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yalen86

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  1. Grazie!! @fagianella: No.. fortunatamente non è mai successo. C'è solo da dire che fuori dalle città è relativamente tranquillo. In città invece abbiamo usato strade più centrali e non vicoletti, portiere chiuse dall'interno senza nemmeno i finestrini aperti. Abbiamo sempre parcheggiato in parcheggi custoditi dando un obolo ai custodi.. ecc In quel caso il taxi aveva preso vie secondarie dove c'erano appunto questi ragazzetti (o barboni non saprei) che accortisi che eravamo tutti stivati in macchina, con le reflex.. hanno pensato bene di tentare a chiedere l'elemosina.. in risposta negativa volevano provare con le cattive. La zona del lungomare a Durban è diciamo tranquilla perché più turistica (poi con tutti quei poliziotti a giro..).. un po' di timore l'abbiamo avuto quando il coordinatore pagava il biglietto per la "sciovia panoramica" in quanto c'era un pontile sopraelevato giusto sopra il chiosco e c'erano un tre-quattro persone che ci fissavano e vedevano "la barca di soldi".. abbiamo fatto tutti da "paratia" per nascondere la transazione ma poi avevamo paura di essere assaliti. E' importante quindi stare compatti, non una persona o due da soli. Quindi mi sento di dire che Durban è una città bella, ma pericolosa... ma è affrontabile con questi accorgimenti. A Cape Town, invece come vedremo quando ci arriverò con il diario, l'ho trovata tranquillissima (al pari di una capitale europea).. abbiamo pure passeggiato in 4-5 da soli alle 23 di notte. Io addirittura ho fatto shopping da solo per due ore al Waterfront a Cape Town.. ma era la mattina del rientro In quel caso infatti la reflex l'avevo lasciata in albergo e facevo le foto con il cellulare.. quindi non stavo molto a "ostentare".
  2. 10 Agosto: Hluhluwe – St Lucia – Durban Ci svegliamo con la pioggia. Il patio dell'hotel è tutto un fango rosso, molto suggestivo con il verde delle piante. Partiamo alla volta di St.Lucia, primo paesino sulla costa che visiteremo, famosa meta ornitologica in quanto si affaccia su un estuario dove nidificano milioni di uccelli, oltre a ippopotami e coccodrilli. St.Lucia dà l'impressione di essere un paesino come Morro Bay in California, infatti la costa sudafricana per certi aspetti ricorda la California: spiagge molto estese, foschia, mare in tempesta, insenature, scogliere. A St.Lucia facciamo colazione con delle ottime paste in un bar (mannaggia a me non ricordo i nomi oggi), dove accanto c'è un negozio di articoli sportivi e un ufficio turistico di safari-whale watching. Dopo la lauta colazione facciamo una passeggiata sulla spiaggia, molto vasta, con poca gente (soprattutto pescatori). Decidiamo di non fare la gita in barca in quanto il tempo non promette nulla di buono e di saltare la visita di Cap Vidal per visitare Durban. I trasgressori verranno dati in pasto ai coccodrilli Durban è forse la città che mi è piaciuta di più, ancora più di Cape Town, piena di influenze indiane, ma è una città pericolosa. Per il solito problema della festa della donna, troviamo non senza difficoltà, un posto per la notte: un bed and breakfast che offre camerate e roulottes (si.. roulottes in giardino ). A noi maschietti ci tocca una camerata con un gruppo di svedesi mentre alle ragazze le roulottes. Scarichiamo i bagagli e ci dirigiamo prima all'Indian Market con un taxi (una macchina da 5 persone e noi ci entriamo in 8!!). A un semaforo tre ragazzetti di colore, accortisi che eravamo turisti, si avvicinano al taxi con aria minacciosa, chiedono soldi e battono le mani sul vetro; uno addirittura fa per spaccare il vetro con una bottiglia che aveva in mano ma in quel frangente il tassista se ne accorge e supera il semaforo con il rosso. Il mercato purtroppo si è rivelato niente di che: molti negozi erano in chiusura e a parte i negozi di spezie, il resto era tutta paccottiglia. si.. lo so.. è l'unica foto Dall'Indian Market ci avviamo a piedi verso il waterfront attraversando il centro finanziario di Durban, attraversando il Municipio, la piazza Victoria (mi sembra si chiamasse così) e schivando i vari personaggi insistenti che chiedevano soldi. Questa è una foto che mi piace molto.. ma fatta male. Infatti: come la dovevo impostare?? Si tratta di un balletto di studenti in piazza di fronte a un gruppo di anziani. Donne.. accorrete!! Il waterfront è molto carino, pieno di pontili che si elevano sul mare. Entriamo subito al luna park per usufruire della “sciovia” panoramica: in percorso su cavi per vedere tutto dall'alto. Facciamo una passeggiata con le foto al tramonto e ammirando lo skyline di Durban con lo stadio moderno dei Mondiali che piano piano si accende. Quale è quella venuta meglio? Quando ormai è buio, vediamo come il waterfront si riempi di poliziotti (chi a piedi, chi in moto, chi in auto) per proteggere i turisti, quindi decidiamo di fare un aperitivo e di andare al ristorante. Andiamo quindi a fare l'aperitivo al Moyo uShaka dove prendiamo delle Caipiroska alla fragola e dei Mojito (molto leggeri). Il ristorante è molto scenografico: Cargo Hold on the promenade. http://www.ushakamarineworld.co.za/restaurants/cargo-hold Si tratta di un mercantile tirato in secca, arredato a ristorante con vista sull'acquario degli squali! Cena ottima di pesce, ma un po' triste se pensiamo a quegli squali costretti a girare intorno in uno spazio “forse” angusto. Finita la cena rientriamo in albergo in taxi.. senza sapere che ci aspetta una notte da incubo: finalmente facciamo conoscenza con la camerata... mutande degli svedesi a giro, in ogni dove, per terra, sul letto, sulla maniglia della porta, sul lavandino.. La sveglia è prevista per le 3.30 visto che abbiamo il volo interno per Port Elizabeth alle 6:50 (l'aeroporto è a 40 km da Durban) ma gli svedesi maledetti hanno la bellissima idea di non farci dormire: entrano facendo un casino e addirittura si mettono a fare la lotta sul letto sopra il mio. E' bastato uno “Shut up you f@cking mouth” per farli rigare dritto, e ovviamente alle 3,30 ci mettiamo a fare casino con le valigie: vendetta!! Purtroppo non ricordo il nome della struttura. Voto struttura: 5/10 Km percorsi: 380 km km totali: 2114 km
  3. A parte che siamo OT.. per il circuito Cirrus Maestro bisogna proprio sbloccare la carta ai prelievi all'estero. E' una cosa che si chiede in banca ma non tutti lo permettono.
  4. Per menti sottili eh!! Comunque grazie! Modifico subito!
  5. La foto degli impala ritagliata in modo allungato mi viene tagliata sul lato destro. Come si fa a mettere il link: se vuoi vedere l'immagine intera... ?? Comunque grazie a tutti!
