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Namibia (Estate 2009)


nabo

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Ciao a tutti

con questo breve diario cercherò di descrivervi la Namibia attraverso il tour che ho fatto 2 anni fa. E' anche un esercizio di memoria per non dimentare (anche se è difficile dimenticare questo magico paese). Sto riordinando le idee, a breve comincerò!

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Miglior contributo in questa discussione

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Ciao a tutti

con questo breve diario cercherò di descrivervi la Namibia attraverso il tour che ho fatto 2 anni fa. E' anche un esercizio di memoria per non dimentare (anche se è difficile dimenticare questo magico paese). Sto riordinando le idee, a breve comincerò!

Le foto sono semplicemnte fantastiche.....meravigliosa la duna 45!!!

Non hai fatto il giro in mongolfiera??? Io vorrei tanto farlo!!!

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Bene!

Così mi faccio un ripassino anche io : Wink :

Magari ci siamo anche incontrati, chi lo sa?

Ciao, non ci siamo mai incontrati, ho incrociato le date.

Io sono arrivato in Namibia il 6 di agosto e abbiamo fatto il giro in senso antiorario (come te)

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  • 2 settimane dopo...

ANTEFATTO

Maggio 2008, io e mia moglie torniamo dal nostro viaggio di nozze in Sudafrica. Eravamo in gruppo con altre 4 coppie, 2 di queste in viaggio di nozze come noi. Ci siamo trovati bene e nonostante l'atmosfera non fosse quella "africana" siamo rimasti affascinati da quello che abbiamo visto. E così l'anno successivo, intorno ad aprile/maggio, abbiamo avuto l'occasione di unirci ai miei genitori, due loro amiche e mia zia, per un tour della Namibia (che i miei avevano già visitato 4 anni prima). Saremo dunque in 7, accompagnati in loco da una guida.

PREMESSA

Non so se riuscirò a fare un diario giorno per giorno (forse non ne vale nemmeno la pena), più che altro perché è passato un po' di tempo e non mi ricordo tutto alla perfezione. Aggiungiamo inoltre il fatto che non avevamo bisogno di guardare la cartina per muoverci, in quanto accompagnati da una simpaticissima guida locale (Leonardo). Poiché penso che in molti vogliate visitare la Namibia on the road per conto vostro (ed è una cosa più che fattibile), prendete un po' con le pinze eventuali opinioni su percorribilità, qualità e quantità delle sistemazioni in quanto il mio viaggio è stato preparato tutto a tavolino da un'amica dei miei e prenotato tramite agenzia.

Le foto non sono tantissime e non sono il massimo. Non avevo ancora la reflex ma una vecchissima compatta. Durante il viaggio abbiamo bucato 3 volte. E' una cosa abbastanza comune. I consigli importanti in tal senso sono due: avere almeno 2 ruote di scorta, fare benzina non appena si vede un distributore.

NAMIBIA

Qualche informazione che magari troverete anche su internet ma che io ho appreso una volta arrivato lì. La Namibia ha ottenuto l'indipendenza da poco (prima era sotto il Sudafrica) e come molti paesi africani esiste solo sulla carta, o meglio, in una cartina geografica. I namibiani sono infatti divisi in molte etnie linguisticamente e somaticamente molto diverse tra di loro. La lingua ufficiale dovrebbe essere l'inglese e l'afrikaans... a dire la verità ci sono delle zone in cui non parlano né inglese né afrikaans. E' uno stato molto vasto. Le strade sono larghissime e dritte ma per la maggior parte sterrate. Come negli USA non è consigliabile viaggiare di notte per la presenza di animali (e qui ce ne sono molti molti di più) e di camion fermi lungo la strada (ovviamente senza luci). Per quanto ne so e per la percezione che ho avuto durante il viaggio, a parte forse una zona di Windhoek, non ci sono gravi pericoli legati alla delinquenza.

