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Tour del Marocco 2010 by Saretta [fotodiario]


Saretta83

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No no, immagino che da un punto di vista formale non sia un problema noleggiare l'auto (a proposito, ci vuole la patente internazionale? : hmm :  :lol: ), sono gli eventuali pericoli per le strade che mi hanno sempre fatto desistere. Probabilmente i miei timori sono infondati, ma visto che non ho mai messo piede in Africa non so veramente cosa aspettarmi... La mia idea era un tour che comprendesse Marrakech, una notte nel deserto, la zona dell'Atlante e magari 2-3 giorni sulla costa, quindi zone molto battute dal turismo.

 

Mia mamma un paio di anni fa ha fatto un viaggetto a Marrakech + Essouira e ha conosciuto diverse persone che da Marrakech avrebbero noleggiato l'auto per l'on the road, quindi in linea di massima penso sia fattibile. La mia perplessità nasceva dal fatto che sul web la stragrande maggioranza dei diari di viaggio sul Marocco prevede l'autista locale quindi temevo non fosse consigliabile avventurarsi da soli.

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Non intendevo solo da un punto di vista formale  :Chessygrin:  sul forum di Tripadvisor ne leggo abbastanza che noleggiano auto in Marocco quindi direi che è generalmente fattibile senza particolari problemi di sicurezza o altro.

Leggendo sul web quando organizzavo la Giordania ho notato che anche in questo caso la stragrande maggioranza si orientava sull'autista locale, invece noi abbiamo noleggiato!  :grin:

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3 agosto

 

 

Mi si ripropone la stessa scena del giorno prima!! :blink: 

Io che nonostante i tappi mi sveglio con la tachicardia e l’altoparlante del minareto nell’orecchio Allaaaah akbaaaarù! Allaaaah akbaaaarù!

Il tutto dura una decina di minuti interminabili… riuscirò a dormire stavolta?

Mah, riprendo sonno dopo un’oretta, anche se mi dico che non resisterò a lungo a questo ritmo…. 11 ore di sonno in 2 giorni….. io che se non ne dormo almeno 9 non sto bene!!  : Blink : 

 

Infatti la pagherò….

 

Dopo colazione il programma prevede un giretto col cugino di Khalid sulla costa di Rabat e poi una spiaggia della zona un po’ più carina di quella di Kenitra…

 

Arrivando verso Rabat si vedono le grandi opere in atto nella città, che sta subendo un grandissimo rinnovamento, arriviamo sulla costa che è molto frastagliata, le onde sono alte e si infrangono sugli scogli, mentre dei pescatori approfittano di alcune pozze sollevate rispetto al livello del mare, l’Oceano Atlantico è davvero imponente!

 

 

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Risaliamo in auto e quando ci fermiamo poco più avanti, io in realtà sto ancora dormendo… : sleep :  metto male il piede nello scendere perché non vedo un gradino e, ahimé,  : Hurted : mi prendo una brutta storta alla caviglia destra!! : Cry : 

È la stessa caviglia che mi sono stortata 2 anni prima a Milano andando al lavoro prendendo una buca del marciapiede :angry: . In quel caso nel giro di 1 ora e mezza la caviglia si era gonfiata terribilmente e faceva un male cane e dopo un passaggio al pronto soccorso ero rimasta a casa in infortunio per 3 settimane senza potervi mettere peso sopra e per altre 2 avevo dovuto camminare col tutore!  :wacko: 

 

In questo caso comincio a sudare freddo ripensando a quell’episodio e sperando che sia meno grave di quella volta e che non si gonfi così tanto, cavoli sono appena arrivata!!!!!! : WallBash : La vacanza vera deve ancora iniziare!! Non è possibile!!!!! : WallBash : 

Comunque “corriamo” in una farmacia ben fornita poco lontano per acquistare del ghiaccio, una benda compressiva, una crema all’arnica e una confezione di Voltaren… secondo la farmacista la crema farà ben poco e ci consiglia per i prossimi giorni un metodo casalingo locale, con un flacone di alcool a 90° con cui bagnare il bendaggio.

 

Trascorro le ore successive con vero e autentico terrore, ma la caviglia anche se fa sempre male, non si gonfia enormemente come l’altra volta, il gonfiore è diciamo “normale” per una lieve distorsione, ancora non ci riesco a camminare sopra ma diciamo che tiro un sospiro di sollievo… : Blink : non tutto è perduto…

intanto mi rilasso in spiaggia mentre i ragazzi improvvisano una partita di calcio Italia-Marocco

 

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e poi tutti sotto l’ombrellone a giocare a Macchiavelli, la maga di questo gioco è Denise anche se una partita la vinco anch’io!

 

E’ ora di tornare e fra una chiacchiera e l’altra a cena arriva finalmente il momento della meritata nanna…

Modificato da Saretta83
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4 agosto

 

 

Anche oggi idem con muezzin che mi sveglia alle 5.00, <_< ma per fortuna domani si parte per il tour!!!!

Voi direte, povera illusa, in Marocco è così ovunque.. e invece non è vero!! Lo scoprirete…

 

Oggi niente spiaggia perché siamo stati invitati a casa della zia Afidah, la madre di Zakaria a pranzo per il loro famoso couscous!! : WohoW : 

Ci lecchiamo già i baffi mentre ci dirigiamo a piedi verso la sua casa poco distante, io faccio un po’ fatica con la caviglia ma tutto sommato pensavo peggio, speriamo che mi passi abbastanza da poter fare degnamente il tour… Intanto notiamo vari nidi di cicogne su tetti e pilastri di Kenitra...

