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Tonga soa eto Madagascar, benvenuti nel continente rosso


MagicJ69

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Quella che abbiamo fatto per Bekopaka, e che comunque prosgue oltre, è tutta sterrato..  ci sono strade asfaltate, tipo la N7 e qualche altra, ma in diversi tratti sono delle groviere.. questo è anche uno dei motivi per cui non è proprio sicuro fare un OTR senza autista locale..

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8.

 

19 agosto – Il fiume e gli tsingy

 

Finalmente è arrivato il momento degli tsingy... la giornata però inizierà con una passeggiata in piroga sul fiume Manambolo

 

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La sensazione di assoluto relax della vacanza, nonostante le escursioni ed i viaggi non certo agevoli, conciliano il sonno..  ma gli occhi si aprono ancor prima della sveglia.

 

Restiamo qualche minuto seduti  al fresco dell’aria mattutina prima di andare a far colazione.. latte, caffè,  croissant e pain au chocolat prima di ritrovarci con Mamy che nel frattempo era andato a fare i biglietti e prendere la guida che ci portaerà a conoscere qusti luoghi sacri.

La scelta del giro è una combinazione tra i circuiti Andadoany e Ankelioga, così riusciamo ad ammirare non solo gli tsingy ma anche l’intero parco, tra rocce appuntite, labirinti e, immancabili, lemuri.

 

Poco dopo le 8 siamo in prossimità del Manambolo, fiume su cui è possibile fare vari tipi di escursioni.. il nostro (Gorges de Manambolo) durerà circa 1 ora.

 

 

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Saliamo sulla piroga e dopo pochi minuti di navigazione i raggi del sole si fanno sentire.. ma la sensazione è piacevole.. navigare sul fiume in assoluto silenzio e con il rumore leggero dell’acqua al nostro passaggio.

 

Ci godiamo il passaggio tra queste enormi pareti.. rocce con colori e particolari conformazioni in mezzo alle quali vediamo alcuni esemplari di airone che ne stanno tranquilli, il volo di un gruppo di pappagalli ed altri uccelli che iniziano a librarsi nel cielo.

 

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Lungo il fiume ci sono poi diverse insenature e grotte e poco dopo sbarchiamo su una di queste..  fossili, stalattiti e stalagmiti.. visita breve ma piuttosto interessante.

 

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Pochi minuti dopo stiamo di nuovo navigando.. ci lasciamo alle spalle un nido con delle enormi uova prima di invertire la rotta.

 

Il caldo si sente un po’ di più ma il movimento della piroga praticamente lo trasforma in un piacevole tepore.. il paesaggio intorno è bello ed ovviamente come poteva mancare un simpatico camaleonte che se ne sta in bilico su un piccolo stelo.

 

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Le rocce scolpite dal vento così come insenature e grotte si trovano da entrambi i lati..

ma, alzando lo sguardo, vediamo qualcosa muoversi tra gli alberi.. macchie bianche che non lasciano dubbi.. sono lemuri..

poco più avanti il passaggio di alcuni pappagalli saluta il nostro ritorno.

 

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Il fiume si è svegliato.. ed anche le persone ed i turisti.. quando attracchiamo ci sono molte auto.. ed anche gli abitanti del luogo sono praticamente già tutti vicini al fiume.. bambini compresi.

Scendiamo e ci concediamo un piccolo break prima di iniziare l’escursione successiva.

 

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Il Parco, ed in particolare la zona degli tsingy, è un luogo sacro..

Mamy ci aveva già anticipato alcune usanze ma soprattutto alcune cose fady, cioè vietate dalle tradizioni e dalla loro cultura, come indicare persone o cose con il dito disteso..  varrebbe un po’ sempre ed ovunque ma nei luoghi sacri è ancora più importante.. così come appunto è fady fare i propri bisogni, nonostante ci si trovi nel mezzo della natura.. meglio portarsi avanti.. anche perchè ci sarà da bere molto..

 

 

..continua..

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...continua...

 

 

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L’ingresso al Parco e l’inizio del trail è nei pressi del fiume..

ammiriamo subito gli effetti del tempo e del vento su queste rocce sacre. 

