s Africa”..

Due candele e problema risolto..  i bagagli li sistemeremo domani..

 

ma ora forse è giunto il momento di concludere questa bella e particolare giornata con il pensiero rivolto ai magnifici gorilla che abbiamo incontrato.

 

 

 

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