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MagicJ69

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  1. 27 agosto - Incontriamo gli Zulu... Oggi ci concediamo una colazione a base di muffin ed una “fac simile” di caffè.. vista l’ora decidiamo di fare un giro del lodge, entrando nella guest house e poi andare verso il giardino e la terrazza dove c’è anche la piscina. C’è un bel panorama e non manca la compagnia delle solite scimmiette, di qualche uccello e qualche altro esemplare locale.. è bello vedere questi animali che circolano liberi intorno... e mentre usciamo dal lodge per andare verso il centro città, qualche altra cosa attira la nostra attenzione.. queste ci mancavano.. due giovani manguste che giocano nell'erba.. Non abbiamo programmato la giornata ma ci piacerebbe conoscere un po’ meglio la popolazione ed alcune tradizioni.. ovviamente non possiamo muoversi in autonomia e quindi prendiamo informazioni su come organizzare un cultural tour.. pochi minuti ed eccolo organizzato. . verso le 10 partiamo. Dopo un breve giro nel mercatino (frutta, oggetti vari) che si trova lungo Mc Kanzie street ed il tempo di vedere qualche altro simpatico animaletto girovagare per le strade, eccoci con “Paul”, un ragazzo che ci accompagnerà al Veyane cultural village .. pensavamo fosse un tour con tante persone ed invece siamo soltanto noi.. durante la strada che porta al villaggio Paul ci racconta qualcosa ma soprattutto ci insegna alcune parole zulu, chiedendone le corrispondenti in italiano. Ma non sarà lui la guida all’interno del villaggio.. al visitor center avviene il cambio di consegne.. abbiamo l’impressione di un giovane “posseduto”.. occhi molto profondi e aperti e sguardo un po’ inquietante e serioso .. iniziamo a dialogare e ci da alcune spiegazioni su usanze e personaggi locali.. l’inglese nel villaggio non viene parlato e quindi per comunicare ci spiega qualche parola zulu, le diverse forme di saluto ed in particolare il modo di comportarci quando saremmo andati a trovare il “doctor”, una delle personalità più importanti del villaggio, così come alcuni decenni fa era anche in tante realtà italiane. Entriamo nella dimora del doctor, con il timore di aver dimenticato tutte le usanze da porre in essere e le parole da dire.. eppure abbiamo preso anche gli appunti. Realizziamo che probabilmente l’elemento turistico c’è.. non credo che ci manderanno in esilio se sbagliamo e quindi continuiamo a seguire i movimenti e le parole.. la doctor mostra alcuni preparati naturali.. non parla quasi mai ed è un po’ inquietante.. non riusciamo a capire il limite tra realtà e finzione turistica, soprattutto quando comprendiamo che quei prodotti sono in vendita.. un po’ per curiosità li avremmo anche presi ma siamo senza contante e non possiamo certamente usare la carta. Quando usciamo dalla dimora del doctor c’è una comitiva di circa 10 persone sedute in cerchio con una guida (ma non è zulu, vista la lunga chioma bionda)... sta raccontando anche lei le usanze del villaggio.. Facciamo un breve giro e qualche altra foto, compresa quella con il nostro mentore, prima di proseguire e cambiare accompagnatore.. Il nostro giro prosegue con un altro ragazzo zulu.. ci accompagna all’interno della zona dove si trova il villaggio tradizionale (probabilmente ricostruito).. ci spiega il modo in cui erano costruite le dimore ed il perché di un uscio così basso (barriera per i nemici); poi le varie arti e mestieri, con tanto di partecipazione "diretta".. ma, nello stesso tempo, non lontano, non è difficile osservare qualche immagine un pò più reale della loro vita... Proseguiamo lungo un'area dove ci sono alcuni ragazzi in abiti "tradizionali".. o forse meglio dire da rappresentazione. Entriamo anche all'interno di una loro abitazione dove ci mostrano vari utensili, tecniche ed alcuni abiti che ci fanno anche indossare, con tanto di spiegazione su significato e funzioni.. Quando usciamo ci portano in una piccola area dove faranno una rappresentazione di un rito matrimoniale con la relativa danza.. molto, molto carina..con tanto di "guerrieri" (per la gioia degli occhi del gentil sesso) e fuoco al centro.. non poteva mancare l’invito a partecipare e certamente non mi tiro indietro.. ma forse è meglio allenarsi meglio. Dopo circa tre ore terminiamo la visita al villaggio… certamente ci sono molte cose turistiche ma è un’esperienza che ci è piaciuta.. anche perchè basta allungare un po’ lo sguardo intorno per vedere comunque la realtà....
  2. Nel frattempo qualche video sugli ippopotami in varie versioni... compresa la loro "voce"..
  3. ...Hippocroc... Ed eccoci pronti per andare al fiume.. puntuale passa il mezzo della Shakabaker ... Siamo solo in 6, sarà più facile godersi la gita in barca. Staccati gli ormeggi il comandante racconta un po’ di storia del fiume e degli animali.. non passa molto tempo dalla partenza ed eccoci accostare.. alcuni coccodrilli si stanno scaldando sotto i raggi del sole che nel frattempo ha iniziato il suo lento cammino verso il tramonto. Proseguiamo verso il fiume ed ecco finalmente una delle cose che aspettavamo.. gli ippopotami.. buffi ma altrettanto molto pericolosi. Le orecchie e gli occhi appaiono e scompaiono dall’acqua.. ce ne sono davvero tanti e inizia un servizio di foto e video infinito.. è impressionante vederli “litigare” ma soprattutto pensare cosa potrebbe accadere vedendo le loro bocche spalancarsi.. udire i loro versi poi è molto emozionante. Il tour lungo l'estuario è davvero interessante... oltre a coccodrilli e hippo, c’è stata occasione per vedere tante specie di uccelli.. ovviamente non siamo esperti ma qualche nostro compagno di viaggio sembrava davvero contento.. qualcuno sembrava una rarità.. e così, tra qualche ibis, martin pescatore “gigante” che solo l’occhio pratico del comandante poteva farci notare nascosto tra gli arbusti ed il volo di un’aquila (solo nel video), ci avviamo verso la conclusione.. ma c’è il tocco finale, il tramonto che ci godiamo dalla barca.. ippo compresi... davvero fantastico… Rientriamo al molto sodisfatti di questa bella esperienza.. Salutiamo i nostri compagni e con il potente mezzo dell'organizzazione torniamo al Ndiza per poi uscire a fare un giro per la città.. giusto un po’ di spesa e pronti per la cena.. questa sera vogliamo ripetere l’esperienza di Cape Town all'Ocean's basket, visto che il nostro amico Alfredo's è chiuso.. La serata questa volta è più tranquilla.. ci limitiamo ad accompagnare la cena con una coca.. Quando torniamo alla nostra cabana, restiamo ancora un po’ fuori a ripensare a questa giornata, davvero molto, molto interessante.. Spese Fees Isimangaliso 110R (in due) Mappa Isimangaliso 10R Hippo crocco (in due) 350R Cena ocean basket 356R + 44 (m) Spesa 155R