Non sono molto alti.. nessun paragone con i “grandi”, che vedremo domani ma ugualmente creano una piccola barriera che, in diversi punti, non fa passare un filo d’aria.. e, nonostante varie zone d’ombra, il caldo inizia a farsi sentire.

 

 Il labirinto è molto affascinante, con diversi punti in cui è bene avere un girovita non eccessivo..  oppure essere piuttosto gommosi..  In un paio di occasioni infatti il passaggio è stretto da farci levare gli zaini dalle spalle..

 

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Il percorso però non è molto difficile, anche se tende a salire e richiede qualche sforzo in più.

 

Ed eccoci al primo punto panoramico.. in fondo non è molto distante e questa passeggiata tra le rocce è veramente piacevole.

La vista è affascinante.. punte e blocchi di roccia che sembrano essere in perfetto equilibrio..

 

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Proseguiamo tra gli tsingy fino a raggiungere un tratto di foresta dove, inevitabilmente, ci fermiamo ad osservare sifaka che sembrano non curarsi troppo del nostro passaggio.

 

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Il percorso riprende a salire, con qualche punto dove bisogna aiutarsi anche con le mani.. ma è più facile a farsi che a dirsi..

Raggiungiamo un altro punto panoramico dove restiamo qualche minuto per goderci la vista ma anche per riprenderci un po’ dal caldo.. non  è esagerato ma, anche se piccolo, lo sforzo c’è.

 

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Lasciata questa parte rocciosa, torniamo sul sentiero lungo il quale, tuttavia, non mancano alcuni punti particolari dove addirittura passiamo chinandoci..

Un tratto di foresta, con i suoi abitanti (ma questa volta i lemuri sono i fulvus), precede l’ingresso in una zona sacra cui si accede attraverso un passaggio seminascosto tra le rocce e dove ci sono alcuni fossili ed oggetti..  

ma l’attenzione viene catturata anche da alcune radici che spuntano dalle rocce.. quanto strana e bella è la natura.

 

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Un ultimo tratto tra le rocce prima di raggiungere un sentiero che attraversa il bosco dove il nostro passaggio viene interrotto da un particolare passaggio..

Il passo buffo di un camaleonte che con il suo avanti e indietro, ondeggiando, ci trattiene per qualche minuto...  vedendo i suoi movimenti vien voglia di dargli una piccola spinta.. 

Non è il primo ma vediamo ma è uno degli animali che è sempre piacevole e divertente vedere.. soprattutto in natura.

 

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Pochi passi e siamo sulle sponde del fiume… anche qui le sorprese non mancano.. 

Ritroviamo un altro camaleonte, anche se più grande e dal colore diverso rispetto al precedente, che cerca di inerpicarsi sullo stelo di una piantina.. pochi metri ed ecco una bella farfalla che sembra planare lì accanto proprio per farci ammirare il contrasto tra il blu delle sue ali ed i colori di terra e foglie..

 

Ma c’è qualcosa che si muove nell’acqua. 

Ben nascosto ad osservare cosa accadesse e forse infastidito dalla nostra presenza, riusciamo a scorgere  la testa di un coccodrillo che si inabissa e svanisce tra le tordibe acque del fiume..  

Cerchiamo di seguirne i movimenti  ma ormai è lontano.. o forse troppo ben nascosto…  quello che vediamo però sono un branco di pesci le cui bocche spuntano a pelo d’acqua ma in un modo è piuttosto singolare.

 

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Torniamo verso il sentiero.. è il momento di proseguire.. un saluto ad un altro camaleonte e ci avviamo verso la fine del trail.

 

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Luoghi, paesaggi, la particolarità del sentiero e dei passaggi tra le rocce, i lemuri ed i camaleonti, la sacralità di questi luoghi.. una bella esperienza..

Gli tsingy non ci hanno deluso e possiamo dire che è certamente una delle cose più interessanti da fare e vedere.

 

Salutiamo la guida ma è solo un arrivederci.. sarà sempre lei ad accompagnarci domani ai Grandi Tsingy.. siamo entusiasti già al solo pensiero.

