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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 27/11/2016 in tutte le aree

  1. La nostra idea era di non noleggiare l'auto, rimanere 5 giorni circa a Chicago e poi spostarci con volo interno in un'altra città. La Florida dovremmo noleggiare l'auto per andare un pò in giro e il bimbo non ama i viaggi lunghi in auto, sarebbe un pianto unico e poi in realtà Chicago è una città che ce l'abbiamo in testa da 2 anni almeno, il mio compagno per la nascita del pupo mi ha regalato un anello costruito da un artista di Chicago e vorrebbe tanto andare a visitare il negozio.
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  2. TEXAS I boschi dell’est hanno ormai lasciato il posto alle vaste praterie della regione del Panhandle in Texas, il quinto stato attraversato dalla US Highway 66. Ad esclusione del Kansas, il Texas è lo stato con il tratto più breve di Route 66 (300 Km circa); la Mother Road attraversa il nord del “Lone star state”. Si lascia Texola, una ghost town al confine tra Oklahoma e Texas (che, a dispetto del nome, è ancora nel territorio dell’Oklahoma) e dopo poche miglia si arriva a Shamrock, nota per la sua splendida ed imponente Tower station and U-DROP INN Cafè, una vecchia stazione di servizio costruita negli anni 30 che oggi ospita un gift shop ed un cafè. E’ stata fonte di ispirazione per la “Casa della body art” di Cars; la sua forma inconfondibile si può scorgere spesso nel cartone della Pixar. Si procede attraversando Groom, con la sua Giant Cross (una croce alta circa 60 metri che sovrasta la zona circostante) e Conway con il Bug Ranch (5 Volkswagen Maggiolino piantate col muso per terra), una sorta di tributo al più famoso Cadillac Ranch che si incontrerà più avanti. Si giunge ad Amarillo dove non ci si può non fermare al Big Texan, una tipica steak house texana famosa per le sfide lanciate agli avventori: se si riesce a mangiare una bistecca di 2 kg in un’ora non la si paga. Al centro della sala c’è un piccolo palco con dei cronometri e dei tavolini per coloro che intendono lanciare il guanto di sfida. Usciti da Amarillo si incontra quella che forse è l’icona più famosa di questo tratto di Route 66: il Cadillac Ranch. Ha poco in comune con la storia della Mother Road, è una costruzione molto recente (risale alla metà degli anni 70), ma nel tempo è diventata una tappa immancabile per tutti coloro che viaggiano lungo la vecchia highway. L’opera è costituita da 10 Cadillac di annate differenti, piantate col muso nel terreno con la stessa inclinazione della piramide di Cheope. Fu commissionata ad un pool di architetti da un ricco imprenditore della zona. Si è ormai a metà del viaggio lungo la vecchia e gloriosa autostrada: Adrian è il Midpont. Un cartello, con le miglia percorse da Chicago e quelle mancanti per Los Angeles, saluta i viaggiatori ed un bellissimo diner (il Midpoint Cafe) è l’occasione per trascorrere qualche minuto di relax. In Texas ci sono alcuni tratti sterrati della Route 66 ancora percorribili, risalenti al periodo pre-1930, ed anche alcune piccole comunità, poco più che ghost town, nelle quali è evidente l’impatto devastante che la dismissione della Mother Road ha avuto sulla loro economia e sulla vita stessa degli abitanti: McLean, con la sua Phillips 66 Gas Station, una stazione di servizio ristrutturata, Vega in prossimità del Midpoint e Glenrio, una ghost town al confine tra Texas e New Mexico, famosa, negli anni d’oro della Route 66, per il suo primo ed ultimo Motel del Texas (è la stessa struttura, ormai in disuso, con una doppia insegna che indica l’ultimo motel per chi arriva dal Texas ed il primo per chi proviene dal New Mexico). Nel classico percorso westbound della Route 66 (da est ad ovest), con l’ultimo Motel del Texas a Glenrio, si lascia il Lone Star State. Attrazione Città U-Drop-Inn Cafe Shamrock Magnolia Gas Station Shamrock Phillips 66 Service Station McLean 66 Super Service Station Alanreed Leaning Tower of Texas Groom Cross of our Lord Jesus Christ Ministries (Giant Cross) Groom VW Slug Bug Ranch Conway Big Texan Amarillo Muffler man Cowboy Amarillo Cadillac Ranch Amarillo Magnolia Gas Station Vega Phillips 66 Gas Station Adrian Midway point Adrian Midpoint Café Adrian Sunflower Station Adrian Last Motel in Texas Glenrio