 

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Arriviamo a casa di Afidah, tipica casa marocchina con i divanetti a U in salotto, di un colore che mi piace tantissimo e veniamo accolti con tutti gli onori di casa.

 

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Il couscous è quasi pronto e ci fiondiamo in cucina (che non è proprio simile alle nostre)

 

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per osservare la composizione del piatto, vera arte…

 

il couscous viene livellato e poi a poco a poco aggiunte verdure e carne e infine il sughetto…

 

 

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Il piatto è pronto!!  : WohoW : 

 

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Quindi è ora di pranzo!!

Ci accomodiamo sui divani attorno a un tavolo rotondo, al centro del tavolo c’è il vassoio di couscous, ognuno ha un cucchiaio e qualcuno ha anche un piattino per mettere qualche verdura ma in realtà ognuno col cucchiaio prende direttamente dal vassoio comune la porzione di cibo che gli sta immediatamente di fronte, in una sorta di “divisione immaginaria” delle porzioni in cui ognuno rimane nel proprio spazio prendendo verdure e carne della propria “zona”.

 

Il cucchiaio è un aiuto soprattutto per noi, ma in realtà Rachida e Afidah prendono il couscous direttamente con la mano (sempre e solo la destra) per farne delle palline da mangiare.

 

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La massima gentilezza è l’offerta della pallina ai figli più vicini e Manu si presta alla “coccola”, che bravo!!

 

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Alla fine del pranzo, dopo un po’ di relax sui divani, siamo oggetto di una festa improvvisata per festeggiare il nostro matrimonio avvenuto a maggio 2009 a Milano (fra l’altro a 10 giorni di distanza fra noi e Manu e Denise, quando ancora non ci conoscevamo).

Veniamo fatti vestire con i loro abiti da cerimonia e inizia uno shooting fotografico!!!!

 

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Quando torniamo a casa è ormai sera, organizziamo i nostri zaini per il tour, domani si parte!!!  : Yahooo : 

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5 agosto

 

 

Anche questa mattina vengo svegliata dalla preghiera del muezzin dalla voce cavernosa, ma stavolta è giusto così! :Chessygrin: [/size]

Alle 5.30 abbiamo appuntamento con Ibrahim per partire per il nostro tour!!! : WohoW :[/size] [/size]

Zaini pronti e caricati nel mega bagagliaio della Mercedes bianca e siamo pronti per iniziare la nostra avventura! La destinazione finale di oggi è Marrakech.[/size]

 

A finestrini aperti per goderci un po' d'aria (aria condizionata nisba!!) costeggiamo la costa fino a Rabat che già conosciamo e da qui prendiamo la strada interna verso Beni Mellal passando dalla provincia di Khouribga.

 

(foto dall'auto)

 

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Da qui prendiamo la strada verso la nostra prima tappa, le cascate di Ouzoud, attraversando zone disabitate, oppure sorpassando persone che cavalcano muli, avvistando antiche kasbah sulle colline, capre a perdita d’occhio e stando attenti alle pecore che attraversano la strada.

 

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Ci fermiamo per dare da bere a dei bambini sulla strada, da soli sotto il sole a curare le pecore...

 

 

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e poi su un ponte sopra un fiume che purtroppo oggi appare fangoso, a quanto pare è piovuto il giorno prima e quindi l’acqua invece di essere cristallina ha terra in sospensione, speriamo che la cascata non sia così cupa!!

 

 

 

 

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Superato ancora qualche saliscendi

 

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dopo 6 ore totali di strada (344 km) arriviamo finalmente alle cascate.

 

 

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Le ammiriamo dall’alto e prima di scendere, visto che ormai è ora di pranzo, decidiamo di mangiare qualcosa al ristorante in loco con vista panoramica sulla cascata.

Ci sediamo quindi a un tavolino rotondo sul terrazzino.

Ci portano il menu e sarà il primo di una lunga serie di menu sempre identici in cui la scelta principale sarà fra tajine e brochette… Cosa scegliamo? : hmm : [/size]Mah, scegliamo il tajine… [/size]

In attesa che arrivi io e Denise chiediamo dove si trovi una toilette, ci indicano di salire degli scalini su una collinetta… Arriviamo vicino a 2 loculi di lamiera di 1 metro per 1 metro, se si chiude la porta dentro è assolutamente buio, : Eeek :[/size] [/size] così facciamo a turno per poter lasciare uno spiraglio di luce, all’interno un pavimento di calce con un buco al centro, che pur essendo abbastanza grande si vede che è molto difficile da centrare, perché in realtà quello che dovrebbe stare dentro è sparso un po’ ovunque…. :blink:[/size] [/size]  :wacko:[/size] [/size]

Ci abbassiamo per entrare perché fra soffitto e parete c’è una tappezzeria di tele e ragni, insomma non era esattamente il bagno che speravamo, per fortuna abbiamo un pacchetto di fazzoletti e comunque non c’è neanche acqua, per fortuna Denise tira fuori qualcosa che ci salverà in diverse occasioni: salviettine disinfettanti!!!!!! [/size]

 

Torniamo al nostro tavolino e nel frattempo ci hanno portato le bottigliette d’acqua con dei bicchieri talmente neri di sporco che non ci azzardiamo neanche a toccarli, mentre alle posate diamo una passata con la salvietta… [/size]