 

Raggiungiamo  Bekopaka  e, dopo aver lasciato guida, ci fermiamo a comprare un po’ d’acqua.. ma non ripartiamo subito..

Mamy si allontana e sparisce dietro una casa  per poi ricomparire poco dopo con una sportina.. frittelle di patata dolce e piccole banane fritte..  dopo lo sforzo fatto ci stanno davvero bene .. un’iniziativa che apprezziamo molto.

 

Pomeriggio free.. mentre Mamy proverà a far dare un’occhiata alla macchina nel villaggio (anche se non abbiamo visto meccanici), abbiamo il tempo per sistemare un po’ scarpe e vestiti e soprattutto fare il bucato.

La temperatura è calda ed il sole si sente.. non dovrebbero impiegare molto ad asciugare..

 

Il tempo di finire l’operazione bucato ed eccoci pronti ad andare in piscina.. momento di relax.. c’è già qualcuno.. e tra questi alcuni nuovi arrivi che spikkano un linguaggio conosciuto..  preferiamo restare sui nostri lettini.. magari con un bel cocktail.. 

 

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Prima di rientrare, ci fermiamo nella hall.. dal nostro arrivo siamo praticamente solo noi e questo meraviglioso paese.. nessun contatto (quasi)... non sappiamo cosa accade nel mondo..  ma forse meglio così..

Pochi minuti davanti alla TV (francese) sono sufficienti.. solo bad news.. attentati, disastri, borse che scendono..  meglio non pensarci.. noi siamo qui.. siamo in viaggio ed in vacanza.. avremo tempo per i pensieri.

 

Torniamo in camera per sistemarci.. cena e breve incontro con Mamy per fare due chiacchiere e per  programmare  la giornata di domani..

I grandi tsingy sono più impegnativi ed il caldo gioca un bel ruolo.. l’ideale sarebbe partire molto presto ma per noi non è certo un problema, anzi..

 

Saluti di rito e la giornata si chiude con lo sguardo rivolto ad un bellissimo cielo stellato

 

 

 

Spese giornata

Cena (in due) 45000 a

Mancia guida 5000 a

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  • 2 settimane dopo...

9.

 

20 agosto - Great Tsingy

 

Il Parco di Bemaraha….. sacro ma anche turistico, uno dei più importanti del Madagascar, soprattutto per la presenza degli tsingy.

La giornata inizierà presto, molto presto.. partire verso le 6,30 per evitare le alte temperature che si possono incontrare ai Grandi Tsingy.. questo è il programma e, mentre facciamo colazione Mamy va a prendere la guida, la stessa di ieri, con cui ci siamo trovati molto bene.

 

17 chilometri, questa è la distanza dall'hotel.. sterrato e non in buone condizioni anzi una delle peggiori strade incontrate finora… in alcuni punti si viaggia a passo d’uomo.. impieghiamo oltre un’ora per raggiungere il parcheggio da cui inizia il trail.

 

Vediamo altre jeep ma siamo ancora pochi.. imbracature necessarie, ma soltanto per alcuni punti del percorso… più per sicurezza che per necessità.

Il tempo di dare un'occhiata all'irinerario e, poco dopo le 8, ci muoviamo..

 

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Giro in senso orario con la strada che inizia un po’ a scendere prima di riprendere ad inerpicarsi, seppur leggermente.. poi ci inoltriamo nella foresta.

 

C’è subito qualcosa di interessante.. alcuni fossili, qualche uccello ed una mangusta che sembra essere lì ad aspettare il nostro passaggio.. ma solo per pochi secondi .

Poco dopo compaiono anche i nostri amici fulvus.. è sempre bello rivedere i lemuri nel loro ambiente naturale.

 

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Cammina cammina, ecco apparire i primi tsingy..

qualche passaggio tra le rocce..  non è molto agevole ma comunque non particolarmente difficile.. occorre solo fare appoggio su queste rocce appuntite.. e qui tornano molto utili i guanti.

 

Il sentiero torna poi all’interno della foresta.. sentiamo voci e poco dopo ecco alcuni sifaka tra gli alberi..  e nel frattempo la temperatura comincia a farsi sentire.. sono appena le 9 e non abbiamo fatto molta fatica..