  4. ..Isimalngaliso... Dopo aver ringraziato le scimmiette di avreci lasciato andare, lasciamo la spiaggia e proseguiamo nel parco facendo alcuni loop segnati sulla cartina.. iniziamo da quello più lungo, one way.. L’inizio ci lascia un po’ perplessi: strada stretta, segnali di pericolo ma soprattutto il fatto di non poter tornare indietro.. Il paesaggio però ci incuriosisce molto.. nonostante qualche timore, decidiamo di addentrarci e dopo alcuni metri incontriamo una grande radura dove ci fermiamo.. scendiamo, ma con molta circospezione... l'idea di incontrare qualche simpatica bestiolina indicata nei cartelli non ci dispiacerebbe ma non vorremmo trovarcela a sorpresa alle spalle.. forse è meglio non avvicinarsi troppo all'acqua. Proseguiamo ed eccoci al primo incontro con una iguana che ci attraversa la strada... Nonostante non sia un animale da sfilata, l'incontro ci da un pò di fiducia per qualche ulteriore incontro.. ed infatti, poco dopo, ci siamo... il sentiero si immette in un ampio spazio dove il paesaggio diventa molto particolare ma soprattutto compaiono alcuni facoceri e bufali.. wow, arriva la voglia di avvicinarsi il più possibile ai veri protagonisti del nostro viaggio. Gli animali sono molto vicini.. facciamo una sosta e scendiamo dalla macchina, provando ad avvicinarci un pò, ma sempre con l'occhio attento.. emozione e timore allo stesso tempo. Verso la fine del loop, un bufalo ci attraversa lentamente la strada e resta lì a gurdare.. ovviamente ci fermiamo anche noi ma questa volta meglio restare in auto. Finito questo, facciamo qualche altro loop con la speranza di incontrare qualche altro esemplare.. sembriamo due esploratori.. ma molto in incognito.. e le occasioni non mancano, anche se vediamo soprattutto kudu e qualche impala.. Che bel giro.. non abbiamo avuto modo di andare in ogni punto ma questo parco ci è davvero piaciuto.. mentre riprendiamo la strada verso l’uscita l’occhio è sempre attento ed il torcicollo pronto ad entrare in azione.. ma il pensiero è rivolto al nostro appuntamento del pomeriggio, l’Hippo crocco tour. Lasciamo l'Isimangaliso molto contenti.. come ptobabilmente tutti i parchi, anche una giornata intera non sarebbe stata male.. ma ogni viaggio ha i suoi tempi e quindi non ci resta che tornare alla nostra cabana. Ovviamente ci sono sempre le nostre amiche ad aspettarci.. gironzolano fuori, saltando da tutte le parti e sono lì ad osservarci quando entriamo... e le troviamo ancora lì quando facciamo il nostro spuntino per pranzo, seduti fuori a goderci anche un pò di relx.. Ci guardano mentre mangiamo, ma sembrano essere incuoriste soprattutto dalla macchina.. forse anche per loro la Lavina è una novità Si sta davvero bene fuori.. temperatura ideale entre aspettiamo che ci vengano a prendere per la crociera sull'estuario.. appuntamento alle 15,15.
  5. Un paio di video dei primi contatti a Isimangaliso
  6. 26 agosto - I parchi di St. Lucia Gli effetti di ieri sera si fanno sentire.. sarà stata l’ora o forse qualche coca e rum in più ma questa mattina la sveglia diventa una sofferenza, soprattutto per me… però bisogna alzarsi. Colazione in cabana e poi eccoci pronti ad iniziare la giornata.. prima tappa sarà l’Isimangaliso Westland Park. Non è molto distante e dopo pochi minuti siamo già all’ingresso al parco.. un’occhiata alla cartina e ci dirigiamo verso Mission rock.. ma non ci entusiasma.. il panorama non è di quelli imperdibili e sembra soprattutto un punto di ritrovo dove sostare e preparare BBQ. Ma qualcosa di interessante c’è lungo la strada.. il primo incontro ravvicinato con qualche esemplare e soprattutto con le samango monkeys, quelle simpatiche scimmiette che ci accompagneranno poi per tutto il nostro soggiorno a St. Lucia. Da qui decidiamo di proseguire verso Cape Vidal, la bellissima spiaggia famosa in Italia per la pubblicità del bagnoschiuma.. anche se un po’ datata, abbiamo ancora presente l’immagine del cavallo bianco che galoppa su un’ampia distesa di sabbia. Siamo sulla strada principale e mentre giuardiamo il panorama intorno, alcune auto ferme ci dicono che c’è qualcosa di interessante.. un gruppo di zebre ferme lungo il bordo che, inevitabilmente, ci obbligano alla prima vera sosta fotografica. Intorno ci sono anche i "segni" del passaggio di altri esemplari faunistici, anche di stazza grande, ma probabilmente l’ora non è delle migliori. Raggiungiamo il punto da cui si scende verso la spiaggia.. ma quante monkeys ci sono?!! Bisogna fare attenzione perchè tendono a portare via qualsiasi oggetto e, soprattutto, roba da mangiare.. dopo un breve incontro ravvicinato con una piccola antelope, eccoci a passeggiare lungo Cape Vidal.. La temperatura è ben diversa rispetto ai giorni precedenti e non è un problema restare in costume. E’ domenica e, nonostante non sia ancora la miglior stagione, c’è molta gente: pescatori, famiglie intente a preparare il BBQ e non manca qualche intrepido surfista che prova a cavalcare le onde… La spiaggia è davvero bella e la passeggiata lunga e piacevole.. .. una leggera brezza solleva la sabbia, molto fine e pericolosa per videocamere e macchine fotografiche.. Non sarebbe male sdraiarsi e godersi sole e mare.. ma vogliamo fare un giro per il parco e quindi torniamo indietro. Nel frattempo è arrivata qualche "comitiva" in più a movimentare la spiaggia.. diciamo pure che è il loro e, quando siamo prossimi a salire, arriva l’idea.. perchè non approfittarne per testare l’oceano indiano.. l’acqua non è quella dei tropici ma si può resistere.. un tuffo, il tempo di asciugarsi e rientriamo verso l’auto. Adesso posso inserire il bagno a Cape Vidal nel curriculum.. ma è giunto il momento di tornare su. Una'altra foto prima di tornare al parcheggio dove ci attende una simpatica sorpresa.. quelle buffe scimmiette sembrano essersi date appuntamento.. saltano sulle auto, corrono, si inseguono e sgraffignano quello che trovano, soprattutto se si tratta di qualcosa di commestibile… trovarsi nel mezzo delle loro “discussioni” diventa anche un po’ pericoloso, soprattutto quando qualcuno lancia loro qualcosa da mangiare (in realtà non si dovrebbe).. ma sono comunque molto divertenti. Dopo qualche minuto di diplomazia con una "samanga" a cui sembra piacere molto la nostra auto, riusciamo a ripartire... ..continua...
  7. Grazie Ale, ogni informazione è ben accetta.. tanto non ci corre dietro nessuno e ci sono ancora 4 mesi per aggiustare qualcosa.. I voli ci sono e quindi una volta fissata auto e driver poi credo che siamo nella massima flessibilità..
  8. L'uomo consigliato da Vanni sembra aver conquistato la pole position.. ci sta proponendo varie alternative ed anche il modo per risparmiare qualcosa evitando il volo interno che comunque in alcuni casi non da certezze.. Air Madagascar infatti non sembra essere in lizza per gli awards della puntualità ed a volte sembra che qualche problema con i velivoli c'è stato.. e non è l'unico ad avercelo segnalato. Le 4 ore che ci sono dalle spiagge del Salary comportano partire con un bell'anticipo, praticamente perdendo comunque la giornata, anche se il volo sarebbe alle 19,20.. l'alternativa è quello delle 9,35 del mattino ma vorrebbe dire anticipare la partenza al pomeriggio del giorno prima.. partire il giorno stesso (pur avendo il volo internazionale la notte alle 01,40) ci sembra troppo rischioso... Sull'itinerario generale comunque oramai ci siamo (e prossimamente arriva) Qualche altra indecisione poi c'è proprio con i 2 giorni di mare che vorremmo concederci a fine viaggio (anche se ci hanno proposto anche un itinerario, scendendo su pista da Morondava, che le porrebbe nel mezzo, visitando poi alcuni parchi sulla via del ritorno per Antananarivo, e quindi senza volo interno.. ma ci vorrebbe più tempo, ovviamente). Le spiagge più vicine all'aeroporto di Tulear non sembrano pari ad Anakao (più a sud) o Salary (nord), dove siamo combattuti tra due hotel.. il più conosciuto e probabilmente bello Salary Bay ed un altro, Smeralda Bay, che sembra carino ma molto più semplice e si trova qualche chilometro (pochi) più a nord.. I preventivi comunque sono aumentati.. e tranne qualcuno, alla fine abbastanza in linea con differenze di 2/300 euro secondo gli hotel (ad es. il salary bay fa salire di circa 120/180 euro il prezzo a persona.. ) ..il "divertimento" organizzativo e le email con i malagasy continuano..