IL TOUR

5 AGO Venezia-Francoforte-Johannesburg

6 AGO Johannesburg - Windhoek

7 AGO Windhoek - Okonjima

8 AGO Okonjima - Okaukejo

9 AGO Okaukejo

10 AGO Okaukejo - Oshakati

11 AGO Oshakati - Ruacana

12 AGO Ruacana - Khorixas

13 AGO Khorixas - Swakopmund

14 AGO Swakopmund

15 AGO Swakopmund - Hamerstein

16 AGO Hamerstein (Namib)

17 AGO Hamerstein - Kalahari

18 AGO Kalahari - Windhoek - ITA

5 Agosto 2009

Partiamo nel pomeriggio da Venezia, faremo scalo a Francoforte per poi ripartire per Johannsburg e infine Windhoek (capitale della Namibia). Come sempre sono un po' agitato dal viaggio in aereo e stavolta una provvidenziale pastiglia di tavor in 20 minuti mi mette al tappeto. Viaggiare di notte è ottimo, dormi normalmente e quando ti svegli sei dall'altra parte del globo.

6 Agosto 2009

Ritorno a Johannesburg. L'aeroporto in alcuni punti è ancora un cantiere (lo stavano mettendo a posto per i mondiali di calcio) ma noi andiamo direttamente in transito per i voli internazionali dove ci aspettano un po' di ore di attesa. C'è una foto abbastanza esplicativa del mio stato d'animo, nell'attesa di salire nuovamente in aereo... comunque alla fine arriviamo a Windhoek. Scendiamo dall'aereo direttamente in pista, come capitava diversi anni fa a Venezia. La cosa particolare è stata vedere in uno spazio immenso solo altri 2 aerei oltre al nostro

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Dopo aver sbrigato le formalità di ingresso (in un tempo infinitamente minore di quello che si impiega negli USA) ad attenderci c'è Leonardo, la nostra guida per tutta la vacanza. E' di etnie herero, una delle 4 o 5 etnie più numerose della Namibia. Impareremo a riconoscerle, anche perché si differenziano molto anche dal punto di vista somatico tra di loro. Ci conquista immediatamente con la sua allegria e cominceremo giorno dopo giorno ad apprezzarlo sempre di più. Sono circa le 4 del pomeriggio, veniamo accompagnati al Safari Court Hotel, un bellissimo complesso in parte ancora da completare. Facciamo una passeggiata nei dintorni, ma ci troviamo in una zona periferica della città, per cui non c'è proprio nulla da vedere, ma almeno ci muoviamo un po' e cominciamo a respirare un po' di aria africana. Prenotando il viaggio abbiamo prenotato anche tutti i pranzi e le cene (che solitamente sono nei lodge)... tranne la prima cena. I miei si ricordano di essere andati in un bellissimo posto ma naturalmente non si ricordano il nome. Dopo la descrizione Leonardo comprende immediatamente e ci da appuntamento in prima serata. Anche se non era obbligato dal contratto, ci accompagnerà e ci verrà a prendere dopo cena. Il locale è il Joe's Beerhouse. Là ho mangiato una bistecca di kudu veramente sublime. Anche il vino (di cui io non sono un grande estimatore) è talmente buono (era sudafricano) che io e mio papà lo cercheremo per tutto il resto del viaggio (senza mai ritrovarlo). Stanchi ma felici rientriamo in hotel.

7 Agosto 2009

Ci svegliamo abbastanza presto e dopo aver consumato un'ottima colazione in hotel ritroviamo Leonardo pronto a partire. Per tutto il viaggio ci muoveremo con una sorta di furgoncino. Oltre alle valige, nel retro, abbiamo anche 2 ruote di scorta (ci serviranno entrambe!). Facciamo una prima sosta alla Christ Church, una costruzione molto caratteristica che si trova in pieno centro di Windhoek.

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Nel frattempo Leonardo ci racconta la storia della Namibia e dei suoi personaggi più importanti, tra i quali Sam Hujoma e Hosea Kutako.