 

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Il trail passa attraverso vari punti, alcuni con gradoni di pietra piuttosto distanti uno dall’altro.. fino a raggiungere poi una grotta.. lunghetta e, in alcuni punti, piuttosto stretta.. torcia necessaria.

 

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La parte finale tende a salire per arrivare poi ad all'allargarsi.. ed all’uscita eccoci al punto in cui inizia il piccolo tratto in cui ci muoveremo con i moschettoni… ma solo per precauzione, non sembra difficile e saliamo tranquilli lungo la parete che ci porta fino al primo punto panoramico.

 

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Breve sosta ma il paesaggio, così come i particolari delle rocce,  sono davvero belli…e valgono più di ogni parola.

 

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Proseguendo c’è la discesa, forse la parte più difficile in percorsi come questo.. ma non impossibile.. tra rocce e pareti, sali e scendi, e qualche altra sosta, raggiungiamo un altro punto importante, il ponte tibetano.. stiamo per raggiungere la vetta degli Tsigy.

 

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Ponte sconsigliato a chi ha problemi di vertigini ma, a dire il vero, non abbiamo avuto la sensazione che fosse particolarmente alto.. sarà 50-60 metri.

Lo attraversiamo e districandoci ancora un po’ tra le rocce, eccoci al secondo punto panoramico..

 

Un’altra vista spettacolare ed anche qui ci tratteniamo qualche minuto.. adesso abbiamo bisogno di riprendere anche un po’ di aria e “raffreddarci” .. diciamo come le auto che salgono lungo Dante’s view e che si sono surriscaldate.. anche se in fondo sono passate poco più di due ore.

 

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Dopo la salita torna la discesa..

tra le punte aguzze e stretti passaggi riprendiamo il giro.. altri saliscendi prima di prendere le ultime scale che portano verso l’uscita.

 

Ma non poteva mancare un altro tratto “strano”.. qui l’altezza, o meglio, essere più bassi  è importante.. una mini caverna che si attraversare inclinati o anche seduti per poi raggiungere una specie di canyon..

 

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Si vede la luce che filtra tra le rocce in alto.. il tutto poi si apre completamente nel punto da cui si risale lungo una scala che, in pratica, chiude il giro tra gli tsingy e ci riporta nella foresta..

il percorso è più lineare, solo con qualche lieve ondulazione..

 

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Dopo pochi metri sentiamo rumori tra gli alberi.. una famiglia di fulvus è li a guardarci attraversare la foresta.. ci avviciniamo lentamente, sperando che qualcuno magari decida anche di scendere.

 

Ci fermiamo divertiti a guardarli per un po’ prima di riprendere il percorso e tornare al parcheggio..

 

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Bello.. soprattutto nel farlo.. e di certo le immagini non possono rendere l'emozione provata.

Impegnativo ma non difficile.. dire che alla fine del trail siamo ancora freschi non è proprio vero.. ma neanche distrutti, nonostante un buon ritmo che ci ha permesso di fare il giro in poco più di tre ore. . ma ora desideriamo acqua ed po’ di fresco!!

 

Fa caldo e mentre siamo all’ombra di un grande albero arriva Mamy con fette d’ananas appena tagliate…buonissime.. ci volevano davvero.

 

Nel frattempo il parcheggio si è riempito.. ed arrivano altre auto.. probabilmente sono quelli che decidono  di fare in un’unica giornata piccoli e grandi tsingy..

non è impossibile ma certamente richiede qualche sforzo in più e fare il secondo trail con temperature certamente più alte.. noi abbiam preferito goderci con calma entrambe le esperienze e la gita sul Manambolo.

 

La strada di ritorno verso l’hotel sembra più lunga.. finito l’effetto adrenalina.

Proseguiamo però dapprima verso Bekopaca, fino alla sede della ANGAP (Association Nationale pour la Gestion des Aires Protégées) per accompagnare la nostra guida.. breve stop al villaggio per rifornimento d’acqua.. ne avremo bisogno.

 

Spuntino e parte l’operazione bucato.. la temperatura è favorevole, meglio sfruttarla prima di ripartire.