  9. 25 agosto - Voliamo verso St. Lucia L’orario del volo ci permette di fare le cose con molta calma ma oramai i ritmi di viaggio sono nel DNA… alle 8 siamo già pronti per fare colazione, un’occasione per scambiare due chiacchiere con la signora e fare un breve giro intorno a questo bellissimo B&B.. Sistemiamo tutto ed alle 9 si parte verso Port Elizabeth.. questa volta siamo noi a spostarci a sinistra e lasciar passare chi forse ha più fretta di noi.. ci godiamo la strada, anche se il tempo sembra ricordare le scene dei film che preannunciamo l'arrivo di qualche tempesta.. ma resta sempre così e dopo circa un’ora e mezza di viaggio siamo nei pressi dell’aeroporto.. in città c’è più traffico ma nessun problema.. rifornimento prima di lasciare l’auto, formalità di consegna (semplici e rapide e soprattutto praticamente attaccati all'ingresso) ed eccoci pronti. Abbiamo tempo.. il nostro volo British prevede il check-in fino a 30 minuti prima e noi siamo in grande anticipo.. l’aeroporto è piccolo e quindi non resta che ingannare l’attesa con un caffè. Un’ora di volo ed eccoci a Durban, dove praticamente troviamo una particolare sorpresa meteo.. tra le informazioni date dal comandante c’era anche la temperatura: forty.. ma, considerato il tempo che avevamo incontrato fino a quel momento, sembrava impossibile ed abbiam pensato di aver capito male.. è più plausibile fourteen.. ed invece, appena scesi dall’aereo, abbiamo la sensazione di essere Totò e Peppino quando arrivano a Milano.. un’afa incredibile, i monitor indicano 42°. Il tratto che dall’uscita porta all’Ufficio della Thrifty lo affrontiamo con il sole che picchia forte… ma dentro c’è l’aria condizionata.. aaahhhhh. Qualche minuto di attesa e ci avviamo a ritirare l'auto.. un'altra sorpresa.. eccoci con il nostro nuovo mezzo.. nuovo in tutti i sensi visto che prima d’ora non abbiamo mai visto nè sentito parlare della Nissan Livina.. non è una macchina da sfilata però molto comoda e spaziosa. Indicazioni per St. Lucia.. facili.. c’è un bel po’ di strada da fare ma anche qui è abbastanza scorrevole ed anche se non ci sono paesaggi particolarmente interessanti, lo spirito ed il viaggio ci fanno andare apprezzando tutto ciò che vediamo.. Raggiungiamo Mtubatuba, una township dove ovviamente non possiamo fare a meno di infilarci, emulando la precedente esperienza di Cape Town.. la sensazione però è diversa.. abbiamo qualche conoscenza in più sulle township e sulla gente.. giro, inversione di marcia e proseguiamo per la più nota località turistica, che oramai non è molto distante.. circa 2 ore e mezzo dall’aeroporto ed eccoci a St. Lucia. Cerchiamo il nostro Ndiza Lodge & Cabanas in una zona con tanti Lodge e B&B e con strade che si incrociano.. Eccolo.. ed è amore a prima vista… intorno ci sono molte simpatiche scimmiette che saltano sulla strada ma le ritroviamo anche all’interno del lodge. Ci accoglie una gentile e simpatica signora sulla settantina (era la mamma della ragazza con cui avevo intrattenuto la corrispondenza per la prenotazione)... due chiacchiere, scarichiamo l'auto ed eccoci alla nostra “cabana”.. bella, siamo contenti di questa scelta. E’ quasi il tramonto ed è il caso di uscire per un po’ di spesa .. al rientro ci godiamo in relax la nostra nuova accomodation... Si sta davvero bene.. temperatura più mite rispetto alle fresche serate precedenti.. ed il Ndiza ci da una sensazione di natura e relax…ma arriva anche il momento della cena.. Sappiamo già dove andare.. ristorante da Alfredo, caldamente consigliato da una nostra amica: scelta vincente. Arriviamo ad un orario prettamente mediterraneo e praticamente, verso la fine della cena, restiamo solo noi.. è l’occasione per conoscere Aldo, il figlio di Alfredo, ed un suo amico che lo aveva raggiunto. Aldo è un personaggio molto particolare, con le sue idee, condivisibili o meno, e con una visione piuttosto diversa da molti luoghi comuni sulla storia del suo Paese e soprattutto di come si stesse evolvendo.. ma parlare con la gente è utile anche per comprendere modi diversi di pensare e vivere la sua situazione del Sudafrica, con i suoi pregi e difetti. La compagnia è piacevole.. ce ne accorgiamo soprattutto quando al terzo bicchiere di rum e coca l’orologio segna quasi le 3.. e pensare che oltre due ore fa ho saldato il conto e stavamo per salutare. Un arrivederci ed eccoci di rientro nella nostra cabana.. è davvero tardi ma non possiamo dire che la giornata sia stata solo di trasferimento. Ogni cosa da queste parti è l'occasione per vivere un'emozione in più. Day Expenses Autonoleggio ( - attraversamento Swaziland (anticipato) 500 R - drop off (per consegna Johannesburg) 500 R Benzina Port Elizabeth (consegna con pieno) 392 R Pedaggio N2 49,50R Spesa 240R Cena da Alfredo 395 R (comprese bevute extra post cena) Fine prima parte: Western Cape Da Cape Town a Port Elizabeth, percorsi 1.396 km.
  10. Siamo quasi in dirittura d'arrivo... forse. La guida/autista di Vanni sta facendo un gran lavoro ma devo dire che tutti quelli contattati sono stati molto gentili.. con qualcuno stiamo comunicando anche via sms e se per caso passa qualche giorno in più mi scrivono. Speriamo in settimana di fare la scelta definitiva tra quei 2-3 su cui abbiamo ridotto la scelta, appena avremo l'idea definitiva dei preventivi che comuqnue hanno delle gran belle oscillazioni.. la scelta delle accomodation incide abbastanza così come il volo interno che comunque da solo vale 215/250 euro a persona.. Però.. un pò faticoso, forse, ma è troppo divertente organizzare..!!!