Non appena arrivano i nostri tajine tutte le migliaia di mosche dei dintorni si riversano su di noi! [/size] [/size] [/size]

Il tajine non è affatto male, ma l’unico modo per mangiarlo è sventolando costantemente il tutto con un tovagliolo nella mano sinistra mentre la destra con la forchetta porta il cibo alla bocca, insomma ci vuole una capacità dii coordinazione non indifferente  : Surprice :[/size] [/size], perché appena si smette di sventolare le mosche si posano ovunque e per poco non entrano pure in bocca! Che schifo!! :mrgreen:[/size] [/size]

Cerchiamo quindi di finire il più in fretta possibile, dopo le mosche ci lasceranno in pace. [/size]

Dopo esserci ingozzati decidiamo di scendere i gradini che portano alla base della cascata per rilassarci un po’ al fresco, il panorama è davvero bello! [/size]

 

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Turisti neanche l’ombra, ci sono solo locali, che cerco di fotografare facendo finta di riprendere la cascata, ma alcuni comunque se ne accorgono e a grandi cenni esprimono il loro dissenso, vabbè… Ragazzi si tuffano nell’acqua color fango e famiglie fanno un giretto con la barca nel laghetto sotto la cascata, è tutto molto rilassante.[/size]

 

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Abbiamo comunque ancora circa 3 ore di strada fino a Marrakech quindi decidiamo di tornare all’auto. Alle 19 circa arriviamo a Marrakech.

Ibrahim ci lascia nei pressi della Koutubia, scarichiamo armi e bagagli, definiamo l’orario di partenza per la gita dell’indomani mattina e lo salutiamo.

Zaini in spalla ci dirigiamo quindi al nostro Riyad prenotato dall’Italia da Booking, Dar Zouar, https://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-g293734-d621536-Reviews-Dar_Zouar-Marrakech_Marrakech_Tensift_El_Haouz_Region.html  che si trova in prossimità di Bab Taghzout, il più economico (ma decente) trovato, per circa 50€ a notte a camera.

 

Costeggiando l’esterno della Medina chiediamo indicazioni per Bab Taghzout e la troviamo senza particolari problemi.

 

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Ma una volta varcata la soglia di ingresso è un altro paio di maniche!

Ci troviamo in un vero labirinto e per fortuna avevo stampato le indicazioni per raggiungere il Riyad dalla porta Taghzout altrimenti avremmo girato per ore.

 

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La troviamo quindi e bussata alla porta entriamo in un luogo davvero suggestivo.

 

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Ci vengono mostrate le nostre camere, che sono dei veri forni crematori ma anche molto caratteristiche, lasciamo i nostri zaini e senza perdere tempo (perché siamo davvero stanchi morti, è tardi e abbiamo molta fame) rifacciamo la strada a ritroso verso Bab Taghzout, ricosteggiamo le mura della medina e a piedi arriviamo infine alla famosa piazza Djemaa el Fnaa!!

 

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Facciamo un giretto, ci guardiamo un po’ intorno, si potrebbe mangiare anche sulle bancarelle della piazza ma noi non stiamo già benissimo “di pancia” e quindi optiamo per un ristorante, ancora meglio se con vista panoramica, il famoso ristorante Argana (che verrà fatto saltare in aria dai terroristi l’anno dopo, il 28/4/2011!! E credo abbia riaperto solo l’anno scorso)

Qui sulla terrazza in alto abbiamo modo di gustare il miglior tajine alle prugne di tutta la vacanza, davvero sublime, finiamo tutto il pane e ci lecchiamo le dita!

 

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Godendoci la splendida vista sulla piazza arriva l’ora di tornare in camera, rimandiamo la visita di Marrakech per la sera dopo e “corriamo” ai nostri letti, siamo veramente morti e domani la sveglia è alle 7....  

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6 agosto

 

La notte scorre un po’ difficilmente, la camera è davvero un forno, le finestre sono minuscole e non entra aria, aria condizionata non ce n’è, sudiamo e sudiamo in questa sauna, si soffoca abbastanza…

In compenso non sentiamo affatto il muezzin che chiama alla preghiera, meno male!

La sveglia è per le 7, scendiamo per una buona colazione, fuori fa un bel freschetto, si sta proprio bene!

 

La meta di oggi è la valle di Ourika, attraversiamo ampi paesaggi, fermandoci ogni tanto per fotografare.

 

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Arriviamo in prossimità del fiume poco prima di Setti Fatma e anche qui ci fermiamo a fotografare i ripari creati dai locali dall’altra parte del fiume, per godersi il freschetto, divertendoci anche ad attraversare i loro traballanti ponticelli di legno!

 

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Risalendo notiamo tavolini e sedie proprio nel letto del fiume

 

 

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e famiglie con bambini che fanno il bagno, delle scene davvero dolcissime!

 

 

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In prossimità di Setti Fatma la coda di veicoli è lunga, c’è moltissima gente, e non facciamo altro che semplicemente scendere dall’auto e fare la strada rimanente a piedi… sarà Ibrahim a preoccuparsene! Che comodità! :Chessygrin: 

 

Arriviamo quindi alla zona dei ponticelli che collegano tutti i vari ristoranti dalle due sponde, per attraversarne alcuni occorre davvero dar prova di doti di equilibrismo, perché oltre ad essere traballanti sono anche stretti!

