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MagicJ69

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  1. 4. 15 agosto - Analamazaotra.. ed un pò di vita quotididana La voce ed i rumori dei lemuri sono i primi suoni che sentiamo quando ci svegliamo qui nel Vakona, ma è ancora troppo presto.. però la sensazione è particolare, nonostante sentiamo in sottofondo anche il leggero fruscio della pioggia che cade. L’appuntamento con Mamy è verso le 8.. direzione Mantadia National Park, ed in particolare la riserva di Analamazaotra. I chilometri non sono molti ed in pochi minuti ci siamo. Il tempo delle presentazioni con la guida che ci porterà in giro per il parco ed eccoci in cammino nella foresta. Fortunatamente il meteo sembra più amichevole.. anzi, sentiamo quasi caldo.. ma è l’effetto umidità che è caratteristico della foresta.. I primi incontri sono con la flora e le varie piante.. una in particolare ci sembra davvero appropriata, è la palma del viaggiatore, una pianta molto particolare, le cui foglie sono un bel riparo dalla pioggia ma anche un serbatoio di acqua.. loro stesse contengono l’acqua utile a persone ed animali.. in viaggio (il nome non è casuale). Qualche metro dopo ecco la Vakona, una pianta che sembra essere un piccolo mondo animale.. un nascondiglio sicuro per tanti piccoli animali.. e qui riusciamo a scorgere una piccola, ma davvero piccola rana che tra le foglie si protegge dai vari predatori. Camminando la foresta diventa più fitta e sentiamo le prime voci dei lemuri.. sono gli Indri che incontriamo poco dopo.. il loro “canto” si sente molto bene e l’intensità è sempre più forte mentre ci avviciniamo.. è una specie di tamtam per comunicare il nostro arrivo. Restano in alto, tra i rami.. bellissime macchie bianche e nere che si muovono e saltano. Ci inoltriamo all’interno per vedere un’altra specie, i sifaka, più piccoli e chiari, con colori diversi e la coda più lunga. Anche loro fanno sentire la loro voce, meno intensa e diversa dagli Indri. Avremmo sperato di vederli ballare ma la presenza dell’uomo (tanto per cambiare) resta un pericolo.. anche perchè in alcune zone i lemuri, oltre ad essere preda del fossa, sono anche cibo per qualche tribù rurale. Restiamo ad osservarli prima di proseguire ed, tra il sentiero e qualche altra deviazione nel mezzo della foresta, cerchiamo altri pèunti dove magari, un pò più nascosti, è possibile vederli meglio.. e così incontriamo dapprima altri Indri e poi nuovamente sifaka... troppo simpatici!! Il percorso, tra soste piuttosto lunghe ad osservare i lemuri, ci porta via quasi 2 ore e mezza.. un ultimo punto di osservazione prima di abbandonare la foresta e dirigerci verso una specie di laghetto dove ci fermiamo per qualche minuto.. ma anche qui c’è qualcosa di interessante.. nei pressi di un ponticello spunta qualcosa tra le foglie e l’erba.. un bel boa.. a riposo. Il nostro giro prosegue, osservando varie specie di piante ed altri lemuri.. spunta anche qualche fulvus.. resta un po’ nascosto ma tanto li consociamo bene.. E, poco prima di mezzogiorno, eccoci alla fine di questa esperienza.. nel frattempo il sole è tornato.. bene, il viaggio di ritorno verso Tana sarà più piacevole e certamente ci permetterà di apprezzare meglio i paesaggi....
  2. Vakona e Crocodile park La distanza tra Lemur Island ed i coccodrilli è breve.. raggiungiamo l’ingresso del parco in pochi minuti, mentre la pioggia aumenta l’intensità.. due minuti per attendere la guida (quasi d’incanto la pioggia sembra svanire) ed iniziamo la visita che ci porterà ad incontrare i coccodrilli del Nilo (ce ne sono ben 44), le tartarughe e soprattutto, il fossa (o fosa), uno dei gli animali che ha contribuito a decidere la scelta di questo viaggio.. E di coccodrilli ce ne sono davvero tanti, rigorosamente a distanza anche se sembrano così tranquilli… Gli animali, per la maggior parte, sono anche qui “protetti”.. ma è facile capire perché.. ed ovviamente anche il fossa, ma per lui le gabbie sono addirittura due comunicanti attraverso un piccolo tunnel ed una botola. Nonostante la presenza di questa bellissima foresta, la presenza della gabbia non è mai qualcosa di molto carino.. ma è pur vero che si tratta di un predatore ed anche piuttosto umorale e sensibile..l’attacco all’uomo non può essere escluso. Il giro prosegue.. attraversiamo un piccolo ponte tibetano e raggiungiamo una zona dove ci sono, oltre a qualche anatra e faraona, alcuni esemplari di boa.. abbiamo appena conosciuto questo simpatico rettile qualche ora fa ma rivederlo fa sempre un certo effetto.. soprattutto quando si ripete l’incontro e il saluto con una “stretta di mano”… ormai ci abbiam preso gusto e questa volta il boa, tra le perplessità di qualche altro turista presente, lo indosso come una bella sciarpetta. Sensazione simile ma c’è sempre un po’ di timore.. anzi, questo sembra stringere un po’ di più.. speriamo non si innervosisca troppo.. la sua presa resta sempre qualcosa di mortale.. in questo caso, vista la tranquillità delle guide, e forse per le dimensioni, voglio immaginare che non sia così per l’uomo.. ma non si sa mai.. Ritorniamo attraversando la foresta sull’altro versante e nel frattempo ricomincia a piovere in modo abbastanza forte.. è normale in una foresta primaria ma diciamo che ne avremmo fatto volentieri a meno.. Prima di raggiungere la zona d'ingresso c'è giusto il tempo per un saluto ad un amico che è passato a darci l'arrivederci.. forse avrebbe voluto anche invitarci a cena, ma probabilmente non avremmo accettato Ci tratteniamo poi qualche minuto nella sala esposizioni prima di rimetterci in macchina ed avviarci verso l’hotel.. sarebbe molto bello poter fare un giro intorno e nella foresta che lo circonda, o magari anche un salto in piscina.. il tempo però non è amico e quindi non ci resta che andare in camera. Il lodge è molto bello, sia la struttura centrale che le camere.. praticamente delle porzioni di bungalow o casette dove ovviamente non può mancare la doccia con l’acqua calda (che in alcuni hotel di livello medio basso, in alcuni casi, bisogna richiedere esplicitamente.. ma non è certamente questo il caso) ed il riscaldamento acceso.. Ci diamo appuntamento a più tardi con Mamy e prendiamo possesso della stanza.. aahhhh, rimettersi al caldo dopo aver preso un po’ di pioggia, con la temperatura esterna rinfrescata, ed una bella tazza di the è un vero toccasana.. abbiamo circa un paio d’ore prima di andare a cena, anche se da queste parti gli orari non sono proprio nelle nostre abitudini visto che l’inizio è previsto già a partire dalle 19.. Usciamo ed andiamo nella hall.. ma è troppo presto e così stiamo un po’ sui divani, aspettando anche Mamy che però arriva quando siamo già seduti, declinando il nostro invito a cenare insieme a noi.. con un motivo “etico-morale” di tutto rispetto.. non ci resta che darci appuntamento al mattino dopo. La cena è interessante.. zuppa di carote, filetto di zebù con patate ed anche un dolcino ci sta bene.. ma praticamente l’azionista di maggioranza sono io.. Il meteo continua a non essere bello.. non c’è quindi molto da fare e così poco prima delle 22, complice il fatto che non c’è la TV (ma non credo che sarebbe cambiato molto) siamo già pronti per andare a dormire.. il rumore della pioggia ed il silenzio della foresta ci accompagnano mentre ci addormentiamo. Spese di giornata Minispesa 9.000 ariary Pranzo Pereyras 20.000 Cena 58.000 + 5000 (mancia) PS. Il costo di Lemur Island dovrebbe essere intorno a 15000 ariary a persona .
