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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 05/08/2023 in tutte le aree
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Alla fine siamo riusciti a modificare la prenotazione dell’hotel.. tutti i voli british saltati una marea di gente che ha perso una notte! Ora ci hanno messo al Moxy non male e domani partiamo su Chicago spero che 4 h bastino di scalo per Atlanta! Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk4 punti
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Venerdì 9 giugno 2023 Se è vero che uno dei "minus" di programmare un viaggio nell'emisfero australe a Giugno è quello di capitare nel mese con meno ore di luce, uno dei "plus" è sicuramente quello di godersi l'alba alle 7:30 di mattina risparmiando così diverse alzatacce! La sveglia suona, infatti, alle più che umane 6:30, ci vestiamo e andiamo a fare colazione. Niente terrazza stamattina, le temperature di notte non scherzano qui nel Namib e siamo ben contente di sederci all'interno. Per il cibo tocca però fare lo sforzo di uscire: le isole su cui ieri sera si cucinava carne e pesce alla griglia stamattina sfornano uova, bacon e deliziosi pancakes! Dopo un'abbondante e gustosa colazione, prendiamo la macchina e ci dirigiamo ai vicinissimi cancelli del Namib-Naukluft National Park che hanno da poco aperto. Sono circa le 7:20 di mattina e la coda di macchine rapidamente si dirada. Noi entriamo come 29esima vettura: occorre tenere a mente questo numero per comunicarlo una volta che si esce dal parco e si paga la fee (150,00 NAD a persona + 50,00 NAD per veicolo). I gate di ingresso sono infatti due: il primo, più esterno, segna il confine del parco, apre all'alba e chiude al tramonto. Quello interno, invece, segue orari un po' più laschi e permette a chi alloggia all'interno - i più pernottano al campeggio - di battere tutta la concorrenza sul tempo e assistere all'alba dalle dune. C'è da dire che, comunque, prima di raggiungere la Duna 45, una delle più gettonate per il levar del sole, occorre percorrere, appunto, 45 km. I limiti di velocità sono bassi, se ben ricordo 60km/h; è vero che la maggior parte della gente purtroppo se ne frega ma occorre comunque considerare un po' di tempo prima di arrivarci. La strada comunque è magnifica e scenografica, il paesaggio non ha veramente eguali: sembra di essere catapultati letteralmente in un altro pianeta, a metà tra Luna e Marte. All'inizio gli spazi sono ampi e la strada costeggia il Canyon di Sesriem per poi farsi sempre più stretti man mano che ci si avvicina al "cuore" della zona di Sossusvlei. Arriviamo, dopo alcune soste, alla Duna 45 dove vediamo un nutrito gruppo di scalatori che si sta già cimentando sui suoi 80 metri di altezza. Ci fermiamo per scattare qualche fotografia. La luce è perfetta e a quest'ora disegna un affascinante contrasto tra il lato in ombra e quello al sole. Proseguiamo e arriviamo con gli occhi colmi di meraviglia al parcheggio 2x4 dopo altri 20 km. Da qui partono i finali 5 km di pista sabbiosa fino a Deadvlei. Lasciata da parte ogni ambizione di guida 4x4 propriamente detta, facciamo prontamente segno al personale NWR della prima navetta disponibile di aspettarci. Alla modica cifra di 180,00 NAD a testa A/R siamo ben felici di farci trasportare e... di goderci il freddo pungente a bordo! Le temperature sono veramente basse e abbiamo addirittura indossato i cappellini di lana! In men che non si dica arriviamo al parcheggio 4x4. Da qui la piana di Deadvlei è sapientemente celata da Madre Natura in modo tale da mantenere l'effetto sorpresa. Noi però, come al solito, ce la dobbiamo guadagnare e, invece di guardare in basso, puntiamo in alto davanti a noi. E lei è lì... Big Daddy, la duna più alta dell'area di Sossusvlei nei suoi trecentoventiepassa metri. Qualche foto e partiamo, incamminandoci sul lato sinistro rispetto a Deadvlei. Le dune si scalano dalla cresta quindi noi partiamo proprio da dove attacca a terra e seguiamo fedelmente le impronte di chi ci ha preceduto. Per fortuna il caldo è contenuto e la sabbia, soprattutto, è ancora compatta dalle temperature della notte precedente. Mentre saliamo siamo comunque costrette a toglierci un po' di strati anche perché, man mano che passano i minuti, il sole viene su bello gagliardo. Dopo un tratto particolarmente faticoso perché siamo costrette ad abbandonare la cresta e a tagliarla in parte in diagonale, attacchiamo l'ultimo tratto di salita. Arrivate in cima la soddisfazione