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Fuso orario e jet lag, come comportarsi


dario

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Ecco due ore di scalo vanno benissimo..... ma di piu' proprio no..

Voi come fate a difendervi dal fuso orario? prendete la melatonina o altro o cme fate?

mah diciamo che la botta del fuso orario io la sento al ritorno..... si ritorna già stanchissimi.. se ti viene la tentazione di dormire quando ti viene sonno è un casino....ricordo al ritorno dal viaggio in California che dormivo fino alle 4 del pomeriggio e poi stavo in piedi fino alle 5 di mattina...c'è voluta una settimana e più per riprendere il ciclo "di vita" normale.

La melatonina l'ho presa una volta ma io non ho visto effetti!

Cmq le mie regole sono queste: all'andata, (sono sempre arrivata al pomeriggio), massimo due ore di guida per raggiungere il primo hotel, costringersi ad andare a nanna non prima delle 21 ora locale.

Al ritorno cercare subito di prendere il ritmo normale...i primi due giorni sono un incubo...ma per un viaggio negli States...questo e altro!!!!!! :smile::smile:

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nel 2007 al ritorno dal nevada anche per me e' stata una mazzata incredibile!!!

L'anno scorso sono arrivato a dallas alle 14 e come se gnente fosse ho preso l'auto e guidato fino ad amarillo

540km. poi siamo andati a mangiare cena, bistecca enorme e poi intorno alle 22,30 adormire, ci siamo alzati al mattino alle 8 abbiamo dormito benissimo senza accorgersi del fuso orario.... molto strano.

Quando invece atterro a los angeles, alle 3 e mezza 4 al massimo, non riesco piu' a dormire...

a phoenix non lo so e' la prima volta che atterro li, pero' ho il dubbio che sia come los angeles perche' il fuso dovrebbe essere uguale..

arrivando alle 17 ritiriamo l'auto e andiamo fino a sedona, poi se ci sono ancora le forze mangiamo qualcosa e andiamo a dormire, sperando di non aprire gli occhi alle 4 e non riuscire piu a chiuderli..

Forse hai ragione che la melatonina non serve a nulla, ma fa un po' di effetto placebo..

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Ospite nolamers

io per il fuso nn ho mai avuto problemi, nn so come mai, sia l'andata che il ritorno, all'andata sara' x l'euforia del viaggio, e resisto fino a sera, poi ammazzo il letto fino alla mattina, il ritorno arrivo e il giorno dopo vado ala lavoro e prendo i rtmi normali : Thumbup :

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Ecco una delle cose che risultano essere fastidiose quando si viaggia in parti del mondo

dove c'e' un fuso orario notevole:

stati uniti ovest - 9 ore rispetto all'italia

Cosa fare per prevenire o difendersi da questo?

Alcuni dicono che la melatonina, si trova in farmacia compresse da 3mg e 5mg se non sbaglio, puo'

alleviare i disturbi del jet lag, sara' vero?

Alcuni sostengono di si alcuni dicono che non hanno risultati, certo l'effetto placebo fa anche la sua parte,

io lo usata l'anno scorso in texas, sembra essere servita, il fuso era anche "solo" di - 7 ore.

Se avete dei consigli e metodi, parliamone...

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La botta del fuso orario io la sento al ritorno..... si ritorna già stanchissimi.. se ti viene la tentazione di dormire quando ti viene sonno è un casino....ricordo al ritorno dal viaggio in California che dormivo fino alle 4 del pomeriggio e poi stavo in piedi fino alle 5 di mattina...c'è voluta una settimana e più per riprendere il ciclo "di vita" normale.

La melatonina l'ho presa una volta ma io non ho visto effetti!

Cmq le mie regole sono queste: all'andata, (sono sempre arrivata al pomeriggio), massimo due ore di guida per raggiungere il primo hotel, costringersi ad andare a nanna non prima delle 21 ora locale.

Al ritorno cercare subito di prendere il ritmo normale...i primi due giorni sono un incubo...ma per un viaggio negli States...questo e altro!!!!!! :smile::smile:

non so se è una coincidenza ma anch'io (anche senza melatonina), come dario, su dallas ho avuto meno "stato comatoso" rispetto a los angeles!!!

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E anche vero pero' che il volo per dallas, avevo il decollo alle 7 del mattino, abitando io a 250km da malpensa,

quella notte prima del volo ho praticamente dormito 2 ore, poi sono riuscito a dormire in aereo per quasi tutto il viaggio, forse ha anche aiutato molto quello...

Comunque se si riuscisse a dormire di piu' in aereo forse puo' aiutare un pochino...penso

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Comunque se si riuscisse a dormire di piu' in aereo forse puo' aiutare un pochino...penso

si pensi giusto...peccato che io non ci riesca mai....neanche quando al ritorno sono "spappolatissima"!! :grin:

poi sinceramente io la notte prima della partenza,sono troppo emozionata per dormire!!!