 

Ma, mentre siamo in relax, ecco l’imprevisto peggiore che possa accadere in viaggio.. la Canon sembra dare i numeri.. puntando verso alcuni soggetti sento il rumore del flash che vorrebbe alzarsi ma non ce la fa.. poi è il pulsante dello scatto a fare le bizze finchè, pur scattando, non compare nulla sullo schermo.. e neanche dopo.

Iniziano i tentativi.. cambio di batteria? Macchè!!  Il caldo e l’umidità del corpo mentre facevamo il trail? Boh?!!

 

Il risultato è che non va e non ci sono punti dove portarla.. morale a pezzi e parole che volano nell’aria.. (che non si possono ripetere : censored :: WallBash : : WallBash : :mad:: Evil : : Evil : : Andry : : Andry : ).

 

Meglio non pensarci ed andare in piscina.. urge relax.. ed oggi ce la godiamo davvero..

prima sotto i raggi del sole, poi dopo il tramonto,  emulando un i pomeriggi amazzonici dell’anno scorso.. è diverso ma va bene lo stesso.. cocktail, due chiacchiere, aggiornamenti dal mondo e qualche messaggio agli amici prima di ordinare la cena e  tornare in camera.

Iniziamo a sistemare anche i bagagli.. domani partiremo ancora presto.. sterrato e fiumi ci aspettano prima di raggiungere la Kirindy Forest.

 

Cena ottima, con la zuppa che è diventata un must di questi tre giorni.. come gli spiedini di zebu, i migliori mangiati finora.

Ci fermiamo qualche minuto per fare due  chiacchiere con Mamy prima di trascorrere l’ultima notte a Bemaraha…

non manca il tentativo di far resuscitare la macchina fotografica.. inutile.. e non sembrano esserci  soluzioni.. qualche esorcismo non basterà.. forse è davvero completamente andata.. 

 

 

Spese giornata

Acqua 8000

Cena  45000+5000

Cockatil piscina 5000

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  • 2 settimane dopo...

10.

 

21 agosto - L’incontro con il fossa: Kirindy Forest

 

Il sole è ancora lontano quando ci svegliamo.. avremo diversi km di sterrato e quindi alle 6 siamo pronti per la colazione… il tempo delle ultime formalità, saluti e si parte..

Poco prima delle 7 siamo sulle sponde del Manambolo, giusto in tempo per vedere il finir dell’alba .. la vita sul fiume si sveglia ed insieme a lei anche macchina fotografica..  sembra avere ancora qualche problema con il flash automatico ma comunque va!!

 

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Lungo la strada non c’è nessuno e ne approfittiamo per fare anche qualche sosta fotografica con la scusa di una pausa sigaretta (in compagnia di Mamy, ovviamente..).. ma non manca anche qualche foto al volo.. o menglio, aspettando il volo di un pappagallo che invece non sembra averne voglia..

 

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Raggiungiamo la riva dello Tsiribihina poco prima delle 10 ma dobbiamo prima attendere lo sbarco di alcuni camion e poi che arrivi almeno un’altra auto prima di attraversare il fiume.. 

Inganniamo il tempo osservando la vita intorno al fiume con i soliti bambini che non mancano di avvicinarsi ed a cui lasciamo un paio di magliette anche se chiedono altro.

 

Quando saliamo sulla chiatta ci sono anche alcune famiglie locali ed il volto di una mamma e della sua bimba malata sono molto toccanti.

 

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Rapido sbarco ed eccoci di nuovo sul secondo tratto di sterrato lungo il quale incontriamo persone e ci fermiamo nei pressi di una capanna sperduta lungo la strada dove lasciamo alcuni panini presi a colazione, e delle piccole confezioni di confettura, proprio con l’idea di poterli dare.

 

Alle 12,30 siamo al Kirindy dove il gestore ci accompagna al nostro bungalow.. Kirindy lodge.. in realtà il tutto sembra molto spartano.. ma lo sapevamo già.. siamo nella foresta anche se il costo non è proprio “rurale”.