  6. 9 Agosto: Hluhluwe Imfolozi Game Reserve – Hluhluwe. La sveglia è magica: ci svegliamo con questa vista mozzafiato e ci facciamo pure la doccia con vista (alziamo pure la tapparella). Le ragazze ci raggiungono portando la colazione al sacco. I rangers poi ci faranno un caffé (schifoso). Povere ragazze.. hanno fatto una faccia allibita fra i “che figata” e i “bastardi!”. Dopo la frugale colazione nella cucina con vista, il coordinatore prova ripetutamente a prenotare una sistemazione per stasera a St. Lucia sull'estuario. Problema: benché sia un paesino molto grande, tutte le sistemazioni sono esaurite! Ignoriamo il motivo per cui tutti i motels sulla costa siano pieni e ci ritroviamo costretti a prenotare a Hluhluwe, cittadina sul lato est del parco, rivedendo così il programma originario. Il programma prevedeva di visitare St. Lucia nel pomeriggio, facendo l'escursione in barca, in modo da visitare Cap Vidal la mattina successiva. Con questo problema siamo costretti ad eliminare la visita di Cap Vidal e quindi concentrare le visite dell'estuario il mattino successivo: ergo dedichiamo tutta la giornata di oggi al parco Imfolozi. Il tempo oggi non è dei migliori, scende ogni tanto una pioggerellina inglese e nemmeno gli avvistamenti sono eclatanti: non riusciremo a vedere nessun rinoceronte in tutta la giornata. Purtroppo oggi farò pochissima foto proprio per via del tempo avverso. La novità sarà solo una Iena maculata: purtroppo non ho fatto in tempo a fotografarla per bene, sono riuscito quando si stava dileguando nella boscaglia ma non dimenticherò mai quel cane grosso, maculato, con la faccia fuffosa e la lingua di fuori che ci guardava con espressione di sorpresa. Per tutta la giornata vediamo i soliti animali, non per questo meno emozionanti: elefanti, giraffe, zebre, kudu ecc. Per vedere l'immagine intera: https://lh4.googleusercontent.com/-AIQhoni2Jic/UihQnvDJXDI/AAAAAAAABHU/WqjR3rtNWCw/s1024/DSC06048.JPG ebbene si.. altra violazione di intimità! Tappo!! Cosa guardi? Embé?? Questa smorfia mi piace un sacco Il pranzo si riduce a solo due biscotti e qualche cracker in macchina. Verso le 16 decidiamo di uscire dal parco, spostandoci verso il motel. Facciamo anche una brutta esperienza con un autoarticolato che a grossa velocità per sorpassare una macchina invade la nostra corsia, obbligandoci a inchiodare sulla banchina. Il Sudafrica purtroppo è anche questo: guida spericolata. La sistemazione è il SandForest Lodge, un po' fuori dal centro abitato di Hluhluwe. Si tratta comunque di una riserva privata con diversi lodge chiamati con i nomi dei vari animali: il castoro, il picchio, l'elefante ecc. A me capiterà il lodge del picchio! Senza infamia e lode, camere pulite e grandi con un salotto e la cucina. Unica pecca: la moltitudine di zanzare che svolazzavano nei locali. Abbiamo dovuto finire un barattolo di Biokill per ucciderle! http://www.sandforest.co.za/ Parliamo con il proprietario, molto simpatico, di stampo olandese con due cagnolini simpatici (uno ha la bellissima idea di fare una pisciatina su una valigia di una ragazza). Il proprietario ci illumina sul motivo per cui è stato difficile trovare una sistemazione per stasera, indicando una ragazza dicendole: “Colpa sua!!”. In realtà è che in Sudafrica in questo weekend si festeggia appunto la donna. Forse è una festa zulu, non ricordo male, fatto sta che qui le donne lavorano sempre e quindi gli uomini per festeggiarle le portano in città per un weekend. Alle 20 ci spostiamo in città per mettere qualcosa sotto i denti, ma alla fine troviamo tutto chiuso o in prossimità della chiusura: ripieghiamo quindi a uno Steers (una catena tipo McDonalds) che vedendoci arrivare tutti insieme avevano provato a dire che stavano chiudendo.. ma dopo le suppliche mangiamo un bell'hamburger sotto una pioggia torrenziale. Dopo il cibo rientriamo al lodge e dopo due chiacchiere in un salotto, ci ritiriamo tutti a dormire. Voto struttura: 7/10 Km percorsi: purtroppo sconosciuti, in quanto abbiamo fatto il loop del parco (di sicuro un 100 km). Dal parco al Sand Forest Lodge sono 100 km circa. Km totali: 1734 km
  7. Io sapevo che il tempo era migliore a luglio-agosto rispetto a maggio-giugno. Ansys mi correggerà/confermerà meglio
  8. 8 Agosto: Mlilwane Wildlife Sanctuary – Manzini – Frontiera – Hluhluwe Imfolozi Game Reserve (RSA). La sveglia nel rondavel è piuttosto fresca. Con gli spifferi che c'erano, all'alba ho dovuto mettere due coperte. La sala colazione è la stessa della cena di ieri sera: troviamo un sacco di roba da mangiare, dalle uova strapazzate al bacon e carne varia, allo yogurt sfuso e cereali, ai muffin e dolcetti vari appena sfornati. Che bontà! I love buffet!! Usciamo dal parco sempre percorrendo la strada sterrata e impolverando i poveri cristi che camminano a bordo strada. La prima sosta è al mercato di Manzini, seconda città (anche se forse è la più grande visto che ha un aeroporto) dello Swaziland dopo la capitale Mbabane. Città molto caotica e pericolosa a detta delle guide, ma io non ho avuto sensazioni di pericolo quanto a Durban. Troviamo posto in un parcheggio custodito, sotterraneo per pochi lilangeni (il custode mi assillerà per un bel po' perché voleva che parcheggiassi il van sempre più vicino al muro ). La gente ci guarda spesso come se fossimo alieni, in effetti siamo gli unici bianchi e forse turisti, non insistono nemmeno sul venderci la loro roba. Qui facciamo diversi acquisti, soprattutto artigianato locale molto a buon mercato. Io me la cavo con 4 vassoi coloratissimi (mi piacciono assai ma daranno qualche problema al rientro) e qualche utensile per la cucina in legno. Bisogna anche stare attenti a fare le foto: qui la gente reagisce male o si copre il volto con il velo. Una signora anziana, anche se stavo fotografando da lontano al panorama del mercato, mi urla contro maneggiando il suo bastone. Mi piego in umili scuse e mi dileguo avendo imparato la lezione: si chiede sempre il permesso prima perché nella cultura locale, fare una foto a tradimento equivale a rubargli l'anima. Dopo aver passato due ore compatti in giro per il mercato, ci mettiamo di nuovo in strada verso la frontiera per rientrare in Sudafrica. Abbiamo passato solo un giorno in Swaziland, considerato da molti la vera Africa insieme al Lesotho, sicuramente anche poco pur avendo visto le cose principali. Altre attrazioni sarebbero le valli del nord – est dove si trova pure la residenza reale ma noi siamo contenti così. Alla frontiera rivediamo la stessa trafila, gente dello Swaziland che rientra dal Sudafrica con tanti elettrodomestici (parabole della TV incluse) e tanti che ne escono. Dopo i timbri corriamo verso il secondo parco sudafricano del nostro viaggio per il safari: l'Hluhluwe-Imfolozi Game Reserve, che in realtà sono due parchi che sono attaccati e unificati. Questo parco è la riserva con più alta concentrazione di Rinoceronti, sia bianchi che neri; non ricordo mai qual è quello rarissimo, la differenza tra i due non è il colore, bensì il “becco” adunco di una specie, normale nell'altra. Paghiamo la fee per entrare e subito troviamo i rinoceronti a pascolare. Ne avevo visto uno nel Kruger ma era troppo lontano, qui invece sono praticamente a 10 metri, come le mucche sulle Alpi Svizzere! NB: Quando fate una foto a un animale, fatela! Non pensate: “ehh ma tanto questo è il parco degli ippopotami.. dei rinoceronti ecc.. ne ritroveremo pure più avanti” perché non è così. Ennesima legge di Muprhy: l'attimo sfugge sempre! Noi gli ippopotami al parco Mlilwane li abbiamo visti solo perché siamo stati fortunati ed erano a riva, altrimenti stanno sempre sott'acqua, e pure siamo stati fortunati a vedere i rinoceronti, perché dopo quella mandria dopo l'entrata non ne vedremo manco uno. baby on board Dopo un breve giro arriviamo al Camp centrale (non ricordo come si chiama) dove c'è la reception e il ristorante: il coordinatore e la cassiera vanno a fare il check in e tornano con due notizie, una buona e una meno buona. Hanno posto, ma in due posti diversi, uno per 8 persone nei normali bungalows, l'altro invece nel Bush!!!! In pratica sono capanne immerse nella foresta, ma non capanne spartane, ma superaccessoriate con una vista fantastica, il contro è che alle 10 di sera staccano la corrente per cui dovremo andare a letto presto, scortati dai ranger armati, inoltre il bush ci costerà ben 50 euro circa a testa (ma per una volta ci può stare). Tutti vorrebbero andare nel bush, ma tutti non possiamo quindi l'unica è fare una lotteria: una ragazza del gruppo aveva comprato a Manzini un recipiente di canapa dove vi mettiamo i fogliettini con il nostro nome da pescare. Pesca pesca, uno qua, uno là, alla fine rimangono solo le ultime due persone, io e una ragazza (si.. come gli sfigati nella partita di calcetto al liceo che vengono sempre scelti per ultimi).. è fatta io finisco nei bungalows insieme a 7 femmine e l'altra ragazza nel bush insieme a 7 maschi. Non so, o questa ragazza ha visto la