Suggerimenti Ci sono due bei tratti sterrati nella porzione di Route 66 in Texas, uno che da McLean arriva fino ad Alanreed ed un altro che varca la frontiera con il New Mexico, da Glenrio a San Jon. Qualora le condizioni meteo lo permettano sono da percorrere, non sono particolarmente impegnativi e la strada è ben tenuta. Il paesaggio attraversato è molto bello e si possono incontrare vecchi ponti e vecchie costruzioni abbandonate. Il tratto da Glenrio a San Jon, che gran parte si sviluppa nel territorio del New Mexico, è stato utilizzato per parte delle riprese di “Furore”, il film di John Ford tratto dal libro di John Steinbeck, ed anche Glenrio stessa è visibile in piccole porzioni del film anche se del tutto irriconoscibile. Sono i tratti più vecchi della Route 66, abbandonati dopo il riallineamento della Strada Madre su percorsi più comodi e veloci. Cars e la Route 66 Casa della Body Art di Ramon. Gli spunti presi dallo staff della Pixar da posti e personaggi reali del “mondo” della Route 66 sono tantissimi, tra questi c’è la “Casa della body art” di Ramon che è chiaramente ispirata al U-DROP INN, la stazione di servizio e cafè di Shamrock in Texas. Cadillac Range (le montagne dietro Radiator Springs). Un altro richiamo alla Strada Madre è la disposizione delle montagne dietro la cittadina di Radiator Springs e la loro particolare conformazione, ricordano il Cadillac Ranch di Amarillo (Texas). Il Glenrio Motel Una delle attività abbandonate che si vedono lungo la cittadina di Radiator Springs, denominata Glenrio Motel, nella realtà è il Little Juarez Cafè, un locale ormai chiuso da tempo, che si trova nella ghost town di Glenrio al confine tra il Texas ed il New Mexico. Last News! Il Midpoint Cafe è in vendita. Il proprietario, per ragioni di salute, lascia la gestione del mitico locale, tappa immancabile per tutti coloro che viaggiano lungo la Mother Road. Dopo la chiusura invernale, qualora non si sia ancora trovato un acquirente, nella primavera 2017 il locale verrà comunque riaperto ma la cucina resterà chiusa. Potranno tuttavia essere consumate le famose torte ed in genere tutto ciò che non deve essere cucinato. Il gift shop resterà invece aperto. Il Fabulous 40 Motel riapre al pubblico Dopo diversi anni di chiusura riapre al pubblico lo storico Motel adiacente al Midpoint Cafè di Adrian. Un altro prezioso motel del passato si aggiunge alla lista dei motel storici presso i quali è possibile soggiornare durante un viaggio lungo la Route 66.
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  3. OKLAHOMA La Route 66 è un insieme di luoghi che raccontano un’infinità di piccole, grandi storie. Storie di uomini e di donne comuni che con la loro umanità ed il loro altruismo hanno lasciato un segno contribuendo a rendere leggendaria la “Main Street of America”. L’Oklahoma, il quarto stato attraversato dalla vecchia Highway, è probabilmente quello che racconta di più e meglio, la sua storia e quella della sua gente. L’Oklahoma è il paese “adottivo” di Cyrus Avery, il padre della Route 66, colui che volle fortemente che un’autostrada importante collegasse questo paese, dalla natura prevalentemente rurale, a due grandi città: Chicago e Los Angeles. Stabilitosi a Tulsa, in Oklahoma appunto, Avery portò a compimento questo suo desiderio in occasione del nuovo piano autostradale americano (negli anni 20), un’iniziativa attraverso la quale gli USA decisero di dotarsi di una rete di strade che potesse supportare il crescente numero di automobili circolanti. Negli anni della grande depressione e del Dust Bowl la gente originaria dell’Oklahoma, e degli stati limitrofi, fuggiva dalle proprie terre verso la California alla ricerca di un futuro migliore e lo faceva percorrendo la US 66. La US Highway 66 era “La strada Madre, la strada della fuga” come la definì John Steinbeck nel suo splendido romanzo “Furore” (“The Grapes of Wrath”). Oggi in Oklahoma è possibile trovare tantissime testimonianze del passato: le vecchie stazioni di servizio di Commerce, la Ribbon Road (un “nastro” di strada ad una corsia, tra Miami ed Afton, che ha fatto parte del percorso della US 66 fino alla fine degli anni 30), il Rock Cafè di Stroud (la cui tenace proprietaria ha ispirato il personaggio di Sally Carrera di Cars), lo stupendo tratto di collegamento tra El