16.
28 agosto – Isalo National Park
L’itinerario di oggi all’Isalo ci porterà a visitare il parco e le sue principali attrazioni.. ed i chilometri che faremo saranno almeno una decina.
Gli orari malgasci oramai ci portano a svegliarci molto presto ma qui non c’è molto da fare.. né ci sono cose interessanti da vedere mentre aspettiamo Mamy..
L’aria è abbastanza fresca ed inganniamo l’attesa facendo due passi nei dintorni dell’hotel osservando la città che si sveglia e le prime persone che si ritrovano per iniziare la giornata lavorativa..
Sono appena passate le 6 e finalmente apre la sala ristorante.. ma la colazione non è entusiasmante.. ordiniamo una mezza baguette con marmellata ed un succo.. niente croissant o pain au chocolat, ahimè.. e la patisse rie di fronte è chiusa.
Quando arrivano Mamy e la guida saliamo in macchina e ci dirigiamo verso il Parco.. l’ingresso non è distante.. dalla N7 c’è un breve tratto di sterrato che porta fino al parcheggio da cui inizia il trail che ci porterà verso la piscina naturale..
poi proseguiremo verso la Cascata des Nymphes e le piscine nera e blu, attraversando il parco e qualche canyon..
itinerario che si prospetta molto interessante.
Il Parco è molto grande.. 81.500 ettari con paesaggi e formazioni che vento ed acqua hanno reso molto particolari.. e non mancano anche fauna e flora.. il parco infatti offre oltre 50 specie di uccelli e gli immancabili lemuri ( brown, catta e sifaka).. ma anche diversi tipi di piante e fiori tra cui il pachipodium, detta anche zampa di elefante, simile al baobab nano, che conosciamo già e che speriamo di trovare magari già fiorito, anche se non è ancora il periodo giusto.. ma chissà!!
Il Madagscar non ha grandi altitudini ed anche nel Parco si va da 500 a circa 1300 metri mentre alcuni canyon possono raggiungere i 200 m di profondità.
Le formazioni rocciose ma soprattutto canyon e piscine naturali sono le attrazioni che quindi incontreremo nel nostro itinerario.. ce ne sono diversi e sarebbe bello farli tutti.. ma ci sarebbero voluti almeno un paio di giorni..
L’inizio del sentiero tende un po’ a salire ma il ritmo è tranquillo.. il paesaggio è interessante e le rocce hanno spesso forme molto particolari.. un luogo sacro e mentre camminiamo, tra rocce e flora, incontriamo spesso alcune tombe.
Finita la piccola ascesa, attraversiamo un piano che ci porta prima fino ad una radura per poi raggiungere un punto panoramico..
Vista e paesaggio belli, particolari e molto differenti rispetto a quanto avevamo visto in altri parchi.. la sensazione è quella di trovarci in un altro viaggio, quello dei parchi americani come le Badlands..
Ci tratteniamo in cima ad alcune rocce e proseguiamo poi per il sentiero che ci permette di osservare non solo rocce dalle forme più varie ma anche alcune tombe (che si riconoscono dalle pietre) e qualche esemplare faunistico come un falco che se ne sta tranquillo ad osservare quello che accade intorno..
Pochi metri più avanti raggiungiamo una tomba dove all’esterno c’è un feretro in metallo con alcuni particolari, come le monete che sembrano bulloni avvitati..
In questa zona infatti vivono i Bara, una tribù che sembra conservare ancora alcune tradizioni e riti religiosi, tra cui la sepoltura dei morti nelle grotte.
Dopo una piccola foresta, tra alberi ed arbusti da forma particolari e dai i colori molto accesi, il sentiero prosegue in un ampio spazio aperto fino a raggiungere la prima tappa di giornata..
E' la piscina naturale.. un’ora di cammino, tre chilometri ed eccoci arrivati.. dopo averla osservata dall'alto, non ci resta che scendere.
Sembra un’oasi e l’idea di fare un bel bagno non manca.. ma è ancora presto.. ci fermiamo a godercela un po’ mentre arrivano alcuni ragazzi che invece non resistono alla tentazione..
Qualche altro istante prima di proseguire nuovamente ed inoltrarci su un grande altopiano..
Le formazioni rocciose intorno offrono un paesaggio molto suggestivo..
siamo solo noi e questo certamente non ci dispiace.. attraversiamo anche un piccolo ruscello e proseguiamo lungo l’altopiano dove abbiamo anche un simpatico incontro con alcuni uccelli molto simili alla pernice.. una specie endemica del Madagascar che ovviamente ci soffermiamo ad osservare per qualche minuto..
Nel parco ci sono diversi circuiti… troviamo varie indicazioni ma noi proseguiamo verso una foresta oltre quale inizieremo poi a scendere verso il canyon de Maky.
Dalla piscina all’inizio della foresta c’è poco più di 1,5 km ed una breve sosta ci sta, anche se non siamo certamente stanchi.. il sole c’è ma non è molto forte.. sono ancora le 9,20 ed abbiamo ancora molte cose da vedere e chilometri da percorrere.
Il sentiero che scende lungo il canyon non è difficile, anche se c’è qualche tratto un po’ più ripido proprio verso la fine.. in poco più di mezz’ora arriviamo alla fine ritrovandoci così su un altro percorso, quello che ci porterà verso la cascata e le altre piscine.
L’itinerario si può fare anche al contrario, partendo da un altro parcheggio anche se forse è un po’ più faticoso..
il cartello che incontriamo ci indica che dalla piscina naturale abbiamo percorso 4 chilometri.
Qualche passo all’interno di una foresta e raggiungiamo un camp dove ci sono varie attrezzature per cucinare con accanto una specie di punto di ristoro..
ed allora un break per bere e mangiare un po’ di frutta ci sta tutto.