  11. .. continua..a Jeffrey's Bay Bellissima esperienza..ma stiamo per lasciare lo Tsitsi.. Nei pressi del gate ci aspetta un duiker che sembra dirci “ma perché andate via?”..ma non possiamo ascoltarlo e così poco dopo le 13,30 salutiamo il parco.... ma con l'idea di un arrivederci che diciamo in lingua originale (afrikaans): "Totsiens Tsitsikamma" Percorriamo il breve tratto di strada che ci immette sulla Garden Route.. ma l’ora è quella del pranzo e così, dopo qualche chilometro, ci fermiamo ad un’area di servizio che già avevamo individuato in quanto da qui è possibile vedere e raggiungere lo Storm River Bridge.. ed il suo canyon. Certo, non è quello che si dice un posto imperdibile ma una sosta ci può stare. Spuntino al’”Every day meal”, una specie di Mc Donald di seconda fascia, e riprendiamo il nostro viaggio… la strada è scorrevole e l’usanza di spostarsi a sinistra per lasciarsi sorpassare ci permette di andare abbastanza spediti.. ma sempre con una certa attenzione visto che spesso si vedono alcune (un po’ troppe) croci situate a bordo strada.. non è difficile immaginare cosa sia accaduto, considerato il pericolo che c’è dietro l’altra usanza locale di camminare lungo la carreggiata e fare l’autostop. La distanza non è tanta e raggiungiamo abbastanza velocemente Jeffrey’s Bay, dove, peraltro, abbiamo una missione da compiere: acquistare una particolate maglietta Billabong per un amico. Ci dirigiamo quindi verso il mare e dopo aver chiesto alcune informazioni, raggiungiamo una zona commerciale, con vari negozi. Primo negozio Billabong.. poi il secondo.. non c’è la misura.. in condizioni normali ci sarebbe da rinunciare ma anche in una situazione così banale ritroviamo la gentilezza e disponibilità dei sudafricani. La commessa, non solo ci indirizza in un altro negozio ma chiama per assicurarsi che ci fosse modello e misura.. Ne approfittiamo per chiederle anche qualche informazione su una accomodation e lei prontamente, non solo ci consiglia un B&B, ma ci regala anche una guida “Coast to Coast” sulle accomodation in Sudafrica. Non capita certo tutti i giorni.. Quando usciamo abbiamo modo di incontrare anche alcuni bambini che giocano a pallone.. mi invitano chiamandomi “boss”.. mi sarebbe piaciuto restare a tirare quattro calci con loro, ma dobbiamo ancora trovare un posto dove dormire.. e non credo che ci ospiteranno a casa loro Andiamo a prendere la maglietta in questo negozio dove è impossibile non pensare al surf, dalla vetrina allo stesso commesso (fisico asciutto ed abbronzato, capello lungo, sorriso.. manca solo la tavola sotto braccio) che ci stava aspettando. Proviamo a cercare il B&B consigliato ma deve esserci sfuggito qualche particolare.. e ce ne accorgiamo quando ci troviamo ormai fuori dalla città.. torniamo indietro e riproviamo, infilandoci di tanto in tanto in una delle stradine laterali che portano verso il mare.. non ci resta che provare a chiedere qualche info al Tourist office, sperando sia aperto.. e qui riscopriamo ancora una volta la gentilezza sudafricana. La ragazza ci chiede dapprima il budget e dopo averci dato alcuni nominativi, ci propone un “affare”.. B&B, 4stelle, a 600R.. una telefonata in diretta con la proprietaria e con il sorriso ci indirizza al Supertube, consigliandoci all’arrivo di parlare solo con lei. Ormai siamo tranquilli, abbiamo un posto per la notte.. e ne approfittiamo per fare una passeggiata in riva al mare.. non è la stagione estiva e quindi incontriamo solo qualcuno intento a far jogging ed a giocare con il cane.. e trovo un nuovo amico. Siamo vicini e quindi è giunta l'ora di andare a conoscere la nostra accomodation per la notte. Il Supertube GuestHouse B&B sembra molto carino… quando entriamo la signora con cui avremmo dovuto parlare non c’è.. un ragazzo ci porta a fare un giro e ci fa scegliere la nostra stanza. La wifi ci permette di dare segnali di vita ai nostri amici e familiari.. poi un po’ di relax. Per la cena abbiamo già deciso di andare da Nina’s.. avevamo letto qualcosa su questo ristorante e la conferma la troviamo anche nel consiglio del ragazzo del B&B, visto che possiamo anche andare a piedi. E da Nina’s si consuma il dramma… un’esperienza da denuncia all’ordine dei medici da parte di fegato e pancia.. ma nei miei confronti.. In pratica la festa del colesterolo. Ordiniamo varie pietanze, molto stuzzicanti e gustose.. forse un po’ troppo.. entrèee (che fa venire l’acquolina), classico piatto completo di carne e contorno, pizza al prosciutto (ma a metà per non esagerare ) e, giusto per non farci mancare nulla, una mini bottiglia di vino ed il dolce.. il prezzo (350R in due) è quasi da ridere. Due passi ci stanno davvero bene.. ed al rientro non ci resta che sistemare qualcosa ed organizzarci per domani.. la prima settimana del nostro viaggio si chiude qui.. Lasceremo la western coast e con un volo da Port Elizabeth a Durban ed inizieremo la seconda parte del nostro viaggio.. Swazi e big five, aspettateci!! Day Expenses Pranzo Stormriver 66R Supertube Guest house 600R Nina’s 306 + 44 (mancia) Caffè Tsitsi 24+6m
  12. 24 agosto - "Totsiens Tsitsikamma" “L'alba ha una sua misteriosa grandezza che si compone d'un residuo di sogno e d'un principio di pensiero”.. Il ricordo di ieri è ancora presente ed ancora una volta gli occhi si aprono davvero presto.. l’unico rumore che si sente sono le onde del mare che si infrangono sugli scogli.. il sole sta sorgendo ma l’aria è fresca e sul terrazzo meglio coprirsi un po’. Sarà comunque una bella giornata di sole e ne approfitto per andare subito fuori, fare una breve passeggiata e scattare qualche foto alle oceanette.. Dopo la colazione, sistemiamo i bagagli e ci teniamo pronti per iniziare la giornata… un’altra passeggiata intorno però ci sta davvero bene prima di lasciare casa ed andare in reception per la consegna delle chiavi.. non avremo così questo pensiero a metà mattinata e potremo essere liberi di muoverci senza vincoli. Questo parco è davvero bello ed il pensiero di andar via ci rattrista un po’.. Ci avviamo verso il parcheggio "centrale" e da qui decidiamo di fare qualche trail.. ne avevamo individuati un paio, il Blue Duiker Day Trai” ed il Lourie Trail.. ma ce ne sono tanti altri ed anche per più giorni. Non sembrano complicati e quindi andiamo al punto da cui iniziano inoltrandoci lungo il sentiero.. natura meravigliosa e non manca qualche fugace e breve incontro con i “duikers” che vediamo però correr via appena ci avviciniamo e si accorgono di noi. Il trail è semplice ed anche divertente per giocare un pò.. una passeggiata che ci permette di vedere la zona interna del parco per circa tre ore.. al rientro ci ritroviamo sulla strada principale ed anche qui continuiamo ad apprezzare flora e fauna. Giuro... non sono stato io Sembriamo attratti da una forza oscura che ci impedisce di andar via.. decidiamo di restare ancora un po’ nella zona del market e fare una passeggiata vicino al mare, arrivando fin dove torniamo a vedere da lontano il ponte sospeso.. poi di nuovo verso le oceanette, chissà che il mare non possa offrirci qualche altro avvistamento.. in pratica facciamo avanti e indietro.. il virus dello Tsitsi non ci abbandona.. torniamo di nuovo al market con la scusa di fare un po’ di provvista d’acqua e prendere un caffè.. Ma l’alieno che ci aveva posseduto ci abbandona e ci rendiamo conto che è l’ora di andar via quando pensiamo al canopy tour.. ma è troppo tardi.. e per farlo avremmo dovuto aspettare quello del pomeriggio, disponibilità permettendo. Non ci resta rimetterci in macchina ed avviarci verso Jeffrey’s Bay, una cittadina famosa per il surf che, costruendo il nostro itinerario, avevamo individuato come tappa per la notte.. e dobbiamo anche trovare un’accomodation.. ...continua...