Riprendiamo la strada. Windhoek è una città abbastanza trafficata, dove l'"abbastanza" va comparato con il resto della nazione, dove il traffico non esiste. Oggi arriveremo a Okonjima. Prima di questo viaggio, per vari motivi, non mi sono documentato molto, perciò moltissimi posti sono stati un'autentica sorpresa. Per questo motivo, ogni tanto, quando organizzo un viaggio in america cerco di lasciare un po' al caso qualche tappa o meglio... non la approfondisco troppo. E così ogni tanto saltano fuori piacevolissime sorprese. Tornando alla Namibia, una di queste sorprese è proprio Okonjima. Raggiungiamo il lodge (che si trova a circa 200km a nord di Windhoek) percorrendo una lunga strada praticamente deserta che ci presenta da subito uno degli innumerevoli e diversi paesaggi che vedremo durante tutta la vacanza. Il lodge è semplicemente stupendo. Ho fatto qualche foto, ma purtroppo sono andate perdute... quelle qui di seguito le ho cercate su internet ma le confermo al 100%.

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Le foto tuttavia non danno l'idea della grandezza del posto per cui vi allego anche l'indirizzo del sito internet:

http://www.okonjima.com/

Noi alloggiavamo al Main Camp.

Abbiamo una casetta enorme composta dalla stanza principale, con il letto (sicuramente king) con vista sul bush attraverso un'enorme vetrata. Quella notte abbiamo dormite senza chiuedere le tende. Appena arrivati siamo subito usciti per un safari. Ad Okonjima (come in moltissimi altri posti lodge) cercano di salvare i felini, soprattutto i ghepadri rimasti senza genitori. Infatti questi animali attratti dal bestiame entrano nelle fattorie con ingenti danni agli allevatori. Questi ultimi rispondono con il fuoco e così spesso i cuccioli rimangono senza mamma. Gli allevatori portano questi cuccioli nei lodge dove se possibile cercano di reintrodurli in natura. Un'ottima soluzione a questo problema è stata scoperta da poco e la vedremo il giorno seguente.

Il safari ovviamente è bellissimo, anche perché ci sono zone abbastanza circoscritte dove tengono i ghepardi. E così rivedo questi bellissimi animali (li avevi visti anche l'anno prima in Sudafrica), dei gattoni giganti che in natura difficilmente aggrediscono l'uomo tenendosi sempre a debita distanza. Da un'altura vediamo la savana africana in tutta la sua immensità, con una giraffa solitaria che spunta tra la vegetazione. Quando si esce per un safari i ranger fanno il possibile per farti vedere i big 5 (elefante, leone, leopardo, bufalo e rinoceronte nero)... ma fanno un po' fatica a capire che a molte persone interessano anche tutti gli altri animali. Questo è dovuto principalmente alla difficoltà nel riuscire a vedere alcuni di questi animali. Il leopardo è uno di questi. I miei genitori, dopo moltissimi viaggi in Africa, non ne hanno mai visto uno. Noi l'anno precedente siamo riusciti a vederne due e siamo stati davvero fortunati perché gli avvistamenti in quel lodge erano nell'ordine di uno ogni 3 settimane. Ad Okonjima era un pelo più semplice, in quanto i leopardi avevano un collare ed erano rintracciabili con il gps. Riusciamo a vedere una mamma con il leopardino!!! Naturalmente grazie ai miei inesistenti mezzi fotografici non sono riuscito a documentare nulla di tutto questo... con la videocamera invece qualcosa è venuto fuori. Il safari comunque è un'esperienza bellissima anche quando non si vedono animali che in pratica è il 90% di quello che si vede dalla macchina... solo vegatazione :cool:

Del resto gli animali non stanno di certo al bordo della strada per farsi vedere... In alcuni posti è comunque consentito uscire dalla pista ed entrare con la jeep nel bush... non ricordo se anche qui potevano farlo. Ah... se non si era capito... questi safari non si fanno in autonomia (se non dentro all'Etosha). A fine serata ci accompagnano in cima ad una collinetta per uno spuntino... una sorta di aperitivo prima di cena. Il tramonto è fantastico.

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questo è quello che vedevamo dalla nostra stanza

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Dopo cena facciamo un safari notturno a piedi per vedere animali che è praticamente impossibile vedere durante il giorno e che sarebbe impossibile vedere se non venissero attirati con un po' di cibo. Questi animali sono i famosi porcospini.

