Vai al contenuto

Prima che si sciolgano le nevi - Kilimanjaro 2016


ceemo

Messaggi raccomandati

devo assolutamente fare la cacca

 

grazie ,grazie adesso sto meglio sapendo che ti sei liberato :flowers:

 

 

 

Ci sono poi varie latrine tutte pulite oltre alla baracca dei Ranger.

 

meno male...mi stavo preoccupando nuovamente

 

con quel piatto di riso che avete mangiato  però  le latrine  il giorno seguente erano inaccessibili vero ???? :megalol:

 

Che cos'è una specie di s?

immagino siano dei divisori come quelli che trovi in certe spiagge per cambiarti..la S vista dall' alto da riparo a 2 persone che possono cambiarsi o fare la cacca in contemporanea

 

capito giusto@ceemo ?

Link al commento
Condividi su altri siti

capito giustoceemo

No c'era una specie di S che funzionava come porta di entrata perchè la gente non ti vedesse mentre la facevi. Ma tanto entravano e ti vedevano comunque. Privacy zero :D

 

Il fatto delle latrine può sembrare una scemata, in realtà per noi è stata una cosa davvero positiva visto che pensavamo di doverla sempre fare all'aperto.Trovare dei servizi, seppure minimali è stata una cosa davvero positiva.

Link al commento
Condividi su altri siti

No c'era una specie di S che funzionava come porta di entrata

Non so se fosse li caso anche li, ma nei vari campi minerari che ho visitato in Africa, queste specie di S sono anche usate per diminuire di molto la luce presente nella latrina. Niente luce, le mosche non volano.... Semplice principio d'igiene... :Chessygrin:  :grin:  :Chessygrin:

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 settimane dopo...
  • 3 settimane dopo...

14/02/2016 Shira 1 Camp – Shira 2 Camp 3900

 

La notte è trascorsa bene e la compagnia di Corrado non mi ha per nulla infastidito. Anzi durante la notte ci siamo ben coordinati per le sveglie pipì e siamo riusciti quasi a farle assieme per non dover svegliare l'altro. Anche stanotte ho riposato bene per almeno 6 7 ore. Comincio a svegliarmi sentendo fuori che il campo si sta animando. I Portatori cominciano a preparare le colazioni ed in lontananza qualcuno canta. Guardo l'ora e vedo che sono le sei passate così piano piano mi sgranchisco, sveglio Corrado e cominciamo a prepararci con calma. Noto che il materassino di Corrado è completamente a terra ed infatti lui non ha dormito bene come me. Il cielo e chiaro ma il sole non si vede ancora perchè nascosto dal Kibo, e così la temperatura è ancora bassina e uscendo dalla tenda si nota di un po' di ghiaccio per terra. Ma non appena il sole spunta dalla montagna la temperatura si impenna e noi ne approfittiamo per lavarci il viso con una bacinella di acqua calda che ci ha portato il fido Agostino.

_MG_3657-HDR_zps5ohuqy6s.jpg

Prime Luci

 

IMG_1590_zpscfpssew2.jpg

Svegliarsi e lavarsi al campo

 

Alle 7.15 nella tenda di Andrea ci servono la solita esagerata colazione con salsicce frittata crepes e marmellata. Tutto buono ma tutto troppo!! Ci sforziamo di mangiare tutto ma è quasi impossibile. Dopo la colazione torniamo in tende a preparare gli zaini e a lavarci i denti e mentre me li sto lavando.... tragedia!! Mi cade lo spazzolino per terra, lo colpisco e lo rompo. Provo per un po' a sistemarlo ma non c'è verso, e dopo una ventina di minuti devo accettare la triste realtà e cioè che per 6 giorni non mi laverò i denti. La mia evoluzione verso “O animal” si sta completando. Parlo con Zuma e gli spiego che il materassino di Corrado è rotto. Zuma dice di darglielo che proverà ad aggiustarlo.