è enorme e lo stupore per il panorama in cui siamo immerse ancora maggiore. E' solo riguardando le fotografie che ci si rende conto del posto assurdo che è il deserto del Namib, quando si è là circondati da quel mare arancione si è letteralmente inebetiti da tanta bellezza che quasi non si riesce a concepirla. Dopo qualche decina di minuti di meritato riposo e contemplazione, scendiamo dal fianco di Big Daddy direttamente verso la piana di Deadvlei sottostante, sprofondando divertite con la sabbia fino al polpaccio. Una volta a terra, svuotiamo le scarpe e le calze da diversi chili di sabbia, mangiamo una barretta e qualche biscotto e ci incamminiamo verso il pan di un bianco abbagliante. In pochi minuti siamo al cospetto degli iconici alberi di acacia, sentinelle vecchie di centinaia di anni, guardiani di una valle incantata che sembra uscita dall'immaginazione di un pittore. Le foto naturalmente si sprecano. Decidiamo di tornare quando ormai pensiamo di avere fotografato ogni singola acacia e quando ormai i raggi del sole si fanno insopportabili. Il cammino sul falsopiano verso il parcheggio 4x4 è quasi più faticoso con queste temperature della scalata a Big Daddy qualche ora prima. Attendiamo la prima navetta NWR e ci facciamo dare uno strappo al vicino Sossusvlei, un pan più piccolo nonostante dia di fatto il nome all'intera area, sovrastato dalla duna "gemella" Big Mama. Qui ci tratteniamo appena una mezz'oretta giusto il tempo di scattare qualche fotografia. La navetta ci riconduce, infine, al parcheggio 2x4 dove troviamo la nostra Hilux che, d'ora in poi verrà soprannominata "Big Sister". Facciamo un pic-nic sotto un albero di acacia e una piccola siesta. Percorriamo infine a ritroso i 65 km fino all'ingresso del parco, fermandoci unicamente davanti alla duna 45 che perl con la luce del pomeriggio ha molto meno fascino rispetto alla mattina. Stanche e appagate usciamo dal parco alle 15:00 circa. Facciamo una velocissima deviazione al Sesriem Canyon che però non ci colpisce affatto, forse anche a causa dei pochi ma davvero molto accidentati km che dobbiamo percorrere per raggiungerlo. Spendiamo le ultime ore che ci separano dalla nostra seconda cena al Lodge, godendoci la vista dalla nostra camera e un altro indimenticabile tramonto con alcuni springbok ed uno sciacallino che vengono a farci visita.3 punti
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Guarda non so dirti se sia un caso ma oggi il delirio.. non si capisce neanche il motivo dicevano maltempo in aereo il capitano ha detto che invece dovevano riposare un tot prima di partire non so proprio ma tutti con una notte saltata. Per fortuna sono stati veloci a gestirci1 punto
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In bocca al lupo! Inviato dal mio 2201117TY utilizzando Tapatalk1 punto
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Mi metti ansia[emoji33][emoji33] io parto tra 10 GG sempre con British[emoji1696]buon viaggio Inviato dal mio M2103K19G utilizzando Tapatalk1 punto
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Bene dai, incrociamo tutto l'incrociabile [emoji1696] Inviato dal mio Pixel 7a utilizzando Tapatalk1 punto
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Tranquilla! Se hai bisogno chiedi. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk1 punto
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X prima cosa compagnia che dovrebbe fare tutto in automatico, l’assicurazione subentra a rimborso se la compagnia non ottempera, la compensazione va chiesta alla compagnia dovrebbero avere il form sul sito e se te la negano vai di avvocato. Quando siete a Londra probabilmente dovrete andare al banco transiti X avere hotel e pasti. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk1 punto
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Allora contatta hotel e autonoleggio x avvertirli. X i rimborsi tieni tutto ciò che spendi (hotel e pasti ma anche eventuali spostamenti) la compagnia dovrebbe pagarti tutto ma se non lo fanno puoi chiedere rimborso e poi devi chiedere compensazione EU261 X ritardo (ti spettano 600€ a testa). Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk1 punto
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Volo andato stanotte dobbiamo dormire a Londra e domani voliamo a Chicago e poi ad Atlanta arriveremo la sera tardi come funziona con assicurazione auto ecc? Mi aiutate? Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk1 punto