  3. Vakona Forest Ed eccoci di nuovo sulla RN2.. ci attendono poco più di 75 km prima di raggiungere la seconda tappa di giornata ma la strada, anche se a tratti con qualche bella buca, è comunque interessante.. il paesaggio, per cui non manca qualche breve sosta (come quella nei pressi del fiume Mangoro dove rivediamo qualcuno intento a fare il bucato), ma anche alcuni momenti particolari, come ad esempio un camion ribaltato in curva oppure la vita che sembra quasi frenetica della gente quando attraversiamo la città (o il villaggio) di Moramanga. Quando siamo nei pressi della stazione di Andasibe, Mamy ci dice che ormai siamo vicini al Vakona.. entriamo praticamente nel Parco Nazionale di Andasibe-Mantadia percorrendo la strada sterrata (ma più o meno ben tenuta), e già si vede la differenza, soprattutto per le condizioni del tempo.. Arriviamo al lodge dove ci aspetta un cocktail di benvenuto… check in e formalità di rito e siamo di nuovo in auto verso Lemur Island.. andiamo a conoscere i lemuri. Il tempo è peggiorato.. sentiamo qualche goccia d’acqua venir giù ma, anche se normale nel mezzo della foresta, meglio avere qualcosa per ripararci.. niente ombrello ma un kway dovrebbe essere sufficiente… speriamo. Dal parcheggio, a pochi passi, usiamo una canoa per fare un attraversamento di pochi metri e sbarcare su questo isolotto dove i lemuri sembrano essere lì ad attenderci per il benvenuto.. i primi che si avvicinano sono due bellissimi lemuri bianchi e neri.. sono i “vari”.. qualche metro dopo ecco il piccolo e buffo “bambù”.. e, non potevano certo restare indietro, eccone arrivare altri due.. i “fulvus”. Sono abituati alla presenza dell’uomo ma soprattutto capiscono che potrebbe esserci qualcosa per loro.. magari del cibo.. e dimostrano subito la loro “amicizia” non soltanto lasciandosi avvicinare, ma addirittura loro stessi giocando un po’ intorno, anche afferrando o saltando su braccia e spalle, quando non anche sulla testa.. Giocano e per tutti noi è molto divertente stare qui insieme a loro.. si spostano velocemente saltando sia tra gli alberi vicini che da una persona all’altra.. un po’ a convenienza, quando qualcuna delle guide tira fuori qualche frutto (banane in particolare). Sono molto amichevoli e ce li ritroviamo da tutte le parti.. anche due insieme. I fulvus sembrano quelli più intraprendenti e restano con noi anche mentre ci muoviamo di qualche metro per intraprendere un piccolo e breve sentiero che ci porta sulla sponda del fiume per vedere, dall’altra parte, i sifaka.. ovviamente il primo pensiero, o meglio la speranza, è vederli “ballare”… ma ci sono i fulvus che disturbano.. sono caratteri diversi ed i sifaka sembrano molto più timidi e riservati.. restano sugli alberi mentre a terra i fulvus continuano a fare una gran caciara saltando tra i rami, giocando ed inseguendosi tra loro.. un mini caos che però infastidisce gli altri. La pioggerellina va e viene e mentre torniamo verso la canoa ritroviamo nuovamente i nostri cari e simpatici amici.. come de bambini, ci piacerebbe restare qui ancora un po’ a giocare con loro.. Ma la giornata non è finita.. la visita in riserva prosegue… ci aspetta qualche altra specie, forse meno simpatica ed “amichevole” nel Crocodile park....
  4. Tanzania, Kilimangiaro, Ngorongoro, Masai Mara, Serengeti.. sta a vedere che potrebberci qualche idea da mettere in piedi.. credo che avrai anche le mie attenzioni.. buona organizzazione..