Madonna e ha gridato al miracolo.. o non se la sentiva di dormire con 7 gibboni, quindi fa l'opera di bene e mi cede il suo posto. La mattina dopo roderà di brutto! Seguiamo la mappa per raggiungere il bush lodge (hlatikulu) per scaricare i bagagli, una strada sterrata che porta a un fiume, il timore che un rinoceronte ci assalga mentre camminiamo sulla passerella tutti carichi di bagagli. La struttura è una palafitta, completamente fatta di canne e paglia: si entra in una struttura centrale molto grande che comprende un salotto e una cucina, tutto con vista da cui partono delle passerelle in legno che portano a piccole capanne che fungono da camere con bagno. E che camere!! Letti comodissimi con tenda anti zanzara, vetrate su tre lati della struttura, un terrazzo, il bagno con doccia (in muratura) con vista!! In pratica ti fai il bagno vedendo il panorama! la camera la prima finestra sulla destra (con la tapparella) è il bagno.. anzi la doccia. il salotto la vista È tutto un esclamare “che figata!” di continuo. Facciamo conoscenza con i rangers che ci spiegano più o meno come funziona: c'è un generatore di corrente alimentato dai pannelli fotovoltaici che assicura corrente solo per 3-4 ore per cui alle 10 spesso si rimane al buio; di non attaccare cellulari o batterie in quanto salta la corrente e ci danno un numero di telefono in caso di bisogno, in quanto loro staranno in una dependance lì vicino e si assicureranno che non girino animali pericolosi nei dintorni. Alle sei e mezzo, proprio per via della scadenza da rispettare per addormentarci con la luce, ritorniamo al Camp centrale a cena. Cena superlativa a buffet, non ricordo cosa ho mangiato, ma è stato uno dei posti (forse l'unico) dove ho mangiato di più e ho fatto il bis: dagli antipasti al dolce! Anche qui a fine pasto i camerieri e le cuoche intrattengono un ballo (simile a quello visto in Swaziland): si tratta sempre di tirare calci a rottura del legamento pubico, e rottura di testicoli per i maschietti, con canti e risate. Ci mettiamo d'accordo con le ragazze, che ci raggiungano al bush all'alba per fare colazione tutti insieme, per poi continuare il safari nel parco. Dopo cena ritorniamo al bush fra un “che figata” e l'altro, ci sediamo in salotto davanti la mega finestra a fare due chiacchiere e ad ascoltare il silenzio della foresta. Dopodiché ci mettiamo a letto. Buonanotte a tutti.. che figata!! Voto della struttura: 10/10 http://www.hluhluwe.info/index.php/Imfolozi/hlatikulu-8-bed-bush-lodge.html km percorsi: 320 km km totali: 1534 km
  9. Grazie a tutti! Veramente non ho fatto nessun corso.. ho sempre tenuto il polarizzatore attaccato (forse è per quello che le foto sono più nitide, oltre alla nuova lente che ho da un paio d'anni).. Più che altro l'anno scorso feci un'uscita fotografica con un'amica fotografa che mi ha spiegato giusto in dieci minuti come usare il manuale. Ma alcune cose non le ho ancora capite.. o non mi sono chiare (poi spiegherò successivamente mettendo una foto che a me piace.. ma che non è venuta bene purtroppo) per esempio non mi è ben chiaro quale sia l'impostazione giusta in quel momento che devo scattare. Le foto ai bambini purtroppo non sono perfette.. il bambino sotto le sciarpe era per metà all'ombra e per metà al sole per cui ho dovuto lavorarci un po' sopra al pc per almeno vedere il viso. Quello sulla schiena, oltre al fatto ombra-sole è che la madre si muoveva di continuo e mi sembrava brutto dirle "Stai ferma o ti picchio!!" C'è da dire che poi dopo il terzo giorno, complice sicuramente il cambio continuo di obiettivi grandangolo - tamron - teleobiettivo mi è spuntato un granello di non so cosa che deturpava i cieli.. ho provato di tutto per toglierlo.. senza risultati.. per cui ho dovuto correggere le foto meglio riuscite su un programma del Mac visto che quello di Windows non ci riusciva nemmeno. Con gli animali devo dire che "sì, abbiamo avuto coolo" anche visti i pochi giorni dedicati ai parchi.. ma per certi aspetti il Kruger è fin troppo turistico (un po' come confrontare a livello di gente la Monument Valley con la Valley of Gods per chi ci è stato).. e per il Safari forse è meglio il Botswana, la Namibia e la Tanzania.. per il mare invece il Mozambico con le isole Qirimbas (sull'aereo ho parlato con gente che era stata in Botswana e in Tanzania e me le hanno descritte come Paesi magici e incontaminati). Ma il Sudafrica come già detto è un Paese molto variegato.. una base per cominciare a visitare l'Africa, il paese diciamo più evoluto. E dopo l'Egitto (che ha poco o nulla a che fare con l'Africa Vera) mi è sembrato più giusto partire con una certa gradualità.
  10. Votato! Molte foto sono bellissime.. spero di ritrovarle sulla parete sottoforma di calendario da riempire di impegni e appuntamenti vari.. ok questa era cattiva
  11. 7 Agosto: Malelane (RSA) – Frontiera – Mlilwane Wildlife Sanctuary (Swaziland) Oggi la sveglia è a un orario più umano: le 7! La colazione, non essendo compresa, la facciamo al diner (si, un locale americano) adiacente al supermercato di Malelane dove prendo degli ottimi fleshjacks allo sciroppo d'acero, dei toast con marmellata e un caffé americano. È stato un ritorno virtuale in USA. Nel parcheggio notiamo delle persone poco raccomandabili che si aggirano furtivamente alle macchine, ma per fortuna una camionetta della polizia li fa allontanare. Nello stesso momento una persona stramba, anzi fumata di cervello, ci gira intorno e cerca di accecarci con uno specchietto da maquillage riflettendo il sole negli occhi. I poliziotti poi si scusano e ci spiegano che era un elemento disturbato, isolato che dà fastidio alla gente. Ci mettiamo in strada e, dopo aver fatto rifornimento, ci dirigiamo verso la frontiera con lo Swaziland. Canne da zucchero verso lo Swaziland Il problema delle frontiere via terra è che possono portare via molto tempo per cui abbiamo già preventivato una mattinata persa: prima ci mettiamo in coda per uscire dal Sudafrica, un timbro e via, e poi in coda per il timbro d'entrata in Swaziland. La differenza c'è eccome: se nel casotto sudafricano c'erano 10 poliziotti dietro a un vetro, tutto pulito e ordinato, in quello dello Swaziland c'è un solo poliziotto, in piedi davanti un bancone, nel caos e nella polvere, le foto alla parete di Re Mswati III, la regina madre Ntombi e il primo ministo Dlamini. La gente è veramente tanta, non solo turisti, ma anche abitanti dello Swaziland che si sono recati in Sudafrica per comprare elettrodomestici (almeno chi se lo può permettere). Il poliziotto, vedendo la moltitudine di gente, fa uno sbuffo, chiama un compare ad aiutarlo e per 2 minuti si mettono a timbrare i passaporti come una macchinetta, ma appunto dopo due minuti il compare si dilegua e lascia il poliziotto da solo a fare lo sporco lavoro (tanto che alla fine si metterà a timbrare i passaporti senza nemmeno guardarti in faccia). Dopo i timbri, dobbiamo pagare una tassa (mi pare sui 350 Lilangeni) per i mezzi di trasporto. Fatto questo, riprendiamo le auto e corriamo verso il parco Mlilwane attraversando la capitale Mbabane, molto caotica. Come in Sudafrica qui troviamo tanta gente che cammina a bordo strada, soprattutto bambini che vanno a scuola e ci salutano con la mano. Ci fermiamo in una piazzola dove ci sono delle bancarelle con tettoie in paglia: un uomo scolpisce le varie statuine di animali (elefanti, rinoceronti, ippopotami) con varie pietre e uno scalpello mentre delle donne con i bambini attaccati al seno e alla schiena vengono le manifatture, ovvero statuine, collane, vassoi in legno, utensili vari. Per entrare al parco affrontiamo una strada sterrata piena di gente, incurante della polvere che viene sollevata dalle macchine. Paghiamo la fee ed arriviamo al camp dove pernotteremo: caratteristiche sono le Rondavels, le capanne swazi a nido d'ape, completamente fatte in canne e paglia, si entra a carponi e troviamo due letti comodi e una tendina che separa dal bagno (completamente fatto in muratura). Non è la foto ad essere storta.. è la strada che è storta I nostri Rondavels - Bungalows Essendo un parco privo di felini, si possono fare varie attività come l'andare in bicicletta, a cavallo o fare una passeggiata; quindi subito dopo aver scaricato i bagagli facciamo una passeggiata in quanto le biciclette e i cavalli erano già prenotati e indisponibili. L'animale principale di questo parco è l'ippopotamo, ci sono vari laghetti dove dovremo vedere questi animali “in carne”. Siamo fortunati a vederli su un isolotto perché altrimenti stanno buona parte del giorno sott'acqua. A fare da contorno agli ippopotami sono gli impala, le zebre e la terra rossa. Per cena andiamo al ristorante del parco, a buffet dove danno di tutto, dalle uova alla carne, dalle verdure ai vari stuzzichini. Io vengo attratto da una piastra con della carne in straccetti, chiedo alla cuoca che stava cucinando e sento bisbigliare: “impalà”. Mai parola fu così soave. Ok che i veterinari dovrebbero essere buoni