  13. Derio hai ragione.. è stato un viaggio davvero meraviglioso e rivedendo quei luoghi non mi dispiacerebbe tornare.. Lo Tsitsikamma poi è davvero bello e stare qualche giorno in più forse non sarebbe stato male.. Ne approfitto, giusto per aumentare un pò di nostalgia, e considerato che purtroppo non siamo riusciti a scattare chiare, per un paio di video sopravvissuti sui delfini visti dalla nostra oceanette (uno un pò di lungo):
  14. ..arriviamo allo Tsitsikamma.. uno dei giorni più belli.. Lasciamo l'Elephant Park percorrendo la strada sterrata fino a riprendere la N2. La distanza non è tanta e dopo meno di un’ora eccoci alla reception dello Storms River Mouth Rest Camp dove però ci avvisano che dovremo tornare più tardi.. la camera sarà disponibile non prima delle 14. Nessun problema.. anche se non conosciamo il parco, troveremo il modo di trascorrere un paio d’ore.. ed infatti, raggiunta la fine del parco, dove si trova il parcheggio ed il market-bar, abbiamo giusto il tempo di leggere un paio di indicazioni prima di iniziare il trail del Suspension bridge. Non è difficile ed inoltre la temperatura più mite ci fa godere questa passeggiata nella natura.. durante il percorso c’è qualche piccola deviazione ed alcuni sentieri che ci incuriosiscono e che ci portano a scoprire la natura intorno.. qualche incontro con le nostre amiche procavie ed alla fine eccoci al ponte sospeso. Tranquilli.. ho il posacenere ecologico da trasporto Il ponte è spettacolare e, anche in questa occasione, non può mancare l’autoscatto. Da qui è possibile proseguire lungo il trail che raggiunge il promontorio di fronte… ci vuole circa un’ora ma non abbiamo tempo… il pensiero è rivolto alla nostra “oceanette”.. non vediam l’ora di entrare. Rientriamo dal trail e facciamo un giro nei dintorni (le solite e buffe procavie non mancano) e una breve sosta al bar per un caffè e chiedere qualche informazione sul bunging jumping del Bloukrans Bridge (pare sia “the world’s highest bungy bridge, 216 metri), canopy tour ed altre escursioni possibili nel parco e nelle vicinanze. Passiamo a prendere le chiavi e finalmente eccoci nella nostra casetta sul mare... l’oceanette, bellissima, con una meravigliosa vista.. sembra di essere quasi dentro l’oceano.. un giro intorno, un passaggio dal giardino e rientro.. ne approfittiamo subito per goderci la nostra dimora, un po’ di sole ed il benvenuto di un gabbiano (ma sappiamo anche che qualcuno l’ha invece ricevuto dal babbuino.. esperienza che è meglio evitare). Torniamo fuori per fare un altro giro nei pressi del mare e per goderci questa magnifica scelta.. sistemati i bagagli, eccoci pronti a ripartire.. l’idea è quella di un trail di cui abbiamo visto le indicazioni appena fuori .. sembra interessante, già dal nome: Waterfall trail. Il percorso è lungo e sembra piuttosto difficoltoso (leggiamo che è sconsigliato per "unifit hikers).. il cartello consiglia inoltre l’inizio non più tardi delle 14,30.. ma, anche se fuori orario, decidiamo ugualmente di avviarci. Il verde ed il bosco si alternano ad alcuni passaggi con vista mare, e durante il percorso si intravede qualche simpatico duiker (cerbiatto). Ma ci sono i segni anche della pioggia del giorno prima, rendendo meno agevole alcuni passaggi; c’è molto fango ma riusciamo ad andare avanti fino al punto in cui inizia la parte tra le rocce. Basandoci sul tempo indicato sul cartello, le cascate (obiettivo finale) dovrebbero essere a circa un’ora, o almeno così pensiamo.. il vero rischio di iniziare non in orario è forse quello di trovarsi poi al buio.. ma non è il tempo a preoccuparci quanto il percorso: non vediamo più indicazioni nè punti di riferimento ma proseguiamo considerando che, avendo il mare a sinistra, necessariamente l’unica via percorribile fosse quella. La conferma c'è quando ad un certo punto vediamo una breve passerella in legno.. OK, ma allungando lo sguardo, alla fine non sembrano esserci alternative: andare a destra e scalare la roccia, infilandosi in un buco pieno di vegetazione oppure fare un piccolo salto e proseguire per le rocce lungo il mare. ma non ci sembra la strada giusta. Più avanati si vede lontano un'altra passerella che si inerpica lungo la parete rocciosa.. Il tempo passa nel cercare di capire ma proseguire forse non è il caso.. soprattutto perché, essendo partiti tardi e non avendo chiesto informazioni, non sappiamo se ci sono altre asperità.. Non vogliamo rischiare di essere sorpresi dal buio al ritorno e quindi decidiamo di tornare indietro e goderci le nostra oceanette.. forse abbiamo avuto troppo entusiasmo nel partire.. ma va bene lo stesso anche perché proprio alla fine del percorso di rientro, quando siamo in prossimità di un prato ad ammirare un tranquillo duiker ed il mare, vediamo muoversi qualcosa nell’acqua… macchie che cavalcano le onde dell’oceano come dei surfisti: "ma sono delfini!!!". Sono lontani e sembrano passare veloci.. è una sorpresa e non riusciamo ad carpire le immagini del loro passaggio ma il solo vederli è una bellissima ed inaspettata esperienza.. Rientriamo in casa e la fortuna torna a sorriderci.. mentre siamo in relax sul terrazzo, la scena di ripresenta.. tra le onde ecco di nuovo spuntare i delfini.. la felicità viene però smorzata da un piccolo imprevisto.. videocamera e macchina fotografica con batterie out.. Le parole non si possono ripetere ma non erano né “acciderbolina” né “mannaggia”… mettiamo subito in carica ma il passaggio e rapido ed il filo, ovviamente, non è così lungo.. Un’altra occasione persa per avere un loro ricordo? Forse no… infatti, passa qualche minuto ed eccoli nuovamente… stacchiamo tutto ed iniziamo a filmare e scattare foto a qualsiasi cosa si muovesse tra le onde.. non abbiamo tempo per poterli cercare ed inquadrare… inoltre non sono tartarughe e si muovono velocemente… alla fine qualcosa c’è, anche se riusciamo a rivederli solo in video. Il sole sta tramontando… un momento di romanticismo e di breve relax.. Arriva l’ora di cena e la voglia di iniziare a far subito qualcosa, ma forse il fatto di non volerci sbattere a cucinare, ci ha fatto trascurare una spesa degna di questo nome.. c’è un ristorante.. andiamo lì!! Ma, dopo l’esperienza, il ristorante (chiamiamolo così) risulta uno degli aspetti negativi di questo magnifico parco.. panino con hamburger, patate, e cheese cake.. poca scelta e qualità mediocre.. la migliore soluzione è organizzarsi un bel BBQ di cui ogni accomodation è dotata oppure cucinare. Il ristorante è poco distante.. la strada per tornare "a casa" è breve e tutti i cottages sono illuminati.. la gente c’è, ma sono tutti dentro. Una breve sosta sul terrazzo… l’idea però non è delle migliori.. la temperatura è scesa e la brezza marina si fa sentire.. in TV vediamo due soli canali, golf e rugby.. sembra giunta l’ora di mettersi a letto. E’ stata davvero una magnifica giornata.. elefanti, duikers, natura e delfini… siamo molto soddisfatti.. La quiete del parco ed il rumore dell’oceano in sottofondo ci accompagnano verso la notte.. domani vedremo cosa ci potrà riservare ancora lo Tsitsi. Spese di giornata Knysna Elephant Park 213 zar a persona (con sconto 10% tramite coupon preso al Tourist office di Knysna) Pedaggio N2 (Tsitsi) 36 zar Fees ingresso Tsitsi 108 zar a persona (non pagate al momento della prenotazione) Oceanette 673 zar (prenotata a giugno) Cena 210 zar in due (189R + mancia)
  15. Ale, fai pure con calma.. in questi giorni, oltre al lavoro, sono alle prese con diverse proposte per il Mada, anche se stiamo cercando di restringere il campo a 2/3 perchè non vorremmo andare troppo in là.. ognuno dice la sua anche sui tempi e sulle tappe.. per qualcuno la strada è troppo lunga o difficoltosa, altri invece sembrano della serie "si può far tutto".. così come sui parchi e su quello che si può vedere in alcuni.. boh? Per gli altri diari comunque piano piano arrivo..