Quindi verso le 8 e 20 partiamo con Philipe con il solito passo lento e cadenzato.

La giornata è a dir poco meravigliosa. Il cielo è limpidissimo come non sono abituato a vederlo in Italia e il sole splende e ci picchia violentemente in testa. Ieri ho un po' sottovalutato gli effetti del sole e mi sono scottato naso e gote, oggi molto rossi. Così oggi ci spalmiamo abbondantemente di protezione solare e nonostante non ci sia freddo ci copriamo bene.

Il paesaggio oggi è molto meno vario di quello di ieri e l'intera camminata si svolge nel moirland, con piante di basso fusto che coprono il plateau dello Shira, uno dei tre vulcani estinti del Kilimanjaro. E un po' come camminare in una ernome caldera amplissima e ormai quasi del tutto crollata. Per alcuni versi certi paesaggi mi ricordano le Hawaii.

Dopo un oretta di cammino ci raggiungono Suma e i portatori, con quest'ultimi che ci superano di buon passo e Suma che si ferma con noi e comincia lui a scandire il passo e con cui passo la maggior parte del tempo a chiaccherare. Parliamo delle varie vie del Kilimanjaro e in particolare ci soffermiamo su una via molto tecnica, la Western Breach, che per primo aprì Messner molti anni fa, che oggi è sconsigliata perchè con lo scongelarsi dei ghiacciai non sono così rari i crolli di materiali e qualche anno fa lungo quella via morirono diverse persone.

IMG_1600_zps1nac67jy.jpg

 

DSC_0069_zpsulkcf3kr.jpg

Camminando nel moirland

 

Incrociamo una strada carrozzabile e ci spiegano che il nostro campo è l'ultimo raggiungibile da mezzi motorizzati per il soccorso in caso di bisogno. Più in su, se staremo male dovremmo scendere con le barelle. Speriamo non ci serva niente di tutto questo. Proprio mentre parliamo di questo vedo scendere un giovanissimo portatore accompagnato da una guida con evidenti problemi respiratori. Suma ci spiega che soffre di mal di montagna ma gli basterà scendere un po' per stare bene.

 

Camminando e chiaccherando dopo circa 4 ore troviamo un curioso albero. E' un Senecho Kilimanjaro ed è l'unica pianta ad alto fusto che cresce in queste lande così alta. Ci spiegano che domani ne troveremo molti altri. Dopo le foto in breve arriviamo al campo poco dopo mezzogiorno, in perfetto orario con la tabella di marcia.

IMG_1602_zpsaha9ztfn.jpg

Senecio Kilimanjaro

IMG_1611_zpsafxcqmb8.jpg

Firme al campo

https://www.youtube.com/watch?v=aw_S2X9eOhM&feature=youtu.be

Video 

 

 

Facciamo le solite firme e ci registriamo alla capanna dei ranger. La camminata oggi è stata abbastanza veloce e non siamo molto stanchi. Le nostre tende sono già montate nel campo che comincia ad essere un po' più angusto e arido di quelli precedenti ma sempre accettabile e pulito. L'unico problema è che qui c'è parecchio vento e a stare fermi ci si raffredda velocemente. Ci servono il pranzo in tende che oggi è composto da una buona zuppa al pepe e un grande piatto di cosce di pollo, patate e centrioli. Tutto buono e non troppo abbondante. Visto che non siamo stanchi ci accordiamo con Suma per fare una escursione e salire di qualche centinania di metri come quota per poi scendere. Suma ci assicura che è ideale per un corretto acclimatamento.

IMG_1617_zpso9ae8ba9.jpg

 

IMG_1618_zps2mqn6g4b.jpg

Pranzo in tenda

Io ne approfitto per andare in bagno, che qui sono ottimi e pulitissimi, ma avrei pensato di trovare dei servizi così buono in un posto così remoto, e poi vado in tenda a riposare qualche ora. L'effetto serra in tenda si sente e dormiamo praticamente nudi perchè nonostante il vento fuori fa veramente caldissimo. Nel frattempo Suma torna con il materassino di Corrado che però perde ancora aria. Suma così offre il suo materasso a Corrado, e si prende quello rotto. Un gesto davvero importante, senza il quale Corrado avrebbe probabilmente passato le restanti notti insonne.