  5. 3. 14 agosto Tana- Andasibe: le Riserve Oggi possiamo dire che inizia il nostro viaggio.. il primo giorno in terra malgascia, però, inizia come tante altre.. la sveglia che suona.. Siamo ancora con tempi piuttosto tranquilli. Scendiamo a far colazione verso le 8, ma ci limitiamo ad un caffè, espresso.. le petit déjeuner, la colazione tipica francese che solitamente prevede baguette, burro e marmellata, può aspettare.. e probabilmente ci incontreremo poco . Mentre finiamo di bere il caffè arriva Mamy.. ci spiega l’itinerario che faremo, con i dubbi su alcune tappe per via delle strade, e preannunciandoci qualche “sorpresa”.. questo ci incuriosisce molto, ovviamente.. ma lo scopriremo più avanti. L’esigenza principale è anche cambiare un po’ di valuta.. in pochi minuti ci ritroviamo pieni di tanti bigliettoni da 10.000 ariary visto che cambiamo a 3400 ariary per 1 euro… meglio che in aeroporto, dove ci avevano detto, o meglio avevamo letto, fosse più conveniente.. e poiché la banconota più grande è proprio quella da 10.000, ecco spiegato il perché ci ritroviamo con un pacco di soldi che solo a vederli ci si sente Rockfeller.. e probabilmente, considerata la vita e gli stipendi medi, da queste parti sarebbe così. Ma è giunto il momento di muoverci.. il tempo di risalire, sistemare i bagagli ed eccoci pronti ad iniziare la nostra avventura. La città incomincia a muoversi ed abbiamo il primo approccio con il traffico della capitale. Fatti pochi metri ci fermiamo per il rifornimento.. avevamo visto alcuni distributori ieri sera e notato come il prezzo fosse praticamente uguale dappertutto (3730 ariary per la SP, 3150 il diesel).. anche qui meno che in Italia, anche se comunque resta un “bene” che non possono permettersi in molti. Attraversiamo Tana che, come molte altre città, è suddivisa nella zona bassa, media e alta.. e la differenza, con un po’ di attenzione, si vede. Lungo le strade cittadine incontriamo tanta gente ma anche molti banchetti.. in alcuni punti è difficile distinguere se stiamo attraversando strade o vie del mercato.. e la densità aumenta quando ci avviciniamo alla parte più bassa della città, prima di immetterci sulla RN2.. praticamente sembra di trovarsi in un lungo e grande mercato continuo.. da entrambi i lati della strada ci sono negozi (molti sembrano vere e proprie baracche) ma anche tanti venditori, di qualsiasi cosa, sulla strada.. guidare non è cosa semplice e bisogna fare molta, molta attenzione. Usciti dalla città, la strada comincia leggermente a salire.. facciamo quasi subito una breve sosta per comprare un po’ d’acqua e qualcosa da sgranocchiare per poi proseguire e cominciare a guardare il paesaggio. La strada presenta diverse curve ma quello che attira l’attenzione sono le risaie e le donne intente a fare il bucato nei tanti fiumiciattoli e ruscelli che incontriamo.. l’acqua, in molti punti, ha un color marrone che ci lascia un po’ perplessi sui bucati, poi stesi ad asciugare sul terreno. Mamy ci da qualche informazione sul paesaggio che stiamo attraversando, sulla storia del Madagascar, sulla cultura e sulle usanze della popolazione e dei luoghi che incontriamo.. ci spiega come l’acqua, nonostante il colore, sia piuttosto pulito.. e soprattutto come l’intero Paese sia molto ricco di sorgenti ed acqua che rappresentano una grande risorsa, considerata la vicinanza a tanti paesi che invece ne avrebbero tanto, tanto bisogno.. ma questo vantaggio resta tale, e non viene sfruttato per attivare accordi e scambi commerciali che certamente renderebbero migliori le condizioni del Paese e della gente. La giornata è limpida e questo ci rende fiduciosi sulla nostra prima esperienza di giornata, la visita alla Riserva Pereyras.. quando siamo a pochi chilometri, ci fermiamo in un punto panoramico dove incontriamo una donna con due bambini.. sembrano un po’ timidi ma alla fine viene fuori un sorriso che incontreremo spesso. Pochi chilometri, qualche paesaggio e le immagini di un po’ di vita della gente comune ci hanno fatto già capire molti aspetti di questo Paese e di come probabilmente vive la maggior parte della popolazione.. un territorio dove ci sono soprattutto tanti villaggi, alcuni sparsi nell’entroterra ma tanti che si trovano lungo le principali vie di collegamento… non è difficile capire come l’agricoltura sia la principale e più diffusa forma di economia.. riso, frutta e verdura sono le cose che abbiamo visto in prevalenza sui vari banchetti, ma anche il piccolo allevamento, con galline ed altri piccoli animali è molto diffuso, oltre a quelli che possiedono i famosi zebù, animali molto simili al bue ma con una caratteristica particolare, un piccola gobbetta sul dorso. Poche curve ed eccoci alla Riserva.. conosciamo la guida che ci porterà a fare il giro.. ma prima c’è una piccola incombenza.. prenotare il pranzo.. e non potevamo certo lasciarci sfuggire l’occasione di assaggiare qualcosa di tipico.. il filetto di zebù, servito con riso o patate, rigorosamente fritte. Qui è possibile vedere anche i lemuri, ma non andremo nella foresta.. ci vorrebbe troppo tempo e quindi restiamo in basso per osservare rettili, camaleonti e qualche altro esemplare faunistico. E’ una riserva e quindi gli animali sono tutti “protetti”.. iniziamo con i colori dei camaleonti, non semplici da individuare soprattutto quando sono tra rami e faglie.. la lentezza dei movimenti, gli occhi e la loro espressione li rende troppo simpatici.. La lunghezza di un coccodrillo del Nilo a riposo non passa inosservata mentre andiamo a vedere altri esemplari, alcuni mai visti fino ad ora e con colori particolari come il rosso della sangongong o altri camaleonti.. ma è affascinante anche sentire la leggera morsa di un boa constrictor che accarezzo come se fosse un animale domestico oppure vedere come si muovono i tenrec, cioè dei simpatici ricci che escono dalle loro tane.. si tratta di specie endemiche del Madagascar e quindi molto particolari.. un po’ meno accattivanti, invece, sono alcuni pipistrelli che stanno tutti insieme appesi in un angolo e di cui è possibile vedere anche alcuni particolari. La nostra passeggiata prosegue con la guida che ci mostra dapprima altri tipi di camaleonti, con caratteristiche particolari come la coda piatta o le dimensioni davvero piccole, per poi mostraci l’esemplare di farfalla cometa più grande al mondo.. una meraviglia. I veri protagonisti restano però i camaleonti.. e l’incrocio un po’ strano tra due esemplari, con una piccola discussione su chi avesse il diritto di precedenza, è l’immagine che ci saluta.. il nostro giro è praticamente finito. Stiamo qualche minuto ad osservare altri punti della riserva prima di andare a pranzo al ristorante La Falaise dove ci aspetta una bella e duplice sorpresa.. un filetto di zebù, ben cucinato e saporito, ma soprattutto il prezzo che, nonostante siamo in una riserva privata, ci fa capire che probabilmente il costo del vitto non sarà un problema.. 20000 ariary per due filetti con contorno.. praticamente meno di 6 euro.. C'è anche il tempo per osservare ancora qualche pianta.. il parcheggio non è lontano. Pochi passi e raggiungiamo il punto dove Mamy ci sta aspettando.. due chiacchiere sul giro e pronti per la tappa successive.. Andasibe e Vakona Forest.
