Vai al contenuto

Classifica

Contenuto Popolare

Mostra il contenuto con la massima reputazione di 03/08/2023 in tutte le aree

  1. Ciao a tutti! Salvo cambiamenti dei turni per malattie dell'ultimo minuto ci saremmo anche noi (2 persone)!
    2 punti
  2. Eccoci qua! Concluso il secondo giorno pieno nel Parco, domani si parte verso Sud.. abbiamo aspettato stasera per esprimere qualche considerazione sparsa sulla condizione di "vivibilità" di Yellowstone e vorremmo 1) tranquillizzare chi verrà da queste parti prossimamente e 2) rassicurare la mitica @luisa53 sul fatto che può mettere in conto un ritorno da queste parti.. ma andiamo con ordine. INGRESSO: Dormendo a West Yellowstone avevamo sempre un po' il patema di trovare code all'ingresso Ovest, ma vuoi un po' per questa paura vuoi un po' perché la sera crolliamo prestissimo siamo sempre arrivati al cancello verso le 7.15-7.20.. al massimo abbiamo aspettato 3 minuti, ma solo perché stamattina la sbarra degli ingressi pre-paid era ancora chiusa. Domattina sicuramente entreremo più tardi quindi vi saprò dire quanto ci impiegheremo in un'altra fascia oraria. AREE PRINCIPALI (mi riferisco alle più famose ma con parcheggi limitati, ovvero Midway Geyser Basin (x la Grand Prismatic), Mud Vulcano, Mammoth Hot Spring, Inspiration Point del GC north ecc, anche se ammetto che alcuni li abbiamo saltati): gente tanta.. SI.. MA non abbiamo mai avuto problemi nel trovare posto, o di fare code per arrivarci.. anzi, talvolta ci stupivamo di quanto fosse rapido trovare un parcheggio, abbiamo infatti notato che c'era sempre tantissimo turnover quindi un posto bene o male si trovava sempre.. TRAFFICO: anche qui SI.. MA.. solo se beccavamo un traffic jam causa animali (di solito bisonti), o dei lavori (ci sono diversi cantieri, sul mt. Washburn, all'inizio della Lamar Valley giusto per citarne un paio) o una lumaca che faceva l'andatura, ma non abbiamo avuto mai avuto grossi disagi.. WILDLIFE: a regà... Canyon Area is the new Lamar Valley! @dariuz non serve più andare fin lassù, oggi abbiamo beccato 3 volte mamma black bear+ cuccioli (2 volte probabilmente erano gli stessi) a distanza davvero ravvicinatissima nel giro di poche miglia dal Gran Canyon, oltre a un bull elk e diversi deers.. ma sull'app ho visto che nella stessa zona sono stati spottati lupi e addirittura un grizzly.. inoltre come scritto sopra quasi all'inizio della Lamar c'è un cantiere con tanto di semaforo x il senso alternato e andarci è un'impresa. Domani mattina andiamo verso Lake Yellowstone poi verso Jackson! Ciao belli!