Alle 16 in punto assieme a Philipe e Suma ci incamminiamo lungo il sentiero che percorreremo domattina e saliamo una mezz'oretta con passo molto calmo. Arriviamo fino ad un sasso dove è stata inciso il numero 4000. Guardo sull'altimetro ed effettivamente vedo che per la mia prima volta ho superato i 4000 metri di quota. Ci scherzo un po' con gli altri e festeggiamo con una bevuta di acqua e con una barretta energetica. Restiamo li una ventina di minuti per acclimatarci e nel frattempo Suma ci mostra un'altra piante tipica di questa zona, la Lobelia. In lontananza vediamo anche il campo della via chiamata Machame, una delle più popolari. Da domani condivideremo la strada con le persone che sono salite da li e i campi si faranno molto più affollati.

 

IMG_1629_zpsxfbu0g6h.jpg

4000

IMG_1627_zpsc0ceyvcj.jpg

Suma con una pianta diLobelia

DSC_0079_zpsqc5iicrk.jpg

Riscendiamo al campo dove arriviamo un po' prima delle sei e dove è quasi pronta la cena nella tenda di Andrea. Entriamo nella tenda di Andrea per mangiare la Zuppa. Io la bevo ma improvvisamente sto male. Molto male, troppo male. Ho la testa che mi esplode, una nausea fortissima e soffro di giramenti di testa. Il tutto da un secondo all'altro. Mi sembra mi sia arrivato i faccia un treno. Così esco dalla tende e vado nella mia dove con un po' di respirazione provo invano a riprendermi. Dopo un po' arriva Suma per controllarci i dati fisici che mi invita caldamente di là nella tenda di Andrea e mi chiede di mangiare qualcosa. Io mi sforzo e provo ad andarci e mi siedo mentre lui ci controlla i parametri e ci dice che siamo tutti ok. E ci dice che secondo lui tutti raggiungeremo la cima senza problemi. Con le parole riesci a calmarmi un po' spiegandomi che i miei sono normali sintomi di mal di montagna e che passeranno con il tempo e che non devo agitarmi. Con le parole riesce a calmarmi ed un po' il malessere mi passa. E provo a mangiare un po' di pasta in bianco e un po' di carne. Andrea e Corrado stanno bene e mi guardano un po' straniti. La mia crisi è stata tanto improvvisa quanto forte. Nel frattempo il sole cala e la notte ci avvolge. Io e Corrado andiamo in tenda e Corrado mi da una mano a sistemarmi perchè sono in confusione e fatico a fare anche le cose più semplici. Prendo un antidolorifico per il mal di testa che è davvero fortissimo ed in qualche maniera vado a letto. Per fortuna dopo una mezz'ora di giramenti riesco ad addormentarmi.

 

Questa sarà la prima delle mie crisi di alta montagna ma non l'unica e non la più forte. Di sicuro la più sorprendente, perchè arrivata da un secondo all'altro.

Modificato da ceemo
Link al commento
Condividi su altri siti

Infatti è stato il modo in cui sono stato male che mi ha destabilizzato. Sapevo che prima o poi ci avrei dovuto fare i conti ma non pensavo così. Per fortuna poi è passato.

 

17 minuti fa, Arizona 71 dice:

certo che se ti metti a rompere lo spazzolino

Appena era successo ero disperato.Dopo un paio di giorni anche la mia bocca si è abituata. Ecco li sono diventaro bestial :D

  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti

15/02/2016 Shira 2 Camp – Lava Tower (4637) – Barraco Camp (3976)

 

La notte tutto sommato è passata meglio del previsto. Gli antidolorifici hanno fatto il loro compito e come previsto da Zuma la testa sta un po' meglio. Pian piano mi sto abituando alla quota.