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Non potete fare altro che continuare a dirlo a tutti (personale di terra e in volo) ma difficilmente vi daranno una soluzione prima dello scalo dive dovrete andare al banco transiti. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk1 punto
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Abbi pazienza, quando vedrai la scritta "Welcome to the USA", passerà anche l'incazzatura [emoji123] Inviato dal mio Pixel 7a utilizzando Tapatalk1 punto
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@cohibia , non credo che da qui tu possa fare molto, ma segnala la possibilità che potreste perdere la coincidenza agli addetti della compagnia. È improbabile, ma sempre possibile, che anche l'altro volo sia in ritardo, o che magari vi aspetti, quindi purtroppo ti toccherà affidarti a loro, che dovrebbero essere in grado di consigliarti al meglio. Inviato dal mio Pixel 7a utilizzando Tapatalk1 punto
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Giovedì 8 giugno 2023 La sveglia suona relativamente con calma questa mattina in vista di una giornata di trasferimento che dal Bagatelle ci porterà a Sesriem. Dobbiamo percorrere circa 350 km dal Kalahari al Namib, per fortuna più o meno la metà dei quali su strada asfaltata. Facciamo una eccellente colazione al Bagatelle, altrettanto curata come la cena. Il buffet è ricco e vario, in particolare mi conquistano dei muffin fatti in casa al profumo di limone. Questa tappa nel Kalahari è stata davvero una sorpresa, non potevamo iniziare meglio. Caricati i bagagli in auto e fatto il check-out ripercorriamo la pista sabbiosa a ritroso prima e la "D" poi, ritornando velocemente sull'asfalto. A Mariental svoltiamo sulla C19 (asfaltata) e procediamo in direzione Maltahohe. La strada corre veloce e teniamo una buona andatura, comunque sempre sotto i 120 km/h. Arriviamo a Maltahohe che è, di fatto, una strada, una manciata di case, una stazione di polizia e un benzinaio. Qui ci fermiamo per un veloce rabbocco al serbatoio e per farci sgonfiare le gomme (da 2.0 a 1.8) in vista del lungo tratto sterrato. Veniamo avvicinate da un gruppo di bambini che non chiedono soldi ma da mangiare. Abbiamo poco con noi in tal senso: gli lasciamo delle patatine, un succo e dei Rand e mi si stringe il cuore nel vedere come si precipitano dentro il negozietto di alimentari per spenderli. Proseguiamo e appena lasciato il centro abitato inizia il divertimento. La C19 diventa sterrata e dobbiamo trovare la nostra andatura. A parte qualche tratto corrugato la troviamo tutto sommato in buone condizioni. Molta letteratura è stata scritta sul reale significato della nomenclatura delle strade namibiane. Mi permetto quindi di dare il mio personale contributo affermando che la C comprende, in realtà, un ampio range di casistiche che vanno dal "Così così" al "Che schifo", "Col c***o che questa è una C!". Per nostra fortuna, come detto, la C19 in questo primo tratto è clemente: quando le corrugazioni sono lievi la Hilux è perfetta e silenziosissima, tant'è che dobbiamo fare attenzione a non superare gli 80 km/h imposti dalla Safari Car Rental. Nei pressi dello Zaris Pass, dove arriviamo a circa metà giornata, incrociamo addirittura degli uomini impiegati nella manutenzione del manto a bordo di giganteschi trattori. Grande rispetto per questi lavoratori! Superato il passo, la strada piega decisamente a nord verso Sesriem e tanto il paesaggio si fa bello, tanto le condizioni della strada peggiorano. L'ultima quarantina di km prima di ricollegarci con la deviazione asfaltata che porta a Sesriem sono, in particolare, davvero pessimi. La superficie è ghiaiosa e ci sono profondi solchi formati dal passaggio delle altre auto. Cerchiamo di individuare i "binari" più lisci su cui far correre la Hilux e ce la caviamo anche se non in maniera particolarmente confortevole. Ho scoperto proprio ieri su DriveNam, un utile gruppo Facebook, che stanno risistemando proprio il tratto che dal Mirage porta a Sesriem. In compenso il paesaggio è eccezionale con ampie distese di erba gialla, acacie, e i massicci montuosi sullo sfondo. Le riprese si sprecano e, una volta a casa, monteremo dei video davvero suggestivi. Arrivati a Sesriem verso le 14:00 puntiamo direttamente al benzinaio Engen limitrofo al lodge per un check alla pressione degli pneumatici e qualche rifornimento (birre per l'aperitivo!). Non ci sembra vero di essere finalmente qui dopo mesi di sogni ad occhi aperti. Il Lodge è davvero molto bello, con spazi curati e una grande terrazza affacciata