 

Il bungalow ricorda infatti alcune case malgasce.. assi di legno, tetto in paglia e finestre con aperture che non sembrano essere un ostacolo all’ingresso di eventuali piccoli ospiti.. ma è bello anche così.. in ogni caso c’è la zanzariera del letto che ci proteggerà!!! :) :)

 

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Lasciamo i bagagli e mentre diamo un’occhiata intorno arriva Mamy con la nostra guida del safari notturno, Chris.. ma c’è la possibilità di fare un’escursione anche nel pomeriggio e quindi decidiamo di sfruttare l’occasione.. appuntamento alle 15.

 

Decidiamo di andare a bere qualcosa di fresco…  intanto Mamy ci avverte che andrà a Morondava per far vedere quel problemino dell’auto, anche se tutto è filato liscio..conta però di tornare in tempo per venire con noi al trail notturno.

 

Al  ristorante ci sono un paio di gruppi ed una coppia.. ma ecco che arriva un’orda di asiatici (coreani o cinesi) che sembra aver  lasciato l’educazione lungo la strada.. mettono il loro cibo sui tavoli, urlano, spostano sedie e tavoli.. gli sguardi degli altri la dice lunga.. per fortuna vanno di fretta perché faranno l’escursione e poi ripartiranno.. fotografano anche calzini appesi ad asciugare.. mah??

 

Inganniamo l’attesa facendo anche due passi intorno al bungalow prima di tornare nei pressi del ristorante dove, mentre aspettiamo Chris, ecco apparire due simpatici fulvus che si alzano in piedi..

 

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Ma è il momento di iniziare il nostro giro..

Ci inoltriamo nella foresta dove non mancano altri incontri con i fulvus, qualche sifaka ed alcuni gufi che se ne stanno tranquilli sugli alberi.. i sifaka stanno molto sui rami più alti.. la temperatura è calda e nella foresta si sente.. anche per questo i sifaka stanno lassù.. ma soprattutto per restare poi al riparo dal loro nemico da tavola (loro sarebbero il banchetto).. il fossa.

 

Il giro nella foresta è interessante.. qualche baobab,  anche in versione “hot”, ma soprattutto ci incuriosisce vedere alcuni occhietti sbucare all’interno di alcuni tronchi..

un piccolo lemure sportivo.. ma è un animale notturno e quindi non esce dalla sua tana.. buffo però vederlo sbucare da un buco.

 

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Proseguiamo nella foresta, un passeggiata davvero piacevole, e non mancano certamente altri avvistamenti interessanti e curiosi.. fino ad incontrare anche uno strano rettile.. non sappiamo cos’è e restiamo un attimo fermi ed intimoriti.. ma Chris ci tranquillizza..

Si tratta di uno skink, incrocio tra lucertola e serpente .. 4 zampe che si muovono alla ricerca di cibo, insetti e non solo.. 

 

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Un’ora di passeggiata e eccoci di nuovo al camp..

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Splendide esperienze Magic !!!  il Madagascar visto in questo modo è veramente una scoperta

 

Domanda : ma ai Great Tsingy le spaccature ozzontali che si notano ( specialmente quelle che si vedono dalla tua foto sul ponte) sono naturali?  ..sembrano fatte appositamente per passare

in tal caso sarebbe un peccato

 

 

PS:  per fortuna che la macchina fotografica si è ripresa , sarebbe stato un bel colpo proseguire senza  

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..continua..

 

Mentre siamo nello spiazzale davanti al ristorante e ci guardiamo un po’ intorno, Chris viene a chiamarci.. c’è un fossa che si aggira nei dintorni..

 

Facciamo due passi ed eccolo.. nascosto dietro alcuni arbusti..

E’  fermo, ci guarda e poi inizia a muoversi  verso di noi.. sembra un simpatico gattone ma non è certo innocuo.. anzi, molto imprevedibile ed umorale..

E’ un maschio… Chris ci invita a non avvicinarci troppo e per sicurezza tiene un bastone tra le mani..

 

Il fossa ci guarda, fa qualche altro passo e poi si sdraia sul sentiero ..