Mi sveglio verso le sei e mezza, fuori sta albeggiando e si sentono i rumori delle varie tende che si cominciano a svegliare. Abbozzo fuori la testa e sento che stanotte ha fatto abbastanza fresco e vedo che sulla tenda si è formato un po' di ghiaccio. Ma nel sacco a pelo per fortuna si dorme ancora alla grande. Sveglio Corrado, chiamo Andrea nell'altra tenda e piano piano ci prepariamo.

IMG_1635_zpsaprnjda6.jpg

Preparativi mattutini

Alle 7 solita colazione dei campioni a base di crepes, di frutta di pane e uova. Ho ancora inappetenza ma mi sforzo di mangiare perchè oggi ci aspetta una tappa tosta; la più lunga e dura subito dopo quella della cima. Alle 7.45 siamo pronti e partiamo con Philippe, mentre Suma e gli altri finiscono di dismettere il campo. La tappa di oggi prevede la risalita delle pendici del Kibo fino alla quota di 4700 al campo di Lava Tower e dopo una pausa la discesa fino al Barraco camp a circa 3900 dove passeremo la notte. Il fatto di salire molto e scendere nella stessa giornata è un ottimo allenamento per l'acclimatamento.

Prima di partire Philippe mi chiede delle mie condizioni fisiche e mi avvisa che molto probabilmente oggi a Lava Tower starò male, parecchio male. Ma che tutto passerà scendendo verso Barraco. Bene, almeno adesso so quando starò male e cercherò di gestire la cosa.

La giornata è anche oggi splendida, con il sole che nel frattempo si è velocemente alzato in cielo e ha reso la temperatura gradevole e illuminato con splendida luce il Kibo.

Camminiamo lungo la strada che abbiamo fatto ieri pomeriggio per alzarci di quota sulle pendici del vulcano che durante la salita va via via perdendo ogni forma di vita per lasciare spazio alla nuda e rude lava pietrificata.

IMG_1640_zpswbbw6t2c.jpg

La salita al Kibo

Con passo candenzato ed estremamente lento superiamo le incisioni sulle pietre viste il giorno prima che indicavano i 4000 metri. Il passo di Philippe è perfetto e ci consente di salire sempre con il ritmo cardiaco in controllo e senza mai avere il fiatone. Parlando con lui ci confrontiamo proprio sulla respirazione e mi spiaga che ascoltarsi il proprio respiro e un ottimo modo per capire se si sta bene o si è in difficolta.

Suma, un paio di ore dopo la partenza ci raggiunge mentre superiamo una strana pietra con una scritta sopra. Io gli chiedo cosa significhi e lui mi dice che è solamente il nome di qualcuno che passava di lì, e prende un sasso e incide “Mike” su di una roccia e mi dice: ora che c'è il tuo nome non puoi rinunciare alla vetta. La vetta sarà tua. Io rido, e cerco di convincermi che sarà vero. Anche se l'esperienza della sera prima mi lascia un po' dubbioso.

DSCF0070_zpsokraejir.jpg

Mike was here

IMG_1644_zps6udalf5t.jpg

Qualcuno però ha scritte non molto benauguranti

IMG_1646_zps2slrnwhj.jpg

 

IMG_1652_zpsnhcvkcey.jpg

In fondo la Lava Tower

 

Dopo circa 3 ore di lento cammino ci fermiamo a fare una pausa proprio dove il sentiero si congiunge con il sentiero più famoso e più frequentato di Machame. Da qui in poi le due route proseguiranno assieme e i campi saranno decisamente più affollati.