  16. ...un paio di video di questa esperienza Il cucciolo di elefante... che accarezzandolo diventa grande..
  17. 23 agosto - Dall'Elephant Park allo Tsitsikamma I raggi del sole attraversano le tende ancor prima che la sveglia suoni.. un paio di minuti per sgranchirsi e la prima cosa da fare è andare in terrazza.. la laguna è davvero bella e questa vista è veramente magnifica. Finiamo di preparare i bagagli e scendiamo a far colazione.. giusto qualcosa da mettere tra i denti: dolce e salato, hamburger, salsicce , uova e bacon, formaggio, funghi.. praticamente la giusta dose di energia. Questa guest house è davevro meravigliosa.. anche la sala, ovviamente, ha la vista sulla laguna e la colazione sembra ancora più gustosa.. Saluti di rito e ringraziamenti ci sembrano il minimo.. alle 9,30 consegniamo le chiavi e lasciamo l’Alfred Manor e Knysna. Torniamo sulla N2 e dopo circa 20 Km svoltiamo su una strada sterrata.. perchè? Non avevamo considerato questa deviazione ma il ragazzo del tourist office ci ha consigliato di vivere questa esperienza.. la prima sosta di giornata infatti è al Knysna Elephant Park, un parco, una sorta di orfanotrofio per elefanti, dove è possibile stare a contatto con questi animali che vengono curati e cresciuti, e dove è possibile anche dimorare dormendo praticante insieme a loro. Il giro non è in libertà ma viene effettuato con i rangers che ci accompagnano, prima con una loro mezzo poi a piedi, spiegando le varie attività di recupero che vengono fatte per gli animali. Il giro dura circa mezz’ora (ma, volendo, è possibile trattenersi anche oltre). L’esperienza è molto bella... Il primo approccio non poteva che essere "gastronomico" per poi passare ad un contatto ravvicinato fino ad accarezzarli.. E' una strana sensazione sentire la loro pelle ma soprattutto stare insieme, pur sempre con le dovute cautele e nel rispetto delle regole che i ranger si curano di fornire. Sappiamo di essere in un parco e che questi animali sono comunque generalmente tranquilli.. ci spiegano che se messi in un ambiente selvaggio, infatti, potrebbero avere difficoltà ed addirittura non sopravvivere.. ma il loro istinto resta lo stesso e quindi bisogna fare attenzione.. ed ancor di più quando ci indicano una femmina incinta alla quale è meglio non avvicinarsi troppo e la cui gestazione dura circa 22 mesi.. mica poco.. Proseguiamo a stare insieme a questi splendidi animali ancora un pò... una magnifica compagnia.. e non manca anche qualche altro "grattino" e piccolo incrocio di sguardi osservando anche come magari potrebbe essere fare un salto dall'estetista per rimettere a posto le sopracciglia.. Anche se ci sono altri turisti, è come essere in un nuovo mondo.. Questa esperienza sarà irripetibile.. e già, non penseremo mica di fare lo stesso con gli elefanti del Kruger? Siamo consapevoli che qui abbiamo incontrato animali che possiamo dire addomesticati ma è comunque una bella emozione, soprattutto questa vicinanza ed il contatto.. Il ranger ci chiede se vogliamo rientrare o restare ed aspettare poi il prossimo rientro.. ma ci sentiamo soddisfatti e quindi un saluto con foto ricordo ed eccoci di nuovo sulla jeep per tornare verso il punto di uscita. Il tempo di un mini break, auto e di nuovo in viaggio verso una meta che aspettiamo con molta curiosità, lo Tsitsikamma National Park MPA e le sue oceanettes.
  18. Per quelli c'è ancora da attendere un pò.. prima dobbiamo fare il viaggio ..però posso anticipare che, per chi avesse intenzione di organizzare un viaggio da quelle parti, è bene farsi un'idea precisa sul giro. Stiamo contattando privati, guide autizzate e tour operator locali.. ognuno propone qualcosa un itinerario con almeno 2-3 cose differenti.. con consigli diversi sul fatto che meritino alcuni posti (parchi o villaggi), sulle località di mare (per ora siamo a 4: Salary, Ifaty, Anakao ed Ambolimailaka). Anche per gli hotel, abbiamo capito che alcuni potrebbero non avere l'acqua calda (ma questo forse non è un dramma.. purchè non sia troppo spesso). La cosa più stravolgente però sono i preventivi.. è vero che ci sono differenze e che il volo interno incide per circa 230/250 euro, ma mi sfugge qualcosa nel vedere prezzi che sono di 1400, 1800, 1950, 2075, 2300 fino a 2800 euro a persona (questi almeno quelli di cui abbiamo avuto referenze positive)... se poi andiamo sui siti delle guide autorizzate qualcuno arriva anche a 3500/4000 (ma questi non li abbiamo contattati)... in ogni caso, c'è da capire bene!! Scelta non facile.. L'unica cosa certa è che comunque andremo
  19. Sistema le foto, scrivi un pò di diario e nel frattempo diamo un'occhiata ai voli.. Ragazzi è fatta.. ancora una volta l'attesa ha dato i suoi frutti.. abbiamo spostato la partenza in avanti di qualche giorno ma per una differenza e soprattutto un prezzo così si può fare. Abbiamo preso il volo.. il 2015 sarà Madagascar.. ..e adesso iniziamo su fronte giro..