su una piccola waterhole che viene illuminata di notte. Facciamo il check-in e, come richiesto in fase di prenotazione, ci assegnano la Standard Room 147. Le standard unit sono di fatto costituite da due camere indipendenti che possono, al bisogno, essere messe in comunicazione attraverso una porta che divide i due bagni. Costano meno rispetto alle "superior" che sono più grandi ed indipendenti ma, scegliendo attentamente quale - in questo il layout del lodge pubblicato sul sito ha aiutato molto - è possibile godere di una vista stupenda verso la aperta savana e i massicci montuosi che incorniciano tutta la zona. Mentre spostiamo l'auto nel parcheggio che ci hanno indicato (tutte le auto si lasciano di fronte all'ingresso del Lodge) ci accorgiamo di un sibilo proveniente dalla ruota anteriore sinistra. Eccallà, stai a vedere che abbiamo forato. In realtà così non è, all'Engen ci dicono che probabilmente è una pietrolina che si è incastrata e "gratta". Ci porteremo dietro questo rumorino, che percepiremo solo ed esclusivamente in fase di manovra, per tutta il viaggio senza capire mai esattamente a cosa sia dovuto. Il sollievo per avere ancora tutte e quattro le ruote integre è tanto e ci concediamo uno spuntino con vista. Passiamo le ultime ore prima di cena a rilassarci al lodge e a dedicarci ad un video in timelapse del tramonto dal nostro patio, ammirando con il binocolo springbok e orici lontani. Iniziamo a sentirci davvero in viaggio, davvero in Namibia. Dalle 19:00 in poi ci godiamo il pantagruelico buffet che ha reso particolarmente famoso il lodge: oltre a quello freddo e caldo degli antipasti, "primi", contorni e dolci, all'esterno sulla terrazza troviamo infatti ben tre isole dove gli chef cucinano sul momento pesce e carne alla griglia, sia "normale" sia selvaggina - kudu, orice, springbok - e noodles saltati. Non possiamo farci mancare un tris di game meat alla griglia accompagnate da verdure e patate al forno. Assaggiamo anche qualche antipasto e dolce e finiamo con il rotolare fino alla nostra Room 147. Domani ci attende la sveglia prima dell'alba e la visita alle famose dune di Sossuvlei!1 punto
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Eccoci qua! Concluso il secondo giorno pieno nel Parco, domani si parte verso Sud.. abbiamo aspettato stasera per esprimere qualche considerazione sparsa sulla condizione di "vivibilità" di Yellowstone e vorremmo 1) tranquillizzare chi verrà da queste parti prossimamente e 2) rassicurare la mitica @luisa53 sul fatto che può mettere in conto un ritorno da queste parti.. ma andiamo con ordine. INGRESSO: Dormendo a West Yellowstone avevamo sempre un po' il patema di trovare code all'ingresso Ovest, ma vuoi un po' per questa paura vuoi un po' perché la sera crolliamo prestissimo siamo sempre arrivati al cancello verso le 7.15-7.20.. al massimo abbiamo aspettato 3 minuti, ma solo perché stamattina la sbarra degli ingressi pre-paid era ancora chiusa. Domattina sicuramente entreremo più tardi quindi vi saprò dire quanto ci impiegheremo in un'altra fascia oraria. AREE PRINCIPALI (mi riferisco alle più famose ma con parcheggi limitati, ovvero Midway Geyser Basin (x la Grand Prismatic), Mud Vulcano, Mammoth Hot Spring, Inspiration Point del GC north ecc, anche se ammetto che alcuni li abbiamo saltati): gente tanta.. SI.. MA non abbiamo mai avuto problemi nel trovare posto, o di fare code per arrivarci.. anzi, talvolta ci stupivamo di quanto fosse rapido trovare un parcheggio, abbiamo infatti notato che c'era sempre tantissimo turnover quindi un posto bene o male si trovava sempre.. TRAFFICO: anche qui SI.. MA.. solo se beccavamo un traffic jam causa animali (di solito bisonti), o dei lavori (ci sono diversi cantieri, sul mt. Washburn, all'inizio della Lamar Valley giusto per citarne un paio) o una lumaca che faceva l'andatura, ma non abbiamo avuto mai avuto grossi disagi.. WILDLIFE: a regà... Canyon Area is the new Lamar Valley! @dariuz non serve più andare fin lassù, oggi abbiamo beccato 3 volte mamma black bear+ cuccioli (2 volte probabilmente erano gli stessi) a distanza davvero ravvicinatissima nel giro di poche miglia dal Gran Canyon, oltre a un bull elk e diversi deers.. ma sull'app ho visto che nella stessa zona sono stati spottati lupi e addirittura un grizzly.. inoltre come scritto sopra quasi all'inizio della Lamar c'è un cantiere con tanto di semaforo x il senso alternato e andarci è un'impresa. Domani mattina andiamo verso Lake Yellowstone poi verso Jackson! Ciao belli!1 punto