con gli animali.. ma credetemi.. dopo aver visto tanti impala quando cercavi i felini nel Kruger ti veniva voglia di rincorrerli e mangiarli. Cioè c'erano più impala e piccioni in Piazza dei Miracoli a Pisa! Dopo cena ci riuniamo nella piazzetta del Camp, dove le cuoche e i vari ranger, con gli abiti tradizionali swazi (raffiguranti il re peraltro) ci intrattengono con uno spettacolo folcloristico di balli e canti in lingua madre. Non capiamo niente ma lo spettacolo si rivela comunque interessante: le donne, anche se di una certa corporatura (piuttosto pesanti), dovevano tirare dei calci in aria, fino ad arrivare alla propria testa, e devo dire che ci riuscivano! Alla fine dello spettacolo, il gruppo si riunisce per bere qualche birra e due chiacchiere, io invece mi dirigo verso il mio rondavel che è al buio per fare qualche esperimento fotografico in notturna. Non credo che mi sia riuscito abbastanza bene, le trovo rumorose. Dopo un po' mi ritiro a nanna. Recensione personale della struttura: Molto particolare, un'esperienza sicuramente da fare. L'accesso nella camera non è certo agevole, bisogna entrarci a carponi e per chi ha il mal di schiena non è il massimo. Dentro lo spazio è ottimizzato e pulito, vi sono due letti molto comodi e diverse coperte di lana, anche perché ricordiamolo, sono della capanne in paglia e qualche spiffero c''è comunque Unica pecca è la tendina che fa da porta fra la camera e il bagno, e con una persona che conosci da poco non è una cosa esaltante, ma noi ci siamo comportati così: quando uno faceva la doccia, l'altro ne approfittava per farsi un giro fuori. Voto della struttura: 8/10 Km percorsi: 180 km (purtroppo non riesco ad essere precisissimo con le percorrenze) Km totali: 1214 km
  12. 6 Agosto: Pretoriuskop Rest Camp – Kruger National Park – Malelane Come anticipato facciamo la levataccia alle 4. La temperatura ambientale è molto rigida (0°C). Con le torce andiamo al distributore di servizio dove ci aspetta la camionetta dei rangers che ci porterà a fare il safari dell'alba che dura 3 ore. Arrivati sul posto il ranger ci dice che a bordo ci sono delle coperte, ma che stamattina fa più freddo del solito e ci consiglia di prendere anche le coperte che abbiamo in camera. Detto questo ritorniamo nei bungalows e io nel frattempo prendo il caffé in lattina, di quelle con il riscaldante chimico, acquistata il giorno precedente a Skukuza. Una vera schifezza e mi brucio pure la lingua. Montiamo sulla camionetta che ovviamente è scoperta, ci imbacucchiamo con le coperte e in moto fa ancora più freddo. C'è un leggero vento, gelido e pure umido, è presente una foschia pungente che si intrufola nel cappuccio e nelle parti scoperte dei vestiti. Il ranger dà due fari a due signori, uno in prima fila, l'altro a mezza fila, da puntare nell'oscurità per scovare gli animali. Al buio con i fari è fantastico! Vedi tutti gli occhi illuminarsi.. eppure sono tutti Impala.. che noia quando si ripetono uno dopo l'altro come i piccioni nelle piazze italiane. Mano a mano che si alza il sole, ai nostri occhi abbiamo uno scenario quasi spettrale, la foschia la fa padrone: è uno spettacolo! Il ranger deviava ogni tanto sui loop sterrati, dove c'è più possibilità di avvistare animali a quell'ora. Cominciamo a vedere i Kudu con le loro corna a spirale, elefanti, ok ora si ragiona. Ma noi vogliamo vedere i felini! Verso le 7,30 il ranger ci comunica che deve fare ritorno al Camp in quanto alle 8 finiva il safari. Noi, delusi, mestamente acconsentiamo, ma la guida ci riserva una sorpresa: si ferma a una piazzola, spegne il motore e ci fa cenno di stare zitti. Dopo 5 minuti neanche eccoli!! Da una roccia scendono, non uno ma ben tre ghepardi! I felini da record la cui velocità arriva anche a 90 km/h. I ghepardi si avvicinano sempre di più alla camionetta; due si fermano e ci aggirano più lontano, il terzo invece si avvicina alla camionetta fermandosi a 6-10 metri a guardarci incuriosito. Ammetto di aver avuto un po' di adrenalina in circolo pensando al fatto che la camionetta era scoperta e che potevamo essere la colazione del felino, ma evidentemente o eravamo troppo vecchi e duri per lui o era a pancia piena. Il ghepardo decide di avvicinarsi un pochino, annusa per terra e poi si accuccia come un gatto.. ma non nel senso di accucciarsi per dormire.. ma di accucciarsi per fare i bisogni! Proprio come un gatto nella lettiera, un gattone con la coda lunga che cag*va con la faccia imbarazzata davanti a una camionetta di turisti mezzi sorpresi e divertiti. Dopo aver espletato i residui della sua preda della notte, che non deve essere stato un granché (diciamocelo.. “avea la sciorta” come si dice qui ), il ghepardo aggira la camionetta, attraversa la strada e si dilegua nella savana insieme agli altri due che lo aspettavano. Noi, con il sorriso a 2700 denti rientriamo al Camp, contentissimi ed eccitati per il bell'inizio della giornata. Qui affrontiamo una colazione dei campioni, ed è quel che ci vuole: uova, bacon, salsicce, chi addirittura la bistecca, chi un misero yogurt per stare a dieta pure in vacanza, il tutto annaffiato da litri di caffé: dopo la levataccia, la giornata è ancora lunga, piena di avvistamenti e tanta strada da fare, vogliamo visitare tutta la parte sud del Kruger, dove si dice ci siano molti più animali rispetto a nord. l'elefante aveva davvero sradicato un alberello Attention!! Pumbaa crossing! Stop!! Quali animali ci sono? Anche le scimmie pensano... babbuini pronti ad assalire chiunque abbia qualcosa da mangiare Oltre ai classici elefanti, giraffe, impala (che alla fine li volevo mangiare), è stata una giornata di cacca, ma non nel senso negativo.. ma perché gli animali fanno tanta cacca, profumatissima e che porta fortuna! Di seguito avvisteremo ben 9 (si.. nove!!) leonesse, anche se erano lontane, spiaggiate sulla riva del fiume a prendere il sole e due leopardi sonnacchiosi, uno a terra, l'altro su un albero, con tanto di carogna uccisa da poco di un facocero qualche ramo sopra. le leonesse più vicine.. le altre erano fin troppo lontane il leopardo a terra la carogna del facocero. l'altro leopardo sonnacchioso su un ramo. Verso le 17 conveniamo che è l'ora di uscire dal parco (entro le 18) altrimenti possiamo incorrere in sanzioni.. cosa che è successo: per eccesso di velocità! Il coordinatore che era nella prima macchina accelera a 70 km/h dove il limite è di 50 (nel parco il limite è di 50 sulle strade asfaltate e 40 su quelle sterrate) e sfiga vuole che ci fosse un ranger appostato dietro una cunetta con il telelaser: multa di 500 Rand pari a 40 euro. Arriviamo alle 17,30 a Malelane, cittadina dove producono lo zucchero di canna, dove abbiamo prenotato al Selati 103: cottages molto confortevoli, l'ambiente è molto carino ed è presente pure la piscina. La colazione non era compresa. http://www.selati103.co.za/ Voto della struttura: 8/10 Per cena ci spostiamo in città al ristorante Hamilton's dove approfittiamo del wi-fi dopo giorni di isolamento facebookiano, di una gustosa bistecca e di un cheesecacke al limone (buonissimo!!). Km percorsi: 220 km Km totali: 1034 km Nota personale: mi ritengo molto fortunato per aver fatto degli avvistamenti importanti, non è da tutti beccare ghepardo, leopardo e leone nello stesso giorno. Detto questo al Camp c'era chi era da una settimana lì e non aveva mai visto il ghepardo, mentre il leone e il leopardo si, ma da lontano quindi ho buoni motivi per pensare che tutto vada a fortuna. I giorni consigliati per questo parco sono tre in generale. Noi per il poco tempo ne abbiamo fatti due e siamo stati fortunati. Non finirò mai di ripeterlo. Mentre facevo le foto al ghepardo, ero convintissimo che fosse in automatico, ma con mio sgomento la reflex era impostata su manuale, per di più con diaframma chiuso per cui erano venute tutte nere! E giù di imprecazioni.. ero lì per lì di scendere dalla camionetta per supplicare a un ghepardo di ripetere la scena del loro compare In post produzione invece sono riuscito a recuperare qualcosa: certo sono sempre buie o sgranate, ma non mi volevo rassegnare a tenere una foto di un compagno di viaggio e quindi non una foto mia.. il mio tesssssoro!!!
  13. Grazie Nel pomeriggio vedo di andare avanti col diario.
  14. Diciamo che per il drop off a volte ci sono delle convenzioni fra le varie agenzie nei diversi Stati L'itinerario di Chiara è molto bello. Personalmente però mi sembrano tanti due giorni e mezzo a Las Vegas.. ma è solo perché a me LV ha detto poco e un giorno neanche pieno mi è bastato. La tratta Bryce - Moab è molto lunga.. di solito consigliano un pernotto a Torrey. Più che altro perché ci sono tantissime cose da vedere lungo questa tratta.
  15. E soprattutto quando partiresti? Giusto per dire che in inverno nei parchi puoi trovare la neve. Su 21 giorni.. tolti quindi 7 giorni per New York.. te ne rimarrebbero 14.. meglio partire da Las Vegas. Albuquerque oltre che per il drop off è un po' troppo dispersiva in così pochi giorni.