  6. 2. 13 agosto Paris (CGD) - Antananarivo.. e siamo in terra malgascia Stasera arriveremo in Madagascar… il prossimo paesaggio che vedremo dall’alto saranno le luci di Antananarivo, la capitale... dovremo attendere ancora e solo un giorno. Nessuna sveglia puntata.. abbiamo molto tempo prima del volo.. il terminal è sempre il 2F ed il trenino impiega davvero pochi minuti.. il volo è alle 11,30 ma alle 7 siamo già in piedi. Ci sistemiamo con molta, molta calma e alle 8,30 siamo già in giro per l’aeroporto.. colazione da Paul (un caffè accompagnato da pain au chocolat ci sta bene) e via a cercare il gate, soprattutto per evitare di trovarci interminabili code che spesso si creano per i voli internazionali, soprattutto al controllo passaporti. Fatto.. ci avviamo verso il gate L49 ed infatti un po’ di persone ci sono.. ma non è un problema.. non resteremo certo qui.. e così poco prima delle 10 siamo già vicini alla zona d’imbarco. Non ci resta che ingannare l’attesa con qualche lettura e sfruttando un po’ la wifi. Le scene in aeroporto si ripetono per ogni viaggio.. quando arrivano le prime hostess, iniziano gli “scatti”.. molti già in posizione ma, al solito, prima famiglie con bambini, poi Sky team.. ma siamo abituati e soprattutto, per raggiungere l'aereo, non c’è da prendere alcun bus. Partiamo con qualche minuto di ritardo ma su un volo così lungo (11 ore) non è un problema. Due chiacchiere, snack ed un’occhiata ai quotidiani.. poi inizia la maratona cinematografica.. 3-4 film ci stanno tutti e per fortuna ce ne sono sempre abbastanza recenti, anche in italiano. Il volo è tutto qui.. e quando sul monitor che indica la tratta vediamo l’immagine dell’aereo sul Canale del Mozambico ci sentiamo praticamente con un piede a terra.. però speriamo di riuscire a terminare il film!!! Poco dopo il comandante annuncia che stiamo arrivando.. possiamo dare un’occhiata al finestrino.. vediamo le prime luci che lentamente si avvicinano.. cominciamo a scendere ed alle 23,20 siamo in terra malgascia. L’aeroporto di Tana non è molto grande e quindi raggiungiamo a piedi l’ingresso.. prima di entrare, qualcosa che non ci era mai capitato.. sulla porta ci sono alcune persone in camice bianco che appoggiamo un piccolo strumento alla tempia.. probabilmente per controllare la temperatura (febbre??). L’operazione è veloce ma i tempi si allungano mostruosamente appena siamo dentro.. La coda per il controllo passaporti è lunga e non sembra molto organizzata.. il modulo da compilare, che solitamente per altre destinazioni era compilato a bordo, qui è allegato ad alcune piccole brochure pubblicitarie, in francese. Le informazioni sono le solite ma la compilazione al volo mentre siamo in coda non è il massimo della comodità. Ok, ci siamo.. lasciato il modulo, siamo dentro.. la prima tappa sembrano i banchi per il visto.. ma sono per coloro che devono pagare, cioè per quelli che restano oltre i 31 giorni.. e la permanenza non sembra a buon prezzo.. da 30 euro fino ad oltre 100 quando il periodo supera i tre mesi. Il controllo per noi è poco più avanti.. Letizia passa ma io mi trovo davanti l’unico francese che prova la furbata sul visto, giocando la carta che ormai siamo già dopo la mezzanotte e che il calcolo dei giorni, secondo lui, parte dal giorno 14.. il tentativo fallisce ma la discussione mi fa attendere quasi 10 minuti. Nel frattempo vediamo il rullo dei bagagli che comincia a muoversi.. e quando raggiungo Letizia inizia l’attesa.. lunga, molto lunga. Iniziamo a preoccuparci ma c’è ancora tanta gente.. il ragazzo che scarica i bagagli ci dice che deve arrivare ancora un altro carico.. praticamente c’è solo un mezzo con tre carrelli che li trasporta dall’aereo e quindi i tempi si allungano.. arriva l’ultimo carico.. vediamo i carrelli dietro e, neanche a dirlo, i nostri sono nel terzo.. fortunatamente si è trattato solo di una questione di tempi ma è passata quasi un’ora.. chissà come sarà contenta la nostra guida. All’uscita, anche qui, scene già viste.. tanta gente, cartelli che si alzano da tutte le parti.. mentre cerchiamo i nostri nomi mi sento chiamare “Signor Michele”.. è lui, la nostra guida, Mamithiana Thierry, che grazie alle foto che gli avevamo inviato ci ha riconosciuti (diciamo pure che la chioma rossa di Letizia rende tutto più facile.. non siamo in Irlanda ). E’ già l’una passata ma oramai siamo in Madagscar. Chiacchieriamo con Mamy mentre ci avviamo verso il parcheggio dove vediamo il nostro mezzo, Toyota Land Cruiser, nero, serie 80.. non è l’ultimo modello ma è molto più resistente e soprattutto più adatto per alcune strade che faremo.. d’altronde era stata anche una nostra scelta tra le varie opzioni che ci aveva proposto Mamy.. l’unica differenza è il colore. Un po’ di ingorgo per uscire dal parcheggio (ma è ovvio visto che non siamo gli unici arrivati) ed eccoci sulla strada che porta verso la città. L’aeroporto si trova ad Ivato, poco più di 15 km dalla città.. ma l’ora è tarda e quindi la strada è piuttosto libera. L’hotel Chalet des Roses si trova in una zona centrale e quando arriviamo Mamy ci accompagna fino in camera, assicurandosi che la stanza sia OK.. Appuntamento a domani per un vedere insieme il nostro itinerario e soprattutto per cambiare un po’ di moneta locale.. gli ariary. La scena successiva in camera ricorda il mitico Troisi in Ricomincio da tre.. “Che ora sono?”.. “ Le due”.. “Azz.. s’è fatto tardi”.. Ma ormai ci siamo… le luci che vediamo dalla finestra sono quelle di Tana. Madagascar, siamo arrivati. Spese giornata Colazione € 7,60 - 2 caffè, pain au chocolat e croissant. Nota: Prima di partire conviene aggiornarsi ed informarsi perchè non esiste Ambasciata italiana in Madagascar. Il riferimento è quella di Pretoria, in Sudafrica. In caso di necessità, tuttavia, il riferimento è quella francese a Tana, oppure bisogna contattare i corrispondenti consolari che si trovano a Tana e Nosy Be. .