Reno e Hydro, la Lucille’s Service Station ad Hydro, la stazione di servizio della “Madre della Mother Road”, Lucille Hamons, una donna straordinaria per la sua infinita umanità. Ed ancora il museo di Clinton, il Round Barn di Arcadia, la romantica Blue Whale di Catoosa e l’affascinante Totem Pole Park di Foyil. L’Oklahoma è tra gli stati con il tratto più lungo, romantico, intenso ed emozionante di tutta la US Highway 66. Attrazione Città Marathon Gas Station - Dairy King Commerce Allen's Fillin' Station Commerce Coleman Theater Miami The Ribbon Road Miami Afton Station Afton Clanton's Cafe Vinita Ed Galloway's Totem Pole Park Miami Statua Andy Payne Foyil Blue Whale Catoosa Hank's Hamburgers Tulsa Tally's Good Food Cafe Tulsa Cyrus Avery Centennial Plaza Tulsa Rock Cafe Stroud McJerry's Route 66 Gallery Chandler Seaba Station Motorcycle Warwick John Hargrove Place Arcadia Round Barn Arcadia Pops Arcadia Overholser Bridge Bethany El Reno/Hydro - Old Route 66 El Reno/Hydro The Pony Bridge Bridgeport Lucille's Service Station Hydro Lucille's Roadhouse Weatherford Cherokee Trading Post & Boot Outlet Clinton Route 66 Museum Clinton Old Town Museum Elk City Sandhill Curiosity Shop - City Meat Market Erick Water Hole #2 Texola Cars & la Route 66 Radiator Springs Curious Il Radiator Spring Curious, il negozio di Lizzie, è un insieme di molte cose presenti sulla Route 66, ma prevalentemente ricorda l’Hackberry General Store in Arizona e soprattutto il Sandhill Curiosity Shop, noto anche come il City Meat Market di Erick in Oklahoma. Le storie della Route 66 La Lucille's Service Station, Hydro Lucille Hamons rilevò col marito la Provine Service Station ad Hydro (Oklahoma) all’inizio degli anni ‘40 e l’ha gestita per quasi 60 anni. Ha rappresentato un incredibile punto di riferimento per i viaggiatori della Route 66 soprattutto, negli anni successivi alla grande depressione, per coloro che si spostavano in California alla ricerca di un lavoro e di un futuro migliore. A queste persone Lucille offriva cibo ed ospitalità, spesso senza chiedere soldi. Anzi, a volte era lei che acquistava da loro quel poco che avevano e, con quei pochi soldi, queste persone potevano proseguire il loro viaggio verso ovest. Il posto è stato una stazione di servizio ed un piccolo motel fino all’apertura della interstate 40, un negozio di birra e poi un gift shop negli ultimi anni della sua vita. Tutto il bene che Lucille faceva ai disperati in cerca di fortuna le fece guadagnare il soprannome di “The mother of the Mother Road”. Oggi la sua stazione di servizio, la “Lucille’s Service Station”, è una delle attrazioni più belle della Route 66. E tra le vecchie stazioni di servizio della Strada Madre è la mia preferita. The Ribbon Road, Miami - Afton Quando negli anni 20 fu avviato il piano autostradale americano, l’Oklahoma, che era uno stato prevalentemente rurale e privo di strade che si potessero definire tali, attraverso aiuti federali, riuscì a migliorare la sua viabilità ed a realizzare anche un tratto di strada che collegava Miami ad Afton. La leggenda narra che, per collegare queste due località, l’Oklahoma avesse i soldi per fare solo metà strada. Quindi pensarono di farla per intero ma ad una sola corsia. Nella realtà il traffico locale dell’epoca non giustificava la costruzione di una strada più larga e decisero quindi di realizzarla ad una sola corsia valutando l’opportunità di allargarla successivamente (cosa che peraltro non fecero). Questo tratto di strada, per un breve periodo incluso nel percorso della US 66, è oggi chiamato “The ribbon road” o “Sidewalk road” ed è ancora percorribile in una piccola porzione. E’ molto stretta, ha curve a gomito ed è oggi poco più che una strada di campagna, ma è molto bella ed è bello il paesaggio rurale che attraversa. Il Rock Cafe, Stroud La US Highway 66 ha avuto un ruolo molto importante nello sviluppo di aree dalla natura tipicamente rurale come l’Oklahoma. E questo in fondo era lo scopo di Cyrus Avery, il padre della Mother Road, colui che ha voluto fortemente che un’autostrada importante attraversasse il suo paese “adottivo” e lo collegasse a due grandi città come Chicago e Los Angeles. La US highway 66 racconta un’America semplice, così lontana dalle Corporations che avrebbero poi fagocitato tutto. Fin dalla sua