 

 

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Dopo un bel giretto decidiamo di riempire la panza, scegliamo un ristorantino e ci accomodiamo sulla bellissima terrazza… ordiniamo tajine e patatine, per fortuna qui non ci sono mosche….

 

 

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Finito il pranzetto scopriamo che i piatti di terracotta dove cuociono e servono il tajine non vengono neanche lavati fra un cliente e l’altro ma semplicemente riempiti e messi di nuovo a cuocere!!!! :shock:   : Eeek : 

 

Un po’ perplessi decidiamo di intraprendere la salita alle cascate… ma prima cerchiamo un ragazzino che aveva fatto da guida al gruppo di mio marito nel 2006… e lo troviamo!!! È cresciuto ma si ricorda del gruppo, anche perché compariva nel loro filmino con una frase in italiano…..

 

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Insieme a lui saliamo quindi il sentiero in mezzo agli alberi verso le cascate,

 

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passiamo la prima, che quasi non ha acqua, arriviamo alla seconda, che non ci piace nemmeno….

ma la mia caviglia non è ottimo stato e ad un certo punto arriviamo ad una zona totalmente esposta al vuoto, le persone che salgono con noi sembrano dei bufali, corrono come pazzi sulle rocce e spingono pure per passare, un paio di volte rischiamo di essere spinti nel vuoto, no c’è troppa ressa, qui rischiamo la vita!!

 

 

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Decidiamo di mollare il colpo, è davvero troppo troppo pericoloso!!

 

Scendiamo quindi dalle zone rocciose e ci fermiamo un pochino alla prima cascata per fare un break…

 

Ad un certo punto….io comincio a sudare freddo… : Eeek : mi si rizzano i peli per la pelle d’oca! : Surprice : 

Mi alzo, cerco di stringere il sedere più che posso, me la sto per fare addosso!! : Hurted : 

Mio marito mi guarda terrorizzato, sono diventata rosso fuoco in faccia, non posso muovere un altro muscolo oppure succederà il fattaccio, sono i 5 minuti più lunghi della mia vita, mi concentro sulla tenuta della posizione… ad un certo punto sento la pressione allentarsi… è il momento! : WohoW : Come se avessi sentito lo sparo di inizio di una corsa, mi precipito correndo e zoppicando giù per la collina alla ricerca disperata di un bagno, sembro una matta! 5 minuti più giù finalmente trovo un loculo col solito buco al pavimento… aiutooooooo.

 

Da questo momento in poi le scatole di Imodium verranno svuotate giorno dopo giorno… sperando sempre che basteranno per tutta la vacanza… la maledizione ci ha colpiti!!  :angry: 

 

Tornando indietro al fiume anche i ragazzi faranno il bagno,

 

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dopodichè riprenderemo la strada verso Marrakech…

 

 

Qui visitiamo i famosissimi suq, giriamo per diverse ore attraverso le varie zone e merci, io acquisto qualche paio di sandaletti di cuoio, c’è davvero l’imbarazzo della scelta!

 

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E dopo lo shopping saliamo sulla terrazza panoramica del ristorante Cafe de France per goderci l’ultima vista di questa bellissima piazza…

 

 

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7 agosto

 

Anche stamattina sveglia presto, abbiamo un po’ di strada da fare…

 

Dopo la solita notte infuocata ma una buona colazione al fresco, siamo pronti per incontrarci con Ibrahim per uscire da Marrakech.

 

Ci dirigiamo verso sud-est, ci fermiamo a lato della strada osservando un ragazzo che coglie i fichi d’india con un lungo bastone prensile,

 

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poi incontriamo numerose cooperative locali di produzione di olio di argan.

Ne visitiamo un paio, in cui ci mostrano il processo di estrazione dell’olio,

 

 

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visitiamo quindi vari negozi fino ad acquistare le nostre belle bottiglie di olio puro, siamo molto soddisfatti!  :D 

 

A questo punto siamo pronti per affrontare il punto più alto del nostro viaggio, il passo Tizi-n-Tichka a 2260 m sull’alto Atlante.

Arrivati in cima non possiamo far altro che fermarci a guardare il panorama sotto di noi, davvero spettacolare con tutti quei tornanti!!!

 

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Passati dall’altro lato ci dirigiamo verso Ouarzazate e la Kasbah di Ait BenHaddou, 32 km prima, dove è stato girato il film “Il Gladiatore” con Russel Crowe, oltre a Lawrence D’Arabia, Gesù di Nazareth, Sodoma e Gomorra...

 

Parcheggiamo in un punto panoramico molto bello sulla kasbah,

 

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io e mio marito ci facciamo anche fotografare col serpentello di un beduino vicino al parcheggio (che i nostri amici rifiutano),

 

 

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ma al momento di dirigerci lì per la visita comincia ad alzarsi un forte vento.

 

In lontananza vediamo il cielo sempre più rosso, sta arrivando una forte tempesta di sabbia!!

 

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Siamo costretti a rifugiarci in paese all’interno di un ristorante e quindi ne approfittiamo per rifocillarci…. Tajine o brochette? Facciamo tajine….

Rimaniamo all’interno almeno un paio d’ore, per permettere alla tempesta di diminuire di intensità e quindi finalmente ci dirigiamo verso il sito per la visita.

 

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Prima però acquistiamo e indossiamo i nostri turbanti con adeguata copertura di naso e bocca.