In lontananza vediamo il nostro punto di arrivo, La Lava Tower, una particolare formazione rocciosa formatasi durante un eruzione di migliaia di anni fa. Vedo anche che come al solito la cima è stata sepolta da coltre di fitte nuvole e che le nuvole oggi stanno scendendo quasi fino a noi e che Lava Tower di li a breve sarà coperta. La temperatura nel frattempo scende parecchio e noi siamo costretti a coprirci con capelli e giacca per evitare di prendere troppo freddo.

IMG_1658_zpswqem2mxt.jpg

Scendono le nuvole

Purtroppo, come previsto da Philippe, poco sotto Lava Tower la mia testa improvvisamente comincia a fare male, ed per ogni metro di quota che prendiamo un pezzettino del mio corpo viene preso da dolore. Arriviamo alla destinazione intermedia dopo 5 ore di cammino, verso le 12.30.

DSCF0075_zpsa245n3ti.jpg

 

IMG_1662_zpsqvkywmkm.jpg

Arrivo a Lava Tower

 

 

Qui il vento tira parecchi forte e freddo, e noi cerchiamo riparo tra le rocce. Philippe ci da i nostri Lunch box con pollo, un panino, delle briosche, una banana e del succo. E cominciamo a pranzare. Io ho una forte nausea e completa inappetenza, mal di testa incredibilmente forte, ma cerco di essere positivo e non farmi prendere dallo sconforto. E mi sforzo di mangiare tutto, seppur molto lentamente. Andrea e Corrado invece, freddo a parte stanno bene, e anzi, mi prendono in giro.

Infatti io me ne sto li fermo immobile a mangiare il mio pasto e nel frattempo vengo circondato da maleuguranti corvi e qualche topolino. E i miei due compagni mi chiedono, visto che i corvi mi divoreranno da li a breve cosa lascerò a loro. Simpatici!

 

IMG_1664_zpsa4snad2u.jpg

Io e Andrea durante la pausa pranzo. Sono rimasto fermo in quella posizione quasi incapace di muovermi

 

Dopo una mezz'ora di atroce e dolorosa sosta, philippe ci da una tazza a testa di the allo zenzero che aiuta a superare le difficoltà della quota e mi confida che, nonostante lui sia abituato, anche lui ora ha un po' di malessere vari. E che quindi va tutto bene se sto male e che supererò tutto scendendo. Il mio morale per fortuna è rimasto alto e scherzo con il gruppo.

La prima parte di discesa è tecnica e bagnata su scivolosi e affilati gradini di roccia. I primi 20 minuti di discesa sono per me sofferenza pura. Ad ogni passo sento come una forte martellata in testa. Ma dopo poco così improvvisamente come era venuto, il mal di testa comincia a passare abbastanza velocemente e torna sul mio volto il sorriso.

IMG_1666_zpssildyjv3.jpg

 

IMG_1670_zpsezprhfpo.jpg

La tecnica discesa

 

Finalmente posso un po' godermi la vista che spazia sulla vallata di Barranco guardando alla nostra sinistra gli spendidi ghiacciai del lato Sud del Kibo, l'arrow glacier e il little breach glacier, enormi formazioni bianche che probabilmente fra qualche anno non esisteranno più. Ne parlo con Suma che mi spiega che solo 20 anni fa la zona dove ci eravamo fermati a pranzo era fiancheggiata dai bordi del ghiacciaio che ora invece sono centinaia di metri più alto.

Dopo più di sei ore di camminata le gambe cominciano un po' ad essere affaticati e la ripida discesa le mette alla prova. Ogni tanto facciamo una sosta acqua e più scendiamo più il mio fisico si sente meglio. Attorno alle 15 vediamo finalmente il Barranco Camp, il nostro campo di questa notte.

Prima di arrivare al campo però, inaspettatamente attraversiamo una bellissima e sorprendente foresta di Senecio. Con Alberi alti 4 5 metri. Un ambiente davvero spettacolare e quasi irreale. Mai mi sarei aspettato di trovare una foresta a queste quote seppur così singolare.