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Sono molto più grandi di quello che pensavo e gli aghi striati contrariamente a quanto credevo sono durissimi come delle matite. Rimaniamo in silenzio ad osservarli da una casetta in legno. La giornata finisce con la vista spettacolare del bush dalla nostra stanza. Durante la notte cerco di scrutare l'orizzonte per vedere qualche movimento ma non si vede niente se non un'immensa distesa selvaggia.

8 Agosto

Dopo un veloce safari mattiniero (solitamente si fanno alla mattina presto e nel tardo pomeriggio) lasciamo Okonjima e ci dirigiamo verso l'Etosha National Park. Durante il tragitto, una delle due amiche dei miei insiste nel far visita al Cheetah Conservation Found, fondato nel 1990 da Laurie Marker un'americana (di San Francisco mi pare) che aveva già cominciato in Oregon a lavorare per la conservazione dei ghepardi. La Namibia è il paese dove si trova la più grande concentrazione di ghepardi di tutto il mondo. Ironia della sorte, quest'estate, mentre eravamo al Livingston Hospital, mia mamma e mia moglie hanno riconosciuto in una foto di una rivista Laurie Marker e subito dopo hanno avuto la conferma leggendo l'articolo. Noi al CCF non abbiamo incontrato Laurie Marker, ma abbiamo visto moltissimi ghepardi. A quanto ho capito, anche qui fanno il possibile per reintrodurli in natura, ma nella maggior parte dei casi questo non è possibile. Una soluzione al problema dell'abbattimento dei ghepardi da parte degli allevatori è arrivata da poco e si è concretizzata in questo:

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Il pastore dell'anatolia. Non è un cane comune e magari dalla foto può sembrare piccolino... in realtà i due che abbiamo visto al CFF erano grandi come questo

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Questi cani una volta addestrati riescono a tenere a distanza i felini e vengono consegnati (gratuitamente mi pare) agli allevatori che ne fanno richiesta. Leonardo, il nostro accompagnatore, che è anche allevatore sta aspettando da tempo il suo "puppy" e ne approfitta per chiedere informazioni sull'attesa. Dopo esserci registrati alla mailing list del CCF (ogni mese mi arriva una newsletter) ripartiamo e nel pomeriggio raggiungiamo l'Etosha National Park.

L'Ethosha National Park è il più grande parco della Namibia e uno dei più grandi dell'Africa. Per darvi un'idea è grande circa 3 volte Yellowstone. Una grandissima parte (5.000 kmq su 22.270) del parco è occupata dall'Etosha Pan, una depressione salina che a volte durante la stagione delle piogge si riempie d'acqua, ma che generalmente assume l'aspetto di uno sconfinato deserto di sale. Questo gigantesco lago salato dà anche il nome al parco, in quanto "etosha" nella lingua degli ovambo (l'etnia più diffusa in Namibia) significa "grande luogo bianco". Il parco si può visitare anche con la propria auto, basta rimanere dentro alle piste e non scendere MAI dalla macchina, se non in luoghi appositamente recintati. Circa un terzo del parco non è possibile visitarlo se non con permessi speciali. Là ci vanno soprattutto studiosi e documentaristi. Ci sono 3 lodge, Okaukuejo, Halali e Namutoni: noi abbiamo dormito al primo e al secondo. Sono molto grandi e ognuno di questi ha una pozza d'acqua dove arrivano alla sera e alla mattina vengono a bere gli animali.

Fine della prima parte.... nel prossimo post, il resto su Etosha più etnia Himba :cool:

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  • 2 settimane dopo...

Che bello un secondo diario sulla namibia : Yahooo : Aspetto il seguito visto che sto inziando a pensare seriamente che il prossimo anno potrebbe essere essere la nostra meta...

Parli di una guida che vi ha accompagnato in tutto il viaggio, comunque non pensi sia strettamente necessario...certo sicuramente si e' piu' tranquilli rispetto ai vari "imprevisti" che possono accadere. Con una guida il prezzo lievita molto?