  20. La crociera e...la cena Il cielo sembra aprirsi un po’ e, dopo esserci trovati un bel posticino, puntuale inizia la nostra crociera. Inganniamo i primi minuti con qualcosa da bere.. ci diamo un tono da italiani con un bel bicchiere di vino, rigorosamente sudafricano, però.. e si vede anche la felicità di trovarci lì per un'esperienza che era in programma fin dall'inizio. Il panorama è bello.. rivediamo le Heads, alcune villette quasi nascoste e protette in mezzo agli alberi, le due isole. La crociera arriva fino alla foce per poi tornare indietro e far godere il tramonto.. ma oggi non sarà un gran tramonto e l’effetto dei raggi del sole si vede a stento.. troppe nuvole. Ma è comunque una bella esperienza e si trascorrono un paio d'ore molto piacevoli.. Rientriamo praticamente con il sole già tramontato ma quando siamo a terra ci lasciamo la crociera con l’immagine della barca completamente illuminata di blu.. Torniamo in hotel ed andiamo in reception.. avevamo sentito parlare di un locale molto interessante e famoso per le ostriche, il 34th South.. ci facciamo prenotare un tavolo ed andiamo in camera. Siamo davvero entusiasti di Knysna e soprattutto di questa bellissima struttura.. la terrazza e la vista rendono ancor più piacevoli i momenti di relax. Usciamo.. anche se non siamo proprio in anticipo, alle 9 eccoci al 34th.. pochi minuti per scegliere ed il nostro palato viene deliziato da un menu di pesce che inizia con un’ostrica cruda scelta tra quelle esposte, ostriche gratinate con formaggio fuso, spiedone di Line fish con patate e verdura.. qualche piccolo intervallo per mandare le foto ai nostri amici (wifi, che invenzione) e concludiamo con dolce e caffè.. Al rientro, un passaggio all'interno per poi andare in terrazza e goderci la vista della laguna e delle luci che si riflettono.. ma la sera la temperatura scende.. forse è meglio rientrare e preparare la partenza per domani.. Tsitsikamma e oceanette, siamo vicini. Spese di giornata Rifornimento (Mossel Bay) 432 R (10,71 R/litro) Alfred Manor House 750 R Cruise Laguna 260 R (in due) Cena 34th South 500 R (con mancia)
  21. ...22 agosto... Knysna sembra davvero una cittadina molto bella ed affascinante e non vediamo l’ora di visitarla. Il tempo di una rinfrescata e siamo già pronti ad andare verso le Heads, i promontori alla foce della laguna che qualche minuto prima vedevamo da lontano e da cui si godono delle splendide vedute. Le indicazioni ci sono ed anche piuttosto semplici.. ad un certo punto la strada comincia a salire e vediamo qualche casa niente male.. al primo parcheggio utile ci fermiamo e non manca il solito ragazzo, presente in quasi tutti i parcheggi, che, con molta discrezione si avvicina.. però, a differenza di un altro che ci aveva fermato giusto al bivio prima della salita, ci è simpatico e quindi si merita 10R di mancia anticipate. La giornata non è di quelle in cui il sole splende.. inoltre c’è anche una leggera brezza.. ma il paesaggio e la vista è davvero incantevole ed in alcuni punti l’autoscatto è d’obbligo. Da quassù prendiamo poi la strada che scende verso il mare, incontrando case e ville che forse pochi da queste parti possono permettersi ed arriviamo al parcheggio da cui parte un sentiero che porta alla spiaggia.. piccola ma carina. Ci tratteniamo per un po’ ma, diciamo per fortuna, non c’è l’ispirazione a restare a prendere il sole e quindi riprendiamo la strada per dirigerci verso la prima delle due isole che caratterizzano Knysna. Arriviamo a Leasure Isle, e qui si capisce come si tratti di una realtà che praticamente è isolata dalla maggior parte del Paese.. una serie di villette una più bella dell’altra, anche se la maggior parte sono disabitate.. vista la stagione, non incontriamo tanta gente giro e quindi ci facciamo con calma il nostro giro, ammirando anche da qui le Heads e facendo la conoscenza delle galline sudafricane.. sembrano dei fagiani con grossi problemi di linea che ovviamente ne ne stanno tranquille in giro. Lasciamo Leasure per raggiungere l’altra isola, Thesen Island.. è meno bella ma ci sono molti hotel, praticamente tutti sulla laguna ed è comunque un piacere fermarsi un pò. Anche qui facciamo un breve giro ma l’ora ci dice che è il momento di pensare alla sunset cruise, la crociera sulla laguna.. siamo un po’ indecisi, visto che le nubi riempiono il cielo e non sembrano accennare ad andar via.. ma non avremo altra occasione e quindi decidiamo di andare al Waterfront dove si trova il box office. Il Waterfront qui non è certamente come Cape Town.. piccolo, ma pieno di negozi e locali. Prenotiamo per le 17 ed iniziamo a passeggiare all'interno.. ci sta bene anche un break e quindi ci fermiamo a prendere un caffè (e perché no, anche un cheese cake) al bar Mario.. l’origine non può che essere italiana. Per la cruise dobbiamo essere al punto di salita circa 15 minuti prima.. decidiamo però di avviarci con qualche minuto di anticipo.. non sappiamo come funziona ma vorremmo salire a bordo e poter magari scegliere i posti.. quando arriviamo non c’è ancora nessuno.. passiamo il tempo facendo un giro nel locale (market e bar) che si trova lì due e poi due passi nei dintorni, guardando il battello che ci avrebbe portato in giro e quello, un pò più datato o forse storico, che probabilmente veniva utilizzato prima.. Inganniamo così il tempo finchè non vediamo arrivare qualcuno che sale a bordo e qualche altro turista che si avvicina.. ci siamo, tra qualche minuto saliamo a bordo....
  22. 22 agosto Un on the road richiede qualche sacrificio con la sveglia ma oramai ci siamo abituati e così, quando arriva l’ora della colazione, noi siamo già con i bagagli pronti per essere caricati. Mossel Bay non ci ha ispirato molto, complice il periodo di bassa stagione, ma vogliamo comunque fare un piccolo giro per questa cittadina, anche perché dobbiamo fare un piccolo prelievo di contante. La colazione, ma ormai non è più una sorpresa, è ricca ed abbondante.. giusto per citare uno dei piatti, l’omelette preparata “live” pensiamo sia da dividere in due.. oltre alla presentazione, il sapore è davvero eccezionale.. ovviamente non siamo gli unici e questo ci inibisce dal fare una foto a questo piatto da gourmet. Quando usciamo la prima sensazione è che la temperatura sia più mite.. bene così. Ci incamminiamo lungo la strada, fermandoci di tanto in tanto per guardare qualche costruzione ed i negozi ma anche un pò di normale vita quotidiana (tipo le scuole) prima di rientrare verso il B&B e proseguire poi verso il “Point”. Di giorno è ben visibile il mare e le scogliere su cui si infrangono le onde.. rivediamo il ristorante di ieri sera ma soprattutto alcune case molto carine e colorate.. proprio in riva al mare.. potrebbe essere un investimento.. se non ci fosse qualche chilometro di troppo da Bologna. Passeggiata in assoluto relax, qualche foto ed eccoci pronti a partire.. dobbiamo raggiungere Knysna ed anche se ci sono “solo” poco più di 100 km, preferiamo spendere qualche ora in più nella città della laguna. Caricati i bagagli, salutiamo la gentile signora e la figlia e ci dirigiamo verso la stazione di servizio.. usciamo da Mossel Bay e siamo di nuovo sulla Garden route che offre sempre qualche bel paesaggio da ammirare, rendendo piacevole il viaggio e la guida. Il percorso ci permette di osservare scene di vita quotidiana… auto (pick up) cariche di persone che probabilmente vanno a lavorare e che il vento non aiuta di certo, visto che sono soprattutto all’esterno.. ma incontriamo anche varie township, che rappresentano probabilmente il modo in cui ancora vive la maggior parte della popolazione.. un paesaggio con tante baracche e miseria che mostra l'altra faccia di questo magnifico Paese. Il tempo sembra accompagnare questa visione un po’ più triste del Sudafrica e diventa nuvoloso… lungo il viaggio scattiamo al volo qualche foto (siamo vicino Victoria Bay) e proseguiamo finchè non arriviamo nella zona di Wilderness.. individuiamo un area di sosta proprio a ridosso della grande laguna e della vegetazione che ne segnano l’inizio. Non è nei nostri programmi, anche se la località è piuttosto famosa.. ci accontentiamo di goderci il paesaggio e scattare qualche foto, autoscatto compreso. Riprendiamo il viaggio.. non manca molto ed il Groenvlei Lake ci dice che ci siamo.. non vediamo l’ora di arrivare, anche perché, come a Mossel bay, dobbiamo trovare anche la nostra accomodation. Il paesaggio e l’adrenalina mi distraggono dal vedere la segnaletica ma soprattutto alcune simpatiche macchine fotografiche che però scattano le foto solo alle auto.. che strana passione.. Purtroppo questa caratteristica la scopriremo solo qualche mese avanti, quanto la Trifty mi invia ben due foto.. quasi da record.. superare i limiti non costa molto ma nel complesso riesco ad avere due multe di 250 e 300 rand.. dai, poteva andar peggio. Ma eccoci a Knysna.. tutto sommato abbiamo impiegato poco meno di due ore.. vista l’ora andiamo a cercare il tourist office per sistemare la pratica hotel e chiedere anche informazioni sulla crociera al tramonto in laguna. Knysna è una cittadina molto “elegante” e romantica; avevamo deciso di concederci qualche lusso in più proprio qui già in fase di programmazione, pensando a qualcosa di veramente particolare e carino. L’Ufficio è aperto (anche se è mezzogiorno, non sappiamo le abitudini) e quando entriamo, dopo averci dato alcuni depliants su luoghi da vedere e sulla crociera, il ragazzo del tourist office ci propone un’offerta presso l’Alfred Manor, una guest house molto elegante, in promozione al 50%, per “soli” 750R.. presa!! Il tempo di una telefonata per la conferma e praticamente siamo già in macchina. La location è meravigliosa.. quando la signora ci accompagna in camera, la prima cosa che ci mostra sono i piccoli led che cambiano d’intensità, aggiungendo una battuta sull'effetto "romantico".. vasca e doccia, wifi ma soprattutto vista sulla laguna con terrazza. Bellissima!!! Ci fermiamo qualche minuto in terrazza per goderci la vista ed ammirare questo splendido paesaggio ma con la voglia di uscire il più velocemente possibile. ..........