  16. 5 Agosto: Hoedspruit – Kruger National Park – Pretoriuskop Rest Camp. Il fatto che ci siano dei limiti di orario per circolare nel Kruger (dalle 6 alle 18) ci obbliga ad alzarci alle 4 del mattino in modo da essere operativi alle 5. Facciamo colazione con i cestini che ci ha dato gentilmente il proprietario del Camp (si è pure prodigato a salutarci a quell'ora) e partiamo per Orpen Gate, una delle entrate ovest del Kruger. L'alba a queste latitudini è veramente fantastica. Arrivati ad Orpen facciamo il “check in”, ovvero paghiamo l'entrata per due giorni e prenotiamo il Safari all'alba del giorno dopo che parte dal Pretoriuskop, ci spiegano che non possiamo assolutamente uscire dall'auto se non dentro le piazzole recintate (ma dove??) o nei vari Camp, se succedeva qualcosa di chiamare un numero e i ranger sarebbero accorsi. Per il motivo elencato nella giornata precedente, abbiamo deciso di entrare da Orpen e saltare quindi il Camp Olifants che si dice sia spettacolare, per arrivare nel tempo limite al luogo del pernottamento. Qui scriverò poco in quanto si tratta più che altro di avvistamenti lungo la strada asfaltata: giraffe, zebre, kudu, facoceri, elefanti che cagano, boia quanto cagano.. e pure la strada è piena di cacca.. tanta cacca.. così tanta cacca che se non la pesti porta fortuna (si al contrario). Ogni tanto abbiamo fatto i loop su strade sterrate che portavano a pozze d'acqua dove trovavamo animali ad abbeverarsi. L'allegra famiglia. una delle mie preferite Facciamo conoscenza con un uccello rarissimo, l'Hornbill (o almeno al desk del Camp c'erano manifesti che invitavano a segnalarne l'avvistamento in quanto a rischio di estinzione). Foto altamente scandalose.. se siete deboli di stomaco.. le prossime tre foto saltatele è capitato più volte che gli animali si girassero e si facessero vedere mentre defecavano nei momenti delle "mitragliate fotografiche" Un po' per prenderci in giro.. Certo non mi sarei mai immaginato che un elefante potesse attraversare la strada a 50 metri da noi e caricarci, senza rincorrerci. Un maschio insieme a delle femmine con i piccoli che volevano attraversare per abbeverarsi: le femmine con i piccoli sono rimasti titubanti, mentre il maschio, coraggioso, ha attraversato, si è abbeverato e poi è ritornato dalle femmine.. ma prima si è fermato un po' in mezzo alla strada a scrutarci, ma all'improvviso drizza le orecchie e fa una mega soffiata sollevando la polvere. In quel momento spaventatissimo ingraniamo la retromarcia e facciamo qualche centinaio di metri all'indietro, con la paura che l'elefante ci rincorresse infastidito. Purtroppo non ho foto del momento cult (solo durante l'abbeverata) in quanto ero impegnato a fare retromarcia Proseguiamo la direttrice e ci fermiamo a Skukuza per comprare qualche spuntino e proseguiamo per Pretoriuskop dove arriveremo verso le 17,30. Prendiamo possesso dei nostri bungalows, una doccia veloce e andiamo a cena alle 19 al ristorante del Camp dove fanno degli ottimi hamburgers. Due chiacchiere e poi a nanna in vista della levataccia che dovremo fare per il safari. Parere personale sul Camp: i bungalows sono essenziali, puliti, non certo grandi dei letti comodi e un bagno privato. A me è capitato il bungalow da 4 letti e si stava un po' stretti ma siamo stati ugualmente bene. La stanchezza accumulata ha aiutato. La cena come la colazione sono state ottime e abbondanti, anche se non a buffet. Voto complessivo della struttura: 7/10 Km percorsi: 300 km Km totali: 814 km
  17. Comunque sto sempre correggendo queste pagine.. infatti ho aggiunto altre foto, una specie di collage per "abbellire" (si certo.. uno sputo ) la copertina.. e infine ho messo il voto (personale) agli alberghi non sapendo come inserire le stelline come fa Dariuz. Poi caricherò la prima giornata nel Kruger.
  18. Allora, non voglio certo mettere in cattiva luce Avventure o il coordinatore. Tutto può essere successo come pure che sono state fatte tante prenotazioni nello stesso momento al Camp di Skukuza per cui la nostra ce l'hanno annullata perché fatta diciamo troppo tardi. Non so se quindi la faccenda delle 48 ore fosse una scusa di SanParks (South African National Parks.. come Xanterra) per confermare la prenotazione ad altri o se effettivamente Avventure non ha rispettato i tempi per fare il bonifico, avendo il coordinatore fatto la prenotazione e girato gli estremi per il bonifico all'agenzia. Non so se mi sono spiegato Avevamo prenotato pure dentro il Parco dello Tsitsikamma allo Storms River Mouth, anche questa cancellata da SanParks per lo stesso motivo.. ma poi siamo riusciti a recuperare la prenotazione. Comunque ho capito bene i motivi per cui è vietato prenotare da casa.. anche se alcuni del gruppo mi avevano spiegato per via del redditometro.. cioè che alla fine il coordinatore pagava con la carta di credito un totale anche di 500 euro che poi avrebbe dovuto ricevere in contanti.. insomma una cosa poco trasparente. Non ho capito la signora bionda.. se è quella con accanto la ragazza di colore.. è la "cuoca" del Boskombius sulle rive del fiume. Non è una del gruppo.. avrà 70 anni anche se era molto spigliata Le vertigini eccome se le soffro! Il segreto sta nel non guardare mai sotto.. e poi è tutta prospettiva nelle foto.. Stai parlando addirittura con quello che si è rifiutato categoricamente di dormire al secondo letto del letto a castello.. E invece l'altra parte del globo è fantastica.. sembra che ci siano più stelle Per i babbuini.. c'è appunto il consiglio di tenere chiusi i vetri delle macchine.. proprio per questo ce lo siamo trovato dentro con tanto di piccolo aggrappato.. ma racconterò meglio al momento giusto Sensazione mia: le foto mi sembrano più belle su FB.. qui non so perché ma sono molto più piccole e meno luminose o nitide..
  19. 4 Agosto: Graskop – Blyde River Canyon – Hoedspruit. Viste le due notti di poco sonno, ci viene concesso di dormire fino alle 7,30 e davvero è tardi! Soprattutto perché in un gruppo ci sono sempre quei due-tre ritardatari (che verranno sgridati e presi in giro), ma giustamente avevamo bisogno (io soprattutto) di riposarci. Colazione nella reception dove c'è una piccola sala da pranzo con tavolini con vista sul bel panorama (anche se a quell'ora c'è un po' di foschia). Facciamo incetta di salumi, formaggi, caffé, cereali e pane e marmellata. Partiamo seguendo l'unica strada che attraversa il Blyde River Canyon, il terzo canyon più grande del mondo (dopo il nostro Grand Canyon e il Fish River Canyon in Namibia). La strada è piena di viewpoints e punti panoramici che invoglierebbero a fermarsi ogni 5 minuti. Il tempo purtroppo è poco e quindi non riusciremo a vedere tutto, ma ci limiteremo alle cose principali. Facciamo una prima sosta a Pilgrims Rest, paesino minerario con case in lamiera, carino ma acchiappaturisti. Qui troviamo il Royal Hotel in stile vittoriano e da vedere ci sarebbe il cimitero (cosa che non abbiamo visto). Qui sbattiamo il muso per la prima volta con le condizioni tristi dei neri sudafricani, cercano di venderci noci di macadamia e souvenirs per pochi rand, i bambini inscenano un teatrino con un costume da spaventapasseri. Lasciamo un obolo e fuggiamo via per il primo viewpoint che troviamo sulla strada: The Pinnacle. The Pinnacle è una formazione rocciosa alta circa 30 metri che si staglia sul folto della foresta. Lì troviamo anche un piccolo torrente che cade a formare una cascata. I Viewpoint al contrario degli USA qui si pagano, a seconda dei posti 20 Rand a minibus o a volte 50 Rand. La sosta successiva è la God's Window ma ci dice poco; continuando a salire gli scalini che portano alla “finestra” ci imbattiamo in una piccola Rain Forest molto caratteristica, piena di muschio e alberi cadenti. Ci fermiamo poi alla Berlin Fall. Prossima meta sono le Bourke's Luck Potholes, formazioni cilindriche di buchi, perfettamente rotondi, scavati nella roccia dalle acque dei fiumi Blyde e Treur, che formano spumeggianti cascate. Ammetto che tutto ciò mi ha ricordato il South West, non sembrerebbe nemmeno di essere in Africa! Al parcheggio facciamo pure conoscenza con un babbuino che rovista nella spazzatura. I babbuini sembrano innocui ma in realtà sono piuttosto aggressivi. L'ultimo giorno racconterò una disavventura Verso le 15,30 decidiamo di fermarci lungo la strada per mangiare qualcosa: un cartello indica