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... continua

Ero rimasto all'Etosha, il più grande parco nazionale della Namibia. La nostra prima notte la passiamo all'Okaukuejo. Di questa sistemazione, e di quella della notte successiva, ho un vago ricordo. Di sicuro le stanze erano molto essenziali. La cena a buffet (abbastanza diffusa anche in altri lodge) è stata ottima, in particolare ricordo con piacere il kudu e l'orice. Dopo cena ci siamo trasferiti alla pozza dove un elefante campeggiava bloccando l'accesso a tutti gli altri animali. La legge del più forte si vede anche da questo... quando arrivano gli elefanti tendenzialmente tutti gli altri animali abbandonano la pozza. Altre volte bevono tranquillamente insieme (per esempio spesso si vedono zebre e giraffe insieme). Quella sera non saremo molto fortunati perché in pochi verranno a bere.

Nel parco ci sono tantissime pozze, molte delle quali sono artificiali. Durante la stagione secca (e agosto è in questa stagione) non c'è moltissima acqua, quindi c'è una grandissima concentrazione di animali nelle pozze e i percorsi all'interno del parco hanno varie deviazioni proprio per arrivare ad una specifica pozza.

9 Agosto

In questo parco, proprio grazie alle pozze, non è strettamente necessario partire presto la mattina per vedere gli animali, perché si possono vedere a qualsiasi ora. E ne vediamo davvero tantissimi, kudu, springbook, impala, orici (il simbolo della Namibia), zebre, giraffe, elefanti, sciacalli, faraone, struzzi e uccelli di tutti i tipi. Purtroppo i grandi felini si fanno attendere.

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Ad un certo punto raggiungiamo il pan. La distesa bianca è immensa! In un punto ci si addentra per circa mezzo km con l'auto e lì è anche possibile scendere.

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Poco dopo notiamo un grandissimo assembramento di macchine in uno spiazzo ai limiti del pan. Poco distanti ci sono diversi leoni, seminascosti nella vegetazione. Con il canocchiale sembrano vicinissimi. Rimaniamo una buona mezz'ora ad osservare, ma com'era prevedibile tutto rimane immobile. Proseguiamo quindi il nostro percorso all'interno del parco fino a raggiungere Halali.

La pozza di questo lodge è spettacolare. Gli animali si possono osservare da una roccia posta esattamente 3 / 4 metri sopra al livello dell'acqua. Appena arriviamo ci sono una decina di leoni e qualche rinoceronte. C'è moltissima gente e sono tutti con il fiato sospeso. Rimaniamo qui per quasi 3 ore. Abbiamo osservato un rinoceronte che è rimasto praticamente immobile per più di un'ora per poi finalmente decidersi e bere. Essendoci i leoni nelle vicinanze non si è visto nessun tipo di antilope o zebra o giraffa. Un elefante solitario è arrivato dal bush e senza curarsi di nulla ha allontanato un leone di un paio di metri e ha bevuto i suoi 80 litri d'acqua indisturbato. Abbiamo visto arrivare persino una iena, che in tutta tranquillità si è avvicinata al bordo, ha bevuto e se ne è andata. Alla fine sono arrivati altri due rinoceronti. Uno di questi dopo aver bevuto probabilmente ha deciso che ne aveva abbastanza dei leoni e così senza caricarli si è semplicemente diretto verso di loro mettendoli in fuga. L'osservazione di una pozza d'acqua fa capire quanto vitale sia per gli animali questo elemento: per bere rischiano la vita. Anche il tempo sembra non passare mai, nella savana tutto scorre molto lentamente e gli animali corrono solo per necessità.

10 Agosto

Oggi usciremo dal parco. Lo abbiamo attraversato da ovest verso est e abbiamo pranzato per l'ultima volta all'interno del parco al ristorante del Namutoni Lodge, sicuramente il più caratteristico. Ma prima di arrivare, quando comunque soddisfatti avevamo perso ogni speranza di vedere qualche felino, giusto un paio di km prima del lodge notiamo nei pressi di una pozza, una moltitudine di zebre e impala che scappano a tutta velocità. Leonardo con una vista più acuta di un aquila riesce ad individuare un leopardo che si trova a 5 metri dalla nostra vettura. E' nascosto sotto un albero e impieghiamo qualche secondo a vederlo. Non avevo mai visto un leopardo così da vicino. Siamo ancora a bocca aperta e d'improvviso il leopardo si alza e passa di fianco al nostro furgoncino per poi proseguire il suo cammino davanti a noi. Siamo stati davvero fortunati e ci godiamo ogni singolo istante. Purtroppo ho documentato l'incontro solo con la videocamera. Questi invece sono altri scatti di giornata.