    2 punti
  3. Giovedì 8 giugno 2023 La sveglia suona relativamente con calma questa mattina in vista di una giornata di trasferimento che dal Bagatelle ci porterà a Sesriem. Dobbiamo percorrere circa 350 km dal Kalahari al Namib, per fortuna più o meno la metà dei quali su strada asfaltata. Facciamo una eccellente colazione al Bagatelle, altrettanto curata come la cena. Il buffet è ricco e vario, in particolare mi conquistano dei muffin fatti in casa al profumo di limone. Questa tappa nel Kalahari è stata davvero una sorpresa, non potevamo iniziare meglio. Caricati i bagagli in auto e fatto il check-out ripercorriamo la pista sabbiosa a ritroso prima e la "D" poi, ritornando velocemente sull'asfalto. A Mariental svoltiamo sulla C19 (asfaltata) e procediamo in direzione Maltahohe. La strada corre veloce e teniamo una buona andatura, comunque sempre sotto i 120 km/h. Arriviamo a Maltahohe che è, di fatto, una strada, una manciata di case, una stazione di polizia e un benzinaio. Qui ci fermiamo per un veloce rabbocco al serbatoio e per farci sgonfiare le gomme (da 2.0 a 1.8) in vista del lungo tratto sterrato. Veniamo avvicinate da un gruppo di bambini che non chiedono soldi ma da mangiare. Abbiamo poco con noi in tal senso: gli lasciamo delle patatine, un succo e dei Rand e mi si stringe il cuore nel vedere come si precipitano dentro il negozietto di alimentari per spenderli. Proseguiamo e appena lasciato il centro abitato inizia il divertimento. La C19 diventa sterrata e dobbiamo trovare la nostra andatura. A parte qualche tratto corrugato la troviamo tutto sommato in buone condizioni. Molta letteratura è stata scritta sul reale significato della nomenclatura delle strade namibiane. Mi permetto quindi di dare il mio personale contributo affermando che la C comprende, in realtà, un ampio range di casistiche che vanno dal "Così così" al "Che schifo", "Col c***o che questa è una C!". Per nostra fortuna, come detto, la C19 in questo primo tratto è clemente: quando le corrugazioni sono lievi la Hilux è perfetta e silenziosissima, tant'è che dobbiamo fare attenzione a non superare gli 80 km/h imposti dalla Safari Car Rental. Nei pressi dello Zaris Pass, dove arriviamo a circa metà giornata, incrociamo addirittura degli uomini impiegati nella manutenzione del manto a bordo di giganteschi trattori. Grande rispetto per questi lavoratori! Superato il passo, la strada piega decisamente a nord verso Sesriem e tanto il paesaggio si fa bello, tanto le condizioni della strada peggiorano. L'ultima quarantina di km prima di ricollegarci con la deviazione asfaltata che porta a Sesriem sono, in particolare, davvero pessimi. La superficie è ghiaiosa e ci sono profondi solchi formati dal passaggio delle altre auto. Cerchiamo di individuare i "binari" più lisci su cui far correre la Hilux e ce la caviamo anche se non in maniera particolarmente confortevole. Ho scoperto proprio ieri su DriveNam, un utile gruppo Facebook, che stanno risistemando proprio il tratto che dal Mirage porta a Sesriem. In compenso il paesaggio è eccezionale con ampie distese di erba gialla, acacie, e i massicci montuosi sullo sfondo. Le riprese si sprecano e, una volta a casa, monteremo dei video davvero suggestivi. Arrivati a Sesriem verso le 14:00 puntiamo direttamente al benzinaio Engen limitrofo al lodge per un check alla pressione degli pneumatici e qualche rifornimento (birre per l'aperitivo!). Non ci sembra vero di essere finalmente qui dopo mesi di sogni ad occhi aperti. Il Lodge è davvero molto bello, con spazi curati e una grande terrazza affacciata su una piccola waterhole che viene illuminata di notte. Facciamo il check-in e, come richiesto in fase di prenotazione, ci assegnano la Standard Room 147. Le standard unit sono di fatto costituite da due camere indipendenti che possono, al bisogno, essere messe in comunicazione attraverso una porta che divide i due bagni. Costano meno rispetto alle "superior" che sono più grandi ed indipendenti ma, scegliendo attentamente quale - in questo il layout del lodge pubblicato sul sito ha aiutato molto - è possibile godere di una vista stupenda verso la aperta savana e i massicci montuosi che incorniciano tutta la zona. Mentre spostiamo l'auto nel parcheggio che ci hanno indicato (tutte le auto si lasciano di fronte all'ingresso del Lodge) ci accorgiamo di un sibilo proveniente dalla ruota anteriore sinistra. Eccallà, stai a vedere che abbiamo forato. In realtà così non è, all'Engen ci dicono che probabilmente è una pietrolina che si è incastrata e "gratta". Ci porteremo dietro questo rumorino, che percepiremo solo ed esclusivamente in fase di manovra, per tutta il viaggio senza capire mai esattamente a cosa sia dovuto. Il sollievo per avere ancora tutte e quattro le ruote integre è tanto e ci concediamo uno spuntino con vista. Passiamo le ultime ore prima di cena a rilassarci al lodge e a dedicarci ad un video in timelapse del tramonto dal nostro patio, ammirando con il binocolo springbok e orici lontani. Iniziamo a sentirci davvero in viaggio, davvero in Namibia. Dalle 19:00 in poi ci godiamo il pantagruelico buffet che ha reso particolarmente famoso il lodge: oltre a quello freddo e caldo degli antipasti, "primi", contorni e dolci, all'esterno sulla terrazza troviamo infatti ben tre isole dove gli chef cucinano sul momento pesce e carne alla griglia, sia "normale" sia selvaggina - kudu, orice, springbok - e noodles saltati. Non possiamo farci mancare un tris di game meat alla griglia accompagnate da verdure e patate al forno. Assaggiamo anche qualche antipasto e dolce e finiamo con il rotolare fino alla nostra Room 147. Domani ci attende la sveglia prima dell'alba e la visita alle famose dune di Sossuvlei!