  7. 1. 12 agosto Bologna – Parigi (CGD) Ci siamo, è arrivato il giorno della partenza.. ma, a differenza degli ultimi viaggi, il volo sarà nel pomeriggio e quindi niente sveglia all’alba. Prima tappa Bologna-Parigi Charles de Gaulle, volo Air France, partenza ore 18,10… proseguiremo poi per il Madagascar domani, partenza alle 11,30. Check in on line già fatto ieri sera per entrambi i voli.. niente corse e sistemazione dei bagagli con calma.. anche se comunque sappiamo già che ci dimenticheremo qualcosa. Puntuale poco prima delle 16 arriva il nostro taxi (prenotato) e dopo pochi minuti siamo in aeroporto.. anche se siamo in agosto, la tangenziale è sempre un’incognita ma oggi c’è poca gente in giro. Visto quanto era successo nel nostro ultimo viaggio, andiamo subito al banco. La fila ovviamente è lunga ma c’è tempo.. i bagagli, nonostante il lungo stop, arriveranno direttamente a Tana. Fatto tutto, non ci resta che aspettare l’imbarco. Il volo parte in orario e comodamente arriviamo a Parigi, terminal 2F. Ma dobbiamo andare verso il terminal 3, dove abbiamo visto si trova l’hotel. Le indicazioni all’interno in aeroporto sembrano abbastanza chiare.. la solita camminata ed eccoci all’ingresso della CDGVAL da dove prendere il trenino che ci porterà poi alla fermata per il nostro hotel, Ibis Roissy CDG , scelto sia per la posizione che per rapporto qualità-prezzo. Pochi minuti (solo due fermate) ed eccoci alla stazione di Terminal 3 Roissypole. L’hotel è proprio a pochi metri dall’uscita.. c’è un po’ di movimento, visto che si trova di fronte il terminal dei bus. Avevamo già inserito i nostri dati, visto che era possibile fare il check in on line anche per l’hotel.. pochi minuti siamo in camera.. bella grande, comoda e pulita, e con WIFI. Qualche minuto per disfare i bagagli e per dare un’occhiata alla TV (c’è anche la RAI.. che fortuna!!!). Per la cena le opzioni non sono molte.. il bistrot dell’hotel oppure, appena fuori dalla porta d’ingresso, “Pasta e Pizza”.. scegliamo quest’ultima, anche se diciamo che non c’era molta differenza con quella surgelata dei supermercati.. ma va bene lo stesso.. siamo di passaggio e quindi prendiamolo come spuntino veloce (anche se un po’ caruccio). Una sigaretta (sempre io) prima di rientrare in camera e la giornata finisce qui. Avvisiamo la nostra guida che stiamo per arrivare (non si sa mai).. meno di 24 ore e saremo in terra straniera.. Madagascar, stiamo arrivando. Spese giornata Ibis hotel € 60,30 Pasta e pizza € 28,80 .
  8. E' il Signor che non mi si addice.. Si ma l'inizio è facile... il lavoro duro arriva dopo.. ma, come dicono da quelle parti "mora mora" scriviamo anche questo.
  9. L'attesa è finita.. qui iniziare a farti un'idea qui
  10. Tonga soa eto, cioè benvenuti in Madagascar Un viaggio che era in programma da molto tempo e che finalmente siamo riusciti ad organizzare. La parte più difficile? Trovare i voli ad un prezzo umano e scegliere la guida-autista. La soluzione: (1) Guardare costantemente il sito Air France e quando il prezzo è andato sotto i mille è scattata la carta di credito.. questa volta nessuna opzione. (2) Contattare varie agenzie locali, guide ed autisti per avere dei preventivi, scartare quelli troppo alti o troppo bassi ed accondiscendenti scambiando qualche e-mail ed sms, restringere la scelta e seguire l’istinto.. scelta vincente e, neanche a dirlo, il consiglio è venuto proprio qui, da Vanni, a cui va un particolare ringraziamento per averci indicato Mamithiana Thierry (anche se mi chiamava sempre Signor Michele.. ) Il viaggio in sintesi Partenza: 12 agosto da Bologna Ritorno: 4 settembre da Antananarrivo Viabilità: molti sterrati, strade nazionali spesso improponibli, tempi lunghi, people on the road Mezzo utilizzato: 4x4 (3 auto differenti..) Meteo: quasi sempre sereno Costo complessivo del viaggio: € 2.925 a persona + € 230 assicurazione viaggi annuale (famiglia) (1) Voli Air France Bologna – Parigi – Antananarrivo € 915,40 a persona (2) Tour € 3.500,00 (Guida-autisti, benzina, accomodation, parchi e guide, mance, …) (3) Spese correnti in viaggio (pasti, acqua, souvenir, ecc) € 500,00 (di cui € 100 a CGD e € 400 durante il tour) La nostra guida: Mamy o Thierry Autista aggiunto: Romeo (dal 26 agosto) Parola d'ordine: mora mora, cioè piano piano Itinerario (day by day) 12/08 Bologna – Paris CGD 13/08 Paris CDG - Antananarivo 14/08 Antananarivo – Riserva Peyrieras – Vakona Forest (Andasibe) - Crocodile Park 15/08 Vakona Forest – Mantadia N.P. (Analamazaotra) - Antananarivo - Seconda parte 16/08 Antananarivo - Antsirabe - Seconda parte 17/08 Antsirabe – Allèe des baobab - Morondava - Seconda parte 18/08 Morondava – Allèe des Baobab – Belo sur Tsiribihina – Bekopaca (Bemaraha) 19/08 Manabolo pirogue e Small tsingy (Bemaraha) - Seconda parte 20/08 Great Tsingy (Bemaraha) 21/08 Bemaraha – Kirindy Forest - Seconda parte 22/08 Kirindy Forest – (Allèe des Baobab) - Antsirabe 23/08 Antsirabe – Ifasina (Zafimaniry) - Ambositra 24/08 Ambositra – (Ranomafana) - Fianarantsoa 25/08 Fianarantsoa – Ambalavao – Parco Anja - Andringitra (Soa Camp) - Seconda parte - Terza parte 26/08 Andringitra (Soa camp) - Seconda parte 27/08 Andringitra – Ranohira (Isalo) - Seconda parte 28/08 Isalo - Tulear - Seconda parte 29/08 Tulear – Salary (Bay) - Seconda parte 30/08 Salary - Seconda parte 31/08 Salary 01/09 Salary – (Tulear) - Ambalavao 02/09 Ambalavao - Antananarivo 03/09 Antananarivo (Ambohimanga – Lemur’s park) 04/09 Antananarivo – Paris CDG - Bologna Video: Lemur Island (Vakona Forest) Analamazaotra Great Tsingy di Bemaraha Riattraversare il fiume Tsiribihina Kirindy Forest Safari Night al Kirindy I catta di Anja ..che sarebbe più o meno così... ..non ci resta che partire..