un punto di ristoro sulla riva del fiume che offre cucina tipica sudafricana, si tratta del Boskombuis, che offre soprattutto cucina alla brace, patate e verdure, il tutto sotto tettoie di canne con vista sul fiume. Uno spettacolo. Pure il cesso è con vista, anche se ti viene il dubbio se i rifiuti biologici vengano o meno scaricati nel fiume che poi puntualmente finiscono sulle stoviglie che verranno lavate con l'acqua proveniente dal fiume stesso. Il fatto che non mi sia preso una dissenteria fulminante mi fa dedurre che sia abbastanza igienico. Molti non erano d'accordo e un ragazzo (che si era portato addirittura mezza valigia di farmaci) ipocondriaco si rifiuta pure di mangiare. Come servizio sono lenti, ma il cibo è veramente buono. Per colpa della lentezza ci toccherà saltare le attrazioni successive come i Rondavels e le Echo Caves che chiudevano alle 17 (comincia già a fare buio). Il cesso con vista In vista dei pericolo che il buio può riservare (i neri che attraversano come gatti neri e li vedi solo quando sorridono nel buio... ok questa è cattiva ) decidiamo di spostarci verso il luogo del pernottamento, il più vicino possibile a un'entrata nel Kruger. La scelta, dopo diverse telefonate, ricade sul Cheetah Inn che si trova in una riserva privata a Hoedspruit, a pochi km da Orpen Gate. Pernottamento: Il Cheetah Inn è in puro stile coloniale, con bungalows e bracieri sparsi. I letti hanno addirittura la tendina antizanzara. Qui è stata l'unica volta che ho dormito da solo. Qui abbiamo assaggiato un ottimo dolce al cioccolato e mele con crema chantilly. Ancora me lo sogno di notte. La cena era in compagnia con i pipistrelli e volpette volanti che svolazzavano sui tavoli. Fantastico! Voto: 8/10 http://www.cheetahinn.com/ KM percorsi: 145 Km KM totali: 514 km Parere personale: Per la zona del Blyde River Canyon in genere è meglio dedicargli due giorni pieni. Ci sono tante altre cose da vedere come le Mac Mac Falls, le Lisbon Falls e le già dette Echo Caves, The Rondavels e altri Viewpoints. Dall'Italia abbiamo prenotato qualcosa.. dico qualcosa proprio perché per una regola di Avventure nel Mondo, non si può più prenotare dall'Italia se non tramite loro (e infatti ci vogliono guadagnare sopra). Forse Fagianella sa spiegare meglio. Fatto sta che Avventure combina un grande pasticcio: un mese prima della partenza avevamo chiesto di prenotare due notti a Skukuza (nel Kruger) considerati "centrali", che centrali alla fine non sono, in modo da poter partire da Phalaborwa per poi scendere attraverso la direttrice del Parco toccando i vari campi (come l'Olifants che dicono sia spettacolare). Avventure sembra che non abbia rispettato i tempi richiesti per fare il bonifico (48h) con conseguente cancellazione della prenotazione. Morale della favola: Skukuza si è ritrovata piena e abbiamo potuto prenotare solo al Pretoriuskop Camp ancora più a sud. Visti i limiti di velocità molto bassi e le restrizioni di orario (bisogna entrare nei campi solo dalle 6.00 alle 18.00, pena sanzioni o rifiuto all'entrata) abbiamo dovuto rivedere un po' il programma: entrare nel Kruger un po' più a sud (da Orpen Gate) per poter fare meno km e con più tranquillità.
  20. Per "l'antipulci" è vero.. è richiesto dalla legge sudafricana. In particolare è un disinfettante e disinfestante. Per quanto riguarda i guidatori aggiuntivi, esattamente per lo stesso motivo che hai detto tu. Io sono un guidatore resistente, ho fatto Pisa - Calabria (1000 km da solo in un giorno) ma in quel momento avevo 7 persone con me, ero stanchissimo e mai avrei voluto rischiare. L'ho messo come condizione un po' perché gli altri non volevano mettere la carta di credito ed essere guidatori principali (c'era stato un sondaggio su FB per chiedere chi volesse essere il guidatore principale e a parte il coordinatore nessuno voleva farlo). Inoltre c'erano quelle due persone che non hanno voluto dividere i costi della patente internazionale (capirai 80 euro divisi in 16 persone) e volevano risparmiare il più possibile. Vabbé
  21. SudAfrica e Swaziland Ciò non vuole essere un diario, anzi scriverò poco o nulla lasciando parlare le foto, magari integrando qualche informazione e qualche consiglio su cosa avrei fatto (a posteriori) in modo da dare una mano a chi è interessato a fare un viaggio in queste terre, da una parte moderne e avanzate, dall'altra desolate ma fantastiche, molto variegate come paesaggi. Due settimane non sono bastate: come in ogni viaggio di Avventure nel Mondo purtroppo bisogna fare tutto di corsa, spesso è un assaggio con l'amaro in bocca, ma l'abbiamo tenuti tutti in conto fin dalla partenza. E' stato un viaggio fantastico, con un gruppo molto coeso e simpatico (ovviamente qualche mina pronta a scoppiare c'era, me compreso) con alcuni interessi in comune, ma anche diversi. Mi ritengo fortunato ad aver conosciuto un gruppo così e un coordinatore veramente tranquillo e preparato; il mio rammarico purtroppo è il non avere avuto abbastanza tempo per me stesso, per pensare e riflettere in solitudine, avere quei dieci minuti in più per fare delle belle foto o ancora meglio per vedere quelle due-tre cose a cui ho dovuto tristemente rinunciare per mancanza di tempo e perché non interessava agli altri. Ma purtroppo questa è una cosa che ben sapevo già prima di partire: quando siamo in un gruppo (di 16 persone peraltro) bisogna fare sacrifici. Il 2013 era cominciato veramente male, un lutto familiare e un grave problema di salute di mio padre oltre alla carriera universitaria che ha subito un rallentamento. Questa dura premessa (perché la vita sa essere dura) mi ha spinto a programmare un nuovo viaggio, un qualcosa che mi facesse pensare “ho un obiettivo piacevole all'orizzonte”. Avevo tante idee, un ritorno in USA nel cassetto.. ma soprattutto quest'anno ero da solo. Il mio compagno di viaggi mi aveva gentilmente chiesto di rimandare il viaggio americano alla sua laurea (gli mancano solo due esami) e in questo momento non poteva prendersi la briga di partire liberamente. Avevo già conosciuto Avventure nel Mondo solo per “sentito dire”, ma due cose mi avevano frenato: i tempi a rompicollo e i prezzi, se non qualche recensione negativa su alcuni coordinatori non preparati (ma questo si risolve parlandoci, facendosi conquistare dalle impressioni). Inoltre due parole con Paola-Fagianella mi avevano fatto sempre prendere più piede verso questa possibilità: un viaggio di gruppo. Come già detto: le idee erano tante.. il Perù (un ritorno di Sudamerica insomma), il SudAfrica e l'Oriente. Scartai ben presto l'Oriente in quanto quasi sempre colpito da un clima afoso in estate e a volte colpito dai Monsoni e in seguito scartai il Perù. Inoltre aumentava sempre di più la “scimmia” del Sudafrica dopo aver letto alcuni diari, quello di Giulia79 soprattutto. Parlai tramite Facebook con i coordinatori del Sudafrica Discovery (da 17 giorni) e quello del Sudafrica (da 23 giorni) e dopo uno scambio di parole con lei al raduno Tuscany e con la buonissima Fagianella mi convinsi per il Discovery: una settimana in meno per scongiurare eventuali stragi di persone antipatiche nel gruppo, ma soprattutto l'età media più bassa, solo giovani, giovani fuori ma anche dentro. Per il mio compleanno ecco fatto mi iscrissi al Sudafrica Discovery, poi non erano altro che due mesi di attesa. Due mesi che passarono in fretta. Evito di parlare di prezzi almeno con precisione, un po' perché non li conosco per quanto riguarda alberghi e cene varie in quanto pagava sempre il coordinatore con la cassa comune. Diciamo che per gli alberghi c'è stata una media di 20 Euro a persona a notte, alcuni alberghi anche 30. Le cene costavano anche molto meno, anzi con una cena da 20 Euro scoppiavi. Un po' ha giocato anche il cambio molto favorevole Euro – Rand Sudafricano 1 a 13,20. Gli spostamenti sono stati effettuati con due minibus da 8 posti ciascuno (spiegherò quali in seguito) e con un volo interno fra Durban e Port Elizabeth, veramente necessario. Il viaggio Sudafrica da 23 giorni in pratica non ha il volo interno ma in quei 4-5 giorni in più deve fare 1000 km di macchina oltre a visitare il Lesotho e il Drakensberg, posti senz'altro fantastici, ma mi sento soddisfatto di aver fatto la mia scelta: i km sono stati veramente tanti! Il piano voli a detta di molti era perfetto, a me è piaciuto veramente poco, poi spiegherò i perché. 