 

 

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Il fiume fra il paese e la kasbah è totalmente asciutto quindi ne attraversiamo il letto senza problemi.

 

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La visita è molto interessante, percorriamo scalinate e corridoi ammirando il panorama, veniamo a sapere che 3 o 4 famiglie abitano ancora qui, sovvenzionate dall’UNESCO per non “far morire” del tutto il sito.

 

 

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Alcuni punti si vede che sono stati restaurati, ma non tutti.

 

Una famiglia è così gentile che ci fa entrare nella loro dimora per visitarla.

Notiamo una piccola zona per gli animali da cortile e poi la loro casa, davvero semplice, che non fotografiamo per rispetto, ma l’odore di animali all’interno è quasi insopportabile!!

Usciti dalla casa e ringraziata la famiglia con una mancia, ci dirigiamo alla zona souvenir, qui un artista dipinge sulla tela con lo zafferano.

 

In altre stanze sono conservate le armi usate nel film di Russel Crowe e ne approfittiamo per qualche foto.

 

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Siamo soddisfatti ed è ora di proseguire verso Ouarzazate, stasera non abbiamo un alloggio prenotato, perché mio marito afferma esserci moltissima disponibilità di hotel a buon prezzo, e quindi possiamo scegliere al momento…….. : Blink : 

 

Il primo in cui ci dirigiamo, l’hotel in cui avevano dormito lui e gli amici nel loro tour del 2006, La Vallée, è al completo, non ha camere disponibili… iniziamo bene! :blink: 

In centro c’è abbastanza movimento! Che ci sia qualche evento? Consultiamo la guida alla ricerca degli altri hotel, quelli più economici li troviamo al completo, ne giriamo molti altri che ci chiedono cifre assurde, anche fino a 100€ a notte a camera, ma le camere che ci mostrano non li meritano affatto, la contrattazione non sortisce alcun effetto con loro, quindi ce ne andiamo orecchie basse…. : Sad : 

 

Ormai è buio, sono già le 21 e non abbiamo trovato un posto dove dormire!! :mad: 

 

Cominciamo a perdere le speranze, ma ad un certo punto in una strada laterale notiamo un grosso edificio che sembra un hotel, ma fuori non ha insegne!

Proviamo a suonare, entriamo e in effetti è un hotel!

Un hotel davvero stupendo, siamo ipnotizzati già dall’ingresso e ci lanciamo occhiate significative dicendoci a bassa voce “chissà quanto ci chiederanno per dormire qui!!!!!!!!”.

 

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In reception ci sono i prezzi delle camere, e superano il centinaio di € a notte, ma mio marito chiede lo stesso in marocchino al receptionist suo connazionale a quanto ci lascerebbe due camere doppie… dopotutto sono già le 21, dovremo anche cenare qui, sicuramente non aspettano nessuno, quindi le camere rimarrebbero vuote… beh il ragazzo è molto gentile, e dopo essersi consultato con un collega dice a mio marito che le camere costano l’equivalente di 120€, ma solo perché lui è un suo paesano a noi le lascia a 70€ l’una!!! : WohoW :  Ci guardiamo fra noi è la risposta è ovviamente positiva, : Thumbup : ci fermiamo qui! Sarà naturalmente l’hotel più bello del tour! :clap: 

Dar Chamaa  https://www.tripadvisor.it/ShowUserReviews-g304018-d1491727-r75391191-Dar_Chamaa-Ouarzazate_Souss_Massa_Draa_Region.html

 

Ci fermiamo a cena, che cerchiamo di consumare velocemente per poterci fiondare a letto, comunque è buona e ne siamo soddisfatti. La piscina all’esterno ci ispira molto.. domani ne approfitteremo! Ma intanto ci godiamo le stupende camere!  : Yahooo : 

 

 

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8 agosto

 

 

Stamattina avremmo in programma la visita agli Atlas Studios che ieri abbiamo visto da fuori passando…

La vista dai nostri balconcini è su una bellissima oasi di palme a perdita d’occhio

 

 

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e sotto c’è… proprio lei, la piscina! Il richiamo delle sue acque fresche con questa calura è troppo forte, decidiamo quindi di concederci una mattinata di completo relax e tuffi e in piscina, soprattutto che ad una certa ora l’hotel si svuota completamente dei gruppi organizzati in partenza per i loro tour e quindi hotel e piscina sono tutti per noi!

 

 

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Ne approfittiamo fino all’orario di check out, dopodiché liberiamo le camere.  

 

Uscendo dalla città notiamo la Kasbah Taourit, abbastanza ben conservata

 

 

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passiamo vicini a un grande lago e proseguiamo…

 

 

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È comunque già orario di pranzo, così troviamo una kasbah con annesso ristorante poco lontano https://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-g304018-d522298-Reviews-Kasbah_Ait_Ben_Moro-Ouarzazate_Souss_Massa_Draa_Region.html  entriamo, chiediamo il menu e anche se propone sempre i soliti tajine e brochette decidiamo di rimanere. Il posto è davvero molto suggestivo, la tecnica costruttiva in sé ci fa abbastanza impressione, come altre kasbah, a vista ci sono paglia e fango e ci chiediamo come faccia a non sciogliersi se piove… il pranzo lo servono al piano di sopra in un terrazzino con ampi archi sull’esterno, mentre i bagni si trovano al piano di sotto così approfittiamo dell’attesa del pranzo per fare un giretto ed esplorare le altre stanze.