  11. Grazie.. ma mi sento già un gran peso... :???: farò del mio meglio.. ma il rientro a lavoro è stato traumatico ed il tempo ora non è molto.. resistete!!
  12. Viaggio finito... ma voglio subito ringraziare Vanni per l'ottimo consiglio su Mamithiana Thierry, cioè Mamy, la guida-autista.. una persona che dire eccezzzzzzionale è riduttivo.. poi scoprirete il perchè.. Datemi il tempo di riordinare un pò le idee e selezionare qualche foto.. sono solo poco più di 6000 scatti..
  13. Se resisti, tra un pò inizio a scrivere il diario del nostro viaggio.. così magari ti fai un'idea... personalmente ti consiglio di rivolgerti ad una guida-autista.. noi ci siamo trovati a dir poco benissimo.. una persona eccezionale che peraltro parlava italiano.. ti dico solo che abbiamo fatto molto più di quello che avevamo concordato. Nel topic di preparazione ho messo il nostro itinerario (parte sud) che però era più lungo (siamo stati dal 13 agosto al 4 settembre).. ma in 15 giorni si può fare.. dipende poi cosa ti interessa e quali sono le tue priorità.. Secondo me gli Tsingy e l'Allèe des Baobabs sono luoghi unici.. poi ci sono i parchi con i lemuri e qualche altro esemplare di fauna.. Per il mare noi siamo stati a Salary.. meraviglioso.. c'è mare anche in costa est ma il tempo è molto più ballerino.. Magari provo a darti poi qualche idea di itinerario..
  14. Concludo il diario di questo che comunque resta uno dei viaggi più belli ed interessanti con alcune considerazioni: Ogni viaggio è sempre diverso e le sensazioni sono molto personali e soggettive. Il Sudafrica è un Paese meraviglioso che però credo meriti di essere visitato prima che diventi troppo turistico ed i prezzi aumentino per la presenza di troppi europei e soprattutto italiani.. e magari anche con un occhio al cambio con il rand (zar), facendo qualche calcolo (noi avevamo un cambio 1€ = 10 zar circa ed ora (2015) è intorno a 15,2.. Agosto non è alta stagione, con i suoi pro (es. rischio malaria praticamente inesistente, più facile trovare accomodation) e contro (temperature più fresche, soprattutto nella zona di Cape Town).. ma le località e soprattutto le differenti emozioni provate possono essere messe in un certo ordine. E, per restare in tema, ho pensato di dare un personale giudizio con i miei BIG FIVE.. ed ecco la mia classifica: 1. Swaziland 2. Kruger 3. St. Lucia 4. Cape Town 5. Hermanus Citazione speciale: Knysna Ovviamente in una classifica, ci sono anche quelli che stanno dietro… premesso che le altre località possono stare nel mezzo, ecco quelli che ho definito i miei FLOP FIVE, con Pilgrim Rest che ritengo (forse per le aspettative ?) essere stata quella più deludente: 1. Pilgrim's rest 2. Graskop 3. Mossel Bay 4. Jeffreys Bay 5. Cape Aghulas Perché flop??? Il giudizio si riferisce al luogo, secondo il paesaggio e le emozioni provate.. diciamo che considero qusti luoghi come delle riserve se caso mai, in un altro ipotetico viaggio, dovessi decidere di sacrificarli per altre località che noi non abbiamo visitato e che magari si possono invece inserire in un viaggio (ad. esempio la strada dei vini e la visita alle cantine, il Drakensberg, Addo Elephant park, la visita per passeggiare con i giaguari, Oudtshoorn e Cango caves, ….). I motivi? Pilgrim’s Rest e Graskop: La delusione è forse dovuta anche al fatto di aver visitato la regione (Mpumalanga) e queste località alla fine del viaggio… carina invece la parte del Blyde River con Bourke's Luck Photoles.. ma poi magari avrei trato diritto. Mossel Bay, è città turistica.. ma per la stagione estiva.. può valere come punto di riferimento per un’eventuale escursione (whale cruise o squali).. ma è meglio farli a Gaansbai che è più vicina a Dayer Island. Prevedere una tappa qui può comunque essere una soluzione alternativa... Jeffreys Bay: probabilmente il fuori stagione è determinante. Ma se siete amanti del surf allora potrebbe esserci il ribaltone se vi trovate nel periodo giusto. Cape Aghulas: ha un valore simbolico ma il luogo forse non merita “obbligatoriamente” la deviazione ed il tempo necessario ad arrivare… ma dipende dall’importanza che si da a questo simbolo e sono certo di andare anche un po’ controcorrente. Nel complesso, un Paese meraviglioso ed un viaggio on the road bello e semplice. PS. In agosto mi sento di dire che non ci sono problemi da malaria.. noi non abbiamo fatto nessuna profilassi..