02 agosto: Roma - Cairo (Egyptair) 18.30 - 21.45 02agosto: Cairo - Johannesburg (Egyptair) 23.00 - 07.05 (+1) 11 agosto: Durban - Port Elizabeth (British Airways - Comair) 06.55 - 08.05 17 agosto: Cape Town - Johannesburg (South African Airways) 15.10 - 17.10 17 agosto: Johannesburg - Cairo (Egyptair) 21.45 - 05.40 (+1) 18 agosto: Cairo - Roma (Egyptair) 09.35 -13.00 1) la Egyptair l'ho usata nel mio viaggio in Egitto nel 2009: una compagnia che accumulava ritardi su ritardi, aerei piuttosto vecchi e equipaggio piuttosto antipatico, cose che si sono confermate in questo viaggio. A parte la tratta Roma – Cairo – Roma che si è rivelata nella norma, i voli notturni si sono rivelati degli autentici incubi: aerei vecchi, posti mooolto stretti e senza intrattenimento personale a bordo. 2) La situazione politica a IlCairo destava qualche preoccupazione a tutti: rischio che venisse cancellato il volo o eventuali ritardi.. cose che sono state fortunatamente scongiurate. Passaporto: sia in Sudafrica che in Swaziland il visto si ottiene all'entrata del Paese (in realtà è solo un timbro), sono richieste due pagine consecutive libere (il perché non l'ho capito), fatto sta che a Il Cairo controllavano se i passaporti avessero i suddetti requisiti. Veicoli: i mezzi sono stati dei minibus a 8-9 posti, in particolare un Mercedes Vito (piuttosto vecchiotto) e un Volkswagen Kombi (che ho guidato io) nuovissimo con soli 800km all'attivo, entrambi col cambio manuale. La guida ovviamente è a destra e il cambio manuale destava qualche problema di coordinazione, ma dopo due giorni ci si fa l'abitudine e l'occhio. A Port Elizabeth invece abbiamo ritirato due Hyundai H1 superaccessoriate (sensori parcheggio, interni in pelle e cambio automatico) di una comodità assurda con circa 30mila km all'attivo. L'agenzia di noleggio assegnataci è stata l'Avis (penso che ne esistano altre di economiche, sul posto c'erano anche EuropeCar e Alamo). Nulla da dire se non che alla consegna a Cape Town ci hanno fatto pagare un giorno in più per averla consegnata con mezzora di ritardo e volevano farci pagare un graffio su una fiancata anche se avevamo la franchigia zero solo per il semplice fatto che a Port Elizabeth nella fretta non avevamo controllato se c'erano ammaccature o graffi. Abbiamo preso pure i navigatori (costo mi pare 70 Rand al giorno). La patente internazionale, secondo il sito di ViaggiareSicuri, è necessaria. Noi per sicurezza l'abbiamo fatta (per via delle varie assicurazioni) ma non ce l'hanno mai chiesta, nemmeno ai vari controlli e per le multe. La guida in Sudafrica è relativamente facile: i problemi possono capitare di notte visto che i sudafricani sono piuttosto spericolati, a volte guidano a fari spenti e inoltre molta gente attraversa le strade (e anche le autostrade) oltre a camminare a bordo strada. Insomma visto che sono neri, al buio non li vedi! In linea generale i limiti sono di 50 km/ora in città, 100/120 km/ora nelle principali strade e nelle autostrade, 50 Km/ora nei parchi (40 a Mlilwane), 40 km/ora nei tratti sterrati (salvo diversamente segnalato). Fortunatamente la segnaletica è in ottimo stato ed indica con precisione le condizioni dell’asfalto e la velocità da tenere. Anche nei parchi spesso sono presenti postazioni con laser, i limiti vanno rispettati rigorosamente. Nello Swaziland il limite è di 80 Km/h sulle strade suburbane e di 60 Km/h nei centri urbani, all’avvicinarsi di un veicolo ufficiale o reale occorre fermarsi. All’interno del Kruger è severamente vietato scendere dai pulmini al di fuori delle aree appositamente predisposte. Benzina e Gasolio costano molto meno che da noi: circa 1 euro al litro. Fuso Orario e Clima: Durante l’estate il fuso orario è lo stesso dell’italia (+1GMT), le ore di luce non sono moltissime, a seconda della latitudine il sole sorge verso le 6,00-6,30 e tramonta alle 18,00-18,30. I negozi chiudono sempre al tramonto, i ristoranti spesso alle 21 erano già chiusi (tranne a Cape Town e Durban). Il clima è stata una vera incognita e un patimento quando si trattava di fare la valigia. C'è da dire che abbiamo trovato tutte le temperature: appena arrivati a Johannesburg erano 4°C per poi salire sui 18-20°C. Insomma la sera faceva molto freddo e durante il giorno si stava bene. Nel Kruger le minime sono veramente basse (anche 0°C) e le massime toccano anche i 30°C. In Swaziland invece l'escursione termica è minore, massime alte e minime sui 10-12°C. Nella prima parte del viaggio (fino a Durban) abbiamo sempre trovato sole (tranne all'Umfolozi e a St. Lucia). Nella seconda parte invece, essendo sulla costa, tempo incerto, sole per un'ora poi uno scroscio di pioggia, poi di nuovo sole (insomma un tempo inglese), il tutto accompagnato da tanto vento, anche gelido. Nonostante ciò le temperature erano sui 12-15°C fissi, pochissima escursione tra il giorno e la notte. In sostanza abbiamo portato sempre pantaloni lunghi e magliette corte nella prima parte del viaggio con qualche felpa; nella seconda parte invece ci siamo vestiti a strati con anche un K-way. Farmaci e Salute: Non è un paese che presenta rischi particolari ad eccezione della malaria in alcune zone (Kruger e Swaziland), ma essendo inverno le zanzare “sono tenute a bada” dalle temperature notturne. Io personalmente non ho fatto nessuna profilassi, solo repellenti antizanzara. Non ci sono vaccinazioni obbligatorie, sono consigliate l'antitetanica e quella contro l'epatite A. Valgono le stesse accortezze in ogni viaggio: evitare cibo crudo, bere acqua imbottigliata ma c'è da dire che il Sudafrica è uno dei paesi con standard igienici più elevati. Sicurezza: Problemi particolari di sicurezza sono limitati alle grandi città (le aggressioni a Johannesburg e nei grandi centri in pieno giorno sono tutt’altro che rare). Non uscire mai di sera da soli, non avventurarsi mai in luoghi isolati e deserti, né da soli, né in compagnia. Evitare i quartieri commerciali delle grandi città di notte e nei week-end. Nelle grandi città e zone limitrofe non guidare mai dopo il tramonto o prima dell’alba e con i finestrini aperti. Chiudere sempre le portiere a chiave e non lasciare l’auto in zone incustodite o isolate. Non lasciare oggetti di valore sui veicoli. È meglio lasciare a casa gioielli, anche semplici, orologi di valore e quant’altro possa attirare l’attenzione. A macchine fotografiche e videocamere ovviamente non si può rinunciare: cercate di stare ben attenti...Soldi, biglietto, passaporto e carte di credito ben nascosti addosso e internamente, mai in tasca o nello zaino. I sistemi migliori sono le tasche cucite internamente e le cinture sotto-pantaloni, a pelle. Sconsigliati i marsupietti esterni. Basta un po’ di accortezza e di buon senso per allontanare i pericoli, senza vivere la cosa in modo ossessivo, e per non rovinarsi la vacanza. È consigliato girare sempre in gruppo. Valute e Cambi: La valuta sudafricana è il Rand (ZAR). Noi abbiamo trovato un tasso favorevole: 1 Euro = 13,20 Rand. Oltre che presso i cambiavalute (attenzione alle commissioni) e sportelli bancari (procedure lente) si possono ritirare soldi presso gli sportelli bancomat, o con carta di credito (commissioni elevate) o con circuiti tipo cirrus o maestro (l'importante è che siano abilitate per il prelievo all'estero). Vi sono Bancomat praticamente ovunque, anche dentro i parchi. Le carte di credito internazionali (Visa, Master, American, Diners ecc..), sono sempre accettate. Se ritirate al bancomat non fatelo mai da soli, sempre con qualcuno che vi guarda le spalle e preferite gli sportelli dentro ai negozi o supermercati a quelli sulla strada. Nello Swaziland la moneta è il Lilangeni (abbreviato E) che è equiparata al Rand sudafricano ed ha gli stessi tassi di cambio. Dal momento che i Rand sono accettati come moneta corrente nel paese, non vi è motivo per cambiare. Ricordarsi, però, al rientro in Sudafrica di riconvertire gli eventuali Lilangeni in possesso che non possono essere usati in Sudafrica. Telefoni ed elettricità: Molto conveniente, anche per chiamare l'Italia, acquistare una ricaricabile locale. Lo svantaggio è il portare un secondo cellulare. Le schede si comprano per pochi Rand e si ricaricano una volta esaurite come da noi. Noi ne abbiamo comprati diversi per poter navigare su internet, chiamare l'Italia a pochi centesimi al minuto oltre che per effettuare le varie prenotazioni sul posto. La wifi è disponibile pressoché ovunque negli alberghi e locali (nei parchi no). L'adattatore del Sudafrica è difficile da trovare in Europa o almeno costa caro. Si acquista tranquillamente sul posto nei supermercati o nelle stazioni di servizio a 10 Rand (meno di un Euro). Evitate di acquistarlo in aeroporto! Se avete altre domande: chiedete! Ora partiamo con l'itinerario: i primi due giorni saranno senza foto perché esclusivamente di viaggio. Evito di fare nomi e non pubblicherò le loro foto (ci sono su Facebook) per motivi di privacy, un po' anche perché è uno sbattimento chiedere a tutti se sono d'accordo ad essere pubblicati sul forum. 