nascita molte attività, tipicamente a conduzione familiare, sorsero lungo il suo percorso: ristoranti, stazioni di servizio, motels. Una di queste attività, un ristorante, fu costruito negli anni 30 del secolo scorso a Stroud. La leggenda narra che furono spesi 100 dollari per il terreno e 5 dollari per l’acquisto dei massi di pietra (utilizzati per la realizzazione del locale), avanzati da un’altra costruzione appena finita lungo la US 66. La mano d’opera utilizzata per la costruzione era costituita da studenti in cerca di piccoli guadagni. Il locale diventò noto come “Rock Cafè”, nome derivato ovviamente dalla natura della materia prima con cui fu costruito. Il Rock Cafè, come molti locali lungo la US 66, conobbe momenti luminosi, negli anni d’oro della Strada Madre, ed un inevitabile declino dopo lo smantellamento della gloriosa highway. All’inizio degli anni 90 fu acquistato da Dawn Welch, una ragazza dell’Oklahoma che aveva trascorso diversi anni della propria vita lavorando a bordo delle navi da crociera. Dopo aver navigato intorno al mondo, Dawn tornò sulla terra ferma, decisa ad intraprendere un’attività che le potesse permettere di seguire la sua più grande passione: la cucina. Restò affascinata dalla piccola Stroud, dal Rock Cafè e dalla sua posizione lungo la strada più importante d’America; acquistò quindi il locale e lo ristrutturò con l’obiettivo di riportarlo ai fasti di un tempo. Non è stato sempre semplice il cammino di Dawn e del suo Rock Cafè, è stato anzi decisamente tormentato, ad immagine e somiglianza della strada su cui è costruito. Ma come quella strada si è dimostrato immortale. Nel 1999 il Rock Cafè fu seriamente danneggiato da un tornado che rase al suolo l’intera comunità di Stroud. Grazie anche ad un finanziamento federale, ottenuto dopo il riconoscimento del Rock Cafè come luogo storico di interesse nazionale, il locale fu ristrutturato e, nonostante l’economia locale fosse seriamente provata dal tornado, il Rock Cafè riprese lentamente la sua attività. Agli inizi degli anni 2000, in previsione di un film di animazione ambientato sulla Route 66, il personale della Pixar intraprese un viaggio lungo la vecchia autostrada, cercando spunti attraverso il colloquio con la gente e visitando i luoghi che hanno reso leggendaria la Strada Madre. Una tappa a Stroud, presso il Rock Cafè, era d’obbligo. Il regista del futuro “Cars”, nonché direttore creativo della Pixar, restò impressionato dal colloquio con Dawn, dal racconto della sua vita, dalla forte personalità di quella donna, dalla sua decisione, dalla sua concretezza, qualità che l’hanno portata a superare momenti di seria difficoltà. Una personalità forte, scintillante, decisa, come una macchina sportiva. Sally Carrera, la Porsche di “Cars”, si rifà a lei, è una sorta di omaggio che il mondo dei cartoni ha fatto a Dawn. Ma il destino qualche anno dopo ha ancora una volta messo a dura prova la forza di Dawn e del suo locale. Nel 2008 un incendio distrusse completamente il Rock Cafè, del quale rimasero solo le mura perimetrali e nulla più. Con la forza e la determinazione di sempre, Dawn riuscì, grazie anche ad un famoso restauratore americano, a ricostruire il suo Rock Cafè esattamente come è sempre stato, come la gente della US 66 lo ha conosciuto. Un anno dopo la nuova riapertura del locale, Dawn Welch fu nominata “Donna dell’anno” nello stato dell’Oklahoma, un riconoscimento meritato per una donna che non si è mai arresa. Ha scritto libri di cucina ed ha partecipato a show culinari in tv, una donna di successo che ha lottato contro molte avversità per ottenerlo. Dawn Welch è diventata una delle voci più influenti della Route 66 ed il suo Rock Cafè è in assoluto uno dei locali storici più affascinanti della Mother Road. The Blue Whale, Catoosa Hugh Davis era direttore dello zoo di Tulsa (Oklahoma) e condivideva con la moglie la passione per la natura e gli animali. Nel suo terreno a Catoosa aveva un piccolo lago solitamente utilizzato dai figli per giocare, pescare e divertirsi. Per l’anniversario del suo matrimonio, negli anni 70, pensò di costruire qualcosa in quel lago da regalare alla moglie e realizzò, con l’aiuto di altri amici del posto, una grande balena. Una balena con degli scivoli, piccoli trampolini e tutto ciò che serviva per utilizzare al meglio