  15. Nessuna profilassi.. l'unica cosa che abbiamo preso sono state alcune pasticchine che si chiamano "Ledum palustre" e che si scioglievano in bocca.. una cosa molto soft.. ma dipende comunque dai periodi in cui vai.. chiaramente ad Agosto/Settembre non è la stagione calda..
  16. Tranquilla, sono coperto.. il Camp Catta l'aveva scelto Letizia e quindi sto in una botte di ferro.. ..ed intanto siamo a -2
  17. Il buon Mamy si era mosso per tempo.. anche se potrebbe essere stato carino, non dovremmo restare a dormire sotto le stelle.. i rumors sul litigio in famiglia li aveva già sentiti e mi aveva comunicato che probabilmente avrebbe cambiato prenotazione
  18. Ed a pochi giorni dalla partenza arrivano anche la sorprese.. o meglio, la conferma di quello che ci aveva anticipato il nostro autista
  19. ..continua.. Ci lasciamo dietro gli ultimi scorci della Panorama route e, dopo aver scollinato, il sole torna a splendere… ma oramai siamo già sulla N4.. La natura, le foreste e la possibilità di qualche incontro oramai sembrano un ricordo.. una lunga ferrovia e qualche cava sono le cose che ci accompagnano in alcuni punti.. La percorreremo praticamente fino a Johannesburg.. ma il lungo tratto chiede una sosta.. un “autogrill”, luogo dove in molti ci hanno spesso avvisato di fare attenzione a non allontanarsi troppo dall’auto o lasciare borse ed oggetti in vista.. ma in realtà l’autogrill si rivela una piacevole sorpresa. Dopo aver parcheggiato, infatti, vediamo un terreno brullo ed alcuni animali in lontananza.. ci avviciniamo e praticamente ritroviamo alcuni “amici” del Kruger: Rino, Buffalo, Struzz, Antilop e la zebra… Il tempo di tornare verso l’auto a prendere la fotocamera ed alcuni animali si sono già allontanati.. pazienza.. qualche scatto a quelli rimasti, giusto come ricordo di questo Paese che comunque ti regala emozioni fino alla fine... anche in un autogrill. Veloce spuntino (anche se sono già le 16) e di nuovo in marcia verso l’aeroporto. Quando arriviamo nei pressi di Johannesburg il sole è ormai scomparso ed il buio permette di vedere da lontano le luci della città.. non c'è illuminazione ma nessun problema.. o almeno lo pensiamo noi. Infatti, la presenza di alcuni lavori e le indicazioni provvisorie con deviazioni messe lungo la strada per le varie uscite ci fanno sbagliare strada.. (diciamo appunto che è colpa loro . Fortunatamente siamo abbastanza in anticipo e quindi con calma, dapprima cerchiamo un distributore di benzina per la riconsegna dell’auto e, una volta capito quale fosse la strada, ci dirigiamo verso l’aeroporto. Ma potevamo chiudere così? Ovviamente no, sbagliamo di nuovo bucando l’ingresso e rifacendo il giro intorno (sarà il caso di cambiare il navigatore accanto.. sarà colpa dei capelli rossi). Alla fine ci siamo… indicazioni finalmente giuste e consegniamo l’auto.. procedura rapida e molto tranquilla.. Check in e non ci resta che aspettare l’ora dell’imbarco.. ci sono solo 4 ore. Facciamo un giro all’interno di qualche negozio.. c’è anche qualche smoking area.. meglio approfittarne prima di andare a cena ma soprattutto prima del lungo viaggio che ci aspetta… Pessima l’idea di tornare all’Ocean Basket… cibo e servizio ben lontani da quello che abbiamo visto nel nostro giro lungo la costa. Ci rifacciamo con un paio di dolci in una ottima bakery e qualche acquisto al duty free prima di salutare definitivamente il Sudafrica. Ci siamo.. è arrivato il momento di concludere definitivamente il nostro viaggio e lasciare il Sudafrica.. imbarco regolare, decollo con le luci di Johannesburg che ci salutano. Il viaggio trascorrere in modo abbastanza comodo e rilassato.. con tanto di gelato servito con il pasto e qualche oretta di sonno prima di raggiungere Amsterdam dove avremo qualche altra ora da trascorrere. Ma oramai siamo arrivati alla fine.. qualche acquisto (quasi per ingannare il tempo) ed eccoci all’ultimo imbarco.. vediamo l'aereo del nostro ultimo volo, quello che ci riportarà a casa.. Il prossimo passo lo faremo in Italia… Bologna, siamo tornati!!! Spese giornata Car wash 60R Lisbon falls 20 R Mac mac falls 20R 2 caffè (Sabie) 26R Pedaggio N4 107R Autogrill 119 R Benzina Jbg 315 R Ocean Basket (cena) 220R Dolci (bakery) 43R Coffee (airport) 34R Acquisti vari 415 R
  20. Vedrai che sarà un viaggio meraviglioso... salutami i big five.. ed il Paese Arcobaleno
  21. 2 settembre - Sudafrica, Ciao!!!! La pioggia di ieri sembrava la cornice di questa (un pò mesta) giornata.. è l’ultimo giorno in terra sudafricana e quando ci apriamo gli occhi il tempo non è cambiato… è ancora presto, le abitudini ormai non si cambiano e così, poco dopo le 6, siamo già svegli.. ma vogliamo essere fiduciosi e nonostante il cielo sia ancora scuro e coperto ci organizziamo per gli ultimi giri. Facciamo tutto però con molta calma… prepariamo i bagagli e ci godiamo la colazione restando qualche minuto in più… anche l’adrenalina oggi sembra essere scesa un po’, forse anche perchè non ci sembra di avere attrazioni particolari ed interessanti.. ma magari è solo un nostro pensiero. Lasciamo l’hotel con la pioggia che è diminuita.. ma c’è ancora tempo e siamo abbastanza indecisi se dirigerci già verso Johannesburg e fare un giro in città oppure muoverci ancora in questa parte dello Mpumalanga.. alla fine decidiamo di andare ugualmente a visitare i luoghi che avevamo programmato. Nel nostro itinerario abbiamo inserito Pilgrim’s Rest, paesino in cui nel 1873 venne scoperto l’oro e che oggi offre una ricostruzione dell’epoca con le costruzioni presenti, saloon, e due musei in cui è possibile vedere sia gli attrezzi (ma alcuni di questi