2 agosto: Firenze – Roma – Cairo – Johannesburg La notte prima del viaggio, come al solito, non dormo. Mi giro e rigiro nel letto.. e gli effetti (o i guai) si vedranno). L'appuntamento è alle 15.50 all'aeroporto di Fiumicino (per quelli che partono da Roma.. chi parte invece da Malpensa li conosceremo a Il Cairo). Io conoscerò subito una ragazza alla stazione di Firenze Santa Maria Novella, dove prenderemo l'Italo per Roma Tiburtina. A Tiburtina conosceremo un ragazzo di Perugia e il Coordinatore che ha preso un regionale da Arezzo. All'aeroporto di Roma Fiumicino poi conosceremo il resto del gruppo (tre ragazzi di Napoli). Il volo per il Il Cairo parte in orario, con qualche preoccupazione per ciò che troveremo a IlCairo. La Egyptair si rivela per quella che è: un misero mezzo di trasporto. Al Cairo facciamo conoscenza con il resto del gruppo che proveniva da Milano e ci imbarchiamo sull'A330-200 per Johannesburg. I controlli sono pressoché inesistenti.. mettevi i bagagli a mano nel metal detector e i poliziotti parlavano fra loro senza nemmeno guardare il monitor. Il volo, come già detto è un vero incubo: l'aereo come decolla trova subito le turbolenze per tutta la durata del volo (almeno fino al confine con lo Zimbabwe.. non sia mai che Mugabe abbia preteso bel tempo sul suo territorio). I posti sono veramente stretti, senza monitor personale, ero seduto proprio davanti ai bagni per cui non potevo nemmeno reclinare il sedile ed inoltre ogni tanto arrivava qualche “zanfata” di mostri biologici provenienti dal bagno e tutto ciò mi porterà in Sudafrica praticamente distrutto! Le hostess al momento dell'atterraggio si prodigano di "profumare" tutto l'aereo con degli spray.. fino a farci lacrimare gli occhi e tossire Scopriremo poi che era una specie di antipulci 3 agosto: Johannesburg – Graskop Atterriamo (finalmente) a Johannesburg. Nello stesso tempo atterrano pure voli provenienti dalla Cina, Korea e India per cui i controlli saranno interminabili. In prossimità del poliziotto c'è una televisione con una telecamera termica, me la puntano, io mi vedo con la faccia rossa e arancione, suona qualcosa (forse un allarme) il poliziotto confabula con una donnona nera, la donnona nera viene minacciosa verso di me, mi prende il passaporto e mi fa cenno di seguirla. Mentre vengo accompagnato per “non so dove” mi fa domande a secco e velocemente, non riesco a capirla e ciò fa aumentare la mia ansia anche perché lei si faceva più severa; camminando camminando ad un tratto vedo un cartello “Departures” e lì mi viene la paura di venire rimpatriato, ma mi fa entrare in un “medical center” dove ci sono tre ragazze nere tutte avvolte in un plaid e davanti una stufetta elettrica, molto più comprensive e comprensibili, le quali mi chiedono che sintomi avessi (nessuno, neanche sapevo di avere la febbre), mi misurano quindi la temperatura (avevo 37,8) e mi chiedono quali Stati avessi toccato negli ultimi dieci giorni, specificando che temevano un principio di Febbre Gialla ma alla mia conferma del non essere passato in Zambia e Malawi, tranquillizzate mi fanno firmare una delibera e mi riaccompagnano al controllo passaporti. Subito dopo i controlli ritiriamo i bagagli e cambiamo l'equivalente della cassa comune (circa 500 Euro) in Rand. Ci fiondiamo poi ad acquistare le sim sudafricane e all'Avis per il noleggio auto. Le formalità di consegna delle macchine sono veramente lunghe: io mi propongo come guidatore principale con condizione di avere un guidatore aggiuntivo (non me la sono sentita di fare 6000 km tutti da solo) per cui usciremo dall'agenzia a mezzogiorno circa. Mi affidano quindi un Wolkswagen Kombi, bianco, nuovissimo con soli 800km. Sistemiamo i bagagli, impostiamo il navigatore e via! Al primo stop (sempre dentro il parcheggio dell'autonoleggio) mi fermo e guardo nello specchietto sinistro per verificare il sopraggiungimento di macchine da sinistra. Vado neanche 20 metri che un poliziotto ausiliare del traffico mi fa cenno di fermarmi a lato: insiste nel volermi fare la multa solo perché non mi “ero fermato bene”. Chiedo spiegazioni in quanto mi ero fermato proprio prima della linea di stop e guardavo nello specchietto. Lui specifica che non avevo mosso la testa, quindi non poteva sapere se guardavo realmente nello specchietto, insomma dovevo muovere la testa in tutte le direzioni. Mesto mesto chiedo come fare per pagare la multa: prenda la prima a sinistra, poi a destra, poi di nuovo a sinistra, ancora a sinistra bla bla altri 3 km e di nuovo a destra bla bla. Io me lo faccio ripetere altre tre volte e lui, alla fine, rassegnato, strappa la multa e ci fa: No problem, go! L'impatto con le strade di Johannesburg è traumatico: traffico traffico traffico. I guidatori sudafricani sono spericolati e guidano molto veloce aggiungendosi la mia stanchezza e palpebra calante. Prendiamo la N12 in direzione Sabie per Graskop dove abbiamo il primo pernottamento dove arriveremo dopo circa 4 ore. Graskop, come Sabie e Pilgrims Rest sono paesini strategici per la visita della zona del Blyde River Canyon. Pernottamento al Panorama View Chalets: spettacolare, dei cottages con due o tre letti, bagno privato, pulito, con vista sul Blyde River Canyon, colazione abbondante compresa. C'è pure la piscina ma viste le temperature proibitive non abbiamo fatto il bagno. Forse causa febbre è stata l'unica notte in cui ho patito veramente il freddo. Per le foto rimando il sito in quanto io non ho avuto occasione di farle, al mattino presto c'era un po' di foschia. http://panoramaviewchalets.co.za/ Voto: 7/10 Per cena andiamo al Canimambo Restaurant che offre cucina Mozambicana. Locale molto carino e accogliente. Veramente tutto buono. Parere personale sull'organizzazione: Con giorni in più a disposizione avrei visitato Johannesburg e Pretoria, dicono che meritino una visita e che siano carine (almeno rispetto a Cape Town). KM percorsi: 369 km KM totali: 369km Infatti... me ne dimenticavo.. Itinerario: 2 Agosto: Roma - Cairo - volo 3 Agosto: volo - Johannesburg - Graskop 4 Agosto: Graskop - Blyde River Canyon - Orpen Gate 5 Agosto: Orpen Gate - Kruger National Park - Pretoriuskop Camp 6 Agosto: Pretoriuskop Camp - Kruger National Park - Malelane 7 Agosto: Malelane (RSA) - Mlilwane Wildlife Sanctuary (Swaziland) 8 Agosto: Mlilwane Wildlife Sanctuary - Manzini - Hluhluwe Imfolozi Game Reserve (RSA) 9 Agosto: Hluhluwe Imfolozi Game Reserve - Hluhluwe 10 Agosto: Hluhluwe - St. Lucia - Durban 11 Agosto: Durban - volo - Port Elizabeth - Storms River Mouth Tsitsikamma National Park 12 Agosto: Storms River Mouth - Knysna (Garden Route) - Witsand 13 Agosto: Witsand - De Hoop Nature Reserve - Cap Agulhas - Hermanus 14 Agosto: Hermanus - Betty's Bay - Stellenbosch 15 Agosto: Stellenbosh - Cape Town 16 Agosto: Cape Town - Cape Point - Cape of Good Hope - Simon's Town - Cape Town 17 Agosto: Cape Town - volo - Johannesburg - Cairo 18 Agosto: Cairo - volo - Roma.
  22. Non mi risulta per gli USA.. al massimo c'è una tassa se la macchina la riconsegni in una agenzia diversa da quella di ritiro (in uno Stato diverso).. a meno che non ci siano convenzioni particolari come fra California e Las Vegas. Ci sono assicurazioni aggiuntive nel caso tu debba andare in Canada dagli USA.. e per quello sei tenuto a dichiararlo.. altrimenti non sei coperto in caso di eventuali incidenti in Canada.
  23. Ho avuto molta fortuna.. Nel Kruger sono riuscito a vedere il ghepardo e il leopardo vicinissimi.. Il leone purtroppo era lontano. ;-) Nell'Umfolozi invece sono riuscito a vedere rinoceronti e una iena. [ Post made via iPhone ]
  24. A Sedona potresti fare tramonto e alba su un Vortex
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