IMG_1677_zps3dv4yvr6.jpg

 

DSC_0085_zpsk673qjat.jpg

 

DSC_0086_zpsqdeno6k4.jpg

Foreste di alta quota

Ci fermiamo a fare un po' di foto e in breve percorriamo gli ultimi metri di dislivello e alle 16.30 raggiungiamo il Barranco Camp, campo veramente molto grande e molto bello come ambientazione e posizionamento, dotato di ampi e puliti servizi( si lo so, sembro un maniaco e lo ripeto ad ogni campo, ma trovare un bagno pulito a queste quote ha fatto a suo modo la differenza).

DSC_0088_zps1yczogwg.jpg

Barranco Camp

Io sto bene, sicuramente molto meglio di qualche ora fa. E ho voglia di esplorare la zona. Così mentre Andrea e Corrado vanno alle tende a stendersi un po' io giro un po' il campo veramente molto grande e osservo il sentiero che dovremmo affrontare domani che si inerpica quasi verticale sulla parete del Barranco Wall.

Torno in tenda alle 17 dove Agostino prima ci serve del the e poi dopo poco prepara la cena. Con un po' di invidia guardo la tenda cucina dei vicino dove loro mangiano all'aperto con tavole e sedie, mentre noi, visto che la temperatura ce lo consente mangiamo si all'aperto ma in piedi. La cena di questa sera prevede zuppa di patate (squisita), spaghetti in bianco e passato di carne e verdure e delle fette di anguria. Tutto in quantità extra industriale.

Io e Andrea durante la cena perdiamo un po' di sangue dal naso, ma dovrebbe essere tutto normale visto lo sbalzo di pressioni che abbiamo avuto oggi. Dopo cena arriva Zuma che ci controlla i dati fisici e con lui facciamo un po' il punto della situazione. Per prima cosa ci dice per la prima volta che è sicuro al 100% che tutti e tre raggiungeremo la vetta. Ci ha visto bene e non pensa avremmo problemi tali da non consentirci di raggiungere l'apice. Poi ci spiega che domani il tragitto sarà breve ma che la prima parte del tracciato è l'unica parte tecnica di tutto il tracciato. Così preferisce partire un po' più tardi in modo da trovare poco traffico sulla via.

La chiaccherata ci ha galvanizzato, così per la prima volta decidiamo di fare una passeggiata dopo cena per il campo. Il sole è sceso e la temperatura è scesa molto vicino allo zero. Raggiungiamo una spedizione composta da centinaia di persone che stanno facendo un gran baccano ridendo e scherzando. Sono americani e li incontreremo varie volte durante i prossimi giorni.

Dopo il giretto Corrado va in tenda a scrivere il diario del giorno, mentre io ed Andrea giochiamo un po' con la fotocamera inventandoci scatti notturni con il Kibo che brilla nella notte con il suo cappello bianco.

_MG_3683_zps8jb9ifxu.jpg

Un uomo e il suo sogno

_MG_3689_zps9rf8eqks.jpg

 

_MG_3690_zpsjvri3aoo.jpg

Firme nella notte del Kibo

Questa sarà la serata più piacevole di tutto la scalata. Una serata spensierata, così lontana da quella di sofferenza passata solo 24 ore prima.

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Si fatica davvero parecchia oggi.

Per i casi meno problematici ad ogni campo nella baracca dei ranger c'è un medico che un minimo di attrezzatura.

Per gli infortuni un pò più complicati esistono delle barelle ad una ruota con le quali si viene trasportati al punto più vicino di arrivo di un mezzo motorizzato.

Kilimanjaro-Safety-and-Rescue.jpg

 

rescue.jpg

 

Per i casi di rischio vita c'è un servizio di elisoccorso, ma è estremamente costoso, e non tutte le assicurazioni lo coprono.

 

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Partecipa alla conversazione

Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Sono consentiti solo 75 emoticon max.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Pulisci editor

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

×
×
  • Crea Nuovo...