si trovano anche lungo la strada) che venivano usati per estrarre l’oro, sia il percorso che i minatori facevano nel loro lavoro. Il paesino è in sostanza rimasto così fin da quando, nel 1972, le miniere furono chiuse ed il turismo è rimasta la principale risorsa. La strada da Graskop sembra un percorso a tratti montano.. incontriamo un po’ di nebbia... poi, continuando a salire, finiamo praticamente tra le nuvole… non si vede niente.. poco dopo si riapre un po’ ed il paesaggio appare un po’ lugubre… Proseguiamo, con qualche goccia di pioggia che alterna l’intensità fino a diventare quasi impercettibile quando arriviamo a destinazione… beh, un po’ di fortuna non guasta. La visita non richiede molto tempo, soprattutto perché non ci addentriamo nei musei e ci limitiamo a fare una passeggiata.. tutto sarebbe anche più piacevole, se non fosse per l’insistenza dei lavamacchine che si trovano già al parcheggio o che vanno avanti e indietro lungo la strada… comprendiamo che per loro si tratta di un vero e proprio lavoro ed anche un mezzo di sostentamento.. ma la percezione è simile ad un atto di prepotenza nei confronti dei turisti che, per evitarlo, dovrebbero lasciare l’auto fuori dal paese o comunque distante da loro.. fastidioso, ma si può soprassedere.. alla fine finiamo anche noi per pagare 60R, un prezzo veramente “fuori mercato”… pazienza. Passeggiata in questo paesino, tra pezzi di storia presenti ed esposti lungo la strada, qualche bancarella e negozietto dove entriamo per vedere se c’è qualche ultimo souvenir interessante… puntata finale ad un luogo famoso per i pancakes.. trascorriamo praticamente un’oretta prima di rimetterci in macchina. Nonostante rappresenti un periodo di storia importante per il Paese, questa cittadina non ha rappresentato (per me) qualcosa di imperdibile ed entusiasmante… anche se è sempre una valutazione personale, mi ha dato più l'impressio ne di un centro commerciale a cielo aperto in cui è ricostruita un po’ di storia.. forse anche il periodo poco turistico e la giornata senza sole non hanno aiutato a fare una buona impressione.. tuttavia, se ci si trova da queste parti, una breve visita ci può stare.. Il cielo è ancora coperto quando lasciamo Pilgrim’s Rest… e, visto che abbiamo del tempo, torniamo indietro verso le Lisbon falls. La visita è breve.. poco più di venti minuti per fare un breve tratto e vedere queste cascate.. qualche minuto in più poi per comprare alcuni souvenir. Le prossime soste ed “attrazioni” sono lungo la strada verso Johannesburg… il tempo è migliorato, la pioggia ha cessato di venir giù, anche se a tratti, ed addirittura spunta qualche raggio di sole. La strada che percorreremo è la Panorama route.. il nome promette e mentre attavaersiamo questo paesaggio boschivo, incrociamo le indicazione per la prossima sosta, le Mac Mac falls, il cui nome discende da un vecchio campo di minatori così chiamato per la notevole presenza di scozzesi. Per raggiungere il punto da cui osservarle c’è un piccolo trail, un po’ viscido per la pioggia caduta ma semplice… nel parcheggio ci sono, al solito, molte bancarelle ma la maggior parte delle cose sono coperte da teli trasparenti per non bagnarsi, visto che nel frattempo, anche se leggera, riprende a venir giù un po’ di pioggia. Tempi piuttosto rapidi anche qui… cascate di quelle più o meno giù viste anche se un po’ più carine nel punto del salto e per il percorso da fare.. Dopo alcuni minuti siamo di nuovo in viaggio con l’intenzione di fermarci a Sabie, dove ritroviamo i due mondi… osserviamo dapprima la township lungo la strada, poi raggiungiamo il centro città dove, complice l’orario o il giorno (è domenica), incontriamo pochissima gente. La città non è però sconosciuta ed è indicata come un luogo da vedere… e così, tra un caffè, qualche ulteriore acquisto e qualche indicazione chiesta in giro sulla strada migliore per raggiungere la N4 verso Johannesburg, passiamo un po’ di tempo qui. A dire il vero, non ci sembra ci sia molto da fare e non possiamo inventarci nulla.. due passi ok, ma non ci resta che rimetterci in viaggio in assoluta tranquillità… I ritmi dei giorni precedenti sono un lontano ricordo.. ed anche il tachimetro prende il suo meritato riposo restando quasi sempre ad una velocità da crociera. I singoli luoghi visitati non ci hanno offerto particolari emozioni ma tutto sommato percorrere la Panorama Route (R532) e qualche altra strada montana è piuttosto piacevole ed offre qualche spunto per fermarsi ad apprezzare il paesaggio, anche se è sempre presente una leggera foschia. .........
  22. ..mi sembra giusto... :Chessygrin:
  23. In realtà pensavo che la mancia fosse prerogativa dei paesi sudamericani.. di questo non ne avevamo parlato con Mamy.. buono a sapersi, anche se speriamo di non fare questa esperienza (comunque già vissuta in Bolivia nel Salar).. Grazie Ale
  24. Una delle mete in programma e quindi molta curiosità.. ma non pensare che poi ti scansi il diario.
  25. Ormai siamo a -13.. Sembra tutto OK.. i contatti con Mamitiana sono più frequenti e ci aggiorna su alcune situazioni tipo scioperi di 20 giorni dei piloti di Air Madagascar, qualcuno arrivato in aeroporto con check in on line già fatto e sentirsi dire "overbooking" (confermandoci la buona idea di tornare via terra) oppure qualche news (questa è tipo gossip) relativa a dissidi familiari tra coniugi che gestiscono l'hotel a Camp catta, con rischio chiusura.. insomma, diciamo che la certezza non è proprio una delle cose che rappresentano questo Paese.. ma non sembra preoccupante.. L'itinerario è confermato...
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