 

 

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Finito il nostro pranzo siamo in strada per la nostra prossima destinazione, Boumalne Dades, solo 120 km più avanti, ma almeno 3 ore di strada, visti tutti gli attraversamenti di pecore!!

 

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Percorriamo quella che viene definita la valle delle mille kasbah, la valle del fiume Dades, fino a una zona con una valle color verde acceso in cui le donne lavorano ai raccolti, circondata dalle montagne.

 

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Attraversiamo vari paesini, fermandoci ogni tanto a fare foto.

 

 

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Alcuni hotel sopraelevati catturano la nostra attenzione, hanno scelto proprio una bella posizione!!

 

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Le forme create dal vento sulle rocce sono davvero sorprendenti, ad un certo punto ci sembra di vedere delle dita!

 

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La strada è molto suggestiva.

 

Purtroppo il cielo è diventato nero e cupo, ogni tanto pioviggina, poi aumenta di intensità, poi smette.. speriamo che domani non sia così!

 

Quando siamo in prossimità della nostra meta finale ci guardiamo in giro, nei paesi, cercando se vicino alle casette vediamo una Jeep… che ci servirebbe per fare il tour dell’indomani!!!

Infine ne vediamo una!

Noi stiamo in auto, scende mio marito e, riuscito a recuperarne l’autista chiedendo in giro dove sia e chi sia, contratta poi con lui un tour per il giorno dopo per tutti alle gole del Dades e Todra attraversando le montagne fino a Tineghir, dove dovrebbe recuperarci Ibrahim passando dalla strada normale.

L’autista pensando che siamo tutti suoi compaesani gli chiede intorno ai 70€ per l’intera giornata, va bene. Appuntamento per l’indomani mattina di fronte all’hotel La Gazelle du Dades, che avevo prenotato dall’Italia via email, speriamo che si presenti!!!

Comunque fa molto freschino, la pioggia è un po’ fastidiosa, speriamo che smetta!

 

Arrivati alla nostra destinazione finale, Boumalne, troviamo in fretta il nostro hotel, perché è lo stesso in cui ha dormito mio marito con gli amici nel 2006. https://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-g1025050-d1534123-Reviews-Hotel_La_Gazelle_du_Dades-Boumalne_Dades_Souss_Massa_Draa_Region.html

 Rispetto a 4 anni fa però, si vede che è un posto un po’ decaduto, già dall’ingresso ci sembra triste e buio, il personale un po’ svogliato, comunque paghiamo i nostri 30€ a camera e ci vengono date le chiavi delle stanze.

Le camere sono appena accettabili, comunque c’è ancora luce, apro la porta finestra che da sul balcone perché c’è puzza, vorrei farmi una doccia, ma la mini finestra del bagno dà sul balcone della camera a fianco ad altezza occhi, quindi sono costretta a chiuderla. Il lavandino è sporco e c’è solo una saponetta usata, vabbè… mi guardo intorno e non c’è neanche un asciugamano! Allora mando mio marito giù in reception per chiederli, quando torna, dopo 20 minuti, entro in doccia… quando devo asciugarmi, mi presenta due asciugamani che forse non sono mai stati lavati… sono assolutamente neri!

Sono un po’ schifata, ma ormai sono bagnata! Cerco di asciugare qualcosa con qualche pezzettino qua e là dell’asciugamano meno nero, mentre spero di asciugarmi un pochino all’aria, ma non fa affatto caldo!

Finita questa operazione vorremmo sederci tutti sul terrazzino, si sente lo scorrere del fiume proprio lì davanti, molto rilassante, ma ci troviamo costretti a pulire le sedie che sono fuori perché sono lerce!

 

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Nel frattempo notiamo molto movimento di pullman sotto l’hotel a fianco, si vede che le comitive organizzate non le portano più qui, e c’è un motivo!

Nel frattempo comincia a fare buio e molto freddo, decidiamo di rientrare e a quel punto vediamo strisciare un bel po’ di insetti di tutti i tipi nella stanza….

Mi viene un dubbio, apro il letto e si vede che le lenzuola non sono assolutamente state cambiate, si vede ancora la forma di qualcuno e un sacco di peli dappertutto… no questo è troppo….

Ci consultiamo  e decidiamo, prima che si faccia troppo tardi di andare a chiedere asilo all’hotel a fianco, che evidentemente è un pochino più frequentato! Ma, brutta notizia… è al completo!!!! https://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-g1025050-d1457729-Reviews-Hotel_Tamlalte-Boumalne_Dades_Souss_Massa_Draa_Region.html

Non ha due doppie libere!!!

Dopo qualche minuto però mi dice che ha ancora disponibile la suite, gli chiedo di farmela vedere, si entra in un bel salottino e poi in sequenza ci sono 2 belle camere e in fondo la porta è del bagno con vasca, tutto pulito.

Ci propone la suite all’equivalente di 70€, quindi solo 5€ in più a coppia di quello che spendiamo ora, però con un bagno solo… ci consultiamo brevemente e l’offerta ci sembra molto positiva, diamo anche un’occhiata alla sala ristorante, ben piena, e sarà stupido ma questo ci rassicura un pochino…

Torniamo quindi a La Gazelle e con decisione esponiamo tutta la serie di cose che ci spingono a fuggire da lì, per fortuna senza fare troppe storie ci restituiscono i soldi pagati, così zaini pronti in 2 secondi e siamo già a confermare la suite nell’hotel a fianco! Un po’ ci è dispiaciuto per la Gazelle, ma perché dobbiamo stare nella sporcizia??  