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purtroppo non ho nessuna foto di una giraffa che beve... questi animali quando bevono sono davvero ridicoli :grin:

L'edificio principale a Namutoni è ricavato da un vecchio forte tedesco ed è bellissimo. Un fortino bianchissimo che all'interno ospita un ristorante e diversi negozi. Pranziamo nel cortile insieme ad una moltitudine di manguste in cerca di cibo.

Nel primo pomeriggio lasciamo il parco che ci ha regalato dei giorni molto intensi. Da questo momento, per un bel po' di giorni non vedremo più molti animali... o meglio... il viaggio sarà impostato su altre tipologie di visita. Prima di arrivare ad Oshakati (il capoluogo dell'Ovamboland) facciamo una deviazione fino a Olukonda. Qui visitiamo il Nakambale Museum. Nakambale è il soprannome che i locali hanno dato a Martti Rautanen, un missionario finlandese che si è ben integrato in questa zona e ha aiutato molto la gente del posto che si è affezionata chiamandolo per l'appunto "uomo dal grande cuore". Leonardo che per la prima volta in vita sua visitava questa zona della Namibia, colpito da questo nomignolo decide di affibbiarlo a mio papà. Per tutto il resto del viaggio mio padre si chiamerà Nakambale :cool:

Arriviamo ad Oshakati. Il paese è abbastanza grande per lo standard Namibiano. Alloggiamo in un hotel davanti al tribunale. L'edificio è molto bello, così come il bar annesso, tuttavia il primo impatto con questo posto è stato decisamente sgradevole a causa dell'odore di concime dato all'erba il giorno stesso.

11 Agosto

Partiamo con molta calma: non abbiamo per niente fretta, ci aspettano solo 150km per raggiungere Ruacana. Lungo questi 150km attraversiamo una delle zone più popolate della Namibia e costellata di numerose pozze d'acqua. Nel 2009 la stagione delle piogge è stata veramente abbondante e le riserve d'acqua sono fortunatamente consistenti. Raggiungiamo Ruacana: il paese, se così si può chiamare, è davvero sperduto in mezzo alla savana. A pochi chilometri c'è una centrale idroelettrica sotterenea che visiteremo l'indomani. Nel frattempo raggiungiamo le stupende Ruacana Falls... mah... avevamo detto cascate. Non ho alcuna foto che documenta il nostro stupore nel vedere questo paesaggio:

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in realtà... in altre stagioni questo posto diventa così:

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Come avrete capito la stagione delle piogge è finita da un pezzo : Chessygrin :

Ma la meta principale di giornata è la visita di un villaggio himba. Questa etnia molto famosa, vive per lo più al nord della Namibia. Sono davvero una percentuale molto bassa della popolazione namibiana e in molti ritengono che tra una decina d'anni al massimo non esisterà più... o almeno non esisterà più per come la conosciamo oggi. Vivono in piccole capanne fatte di fango e sterco, organizzate a formare un villaggio recintato. Le donne, che naturalmente svolgono i lavori più pesanti, nella media sono bellissime e si coprono tutto il corpo con una mistura di burro, ocra e erbe. Inutile dire che non si lavano mai! Per poter visitare questi villaggi è necessario accordarsi con una guida locale e portare qualche cosa in offerta. Il nostro arrivo nel villaggio è salutato da bambini sorridenti e da un gruppo formato al 90% da donne, ben disposto di fianco alla capanna dell'anziano capo villaggio (unico maschio adulto). Il segno dei tempi lo si può notare dalle scarpe da ginnastica di alcuni adolescenti e dal cellulare di uno di essi. La realtà è che i giovani frequentando la scuola conoscono il mondo occidentale e a poco a poco si distaccano dalla loro tradizioni. Ma ora... ecco alcuni bambini himba:

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Lasciato il villaggio himba rientriamo in hotel. Dopo cena ci trasferiamo al pub annesso dove conosciamo un signore sudafricano di origini trevigiane... com'è piccolo il mondo! : Wink :

Nella prossima puntata il nostro trasferimento verso Swakopmund attraversando il Damaraland.