 

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Restiamo ad ammiralo ed a fare un vero e proprio servizio fotografico  finchè non arriva qualcuno dal camp che praticamente lo fa rialzare ed andar via.. ma il nostro desiderio è realizzato.. soprattutto perché è un’occasione che non capita sempre.

 

La fortuna oggi è nostra amica.. ed infatti, quando rientriamo al camp, sotto uno dei bungalow ecco apparire un altro esemplare..

Il colore è diverso.. è più piccolo.. ed è una femmina..

Si ferma un attimo, due passi ed eccola andare in cerca di cibo rovesciando un bidone del pattume..

 

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Qualche minuto dopo si allontana anche lei.. siamo davvero contenti ..

anche se Kirindy è l’unico posto per poterli incontrare, non è così scontato e Chris ci conferma che abbiamo avuto un fortuna con un doppio incontro.

 

Adesso c’è solo da aspettare per uscire di nuovo per il safari notturno..

Il sentiero inizia a circa due km dal camp. Solitamente si raggiunge in auto ma Mamy non è ancora tornato e così poco dopo le 17,30 ci avviamo a piedi..

Una piacevole passeggiata, facendo due chiacchiere con Chris che ci allieta con alcuni aneddoti ma soprattutto con la storia della sua famiglia e di alcune usanze, credenze e  tradizioni malgasce, spiegandoci perché alcuni tipi di lemuri sono così rari.. ed ovviamente anche l’uomo ha la sua parte.

 

Con il sole ormai tramontato entriamo nella foresta..

La nostra torcia non è molto potente e quindi ci affidiamo completamente a lui per gli avvistamenti..

 

I primi incontri sono con i gufi.. poco dopo ritroviamo lo sportivo, questo piccolo e buffo lemure che vediamo molto da vicino..

Non è facile individuarli, anche se il riferimento sono quelli di ogni safari notturno.. gli occhi.

 

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Camminiamo illuminando ogni ramo ma è grazie a Chris che riusciamo a vedere anche alcuni fork marked..

Non sono lontani ma sfortunatamente, oltre a muoversi, neanche abbastanza vicina per poter fare una bella foto..

 

La vista di un camaleonte è il preludio ad un altro simpatico incontro.. il grey mouse lemur, il più piccolo dei lemuri… è buffissimo.. vediamo un musino sbucare dal buco per poi tornare a nascondersi.. dentro e fuori.. occhietti che appaiono e scompaiono quando lo illuminiamo.. giochiamo un po’ con la torcia prima di proseguire..

 

Facciamo qualche altro passo e, sul ramo di un albero, ecco un altro piccolo lemure.. l’espressione è troppo forte.. 

 

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Nella foresta ci sono altre specie notturne ma non è semplice vederli sempre.. la componente fortuna ci vuole sempre..

In ogni caso siamo soddisfatti.. un’oretta e mezza nella foresta ed una bella passeggiata notturna .

 

Ritorniamo sullo sterrato principale dove c’è Mamy ad attenderci.. gli dispiace non essere tornato in tempo ma non è stato certo un problema.

 

Torniamo al camp e ci fermiamo per mangiare un boccone..

Sono appena le 20 ma siamo solo noi.. ci sembra quasi di disturbare.. un silenzio incredibile.

Il menu non è molto vario.. io mi lancio sugli spaghetti con verdura mentre Letizia preferisce un semplice piatto di riso.. diciamo che anche il cibo sembra in linea con l’ambiente basic.. ma tutto sommato accettabili.

 

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Non ci tratteniamo molto.. anche perchè la corrente è assicurata fino alle 22.. ma questa volta stiamo per superare i record.. 

Prima delle 21 siamo già a letto.. un po’ la temperature, un po’ l’ambiente ci ispirano a dormire vestiti.. anche se sotto le coperte..

La foresta e la brezza notturna sono l’ultimo ricordo prima di addormentarci..  un’altra giornata che ci è piaciuta.. molto..

Ci saremmo potuti fermare anche a quel che abbiamo visto nel pomeriggio.. il nostro obbiettivo principale era il fossa.. vederne due, maschio e femmina, è stato oltre le aspettative.

 

 

Spese

Cena e bevande Kirindy 31.000

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