Tempo zero e scendiamo per cena, stavolta ordiniamo un couscous, che non è male anche se non minimamente paragonabile a quello della zia Afidah, ma meglio dei soliti tajine!

 

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Chiacchieriamo un po’ nel salottino e poi è ora di fare la nanna!

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9 agosto

 

 

Anche qui la sveglia è senza muezzin, che meraviglia!  :D 

 

Dopo una buona colazione ultimiamo gli zaini e li carichiamo sulla Mercedes di Ibrahim, lui farà la strada normale fino a Tineghir e ci aspetterà lì.

 

Noi invece siamo puntuali all’appuntamento con l’autista della jeep, che dapprima fa un po’ di storie a mio marito perché non aveva capito che fossimo turisti stranieri, altrimenti ci avrebbe fatto un altro prezzo! : taptaptap : Mio marito gli risponde che lui non l’ha chiesto, altrimenti glielo avrebbe detto!! Insomma alla fine si rabbonisce e ci carica tutti.

La strada in salita sulla montagna verso Bouskour è davvero spettacolare, tutta curve, ci fermiamo un paio di volte per ammirare il panorama e si sente che stiamo salendo.

 

 

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La strada passa in mezzo a due pareti di roccia accanto al fiume Dades e continua a salire,

 

 

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il paesaggio è stupendo

 

 

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ma quando arriviamo alle gole del Dades siamo totalmente senza fiato!

 

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Oltre le gole giungiamo ad un vasto altopiano verde acceso e quindi a  paesi collegati da strade sterrate.

 

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Ad un certo punto lasciamo la strada e ci inoltriamo fra le montagne seguendo sentieri e attraversando o percorrendo letti di fiumi in secca su “non strade” che solo il nostro autista potrebbe conoscere in questo paesaggio immenso e desolato, fra "uomini/asini"!! : lolroll : .  

 

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Qua è la incrociamo pastori con le loro greggi di pecore e poco più avanti in prossimità di una fonte d’acqua delle donne berbere con le loro figlie stanno lavando e battendo i panni.

Ci fermiamo per interagire un po’ con loro, mio suocero è di origine berbera ma è una lingua che mio marito non parla, ci aiuta un po’  l’autista.

 

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Salutate le donne ci addentriamo ancora di più sulle montagne, il panorama non ha bisogno di parole, qua e là, pastori e pastorelle, a cui offriamo dell’acqua

 

 

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fino ad arrivare ad un punto in altezza famoso per i colori delle sue rocce e il fenomeno dell’eco che effettivamente è molto forte!

 

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Superati alcuni guadi arriviamo in una zona rocciosa, qui sotto le rocce abitano alcune tribù di berberi, ma le vediamo dall’alto giù al fiume, troviamo solo una bambina rimasta in “casa”. È impressionante vedere dove vivono ma non ci attardiamo per sbirciare perché non vorremmo metterla a disagio, immaginiamo riceva rare visite dai turisti.

 

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I km scorrono ma le gole non finiscono mai, sempre diverse, le formazioni geologiche a strati obliqui sono molto affascinanti, notiamo che queste rocce sono molto friabili. Guardando verso il basso col teleobiettivo notiamo che negli anfratti delle rocce ci sono dei “recinti” improvvisati.

 

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Infine dopo km e km di nulla arriviamo a un paese, i bambini si precipitano verso di noi per chiedere caramelle e noi… le abbiamo, anche se siamo un po’ preoccupati per il loro denti…

 

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Recuperiamo una nuova strada sterrata che passa attraverso le case,

 

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dopo un po’ diventa asfaltata, scende attraverso le montagne in mezzo al nulla, così l’autista ci permette di salire sul tetto, facciamo sul tetto una decina di km bellissimi, il paesaggio visto da più in alto ha il suo perché, l’aria che ci sferza il viso ci da una sensazione di libertà!

 

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All’approssimarci alle gole del Todra l’autista ci fa scendere perché potrebbero esserci delle pattuglie, cominciamo a vedere palme qua e là e sono le 13 circa quando raggiungiamo le gole del Todra, in cui stavolta siamo sotto!

 

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Le pareti rocciose sono altissime, davvero impressionanti.

 

 

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Entriamo in un ristorantino per rifocillarci,

 

 

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ammiriamo lo spettacolo e poi riprendiamo la strada raggiungendo Ibrahim a Tineghir, dove salutiamo e ringraziamo l’autista della Jeep che ci ha fatto vivere davvero una bellissima esperienza!

 

 

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Superata Tineghir ci dirigiamo verso Merzouga, la nostra prossima destinazione distante 200km. Ci avviciniamo alle dune del deserto e dovrebbe fare caldo secco invece becchiamo un acquazzone!!!

 

 

 

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Arriviamo a Merzouga che sono già le 18 passate e non avendo nessuna prenotazione bussiamo ai vari hotel per cercare 4 cammelli ancora disponibili che ci portino nel deserto.

 

La ricerca si rivelerà lunga e difficile, tutti i cammelli sono già fuori!! : Eeek : 

Alcuni hotel di Merzouga sono davvero belli e con stupende piscine ma a noi servono i cammelli!!