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Parli di una guida che vi ha accompagnato in tutto il viaggio, comunque non pensi sia strettamente necessario...certo sicuramente si e' piu' tranquilli rispetto ai vari "imprevisti" che possono accadere. Con una guida il prezzo lievita molto?

Ciao giulia, credo che una guida possa far lievitare molto il prezzo, soprattutto se non si è in un gruppo numeroso. A dire la verità io non ti saprei dire quanto ha inciso, tuttavia bisogna considerare che a parte le prime due notti, la nostra guida ha dormito in alloggi uguali ai nostri. Gli imprevisti che di sicuro possono accadere sono legati a mio avviso per lo più all'auto e in particolare alle gomme. Noi abbiamo forato 4 volte e avevamo con noi sempre 2 ruote di scorta. Il problema è che non ci sono molti gommisti in giro per la Namibia e anche se ci sono non è detto che abbiano la gomma che fa per te : Wink : Questo è da tenere in grande considerazione... stesso discorso per la benzina.

Se non ci si avventura a piedi in determinati luoghi e a determinate ore del giorno, gli animali sono l'ultimo dei pericoli che si possono incontrare. Tendenzialmente evitano l'uomo (elefanti e credo rinoceronti a parte) e si tengono a distanza, però anche qui, come per gli orsi, valgono sempre gli stessi discorsi. L'animale più pericoloso per l'uomo in Africa è l'ippopotamo, ma in Namibia non ce ne sono o forse solo nella zona del Caprivi.

Non sono necessari vaccini di alcun tipo.

Le persone mi sono sembrate generalmente tranquille... tuttavia le baraccopoli ci sono anche in Namibia, nella zona periferica di Windhoek, in particolare ci è stato sconsigliato di avventurarci nella zona di Katatura. Sebbene l'inglese sia la lingua ufficiale, tra di loro, dialetti regionali a parte, li ho sempre sentiti parlare in afrikaans. L'inglese spesso non viene parlato molto bene e in alcuni casi non viene proprio parlato e nemmeno l'afrikaans. Questo nella regione Ovambo che noi abbiamo visitato di passaggio, ma che solitamente non rientra tra i più gettonati itinerari.

Per concludere, ora come ora, se dovessi fare un viaggio in Namibia mi organizzerei da solo, magari con l'aiuto di Leonardo (la guida che ci ha accompagnato) nella prenotazione dei posti e il noleggio dell'auto. Viaggiare in Namibia è semplicissimo, ci sono davvero pochissime strade.

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... continua

12 Agosto

Dopo l'emozione intensa della visita al villaggio himba, oggi ci aspetta una visita che nessuno di noi ha voglia di fare, ma che è stata inserita non mi ricordo per quale motivo nel programma. E così rifacciamo per l'ennesima volta la strada che ci porta verso le cascate del Ruacana e ci fermiamo alla centrale idroelettrica. Dopo esserci registrati entriamo in un ascensore e scendiamo a -80 metri nel sottosuolo nel cuore della centrale. Qui alcuni tecnici ci spiegano il funzionamento di tutta la centrale dal centro di comando. Questa visita per fortuna ci porta via davvero poco tempo e così finalmente possiamo ripartire verso il Damaraland.