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Emozionata.....solo la notte prima?

Io ho messo il contatore sul cellulare di quanto manca alla partenza....ora siamo a -29gg

e gia' non riesco a prender sonno : Eeek :

eheheh pensavo fosse una cosa da "femmine" :wink::wink: !!!

cmq emozionata anch'io da quando inizio a progettare il viaggio ma "troppo emozionata" da perdere il sonno...solo la notte prima!!!

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Combattere il fuso orario. La difficoltà di adattamento del nostro orologio corporeo al diverso fuso orario rappresenta una delle cose che possono facilmente rovinare un viaggio negli Stati Uniti, soprattutto nei primi giorni. Per aggirare totalmente e brillantemente questo problema, occorre scegliere l'orario di arrivo qui di seguito suggerito e seguire durante e subito dopo il volo aereo alcune semplici regole. Va premesso che vi sono 3 ore di differenza nel fuso orario tra la costa orientale degli Stati Uniti (New York, Miami, Orlando, etc.) e quella occidentale (San Francisco, Los Angeles, etc.), mentre ve ne sono 6 fra l'Italia e qualsiasi località della costa orientale, e dunque 9 tra l'Italia e la costa occidentale. Inoltre, il volo aereo tra l'Italia e la costa orientale, compresa la sosta a Londra o altrove per il cambio di aereo per la tratta intercontinentale, dura all'incirca 17 ore. Pertanto, l'ideale è partire dall'Italia verso le 8 di mattina con arrivo sulla costa occidentale americana dopo appunto 17 ore, cioè intorno alle ore 16 locali (questo è l'orario importante!), corrispondenti all'1 di notte italiana (16+9 di fuso=25=1 di notte). A questo punto, se abbiamo fatto il piccolissimo sacrificio di non dormire affatto durante il volo aereo - non è impossibile, in fondo si tratta di resistere fino all'1 di notte italiana - abbiamo il sonno che avremmo in Italia all'1 di notte. Se dunque, una volta raggiunto l'albergo, andiamo a dormire il più tardi possibile, diciamo alle 18/20 locali (corrispondenti alle ore 3/5 di notte italiane), possiamo star certi che dormiremo fino all'indomani alle 7 locali in modo profondo, recuperando tutto il sonno perduto: si dorme infatti 11/13 ore, cioè le 7 ore normali + le 4/6 ore di sonno perduto, e il fuso è magicamente riassorbito! Si noti che tutto ciò non funziona se si arriva laggiù a orari molto diversi dalle 16, e il ragionamento si può applicare pari pari anche alla costa ovest (occorre arrivare anche qui alle 16 locali). Per poter suggerire noi stessi all'agenzia quali aerei arrivano alle ore 16 negli Usa si può consultare, previa registrazione, il sito della Lufthansa, dove gli orari riportati sono per convenzione sempre orari locali.

Tratto dal sito:

http://www.scibooks.it/usa/info.htm

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E' qui di seguito un altro articolo per il fuso orario:

Questo è un appello a tutte le vittime del fuso orario, agli sfortunati viaggiatori che non hanno ancora individuato una cura efficace per riassettare con rapidità il proprio orologio biologico una volta raggiunta la meta delle vacanze dall’altra parte del mondo. Per questi vacanzieri spaesati e sofferenti sullo sfondo di paesaggi nuovi e meravigliosi che però non riescono ad amare fin da subito, Emine Saner, giornalista londinese di “The Guardian”, ha esplorato l’universo dei possibili rimedi contro il jet lag, interrogando esperti e ricercatori alle prese con gli ultimi studi e i nuovi farmaci sul mercato.

Innanzitutto, è fondamentale venire a conoscenza del fatto che generalmente si impiega più tempo ad adattarsi mentre si viaggia in direzione est, visto che il nostro orologio biologico incontra maggiori difficoltà nell’adeguarsi a una giornata corta piuttosto che a una lunga. “Se volate verso est sarà difficile rimanere svegli, ma sarà facile svegliarsi”, racconta il Professor Derk-Jan Dijk, direttore del “Surrey Sleep Research Centre”.

Comunque, soffrire per il fuso orario è una patologia tutt’altro che leggera. I sintomi più comuni e meno gravi riguardano le manifestazioni di nervosismo e di facile irritazione, ma una ricerca condotta dalla compagnia British Airways ha dimostrato come il potere decisionale di un soggetto “colto da fuso orario” sia compromesso addirittura per il 50%, e le sue capacità nel campo della memoria e della comunicazione si riducano profondamente manifestando mal di testa, ansia, riflessi deboli, incessante stanchezza, mancanza di concentrazione. Fino a minacciare persino alcune funzioni biologiche dell’organismo, come l’attività renale: “Si possono avere problemi gastro-intestinali perché il nostro corpo possiede diversi orologi interni - non solo quello appartenente al cervello - e tutti questi orologi possono essere a loro volta interrotti”, continua il Professore.