Dopo 1 oretta buona di ricerche l’ultimo hotel che contattiamo dice che riuscirà a farci arrivare 4 cammelli fra una mezzora.

Mentre aspettiamo sperando che non sia una mezzora marocchina, organizziamo i nostri zaini piccoli per il pernottamento chissà dove, lasciando quelli da trekking nel bagagliaio di Ibrahim che rimarrà qui ad aspettarci.

Il sole ormai è tramontato.

Infine arriva il nostro cammelliere coi 4 cammelli e.. sorpresa!! È lo stesso che aveva accompagnato il gruppo di mio marito nel 2006!!! Ci saranno centinaia di beduini che accompagnano i turisti nei campi tendati per la notte del deserto e proprio lui dovevamo beccare??? Inizialmente non si ricorda del gruppo ma mio marito gli ricorda che quel giorno si era tagliato la mano per aprire un barattolo di marmellata, e allora sorride, ha capito!

Un altro beduino arrotola i nostri turbanti e veniamo caricati sui cammelli quando si sta già facendo buio.

 

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Iniziamo quindi la lunga cammellata che in 1 ora e 30 ci porterà al campo dove passeremo la notte.

Non sappiamo cosa aspettarci, siamo un po’ in fibrillazione per questa nuova esperienza.

Nel giro di mezzora comunque si fa buio pesto, noi siamo in groppa ai nostri cammelli, la notte è nera, perché non c’è neanche una bella luna a rischiarare, se ci giriamo possiamo ancora vedere le luci di Merzouga in lontananza, ma diventano sempre più piccole e noi non sappiamo assolutamente dove stiamo andando, non si vede proprio nulla di nulla, ci chiediamo come faccia il beduino ad orientarsi e speriamo di non perderci nel deserto!

L’andatura del cammello invita il sonno e comunque io chiudo gli occhi perché è più faticoso tenerli aperti cercando di vedere qualcosa che tanto non si vede, le luci di Merzouga ormai non si vedono più ma solo una zona più chiara all’orizzonte rispetto al buio del cielo e le stelle sono ormai visibilissime!

La seduta dei cammelli con la gobba più alta è abbastanza dolorosa, ne fa l’esperienza Denise, che arriverà al campo estremamente provata.

La posizione è comunque scomoda per tutti perché non ci sono staffe per i piedi che stanno sempre penzoloni.

Si sale e si scende su e giù per le dune morbide, ma non si sa quando l’uno e quando l’altro perché non si vede nulla, quindi bisogna stare attenti alle variazioni di pendenza del cammello e tenersi alla sella per evitare di sbilanciarsi.

Ogni tanto sentiamo dei ciuffi d’erba alta accarezzarci la gamba, sembra tutto così irreale!

Siamo comunque molto fortunati perché qui di notte può fare estremamente freddo e invece soffia lo Scirocco, caldissimo e stiamo ancora bene con la maglietta.

Arriviamo a 3 o 4 campi tendati nel frattempo, ma li superiamo, non sono i nostri. Quando infine il beduino annuncia il nostro campo in lontananza ne siamo assolutamente grati, siamo distrutti e non vediamo l’ora di riposarci.

Si vede la luce del fuoco al centro del campo e le tende disposte a cerchio. Veniamo scaricati dai cammelli e percorriamo un centinaio di metri a piedi verso il campo, sotto i sandali non c’è solo la sabbia morbida, ma sentiamo dei sassolini qua e là… boh!!! Solo la mattina dopo scopriremo di aver camminato nel gabinetto dei cammelli!!!!!!

 

Ci sediamo sui tappeti e sui tavolini bassi attorno al fuoco illuminati da lampade a olio ci viene servita la cena, che spazzoliamo avidamente.

Poi ci vengono indicate nel cerchio quali sono le nostre due tende: sono piantate a terra e ricoperte di tappeti di capra, aperte davanti, ma in realtà all’interno si soffoca di caldo e vediamo che tutti i materassi di tutti sono posizionati a terra fuori all’ingresso delle tende. Tiriamo fuori finalmente le torce e ci viene mostrata la mini tenda wc fuori dal campo, che ha solo il vaso, e per fortuna abbiamo le nostre salviette!!!!

Ci sistemiamo quindi per la notte sui materassi,

 

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ma poco prima di spegnere le torce abbiamo la sfortuna di vedere uno scarabeo stercorario che passa proprio davanti agli ingressi delle tende, questo sarà troppo per Manu, terrorizzato da questi insetti, che si intabarra con tutti i vestiti che ha, turbante compreso a coprire la faccia, per la paura di qualche insetto ospite addosso!

Il fatto è che fa caldissimo per il vento e sfortuna vuole che i nostri materassi siano proprio sotto a una pianta, le cui foglie ad ago, cadendo a causa del vento spaventano Manu e lo fanno svegliare di soprassalto più volte, mentre stringe Denise che poverina dormirebbe benissimo! Anch’io potrei dormire benissimo, si sente solo il rumore del vento che rompe questo silenzio assordante, silenzio che io adoro, sotto una stellata meravigliosa. Addirittura mi addormento senza tappi ma stavolta è mio marito che russa e mi sveglia!!! Non farà altro che russare e svegliarmi, anche se io adoro davvero il deserto e il suo silenzio!!

Ogni due ore si sente Manu che chiede “che ore sono?” “Sono le 3, ancora due ore…” 

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