    1 punto
  4. Mercoledì 7 giugno 2023 Oggi ci attende una mattinata di trasferimento verso sud dalla capitale ad Hardap dove svolteremo poi sulla prima "D" del nostro itinerario direzione Bagatelle Game Ranch. Percorreremo poco meno di 300 km. Dopo una colazione molto basic a base di pane e marmellata, caffè e the, caricati i borsoni, fatto il check-out, siamo pronte a partire...se non fosse che un'altra Hilux ci impedisce di fare manovra nello stretto parcheggio interno. Riusciamo ad uscire solo grazie all'intervento di un altro ospite dell'ostello che riesce a fare una retro millimetrica. C'è ancora un po' di strada da fare prima di inquadrare le dimensioni dell'auto, ma siamo confidenti! Dopo poche svolte usciamo da Windhoek e ci ritroviamo sulla B1 direzione sud, una lunga lingua di asfalto perfetto che ci accompagnerà per quasi tutta la giornata. Il paesaggio tutto intorno a noi e suggestivo, grandi spazi e le caratteristiche acacie eriolobe disseminate a perdita d'occhio. Il traffico è praticamente inesistente ed è una piacevole occasione per testare l'auto e divertirci alla guida. Raggiungiamo rapidamente Rehoboth, piccolo centro abitato a circa 90 km da Windhoek, dove ci fermiamo allo Shell per fare il pieno e acquistare un po' di provviste allo Spar adiacente. Incrociamo una coppia di italiani che abbiamo visto sia a Malpensa sia a Doha il giorno prima, sono con un gruppo organizzato e soprattutto lui guarda con una certa invidia la nostra Hilux! Facciamo cambio ed è il turno di Vale di prendere dimestichezza con l'auto e la guida a sinistra. Dopo pochi minuti troviamo un posto di blocco della polizia. Ci fermiamo e mostriamo la patente internazionale, pochi scambi cortesi con il poliziotto e siamo libere di andare. Nei pressi di Kalkrand il navigatore ci vorrebbe far prendere una deviazione sterrata per arrivare al Bagatelle da nord ma noi restiamo fedeli alla asfaltata e svoltiamo solo quando incrociamo la C20 (in realtà anch'essa asfaltata). Prendiamo infine la D1268 direzione Bagatelle dopo esserci fermate e aver inserito il 4x4. E' emozionante trovarci finalmente alle prese con una sterrata. Trattandosi della strada che conduce al lodge, pur essendo una D, è sufficientemente manutenuta. Scopriamo che l'aspetto più fastidioso sono le corrugazioni dove occorre tenere la giusta andatura per far correre le ruote in modo tale che si sentano di meno. La Hilux, ovviamente, non fa una piega e viaggia sicura. Dopo circa mezz'ora arriviamo all'ingresso della riserva dove l'addetto ci accoglie, segnandosi la nostra targa e indirizzandoci più avanti verso il corpo centrale del lodge, ci divertiamo nell'ultimo tratto di pista sabbiosa. Il Ranch ci fa subito un'ottima impressione, accoglienza calorosa all'ombra di un bel patio, succo e bollicine di benvenuto, rapido check-in e un giro per mostrarci l'area piscina esterna, il bar e la sala ristorante. La nostra camera è limitrofa al corpo principale quindi scarichiamo i bagagli e organizziamo uno spuntino nel piccolo patio che abbiamo difronte a nostra disposizione esclusiva. Ci rilassiamo per circa un'oretta, prepariamo macchina foto e gimbal per i video, e alle 15:00 partiamo puntuali per la combo Nature Drive + Cheeta Feeding + Sundowner. Insieme a noi c'è un'altra coppia e quattro francesi che troveremo comicamente in