  23. In attesa di vedere se risuciamo a conciliare le date con i prezzi dei voli (non si schiodano dai 1500.. ma stiamo valutando l'idea di cambiare periodo), ci stiamo facendo un cultura sui preventivi.. le differenze sono dare notevoli.. per i medesimi percorsi, più o meno, abbiamo offerte che vanno dai 1150 ai 2800 euro a persona.. tutto rigorosamente locale.. e non è facile capire.. ora siamo in attesa di altri due che abbiamo contattato.. la cosa diveretente è leggere qualche email dei malgasci ed il loro italiano.. sembra la lettera di Totò e Peppino.. però apprezzabilissimo se pensiamo a quello che potremmo scrivere noi provando ad imparare il malgascio..
  24. L'angolo dell'informazione Itinerari: Hermanus-Cape Agulhas La strada da Hermanus a Cape Agulhas richiede un po’ di tempo. E' possibile percorrere la strada più breve (circa 130 km), seguendo la R43 per circa 25 km fino a Stanford, dove poi si svolta a sinistra in direzione verso Caledon (da non raggiungere) per immettersi sulla R326. 23 km per incrociare la R316 e poi svolta a destra verro Bredasdorp e seguire le indicazioni per Struisbai e Agulhas. Noi abbiamo preferito nuovamente la strada costiera. Quindi, raggiunta Stanford, proseguito sulla R43 verso Gansbaai, continuando verso Pearly Beach. Dall'incrocio per Pearly, mare sempre a sinistra, si percorrono altri 15 km fino al punto in cui la svolta a sinistra e obbligata e ci si immette sulla R317, strada sterrata ma non difficile, a meno che non ci siano stati temporali che, se non abbiamo un 4x4 o comunque un SUV, potrebbero creare qualche problema. (Nota: appena superata Pearly Beach, per chi vuole avventurarsi, è possibile già prendere una deviazione a sinistra e percorrere una strada secondaria, senza indicazioni e probabilmente piuttosto accidentata). Le indicazioni da seguire sono per Elim-Bredasdorp oppure verso al R319. Dall’immissione sullo sterrato della R317, dopo circa 6 km bisogna mantenersi sulla destra e seguire le indicazioni per Agulhas, Struisbaai (NO Wolvengait- Elim). Dopo altri 6 km si raggiunge un incrocio (più o meno a T), con le medesime indicazioni. Si gira a destra (indicazioni verso la R319) e si percorrono circa 40 km, con sterrato ma abbastanza facile, senza fare deviazioni, fino ad incrociare la R319 verso Struisbaai e Cape Agulhas. Si svolta a destra e dopo essersi immessi sulla R319, altri 11 km per arrivare al faro di Aghulas (indicazioni semplici). Questo percorso è un pò più lungo (circa 15 km) ma il tempo è dovuto più a qualche sosta per ammirare il paesaggio che alla distanza effettiva. Queste strade, ma in generale la maggior parte delle strade del Sudafrica, offrono spesso un orizzonte che sembra non finire mai, ma con panorami e paesaggi spesso molto diversi. Guidare qui non è difficile anzi secondo me molto piacevole e tranquillo. Giunti ad Agulhas, si raggiunge il Capo ed il faro. Qui si può parcheggiare l’auto ma è possibile anche raggiungere l’incrocio dei due oceani percorrendo un breve tratto di strada sterrata che si trova sulla sinistra. Ma perché perdersi una bella passeggiata passando dal faro? Agulhas - Mossel Bay La strada per Mossel Bay è semplice. A meno che non si provenga direttamente dalla Garden route (N2), da Agulhas si percorre la R319 per circa 110 km, fino ad immettersi comunque sulla Garden all'altezza di Swellendam. Nei pressi dei centri abitati si trova spesso la polizia ed il controllo della velocità. In particolare, proprio all’altezza di Swellendam, c’era un posto di controllo, che ci hanno detto essere molto frequente.. ma non ci hanno fermato, anche se ero intorno agli 80 km/h che è una velocità consentita (in diversi punti anche 90) sulla maggior parte delle strade, tranne appunto nei pressi di agglomerati urbani. Anche la 319 è molto comoda e senza ostacoli.. è facile andare oltre i limiti ma attenzione, soprattutto alle persone. Nonostante si tratti di un strada statale, qualche volta è presente una corsia centrale da utilizzare per il sorpasso… anche qui sulla corsia di emergenza non è difficile trovare pedoni che camminano o che fanno l’autostop. Da Agulhas a Mossel Bay sono circa 280 km, che si possono percorrere in poco più di 3 ore (ma anche meno, molto meno ) Mossel Bay E’ una cittadina di mare, probabilmente molto turistica durante la stagione estiva e poco interessante in altri periodi. Le indicazioni per il centro si riferiscono soprattutto alla zona commerciale, ma le zone più interessanti sono quelle lungo il mare ed in particolare il “Point”. Ci sono numerose accomodation, di varia natura e prezzi (quello che ci aveva consigliato, ma fully booked, era intorno a 190R a persona), secondo la stagione. Probabilmente per chi viaggia fuori stagione (agosto) non è difficile trovare posto, a meno che non ci siano eventi particolari (conviene sempre essere informati, soprattutto nelle località prossime al mare, dove possono esserci in qualsiasi stagione manifestazioni, ad esempio legate alla pesca o a tradizioni locali). Non prenotando in anticipo, ma rivolgendosi alla struttura sul momento, forse è possibile anche contrattare il prezzo (non è cosa rara, soprattutto fuori stagione). Da qui partono anche le immersioni con gli squali e probabilmente anche le whale cruise.. è un eventuale punto di riferimento nel caso in cui, per vari motivi, non si dovesse riuscire a fare le escursioni a Hermanus o Gansbaai.
  25. Grazie Vanni, un riferimento in più non fa male.. e magari è utile anche ad altri.. Noi siamo un pò fermi perchè i prezzi dei voli nel periodo che vorremmo andare non si schiodano dai 1500.. ed in più anche il volo interno resta sui 250 a persona ma su questo non credo che ci siano molte chances che cambi.. stiamo valutando la possibilità di spostare un pò le date per l'intercontinentale..
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