Il Damaraland è una zona montuosa della Namibia che appartiene alla regione del Kunene. Il suono nome deriva dal popolo che la abita, i Damara, anche questi con una loro identità linguistica molto differente dagli ovambo. Per arrivarci attraversiamo una strada abbastanza priva di interesse e che nell'ultimo tratto costeggia il lato occidentale (quello non aperto al pubblico) dell'Etosha. A pranzo ci fermiamo a Kamanjab in locale un po' disordinato perché in ampliamento. E' molto carino e ha diverse stanze per pernottare. Anche il pranzo si rivela veramente ottimo... purtroppo non ricordo il nome di questo posto, ma è molto semplice da trovare, Kamanjab è formata da qualche edificio all'incrocio di due strade principali :cool:

Proseguiamo il nostro viaggio e dopo esserci addentrati nel cuore della regione montuosa del Kunene arriviamo al nostro lodge, l'Ugab Terrace Lodge. Ci guardiamo intorno...Il paesaggio è incantevole...

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Ma prima di registrarci al lodge andiamo un po' più avanti alla base di una curiosa roccia chiamata Vingerklip

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Il sole sta cominciando a scendere ed è ora di andare definitivamente al lodge. Parcheggiamo il nostro furgoncino e una jeep ci viene a prendere per portarci in cima ad un piccolissimo altopiano che domina la valle circostante. Il paesaggio dalla terrazza è qualcosa di incredibile.

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Ci consegnano le chiavi e siamo tutti molto divertiti, i vari portachiavi infatti sono costituiti da animaletti in legno. La nostra euforia si placa qualche istante dopo, quando veniamo a sapere che le nostre sistemazioni non sono i vari edifici appollaiati sulla terrazza, ma "tende" poste alla base della collina! Digerito il colpo gobbo (e la cena) andiamo a dormire... inutile dire che è stata la notte più fredda in assoluto dell'intera vacanza.

13 agosto

Con il naso congelato e con i movimenti alla velocità stile "moviola" rifaccio la valigia. La jeep ci porta al lodge per la colazione. Possiamo ammirare per l'ultima volta lo splendido panorama dalla terrazza. Oggi ci aspetta una giornata densa. Attraverseremo il Damaraland e dopo aver raggiunto l'Oceano Atlantico seguiremo la strada costiera che ci porterà a Swakopmund.

La prima attrazione della giornata è la Petrified Forest. Ebbene anche qui, come in America, ci sono questi tronchi pietrificati, naturalmente vecchissimi e provenienti dal centro dell'Africa!

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La zona circostante è molto selvaggia e si vede giallo un po' dappertutto

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Dopo la breve visita riprendiamo la strada e ci dirigiamo verso Twyfelfontein. Questo sito dal nome difficilmente pronunciabile (che significa "sorgente dubbia") presenta una serie di antichi dipinti rupestri dell'età della pietra. La visita guidata dura un'oretta e il caldo si fa sentire molto. Il paesaggio nei dintorni, prima e dopo la visita, è qualcosa di spettacolare.

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Questa è la vallata dal sito di Twyfelfontein

... ma tutta la zona presenta delle particolarità... ad esempio... l'Organ Pipes... non vi sembra di essere nel South West? :grin:

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Proseguiamo il nostro tragitto puntando decisamente verso ovest. Ad un certo punto attraversiamo un vero e proprio deserto. Un lunghissimo rettilineo ci porta nell'Oceano Atlantico, dove la strada sterrata viene sostituita dalla strada di sale. La temperatura si abbassa in maniera incredibile e quando ci fermiamo per fare benzina nei pressi di Hentiesbaai sembra che di colpo sia arrivato l'inverno. La giornata sta volgendo al termine e dopo un'altra ora di viaggio raggiungiamo Swakopmund, una delle più grandi città della Namibia, forte dei suoi 35.000 abitanti!

La città è veramente carina e viva. E' abitata soprattutto da bianchi di origine tedesca e lo stile tedesco lo si può ritrovare in molti edifici. Il nostro hotel è spettacolare. I miei genitori se lo ricordavano molto bene. In zona centrale, lo Swakopmund Hotel è stato ricavato dalla vecchia stazione ferroviaria. Si rivelerà uno degli hotel più belli di tutta la vacanza e di sicuro il numero uno per quel che riguarda la sontuosa cena a buffet :cool:

Nella prossima puntata: Swakopmund e il trasferimento verso il Namib Desert

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