quasi tutte le tappe successive fino all'Etosha! Partiamo per uno splendido game drive di circa un'ora e mezza che ci porta a scoprire più da vicino la riserva e i suoi animali che vivono beati nel meraviglioso contesto del deserto del Kalahari, qui al sicuro da predatori. Trovarsi di nuovo su una jeep scoperta, con il vento sulla faccia e circondata da tanta bellezza è un'emozione immensa. Vediamo subito delle giraffe intente a mangiare, seguite dagli sprinbok, specie endemica della Namibia e del bacino del Kalahari, e poi timide femmine di kudu e i primi orici. Il primo vero incontro della giornata è però con una coppia di rinoceronti bianchi, Bruno e Grace, che per nulla intimiditi - e anzi sicuramente abituati alla presenza delle jeep e dell'uomo - vengono ad "annusarci" a distanza veramente MOLTO ravvicinata. Bellissimo ed elettrizzante. Dopo altri avvistamenti tra cui una nutrita mandria di orici, rientriamo nei pressi del Ranch dove, dopo una breve pausa, partiamo per un'altra area della riserva per il Cheeta Feeding. Il Bagatelle ospita infatti, ad oggi, cinque ghepardi - provenienti dal CCF purtroppo orfani che non potrebbero sopravvivere in natura. L'attività permette di vederli davvero da vicino e, nonostante queste stupende creature non vivano in una condizione di piena libertà, è palpabile la cura e il rispetto che i ranger ed i guardiani impiegano nel salvaguardarli. Durante l'attività è possibile vederli anche "in azione" dal momento che il feeding cerca di simulare il più possibile quello che avverrebbe in natura. Questa caccia simulata rappresenta anche un necessario momento di esercizio per gli animali. E' incredibile come un attimo prima siano delle scattanti e fameliche creature che si scaraventano sul pasto e l'attimo dopo assomiglino a dei gattoni un po' troppo cresciuti. E' comunque incredibile poterli vedere così da vicino e portarsi a casa dei ricordi tanto vividi. Terminata anche questa attività, si sono fatte le 18:00 e non c'è migliore conclusione al game drive del tipico sundowner. Riprendiamo quindi la strada verso una delle dune di sabbia rossa più alte e scenografiche della riserva dove ci attendono altri ospiti e l'aperitivo. Possiamo scegliere tra vino bianco, gin&tonic e un'ampia varietà di snack. Brindiamo a questa prima giornata in terra africana e ci godiamo un tramonto davvero infuocato. L'aperitivo ci apre letteralmente una voragine e, tornate al Ranch dopo il tramonto, senza passare dal via andiamo direttamente a cena. Troviamo la sala ristorante apparecchiata con grande gusto: tovaglie bianche e lume di candela. Veramente molto bello ed elegante. Possiamo scegliere l'entree e il dolce e servirci invece liberamente al buffet. Scegliamo una tartare di manzo con avocado mentre al buffet indugiamo in particolare (con tanto di bis) sullo stufato di Springbok e terminiamo con una creme brulèe all'Amarula. Tutto davvero, e del tutto inaspettatamente, eccellente! Torniamo in camera veramente soddisfatte, sentendoci coccolate da questo contesto davvero indimenticabile e già pregustando la colazione dell'indomani! The Kalahari is a land extreme in temperature and extreme in appearance. Drought teaches humbleness, anticipation, resilience, and resourcefulness. Rain teaches thankfulness, productivity, and delight.
    1 punto
×
×
  • Crea Nuovo...