Sugli scaffali delle soluzioni possibili offerte dal mercato farmaceutico, i tradizionali sonniferi non sono affatto consigliati, perché costringono il soggetto a dormire in fasce orarie “non consuete” e inoltre, se si è costretti a svegliarsi prima della loro azione (spesso accade proprio mentre si è in volo), ci si scopre confusi e visibilmente frastornati. Allo stesso tempo, dormire per molto tempo potrebbe favorire lo sviluppo di trombosi e di gravi problemi circolatori.

Di recente si è parlato anche di Viagra come cura contro il jet lag, visto il successo di un esperimento di laboratorio effettuato sui criceti, ma il Professor Jim Horne, direttore dello “Sleep Research Centre” presso l’Università di Loughborough, ha espresso le sue perplessità sottolineando che “attualmente non esiste alcuna prova scientifica che la cura messa a punto sui criceti possa funzionare anche sull’uomo”.

Un altro popolare rimedio è l’astuccio di pillole di melatonina, responsabili dell’accelerazione del nostro orologio corporeo. In Gran Bretagna questo “medicinale”, un ormone prodotto in modo naturale dalla ghiandola pineale del cervello, deve essere tassativamente prescritto e in molti casi sono gli stessi dottori a non volerlo fare perché il prodotto è di fatto proibito. Può essere invece acquistato senza ricetta medica via Internet oppure negli Stati Uniti, dove la melatonina è etichettata come un integratore. Oltre alle difficoltà di reperimento del prodotto, è comunque utile ascoltare il parere del Professor Horne:“Sebbene io non sia contrario alla melatonina, credo che il problema risieda nell’uso che la gente ne fa: molti non sono in grado di assumerla in modo corretto. Inoltre, pochi sanno che si tratta di un medicinale che inganna il corpo umano, facendogli percepire l’oscurità della notte e dunque suggerendogli di non svegliarsi”. Interessante è poi scoprire che alcune varietà della melatonina sono state individuate nella buccia dell’acino d’uva usata per la produzione di vino rosso (Merlot e Cabernet Sauvignon): da qui si può comprendere l’effetto di sonnolenza provocato dal vino rosso.

Abbandonata la gamma delle pillole, così inefficaci e persino dannose, quali rimedi restano dunque al “viaggiatore malato”? Non sarà un consiglio risolutivo, ma si possono adattare - aumentandole - le nostre ore di sonno prima della partenza, in modo da essere certi che una volta scesi dall’aereo non avremo sicuramente bisogno di dormire. Oppure, appena decollato l’aereo, possiamo già regolare l’orologio di partenza con quello d’arrivo e fare alcuni spuntini che gradualmente si avvicinino alle ore dei pasti del paese di destinazione. Piccoli ma utili accorgimenti, insomma. Meglio se si affiancano a novità più affidabili e scientifiche come quella appena offerta da alcune compagnie aeree.

Il prossimo anno, Boeing infatti lancerà un nuovo modello di aeroplano dotato di un’apparecchiatura che rilascerà non solo una maggiore quantità di ossigeno e di umidità ai passeggeri, ma addirittura un sistema di luci e di colori atto a simulare l’alba e il tramonto del paese d’arrivo: proprio perché molte ricerche scientifiche hanno concluso che gli effetti della luce costituiscono il sistema più efficace per combattere il fuso orario.

Il Professor Chris Idzikowski, direttore dello “Sleep Centre” di Edimburgo e consulente della compagnia British Airways, ha appena inventato un curioso “calcolatore del fuso orario”, in grado di individuare le ore in cui si deve evitare o cercare la luce. Il nuovo strumento dovrebbe ridurre considerevolmente le ore di sofferenza da fuso d’orario: non più una settimana, ma soltanto un paio di giorni di “disorientamento biologico”.

Tratto dal sito:

http://www.fastweb.it/portale/canali/at ... id=1381007

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  • 2 anni dopo...

anch'io non credo particolarmente a queste cose, ma volevo parlarne...

@pandathegreat: intendi che prima di partire (verso ovest) inizi a spostare anticipatamente l'orologio biologico in avanti, andanto a dormire più tardi la sera/notte e alzandoti a mattina inoltrata?

@scumpi: invece queste cose naturali mi ispirano già maggior fiducia... ho sentito di esperienze positive in merito ad altri tipi di medicamento naturale...

beato te Arizona... : Wink :

:smile:

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No, quando arrivo in USA (normalmente a NY) tiro almeno fino a mezzanotte ora locale e la mattina mi sveglio dopo le classiche 6/7 ore di sonno... al ritorno uguale, ma tra nostalgia e stanchezza faccio un po' più fatica...

Non mi metto a mangiare alle 3 di notte... se mi viene fame resisto e la mattina faccio colazione normalmente!

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