il piccolo lago dentro cui era costruita. Nel tempo quel laghetto cominciò ad essere frequentato assiduamente da sempre da più persone della comunità di Catoosa al punto da indurre Hugh ad aprirlo al pubblico attrezzandolo con tavolini e posti dove fare il barbecue. Non solo la gente di Catoosa frequentava quel laghetto, ma anche i viaggiatori della Route 66, attratti da quella grande balena, cominciarono a fermarsi per uno spuntino, per rilassarsi qualche minuto, per spezzare la fatica del viaggio lungo la Mother Road. Con il passar del tempo e con l’invecchiamento dei proprietari, il piccolo parco ed il lago furono chiusi. Dopo la morte di Hugh e di sua moglie, attraverso una raccolta fondi, il parco e la balena blu furono ristrutturati ed il posto riaperto al pubblico. La Blue Whale di Catoosa è diventata nel tempo una delle icone più famose della Route 66 ed è ancora oggi una tappa immancabile per qualsiasi viaggiatore della Mother Road. John Hargrove Place, Arcadia La US Highway 66 non ha da offrire al viaggiatore paesaggi mozzafiato. La US Highway 66 al viaggiatore offre il fascino di un passato glorioso, un’infinità di storie nascoste in ogni curva, ma soprattutto al viaggiatore offre la cordialità della sua gente: il popolo della Route 66. In un angolo di Oklahoma ad Arcadia, sulla 66, un meccanico in pensione ha costruito il suo piccolo rifugio. Non ha mai percorso per intero la vecchia autostrada, ma la sua immaginazione e la sua creatività lo hanno aiutato a replicarne un’infinità di icone, divenendone lui stesso un’icona. Nella sua proprietà, John Hargrove, trascorre le giornate tenendo vivo il ricordo degli anni d’oro della 66, pagando il suo personale tributo alla Strada Madre. Le twin arrows, una Volkswagen piantata per terra, una piccola blue whale di fronte ad uno stagno. E poi un diner, un drive in e tanto altro ancora. Ho incrociato accidentalmente la proprietà di John in occasione del mio viaggio sulla Route 66 nel 2014. Attratto da alcuni piccoli oggetti che richiamavano icone della mother road, mi sono fermato per capire cosa fosse quel posto. Vedendomi intento a scrutare la sua proprietà, John ha richiamato la mia attenzione invitandomi ad entrare. Stava restaurando un’automobile del ’36 mentre ascoltava una stazione radio che trasmetteva rock anni ’70. I Led Zeppelin guidarono il mio “viaggio” attraverso il mondo di John. Mentre visitavo e fotografavo la sua casa, mi raccontava dei suoi viaggi sulla 66, attraverso l’Oklahoma, a bordo delle splendide automobili d’epoca da lui restaurate. Ci siamo infine salutati non prima però di esserci scattati una foto insieme. L’anno successivo (il 2015), ho ripercorso ancora quel tratto di Route 66 e, deciso ad incontrare di nuovo John, ho portato con me due copie stampate di quella foto. Il giorno del nuovo incontro ero emozionato nell’immaginare la sua reazione. E’ stata una giornata intensa quella dell’incontro, una giornata come se ne vivono solo sulla Route 66. incontri con altri viaggiatori, condivisione di esperienze e tante altre sorprese; ma il mio obiettivo era arrivare da John. Erano quasi le 20 e cominciavo a pensare di non farcela. Ed invece era ancora aperto. John vive li, ma la sua proprietà non è aperta tutto il giorno ai viaggiatori. Stava chiacchierando con dei roadies spagnoli, quando, vedendomi girovagare per il suo garage, si rivolse a me per chiedermi da dove venissi. A quel punto ho allungato la mano con la foto dicendogli che ero già passato di li l’anno prima anche se certamente lui non poteva ricordarselo. Quando ha visto la foto si è percepita forte la sua emozione. L’ha mostrata incredulo anche ai rodies spagnoli. Gli ho chiesto di farmi una dedica su una delle 2 copie e la stessa cosa ho fatto io per quella che ho lasciato a lui. Ancora una volta mi ha mostrato il suo mondo, le sue preziose automobili, e, prima dei saluti, ci siamo scattati un’altra foto insieme che, ne sono certo, prima o poi gli porterò. John Hargrove è una delle persone più attive in Oklahoma nel recupero e nella diffusione della storia della US Highway 66, ed una sua foto è presente nel museo della Mother Road a Clinton (OK). John è un appassionato della Route 66 e delle sue storie che ama raccontare attraverso le sue opere.
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